CONVENZIONE TRIENNALE PER GLI ESERCIZI 2020-2022
Presidenza del Consiglio dei Ministri Il Ministro per il Sud
e la Coesione territoriale
Agenzia per la Coesione Territoriale
alct.AlCT.REGISTRO UFFICIALE.U.0017187.30-12-2020
CONVENZIONE TRIENNALE PER GLI ESERCIZI 2020-2022
(articolo 5, comma 2, del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 9 luglio 2014)
INDICE
Preambolo
Articolo 1 - Definizioni…………………………………………………………………………………………………………………………………...
Articolo 2 - Oggetto e durata………………………………………………………………………………………………………………………….
Articolo 3 - Impegni istituzionali dell'Agenzia per la coesione territoriale ………….…………………………….…………...
Articolo 4 - Impegni istituzionali della Presidenza del Consiglio dei ministri…………………………………….……………..
Articolo 5 - Modifiche della Convenzione………………………………………………………………………………………….…………...
Articolo 6- Procedure di conciliazione……………………………………………………………………………………………………..……..
ALLEGATI
Allegato 1: Piano triennale dell'Agenzia………………………………………………………………………………………………………….
Allegato 2: Sistema di relazioni tra Agenzia e Dipartimento…………………………………………………………………………….
VISTA la legge 23 agosto 1998, n. 400, recante “Disciplina dell'attività di Governo e ordinamento della Presidenza del Consiglio dei ministri”, e successive modifiche e integrazioni;
VISTO il decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 303, xxxxxxx ''Ordinamento della Presidenza del Consiglio dei ministri, a norma dell'articolo 11 della legge 15 marzo 1997 n. 5P", e successive modifiche e integrazioni;
VISTO il decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 300, recante "Riforma dell'organizzazione del Governo, a norma dell'articolo 11 della legge 15 marzo 1997” e, in particolare, l'articolo 8 recante l'ordinamento delle Agenzie, e successive modifiche e integrazioni;
VISTO il decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, recante norme generali sull'ordinamento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche, e successive modifiche ed integrazioni;
VISTO il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 1° ottobre 2012 riguardante l'ordinamento delle strutture generali della Presidenza del Consiglio dei ministri;
VISTO il decreto legge 31 agosto 2013, n. 101, convertito, con modificazioni, dalla Legge 30 ottobre 2013, n. 125 e, in particolare, l'articolo 10, che ha istituito l'Agenzia per la coesione territoriale, sottoposta alla vigilanza del Presidente del Consiglio dei ministri o del Ministro delegato;
VISTO il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 9 luglio 2014 recante l'approvazione dello Statuto dell'Agenzia per la coesione territoriale e, in particolare, l'articolo 1, comma 2, in materia di poteri di indirizzo e vigilanza sull'Agenzia da parte dell'Autorità politica delegata, e l’articolo 5, comma 2, concernente il Piano triennale dell'Agenzia;
VISTO il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 15 dicembre 2014, recante il trasferimento delle risorse umane, finanziarie e strumentali dal Dipartimento per lo sviluppo e la coesione economica del Ministero dello Sviluppo Economico, alla Presidenza del Consiglio dei ministri e all'Agenzia per la coesione territoriale, ai sensi dell'articolo 10 del citato decreto legge n. 101 del 2013;
VISTO il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 15 dicembre 2014 di modifica del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 1° ottobre 2012, recante "Ordinamento delle strutture generali della Presidenza del Consiglio dei ministri", che ha introdotto l'articolo 24-bis concernente il Dipartimento per le politiche di coesione, come ulteriormente modificato dal decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 21 ottobre 2015, articolo 3;
VISTO il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 7 agosto 2015, di approvazione del Regolamento di organizzazione dell'Agenzia;
VISTO il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri dei 7 agosto 2015, di approvazione del Regolamento di contabilità dell'Agenzia;
VISTO il decreto del Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri del 29 aprile 2016, recante la nuova organizzazione del Dipartimento per le politiche di coesione e, in particolare, l'articolo 1, lettera e), che individua tra i compiti del Dipartimento la vigilanza sull'Agenzia per la coesione territoriale;
VISTI i decreti del Presidente della Repubblica 4 settembre 2019 con cui il xxxx. Xxxxxxxx Xxxxxxx Xxxxxxxx Xxxxxxxxxx è stato nominato Ministro senza portafoglio, del Presidente del Consiglio dei ministri 5 settembre 2019 con il quale allo stesso è stato conferito l'incarico di Ministro per il sud e la coesione territoriale, e del Presidente del Consiglio dei ministri 26 settembre 2019 recante la relativa delega di funzioni;
VISTO il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 10 gennaio 2020, registrato dalla Corte dei conti in data 11 febbraio 2020, con cui è stato nominato Direttore generale dell’Agenzia per la Coesione territoriale, per un periodo di tre anni, il xxxx. Xxxxxxx Xxxxxxxx, a far data dal 1° gennaio 2020;
VISTO il Piano triennale dell'Agenzia per la coesione territoriale 2020-2022 trasmesso con nota prot. n. 10105 del 6 agosto 2020, ai sensi dell'articolo 5, comma 2 dello Statuto, da definire mediante stipula di apposita Convenzione tra il Presidente del Consiglio dei ministri o l'Autorità politica ove delegata e il Direttore Generale dell'Agenzia per la coesione territoriale;
TENUTO CONTO del parere positivo del Comitato Direttivo dell’Agenzia per la Coesione Territoriale sul Piano stesso, espresso nel corso della seduta del 3 agosto 2020;
TENUTO CONTO dell'attività istruttoria del Dipartimento per le politiche di coesione di cui alla nota prot. n AlCT n.13880 del 06/11/2020 a seguito della quale l'Agenzia per la coesione territoriale ha trasmesso l'ultima versione del suddetto Piano triennale in data 6 novembre 2020;
TUTTO QUANTO SOPRA PREMESSO
il Ministro per il Sud e la Coesione territoriale
e il Direttore Generale dell'Agenzia per la coesione territoriale
STIPULANO E CONVENGONO QUANTO SEGUE;
Articolo 1
(Definizioni)
1. Ai sensi della presente Convenzione si intendono:
a) Presidenza: Presidenza del Consiglio dei ministri;
b) Autorità politica delegata: Ministro per il Sud e la coesione territoriale;
c) Dipartimento: Dipartimento per le politiche di coesione;
d) Capo Dipartimento: Capo Dipartimento per le politiche di coesione;
e) Agenzia: Agenzia per la coesione territoriale;
f) Direttore Generale: Direttore Generale dell'Agenzia per la coesione territoriale;
g) Legge istitutiva: legge n. 125 del 30 ottobre 2013 di conversione, con modificazioni, del decreto legge 31 agosto 2013, n. 101, e, in particolare, l'articolo 10;
h) Statuto: Statuto dell'Agenzia per la coesione territoriale, adottato con D.P.C.M. del 9 luglio 2014;
i) Piano triennale: il Piano redatto dall'Agenzia per la coesione territoriale, ai sensi dell'articolo 5, comma 2, dello Statuto e, per quanto ivi non previsto, all'articolo 8 del decreto legislativo 30 luglio 1999 n. 300, riferito al periodo 1° gennaio 2020 - 31 dicembre 2022, che sarà oggetto di aggiornamenti annuali;
l) Atti di indirizzo: Atti dell'Autorità politica delegata.
Articolo 2
(Oggetto e durata)
1. La presente Convenzione definisce il Piano triennale dell'Agenzia e regola, per il periodo 1° gennaio 2020- 31 dicembre 2022, i rapporti tra l'Autorità politica delegata e il Direttore generale, ai fini dell'esercizio della funzione di vigilanza.
2. La Convenzione si compone del preambolo, delle definizioni, dell'articolato e dei seguenti allegati che ne costituiscono parte integrante e sostanziale:
- Piano triennale dell'Agenzia (Allegato 1);
- Sistema delle relazioni tra Agenzia e Dipartimento (Allegato 2).
Articolo 3
(Impegni istituzionali dell'Agenzia)
1. L'Agenzia si impegna ad assicurare lo svolgimento delle funzioni istituzionali derivanti dalla legge istitutiva, dalle fonti in essa richiamate, dallo Statuto, dagli atti di indirizzo dell'Autorità politica delegata, per il conseguimento degli obiettivi strategici e il raggiungimento dei risultati attesi individuati dal Piano triennale allegato alla presente Convenzione.
2. L'Agenzia, come previsto all'articolo 5, comma 3, lett. d), dello Statuto sottopone semestralmente all'Autorità politica delegata, tenendo informato il Dipartimento, una relazione sull'attività svolta e, in particolare, sullo stato di attuazione del Piano triennale, redatta sulla base dello schema degli obiettivi strategici e operativi in esso definiti.
3. L'Agenzia si impegna ad assicurare il necessario flusso informativo all'Autorità politica delegata, fornendo informazioni sullo stato di attuazione degli interventi e delle misure intraprese. A tal fine, l'Agenzia realizzerà lo scambio di informazioni con il Dipartimento secondo le modalità indicate nell'Allegato 2.
4. L'Agenzia si impegna al corretto adempimento degli obblighi di trasparenza e delle misure di prevenzione della corruzione previsti dalla normativa vigente.
Articolo 4
(Impegni istituzionali della Presidenza)
1. L'Autorità politica delegata esercita la funzione di vigilanza ai sensi dell'articolo 10 della legge istitutiva, avvalendosi del Dipartimento, attraverso la definizione del Piano triennale dell'Agenzia, l'approvazione di bilanci e rendiconti, l'emanazione di direttive, l'acquisizione dì informazioni, dati e notizie, la verifica del raggiungimento degli obiettivi e dei risultati attesi nel rispetto della tempistica prevista, l'indicazione di eventuali specifiche attività da intraprendere, la verifica di ogni altro adempimento previsto dalle vigenti disposizioni di legge e dallo Statuto, secondo le modalità descritte nell'Allegato 2.
2. La valutazione del conseguimento degli obiettivi del Direttore Generale è effettuata dall'Autorità politica delegata sulla base di apposita relazione del Direttore Generale redatta con riferimento agli obiettivi specifici ad essa assegnati ed indicati nel Piano Triennale e in coerenza con le relazioni semestrali sullo stato di attuazione del Piano medesimo. La relazione del Direttore Generale è presentata contestualmente alla relazione sullo stato di attuazione del Piano triennale relativa al secondo semestre.
Articolo 5
(Modifiche della Convenzione)
3. Qualora nel corso di ciascun esercizio del triennio subentrino rilevanti mutamenti nel quadro economico nazionale ovvero modifiche normative, variazioni attinenti a significativi profili organizzativi o variazioni delle risorse finanziarie rese disponibili che incidano in maniera sostanziale sul conseguimento degli obiettivi annuali del Piano triennale dell'Agenzia, si provvede, su richiesta di una delle parti, a concordare le modifiche e le integrazioni necessarie alla presente Convenzione e ai relativi adeguamenti annuali. Gli atti modificativi o integrativi, stipulati con le medesime modalità della presente Convenzione, devono prevedere la quantificazione dei relativi costi e, qualora comportino oneri aggiuntivi a carico del bilancio dello Stato, non possono essere approvati se non sia intervenuta la variazione dei relativi stanziamenti.
4. Qualora, per cause diverse da quelle previste dal comma precedente, si ritenga necessario modificare singoli obiettivi del Piano triennale dell'Agenzia, su richiesta di una delle parti, si provvede alle necessarie modifiche della presente Convenzione senza ricorrere alle modalità di cui al comma 1.
Articolo 6
(Procedure di conciliazione)
1. Nel caso di contestazioni sulla interpretazione e/o sull'applicazione della Convenzione, con particolare riguardo alla fase di verifica dei risultati, e in ogni altro caso previsto nella presente Convenzione, ciascuna parte comunica all'altra per iscritto l'oggetto e i motivi della contestazione. Le parti si impegnano ad esaminare congiuntamente la questione entro il termine massimo di 10 giorni lavorativi dalla comunicazione, al fine di comporre amichevolmente la vertenza.
2. Nell'ipotesi di esito negativo del tentativo di composizione, la questione è rimessa alla valutazione di una commissione appositamente nominata e composta da tre membri di cui;
a) uno nominato dall'Autorità politica delegata, scelto tra magistrati, professori universitari o personalità con profilo equiparato, con il ruolo di Presidente;
b) il Capo Dipartimento;
c) il Direttore Generale dell'Agenzia.
3. Sulla base delle conclusioni della commissione, l'Autorità politica delegata adotta la decisione finale.
4. L'operato della Commissione di cui al comma 2 del presente articolo si realizza senza oneri aggiuntivi a carico del bilancio dello Stato.
5. Eventuali contestazioni in atto non pregiudicano in alcun modo la regolare esecuzione della Convenzione né consentono alcuna sospensione della stessa.
Roma, lì
Il Ministro per il Sud e la Coesione territoriale Il Direttore dell’Agenzia per la coesione territoriale (xxxx. Xxxxxxxx Xxxxxxx Xxxxxxxx Xxxxxxxxxx) (xxxx. Xxxxxxx Xxxxxxxx)
Allegato 1: Piano triennale dell'Agenzia
Agenzia per la Coesione Territoriale
PIANO TRIENNALE 2020-2022
Indice
Premessa 11
1. Il Xxxxx Xxx 0000: il quadro strategico ed operativo per il miglioramento dei servizi dell’Agenzia per la Coesione Territoriale 12
1.1 Prossimità territoriale ed utilizzo efficace delle risorse 12
1.1.1 Il metodo cooperativo di attuazione rafforzata sepcondo il Piano Sud 2030 13
1.1.2 Il rafforzamento dell’accesso a percorsi di sviluppo per le aree interne 14
1.1.3 L’orientamento al miglioramento della qualità della vita nelle periferie e nelle aree marginali
...................................................................................................................................................... 16
1.2 Il rafforzamento del presidio centrale della politica di coesione 18
1.2.1 Il coordinamento e la sorveglianza dell’attuazione del Piano Sud 2030 18
1.2.2 Il piano di “Rigenerazione amministrativa” 20
1.2.3 Il rafforzamento della trasparenza e della comunicazione: il Piano di comunicazione 21
1.2.4 Il rafforzamento dell’identità dell’Agenzia 22
1.3 La riorganizzazione dell’Agenzia 23
2. Gli obiettivi e i risultati attesi 24
2.1 Obiettivo Strategico 1. Attuazione della politica di coesione 24
Obiettivo operativo 1.1:Promuovere un pieno ed efficace utilizzo dei fondi strutturali 2014 202025 Obiettivo operativo 1.2: Favorire il recupero della capacità di spesa della politica nazionale di coesione (FSC) 27
Obiettivo operativo 1.3: Avvio e attuazione della programmazione 2021-2027 27
2.2 Obiettivo strategico 2. Prossimità territoriale dell’azione dell’Agenzia 28
Obiettivo operativo 2.1: Rafforzamento delle attività di accompagnamento all’attuazione degli interventi delle politiche di coesione attraverso strumenti di cooperazione rafforzata 29
Obiettivo operativo 2.2: Rilancio della Strategia Nazionale Aree Interne 30
Obiettivo operativo 2.3: Rigenerazione dei contesti urbani 31
2.3 Obiettivo strategico 3. Presidio centrale della politica di coesione 31
Errore. Il segnalibro non è definito.
Obiettivo operativo 3.1: Ampliamento e rafforzamento dell’azione diretta dell’Agenzia 32
Obiettivo Operativo 3.2: Innovazione della strategia di comunicazione dell’Agenzia per valorizzare i risultati della politica di coesione 34
2.4 Obiettivo strategico 4. Efficacia della politica di coesione 34
Obiettivo Operativo 4.1: Sorveglianza degli interventi finanziati dalla politica di coesione 34
Obiettivo Operativo 4.2: Monitoraggio degli investimenti pubblici e produzione di statistiche pubbliche e di metodologie di raccolta e di elaborazione di dati e indicatori 35
Obiettivo Operativo 4.3. Semplificazione e miglioramento degli strumenti attuativi 36
3. Le risorse 37
3.1 Le risorse finanziare assegnate all'Agenzia per il 2020 37
3.1.1 Quadro delle risorse finanziarie assegnate e dell’organico 39
3.1.2 Quadro delle risorse comunitarie e nazionali dei Programmi a titolarità dell’Agenzia 39
4. Le modalità di verifica dei risultati di gestione 44
4.1 Il monitoraggio strategico della mission istituzionale e degli obiettivi del piano triennale 44
4.2 Il monitoraggio della performance 45
4.3 Il monitoraggio economico-finanziario 45
5. L’organizzazione e i processi 47
5.1 La missione e il quadro normativo di riferimento 47
5.2 La dotazione organica e l’articolazione degli uffici 49
5.3 Le attività di comunicazione 51
5.4 Il quadro dei sistemi informativi 53
Allegato 1 - Le funzioni 55
Le funzioni di vigilanza e accompagnamento all’attuazione della programmazione nazionale e comunitaria 55
L’attuazione dei Programmi Europei a titolarità dell’Agenzia 55
Le attività del Nucelo di Verifica e Controllo 57
Area 1. Sostegno e accompagnamento per l’accelerazione di programmi e interventi della politica di coesione comunitaria e nazionale e verifica di efficacia 58
Area 2. Verifica dei sistemi di gestione e controllo di programmi e Autorità di Audit 59
Area 3. Monitoraggio dell’attuazione della politica di coesione e sistema dei Conti Pubblici Territoriali
...................................................................................................................................................... 60
I Contratti Istituzionali di sviluppo per le grandi opere infrastrutturali 61
Gli ambiti di attività in tema di Agenda urbana 62
Allegato 2 - I progetti e le professionalità esterne 63
Premessa
Il Piano triennale dell’Agenzia per la Coesione Territoriale traduce l’indirizzo politico del Presidente del Consiglio dei Ministri o dell’Autorità politica ove delegata in obiettivi strategici ed operativi: è definito, infatti, mediante stipula di apposita convenzione tra questi e il Direttore dell’Agenzia, e il suo stato di attuazione è verificato attraverso l’elaborazione di una relazione semestrale.
Da esso discendono gli elementi fondanti della valutazione dell’azione della struttura nel suo complesso, e della performance del Direttore Generale; la performance delle distinte articolazioni dell’Agenzia e dei dipendenti è rilevata attraverso lo specifico “Piano per la valutazione della performance”, da redigere coerentemente con gli indirizzi del Dipartimento della Funzione Pubblica1.
Nelle precedenti annualità, si è proceduto esclusivamente alla redazione del Piano Triennale, utilizzato anche come riferimento per la valutazione della performance della struttura: obiettivi strategici ed operativi, e relativi indicatori, erano estratti dal Piano triennale, quelli di carattere economico-gestionale venivano prodotti per la prima volta in sede di assegnazione.
Per l’annualità 2020 si è scelto per la prima volta di redigere distintamente i due documenti, al fine di concentrare su un numero ristretto di priorità l’azione dell’Agenzia, in maniera da rendere esplicito ed evidente il riorientamento – che si intende avviare e perseguire – della sua operatività.
1 Linee guida per la misurazione e valutazione della performance individuale N. 5 Dicembre 2019 – PCM Dipartimento della Funzione Pubblica
1. Il Xxxxx Xxx 0000: il quadro strategico ed operativo per il miglioramento dei servizi dell’Agenzia per la Coesione Territoriale
A partire dal 2020, l’Agenzia per la Coesione Territoriale ha avviato un percorso di ridefinizione delle modalità di azione, guidato dalla visione dell’Autorità politica e tradotta nel Piano Sud 2030, che la individua come struttura cardine per la realizzazione di un modello di operatività, in linea con la sua mission originaria, orientato ad una più marcata specializzazione e ad una più intensa e diretta partecipazione alla fase attuativa della politica di coesione.
Sulla base dell’evidenza del progressivo indebolimento delle amministrazioni, in termini di capacità sia di indirizzo e di impulso che realizzativa e progettuale, la strategia per il miglioramento dei servizi dell’Agenzia è connotata dalla determinazione di valorizzarne la prossimità ai territori, e di rafforzarne il ruolo di presidio centrale della politica di coesione, avviando una fase di discontinuità con la passata esperienza della struttura, tradotta negli obiettivi strategici ed operativi che guideranno la sua azione nel triennio 2020-2022.
1.1 Prossimità territoriale ed utilizzo efficace delle risorse
La strategia definita dal Piano Sud 2030 muove in primo luogo dal rilancio degli investimenti pubblici e privati, in particolare nel Mezzogiorno, dove la spesa per investimenti, oltre ad essere strutturalmente bassa, presenta una progressiva riduzione negli ultimi anni, e le risorse della politica di coesione sono chiamate a svolgere un ruolo doppiamente sostitutivo.
In questo senso, l’obiettivo del “Piano Sud 2030”, poi fissato nel PNR 2020 già per il triennio 2020-2022, è la massimizzazione dell’impatto delle misure previste nella Legge di Bilancio per il 2020, al fine di incrementare gli investimenti pubblici nel Mezzogiorno senza gravare di maggiori oneri la finanza pubblica, agendo sul riequilibrio della spesa ordinaria in conto capitale e l’accelerazione della spesa aggiuntiva, sia in termini di competenza che di cassa. Tale obiettivo si consegue mediante: i) il riequilibrio delle risorse ordinarie, con l’effettiva applicazione della cd. “clausola del 34 per cento” (come rafforzata nella Legge di Bilancio); ii) il recupero della capacità di spesa della politica nazionale di coesione (Fondo Sviluppo e Coesione FSC), anche attraverso le opportune riprogrammazioni); iii) un nuovo impulso all’attuazione della programmazione dei Fondi SIE della programmazione 2014-20. Ciò impone una nuova spinta nel perseguimento di uno degli ambiti tradizionali dell’Azione dell’Agenzia, volto a garantire il pieno ed efficace utilizzo delle risorse pubbliche.
Nello scenario definito dal Piano Sud 2030, tale recupero di efficienza nell’utilizzo delle risorse europee e nazionali della politica di coesione deve tuttavia accompagnarsi ad un più generale rafforzamento della capacità di utilizzo delle risorse ed alla innovazione nel metodo.
Il Piano Sud 2030 indica infatti l’opportunità che l’Agenzia recuperi una delle componenti distintive della sua mission originaria, relativa alla esecuzione diretta degli interventi e all’azione in prossimità dei territori, attraerso un’attenzione rinnovata e un impegno puntuale nello sviluppo di modalità di intervento adeguate ad incidere sulle realtà periferiche e marginalizzate.
ll rapporto delle iniziative di prossimità con le istituzioni al momento risulta incerto e raccontato da esperienze discontinue e isolate, non per carenza di forme di sostegno economico ma per la mancanza di un quadro politico, strategico e programmatico in grado di indirizzarne gli strumenti e le forme di impegno verso fabbisogni specifici espressi dalle comunità direttamente coinvolte.
Il Piano Sud 2030 parte dall’assunto che lo sviluppo e la coesione territoriale possono rappresentare driver di indirizzo per invertire le tendenze in atto e agire come elementi propulsori per un rinnovato benessere
sociale, restituendo alle istituzioni la funzione di accompagnare i territori ad intervenire nel cambiamento. In questa prospettiva si inquadra la scelta di affidare all’Agenzia un ruolo specifico per l’orientamento a
- l’attuazione rafforzata di interventi sul territorio mediante l’applicazione di un metodo cooperativo;
- un più agevole accesso a percorsi di sviluppo per le aree interne;
- il miglioramento della qualità della vita nelle periferie e nelle aree marginali dei contesti urbani.
1.1.1 Il metodo cooperativo di attuazione rafforzata sepcondo il Piano Sud 2030
Il principio generale su cui si basa il nuovo metodo di programmazione e attuazione degli interventi della politica di coesione è quello della “cooperazione rafforzata” – istituzionale, tecnica e amministrativa – tra le amministrazioni centrali e le amministrazioni locali titolari di programmi di investimento, per i quali vengono attivati, ove necessario, appositi accordi di collaborazione inter-istituzionale o strumenti operativi, nei quali sono definiti impegni e reciproche responsabilità, risultati attesi (in termini di miglioramento della qualità della vita delle persone e di opportunità di sviluppo), tempi di attuazione scanditi da cronoprogrammi realistici e sorvegliati, eventuali sanzioni e modalità di esercizio dei poteri sostitutivi.
In applicazione del metodo, secondo il Piano Sud 2030 l’Agenzia procederà in primo luogo alla sottoscrizione con il Dipartimento per le politiche di coesione della Presidenza del Consiglio (DPCoe) di una Convenzione quadro con Invitalia, nell’ambito della quale sono assicurati i raccordi necessari tra i soggetti sottoscrittori, le strutture del Ministro per il Sud e la Coesione territoriale e la Presidenza del Consiglio dei Ministri, anche per la definizione degli interventi o delle aree territoriali in cui attuare strumenti operativi quali Convenzioni, Accordi di Programma, CIS settoriali o territoriali. Il Ministro per il Sud e la Coesione territoriale, a seguito di un’istruttoria in cui emergano fabbisogni di investimento coerenti con le missioni del Piano e con la nuova politica territoriale, potrà proporre nelle aree a maggiore ritardo di sviluppo delle regioni meridionali, o laddove ricorrano specifiche esigenze di carattere emergenziale, l’attivazione di un Contratto Istituzionale di Sviluppo territoriale per Regione.
