LE RISORSE Clausole campione

LE RISORSE. La questione prioritaria resta quella delle risorse. In Italia l’investimento in ricerca è fermo da anni all’1,2% del PIL circa, mentre l’obiettivo che il nostro Paese si è prefissato di raggiungere nel 2020 è l’1,59%. Mancano all’appello 4 miliardi di euro l’anno. Al contrario, le politiche attuate nell’ultimo decennio hanno ridotto del 20% gli investimenti; si sono persi 1,2 miliardi di euro. Al nuovo Governo lo Snals-Confsal chiede un serio piano di investimenti nella ricerca pubblica, che significa anche uno stanziamento adeguato di risorse per il prossimo rinnovo contrattuale, ben oltre gli 85 euro lordi medi mensili a persona dello scorso contratto. Tali investimenti devono garantire una solida base per la ricerca diffusa, il cui prosperare è la condizione necessaria allo sviluppo delle eccellenze. Nel contempo, sul piano delle retribuzioni si devono assicurare stipendi in linea con l’Eurozona e valorizzati dal punto di vista economico attraverso misure, quali lo spostamento sullo stipendio tabellare di alcune indennità generalizzate (indennità di valorizzazione professionale per ricercatori e tecnologi, indennità di ente annuale per amministrativi e tecnici) e la certezza di adeguati finanziamenti per alimentare i concorsi e le progressioni di carriera (ex art. 15; ex artt.53- 54). L’assenza di una visione sul ruolo della Ricerca pubblica emerge anche dall’articolato del CCNL 2016-18, in cui si è fatto ogni sforzo di omologazione tra il personale degli Enti Pubblici di Ricerca (EPR) e quello del resto della Pubblica Amministrazione senza salvaguardare sufficientemente la specificità della Ricerca svolta negli EPR. In particolare, sarà necessario che il nuovo contratto riconosca esplicitamente il valore delle molteplici professionalità presenti, pur nel rispetto delle differenze dei vari profili: la ricerca pubblica non è realizzabile esclusivamente attraverso l’operato di ricercatori e tecnologi, ma anche attraverso il contributo di tecnici e amministrativi, il cui lavoro non è omologabile a quello dei tecnici e degli amministrativi della PA. Il sostegno all’attività di ricerca nei suoi aspetti organizzativi e gestionali è assicurato da questo personale, i cui ruoli sono divenuti più articolati a causa della crescente complessità dell’attività di ricerca, del suo carattere internazionale, della rapida obsolescenza delle tecniche d’indagine e delle infrastrutture di ricerca, e della difficoltà di gestione amministrativa legata all’enorme peso assunto...
LE RISORSE. Per fare un contratto servono risorse adeguate
LE RISORSE. Le risorse economiche del presente Accordo costituiscono il Fondo Unico Distrettuale (FUD) che si compone dei seguenti finanziamenti. • Stanziamenti del Fondo di Solidarietà (F.SOL) sulla base di finanziamenti messi a disposizione dai Comuni per le attività ed i servizi oggetto di convenzione o di gestione associata. • Stanziamenti del Fondo Nazionale Politiche Sociali (FNPS). • Stanziamenti del Fondo Sociale Regionale (FSR). • Stanziamenti del Fondo Non Autosufficienza (FNA). • Stanziamenti Provinciali per specifiche Aree di intervento. • Eventuali ulteriori finanziamenti derivanti da specifici fondi regionali, statali ed europei. • Risorse economiche, umane e strumentali delle organizzazioni e delle diverse realtà che compongono la comunità locale e che concorrono alla realizzazione del Piano di Zona.