A livello amministrativo, la cooperazione rafforzata si realizza mediante la stipula di accordi di cooperazione e l’istituzione di task force, per agevolare il dialogo verticale fra il centro e il territorio. Nell’ambito delle azioni di sistema che le sono proprie, con riguardo al supporto agli enti beneficiari, l’Agenzia attiverà azioni di accompagnamento attraverso il sostegno attuativo a specifici territori, secondo le disposizioni dell’articolo 44 del decreto legge 30 aprile 2019, n.34: accordi di cooperazione con le amministrazioni responsabili della spesa e task force tematiche e/o territoriali, in linea con le “missioni” del Piano (secondo il modello di intervento, già operativo e funzionante, della Task force Edilizia scolastica). Tali azioni potranno essere attivate su indicazione del Ministro per il Sud e la Coesione territoriale, con riferimento alla necessità di affrontare specifiche questioni rilevanti per l’accelerazione dell’attuazione del Piano2.
Il Piano prevede inoltre il supporto alle Amministrazioni nella fase di progettazione di interventi infrastrutturali, mediante l’attivazione di uno specifico “Fondo di progettazione” destinato alla creazione di
2 Con specifico riguardo alla realizzazione delle missioni e delle attività di investimento previste nel Piano, l’Agenzia potrà istituire apposite Task force per: il sostegno ai Comuni sciolti per mafia e alla loro capacità di progettare e realizzare investimenti; il supporto agli istituti scolastici e ai comuni per favorire l’apertura delle scuole in orario pomeridiano nelle regioni del Mezzogiorno, per rafforzare il ruolo della scuola come spazio di inclusione sociale e di condivisione culturale e sottrarre i giovani alle influenze criminali in contesti ad alta densità mafiosa; il rafforzamento dell’azione programmatoria integrata degli ambiti distrettuali sociali per ampliare e migliorare l’offerta e la qualità dei servizi di cura e socio-educativi per la prima infanzia, al fine sia di rafforzare il percorso di apprendimento scolastico dei bambini sia di consentire la conciliazione dei tempi di vita delle lavoratrici e dei lavoratori, nonché aumentare la partecipazione attiva al mercato del lavoro delle donne meridionali.
un parco progetti cantierabili, ossia progetti qualitativamente validi che, in presenza di adeguate caratteristiche di fattibilità, risultino immediatamente idonei al finanziamento pubblico, anche nell’ambito della programmazione 2021-20273. I progetti, per i quali sia completata positivamente la progettazione esecutiva, accederanno prioritariamente ai finanziamenti che si renderanno disponibili per la loro realizzazione, con effetti diretti sull’accelerazione degli investimenti, l’avanzamento della spesa e la realizzazione degli interventi. Tale approccio trova evidenza, con specifico riferimento alle attività dell’Agenzia, nell’ambito degli interventi per il potenziamento dell’edilizia scolastica nel Mezzogiorno, con il finanziamento di progetti esecutivi immediatamente cantierabili già individuati.
In stretta connessione con il supporto alla progettazione, il Piano Sud 2030 individua le azioni relative alle fasi concernenti l’affidamento della progettazione e della realizzazione degli interventi, per la cui accelerazione si prevedono misure atte a rendere più efficace e intenso l’apporto di centrali di committenza a sostegno dell’azione dei soggetti responsabili dell’attuazione e dei beneficiari degli interventi.
L’Agenzia, in qualità di centro di competenza nazionale, potrà attivare azioni di sistema a diretto supporto delle amministrazioni titolari di risorse, in relazione a specifiche esigenze, dirette al rafforzamento tecnico per la realizzazione degli interventi, anche al fine di realizzare una rete di qualificate stazioni appaltanti operanti a livello locale. La rete consentirà di concentrare sui centri di competenza nazionale le risorse destinate a seguire i progetti di maggiore dimensione e complessità, e di dare il necessario supporto tecnico alle stazioni appaltanti in sede locale, debitamente qualificate, per i progetti di minore dimensione.
1.1.2 Il rafforzamento dell’accesso a percorsi di sviluppo per le aree interne
Il rilancio della Strategia Nazionale per le Aree Interne (SNAI) costituisce un fattore chiave della politica di coesione territoriale proposta nel Piano Sud 2030.
Nata come progetto sperimentale nel 2013, la SNAI si è sviluppata nel settennio 2014-2020 attraverso la diffusione ed il consolidamento del metodo “associativo” quale fattore vincente non solo per la sopravvivenza ma anche per la valorizzazione delle aree interne nell’ottica della politica di coesione territoriale.
Le aree interne rappresentano circa il 60% della superficie del Paese e ospitano quasi un quarto della popolazione complessiva. Si tratta di una parte importante del Paese che la Strategia Nazionale per le Aree Interne (SNAI) ha finora approcciato in via sperimentale ma che richiede un cambio di passo verso il suo consolidamento. Tale ripresa verso la strutturazione di una vera e propria politica nazionale è confermato dalle interlocuzioni con la Commissione Europea per la possibile previsione, nel prossimo ciclo di programmazione, di una riserva finanziaria del 5% dedicata alle aree interne nei programmi operativi finanziati con i Fondi SIE. A tali risorse si aggiungono i finanziamenti previsti dalla Legge di Bilancio 2020: 200 milioni di euro a partire dal 2021 e ulteriori 90 milioni dal 2020 per interventi di sostegno alle attività economiche, artigianali e commerciali.
All’Agenzia è affidato il compito di soggetto responsabile dell’attuazione della SNAI, con conseguente rafforzamento del suolo ruolo nell’accompagnamento alle azioni previste per il suo rilancio:
3 Il Fondo finanzierà i costi della progettazione tecnica degli interventi infrastrutturali sulla base degli esiti delle valutazioni effettuate dalle competenti strutture tecniche della Presidenza del Consiglio dei Ministri, tenuto conto della rispondenza alle priorità di sviluppo e ai fabbisogni del territorio, dell'eventuale necessità per le Amministrazioni titolari di fronteggiare situazioni emergenziali, anche attraverso il ricorso alla Struttura per la progettazione di beni ed edifici pubblici (di cui all'articolo 1, comma 162, della legge 30 dicembre 2018, n. 145), nonché ad Invitalia, nella sua funzione di centrale di committenza e stazione appaltante nazionale.
- estensione dell’ambito di intervento alle aree interne non coinvolte nella fase di sperimentazione e promozione dei processi associativi dei Comuni interessati;
- possibile introduzione di un sistema di premialità ai territori per consolidare i miglioramenti ottenuti nella qualità dell’offerta di servizi pubblici e nella creazione di nuova occupazione;
- rafforzamento del criterio dello spopolamento per la selezione degli interventi, al fine di tenere conto delle condizioni di sviluppo socio-economico delle aree candidate nonché del livello di infrastrutturazione, materiale e immateriale, del territorio;
- semplificazione del processo di definizione delle strategie d’area, rispetto al quale l’Agenzia esercita una funzione di supporto, e delle modalità di attuazione;
- semplificazione delle procedure di approntamento e sottoscrizione degli accordi di programma e delle procedure di attuazione, monitoraggio e rendicontazione della spesa;
- rafforzamento del Comitato Tecnico Aree Interne, accentuazione del carattere interministeriale, mediante una più solida collaborazione tra le Amministrazioni centrali che lo compongono, e del carattere interistituzionale, con un maggiore protagonismo degli enti locali beneficiari della Strategia;
- valorizzazione della Federazione dei progetti e delle comunità delle aree interne, quale luogo di scambio di esperienze e buone pratiche, di condivisione di know how nell’attuazione della SNAI, di diffusione del capitale reputazionale;
- potenziamento del partenariato, anche attraverso un maggiore coinvolgimento del Forum dei cittadini delle aree interne, quale luogo di incontro e maturazione della “comunità SNAI”.
Entro il 2020 dovranno essere definite tutte le strategie di sviluppo - circa 70 - avviate nella precedente programmazione. Dopo la predisposizione e l’approvazione delle Strategie, e la sottoscrizione degli Accordi di Programma Quadro, nel prossimo triennio l’Agenzia sarà impegnata nel consolidamento delle attività rivolte all’attuazione, nell’accompagnamento e nel supporto alla realizzazione degli interventi.
In particolare, l’Agenzia in via preliminare, attraverso una forte attività di coordinamento interistituzionale, si occuperà di
- seguire il passaggio dalla fase di elaborazione della Strategia alla messa a punto e sottoscrizione dell’Accordo di programma quadro;
- impostare l’attività di monitoraggio economico, finanziario e procedurale degli interventi in APQ;
- elaborare, ove necessario, linee guida e circolari su questioni che richiedono il coordinamento delle attività.
Nella fase operativa, l’azione dell’Agenzia sarà orientata a:
- verificare lo stato di attuazione delle strategie e degli interventi oggetto di Accordo di programma quadro (verifiche di attuazione e di efficacia);
- analizzare i dati di monitoraggio con focus specifico sui risultati delle azioni intraprese (output di risultato);
- organizzare, con il supporto del NUVEC, le attività di verifica dello stato di attuazione delle strategie, mediante incontri in loco o attraverso attività desk;
- esercitare le funzioni di impulso nel superamento delle criticità e di coordinamento delle attività di accompagnamento e supporto;
- supportare e accompagnare il monitoraggio e la progettazione;
- individuare buone pratiche “esportabili” sui territori, valorizzazando le relative realizzazioni progettuali.
Sono inoltre collegati alla SNAI alcuni obiettivi prioritari riconducibili al processo di autonomia avviato dal Ministro per gli Affari regionali, quali la fissazione dei Livelli essenziali di prestazioni (Lep) e la realizzazione della perequazione infrastrutturale.
Le politiche per l’innovazione e la frontiera digitale rappresentano delle eccellenti leve per superare l’isolamento delle aree interne, per emanciparle dalla loro condizione di marginalità fisica e per riposizionarle in una nuova geografia digitale in cui la fisicità difficile dei luoghi può smettere di essere fattore condizionante per lo sviluppo. Di recente, il Comitato per la Banda Ultra Larga (BUL), presieduto dal Ministro dell’Innovazione, ha espresso indicazioni relative alle azioni necessarie per accelerare la realizzazione della BUL nelle aree interne e l’attivazione dei voucher per il servizio ai cittadini e alle imprese.
Le ripercussioni economiche e sociali dell’emergenza sanitaria COVID-19, ed il necessario ripensamento delle politiche per la cultura ed il turismo, rendono ancora più attuali le prospettive di sviluppo di una strategia condivisa per le aree interne per realizzare un’economia che faccia leva sulla cultura – produzione culturale e creativa – e sul turismo sostenibile, rafforzando il posizionamento dell’Italia nella competizione internazionale.
Alla luce dell’emergenza in corso, la SNAI assume inoltre un ruolo centrale nel processo di transizione ecologica, equa e sostenibile, della nostra economia e della nostra società, da attuare attraverso il Green Deal italiano ed europeo che dovrà assumere una forte connotazione territoriale.
1.1.3 L’orientamento al miglioramento della qualità della vita nelle periferie e nelle aree marginali
Accanto ad un’azione finalizzata al recupero, nei processi di sviluppo, delle aree marginalizzate, l’esperienza maturata nel corso dell’attuale periodo di programmazione 2014-2020 conferma la fondatezza della scelta compiuta dall’Italia di puntare sulle città come una delle opzioni strategiche per lo sviluppo del Paese e il superamento delle debolezze di innovazione produttiva e sociale. Tale prospettiva si è ulteriormente consolidata con l’emergenza sanitaria COVID19, circostanza che ha fatto emergere punti di forza e criticità dell’ambito urbano - in termini di servizi, mobilità, assistenza, contrasto alle situazione di fragilità sociale - che dovranno opportunamente essere valutate nella predisposizione delle future diretttrici di intervento. I risultati conseguiti dal PON METRO 2014-2020 evidenziano l’opportunità di favorire il protagonismo delle città in un quadro di forte regia nazionale finalizzata a valorizzare un approccio unitario, integrato e sostenibile alle principali problematiche dei diversi contesti urbani, a promuovere e coordinare la governance multilivello e gli scambi di buone pratiche.
In particolare, nel corso dell’attuazione del Programma si è verificato il progressivo consolidamento, da parte degli Organismi Intermedi identificati nel Comune Capoluogo delle Città Metropolitane, di un metodo di lavoro comune, di un modello organizzativo efficace, di un processo di programmazione ed attuazione degli interventi, che ha permesso il conseguimento di risultati importanti, tra cui 4:
- la sperimentazione di interventi che hanno coinvolto diversi comuni dell’area metropolitana, individuati anche su base funzionale, nei settori dei servizi digitali e del sociale;
- un impatto positivo sull’organizzazione delle Amministrazioni locali;
- la costruzione di una rete tra città che ha portato i capoluoghi metropolitani a consolidare competenze gestionali e strategiche utili nel governo del territorio, anche al di fuori del programma;
- l’apprendimento diffuso delle pratiche amministrative rilevanti, testimoniato dalla crescente performance di xxxxx dimostrata negli ultimi anni.
4 Cfr. Ministro per il Sud e la Coesione territoriale, Piano Sud 2030 – Sviluppo e coesione per l’Italia, pp.68-69.
Il quadro degli obiettivi individuati per il prossimo periodo di programmazione 2021-2027 tiene conto di un nuovo campo di azione individuato dal Piano Sud 2030 per il PON METRO 2021-2027 gestito dall’Agenzia per la Coesione Territoriale, rappresentato dall’opportunità di “sostenere un’ulteriore azione mirata per il miglioramento della qualità della vita nelle periferie e aree marginali in altre città del Mezzogiorno – non solo nelle Città metropolitane ma anche in città medie – caratterizzate da aree Di disagio sociale, degrado fisico, carenza di servizi e, talora, illegalità diffusa”, di cui si terrà conto nella predisposizione del nuovo Programma.
Tale quadro offre nuovi possibili campi di intervento utili ad arricchire il menù di azioni attualmente adottato. I primi elementi di rilievo emersi nell’avvio della predisposizione del nuovo Programma – sia attraverso il confronto con le Città, sia attraverso il dialogo e il raccordo con le Amministrazioni Centrali e le Regioni – riguardano l’opportunità di:
− rafforzare il contributo alla costruzione di comunità più sostenibili dal punto di vista ambientale tenendo conto anche dell’adattamento ai cambiamenti climatici;
− concentrare in maniera più efficace ed integrata gli interventi in contesti urbani definiti e, nello specifico, in quartieri periferici o marginali delle città e delle aree metropolitane, anche utilizzando gli spazi di azione offerti dal nuovo Obiettivo di Policy individuato dalle bozze regolamentari riferite al periodo di programmazione 2021-2027 (OP 5 – Un’Europa più vicina ai cittadini), che promuove la realizzazione di azioni, a livello urbano, nel campo della cultura, del turismo, della sicurezza urbana e della riqualificazione fisica dello spazio pubblico.
Rispetto al primo punto, sono stati individuati alcuni obiettivi specifici come potenziali nuovi campi di azione finalizzati a rafforzare l’azione di sostegno alla promozione della sostenibilità ambientale:
− promuovere le energie rinnovabili;
− promuovere l'adattamento ai cambiamenti climatici, la prevenzione dei rischi e la resilienza alle catastrofi;
− promuovere la transizione verso un'economia circolare;
− rafforzare la biodiversità, le infrastrutture verdi nell'ambiente urbano e ridurre l'inquinamento. Rispetto al secondo punto, a partire dall’esperienza delle poverty maps, è stato proposto alle Città di rafforzare questo approccio - concentrazione territoriale degli interventi - dedicando una parte significativa delle risorse disponibili al finanziamento di “progetti di territorio”, intesi come interventi integrati all’interno di aree selezionate. In particolare, l’idea è quella di individuare nel Comune Capoluogo (o anche in comuni di cintura in caso di cooperazione rafforzata) uno o più ambiti di intervento territorialmente definiti, caratterizzati da marcati fenomeni di disagio, su cui concentrare una quota significativa dell’investimento previsto con un approccio integrato, sul modello Urban. Il quartiere selezionato potrebbe diventare un “luogo sperimentale” di ciò che in parallelo si va compiendo in maniera più diffusa sul territorio del capoluogo e della Città Metropolitana nel suo complesso.
Sulla base dei primi incontri di confronto con le Città per la definizione degli indirizzi per la programmazione 2021-2027, l’Agenzia ha avviato la predisposizione dei contenuti preparatori per il nuovo Programma.
1.2 Il rafforzamento del presidio centrale della politica di coesione
Il metodo cooperativo proposto nel Piano Sud 2030 per migliorare la definizione e l’attuazione dei programmi di investimento e degli interventi conferisce un ruolo di primo piano all’Agenzia rispetto alle sue funzioni per il rafforzamento del presidio centrale, volto a garantire condizioni di tempestiva realizzazione di azioni e programmi. Il nuovo metodo proposto5 - fondato su principi coerenti con le regole comunitarie e caratterizzato da un elevato livello di concordanza con gli Obiettivi di Policy del ciclo di programmazione 2021-27 della politica di coesione europea - rappresenta la sistematizzazione dei principi vigenti nell’ordinamento e la prima attuazione delle disposizioni introdotte con la Legge di Bilancio 2020.
All’Agenzia, nella prospettiva del rafforzamento della sua funzione di struttura operativa di impulso, coordinamento e supporto all’attuazione della Politica di coesione, vengono affidati:
- il coordinamento e la sorveglianza dell’attuazione del Piano Sud 2030, anche attraverso il contributo alla definizione del sistema di governance dei Piani di Sviluppo e Coesione che ne traducono operativamente le missioni;
- la definizione e la gestione del Piano di Sviluppo e Coesione di “Rigenerazione amministrativa”;
- la definizione e la gestione di un Piano di comunicazione dedicato a migliorare la trasparenza e la conoscenza diffusa sul modo in cui in Italia la Politica di coesione persegue concretamente i propri obiettivi.
L’Agenzia sarà inoltre interessata da un intervento interno più esteso di adeguamento dei processi di consolidamento della struttura per il rafforzamento della propria identità, il sostegno e l’aggiornamento delle proprie competenze interne.
1.2.1 Il coordinamento e la sorveglianza dell’attuazione del Piano Sud 2030
La politica di coesione si pone l’obiettivo di ridurre i divari in termini di sviluppo socio-economico tra i territori, divari persistenti anche se mutati nel tempo: a partire da quelli storici che contrappongono Nord e Sud, altri divari si sono infatti amplificati nel corso dell’ultimo ventennio di stagnazione italiana – come quelli tra centri e periferie, tra città e campagne deindustrializzate, tra aree urbane e aree interne – che attualizzano il tema della coesione territoriale, portandolo aldilà dell’alveo della questione meridionale, in cui è stato tradizionalmente circoscritto.
Il Piano per il Sud 2030 traduce una proposta programmatica organica decennale per porre in essere le azioni di sviluppo negli ambiti giudicati strategici e determinare una reale trasformazione per le comunità che vivono nei territori del Sud.
Nel breve termine, che corrisponde al triennio di riferimento del presente Piano, si pone l’obiettivo di massimizzare l’impatto delle misure previste nella Legge di Bilancio 2020, attraverso il recupero della capacità di spesa della politica nazionale di coesione (FSC) e il miglioramento dell’attuazione della programmazione dei Fondi SIE. Le azioni per il rilancio degli investimenti tengono comunque conto del quadro degli interventi che si vanno delineando per fronteggiare la crisi economica determinata dall’emergenza sanitaria da Covid 19, che ha determinato l’esigenza di rivedere l’allocazione le risorse stanziate e le priorità di investimento, modificare il sistema delle regole, a livello sia nazionale sia europeo, nella direzione della massima flessibilità. Tutti gli Stati membri sono stati colpiti dalle conseguenze dell'epidemia in misura grave: l'attuale crisi sanitaria pubblica frena la crescita negli Stati membri e ciò a sua volta aggrava le ingenti carenze di liquidità dovute all'improvviso e significativo aumento degli investimenti pubblici necessari nei loro sistemi sanitari e
5 Piano Sud 2030, Sezione VI, “Un nuovo metodo. Una rigenerazione amministrativa”.
in altri settori delle loro economie. Ciò ha creato una situazione eccezionale che deve essere affrontata con misure specifiche6.
Le direttrici per incrementare lo sviluppo del Mezzogiorno, come definite dall’Autorità politica nel Piano Sud 2030, sono incardinate in una progettualità basata su un approccio “mission oriented” per l’aderenza a cinque missioni nazionali che incardinano altrettanti obiettivi della politica di coesione coerenti con gli indirizzi della Commissione Europea per il periodo 2021-27 e con i 17 Obiettivi di Sviluppo sostenibile dell’Agenda ONU 2030. Nell’idea di “missione” risiede la convinzione della necessità del superamento, per i manifesti limiti che gli sono propri, dell’approccio settoriale alle politiche di coesione e dell’urgenza di innescare processi evolutivi con risultati tangibili evidenti, con un impatto sociale significativo nel medio e nel lungo termine. Per ciascuna delle cinque missioni il Piano individua, infatti, le prospettive di medio periodo in termini di risultati attesi e le prime azioni attivate o da attivare nel 2020.
La Nota di Aggiornamento al Documento di Economia e Finanza, approvata dal Consiglio dei Ministri il 30 settembre 2019, aveva già individuato cinque grandi “missioni” nazionali della coesione su cui concentrare gli investimenti in vista della chiusura del negoziato dell’Accordo di Partenariato sul post 2020, oltre che della riprogrammazione del Fondo Sviluppo e Coesione. Tali “missioni” sono state ulteriormente definite dal Piano Sud 2030 secondo l’idea progettuale di “un Sud”:
1. “rivolto ai giovani”: investire su tutta la filiera dell’istruzione, a partire dalla lotta alla povertà educativa minorile, per rafforzare il capitale umano, ridurre le disuguaglianze e riattivare la mobilità sociale;
2. “connesso e inclusive”: infittire e ammodernare le infrastrutture, materiali e sociali, come fattore di connessione e di inclusione sociale, per spezzare l’isolamento di alcune aree del Mezzogiorno e l’isolamento dei cittadini in condizioni di bisogno;
3. “per la svolta ecologica”: rafforzare gli impegni del Green Deal al Sud e nelle aree interne, per realizzare alcuni obiettivi specifici dell’Agenda ONU 2030 e mitigare i rischi connessi ai cambiamenti climatici;
4. “frontiera dell’innovazione”: supportare il trasferimento tecnologico e il rafforzamento delle reti tra ricerca e impresa, nell’ambito di una nuova strategia di politica industriale;
5. “aperto al mondo nel Mediterraneo”: rafforzare la vocazione internazionale dell’economia e della società meridionale e adottare l’opzione strategica mediterranea, anche mediante il rafforzamento delle Zone Economiche Speciali (ZES) e i programmi di cooperazione allo sviluppo.
Il Piano Sud 2030 mira ad avviare l’attuazione delle cinque missioni già a partire dall’inizio del 2020, e a completarne la realizzazione nel 2030, secondo un percorso definito che si avvale di un Piano di Sviluppo e Coesione (PSC) nazionale per ciascuna missione, oltre ad un PSC per la “Rigenerazione amministrativa” ed ulteriori PSC per azioni comunque coerenti con le missioni, a titolarità di amministrazioni centrali e territoriali.
Il ruolo centrale di cui l’Agenzia – insieme con il Dipartimento per le politiche di coesione della Presidenza del Consiglio (DPCoe) – è investita nell’attuazione del Piano determinerà nel triennio l’adeguamento delle sue modalità di lavoro, dell’assetto organizzativo e della strumentazione amministrativa e di policy nella prospettiva di una maggiore specializzazione e responsabilizzazione delle sue funzioni, in anticipo sul più
6 Regolamento (UE) 2020/558 del Parlamento europeo e del Consiglio del 23 aprile 2020 che modifica i regolamenti (UE) n. 1301/2013 e (UE) n. 1303/2013 per quanto riguarda misure specifiche volte a fornire flessibilità eccezionale nell'impiego dei fondi strutturali e di investimento europei in risposta all'epidemia di COVIDCOVID-19.
organico disegno di riforma che la interesserà. L’Agenzia è incaricata di sorvegliare l’attuazione dell’intero Piano, mediante azioni di monitoraggio rafforzato sia desk, sia in loco.
Il Piano Sud 2030 prevede inoltre l’istituzione di Comitati di indirizzo per il coordinamento strategico dei PSC nazionali, con azioni prioritarie definite attraverso il percorso partenariale. L’Agenzia, insieme al DPCoe, assicurerà il supporto e l’assistenza ai Comitati di indirizzo interistituzionali, presieduti dal Ministro per il Sud e la Coesione territoriale, cui parteciperanno altri Ministeri coinvolti nella realizzazione delle singole missioni e i rappresentanti delle Regioni e degli enti locali. I Comitati svolgeranno compiti di coordinamento strategico e di individuazione delle priorità di investimento per ciascuna delle cinque missioni, anche attraverso il coinvolgimento del partenariato economico e sociale. Sulla base delle istruttorie svolte dal DPCoe e dall’ACT, i Comitati attiveranno le procedure di riprogrammazione nei casi in cui i PSC non rispettino gli impegni assunti nei cronoprogrammi, in termini di impegni finanziari e avanzamento degli interventi, proponendo alla Cabina di regia del FSC le azioni o le misure verso cui indirizzare le risorse liberate. Infine, i Comitati potranno attivare nei casi previsti dalla legge le procedure per l’esercizio di un potere sostitutivo nell’attuazione degli interventi.