LE RISORSE. Le risorse della Rete sono: - Risorse economiche - Risorse umane - Risorse strumentali Ogni Istituto scolastico partecipante alla rete ha individuato le risorse finanziarie finalizzate alla gestione della Rete nel budget determinato volta per volta in funzione delle esigenze determinatesi. Le ulteriori risorse economiche consistono in ogni contributo che la Rete ottiene dal MIUR, dall’Ufficio Scolastico Regionale per la Puglia, dalla Regione Puglia e da altri Enti interessati a finanziare le attività, da privati e da sponsor. In caso di presentazione di azioni progettuali da parte della Rete, alla Scuola Capofila, IISS “Xxxxxxx Xxxxxxxx” di Gallipoli, e in caso di approvazione e successivo finanziamento da parte dell’Autorità competente sarà assegnata la dotazione finanziaria autorizzata. Ogni Scuola potrà contribuire ad implementare il budget finanziario destinato alle attività. Le risorse economiche vanno utilizzate per lo svolgimento delle attività da parte delle scuole della Rete e per il supporto amministrativo-contabile a carico della scuola capofila.
LE RISORSE. 14.1 Le risorse economiche del presente accordo costituiscono il Fondo Unico Distrettuale (FUD) che si compone di: ❑ Stanziamenti del Fondo di Solidarietà sulla base di finanziamenti messi a disposizione dai Comuni per i servizi in gestione associata, per i servizi sociali territoriali (SST), ivi compresa la compartecipazione alle spese per il funzionamento dell’Azienda speciale consortile e dell’Ufficio di Piano; ❑ Stanziamenti del Fondo Nazionale Politiche Sociali ivi compresi i Fondi a gestione vincolata; ❑ Stanziamenti del Fondo Sociale Regionale; ❑ Stanziamenti Provinciali per specifiche aree di intervento; ❑ Eventuali ulteriori finanziamenti derivanti da specifici fondi regionali, statali ed europei; ❑ Risorse economiche, umane e strumentali delle organizzazioni e delle diverse realtà che compongono la comunità locale e che concorrono alla realizzazione del Piano di Zona.
LE RISORSE. Le risorse necessarie per la realizzazione dei contenuti del presente piano derivano: • dal fondo sanitario regionale; • dal fondo sociale regionale; • dai fondi comunali; • da fondi di altri soggetti pubblici e privati (Provincia, fondazioni, terzo settore ecc.). La quota sanitaria relativa a ciascun livello di assistenza è determinata tenendo in considerazione l’allegato n.5 alla DGRV 3972/2002 o specifiche disposizioni in materia .
LE RISORSE. 3.1 Le risorse finanziare assegnate all'Agenzia per il 2020 Il quadro delle risorse finanziarie assegnate all’Agenzia – destinate alle spese obbligatorie e di funzionamento dell’Agenzia e del Nucleo di Verifica e Controllo (NUVEC), trasferite secondo le regole della Ragioneria Generale dello Stato – si riferisce principalmente al contributo dallo Stato previsto dal DPCM del 15 dicembre 2014 “Trasferimento delle risorse umane, finanziarie e strumentali del Dipartimento per lo sviluppo e la coesione economica alla Presidenza del Consiglio dei ministri ed all'Agenzia per la coesione territoriale”, e riscontrabile nel bilancio dello Stato ai capitoli 2500, 2502 e 2503. Le principali voci di costo dell’Agenzia previste per l’esercizio 2020 sono riferibili a: − servizi, comprensivi anche dei compensi ai componenti del NUVEC; − personale dipendente; − fitti passivi per la locazione dell’immobile in via Sicilia. Le risorse trasferite all’Agenzia nell’ambito della Legge di Bilancio 2019 (L. 145/2018), tenuto conto degli stanziamenti previsti per l’anno 2020, ammontano complessivamente a 23.968.000 euro. Non sono prevedibili modifiche del fabbisogno finanziario per annualità successive al 2020, essendo tale importo confermato dalla Legge di Bilancio per il triennio 2020 – 2022 (L.160/2019). Le previsioni di spesa complessiva per l’anno 2020, in termini di cassa, si riferiscono solo ai pagamenti relativi ai debiti maturati nell’esercizio e sono articolate per missioni e programmi secondo le modalità previste dall’articolo 9 comma 3 del decreto del Ministero dell’economia e delle finanze del 27 marzo 2013. Esse fanno riferimento alle seguenti missioni: - 28 “Sviluppo e riequilibrio territoriale”, come indicato nel documento “Missioni, Programmi e Azioni delle Amministrazioni Centrali dello Stato” del Ministero dell’Economia e delle Finanze 15; - 32 “Servizi istituzionali e generali delle Amministrazioni pubbliche”, alla quale sono imputate le spese relative al vertice direzionale nonché alle spese riconducibili ad attività volte a garantire il funzionamento generale dell’ente (programma “Servizi affari generali per le amministrazioni di competenza”) al netto dei servizi acquisiti con riferimento alle attività proprie della missione 28; Con riferimento alla missione 99 “Servizi per conto terzi e partite di giro”, nell’ambito della quale andrebbero allocate le spese effettuate in qualità di sostituto di imposta e quelle relative ad altre attività gestionali per operazio...