1.2.2 Il piano di “Rigenerazione amministrativa”
Per la piena realizzazione delle missioni del Piano e, più in generale, dell’attuazione realistica della strategia di sviluppo del Sud è di fondamentale importanza un’azione radicale di potenziamento della capacità amministrativa, intesa sotto il profilo sia qualitativo che quantitativo, che si configura quale condizione abilitante di qualsiasi politica di investimenti al Sud.
L’urgenza dell’incremento e della qualificazione della capacità amministrativa è stata oggetto delle Raccomandazioni Specifiche per l’Italia della Commissione Europea negli ultimi anni: la riduzione, nell’ultimo decennio, della capacità delle pubbliche amministrazioni di progettare e realizzare interventi è strettamente legata alla progressiva riduzione del personale e al contestuale aumento dell’età media, soprattutto negli enti locali delle regioni del Mezzogiorno, con l’aggravante che proprio a queste ultime è richiesto uno sforzo maggiore in termini di progettualità e capacità attuative in quanto principali destinatari della maggior parte delle risorse della coesione.
In questa prospettiva, il Piano Sud 2030 affida all’Agenzia il compito di definire ed attuare un Piano di Sviluppo e Coesione di “Rigenerazione Amministrativa”, un programma nazionale che mette in atto un processo di rigenerazione delle amministrazioni pubbliche, attraverso il pieno coinvolgimento degli enti locali, al Sud e nelle aree interne, mediante procedure innovative di individuazione delle competenze necessarie, processi veloci di selezione e assunzione, cura della formazione iniziale e stimolo al networking tra le professionalità da dedicare alla gestione e all’attuazione del Piano e a tutte le fasi del ciclo dell’investimento realizzato con i fondi della coesione europea e nazionale.
La finalità del programma non si esaurisce nella selezione, formazione e inserimento di professionalità specialistiche (complessivamente 10 mila laureati), ma si estende alla creazione di una comunità professionale, articolata territorialmente, che rappresenti la punta più avanzata dell’amministrazione, in particolare nelle aree e nei settori più marginali. Un fattore rilevante del programma è l’addizionalità rispetto ai normali tassi di turn over nel prossimo decennio e la durata altrettanto decennale, in maniera da poter attingere risorse sia dall’attuale ciclo di programmazione 2014-20 sia dal prossimo ciclo 2021-27.
Le procedure di selezione e reclutamento, da avviare già nel 2020, prevedono l’inserimento delle professionalità nelle amministrazioni a livello locale nel Mezzogiorno e nelle aree interne, nell’ambito delle
task force nazionali dell’Agenzia e presso il Dipartimento per le politiche di coesione per il rafforzamento del coordinamento, della pianificazione e valutazione delle politiche.
La fase preliminare del programma prevede la ricognizione dei fabbisogni qualitativi e quantitativi delle amministrazioni da parte delle strutture del Ministro per il Sud e la coesione territoriale, con il Ministero della funzione pubblica, il Mef, le Regioni e gli Enti locali e l’individuazione, secondo i nuovi indirizzi della Commissione, delle competenze organizzativo-manageriali, digitali, tecnico-progettuali, necessarie al rafforzamento amministrativo per l’attuazione del Piano. Successivamente, si renderà necessario un accordo tra Governo, Regioni ed Enti locali, singoli o associati, per l’assorbimento del personale che verrà selezionato e la relativa assegnazione. Infine, occorrerà una previsione normativa che autorizzi gli enti locali alle assunzioni finalizzate alla gestione degli interventi per la coesione.
1.2.3 Il rafforzamento della trasparenza e della comunicazione: il Piano di comunicazione
Il rafforzamento della strategia di comunicazione della politica di coesione, sollecitato dal Piano Sud 2030, nasce dalla consapevolezza della necessità di garantire una più ampia accessibilità alla conoscenza sui dati, sugli interventi e sui progetti finanziati con le risorse per la coesione territoriale da parte dei cittadini, valorizzandone il coinvolgimento attivo, quali soggetti centrali delle politiche pubbliche; e di dover di ricorrere a modalità, strumenti e canali nuovi, a cominciare dall’adozione di un Piano di Comunicazione, capace di garantire massima chiarezza sulle opportunità offerte e informazione e verificabilità sull’impiego delle risorse pubbliche attivate dal Piano.
Attraverso il Piano di Comunicazione, la cui predisposizione è affidata all’Agenzia, si dovranno rendere fruibili in modo semplice ma accurato tutte le informazioni relative ai programmi e alle azioni programmate e realizzate, al loro stato di avanzamento, alle fasi di attuazione e ai risultati conseguiti. Il documento rappresenterà un work in progress da condividere con l’autorità politica e le Amministrazioni centrali e locali coinvolte nell’attuazione del Piano Sud. I contenuti rilevanti saranno oggetto, di volta in volta, di campagne di comunicazione calibrate sui territori, prevedendo il coinvolgimento delle Amministrazioni centrali e degli enti territoriali in una strategia multicanale in grado di raggiungere un posizionamento efficace su tutti i canali di comunicazione.
L’Agenzia garantirà, inoltre, una serie di azioni ad hoc nei settori dell’attuazione del Piano che prevedono un coinvolgimento diretto dell’Agenzia, con l’obiettivo di divulgare la conoscenza degli interventi avviati e gli impatti concreti sulla qualità della vita dei cittadini e sullo sviluppo dei territori (e.g. Scuole aperte tutto il giorno, Contrasto alla povertà educativa e alla dispersione scolastica, Potenziamento dell’edilizia scolastica, Fondo infrastrutture sociali per comuni medi e piccoli, Nuovi nidi al Sud, Potenziamento del trasporto sostenibile, Rafforzamento delle Zone Economiche Speciali -ZES).
La sfida che si affronta è volta a ridurre il divario fra le previsioni contenute nei documenti programmatici e i risultati raggiunti, dando la visibilità dei progetti realizzati e descrivendo, con un linguaggio semplice, il quadro delle competenze e dei vantaggi derivanti dalla partecipazione dell’Italia all’Unione europea. Tale ultimo aspetto rappresenta un obiettivo strategico a livello comunitario, pertanto, l’Agenzia conferma di voler proseguire con la programmazione e realizzazione di iniziative di comunicazione congiunte con la Rappresentanza della Commissione europea in Italia e la rete dei comunicatori dei Fondi FESR e FSE, quali campagne informative, dialoghi con i cittadini, realizzazione di storie con il coinvolgimento di beneficiari e cittadini, divulgazione di cortometraggi realizzati dall’Unione europea e diretti da importanti registi europei, pubblicazioni e cataloghi, informazione attraverso i media nazionali e locali. La divulgazione dei contenuti degli investimenti della politica di coesione sarà incentrata soprattutto sugli interventi suscettibili di generare
una percezione immediata in termini di miglioramento della qualità della vita dei cittadini in tutti i settori, dalla tutela dell’ambiente, alla mitigazione del rischio idrogeologico, dall’efficienza energetica e della digitalizzazione, al settore dei trasporti e delle infrastrutture. Proseguirà, a tal proposito, la campagna di comunicazione costruita intorno all’hashtag #CoesioneInCorso, un utile strumento di accountability istituzionale e social per rendere conto ai cittadini dello stato di avanzamento della programmazione 2014- 2020 e della realizzazione dei progetti.
In coerenza con gli obiettivi strategici legati all’attuazione della programmazione 2014-2020 dei Fondi Strutturali e di Investimento Europei (Fondi SIE), l’Agenzia sosterrà, attraverso i propri canali di comunicazione istituzionale, la diffusione degli esiti delle attività correlate, anche in sinergia con i responsabili delle Amministrazioni capofila dei Fondi, e sulla base dei dati di attuazione presenti sulla piattaforma open-data dedicata a livello nazionale (OpenCoesione) che consente di effettuare un monitoraggio dello stato di attuazione dei programmi.
1.2.4 Il rafforzamento dell’identità dell’Agenzia
Nel corso del 2020, con il supporto di Sogei S.p.A. è previsto l’avvio di uno studio per il trasferimento del sito istituzionale su altra piattaforma più performante e adatta a rappresentare la complessità e molteplicità dei contenuti legati alle attività dell’Agenzia. Particolare attenzione verrà assicurata all’utilizzo coerente ed efficace dell’immagine coordinata dell’Agenzia, per creare una sicura e univoca riconoscibilità delle azioni e dei prodotti realizzati. Parallelamente saranno poste in essere le attività necessarie per la realizzazione del sito anche in lingua inglese, per dare evidenza del carattere non solo nazionale ma europeo della politica di coesione.
Continuerà, ad essere garantita una tempestiva attività di comunicazione anche attraverso i videowall i due schermi TV posizionati all’ingresso dell’Agenzia e nello spazio antistante i tornelli, sui quali sono proiettati contenuti di utilità (sotto forma di card) per il personale interno e gli ospiti dell’Agenzia, tra i quali: informative di rilevanza dell’Agenzia, notifiche di eventi e incontri interni, diffusione delle campagne di comunicazione cui aderisce l’Agenzia, divulgazione di video e campagne della Commissione europea. Sara altresì avviata un’attività per rafforzare l’identità dell’Agenzia attraverso lo studio per la creazione di un logo istituzionale, che rappresenti l’Agenzia e che permetta di riconoscerne in modo immediato anche l’autorevolezza.
Con riferimento alle strategie di intervento delineate nel Piano per il Sud per una nuova politica territoriale di “prossimità ai luoghi”, capace di assicurare un’immediata riconoscibilità degli interventi a favore delle aree marginalizzate e più vulnerabili del Paese ed il connesso ruolo centrale assunto dell’Agenzia, si profilano diverse iniziative che assicureranno visibilità agli interventi previsti dal Piano Sud 2030 per le quali sarà altrettanto rilevante far emergere l’attività dell’agenzia, quale soggetto propulsore, mediante adeguati strumenti di identificazione. Per ognuna delle iniziative messe in campo verranno strutturate azioni di comunicazione efficaci al fine di costruire una forte consapevolezza nei territori e potenziare la reputazione delle politiche pubbliche, valorizzando il ruolo dell’Agenzia. Di seguito alcuni esempi:
- realtà simboliche di beni confiscati alle mafie da restituire alla cittadinanza per attività culturali e imprenditoriali;
- l’attuazione della Strategia Nazionale Aree Interne;
- i “progetti bandiera” per dare visibilità alle politiche di coesione più vicine alla vita dei cittadini nei luoghi, e permettere ai cittadini di identificarsi con le politiche di sviluppo;
- Rete dei talenti per il Sud;
- Osservatorio Sud 2030.
1.3 La riorganizzazione dell’Agenzia
Il recupero da parte dell’Agenzia, accanto alla vigilanza attiva dei programmi della politica di coesione, dell’orientamento ad una più marcata specializzazione e ad una più diretta partecipazione alla fase attuativa della politica di coesione comporta la revisione del suo modello di operatività, nella direzione di rafforzarne la capacità di agire tanto in prossimità ai territori quanto da presidio centrale della politica di coesione.
Tale revisione sarà avviata, a partire dal 2020
Con il perseguimento del percorso di riordino, si darà corso al disegno di riforma dell’organizzazione e del funzionamento dell’Agenzia previsto dalla nota di aggiornamento al DEF 2019, e si porranno le basi per il pieno rilancio della sua azione nell’attuazione degli indirizzi, nell’applicazione del metodo e nella realizzazione degli interventi indicati dal Piano Sud 2030.
2. Gli obiettivi e i risultati attesi
Il Piano per il Sud 2030 è un documento di programmazione strategica ed operativa che descrive un’idea di Sud chiara e riconoscibile per i cittadini, proiettata in un percorso decennale di sviluppo.
Dal punto di vista strategico, nel triennio 2020-2022 l’obiettivo del Piano, nella sua articolazione per missioni, è la massimizzazione dell’impatto delle misure previste nella Legge di Bilancio 2020, che consenta di incrementare gli investimenti pubblici nel Mezzogiorno.
Dal punto di vista operativo, con il Piano Sud 2030 trova inoltre concreto avvio il processo di riorientamento dell’Agenzia per la Coesione Territoriale, in anticipo sul più organico disegno di riforma che la interesserà, con riferimento ad una parte della sua mission originaria, ossia quella volta all’esecuzione diretta degli interventi e che agisce in “prossimità” rispetto ai territori e alle amministrazioni locali.
Il presente Piano, inserendosi nello scenario delineato dal Piano Sud 2030, declina le priorità di azione dell’Agenzia sulla base delle priorità del Piano e della rinnovata centralità assegnata alla politica di coesione, europea e nazionale, dalla strategia per la ripresa post-Covid delineata dal Piano Nazionale delle Riforme 2020.
Per indirizzare l’azione dell’Agenzia nel triennio 2020-2022, sono stati definiti quattro ambiti strategici di intervento:
1. Attuazione della politica di coesione
2. prossimità territoriale dell’azione dell’Agenzia
3. presidio centrale della politica di coesione
4. sana gestione finanziaria delle politiche di coesione
La presente sezione li descrive in dettaglio, articolandoli in obiettivi operativi collegati ad attività specifiche da realizzare nell'arco temporale del Piano (2020-2022).
Il raggiungimento di ciascun obiettivo operativo è misurato attraverso indicatori di risultato e/o di realizzazione, con riferimento agli esiti più immediatamente valutabili delle attività messe in campo. Per ciascun indicatore è previsto un target annuale.
2.1 Obiettivo Strategico 1. Attuazione della politica di coesione
Il triennio di riferimento del presente Piano rappresenta un periodo nevralgico per la programmazione comunitaria e nazionale: da un lato si sviluppa a cavallo tra due cicli di programmazione della politica di coesione (2014-2020 e 2021-2027), dell’iniziativa React EU e del Recovery Plan della Commissione Europea; dall’altro, trova la sua applicazione l’art. 44 del DL 34 Crescita che semplifica e uniforma in nuovi PSC gli strumenti della politica di Coesione nazionale. Il tutto in un contesto mondiale e nazionale, a partire dall’inizio del 2020, che si caratterizza da un quadro di crisi socio-sanitaria ed economica in relazione all’epidemia COVID19.
Il primo obiettivo strategico rappresenta il primo elemento fondante della missione dell’Agenzia, che si traduce nella costante attività di accompagnamento alle amministrazioni centrali e regionali titolari di risorse delle politiche di coesione provenienti della programmazione comunitaria e nazionale, ed è finalizzata al rispetto degli obiettivi di spesa e di qualità degli interventi realizzati; allo stesso tempo, si declina nell’orientamento dell’azione dell’Agenzia per far fronte alla inaspettata situazione emergenziale che riguarda sotto aspetti diversi la vita di ogni cittadino.
Nell’ambito dell’obiettivo strategico, infatti, a partire dall’annualità in corso, alcune azioni specifiche dell’Agenzia sono rivolte a rispondere efficacemente all’inaspettato e grave quadro di crisi economica e sociale. In particolare, attraverso interlocuzioni con i rappresentanti della Commissione Europea è stata promossa la modifica di alcune specifiche disposizioni nei regolamenti pertinenti (Regolamento FESR e Regolamento generale per i Fondi SIE) per estendere il cofinanziamento di misure per gestire l’emergenza sanitaria e per il sostegno all’economia. In quest’ambito, l’azione dell’Agenzia è stata rivolta da un lato a garantire il supporto all’Autorità politica delegata per la definizione del pacchetto regolamentare relativo alle Proposte di modifica, dall’altro a sostenere le Amministrazioni titolari in funzione dell’utilizzo dei fondi SIE.
In questa fase, l’Agenzia, sulla base dell’esperienza e della conoscenza approfondita delle problematiche attuative riscontrate, intende rafforzare il suo impegno per assicurare tempestività e qualità degli investimenti, attraverso la sorveglianza degli interventi e l’accompagnamento puntuale alle amministrazioni titolari di programmi, per accelerare l’utilizzo delle risorse della programmazione 2014-2020. Allo stesso tempo, in continuità con l’attività già in corso, contribuisce alla predisposizione dei contenuti preparatori alla programmazione 2021-2027, supportando per le proprie competenze il Dipartimento per la Politica di Coesione (DPCOE).
Parallelamente si sviluppa un’intensa attività di interlocuzione con tutte le Amministrazioni titolari di risorse nazionali delle politiche di coesione per la formulazione dei nuovi Piani di Sviluppo e Coesione: tali Piani, oltre a permettere una nuova sistematizzazione dei relativi interventi, con riferimento ai tre cicli di programmazione dal 2000 al 2020,incorporano componenti di spesa interconnesse con le riprogrammazioni in atto, sottolineando ancor di più la necessità di una gestione unitaria di tutte le risorse finanziarie destinate alle politiche di coesione. Infatti, soprattutto nella base di ripresa post-Covid, appare più che mai necessario favorire il pieno utilizzo di tutte le risorse a disposizione per il sostegno degli investimenti pubblici e privati, incluse quelle nazionali per la coesione
L’Obiettivo strategico si articola nei 3 Obiettivi operativi di seguito rappresentati:
1.1. Promuovere un pieno ed efficace utilizzo dei fondi strutturali 2014 2020
1.2. Favorire il recupero della capacità di spesa della politica nazionale di coesione (FSC)
1.3. Avvio e attuazione della programmazione 2021-2027
Obiettivo operativo 1.1:Promuovere un pieno ed efficace utilizzo dei fondi strutturali 2014 2020
Il primo obiettivo operativo traduce la mission dell’Agenzia per un aspetto fondamentale della sua mission: prevenire il rischio di perdita delle risorse comunitarie a causa dei meccanismi di disimpegno automatico previsti dai regolamenti comunitari.
A causa del cambiamento del contesto socio-economico che ha fatto seguito al diffondersi dell’epidemia COVID19, il raggiungimento di questo obiettivo è strettamente collegato, alla capacità di supporto specialistico dell’Agenzia nella definizione di proposte di modifica del quadro regolatorio europeo al fine di agevolare il cofinanziamento di misure necessarie a gestire l’emergenza sanitaria e a garantire il sostegno all’economia. Tale supporto si traduce – con particolare riferimento alle priorità di investimento del fondo
FESR – nella produzione di contributi preparatori e di indirizzo, relativi ai lavori dei tavoli di confronto con la Commissione europea7.
Ai fini dell’utilizzo dei fondi strutturali europei in funzione anticrisi, l’Agenzia realizza, in collaborazione con il DPCoe, la ricognizione delle risorse dei Programmi operativi 2014-2020 non assegnate ad operazioni selezionate o non interessate da impegni giuridicamente vincolanti, con l’obiettivo di riprogrammare una quota significativa delle risorse di ciascun Programma Operativo, garantendo con risorse nazionali8 la copertura dei progetti e dei programmi di spesa. Sul piano tecnico, l’Agenzia collabora con le Amministrazioni nazionali e regionali per la finalizzazione di un Accordo sull’operazione di riprogrammazione con ciscuna Amministrazione.
Con riferimento all’evoluzione del contesto regolamentare e alla possibilità di rendicontare spese per l’emergenza sanitaria nell’ambito degli interventi per la ricerca e l’innovazione9, l’Agenzia sostiene attraverso azioni di accompagnamento specifico le Autorità di Gestione (AdG) dei Programmi Operativi cofinanziati dal fondo FESR, collaborando con la Ragioneria Generale dello Stato (MEF IGRUE) per la definizione degli aspetti tecnico-amministrativi10. Allo stesso tempo garantisce il raccordo con le altre Amministrazioni nazionali di coordinamento sull’emergenza in tema di acquisizioni di attrezzature, macchinari e dispositivi medicali.
Il raggiungimento dell’Obiettivo operativo 1.1 sarà misurato sulla base dell’applicazione dei seguenti indicatori, che sono volti da un lato a promuovere presso le amministrazioni titolari dei programmi un più celere assorbimento delle risorse (anche attraverso la diffusione di documenti di indirizzo), dall’altro a favorire una maggiore efficienza ed efficacia dei programmi a diretta titolarità dell’Agenzia:
Indicatore | Tipo di misura | Metodo di calcolo | Annualità di riferimento | Target | |
1.1.1 | Raggiungimento dei target N+3 al 31 dicembre | Valore % | Incremento della spesa UE certificata al 31.12.2020 rispetto al target del 2019 11 | 2020 | 44% |
1.1.2 | Riprogrammazione e raggiungimento dei target N+3 al 31 dicembre per i programmi a titolarità dell’Agenzia | Sì/No | Presentazione della proposta di riprogrammazione Covid del PON GOV 2014-2020 | 2020 | Sì |
Raggiungimento del target N+3 del PON GOV 2014- 2020 | 2020 | Sì | |||
Presentazione della proposta di riprogrammazione Covid del PON Metro 2014-2020 | 2020 | Sì | |||
raggiungimento del target N+3 del PON Metro 2014- 2020 | 2020 | Sì |
7 L’Agenzia nello specifico interviene nella valutazione delle proposte della Commissione in relazione alla modifica dei regolamenti da inserire nei pacchetto CRII2, procedendo alla predisposizione, in collaborazione con XXXXX, di documenti di indirizzo per integrazioni e semplificazioni in materia di programmazione, attuazione e controllo.
8 Fondo Sviluppo e Coesione
9 Obiettivo Tematico 1 “Rafforzare la ricerca, lo sviluppo tecnologico e l’innovazione”, Accordo di Partenariato 2014 – 2020.
10 Si tratta in particolare dei seguenti aspetti: adeguamento dei criteri di selezione dei programmi; definizione del beneficiario dell’operazione; acquisizione da parte delle AdG della documentazione di spesa; organizzazione dei controlli; accordo con il coordinamento delle Autorità di Audit presso il MEF.
11 Concorrono gli importi di spese dei PO per i quali sono state presentate ex art. 87 Xxx.xx 1303/2013 eccezioni al disimpegno automatico per cause di forza maggiore dovute anche a COVID-19.
1.1.3 | Attività preliminari e definizione degli aspetti tecnico-amministrativi per consentire la rendicontazione di spese per l’emergenza sanitaria | Valore numeric o | Numero di linee guida e proposte/istruttorie anche per modifiche regolamentari elaborate e diffuse | 2020 | 4 |
Obiettivo operativo 1.2: Favorire il recupero della capacità di spesa della politica nazionale di coesione (FSC)
Il rilancio della spesa in conto capitale per investimenti, leva imprescindibile di recupero nella fase post- COVID, può ricevere un contributo significativo delle risorse della politica di coesione nazionale, il Fondo Sviluppo e Coesione (FSC).
L’analisi della spesa pubblica in conto capitale evidenzia infatti un’incidenza ancora inadeguata dell’impiego di tali risorse, soprattutto con riferimento alle regioni meno sviluppate; gli sforzi di accelerazione osservati negli ultimi mesi del 2019 hanno consentito di avviare un processo di recupero – come sottolineato nel Piano Sud 2030 – che tuttavia non si è ancora tradotto in una tendenza definitivamente consolidata.
Coerentemente con questa prospettiva, l’Agenzia ha collaborato con il DPCoe nel porre in essere le azioni necessarie all’attuazione dell’art. 44 del DL34/2019, per la riorganizzazione della pluralità dei documenti di programmazione del FSC in un unico Piano Operativo per ciscuna Amministrazione destinataria di risorse (cd. “Piano Sviluppo e Coesione”), e riclassificare tutti i progetti in corso di esecuzione secondo le missioni della nota di aggioranemnto al DEF 2019 e gli obiettivi strategici della nuova programmazione dei fondi UE 2021- 27.
Il raggiungimento dell’Obiettivo operativo 1.2 sarà misurato sulla base dell’applicazione dei seguenti indicatori, volti da un lato a favorire il completamento dell’iter istruttorio per il riordino del FSC dei diversi cicli di programmazione, dall’altro a definire nel dettaglio gli ambiti relativi alla gestione e ai controlli suche la legge affida alla responsabilità dell’Agenzia:
Indicatore | Tipo di misura | Metodo di calcolo | Annualità di riferimento | Target | |
1.2.1 | Istruttoria per l'approvazione dei Piani di Sviluppo e Coesione delle Amministrazioni Nazionali e Regionali conseguenti alla procedura di riordino ex art. 44 | Valore numeric o | Numero di PSC per i quali è concluso l’iter con trasmissione di richiesta formale di accettazione degli esiti dell’istruttoria | 2020 | ≥ 20 |
1.2.2 | Definizione delle linee guida su gestione e controllo dei nuovi PSC | Valore numeric o | Numero di linee guida standard proposte (1 per i PSC nazionali, 1 per i PSC regionali) | 2020 | 2 |
Obiettivo operativo 1.3: Avvio e attuazione della programmazione 2021-2027
Il triennio 2020-2022, di riferimento del presente Piano, rappresenta una fase cruciale per la programmazione comunitaria e perché il nuovo ciclo, coincidente con il settennio 2021-2027, si avvii nel modo più adeguato e promettente.
Il 2020 vede, da una parte, il Governo italiano impegnato nella chiusura del negoziato sul Quadro Finanziario Pluriennale 2021-27, con la definizione dell’Accordo di Partenariato12, nella prospettiva di una più marcata concentrazione sugli obiettivi strategici e sulle azioni, una riduzione dei programmi e una semplificazione delle procedure. Dall’altra, sono in fase di predisposizione i Programmi Operativi da parte delle Amministrazioni titolari, a livello nazionale e regionale.
Inoltre, con lo strumento “React EU”, la Commissione europea ha proposto di destinare risorse aggiuntive alla politica di coesione 2014-2020 per gli anni 2020-2022, assegnandole agli Stati Membri in proporzione all’impatto economico e sociale della crisi.
In continuità con l’attività già in corso, in merito ai profili attuativi ed alle priorità di investimento inerenti la preparazione della programmazione post 2020, l’Agenzia partecipa ai lavori preparatori dell’Accordo di Partenariato, al fine di: favorire l’individuazione di misure di rapida e agevole attivazione; mettere a punto i profili attuativi; supportare il Dipartimento per la Politica di Coesione (DPCOE) per l’analisi delle proposte sui nuovi regolamenti nella definizione della posizione italiana; predisporre le misure necessarie ad ottimizzare in prospettiva la funzione di sorveglianza propria dell’Agenzia.
Il raggiungimento dell’Obiettivo operativo 1.3 sarà misurato sulla base dell’applicazione dei seguenti indicatori, finalizzati a valorizzare il contributo dell’Agenzia alla costruzione dei nuovi documenti di programmazione 2021-27 con riferimento ai profili attuativi della programmazione:
Indicatore | Tipo di misura | Metodo di calcolo | Annualità di riferimento | Target | |
1.3.1 | Negoziato regolamenti 2021- 2027: contributi sui profili attuativi delle disposizioni in discussione, con particolare riguardo alle condizioni abilitanti | Valore numeric o | Numero contributi | 2020 | ≥ 20 |
1.3.2 | Attuazione programmazione 2021-2027: contributi alla definizione e all’avvio dell’attuazione dei PO | Valore % | Rapporto percentuale tra il numero delle istruttorie effettuate e il numero di proposte di PO, calcolato al 30 novembre 2020 | 2020 | 100% |
2.2 Obiettivo strategico 2. Prossimità territoriale dell’azione dell’Agenzia
Una “nuova politica territoriale”, mirata a restituire protagonismo anche ai luoghi marginalizzati dalle politiche pubbliche, al fine di garantire una rinnovata attenzione per la garanzia dei servizi essenziali e il rilancio delle vocazioni produttive: il Piano Sud 2030 caratterizza così, in termini di rafforzata “prossimità territoriale”, il rinnovato impegno dell’Agenzia nel perseguire la propria missione. Impegno da imprimere lungo tre traiettorie definite e strategiche:
- incrementare, attraverso strumenti e metodi di prossimità, le funzioni di vigilanza e di accompagnamento dei Programmi e progetti;
- ridurre il divario tra aree urbane e aree interne;
- promuovere la rigenerazione dei contesti urbani, anche nelle città medie ed in aree marginali.
Il metodo di lavoro introdotto si basa su una stretta cooperazione amministrativa verticale fra centro e territorio per favorire la rapida attuazione delle azioni del Piano e per dare un concreto supporto agli enti direttamente interessati.
L’obiettivo strategico si declina operativamente nel raggiungimento di tre obiettivi:
2.1. Rafforzamento delle attività di accompagnamento all’attuazione delle politiche di coesione degli interventi attraverso strumenti di cooperazione rafforzata
2.2. Rilancio della Strategia Nazionale Aree Interne
2.3. Rigenerazione dei contesti urbani
Obiettivo operativo 2.1: Rafforzamento delle attività di accompagnamento all’attuazione degli interventi delle politiche di coesione attraverso strumenti di cooperazione rafforzata
L'attività di accompagnamento, monitoraggio e sorveglianza di programmi e progetti proseguirà nel triennio con maggiore intensità, in ragione dell’obiettivo di massimizzare l'efficacia e l'impatto sui territori. L’attività svolta ordinariamente secondo modalità prevalentemente desk dagli uffici dedicati ai territori e agli obiettivi tematici, sarà affiancata da forme di cooperazione rafforzata mirate al superamento delle criticità attuative (procedurali, tecniche ed amministrative), attraverso la costituzione di gruppi di lavoro (o “task force”) attivati sulla base di indirizzi politici o attraverso soluzioni concertate tra i diversi livelli di governo. Questo ruolo di raccordo virtuoso tra le attività delle Amministrazioni costituisce un aspetto distintivo dell’attività dell’Agenzia, che potrà essere ulteriormente rafforzato anche in vista della definizione dei Piani di intervento del Recovery Plan.
Per la rilevazione delle eventuali criticità e l’individuazione di possibili soluzioni, possono essere istituite una o più Unità operative per l’assistenza in loco ai singoli programmi e promosse azioni di coordinamento per facilitare i rapporti tra diversi livelli di governo attraverso protocolli di intesa e convenzioni tra soggetti pubblici e privati.
Il raggiungimento dell’Obiettivo operativo 2.1 sarà misurato sulla base dell’applicazione dei seguenti indicatori, finalizzati ad esplicitare nel dettaglio tali azioni di accompagnamento:
Indicatore | Tipo di misura | Metodo di calcolo | Annualità di riferimento | Target | |
2.1.1 | Interventi di accompagnamento “rafforzati” | Valore numeric o | Numero interventi di accompagnamento “rafforzati” attivati | 2020 | ≥ 5 |
2.1.2 | Verifiche di efficacia effettuate | Valore numeric o | Numero di referti di efficacia rilasciati | 2020, 2021, 2022 | 10 |
2.1.3 | Protocolli di intesa, convenzioni con soggetti pubblici e privati, partecipazione a network nazionali ed internazionali | Valore numeric o | Numero di intese operative | 2020,2021, 2022 | 10 |
Obiettivo operativo 2.2: Rilancio della Strategia Nazionale Aree Interne
La Strategia Nazionale per le Aree Interne (SNAI), nata come progetto sperimentale nel 2013, si è sviluppata nel periodo di programmazione 2014-2020 attraverso la diffusione ed il consolidamento del metodo “associativo” quale fattore vincente per la valorizzazione di tali aree nell’ottica della politica di coesione territoriale. Rappresenta lo strumento con cui la politica pubblica si è rivolta per la prima volta alle aree marginalizzate del Paese – minacciate da un drastico e costante spopolamento causato da carenza di infrastrutture, servizi essenziali e posti di lavoro – coinvolgendo, fin ad ora, 72 aree popolate da circa 2 milioni di abitanti.
Il Piano Sud 2030 intende rilanciare la Strategia, ampliando e rafforzando il suo raggio di azione in termini di aree interessate e Comuni partecipanti, per passare dalla fase di sperimentazione alla strutturazione di una vera e propria politica nazionale.
In quest’ambito, l’azione dell’Agenzia, a cui è assegnato il ruolo di struttura responsabile dell’attuazione della SNAI, sarà orientata all’accompagnamento e al supporto nella realizzazione degli interventi, e alla semplificazione delle procedure per la sottoscrizione degli accordi di programma, il monitoraggio e la rendicontazione della spesa. Sarà altresì assicurata la partecipazione dell’Agenzia al Comitato Tecnico Aree Interne, nel quadro del rafforzamento della collaborazione interistituzionale tra le Amministrazioni centrali che lo compongono, incoraggiando un maggiore protagonismo degli enti locali beneficiari della Strategia.
Sul piano amministrativo, l’attività di coordinamento inter-istituzionale sarà rafforzata nel triennio, con particolare riferimento al passaggio dalla fase di elaborazione della singola Strategia alla messa a punto e sottoscrizione dell’Accordo di programma quadro. L’attività dell’Agenzia sarà inoltre orientata alla predisposizione del monitoraggio economico, finanziario e procedurale degli interventi in APQ e alla elaborazione di linee guida e circolari per gli ambiti di competenza.
In termini operativi, l’Agenzia sarà chiamata a condurre l’attività di verifica di attuazione e di efficacia con riferimento agli interventi, e ad organizzare quella relativa alle strategie, attraverso incontri in loco o attività desk. Le attività di accompagnamento riguarderanno sia la fase di progettazione che quella di monitoraggio, e saranno orientate a individuare esperienze e procedure “esportabili” sui territori.
Il raggiungimento dell’Obiettivo operativo 2.2 sarà misurato sulla base dell’applicazione dei seguenti indicatori, volti da un lato ad accelerare, per quanto di competenza dell’Agenzia, la sottoscrizione del maggior numero possibile di Accordi di Programma Quadro entro la scadenza del 31 dicembre 2020, dall’altro a promuovere, eventualmente anche per via normativa, una semplificazione delle procedure di atttuazione delle Strategie a valle della loro definizione:
Indicatore | Tipo di misura | Metodo di calcolo | Annualità di riferimento | Target | |
2.2.1 | Attività di supporto tecnico- amministrativo per favorire l’attuazione degli interventi | Sì/No | Elaborazione di una proposta di semplificazione | 2020 | Sì |
2.2.2 | Iter procedurale per la sottoscrizione di APQ | Valore numeric o | Numero cumulato di APQ sottoscritti o per i quali è stata avviata la procedura di sottoscrizione entro il 31.12.2020 | 2020 | ≥ 45 |
Obiettivo operativo 2.3: Rigenerazione dei contesti urbani
Sulla base della positiva esperienza rappresentata dal Programma Operativo Nazionale “Città Metropolitane” 2014-2020 gestito dall’Agenzia emerge l’opportunità, nell’ambito del ciclo di programmazione 2021-27, di sostenere un’ulteriore azione mirata al miglioramento della qualità della vita nelle periferie e nelle aree marginali in altre città – non solo metropolitane ma anche di medie dimensioni – caratterizzate da disagio sociale, degrado fisico, carenza di servizi e, talora, illegalità diffusa, sperimentando in siti anche molto circoscritti, ma individuati con criteri oggettivi, la possibilità di trasformazioni anche profonde derivanti dalla combinazione di interventi su strutture e servizi ed altre iniziative immateriali, dalla co-progettazione con il terzo settore e dall’approccio dell’innovazione sociale.
In linea con gli indirizzi individuati nel Piano Sud 2030, i primi elementi di rilievo emersi nell’avvio della predisposizione del nuovo Programma – attraverso il confronto sia con le Città che con le Amministrazioni Centrali e le Regioni – riguardano l’opportunità da una parte di rafforzare il contributo del Programma alla costruzione di comunità più sostenibili dal punto di vista ambientale, tenendo conto anche dell’adattamento ai cambiamenti climatici; dall’altra, di concentrare in maniera più efficace ed integrata gli interventi in contesti urbani definiti e, nello specifico, in quartieri periferici o marginali delle città e delle aree metropolitane. Si potranno a tal fine valorizzare gli spazi di azione offerti dal nuovo Obiettivo di Policy n.5 “Un’Europa più vicina ai cittadini”, che promuove la realizzazione di azioni, a livello urbano, nel campo della cultura, del turismo, della sicurezza urbana e della riqualificazione fisica dello spazio pubblico.
Ciò consentirà anche di valorizzare il ruolo di Segretariato tecnico per le politiche urbane svolto dall’Agenzia, che costituisce un centro di competenza e più in generale un punto di riferimento nel campo delle politiche urbane e territoriali.
Il raggiungimento dell’Obiettivo operativo 2.3 sarà misurato sulla base dell’applicazione dei seguenti indicatori, finalizzati a promuovere la definizione del Programma Operativo per il nuovo ciclo di programmazione dei fondi strutturali:
Indicatore | Tipo di misura | Metodo di calcolo | Annualità di riferimento | Target | |
2.3.1 | Predisposizione del nuovo Programma Operativo Nazionale per gli interventi in ambito urbano, con focus su aree marginali e periferiche | Sì/No | Definizione dello schema di proposta di nuovo Programma Operativo Nazionale per la successiva presentazione alla Commissione europea | 2020 | Sì |
Si/No | Adozione del nuovo Programma Operativo Nazionale | 2021 | Sì |
2.3 Obiettivo strategico 3. Presidio centrale della politica di coesione
Il Piano Sud 2030, anche in vista della chiusura del negoziato dell’Accordo di Partenariato sul post 2020 e della riprogrammazione del FSC, intende concentra gli investimenti intorno a cinque grandi “missioni” nazionali della coesione13, definite sulla base dei fabbisogni di investimento e in risposta alle raccomandazioni della Commissione europea per l’Italia per il 2020 e alle proposte delle parti economiche e sociali.
Le cinque missioni sono così definite:
13 Cfr. Nota di Aggiornamento al Documento di Economia e Finanza, approvata dal Consiglio dei Ministri il 30 settembre 2019
1. un Sud rivolto ai giovani
2. un Sud connesso e inclusivo
3. un Sud per la svolta ecologica
4. un Sud frontiera dell’innovazione
5. un Sud aperto al mondo nel Mediterraneo.
L’attuazione del Piano prevede l’applicazione di un metodo cooperativo di attuazione rafforzata, che conferisce un ruolo primario al presidio centrale, attraverso l’istituzione di Comitati di indirizzo e la predisposizione di un Piano di Sviluppo e Coesione di livello nazionale per ciascuna delle missioni, con misure in grado di assicurare tempestività e qualità degli investimenti previsti.
Inoltre, la portata delle sfide dei prossimi anni richiede un adeguamento organizzativo dell’Agenzia, anche per tradurre in termini operativi l’approccio di cooperazione amministrativa verticale fra centro e territorio, attraverso il perseguimento dei seguenti Obiettivi Operativi:
In coerenza con quanto delineato dal Piano Sud 2030, il presente Piano triennale rappresenta la giusta cornire programmatica nella quale avviare il processo di riorientamento dell’azione dell’Agenzia in vista di un più organico processo di riforma che la interesserà.
L’Agenzia è chiamata, infatti, da un lato a rafforzare l’efficacia della sua azione rispetto alla tradizionale vigilanza attiva dei programmi e dei progetti della politica di coesione, dall’altro a rafforzare la propria capacità di intervento, sia in forma diretta, sia in prossimità ai territori.
Il raggiungimento degli obiettivi che il Piano Sud 2030 pone richiede, pertanto, un adeguamento sia in termini organizzativi, per conseguire il pieno funzionamento della struttura, che regolatori,. Tale adeguamento dovrà estendersi ad un aggiornamento dei processi gestionali e all’ottimizzazione dei flussi informativi, anche grazie ad un più diffuso utilizzo delle tecnologie di supporto.
In attesa del perfezionamento di tale adeguamento dal punto di vista organizzativo, l’Agenzia rafforzerà il suo impegno diretto nell’atttuazione della politica di coesione, come indicato nel Piano Sud, ampliando e migliorando la sua strategia di comunicazione, al fine di rendere migliore la percezione degli obiettivi e dei risultati della politica stessa.
3.1. Ampliamento e rafforzamento dell’azione diretta dell’Agenzia
3.2. Innovazione della strategia di comunicazione dell’Agenzia per valorizzare i risultati della politica di coesione
Obiettivo operativo 3.1: Ampliamento e rafforzamento dell’azione diretta dell’Agenzia
Il Piano Sud 2030 prevede la definizione e l’attuazione di un PSC di “Rigenerazione amministrativa”, che rappresenta il quadro attuativo delle misure per garantire la tempestività e la qualità dell’azione pubblica di investimento, attraverso il rafforzamento della capacità di programmazione e attuazione delle strutture della politica di coesione, e del ruolo degli Enti locali. Al tema della rigenerazione amministrativa potrebbero essere altresì destinate anche risorse dei fondi strutturali 2021-27.
Lo stesso Piano Sud 2030 individua l’Agenzia come soggetto attuatore del PSC, e come struttura di riferimento per le azioni che necessitano di un forte coordinamento centrale e raccordo con le diverse amministrazioni coinvolte.
Inoltre, l’Agenzia avrà un ruolo primario nello sviluppo di specifiche Azioni dirette, definite sulla base dell’indirizzo formulato dall’autorità politica per dare concretezza agli assunti programmatici presenti, a partire dalla nota di aggiornamento al DEF 202014.
Il raggiungimento dell’Obiettivo operativo 3.1 sarà misurato sulla base dell’applicazione dei seguenti indicatori, volti a favorire i diversi ambiti dell’impegno diretto dell’Agenzia definiti nel Piano Sud, con specifico riferimento all’azione di rigenerazione amministrativa che l’Agenzia deve condurre, alla formazione sugli ambiti di interesse dell’Agenzia e alla definizione delle azioni/strumenti assegnati direttamente alla responsabilità dell’Agenzia:
Indicatore | Tipo di misura | Metodo di calcolo | Annualità di riferimento | Target | |
3.1.1 | Definizione Piano di «rigenerazione amministrativa» | Sì/No | Definizione della proposta di Piano | 2020 | Sì |
Adozione del Piano | 2021 | Sì | |||
3.1.2 | Azioni di sostegno alla qualità dell’azione pubblica e formazione interna e esterna | Valore numeric o | Numero di attività di formazione rivolte a soggetti esterni all’Agenzia | 2020, 2021 2022 | 5 |
3.1.3 | Numero azioni avviate (e.g. terzo settore, contrasto povertà educativa, beni confiscati, credito d’imposta ricerca) | Valore numeric o | Numero di istruttorie completate per l’avvio delle procedure di attivazione | 2020 | 3 |
14 Il Piano Sud 2030 individua attribuisce all’Agenzia, in raccordo con le diverse Amministrazione coinvolte, il ruolo di Xxxxxxxx responsabile del coordinamento o dell’attuazione delle seguenti iniziative:
- Scuole aperte tutto il giorno (Soggetti responsabili: Ministero dell’Istruzione – ACT): nell’ambito della missione “Un Sud rivolto ai Giovani”, l’azione è intesa a favorire l’apertura delle scuole in orario pomeridiano nelle regioni del Mezzogiorno, per rafforzare il ruolo della scuola come spazio di inclusione sociale e di condivisione culturale, e sottrarre i giovani alle influenze criminali in contesti ad alta densità mafiosa. Per l’attuazione dell’intervento, l’ACT promuoverà l’istituzione di una specifica Task Force con compiti di supporto agli istituti scolastici e ai Comuni, sviluppando l’esperienza della Task Force Edilizia Scolastica;
- Contrasto alla povertà educativa (Soggetti responsabili: Ministero dell’Istruzione – ACT – Fondazioni di origine bancaria): l’iniziativa è orientata ad attivare nuove reti formative sul territorio con il coinvolgimento del Terzo settore, promuovendo cultura e legalità in territori a forte penetrazione delle mafie. L’Agenzia sottoscriverà specifici protocolli con le Fondazioni bancarie, che conterranno le caratteristiche dei progetti da finanziare e le modalità di valutazione, selezione e monitoraggio dei progetti, al fine di assicurarne la trasparenza e il migliore utilizzo delle risorse;
- Fondo infrastrutture sociali per comuni medi e piccoli (Soggetto responsabile: ACT): coerentemente con quanto previsto dalla Legge di Bilancio 2020 e dal Piano Sud 2030, la linea di intervento dedica ai Comuni delle otto Regioni del Mezzogiorno un contributo di 75 milioni di euro annui tra il 2020 e il 2023 da destinare a investimenti in infrastrutture sociali, sulla base dei fabbisogni e per gli investimenti volti a ridurre i divari di cittadinanza;
- Nuovi nidi al Sud (Soggetti responsabili: DPCOE – ACT): la linea di intervento è mirata ad ampliare e migliorare l’offerta dei servizi di cura e socioeducativi per la prima infanzia, consentire la conciliazione dei tempi di lavoro e di cura e aumentare la partecipazione attiva al mercato del lavoro delle donne meridionali; a tal fine sono previsti: la costruzione, ristrutturazione e messa in sicurezza di asili nido e scuole per l’infanzia, e il sostegno all’ampliamento dell’offerta attraverso le diverse forme di inquadramento e partenariato pubblico-privato. Un’azione specifica dell’Agenzia è rivolta al coordinamento della fase attuativa e di supporto tecnico, anche attraverso l’utilizzo di una specifica Task Force.
L’Agenzia è infine indicata quale Autorità di riferimento in normative di aiuto alle imprese come il Credito d’Imposta per la Ricerca nel Mezzogiorno.
Obiettivo Operativo 3.2: Innovazione della strategia di comunicazione dell’Agenzia per valorizzare i risultati della politica di coesione
Coerentemente con l’indirizzo del Piano Sud 2030, il Piano di Comunicazione dell’Agenzia sarà orientato a garantire la massima trasparenza sulle opportunità offerte dalla politica di coesione e una continua verificabilità sull’impiego delle risorse pubbliche
I contenuti, che dovranno essere fruibili dal pubblico in modo semplice e accurato, una volta condivisi con l’autorità politica e con le Amministrazioni direttamente coinvolte nell’attuazione del Piano Sud 2030, saranno oggetto di campagne di comunicazione calibrate sui territori e progettate per raggiungere un posizionamento efficace sui canali di comunicazione sia istituzionali che social.
L’indirizzo della nuova politica territoriale, di “prossimità ai luoghi”, si tradurrà, dal punto di vista della comunicazione, nella messa a punto di strategie e iniziative in grado di assicurare un’immediata riconoscibilità e visibilità degli interventi a favore delle aree marginalizzate e più vulnerabili del Paese; con riferimento alle azioni del Piano che vedono un coinvolgimento diretto dell’Agenzia, saranno strutturate strategie di comunicazione specifiche per farne comprendere gli impatti concreti sulla qualità della vita dei cittadini e sullo sviluppo dei territori.
Il raggiungimento dell’Obiettivo operativo 3.2 sarà misurato sulla base dell’applicazione dei seguenti indicatori:
Indicatore | Tipo di misura | Metodo di calcolo | Annualità di riferimento | Target | |
3.21 | Definizione e adozione di una nuova strategia e realizzazione di una campagna di Comunicazione su Piano Sud 2030 e azioni rilevanti dell’Agenzia; miglioramento presidio canali social. | Sì/No | Definizione e adozione della Campagna di comunicazione | 2020 | Sì |
Valore numeric o | Realizzazione delle campagne di comunicazione | 2021, 2022 | 2 |
2.4 Obiettivo strategico 4. Efficacia della politica di coesione
La dimensione finanziaria delle risorse in campo per le politiche di coesione, tanto di provenienza comunitaria che nazionale, impone una particolare attenzione e capacità di osservazione delle dinamiche attuative nonché della corretta applicazione del complesso normativo che le sovraintende.
Conoscenza strutturata dei fenomeni osservati e verifiche sistematiche e puntuali sono il cuore di questo obiettivo strategico che si declina in tre obiettivi operativi:
4.1. Sorveglianza degli interventi finanziati dalla politica di coesione
4.2. Monitoraggio degli investimenti pubblici e produzione di statistiche pubbliche e di metodologie di raccolta e di elaborazione di dati e indicatori
4.3. Semplificazione e miglioramento degli strumenti attuativi
Obiettivo Operativo 4.1: Sorveglianza degli interventi finanziati dalla politica di coesione
Se da un lato, con l’impostazione dei futuri PSC per il governo delle risorse nazionali della coesione analoga a quelli dei programmi comunitari, fa presagire un aumento quantitativo di Piani da sottoporre ad attività di
Audit, dall’altro, è necessario sviluppare attività di verifica, non solo di carattere puntuale o procedurale, ampliando la sfera di conoscenza all’efficacia.
In questa prospettiva, è necessario verificare la capacità non solo di spendere secondo le regole ma di conseguire gli obiettivi che hanno legittimato la messa a disposizione delle risorse finanziarie. E, al tempo stesso, rendere i Sistemi di Gestione e Controllo dei nuovi Piani Sviluppo e Coesione più semplici senza comprometterne l’efficacia, agevolando l’operatività delle Amministrazioni interessate (cfr. supra)
Il raggiungimento dell’Obiettivo operativo 4.1 sarà misurato sulla base dell’applicazione dei seguenti indicatori, finalizzati a intensificare l’azione di controllo svolta dall’Agenzia sugli interventi oggetto della politica di coesione, comunitaria e nazionale:
Indicatore | Tipo di misura | Metodo di calcolo | Annualità di riferimento | Target | |
4.1.1 | Verifiche eseguite (verifiche operazioni e audit, verifiche di Sistemi di Gestione e Controllo, verifiche procedurali, sorveglianza sull’attuazione dei CIS di responsabilità dell’ACT) | Valore numeric o | Numero di referti rilasciati | 2020, 2021, 2022 | 105 |
Obiettivo Operativo 4.2: Monitoraggio degli investimenti pubblici e produzione di statistiche pubbliche e di metodologie di raccolta e di elaborazione di dati e indicatori
La conoscenza delle politiche presuppone un uso adeguato e consapevole di dati omogenei e condivisi provenienti da tutte le diverse fonti di monitoraggio. Ciò anche alla luce delle crescenti e nuove esigenze di classificazione e di monitoraggio derivanti dalle modifiche e riprogrammazioni di Piani e Programmi per far fronte all’emergenza Covid.
La variegata disponibilità dei dati e la crescente complessità del loro utilizzo dei bilanci – dovuta alle intervenute novazioni normative per le classificazione finanziarie – rende indifferibile l’individuazione di un unico luogo ove far convergere le richieste di informazioni connesse anche a ricorrenti adempimenti amministrativi.
Oltre alla necessità di consolidare un modello di organizzazione e fruizione dei dati di monitoraggio di tutte le politiche di coesione, appare indifferibile la creazione di un collegamento stabile tra il monitoraggio e l’attività del gruppo di lavoro dedicato ai Conti Pubblici Territoriali, per la conoscenza del flusso di spesa tout court generato dal sistema pubblico,di cui la spesa per le politiche di coesione rappresenta una quota significativa.