LE RISORSE. Le risorse economiche del presente accordo costituiscono il Fondo Unico Distrettuale (FUD) che si compone di: ❑ Stanziamenti del Fondo di Solidarietà (F.SOL) sulla base di finanziamenti messi a disposizione dai Comuni per le attività ed i servizi oggetto di convenzione o di gestione associata. ❑ Stanziamenti del Fondo Nazionale Politiche Sociali (FNPS). ❑ Stanziamenti del Fondo Sociale Regionale (FSR). ❑ Eventuali ulteriori finanziamenti derivanti da specifici fondi regionali, statali ed europei. ❑ Risorse economiche, umane e strumentali delle organizzazioni e delle diverse realtà che compongono la comunità locale e che concorrono alla realizzazione del Piano di Zona.
LE RISORSE. Le risorse sono messe a disposizione:  a valere su disponibilità del Ministero, delle Regioni e Province autonome e del Fondo Sviluppo e Coesione nel caso delle agevolazioni concesse nella forma del contributo in conto capitale;  a valere sul Fondo rotativo per il sostegno alle imprese e gli investimenti in ricerca (FRI) nel caso dei finanziamento agevolati. Per quanto riguarda le risorse a valere sul FRI, dopo i 40 milioni e i 200 milioni di euro già assegnati, rispettivamente, con le Delibere CIPE n. 57/2014 e n. 74/2015, con Delibera del 1 maggio 2016 il Comitato interministeriale per la programmazione economica ha destinato altri 200 milioni di euro al Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali per il finanziamento del regime agevolativo dei contratti di filiera. Con il decreto del 3 agosto 2016 il MiPAAF ha stabilito le condizioni economiche e le modalità di concessione del finanziamento agevolato di competenza del Ministero, cui deve essere associato un finanziamento bancario. Innanzitutto, l'intervento è perfezionato con la stipula di un unico contratto che regola in modo unitario il finanziamento agevolato e quello bancario. Il finanziamento agevolato può essere assistito da idonee garanzie ed è concesso a un tasso di interesse non inferiore allo 0,50 per cento nominale annuo. La durata del finanziamento può assumere un valore minimo di 4 anni e un massimo di 15 anni, comprensivo di un periodo di preammortamento commisurato alla durata in anni interi del progetto di investimento e, comunque, non superiore a 4 anni decorrenti dalla data di stipula del contratto di finanziamento. Le erogazioni, a stato avanzamento lavori, sono proporzionalmente imputate al finanziamento agevolato e al finanziamento bancario. La percentuale di quota capitale del finanziamento agevolato che deve essere ammortizzata, affinché possa avere inizio il rimborso della quota capitale del finanziamento bancario, verrà stabilita all'interno dei singoli provvedimenti di attuazione del regime di aiuto e comunque in relazione alla percentuale di cofinanziamento. In tutti i casi in cui l'incidenza del finanziamento agevolato è superiore a quella del finanziamento bancario, l'inizio del rimborso della quota capitale del finanziamento bancario non può comunque aver luogo fintantoché non sia stato rimborsato almeno il 50 per cento del differenziale, in termini di capitale, tra il finanziamento agevolato e il finanziamento bancario. Il rimborso del finanziamento agevol...