Il raggiungimento dell’Obiettivo operativo 4.2 sarà misurato sulla base dell’applicazione dei seguenti indicatori, finalizzati a rendere più stabile e strutturata una funzione chiave per l’azione dell’Agenzia come l’attività di monitoraggio, e ad intensificare l’elaborazione di dati derivanti dall’attività di monitoraggio e funzionali alla definizione delle scelte di policy:
Indicatore | Tipo di misura | Metodo di calcolo | Annualità di riferimento | Target | |
4.2.1 | Definizione e avvio dell’Unità di Monitoraggio dell’Agenzia | Sì/No | Decreto del Direttore Generale di istituzione della Unità di Monitoraggio | 2020 | Sì |
4.2.2 | Elaborazioni prodotte (CPT+Monitoraggi, fornitura | Valore numeric | Numero di estrazioni dati dal SNM e report trasmessi al | 2020 | 7 |
periodica dati CPT per applicazione della clausola del 34%) | o | DPCoe | |||
2021 | 25 |
Obiettivo Operativo 4.3. Semplificazione e miglioramento degli strumenti attuativi
L’orientamento verso la prossimità alle Amministrazioni, con particolare riferimento a quelle locali, richiede all’Agenzia di rafforzare, nell’ambito della funzione di accompagnamento, la capacità di facilitare l’attuazione degli interventi, anticipandone le criticità ed individuando per tempo le opportune soluzioni. Soluzioni che possono utilmente tradursi in proposte di semplificazione e miglioramento degli strumenti attuativi.
Il raggiungimento dell’Obiettivo operativo 4.3 sarà pertanto misurato sulla base dell’applicazione del seguente indicatore, che potrà riguardare i diversi ambiti di riferimento della politica di coesione:
Indicatore | Tipo di misura | Metodo di calcolo | Annualità di riferimento | Target | |
4.3.1 | Presentazione di proposte di semplificazione | Valore numeric o | Numero di proposte di semplificazione prodotte | 2020, 2021, 2022 | 3 |
3. Le risorse
3.1 Le risorse finanziare assegnate all'Agenzia per il 2020
Il quadro delle risorse finanziarie assegnate all’Agenzia – destinate alle spese obbligatorie e di funzionamento dell’Agenzia e del Nucleo di Verifica e Controllo (NUVEC), trasferite secondo le regole della Ragioneria Generale dello Stato – si riferisce principalmente al contributo dallo Stato previsto dal DPCM del 15 dicembre 2014 “Trasferimento delle risorse umane, finanziarie e strumentali del Dipartimento per lo sviluppo e la coesione economica alla Presidenza del Consiglio dei ministri ed all'Agenzia per la coesione territoriale”, e riscontrabile nel bilancio dello Stato ai capitoli 2500, 2502 e 2503.
Le principali voci di costo dell’Agenzia previste per l’esercizio 2020 sono riferibili a:
− servizi, comprensivi anche dei compensi ai componenti del NUVEC;
− personale dipendente;
− fitti passivi per la locazione dell’immobile in via Sicilia.
Le risorse trasferite all’Agenzia nell’ambito della Legge di Bilancio 2019 (L. 145/2018), tenuto conto degli stanziamenti previsti per l’anno 2020, ammontano complessivamente a 23.968.000 euro. Non sono prevedibili modifiche del fabbisogno finanziario per annualità successive al 2020, essendo tale importo confermato dalla Legge di Bilancio per il triennio 2020 – 2022 (L.160/2019).
Le previsioni di spesa complessiva per l’anno 2020, in termini di cassa, si riferiscono solo ai pagamenti relativi ai debiti maturati nell’esercizio e sono articolate per missioni e programmi secondo le modalità previste dall’articolo 9 comma 3 del decreto del Ministero dell’economia e delle finanze del 27 marzo 2013. Esse fanno riferimento alle seguenti missioni:
- 28 “Sviluppo e riequilibrio territoriale”, come indicato nel documento “Missioni, Programmi e Azioni delle Amministrazioni Centrali dello Stato” del Ministero dell’Economia e delle Finanze 15;
- 32 “Servizi istituzionali e generali delle Amministrazioni pubbliche”, alla quale sono imputate le spese relative al vertice direzionale nonché alle spese riconducibili ad attività volte a garantire il funzionamento generale dell’ente (programma “Servizi affari generali per le amministrazioni di competenza”) al netto dei servizi acquisiti con riferimento alle attività proprie della missione 28;
Con riferimento alla missione 99 “Servizi per conto terzi e partite di giro”, nell’ambito della quale andrebbero allocate le spese effettuate in qualità di sostituto di imposta e quelle relative ad altre attività gestionali per operazioni conto terzi, l’Agenzia, in ambito IVA, a far data dal 1 luglio 2017, in applicazione del Decreto Legge
n. 50 del 2017, opera applicando il regime di scissione dei pagamenti (c.d. split payment). Le uniche somme riconducibili ad operazioni effettuate in qualità di sostituto di imposta sono quelle riguardanti la valorizzazione ed il successivo versamento all’Erario dello Stato delle ritenute IRPEF operate sulle retribuzioni del personale dipendente, riconducibili a spese del personale che di fatto sono evidenziate nelle due missioni e riportate nel bilancio dell’Agenzia nei costi della produzione in sede di consuntivo.
15 Cfr. Ministero dell’Economia e delle Finanze, Xxx.xx RGS, IGB, “Missioni, Programmi e Azioni delle Amministrazioni Centrali dello Stato. Ed. Febbraio 2020” pag. 43: missione 28 “Sviluppo e riequilibrio territoriale”; programma 004 “Sostegno alle politiche nazionali e comunitarie rivolte a promuovere la crescita e il superamento degli squilibri socio-economici territoriali”; amministrazione “Ministero dell’Economia e delle Finanze”; attività “Trasferimenti all’Agenzia per la Coesione Territoriale rivolti al coordinamento e monitoraggio dei Fondi aggiuntivi nazionali e comunitari destinati al riequilibrio economico e sociale tra le diverse aree del Paese.
Di seguito si riporta il prospetto per missioni e programmi di cui all’Allegato 2 del D.M. 27 marzo 2013. Tale prospetto è da ritenersi idoneo a rappresentare le annualità 2021 e 2022, ceteris paribus.
Fonte: Agenzia per la Coesione Territoriale, Ufficio 2 di Staff - Organizzazione, Bilancio e Personale
Dal punto di vista puramente contabile, l’Agenzia dispone per l’anno 2020 anche delle voci di entrata riguardanti le sterilizzazioni degli ammortamenti dei cespiti acquistati con fonti di finanziamento diverse dal trasferimento corrente dello Stato, ed in particolare con le risorse disponibili nell’ambito dei Programmi Operativi Nazionali di cui è titolare, fondo di rotazione MEF–IGRUE16. Nel Budget Economico 2020-2022 le sterilizzazioni ammontano a 1.690.000 euro. Il totale del Valore della Produzione per l’anno 2020 si assesta, quindi, a 25.568.000 euro.
L’Agenzia potrà fare riferimento alle risorse disponibili nell’ambito dei Programmi Operativi di cui è titolare per finanziare, laddove possibile e nel rispetto delle regole di ammissibilità e di certificazione delle spese, gli investimenti per lo sviluppo e o l’evoluzione di sistemi informatici compatibili con gli obiettivi dei citati programmi. Gli investimenti informatici ad oggi prevedibili, di cui è stata già verificata la compatibilità in termini di finalità con gli obiettivi dei programmi di riferimento, ammontano a 550.000 euro.
16 Come previsto dal DPCM del 15 dicembre 2014, le risorse derivanti dal finanziamento corrente dello Stato non possono essere utilizzate dall’Agenzia per effettuare investimenti. Il procedimento di sterilizzazione si rende necessario al fine di annullare l’effetto sul bilancio degli ammortamenti (che sono rilevati tra i costi di esercizio) dei cespiti acquistati con contributi differenti da quelli afferenti alla rimessa ordinaria.
3.1.1 Quadro delle risorse finanziarie assegnate e dell’organico
L’Agenzia si avvale del servizio di tesoreria unica, in attuazione di quanto previsto dalla legge 29 ottobre 1984, n.720, gestito per mezzo di un istituto cassiere, selezionato secondo procedure di evidenza pubblica ai sensi del decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50 e s.m.i.
Attraverso il predetto servizio di tesoreria sono pertanto gestiti i fondi assegnati all’Agenzia come risultanti dal Decreto di ripartizione dei capitoli per l’anno finanziario 2020 e triennio 2020-2022, alla sezione ripartizione in capitoli – piani gestionali del bilancio di previsione dello Stato, tabella 02 del Ministero dell’economia e delle finanze, foglio 124 di 157, da cui è estratta la tabella seguente:
Tipologia di spesa | 2020 | 2021 | 2022 |
Spese per il personale e di funzionamento | 19.902.914 | 19.902.914 | 19.902.914 |
Spese per i Compensi dei Componenti NUVEC e del funzionamento del Nucleo | 4.065.061 | 4.065.061 | 4.065.061 |
TOTALE | 23.967.975 | 23.967.975 | 23.967.975 |
Fonte: Agenzia per la Coesione Territoriale, Ufficio 2 di Staff - Organizzazione, Bilancio e Personale
Il fabbisogno finanziario dell’Agenzia per il 2020, tenuto conto anche dei trasferimenti e delle stime sopra richiamati, è riportato nella proposta di budget economico per l’esercizio 2020, ammonta complessivamente a 25.658.000 euro ed è riferito prevalentemente ai trasferimenti per la copertura delle spese del personale e di funzionamento (23.968.000 euro) e alle quote dei contributi in conto capitale imputati all’esercizio (1.690.000 euro).
La previsione di spesa di 24.552.000 euro evidenzia costi imputabili al personale (11.856.000 euro), all’acquisto e all’erogazione di servizi (7.572.000 euro) e al canone di locazione dell’immobile utilizzato per la sede (2.770.000 euro).
I pagamenti, di norma ordinati dal dirigente dell’ufficio competente, possono essere effettuati solo se corredati da formale attestazione di regolare esecuzione rilasciata del Responsabile dell’esecuzione del contratto, ovvero, nel caso di contratti di forniture multiple o di contratti articolati e complessi, o qualora si ritenga necessario esercitare ulteriori controlli, dal dirigente autorizzato all’acquisto, previo espletamento delle verifiche di competenza.
La gestione delle risorse stanziate sui Programmi Operativi Nazionali cofinanziati dall’Unione Europea e degli interventi complementari alla programmazione comunitaria a titolarità dell’Agenzia, avverrà, come precedentemente indicato da parte del funzionario delegato ad hoc, attraverso l’apertura di apposite contabilità speciali di tesoreria intestate all’Agenzia, secondo le modalità previste nel decreto del Ministero dell’economia e delle finanze 30 maggio 2014.
3.1.2 Quadro delle risorse comunitarie e nazionali dei Programmi a titolarità dell’Agenzia
Le risorse dei Programmi Operativi di Governance a titolarità dell’Agenzia ammontano complessivamente a 1.086.899.195 euro.
In particolare, con riferimento al PON Governance e capacità istituzionale 2014-2020, che investe negli obiettivi tematici 2 (Migliorare l'accesso alle tecnologie dell'informazione e della comunicazione, nonché l'impiego e la qualità delle medesime) e 11 (Rafforzare la capacità istituzionale delle autorità pubbliche e delle parti interessate e un'amministrazione pubblica efficiente) dell’Accordo di Partenariato 2014-20, con
decisione n. C(2018) 7639 del 13.11.2018 è stata adottata la revisione del programma, che ne ha modificato il piano finanziario in conseguenza della riduzione del tasso di cofinanziamento nazionale17. La modifica ha riguardato esclusivamente gli Assi 1, 2 e 3 del programma e gli interventi nelle aree delle Regioni meno sviluppate ed in transizione, comportando la riduzione della dotazione finanziaria precedentemente assegnata a 780.755.322 euro. Alla riduzione del cofinanziamento fa eccezione l’Asse 4 “Assistenza tecnica”, il cui importo resta invariato.
Ad esito della riprogrammazione, il nuovo quadro finanziario del Programma presenta una riduzione complessiva di cofinanziamento nazionale pari a 46.944.674 euro ed un aumento del tasso di cofinanziamento comunitario, che raggiunge il valore pari a circa il 74,77%. Il quadro finanziario del programma è rappresentato nella tabella che segue:
Asse | Fondo | Regioni Meno Sviluppate | Regioni In Transizione | Regioni Più Sviluppate | Dotazione Complessiva | % su totale | |
1 - Sviluppo della capacità | |||||||
amministrativa | e | ||||||
istituzionale per | la | FSE | 317,96 | 18,98 | 50,62 | 387,57 | 49,64 |
modernizzazione | della | ||||||
pubblica amministrazione | |||||||
2 - Sviluppo | dell'e- | ||||||
government, | |||||||
dell'interoperabilità | e | FESR | 73,80 | 4,41 | 11,76 | 89,96 | 11,52 |
supporto all'attuazione dell' | |||||||
"Agenda digitale" | |||||||
3 - Rafforzamento della | |||||||
governance multilivello nei | FESR | 202,25 | 13,33 | 35,54 | 251,12 | 32,16 | |
Programmi di Investimento | |||||||
Pubblico | |||||||
4 - Assistenza Tecnica | FSE | 46,19 | 1,84 | 4,08 | 52,11 | 6,67 | |
Dotazione complessiva | 640,20 | 38,56 | 102,00 | 780,76 | |||
% su totale | 82,00% | 4,94% | 13,06% |
Fonte: Agenzia per la Coesione Territoriale, Ufficio 5 di Staff - Autorità di gestione dei programmi operativi nazionali relativi al rafforzamento della capacità amministrativa e alla assistenza tecnica
Si sta inoltre procedendo all’avvio del processo di rimodulazione del PON e della relativa formalizzazione secondo le procedure prescritte dalla regolamentazione comunitaria, in adempimento a quanto disposto dalla Decisione di esecuzione C(2019) 5650 del 24 luglio 2019, per assicurare le risorse di riserva dell’Asse 1 a favore dell’Asse 2, che risulta performante e finalizzato ai medesimi obiettivi di rafforzamento della capacità istituzionale, e di assorbire la nuova assegnazione derivante dalla riallocazione delle risorse del PON Scuola (riserva di efficacia)18. La proposta ha avuto già l’approvazione da parte del Comitato di Sorveglianza del Programma19 ed è in fase di approvazione dalla Commissione Europea.
Le risorse di diretta gestione dell’Agenzia ammontano a 255.035.064,31 euro, come di seguito riportate:
- Asse 3 - 221.120.638,33 euro20
17 In linea con quanto definito con la nota 0003213 del 13/09/2018 della Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento per le Politiche di Coesione e con la nota AlCT 0012406 del 04/10/2018.
18 La rimodulazione comporterà una riduzione delle risorse FSE in OT11 ed un corrispondente incremento delle risorse FESR (OT2 e OT11)
19 Cfr. Nota di chiusura della procedura scritta Nota Alct 2228 del 14.02.2020
20 Valore al netto di euro 30.000.000 assegnate all’Organismo intermedio Dipartimento Funzione Pubblica - per l’attuazione dell’Azione 3.1.5 del PON GOV
- Asse 4 - 33.914.425,98 euro21.
Le risorse dell’Asse 3 vengono gestite anche nell’ambito di progettualità proposte da altre Amministrazioni Centrali, Regioni, Città Metropolitane (Progetti a Regia).
Per il PON Governance, si stanno valutando ulteriori proposte di riprogrammazione al fine di garantire la partecipazione del programma alle azioni di risposta alla crisi COVID-19. Tale processo potrebbe riguardare l’asse 1 che risulta ad oggi l’unico asse prioritario non in overbooking finanziario.
L’Agenzia è inoltre titolare del “Programma Azione Coesione Complementare al PON Governance e Capacità Istituzionale 2014-2020” e del “Programma Complementare di Azione e Coesione Governance Nazionale dei Programmi dell’Obiettivo Cooperazione Territoriale Europea 2014-2020”.
Il primo interviene in sinergia con il Programma Nazionale da cui deriva, con la finalità anche di garantire un overbooking delle corrispondenti azioni del PON Governance individuate nell’ambito degli Assi 1 e 2. Il Programma complementare intende rafforzare la dimensione finanziaria dell’Azione 3.1.1 del PON Governance e Capacità Istituzionale finalizzata a garantire maggiore efficienza del processo di decisione della governance multilivello nei programmi di investimento pubblico con riferimento alle policy attuate con il FESR (Obiettivi Tematici 1-7) garantendo la copertura di iniziative non ammissibili all’interno del Programma Nazionale.
Nel corso del 2019 la dotazione originaria del Programma è stata incrementata22 grazie alla riduzione dei tassi di cofinanziamento nazionale del PON Governance e Capacità Istituzionale 2014-2020 dei relativi assi prioritari (Asse 1, Asse 2 e Asse 3). La quote di cofinanziamento nazionale liberate da tale operazione, pari a 46.944.674 euro, hanno portato la dotazione complessiva del Programma da 247.199.199 a 294.143.873 euro. Il quadro finanziario del Programma è rappresentato in sintesi nella tabella che segue:
PROGRAMMA AZIONE COESIONE COMPLEMENTARE ISTITUZIONALE 2014-2020 | AL PON | GOVERNANCE | E | CAPACITA’ | Fondo Rotazione PAC 14-20 | di |
ASSE TEMATICO 1 “Modernizzazione e digitalizzazione della PA” - OT 11 e OT2 | ||||||
Mezzogiorno - Regioni meno sviluppate | 143,1 | |||||
ASSE TEMATICO 2 “Rafforzamento della governance delle politiche e dell’attuazione dei programmi di investimento pubblico” - OT 11 | ||||||
Mezzogiorno - Regioni meno sviluppate | 141,3 | |||||
ASSE 3 Assistenza Tecnica | 9,7 | |||||
TOTALE PROGRAMMA | 294,1 |
Fonte: Agenzia per la Coesione Territoriale, Ufficio 5 di Staff - Autorità di gestione dei programmi operativi nazionali relativi al rafforzamento della capacità amministrativa e alla assistenza tecnica
Il Programma Complementare di Azione e Coesione sulla Governance nazionale dei Programmi dell’obiettivo Cooperazione Territoriale Europea (CTE) 2014-2020 (d’ora in avanti PAC CTE) è stato approvato dal CIPE con delibera n. 53 del 10 luglio 2017, con una dotazione complessiva di 12 milioni di euro. Il PAC CTE ha la finalità
21 Valore al netto delle risorse di AT assegnate agli Organismi intermedi ivi incluso il progetto per il supporto al Comitato di Pilotaggio OT11-OT2 di un importo pari ad 3 milioni di euro, di cui è Beneficiario e titolare delle risorse il Dipartimento della Funzione pubblica
– Presidenza del Consiglio dei Ministri.
22 In seguito a procedura di riprogrammazione approvata dal CIPE nelle sedute del 15/05/2019 e del 20/05/2019. La delibera CIPE di approvazione è stata pubblicata in G.U. n. 222 il 21 settembre 2019.
di migliorare la governance multilivello dei programmi CTE ed è coerente con la strategia per la capacità amministrativa definita dall’Accordo di Partenariato 2014-2020 nell’ambito dell’OT 11 (obiettivi di miglioramento della governance multilivello previsti dal secondo pilastro).
Il PAC CTE è quindi strutturato in azioni di supporto e di sistema, articolate in 5 Linee di attività a cui si aggiunge un’attività trasversale di Project Management, come evidenziato nella tabella che segue:
Linea di Attività | Beneficiario | Fondo di Rotazione - Importo |
1. Sostegno alle funzioni di presidio nazionale, coordinamento e indirizzo strategico, programmazione e riprogrammazione | ACT | 2,1 |
DPCoe | 2,0 | |
2. Attività dei Comitati nazionali e dei National Contact Point | Regioni | 3,5 |
3. Sostegno al funzionamento della Commissione mista e all’attuazione del sistema nazionale di controllo | ACT | 1,1 |
4. Monitoraggio e circuito finanziario | ACT | 0,7 |
5. Progettualità strategiche e studi | ACT/DPCoe/Regioni | 1,7 |
Project Management | ACT | 0,9 |
TOTALE PROGRAMMA | 12,0 |
Fonte: Agenzia per la Coesione Territoriale, Ufficio 5 di Staff - Autorità di gestione dei programmi operativi nazionali relativi al rafforzamento della capacità amministrativa e alla assistenza tecnica
Con riferimento al Programma Operativo Nazionale Città Metropolitane 2014-2020, alla fine del 2019 è stata presentata alla Commissione Europea una proposta di riprogrammazione, finalizzata a riallocare sugli Assi performanti le quote di Riserva di Efficacia corrispondenti ad Assi che non avevano conseguito i propri target 2018 o da Assi non performanti di altri programmi nazionali, assegnate al PON Metro, a seguito di una fase negoziale condotta a livello nazionale dal Dipartimento per le politiche di coesione della PCM23.
In data 1 aprile 2020, con la decisione di esecuzione (2020) 2019, la Commissione Europea ha confermato il Piano finanziario rivisto, presentato dall’AdG, con la proposta di riprogrammazione di fine 2019, che si riporta sinteticamente di seguito (in milioni di euro):
Asse | Fondo | Città area RMS | Città area RT | Città area RS | Dot. Complessiva |
1 - Agenda digitale metropolitan | FESR | 93,82 | 9,66 | 56,03 | 159,51 |
2 - Sost.tà serv.pubblici e mob. Urbana | FESR | 199,07 | 15,88 | 95,96 | 310,91 |
3 - Servizi per l'inclusione sociale | FSE | 146,72 | 8,87 | 73,53 | 229,13 |
4 – Infrastr. per l'inclusione sociale | FESR | 82,27 | 6,26 | 49,57 | 138,09 |
5 - Assistenza Tecnica | FESR | 23,16 | 1,69 | 11,46 | 36,32 |
TOTALE PROGRAMMA | 545,04 | 42,36 | 286,56 | 873,96 |
23 Nello specifico, tali risorse aggiuntive sono pervenute dall’Asse 2 del PON Inclusione – Regioni Meno Sviluppate, per euro 10.000.000; Asse 7 del PON Legalità – Regioni In Transizione, per euro 779.999; Asse 7 del PON Legalità – Regioni Più Sviluppate, per euro 480.001
Fonte: Agenzia per la Coesione Territoriale, Ufficio 4 di Staff - Autorità di gestione dei programmi operativi nazionali relativi relativi alle Città Metropolitane
L’annualità 2020 sarà dedicata ad una ridefinizione dei contenuti del PON Città Metropolitane 2014-2020, al fine di consentire alle città di indirizzare una parte delle risorse disponibili verso l’emergenza COVID-19 e di rivedere le fasi procedurali semplificandole, anche in vista delle misure adottate o in corso di adozione da parte della Commissione Europea. Tali azioni si tradurranno in una ulteriore proposta di riprogrammazione e in una revisione del sistema di gestione e controllo per rispondere alle raccomandazioni riportate negli audit di sistema dell’Autorità di Audit.
A seguito della riprogrammazione del PON Metro, approvata con decisione C(2018)8859 del 12.12.2018, che ha comportato la riduzione del tasso di cofinanziamento nazionale del Programma comunitario, nel corso del 2019 il Programma Operativo Complementare Città Metropolitane 2014-2020 (POC Metro)24 è stato oggetto di una modifica che ha previsto, oltre all’ampliamento delle tipologie di interventi ammissibili, anche una revisione finanziaria del Programma con un incremento di circa 34 milioni di euro25.
Il valore complessivo del POC Metro è pari a circa 240 milioni di euro, ripartiti come segue:
Ambito POC Metro | Euro |
Ambito I - Azioni complementari alla strategia del PON Metro | 153.600.000,00 |
Ambito II - Progetti pilota | 80.000.000,00 |
Ambito III - Assistenza Tecnica | 6.404.120,55 |
Totale | 240.004.120,55 |
Fonte: Agenzia per la Coesione Territoriale, Ufficio 4 di Staff - Autorità di gestione dei programmi operativi nazionali relativi relativi alle Città Metropolitane
E’ in via di definizione una nuova revisione del Programma al fine di consentire agli Organismi Intermedi l’avvio di misure anticrisi, in sinergia con le azioni nell’omologo Programma comunitario.
Al fine di garantire ulteriori risorse alle Città Metropolitane del Sud, è stata avanzata, informandone preventivamente le città stesse e il competente Dipartimento per le Politiche di Coesione, la proposta di trasferire parte delle risorse assegnate all’Ambito II direttamente alle Città a valere sull’Ambito I. Tali risorse dovranno essere utilizzate in maniera esclusiva per le finalità precedentemente indicate.
24 Finanziato con risorse nazionali ed approvato con Delibera CIPE 46/2016.
25 La riprogrammazione del POC è stata adottata con Delibera CIPE n. 11 del 4 aprile 2019.
4. Le modalità di verifica dei risultati di gestione
In occasione dello sviluppo del Piano Triennale 2020-2022 l’Agenzia ha adottato un approccio operativo, discontinuo rispetto a quanto elaborato in precedenza. Obiettivo di questa nuova, diversa, modalità di rappresentazione dell’attività, degli obiettivi e dei relativi indicatori è stato quello di offrire un quadro programmatico che rendesse coerente quanto rappresentato nel Piano Triennale con il processo di misurazione della performance dei dirigenti e del personale contenuto nel Piano di Valutazione della Performance.
Si è scelto, quindi, di elaborare due documenti complementari, tarati sulle rispettive esigenze e su quanto previsto dai rispettivi ambiti e finalità: più sintetico e comunicativo il Piano Triennale, più analitico e tecnico il Piano di valutazione della performance.
Tale impostazione trae origine anche dai diversi destinatari dei due documenti: il Piano Triennale definisce gli obiettivi strategici dell’Ente e li declina operativamente in capo al Direttore Generale che, a sua volta, in un processo di negoziazione circolare li attribuisce ai Direttori di area e ai Dirigenti, cristallizzandoli nel Piano della Performance.
Tale articolazione dovrebbe generare degli impatti positivi in fase di monitoraggio e valutazione, alleggerendo l’onere a carico delle strutture e consentendo di fornire sia al Dipartimento per la Coesione che al Direttore Generale e Direttori di Area dell’Agenzia per la Coesione un quadro più completo e significativo dell’agire dell’Agenzia, dando modo di intervenire opportunamente laddove si riscontrassero scostamenti rispetto alle attese iniziali.
Dal lato della modalità di verifica dei risultati, l’azione dell’Agenzia si articola su tre ambiti principali:
- il monitoraggio strategico della mission istituzionale e degli obiettivi del piano triennale,
- il monitoraggio della performance,
- il monitoraggio economico-finanziario, di seguito brevemente tratteggiati.
4.1 Il monitoraggio strategico della mission istituzionale e degli obiettivi del piano triennale
L’art. 5 comma 3 dello Statuto prevede che il Direttore Generale sottoponga semestralmente all’Autorità politica delegata per le politiche di coesione una relazione sull’attività dell’Agenzia ed, in particolare, sullo stato di attuazione del Piano Triennale. Tramite tale attività, l’Agenzia fornisce il quadro per misurare il potenziale impatto dell’azione dell’Agenzia sulle politiche di settore e traccia la traiettoria per verificare il raggiungimento degli obiettivi prefissati dal Piano.
Si tratta di un processo che coinvolge la struttura nel suo complesso sin dalla definizione degli obiettivi e dei relativi indicatori, al fine di assicurarne la loro coerenza e significatività e la effettiva misurabilità.Operativamente, il monitoraggio si concretizza nell’acquisizione dei dati da parte degli uffici coinvolti dei dati per la valorizzazione dei singoli indicatori.
Tale attività sarà coordinata dall’Ufficio II° di Staff che si avvarrà del supporto operativo degli altri Uffici dell’Agenzia a cui sarà affidato il compito di strutturare un apposito data set funzionale ad avere un quadro complessivo della dinamica dei target oggetto di monitoraggio e, quindi, elaborare appositi report che costituiranno la base informativa per le valutazioni da parte dei competenti uffici e per eventuali aggiornamenti dello stesso Piano Triennale.
Tale modalità operativa costituirà il primo step di un percorso che si chiuderà presumibilmente il 28 febbraio 2021 con l’implementazione e piena operatività di un Sistema di Controllo di Gestione, fonte alimentante dei dati oggetto di misurazione, trasparenti, intellegibili e “certificati”.
Nelle more della piena operatività del Sistema, al fine di contenere al massimo le richieste di chiarimenti – determinate in passato da dati autocertificati di cui non sempre è risultata agevole la verifica di coerenza – saranno esplicitate le fonti di provenienza dei dati che valorizzano obiettivi e indicatori selezionati per il presente Piano. Laddove necessario, si potrà anche ricorrere al supporto operativo dell’OIV che ha tra i suoi compiti l’attestazione del perseguimento della performance organizzativa dell’Ente.
4.2 Il monitoraggio della performance
Il Piano di Valutazione della Performance, come anticipato, ha finalità più operative rispetto al Piano Triennale e nella sua elaborazione e, più in generale, nella modalità di gestione dell’intera filiera, si deve fare riferimento alle indicazioni fornite dal Dipartimento della Funzione Pubblica.
Dal punto di vista dei contenuti, il Piano - oltre a fornire una rappresentazione generale dell’Ente e del contesto in cui opera e ad assicurare la corretta rispondenza con quanto definito dal Piano Triennale Anticorruzione e Trasparenza e il Piano delle Azioni positive elaborato dal CUG - declina gli obiettivi finali ed intermedi, le risorse attribuite, gli indicatori per la misurazione e la valutazione della performance dell'amministrazione, nonché gli obiettivi assegnati al personale dirigenziale ed i relativi indicatori.
Da un punto di vista operativo, il Piano della Performance non è soggetto a un monitoraggio periodico ma a una gestione continuativa degli obiettivi in corso d’anno da parte dei rispettivi dirigenti.
In tal senso, il legame strutturale esistente tra il Piano Triennale e il Piano della Performance fa si che eventuali rimodulazioni degli obiettivi del primo si riflettano sul secondo, il quale, tenuto conto della sua connotazione più operativa, e ferma restando la coerenza con il Piano Triennale, può essere anche oggetto di revisioni degli obiettivi entro e non oltre il 30 novembre - come previsto dal Sistema di Misurazione e Valutazione della Performance in vigore - a seguito di nuovi indirizzi dell'autorità politica e qualora sia comunque necessario per dare più efficace attuazione ad indirizzi già impartiti o per oggettivi mutamenti nelle condizioni di contesto.
4.3 Il monitoraggio economico-finanziario
L’art. 1 dello Statuto stabilisce che l’Agenzia è dotata di autonomia organizzativa, contabile e di bilancio disciplinata, come previsto dall’art. 12 mediante un apposito Regolamento di Contabilità approvato con DPCM 7 agosto 2015 e redatto secondo i principi civilistici.
La predisposizione del budget economico pluriennale e annuale (artt. 6 e 7 del Regolamento) è predisposto “in coerenza alle strategie delineate nel Piano Pluriennale approvato dall’autorità politica di riferimento” ed “aggiornato annualmente in occasione della presentazione del budget economico annuale”. L’elaborazione del budget è accompagnata da una Relazione Illustrativa che individua gli obiettivi attesi dall’attività dell’Agenzia definendo le risorse economiche funzionali allo sviluppo dei singoli target. Sulla base dell’andamento della gestione, e coerentemente con quanto evidenziato relativamente al processo di elaborazione del Piano triennale e di quello della
Performance, il Direttore Generale durante il corso dell’esercizio può operare delle revisioni al budget economico annuale.
Il bilancio di esercizio, infine, illustrerà i risultati di gestione conseguiti nel corso dell’esercizio finanziario di riferimento che, illustrato al Comitato Direttivo, esaminato dal Collegio dei Revisori verrà quindi trasmesso all’autorità politica competente.
5. L’organizzazione e i processi
5.1 La missione e il quadro normativo di riferimento
L’Agenzia per la coesione territoriale è stata istituita26 per assicurare le finalità dell’art.119, comma 5, della Costituzione e rafforzare l’azione di programmazione, coordinamento, sorveglianza e sostegno della Politica di coesione, con l’attribuzione delle competenze27 di seguito sinteticamente riportate:
− assicura la sorveglianza, il monitoraggio e il controllo di tutti i programmi operativi e di tutti gli interventi della Politica di coesione, anche attraverso specifiche attività di valutazione e verifica, in raccordo con le Amministrazioni competenti, ferme restando le funzioni attribuite alla Ragioneria generale dello Stato;
− assicura il supporto alle attività della Presidenza del Consiglio dei Ministri;
− vigila, nel rispetto delle competenze delle singole amministrazioni pubbliche, sull’attuazione dei programmi europei o nazionali e sulla realizzazione dei progetti che utilizzino risorse della Politica di coesione;
− fornisce assistenza tecnica alle amministrazioni, centrali e regionali, definire gli standard e le istruzioni operative e svolgere attività di formazione del personale delle amministrazioni che gestiscono programmi europei o nazionali;
− sostiene la realizzazione dei programmi con azioni di accompagnamento alle amministrazioni titolari, promuovendo il ricorso ai contratti istituzionali di sviluppo e l’attivazione dell’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo per l’impresa – INVITALIA Spa in qualità di centrale di committenza;
− propone le necessarie misure di accelerazione degli interventi ai sensi dell’articolo 3, comma 3, del decreto legislativo 31 maggio 2011 n. 88 e dare attuazione alle determinazioni adottate in base agli articoli 3 e 6, comma 6, del medesimo decreto;
− promuove , nel rispetto delle competenze delle singole amministrazioni pubbliche, il miglioramento della qualità, della tempestività, dell’efficacia e della trasparenza delle attività di programmazione e attuazione degli interventi;
− può assumere le funzioni dirette di autorità di gestione di programmi finanziati con le risorse della Politica di coesione e per la conduzione di specifici progetti, nonché avvalendosi a tal fine , nelle ipotesi richiamate afferenti il ricorso ad INVITALIA spa, dell’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa – INVITALIA spa.
E’ inoltre affidato all’Agenzia il compito di riclassificare gli attuali documenti programmatori e degli interventi per la realizzazione di un unico Piano operativo, Piano sviluppo e coesione, per migliorare il coordinamento e la qualità degli interventi infrastrutturali finanziati con le risorse nazionali destinate alle politiche di coesione e accelerare la realizzazione e la spesa28.
Il DPCM del 26 settembre 2019 ha attribuito al Ministro per il sud e la coesione territoriale, quale autorità politica per la coesione, la delega dell’esercizio delle funzioni di coordinamento, indirizzo, promozione d’iniziative, anche normative, vigilanza e verifica, nonché ogni altra funzione attribuita dalle vigenti disposizioni al Presidente del Consiglio dei ministri o al Ministro delegato per la coesione territoriale e il Mezzogiorno, relativamente alla materia delle politiche per la coesione territoriale e per gli interventi finalizzati allo sviluppo del Mezzogiorno, con specifico rimando alle
26 Decreto legge n. 101 del 31 agosto 2013, convertito con modificazioni dalla legge n. 125 del 30 ottobre 2013.
27 Come modificate dalla legge 9 agosto 2018, n. 97, di conversione del decreto legge n. 86 del 12 luglio 2018.
28 Cfr. art. 44 del Decreto-Legge 30 aprile 2019, n. 34, così come modificato dalla legge di conversione 28 giugno 2019, n. 58 recante: “Misure urgenti di crescita economica e per la risoluzione di specifiche situazioni di crisi”.
funzioni recate dalle disposizioni elencate dall’articolo 29 del citato DPCM. Il 14 febbraio 2020, il Ministro per il sud e la coesione territoriale ha presentato il “Piano sud 2030”, che assegna all’Agenzia un ruolo più incisivo a sostegno dello sviluppo nelle aree del Mezzogiorno, a partire da un progetto di “rigenerazione amministrativa” che possa assicurare qualità ed efficacia alle politiche di coesione.
Nel quadro normativo di riferimento30 rientra il complesso delle norme settoriali che afferiscono all’attuazione degli interventi cofinanziati e degli interventi finanziati con risorse nazionali, conseguenti alla scelta di programmazione unitaria delle risorse destinate alla coesione, nonché
.
30 Di seguito si riporta il quadro normativo di riferimento per l’organizzazione e il funzionamento dell’Agenzia per la Coesione territoriale:
- DPCM del 9 luglio 2014 di approvazione dello Statuto dell’Agenzia, che riconosce alla medesima, personalità giuridica, autonomia organizzativa, contabile e di bilancio sottoponendola alla vigilanza dell’autorità politica delegata per la coesione;
- DPCM 19 novembre 2014 concernente la riorganizzazione del Nucleo tecnico di valutazione e verifica degli investimenti pubblici;
- DPCM 23 maggio 2018, Rinnovo del Collegio dei Revisori dell’Agenzia per la Coesione Territoriale;
- DPCM 23 maggio 2018, Costituzione del Comitato Direttivo dell’Agenzia per la Coesione Territoriale;
- DPCM 15 dicembre 2014, Modifiche al DPCM 1 ottobre 2012, recante l’ordinamento delle strutture generali della Presidenza del Consiglio dei ministri che prevede l’introduzione dell’articolo 24-bis, concernente il Dipartimento per le politiche di coesione;
- DPCM 15 dicembre 2014, Trasferimento delle risorse umane, finanziarie e strumentali del Dipartimento per lo sviluppo e la coesione economica alla Presidenza del Consiglio dei ministri e all’Agenzia per la coesione territoriale;
- DPCM 15 dicembre 2014, Disciplina dei compiti e delle attività del Dipartimento per le politiche di coesione;
- DPCM 7 agosto 2015, Regolamento di organizzazione dell’Agenzia per la coesione territoriale;
- Decreto del Direttore Generale dell’Agenzia per la coesione territoriale n. 29 del 06 luglio 2015;
- Decreto del Direttore Generale dell’Agenzia per la coesione territoriale n. 47 del 15 ottobre 2015, Regolamento di articolazione degli Uffici dirigenziali di seconda fascia;
- DPCM 7 agosto 2015, Regolamento di contabilità dell’Agenzia per la coesione territoriale;
- Regolamento relativo all’acquisizione di beni e servizi di importo inferiore alle soglie comunitarie;
- Decreto del Direttore Generale dell’Agenzia per la coesione territoriale n. 30 del 22 febbraio 2018, Regolamento di organizzazione interna del NUVEC;
- Decreto del Direttore Generale dell’Agenzia per la coesione territoriale n. 74 del 24 aprile 2018, Costituzione “Comitato Unico di Garanzia per le pari opportunità, la valorizzazione del benessere di chi lavora e contro le discriminazioni”;
- Decreto del Direttore Generale dell’Agenzia per la coesione territoriale n. 95 del 25 maggio 2018, Adozione “Regolamento per l’utilizzo degli strumenti informatici”;
- Decreto del Direttore Generale dell’Agenzia per la coesione territoriale n. 107 dell’8 giugno 2018, adozione “Regolamento per il conferimento degli incarichi di lavoro autonomo”;
- Decreto del Direttore Generale dell’Agenzia per la coesione territoriale n. 58 dell’11 novembre 2015, Direttiva in tema di conferimento degli incarichi dirigenziali generali;
- Decreto del Direttore Generale dell’Agenzia per la coesione territoriale n. 60 del 12 novembre 2015, Direttiva in tema di conferimento degli incarichi dirigenziali non generali;
- Decreto del Direttore Generale dell’Agenzia per la coesione territoriale n. 61 del 13 novembre 2015, Graduazione degli uffici di II fascia dell’Agenzia per la coesione territoriale;
- Decreto del Direttore Generale dell’Agenzia per la coesione territoriale n. 163 del 29 agosto 2018, Approvazione modifiche al Sistema di misurazione e valutazione della performance dell’Agenzia per la coesione territoriale;
- Decreto del Direttore Generale dell’Agenzia per la coesione territoriale n. 58 dell’11 aprile 2018, Assegnazione degli obiettivi operativi definiti per l’anno 2018 nel Piano Triennale 2018-2020 e degli obiettivi economico gestionali alle strutture dell’Agenzia;
- Decreto del Direttore Generale dell’Agenzia per la coesione territoriale n. 14 del 16 gennaio 2017, Codice di comportamento e Carta dei valori dei dipendenti dell’Agenzia per la coesione territoriale;
- Decreto del Direttore Generale dell’Agenzia per la coesione territoriale n. 70 del 24 aprile 2018, Codice disciplinare e uffici competenti in materia dei dipendenti dell’Agenzia per la coesione territoriale;
- Decreto del Direttore Generale dell’Agenzia per la coesione territoriale n. 117 del 26 giugno 2019, Designazione del responsabile della redazione del programma biennale degli acquisti di forniture e servizi e referente unico per la BDAP;
- Decreto del Direttore Generale dell’Agenzia per la coesione territoriale n. 176 del 24 settembre 2019 Nomina del Responsabile dell'Anagrafe per la Stazione Appaltante (RASA)
- Decreto del Direttore Generale dell’Agenzia per la coesione territoriale n .203 del 18 novembre 2019 Relazione sulla performance 2019;
- Decreto del Direttore generale dell’Agenzia per la coesione territoriale n. 87 del 6 maggio 2019 di organizzazione del Nucleo di Verifica e Controllo (NUVEC) che sostituisce il n. 30 del 22 febbraio 2018;
- DPCM 10 gennaio 2020, Nomina del xxxx. Xxxxxxx XXXXXXXX a Direttore Generale dell’Agenzia per la coesione territoriale;
- Decreto del Direttore Generale dell’Agenzia per la coesione territoriale n.15 del 5 febbraio 2020, nomina del Responsabile della protezione dei dati (RPD);- Decreto del Direttore Generale dell’Agenzia per la coesione territoriale numero 39 dell’6 marzo 2020 di approvazione del Piano triennale di prevenzione della corruzione e misure per la trasparenza e l’integrità 2020-2022.
dalle delibere del CIPE. Ad esse si aggiungono le disposizioni recate dalla legge 6 novembre 2012, n. 190, recante “disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell’illegalità nella pubblica amministrazione” e successive modificazioni ed integrazioni, e dai decreti e provvedimenti normativi ad essa collegati31.
I regolamenti comunitari, le decisioni32 e le altre disposizioni recate da raccomandazioni o pareri completano il quadro entro il quale si articola l’attività dell’Agenza in relazione alla sua mission istituzionale33.
Nell’anno di redazione del presente Piano, l’intera nazione sta affrontando la situazione di emergenza derivante dalla diffusione dell'epidemia da COVID-19. Pertanto, gli obiettivi e le attività dell’Agenzia possono subire modificazioni, anche temporanee, in seguito all’adozione di misure normative d’emergenza nazionali ed internazionali.
5.2 La dotazione organica e l’articolazione degli uffici
Ai sensi del Regolamento di organizzazione34, l'Agenzia si articola in due Aree di livello dirigenziale generale, 19 Uffici di livello dirigenziale non generale, di cui 5 Uffici di Staff.
Le due Aree di livello dirigenziale generale si identificano nell'Area Programmi e Procedure e nell'Area Progetti e Strumenti. Alle dirette dipendenze del Direttore Generale opera il Nucleo di verifica e controllo NUVEC, costituito da non più di trenta Componenti, scelti anche tra il personale estraneo alla P.A. La dotazione organica, nelle articolazioni “area dirigenziale” e “aree funzionali” è di seguito rappresentata.
- Area dirigenziale. La rappresentazione della copertura degli uffici dirigenziali di livello non generale evidenzia lo stato di sofferenza organica in cui versa l’Agenzia. Nel corso del 2019, per fronteggiare tale situazione, aggravata anche dall’impossibilità di avvalersi della speciale deroga al conferimento di 6 incarichi ex art. 19, comma 5 bis oltre i limiti di legge (deroga scaduta alla data del 30 ottobre 2018), si è conclusa una procedura di stabilizzazione di personale dirigenziale in posizione di comando da altre amministrazioni per
n.3 unità. Attualmente le 19 posizioni di II fascia previste nella dotazione organica risultano coperte da n. 12 incarichi (n. 11 di personale di ruolo, n.1 da incarico ex art. 19, comma 6, del D.Lgs. 165/2001). Conseguentemente n. 7 posizioni risultano vacanti.
Nel corso del 2020 saranno immesse in servizio n. 2 unità dirigenziali, attualmente in formazione presso la SNA a conclusione della procedura di reclutamento autorizzato con DPCM 6 dicembre 2017.
31 Con decreto direttoriale numero 24 dell’8 febbraio 2019 è stato approvato il Piano triennale di prevenzione della corruzione e misure per la trasparenza e l’integrità 2019-2021, pubblicato sul sito al link xxxx://xxx.xxxxxxxxxxxxxxx.xxx.xx/xx- content/uploads/2019/02/Decreto_24_2019_PIANOTRIENNALE.pdf
32 L’Accordo di Partenariato, approvato dalla Commissione Europea il 29 ottobre 2014 e successivamente modificato con la decisione di esecuzione C(2018)598 final, rappresenta la cornice programmatica per gli interventi cofinanziati nel periodo di programmazione 2014-20.
33 Nell’attuale ciclo di programmazione 2014-20 l’entità delle risorse destinate alla coesione supera i 110 miliardi di euro, di cui il 40 per cento proviene da apporti comunitari, integrati da risorse di cofinanziamento nazionale, fondi integrativi e complementari, e dal Fondo di sviluppo e coesione, istituito dall’art.1 , co 703, della legge di stabilità per il 2015 ( legge numero 190 del 23 dicembre 2014). Nell’attuale ciclo di programmazione 2014-20 l’entità delle risorse destinate alla coesione supera i 110 miliardi di euro, di cui il 40 per cento proviene da apporti comunitari, integrati da risorse di cofinanziamento nazionale, fondi integrativi e complementari, e dal Fondo di sviluppo e coesione, istituito dall’art.1 , co 703, della legge di stabilità per il 2015 ( legge numero 190 del 23 dicembre 2014).
34 DPCM del 7 agosto 2015 dell'art. 4.
PERSONALE IN SERVIZIO | ||||||||
ANNO 2020 | ||||||||
AREA/QUALIFICA | Dotazione organica ex Dpcm 7 agosto 2015 | Presenti al 1/1/2020 | Assunzioni previste nell'anno | Posizioni vacanti/cessazioni | Costo unitario lordo datoriale | Costo Organico previsto | Costo Organico presenti in servizio | Valore finanziario cessazioni/posti vacanti |
Dirigenti 1^ fascia | 2 | 2 | 242.295,00 | 484.590,00 | 484.590,00 | 0 | ||
Di cui art. 19, comma 4 e 10 D.lgs 165/2001 | 1 | |||||||
TOTALE | 2 | 2 | 484.590,00 | 484.590,00 | 0 | |||
Dirigenti 2^ fascia | 19 | 14 | 2 | 1 | 133.490,00 | 2.536.310,00 | 1.601.880,00 | 734.195,00 |
Di cui art. 19, comma 5 D.lgs 165/2001 | 11 | |||||||
Di cui art. 19, comma 5 bis D.lgs 165/2001 | 0 | |||||||
Di cui art. 19, comma 6 D.lgs 165/2001 | 1 | 1 | 133.490,00 | 133.490,00 | ||||
di cui in posizione di fuori ruolo/comando out | 2 | - | - | - | - | - | ||
TOTALE | 19 | 14 | 1 | 2.536.310,00 | 1.601.880,00 | 867.685,00 |
Fonte: Agenzia per la Coesione Territoriale – Ufficio 2 di Staff
- Aree funzionali. La dotazione organica del personale delle aree funzionali, determinata in complessive n. 179 unità, a seguito dell'emanazione della legge 27 dicembre 2013, n. 147, che ha autorizzato l'assunzione a tempo indeterminato di un contingente di personale altamente qualificato al fine di rafforzare le Amministrazioni coinvolte nella gestione del ciclo di programmazione 2014-2020, anche oltre i contingenti organici previsti dalla normativa vigente, ha visto l'immissione in ruolo di 30 unità di personale inquadrate nell'area Terza/F1, reclutate attraverso la procedura Ripam Coesione.
AREA/QUALIFICA | Dotazione organica ex Dpcm 7 agosto 2015 | Presenti al 1/1/2020 | Assunzioni previste nell'anno | Posizioni vacanti/cessazioni | Costo unitario lordo datoriale | Costo Organico previsto | Costo Organico presenti in servizio | Valore finanziario cessazioni/posti vacanti |
Terza Area | 88* | 94 | 4 | 39.860,00 | 3.507.680,00 | 3.746.840,00 | 159.440,00 | |
Xxxxxxx Xxxx | 00 | 00 | 0 | 32.569,00 | 2.670.658,00 | 2.410.106,00 | 32.569,00 | |
Prima Area | 9 | 8 | 0 | 30.500,00 | 274.500,00 | 244.000,00 | - | |
TOTALE | 179 | 176 | 5 | 6.452.838,00 | 6.400.946,00 | 192.009,00 |
Fonte: Agenzia per la Coesione Territoriale – Ufficio 2 di Staff
Nell'Area seconda si registra una sensibile carenza di personale a seguito di cessazioni intervenute già a partire dal 2017. Per tale ragione sono state richieste nuove assunzioni attraverso il PTFP 2019-2021, identificando le priorità strategiche dell’amministrazione in relazione alla propria attività, ai servizi erogati e agli obiettivi specifici, seguendo una logica non esclusivamente sostitutiva e finalizzata a ricomporre lo squilibrio tra le dotazioni organiche e l’effettivo fabbisogno di personale che, anche a seguito degli interventi in materia di spending review costituisce la principale criticità.
La previsione delle cessazioni di personale nell’anno in corso, si basa sul numero delle domande già pervenute, per il raggiungimento del diritto alla pensione secondo le tipologie vigenti35. Per l’anno 2021 le informazioni matricolari basate sul criterio del raggiungimento del requisito ordinamentale dell'età anagrafica non evidenziano la presenza di aventi diritto.
35 Legge 28 gennaio 2019, n. 4, convertito dalla legge 28 marzo2019, n. 26, c.d. quota 100, opzione donna, legge Fornero.
AGENZIA PER LA COESIONE TERRITORIALE - sintesi personale | ||||||||
Strutture/ | Personale per qualifica | |||||||
divisioni | Ufficio | Dir. 1 | Dir. 2^ | AREA 3^ | AREA 2^ | AREA 1^ | totale | |
STAFF | uff. 1 | Relazioni istituzionali, affari legislativi e politiche comunitarie, comunicazione | 0 | 1 | 6 | 4 | 3 | 14 |
uff. 2 | Organizzazione, Bilancio e Personale | 0 | 1 | 10 | 21 | 3 | 35 | |
uff. 3 | Sistemi informativi e acquisti | 0 | 0 | 7 | 3 | 0 | 10 | |
uff. 4 | Autorità di gestione dei programmi operativi nazionali relativi alle Città Metropolitane | 0 | 1 | 7 | 1 | 0 | 9 | |
uff. 5 | Autorità di gestione dei programmi operativi nazionali relativi al rafforzamento della capacità amministrativa ed alla assistenza tecnica | 0 | 1 | 5 | 4 | 0 | 10 | |
0 | 4 | 35 | 33 | 6 | 78 | |||
AREA PROGRAMMI E PROCEDURE | DG_Segreteria di direzione | 1 | 0 | 0 | 3 | 0 | 4 | |
uff. 1 | Coordinamento delle autorità di certificazione e monitoraggio della spesa | 0 | 1 | 4 | 3 | 0 | 8 | |
uff. 2 | Accompagnamento e sostegno Programmi nazionali e ai Piani Operativi delle Amministrazioni centrali | 0 | 1 | 2 | 1 | 0 | 4 | |
uff. 3 | Accompagnamento e sostegno Programmi regionali (Regioni Sicilia, Veneto, Xxxxxx Xxxxxxx, Province | 0 | 1 | 4 | 3 | 0 | 8 | |
uff. 4 | Accompagnamento e sostegno Programmi regionali (Regioni Campania, Sardegna, Toscana, Umbria e | 0 | 0 | 2 | 1 | 0 | 3 | |
uff. 5 | Accompagnamento e sostegno Programmi regionali (Regioni Calabria, Abruzzo, Molise, Piemonte, | 0 | 0 | 2 | 3 | 0 | 5 | |
uff. 6 | Accompagnamento e sostegno Programmi regionali (Regioni Puglia, Lazio, Basilicata, Lombardia e | 0 | 0 | 2 | 0 | 0 | 2 | |
uff. 7 | Centro di competenza sul coordinamento ed esecuzione controlli di I livello | 0 | 1 | 4 | 1 | 0 | 6 | |
1 | 4 | 20 | 15 | 0 | 40 | |||
AREA PROGETTI E STRUMENTI | DG_Segreteria di direzione | 1 | 0 | 0 | 2 | 0 | 3 | |
uff. 1 | Sviluppo sostenibile e crescita intelligente | 0 | 0 | 2 | 2 | 0 | 4 | |
uff. 2 | Infrastrutture e Ambiente | 0 | 0 | 1 | 2 | 0 | 3 | |
uff. 3 | Lavoro, istruzione e inclusione sociale | 0 | 1 | 1 | 0 | 0 | 2 | |
uff. 4 | Normativa, Aiuti di Stato e Appalti Pubblici | 0 | 0 | 1 | 0 | 0 | 1 | |
uff. 5 | Ufficio statistico, strumenti innovativi, ingegneria finanziaria | 0 | 1 | 2 | 0 | 0 | 3 | |
uff. 6 | Programmi operativi di cooperazione territoriale cofinanziati. Attività internazionale, cooperazione | 0 | 1 | 5 | 3 | 0 | 9 | |
uff. 7 | Promozione di progetti e programmi sperimentali | 0 | 1 | 5 | 4 | 0 | 10 | |
1 | 4 | 17 | 13 | 0 | 35 |
Si riporta di seguito la tabella di distribuzione del personale negli uffici e la rilevazione di quello in posizione di comando out, aspettativa, fuori ruolo:
43831
Personale supporto al NUVEC | 0 | 0 | 11 | 7 | 1 | 19 | ||
0 0 11 7 1 | 19 | |||||||
TOTALE PERSONALE in SERVIZIO (*) | 2 | 12 | 83 | 68 | 7 | 172 | ||
comandi out | 0 | 0 | 10 | 5 | 1 | 16 | ||
aspettativa | 0 | 1 | 0 | 0 | 0 | 1 | ||
fuori ruolo UE | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | ||
fuori ruolo NUVEC | 0 | 1 | 2 | 0 | 0 | 3 | ||
TOTALE PERSONALE | 2 | 14 | 95 | 73 | 8 | 192 |
Fonte: Agenzia per la Coesione Territoriale – Ufficio 2 di Staff
Il quadro descritto varierà, nel corso del triennio di riferimento del presente Piano, sulla base del processo di riforma dell’Agenzia previsto dalla nota di aggiornamento al DEF 2019 e finalizzato al rilancio della sua azione nell’attuazione degli indirizzi del Piano Sud 2030.
5.3 Le attività di comunicazione
La strategia di comunicazione dell’Agenzia è orientata a diffondere la conoscenza sulla politica di coesione, dando visibilità ai progetti realizzati, descrivendoli con un linguaggio semplice e facilmente comprensibile a tutti, e contribuendo alla rappresentazione del quadro delle competenze e dei vantaggi derivanti dalla partecipazione dell’Italia all’Unione europea, aspetto che rappresenta un obiettivo strategico a livello comunitario.
In questa prospettiva, nel triennio di riferimento si prevede di
- proseguire la campagna di comunicazione costruita intorno all’hashtag #CoesioneInCorso, un utile strumento di accountability istituzionale e social per rendere conto ai cittadini dello stato di avanzamento della programmazione 2014-2020;
- sostenere attraverso i propri canali di comunicazione istituzionale la diffusione degli esiti delle attività correlate, anche in sinergia con i responsabili delle Amministrazioni capofila dei Fondi;
- nel suo ruolo di coordinamento della rete nazionale dei comunicatori FESR e di core member nell'ambito della rete INFORM che riunisce i responsabili della comunicazione dei programmi cofinanziati dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) degli Stati membri36, sostenere la definizione di Linee Guida che i Programmi Operativi potranno seguire per coordinare le proprie attività in chiusura del presente ciclo di programmazione e avviare le azioni di comunicazione della Programmazione 2021-2027;
- creare uno spazio web dedicato alla rete nazionale dei comunicatori FESR, ospitato dalla piattaforma di collaborazione online dell'Agenzia "Mosaico", riconoscibile come luogo di approfondimento, condivisione di esperienze, prassi e confronto tra i referenti della comunicazione delle Amministrazioni coinvolte;
- procedere nella promozione della conoscenza dell’UE e del ruolo dell’Italia nella politica di coesione attraverso azioni di coinvolgimento dei giovani, nell’ambito di apposite convenzioni sottoscritte con Istituti di formazione scolastica secondaria superiore e/o universitaria;
- intraprendere azioni per il miglioramento della comunicazione su temi istituzionali di competenza dell’Agenzia, in particolare della comunicazione on line, anche attraverso la realizzazione dell’indagine sul grado di conoscenza della politica di coesione in Italia;
- avviare la realizzazione del sito in lingua inglese e delle attività di alimentazione e aggiornamento tempestivo delle sezioni dedicate, anche attraverso una razionalizzazione ed aggiornamento puntuale dell’area dedicata all’Amministrazione trasparente;
- avviare le attività preparatorie per il trasferimento del sito istituzionale su altra piattaforma più performante e adatta a rappresentare la complessità e molteplicità dei contenuti legati alle attività dell’Agenzia;
- cura dell’utilizzo coerente ed efficace dell’immagine coordinata dell’Agenzia, per creare una sicura e univoca riconoscibilità delle azioni e dei prodotti realizzati;
- potenziare le attività di comunicazione social sui canali istituzionali dell’Agenzia e del Centro di Documentazione Europea, anche attraverso il ricorso a strumenti e software di media monitoring di ultima generazione;
- utilizzare servizi di messaggistica istantanea, come il canale Telegram dell’Agenzia, che sarà avviato nel corso del 2020;
- attivare un canale istituzionale sul social network Tik Tok e potenziare così il racconto delle politiche di coesione rivolgendosi alla fascia di età compresa tra i 12 e i 18 anni.
Con riferimento alla comunicazione interna, sarà costruita e pubblicata on line la nuova intranet dell’Agenzia che prevede una parte anonima – accessibile anche agli utenti esterni per mezzo di un browser installato su qualsiasi personal computer presente nella rete intranet dell’Agenzia – e una autenticata i cui contenuti saranno disponibili agli utenti interni.
36 In particolare, in previsione della trasformazione della rete Inform che si fonderà con la rete Inio per dare vita ad un nuovo più ampio strumento aggregativo a livello europeo che riunirà la comunicazione di più Fondi si prevede di intensificare gli scambi informativi e la collaborazione con i responsabili della comunicazione dei vari Programmi Operativi per l’elaborazione condivisa di proposte sulle regole comuni che disciplineranno la comunicazione dei fondi SIE nel periodo di programmazione post 2020.
Nel corso del 2020 l’Agenzia avrà anche un ruolo di rilievo nella comunicazione del Piano per il Sud 2030 e dell’Agenda ONU 2030 per lo Sviluppo Sostenibile.
5.4 Il quadro dei sistemi informativi
Al fine di programmare ed eseguire tutte le attività in ambito di Information Technologies (IT), in data 28/06/2019 è stata siglata una convenzione di durata triennale con Sogei S.P.A per la progettazione e la realizzazione del sistema informative dell’Agenzia. Nell’ambito della Convenzione, come indicato dal Piano di contratto, nel triennio si prevede37:
- l’evoluzione e la razionalizzazione della gestione del parco infrastrutturale basato sull’ affidamento a Sogei dell’intera gestione; in particolare è previsto un piano di migrazione degli apparati e dei Servizi presso il Ced di Sogei (SIF); la dismissione delle macchine obsolete, l’aggiornamento delle architetture di sistema, di sicurezza e di comunicazione;
- la razionalizzazione e il potenziamento dei sistemi di funzionamento amministrativo dell’Agenzia. con riferimento, tra gli altri, al sistema a supporto della formazione del budget e della contabilità, e di gestione del trattamento giuridico del personale;
- il completamento dell’automazione dei processi core supportati dall’evoluzione del sistema conoscitivo;
- la razionalizzazione ed ottimizzazione dei sistemi a supporto delle autorità di gestione sui programmi a titolarità e regia della Agenzia e sui programmi delle Amministrazioni “ospitate” sugli applicativi dell’Agenzia;
- il rafforzamento del supporto agli utenti attraverso una gestione integrata delle postazioni di lavoro che prevede: l’asset management, l’installazione, la configurazione, il monitoraggio delle Pdl e un presidio specialistico dedicato all’assistenza “on site”.
Tra le attività previste per l’anualità 2020 si evidenzia:
- Incremento assistenza SGP: supporto specifio per le esigenze delle amministrazioni che sono migrate dal sistema Gespro al sistema SGP;
- DELFI - Adeguamenti AdG: l’intervento prevede il completamento dell’aggiornamento dell’attuale sistema DELFI, per la corretta gestione sul Sistema Informativo dei flussi amministrativi mancanti;
- Reengineering DELFI o Nuovo sistema Gestionale FSC – Fondi SIE: in continuità con quanto già avviato per le funzionalità di reingegnerizzazione del sistema DELFI, si prevede il superamento dell’obsolescenza tecnologica degli attuali sistemi - SGP e DELFI - che verranno successivamente dismessi, l’adeguamento alle normative vigenti in tema di gestione e conservazione documentale e, al contempo, una necessaria predisposizione alla gestione delle futura programmazione 2021-2027;
- AVM - Strumento di self analisys: prevede di dotare l’utente dell’applicazione Via Maestra (task force edilizia scolastica) di uno strumento che permetta, in piena autonomia, di effettuare estrazioni e analisi sui dati gestiti dall’applicativo;
- Gestione documentale: attività di supporto per la definizione dei contenuti dei manuali della gestione documentale e conservazione digitale e per il protocollo informatico;
37 Il Piano di Contratto, documento programmatico allegato alla Convenzione, contiene il dettaglio dei beni e dei servizi che la Società fornisce nel triennio, ulteriormente dettagliato ogni anno entro il 31 marzo nel Piano Generale delle Attività (PGA).
- Realizzazione della nuova intranet;
- DWH – Estrazione dati, Supporto Specialistico per il NUVEC e Gruppo di lavoro di Monitoraggio – Decreto Crescita: supporto per l’estrazione e l’elaborazione dei dati, e per le attività di monitoraggio collegate al Decreto Crescita.
Allegato 1 - Le funzioni
Le funzioni di vigilanza e accompagnamento all’attuazione della programmazione nazionale e comunitaria
Nel triennio di riferimento, coerentemente con le strategie per il miglioramento dei servizi (Cfr. Cap. 3) l’Agenzia intende migliorare le funzioni vigilanza e accompagnamento che le sono proprie. Si tratta di funzioni complementari e strettamente integrate, alle quali contribuiscono, secondo le specifiche competenze, le diverse articolazioni dell’Agenzia.
Ad una attività, svolta prevalentemente secondo modalità desk, attuata ordinariamente dagli uffici dedicati ai territori, ai pertinenti programmi, agli obiettivi tematici e ai relativi Programmi Nazionali, e dalle articolazioni del Nucelo di Verifica e Controllo, si affiancano forme di cooperazione rafforzata, che assumono forme diverse – ne sono un esempio di successo le task force – applicate alle casistiche più strategiche ed urgenti, ovvero attivate sulla base di indirizzi politici o attraverso soluzioni concertate tra i diversi livelli di governo.
La vigilanza è quindi quell’azione, maggiormente definita sul piano delle regole amministrative, che comporta una valutazione della conformità delle scelte delle Amministrazioni titolari di programmi e che trova nelle decisioni dei Comitati di sorveglianza, sia quelli dei programmi comunitari che quelli FSC, il suo output più caratteristico. Sotto questo profilo, l’azione degli uffici territoriali e tematici è diretta a rafforzare i meccanismi di presidio della “programmazione unitaria”, migliorando l’efficienza nel controllo delle operazioni di rendicontazione incrociata della spesa e quindi realizzando maggiore trasparenza e più efficace vigilanza sulle cd. “risorse liberate” per effetto dei rimborsi comunitari; facilitando un uso combinato dei fondi in funzione di un più efficace raggiungimento dei risultati; esercitando un controllo sul rispetto dei criteri di selezione degli interventi stabiliti per le diverse famiglie di programmi e piani.
La funzione viglianza è integrata da un’azione di affiancamento a Piani e Programmi, che prevede attività, sia di tipo desk che in loco, ma più mirata al superamento delle criticità attuative, e con una intensità che comporta una presenza dell’Agenzia negli uffici competenti delle Amministrazioni, secondo cadenze stabilite di volta in volta.
A partire dalla raccolta e analisi dei dati relativi allo stato di avanzamento dei Programmi si procede a pianificare le attività di accompagnamento e supporto ed eventualmente attivare cooperazioni rafforzate, rilevare criticità specifiche delle azioni del Programma, con la possibilità di fornire soluzioni o pareri; individuare progetti esemplari da proporre come buone pratiche di efficacia della Politica di coesione e della spesa pubblica per investimenti in generale.
L’attuazione dei Programmi Europei a titolarità dell’Agenzia
Il PON Città metropolitane 2014 – 2020. Il programma ha registrato nel 2019 una performance significativa, superando il target finanziario n+3 fissato al 31 dicembre 2019, con una spesa certificata di importo cumulato pari a 222,4 milioni di euro. Alla fine del 2019 è stata presentata alla Commissione Europea una proposta di
riprogrammazione38 che prevede un ampliamento delle tipologie di azione realizzabili nell’ambito del PON Metro, alla luce delle risorse aggiuntive assegnate all’Asse 3 nelle Regioni Meno Sviluppate39.
Il 2020, in conseguenza del mutato contesto a seguito dell’emergenza sanitaria COVID-19, sarà dedicato in primo luogo alla ridefinizione dei contenuti del programma, al fine di consentire alle città di indirizzare una parte delle risorse disponibili verso l’emergenza sanitaria e la revisione degli aspetti procedurali, semplificandoli anche in vista delle misure, adottate o in corso di adozione da parte della Commissione Europea, in risposta alla pandemia. Tali azioni si tradurranno in una ulteriore proposta di riprogrammazione del PON Metro, entro il primo semestre del 2020, e in una revisione del sistema di gestione e controllo dello stesso, per rispondere alle raccomandazioni riportate negli audit di sistema dell’Autorità di Audit del PON Metro.
In secondo luogo, si procederà alla definizione di ulteriori iniziative di semplificazione ed accelerazione dei processi di rendicontazione della spesa (SCOs)40, e all’analisi delle prime risultanze dell’avvio del Piano di Valutazione.
Nell’ambito del Segretariato tecnico per le politiche urbane del programma, consolidatosi nel corso degli anni con riferimento alla Agenda Urbana Europea e alla partecipazione ai partenariati, continuerà ad erogarsi il supporto specialistico da parte dei Gruppi di Lavoro e dei referenti tematici (Agenda Digitale, Efficienza Energetica, Mobilità Sostenibile, Inclusione Sociale). Proseguiranno le attività del Gruppo di Lavoro “Governance PON Metro” su temi specifici di interesse comune.
Il POC Città metropolitane. Il Programma vedrà nel 2020 e nel successivo biennio l’attuazione della maggior parte degli interventi programmati sia con riferimento all’Ambito I (azioni complementari alla strategia del PON Metro), che all’Ambito II (progetti di carattere innovativo e/o sperimentale) a gestione diretta dell’AdG. Il processo di pianificazione delle risorse dell’Ambito II del POC Metro nel primo trimestre del 2020, si è concretizzato mediante ulteriori interlocuzioni con le Città, le Amministrazioni Centrali ed Enti Pubblici di Ricerca41. L’attuazione degli interventi finanziati con il POC Metro rappresenta un ulteriore tassello della più ampia Strategia di Sviluppo Urbano Sostenibile delineata da ciascuna delle città42.
38 La riprogrammazione è finalizzata a riallocare sugli Assi performanti a) quote di Riserva di Efficacia corrispondenti ad Assi dello Stesso PO che non avevano conseguito i propri target 2018; b) quelle provenienti da assi poco performanti di altri Programmi, assegnate al PON Metro a seguito di una fase negoziale condotta a livello nazionale dal Dipartimento per le politiche di coesione della PCM.
39 Il “Piano Nazionale per il Sud 2030 - Sviluppo e Coesione per l’Italia” ha definito il PON Città Metropolitane“ del Ministro per il Sud e la Coesione ha indicato il PON Città Metropolitane una prima risposta strategica alle sfide legate alla povertà nelle città”, elencando alcuni degli esiti positivi e innovativi, prodotti a vantaggio delle 14 città coinvolte. La sperimentazione di interventi che hanno coinvolto diversi comuni dell’area metropolitana, individuati anche su base funzionale, nei settori dei servizi digitali e del sociale; un impatto positivo sull’organizzazione delle Amministrazioni locali; la costruzione di una rete tra città che ha portato i capoluoghi metropolitani a consolidare competenze gestionali e strategiche utili nel governo del territorio, anche al di fuori del programma; l’apprendimento diffuso delle pratiche amministrative rilevanti, testimoniato dalla crescente performance di spesa dimostrata negli ultimi anni.
40 In questo ambito, il Programma ha adottato ad inizio 2020 la revisione e l’aggiornamento delle n. 2 metodologie per il calcolo di UCS (Unità di Costo Standard) nel quadro delle Opzioni di Semplificazione per la rendicontazione dei Costi (OSC) del personale interno dell’Agenzia per la Coesione Territoriale e delle Autorità Urbane e Organismi Intermedi del PON Città Metropolitane, di cui all’art. 67.1 (b) del Regolamento (UE) n. 1303/2013
41 Il 10 marzo 2020 è stato sottoscritto un Protocollo di Intesa con il Consiglio Nazionale delle Ricerche per la promozione di un progetto sperimentale che prevede l’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale come strumento di supporto decisionale alle amministrazioni. L’obiettivo della collaborazione è quello ammettere a finanziamento un progetto - da attuare su una o più città pilota - idoneo a supportare le decisioni di investimenti per lo sviluppo urbano, anche a livello emergenziale e post-emergenziale. Contemporaneamente, sarà portato avanti il primo progetto dell’Xxxxxx XX ammesso a finanziamento che consiste nella creazione di un marketplace dove saranno condivisi dati, API e applicazioni prodotte con finanziamenti PON Metro e POC Metro.
42 Tale Strategia è stata predisposta dalle Autorità Urbane per individuare le operazioni da selezionare e accedere ai finanziamenti del Programma comunitario, perseguendo specifici obiettivi quali la diffusione di servizi digitali, l’aumento della mobilità sostenibile nelle aree urbane, la riduzione dei consumi energetici e la promozione di interventi per l’inclusione sociale
Il PON Governance e Capacità Istituzionale 2014-2020. A partire dal completamento dell’assetto organizzativo per la gestione del programma, il triennio 2020-2022 vedrà la graduale saturazione delle risorse finanziarie a disposizione ed un maggior coinvolgimento delle struttura dell’AdG nel concorrere a garantire il raggiungimento degli obiettivi strategici attraverso l’accompagnamento dell’attuazione dei progetti già finanziati. Anche in vista dell’avvio del nuovo ciclo di programmazione, si intende proseguire l’azione di rafforzamento degli strumenti di partenariato nel promuovere e garantire la stretta cooperazione tra autorità pubbliche, parti economiche e sociali e organismi che rappresentano la società civile a livello nazionale, regionale e sviluppare pratiche per la costruzione partenariale delle politiche, dei programmi e degli interventi.
Dopo un primo ciclo sperimentale, che ha coinvolto le trenta amministrazioni pubbliche (Regioni, Ministeri, Agenzie nazionali, Province Autonome di Trento e Bolzano) titolari di Programmi Operativi, con il supporto in particolare dell’Agenzia e della Commissione Europea, il secondo ciclo dei PRA43 si soffermerà principalmente su aspetti di semplificazione amministrativa, di standardizzazione e di concentrazione delle misure di rafforzamento, realizzando interventi anche di tipo tecnologico di impatto significativo sulla capacità di gestione dei Programmi Operativi.
La prosecuzione delle attività connesse ad accompagnare le Amministrazioni per la piena attuazione dei Piani e l’animazione e condivisione del processo partenariale diventa strategico anche per la definizione del fabbisogno di rafforzamento in vista del nuovo ciclo di programmazione per rispettare gli orientamenti e le raccomandazioni specifiche per paese 201944.
Il POC Governance e Capacità istituzionale. Il Programma45 si pone in funzione complementare rispetto all’omologo Programma Operativo FESR/FSE, al fine di integrare e rafforzare gli interventi in esso previsti per assicurare un maggiore impatto ed una più efficiente esecuzione finanziaria.E’ articolato in tre assi prioritari che si pongono in stretta correlazione con gli Assi tematici del PON Governance e Capacità Istituzionale 2014- 2020.
Tra i progetti più significativi si menziona il progetto “Task Force Edilizia Scolastica - Accompagnamento interventi di Edilizia Scolastica”, a titolarità dell’Agenzia per la coesione territoriale (Cfr. paragrafo 5.5).
Le attività del Nucelo di Verifica e Controllo
Nell’ambito della missione istituzionale dell’Agenzia, sono comprese le attività di sorveglianza, monitoraggio e controllo della spesa connessa allo sviluppo, con particolare riferimento agli investimenti pubblici46. Tali attività sono esercitate dal Nucleo di Verifica e Controllo (NUVEC), unità di esperti interna all’ACT che ne sostiene e integra l’azione, svolgendo anche funzioni e attività tecniche specialistiche dirette al sostegno di tutto il sistema della politica di coesione. Per lo svolgimento di tali funzioni il NUVEC opera attraverso tre Aree di attività:
1. sostegno e accompagnamento per l’accelerazione di programmi e interventi della politica di coesione comunitaria e nazionale e verifica di efficacia,
43 I Piani di rafforzamento amministrativo (PRA) sono uno strumento innovativo che l’Italia, unica tra gli Stati Membri dell’Unione, ha definito e attivato nella programmazione 2014-2020 della Politica di coesione, intervenendo per migliorare la capacità di gestione dei fondi strutturali delle amministrazioni titolari di programmi operativi.
44 Cfr. CSR 27.2.2019 SWD(2019) 1011 final: “Per migliorare l'amministrazione e l'attuazione dei fondi strutturali e d'investimento
europei, è necessario «garantire la corretta attuazione dei piani di rafforzamento amministrativo basati sull'esperienza del periodo 2014- 20»
45 Il Programma è stato adottato con Delibera CIPE n. 47/2016 del 10 agosto 2016.
46 Cfr. D.P.C.M del 19/11/2014.
2. verifica dei sistemi di gestione e controllo di programmi e Autorità di Audit,
3. monitoraggio dell’attuazione della politica di coesione e sistema dei Conti Pubblici Territoriali,
di seguito sinteticamente descritte.
Area 1. Sostegno e accompagnamento per l’accelerazione di programmi e interventi della politica di coesione comunitaria e nazionale e verifica di efficacia
L’Area 1 del NUVEC, di “Sostegno e accompagnamento per l’accelerazione di programmi e interventi della politica di coesione comunitaria e nazionale e verifica di efficacia”, svolge compiti relativi al sostegno, alla verifica di efficacia e all’accelerazione di programmi e interventi della politica di coesione. Ad essa è quindi affidata principalmente la funzione di verifica e accompagnamento, sul territorio, nella attuazione dei programmi e nella realizzazione di specifici interventi. L’attività del NUVEC integra la funzione di vigilanza, che viene svolta di norma in modalità desk dagli uffici competenti sui programmi. In particolare l’Agenzia svolge azioni di cooperazione rafforzata, che consistono nella costituzione di task force che forniscono assistenza alle Amministrazioni in difficoltà, ovvero forniscono supporto per facilitare l’attuazione degli interventi. Si tratta in pratica di task force che possono essere di tipo territoriale o settoriale a seconda che siano indirizzate a supportare una specifica amministrazione ovvero una specifica tematica47.
Nell’ambito della stessa Area del NUVEC, l’Agenzia svolge il ruolo di componente del Tavolo di indirizzo e verifica della Strategia nazionale per la valorizzazione dei beni confiscati, ed è individuata con una recente delibera CIPE quale soggetto gestore del Piano di valorizzazione dei beni esemplari, che consiste nel finanziamento di interventi di riqualificazione dei beni confiscati di grande dimensione e simbolicità, nel Mezzogiorno. Il primo esempio è costituito dal progetto di valorizzazione del complesso denominato “La Balzana”, destinato al consorzio comunale Agrorinasce, finanziato per circa 15 milioni di euro
L’Area provvede al coordinamento e al supporto metodologico per il monitoraggio delle 21 Strategie di Specializzazione Intelligente regionali, anche con riferimenato ai modelli di governance, e della Strategia Nazionale (SNSI), al fine di promuovere strategie di specializzazione sempre più coerenti con le reali capacità dei territori.
Ai sensi del DL 91/2017 l’Area esegue inoltre un’attività di monitoraggio sull’attuazione delle ZES (Zone Economiche Speciali) che sono state istituite nelle regioni meno sviluppate e in transizione a partire da metà del 2018.
L’Area 1 del NUVEC è impegnata nella verifiche di efficacia delle opere e degli interventi delle politica di coesione. Le analisi di efficacia, condotte sul campo, sono dirette ad un primo gruppo di opere pubbliche e
47 Esempio dell’attività del primo tipo (territoriale) è la task force Sicilia che continua ad operare dal luglio 2018 - in base a un accordo di cooperazione rafforzata sottoscritto dal Presidente della Regione Siciliana, la Commissaria europea per lo sviluppo regionale ed il Ministro per il Sud - con lo scopo di sostenere la tempestiva attuazione del POR Sicilia 2014-2020 e il raggiungimento degli obiettivi prefissati.
Esempio di attività del secondo tipo (settoriale) è la task force edilizia scolastica (TFES) che prevede un’azione di supporto finalizzata all’accelerazione degli interventi di edilizia scolastica sul territorio delle 19 Regioni che in fasi successive hanno aderito al Protocollo d’intesa sottoscritto nel giugno 2016 e rinnovato a marzo 2020 finalizzato all’avvio di un programma di collaborazione istituzionale tra l’Agenzia, il Ministero dell’Istruzione (MI), il Ministero Infrastrutture e Trasporti (MIT). ANCI, UPI e le Regioni stesse. In particolare, l’azione della TFES si sostanzia nella rilevazione di eventuali criticità (procedurali, tecniche ed amministrative) ostative alla tempestiva attuazione degli interventi, nell’individuazione di possibili soluzioni e nella facilitazione del collegamento tra i vari livelli istituzionali e in particolare tra i competenti uffici delle amministrazioni centrali/regionali e gli enti locali. Un parte dell’attività inoltre è dedicata al supporto alle amministrazioni per la corretta implementazione dell’anagrafe dell’edilizia scolastica (Ares).
ad interventi finanziati con risorse della politica di coesione comunitaria e nazionale. Riguardano opere e interventi in corso di attuazione o conclusi: nel primo caso delle opere e degli interventi in corso di attuazione le analisi riguardano la modalità e la tempestività dell’utilizzo delle risorse pubbliche destinate (analisi di efficienza) e la verifica del percorso e delle fasi ancora da compiere per assicurare completamento e messa in funzione. L’analisi di efficacia è in questo caso volta a individuare eventuali misure di correzione e/o di accelerazione per la realizzazione dell’opera. Per le opere e gli interventi conclusi le analisi di efficacia sono rivolte a verificarne l’effettiva messa in funzione nonché a far emergere i fattori che hanno determinato la più o meno positiva conclusione della realizzazione dell’intervento. Nei casi più virtuosi le analisi di efficacia mireranno in particolare a verificare la possibile estensione di fattori e metodi efficienti ad altre opere e progetti della politica di coesione.
Le verifiche di efficacia sono promosse inoltre nell’ambito della Rete dei Nuclei attraverso un specifico progetto denominato Assist “Azioni di Sostegno alle attività del Sistema Nazionale di Valutazione e del Nuclei di Valutazione” che ha lo scopo di coinvolgere la Rete in questa tipologia di attività.
Un’ulteriore area di intervento dell’Area 1 del NUVEC è costituita dal presidio dei Contratti Istituzionali di Sviluppo Territoriali48. In particolare l’Area fornisce supporto al Coordinatore Unico del NUVEC designato quale Responsabile del Contratto del CIS di Ventotene e responsabile dell’accelerazione del CIS Matera nonché di tutte le attività connesse con l’attuazione dei CIS già sottoscritti ed in corso di sottoscrizione che vedono il coinvolgimento dell’Agenzia per la Coesione Territoriale.
Nell’ambito del miglioramento della qualità e dell’utilizzabilità dei dati di monitoraggio per l’analisi e l’attuazione della politica di coesione è stato costituito un Gruppo di lavoro (che coinvolge le diverse aree del NUVEC ed alcuni uffici dell’Agenzia) volto a definire azioni concrete per rendere efficienti le diverse e molteplici attività di monitoraggio svolte dall’Agenzia anche nel più generale quadro del sistema delle politiche di coesione, nella prospettiva di una più efficace e confrontabile gestione dei programmi (attività di benchmark) basandosi su indicatori condivisi (pochi, significativi e semplicemente replicabili) e producendo una serie di report standard (modulati secondo il livello istituzionale target) a scadenze temporali ristrette.
In questo contesto si inseriscono anche le attività di riclassificazione previste dall’art. 44 del DL34/2019 per le quali l’Area 1 fornisce un contributo nell’ambito del gruppo di lavoro congiunto con il DPCoe.
Area 2. Verifica dei sistemi di gestione e controllo di programmi e Autorità di Audit
Con riferimento all’Area 2 “Verifica dei sistemi di gestione e controllo di programmi e Autorità di Audit”, il NUVEC si configura come la struttura specialistica a cui sono attribuite le funzioni49 connesse a:
a. verifiche e analisi dei modelli tecnico-organizzativi delle amministrazioni e dei sistemi di gestione e controllo dei programmi della politica di coesione volte all’individuazione di misure atte a migliorare la capacità di realizzazione degli investimenti pubblici e di conseguimento dei risultati attesi nei tempi stabiliti;
b. funzioni di Autorità di Audit ai sensi dei regolamenti europei e delle norme nazionali in materia di risorse aggiuntive, per lo svolgimento delle quali l’Area è posta in regime di separazione funzionale rispetto alle altre Aree del NUVEC e agli uffici dell’Agenzia.
48 I Contratti Istituzionali di Sviluppo Territoriali sono definiti dall’art.7 della legge 123/2017 sul Mezzogiorno come “interventi di notevole complessità, aventi natura di grandi progetti o di investimenti articolati in singoli interventi tra loro funzionalmente connessi, che richiedano un approccio integrato”, tenuto conto della loro valenza e capacità quali strumenti di cooperazione tecnico-istituzionale per l’accelerazione dell’attuazione della politica di coesione in particolari e specifici territori.
49 Cfr. art. 3 del Decreto direttoriale n. 87/2019 del 06/05/2019 (Regolamento NUVEC).
Nello svolgimento delle funzioni di cui alla lettera a), l’Area 2 verifica l’efficace funzionamento dei Sistemi di Gestione e Controllo (SiGeCo) dei Piani Operativi/Piani stralcio/Patti per lo sviluppo, finanziati con risorse FSC 2014-2020, adottati da amministrazioni nazionali, regionali e città metropolitane50. Verifica inoltre singoli interventi ed iniziative, sulla base delle Linee guida elaborate dall’Area51. La procedura di verifica è articolata in una fase desk a seguito della quale viene emesso il rapporto di “verifica preliminare” sull’efficace funzionamento del SiGeCo (requisito necessario per il trasferimento delle quote di finanziamento FSC successive alla prima), ed in una successiva esecuzione di “verifiche in itinere”, ai fini dell’accertamento dell’effettivo funzionamento del sistema.
Per le attività di cui alla lettera b), il Responsabile dell’Area si configura quale Autorità di Audit dei programmi cofinanziati ai sensi dei regolamenti comunitari per i quali il NUVEC è stato designato52. L’attività di audit mira a garantire il corretto funzionamento del Sistema di Gestione e Controllo (SiGeCo) di cui ciascun programma si è dotato. A tal fine, sono svolte verifiche di sistema, delle operazioni e dei conti, nonché specifiche analisi tematiche che portano al rilascio di appositi rapporti53.
L’Area 2 supporta infine l’Ufficio VII “Centro di competenza sul coordinamento ed esecuzione controlli di primo livello” dell’Area Programmi e Procedure dell’ACT nell’attività di controllo di primo livello sulla spesa connessa al “PON Governance 2014-2020” ed al “PON Metro 2014-2020”.
Area 3. Monitoraggio dell’attuazione della politica di coesione e sistema dei Conti Pubblici Territoriali
“Monitoraggio dell’attuazione della politica di coesione e sistema dei Conti Pubblici Territoriali” sono gli ambiti di attività dell’Area 3 del NUVEC. La disponibilità di informazione statistica territorialmente disaggregata è prerequisito indispensabile per programmare, attuare e valutare politiche pubbliche. Affinché decisioni di policy rivolte a regioni e territori sub-regionali siano basate su evidenze empiriche, la politica pubblica sia trasparente e misurabile e sia possibile verificare puntualmente il rispetto di regole e condizionalità della Politica di coesione europea, è necessario disporre di dati statistici di qualità che offrano, con la massima tempestività, informazioni comparabili nel tempo e nello spazio sui principali ambiti di intervento.
Tali obiettivi sono perseguiti attraverso la produzione diretta di statistiche pubbliche, elaborate nell’ambito del Sistema Statistico Nazionale (SISTAN) relative al complesso dei flussi finanziari pubblici a livello territoriale e derivanti dal Sistema Conti Pubblici Territoriali (CPT) – costituito dall’Unità tecnica centrale e dalla rete dei Nuclei Regionali – che l’Agenzia, oltre ad utilizzare per le proprie attività di monitoraggio, mette anche a disposizione delle istituzioni, del mondo accademico e dei policy maker.
I Conti Pubblici Territoriali (CPT) costituiscono ormai da molti anni un solido strumento di ripartizione territoriale dei flussi finanziari della Pubblica amministrazione (PA) e del Settore Pubblico Allargato (SPA). A
50 In attuazione di quanto deliberato dal CIPE, in particolare delibere CIPE 25/2016, 26/2016, 56/2016.
51 Ai sensi della delibera CIPE 25/2016, punto 2, lettera K.
52 Con riferimento ai Programmi Operativi (PO) cofinanziati con risorse UE 2007-2013, svolge le competenti attività di controllo connesse al completamento delle procedure di chiusura dei Programmi operativi nazionali “Ricerca e competitività”, “Governance e Assistenza Tecnica”, “Attrattori Culturali, Naturali e Turismo” ed “Energie Rinnovabili e Risparmio Energetico”, nonché del Programma operativo nazionale “Reti e Mobilità” per il quale il NUVEC-Area 2 supporta l’Autorità di Audit insediata presso il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Per quanto riguarda i programmi cofinanziati con risorse UE 2014-2020, è Autorità di Audit dei seguenti Programmi Operativi Nazionali: “Cultura e Sviluppo”, “Imprese e Competitività”, “Iniziativa PMI”, “Infrastrutture e Reti”, “Legalità” e “Ricerca e Innovazione”, per un valore finanziario pari a circa 7,5 miliardi di euro di risorse complessive (di cui 5,5 miliardi di euro circa di risorse UE).
53 Rapporti di audit di sistema, rapporti di audit delle operazioni, rapporti di audit dei conti, rapporti annuali di controllo e relativi
pareri.
partire dal Programma Statistico Nazionale 2005-2007 la banca dati CPT è entrata a far parte del SISTAN, la rete di soggetti pubblici e privati italiani che fornisce l’informazione statistica ufficiale.
La banca dati dei Conti Pubblici Territoriali (CPT) produce un conto consolidato della PA e del SPA a livello regionale per il complesso dei flussi finanziari. I dati sono disponibili secondo diverse chiavi di accesso: anno, categorie economiche, settori di intervento, ente. La molteplicità delle chiavi d’accesso dà alla banca dati la possibilità di incrociare il dato territoriale con ogni altra informazione.
Il Sistema CPT svolge inoltre attività di analisi, di previsione e di monitoraggio della spesa e persegue il costante miglioramento della la qualità delle statistiche prodotte attraverso il potenziamento delle basi informative, dei metodi e degli strumenti di analisi.
L’integrabilità dei dati statistici di fonte CPT con quelli amministrativi derivanti dalle banche dati sugli investimenti destinate al monitoraggio della spesa, tutti disponibili presso l’Agenzia per la coesione territoriale, consente di monitorare gli investimenti pubblici e, al tempo stesso, di collocare la Politica aggiuntiva nel complesso delle politiche e misurare l’intervento ordinario, concentrando l’attenzione anche sul complesso delle politiche di spesa pubblica di tutti i soggetti (inclusi i grandi investitori nazionali), di tutti i livelli di governo, di tutti i canali finanziari (aggiuntivi e ordinari).
I Contratti Istituzionali di sviluppo per le grandi opere infrastrutturali
Con riferimento ai Contratti Istituzionali di Sviluppo (CIS)54 finalizzati alla realizzazione di grandi opere infrastrutturali, l’Agenzia riveste il Ruolo di Responsabile unico (per le direttrici ferroviarie) e di alta vigilanza (itinerario stradale) per quelli sottoscritti tra il 2012 ed il 2013 e relativi alla realizzazione
- della direttrice ferroviaria Napoli-Bari-Lecce - Taranto;
- della direttrice ferroviaria Messina-Catania-Palermo;
- della direttrice ferroviaria Salerno-Reggio Calabria;
- dell’itinerario stradale Sassari-Olbia.
Nel quadro strategico introdotto con il Piano Sud 2030, tali interventi contribuiscono alla realizzazione della missione “Un Sud connesso e inclusivo: infrastrutture e servizi per rompere l’isolamento” contrassegnata dalle priorità di ridurre la distanza temporale fra le ripartizioni territoriali del Paese, potenziando la rete ferroviaria e velocizzando i servizi; migliorare la mobilità interna al mezzogiorno con particolare riferimento al trasporto pubblico locale; fornire sostegno alle filiere logistiche territoriali con particolare riferimento all’ “ultimo miglio”.
Nel triennio l’Agenzia continuerà a curare, nell’ambito della governance dei CIS, l’organizzazione dei Comitato di Attuazione e Sorveglianza; l’eventuale organizzazione dei Comitati di Coordinamento e trasmissione del relativo verbale; l’organizzazione di tavoli tecnici con MIT, RFI, Regioni; il monitoraggio finanziario, fisico e procedurale dei CIS Ferroviari; la rilevazione del fabbisogno, studio e impostazione del monitoraggio economico e procedurale aggiornato con i nuovi progetti e le risorse del periodo di programmazione 2014/2020; l’aggiornamento della sezione CIS del sito web dell’Agenzia per la coesione territoriale relativamente ai dati bimestrali di monitoraggio e ai piani finanziari.
54 Introdotti con il d.lgs n.88/2011 –art.6- che li ha individuati quali strumenti di elezione per l’attuazione della politica di coesione
Gli ambiti di attività in tema di Agenda urbana
L’Agenzia per la Coesione Territoriale (ACT) sostiene le azioni di sviluppo urbano integrato e sostenibile nell’ambito delle politiche di coesione e delle iniziative nazionali con attività dirette e indirette di supporto alla progettazione e all’attuazione della programmazione europea e nazionale. Le azioni messe in campo si riferiscono a 5 ambiti di azione:
- azioni a regia nazionale nell’ambito dell’attuazione del PON METRO: l’Agenzia nel seguuire la messa in pratica dei piani operativi dei 14 Organismi Intermedi del PON METRO ha creato dei Gruppi di Lavoro tematici per favorire la standardizzazione degli approcci e lo scambio di pratiche fra città;
- supporto all’attuazione delle Strategie di Sviluppo Urbano Sostenibile (SUS) nella programmazione regionale: l’Agenzia segue le SUS concepite dalle città medie nell’ambito dei Programmi Operativi Regionali (2014-20) monitorando l’attuazione dei piani. A seguito dell’emergenza sanitaria COVID19 a partire dal 2020 l’Agenzia supporterà Città Metropolitane ed EE.LL nella revisione dei propri piani di sviluppo e nella individuazione di strumenti di intervento adeguati a sostenere il rilancio economico-sociale dei territori e del SUD55;
- attività del Segretariato Tecnico: il Segretariato Tecnico creato a supporto del PON METRO opera attraverso incontri con le Amministrazioni centrali competenti in materia (PCM, ANCI, AgID, etc.), gruppi di lavoro tematici, convenzioni specifiche per attività mirate di rafforzamento tecnico amministrativo;
- sostegno all’Agenda Urbana per l’Unione Europea (AUUE). Dal 2009 l’Agenzia svolge un’attività istituzionale di coordinamento di azioni congiunte e lo scambio di approcci e dati nell’ambito dello sviluppo territoriale (NTCCP, DGTC) e urbano (UDG, DGUM). L’Agenzia, grazie al Segretariato Tecnico del PON METRO, ha costruito il documento comune dell’Agenda Urbana per l’UE56 con il coinvolgimento delle città italiane57. Nel triennio l’Agenzia prevede di procedure alla definizione della Nuova Carta di Lipsia (novembre 2020), delle sue modalità attuative e di monitoraggio; la partecipazione ai 6 incontri tematici annuali dedicati e la promozione della partecipazione delle città italiane nei futuri Partenariati (definiti a partire dal 2021); il monitoraggio e il supporto all’attuazione dei 14 Partenariati esistenti e favorire la diffusione e la condivisione dei risultati dei singoli Partenariati;
- coordinamento e gestione del Partenariato Culture & Cultural Heritage: nell’ambito dell’Agenda Urbana per l’EU, l’Agenzia, insieme con il Ministry of Interior and Building tedesco, svolge il ruolo di coordinatore del Partenariato Culture & Cultural Heritage58 con il sostegno del MiBACT per le parti di propria competenza59. L’obiettivo del 2020 è definire l’Action Plan – previsto per settembre 2020 – arrivando alla sua presa in carico da parte dell’UDG e del DGUM previa consultazione pubblica allargata.
55 Il sostegno dell’Agenzia sarà concentrato sulla la riprogrammazione delle azioni indotte dall’emergenza sanitaria fornendo il supporto necessario per far fronte alla situazione eccezionale creatasi; e sulla programmazione futura (ex art. 9 della proposta di FESR) 2021-2027 con analisi e screening dei Piani SUS all’interno dei POR e sostegno alle Regioni per la loro negoziazione (in continuità con il lavoro svolto nelle passate programmazioni).
56 un processo iniziato nel 2014 e conclusosi nel 2016, alla firma del Patto di Amsterdam.
57 L’attività è stata premiata a livello europeo (Cfr. valutazione dei primi anni dell’AUUE, EUKN. citazione del caso italiano nel box a page 25:
xxxxx://xxx.x00xxxxxxxxxxxxx.xx/xxxxx/0000-00/Xxxxxxx%000%00-%00Xxx%00xxxx%00Xxxx%00xx%00Xxxxxxxxx%00-
%20Rapport%20European%20Urban%20Knowledg..._0.pdf
58 Il Partenariato consta di 30 membri fra Stati Membri (i.e. ES, GR, FR, CY), Regioni (Canarie, Coimbra, Flemish, Ljubliana, Silesian Voivodeship), Comuni (Alba Iulia, Berlino, Bordeaux, Espoo, Firenze, Jumala, Katowice, Kazanlak, Murcia, Nagykanizsa, Ubeda), servizi della Commissione (i.e. DG REGIO, EAC, DEVCO, AGRI, RTD, EASME, CLIMA, SecGen, JRC) e altre istituzioni europee (i.e. BEI, COR) ed enti europei (URBACT, Eurocities, Dutch Federation of Cultural Heritage Cities, ICLEI, JPI).
59 L’Agenzia, dopo aver costruito nel 2019 in maniera partecipata il piano comune di lavoro (Orientation Paper), ha definito gli ambiti tematici e organizzato il partenariato in gruppi di lavoro (WG).
Allegato 2 - I progetti e le professionalità esterne
PON Governance e Capacità Istituzionale 2014 – 2020
- Progetto - “Cooperazione rafforzata nei programmi di investimento pubblico – Presidio Centrale (già Rafforzamento della governance multilivello nei programmi di investimento pubblico” – Asse 3, azione 3.1.1.
Il progetto ha la finalità di aumentare la capacità delle amministrazioni pubbliche nella realizzazione degli interventi di sviluppo e di adattare la loro gestione a criteri di efficienza e di efficacia grazie al supporto di un centro di competenza, individuato nell’ambito dell’Agenzia60.
L’azione mira a favorire il capacity building per il superamento di ritardi e criticità e a soddisfare specifiche esigenze strategiche connesse alle policy attuate con il FESR negli Obiettivi Tematici da 1 a 7 dell'Accordo di Partenariato, attraverso interventi volti a migliorare la qualità e l'efficacia delle politiche di sviluppo e il coordinamento della governance multilivello nell'attuazione dei programmi di investimento pubblico. La realizzazione dei citati interventi trova attuazione attraverso un'azione coordinata organizzata in gruppi di lavoro, anche territoriali, costituita da personale interno dell'Agenzia affiancato da personale esterno di comprovata esperienza professionale specialistica sui temi indicati. Alla data di presentazione del presente Piano triennale sono contrattualizzati esperti secondo il quadro riepilogativo di seguito descritto:
Settore | n. esperti contrattualizzati |
Ricerca, Sviluppo tecnologico e Innovazione | 2 |
Agenda Digitale e Information Communication Technology (ICT) | 2 |
Sviluppo, competitività e internazionalizzazione delle PMI | 1 |
Ambiente, Energia e gestione dei rischi e cambiamento climatico | 1 |
Ambiente (biodiversità) | 1 |
Turismo e beni culturali | 0 |
Turismo e ambiente | 1 |
Infrastrutture, Trasporti e Urbanistica | 1 |
Politiche di sviluppo | 2 |
Sviluppo locale e Urbanistica | 2 |
Strumenti finanziari | 1 |
Normativa (contenzioso p.a.; diritto nazionale e comunitario) | 1 |
Normativa - Consulenza direzionale (contenzioso p.a. nazionale e comunitario; | 1 |
normativa e procedure fondi U.E; appalti pubblici) | |
Normativa – Consulenza direzionale (contenzioso p.a., nazionale e comunitario; normativa e procedure fondi U.E; appalti pubblici; organizzazione | 1 |
e attività p.a. ed enti territoriali) | |
Normativa (diritto comunitario in materia di appalti pubblici) | 1 |
Normativa - Consulenza direzionale (appalti pubblici ed Aiuti di Stato; | 1 |
normativa e procedure fondi U.E.; normativa altri settori di intervento in | |
materia di politiche nazionali e comunitarie) | |
Normativa (normativa Aiuti di Stato; normativa altri settori d’intervento in materia di politiche nazionali e comunitarie). | 0 |
Normativa - Consulenza direzionale (aspetti economico–finanziari rilevanti in | 0 |
materia di Aiuti di Stato; normativa Aiuti di Stato; normativa e procedure | |
fondi U.E) | |
Normativa - Consulenza direzionale (supporto nelle materie di rilevanza | 1 |
economico-giuridico specialistico; normativa Aiuti di Stato; normativa altri |
60 Le azioni previste dall'Asse 3 del Pon “Governance e Capacità istituzionale 2014 – 2020” sono rivolte, in generale, a tutto il territorio nazionale; in particolare, la linea di intervento è prioritariamente rivolta alle Regioni meno sviluppate.
settori d’intervento in materia di politiche nazionali e comunitarie; normativa e procedure fondi U.E.)
Programmazione nazionale e regionale complementare alla politica di coesione 2
Programmazione nazionale e regionale complementare alla politica di coesione 1
TOTALE 23
Fonte: Agenzia per la Coesione Territoriale, Ufficio 5 di Staff - Autorità di gestione dei programmi operativi nazionali relativi al rafforzamento della capacità amministrativa e alla assistenza tecnica
L’Agenzia ha espresso un ulteriore fabbisogno relativo a 3 professionalità con competenze specifiche in materia di “Supporto alla programmazione ed attuazione dei fondi strutturali” come di seguito indicate, per monitorare l’andamento delle attività legate alla predisposizione del prossimo Accordo di Partenariato relativo alla programmazione 2021-2027 e facilitare il raccordo nella stesura delle prossime proposte di Programmi Operativi61.
Settore n. esperti da selezione
Supporto alla programmazione ed attuazione dei fondi strutturali 3
TOTALE 3
Fonte: Agenzia per la Coesione Territoriale, Ufficio 5 di Staff - Autorità di gestione dei programmi operativi nazionali relativi al rafforzamento della capacità amministrativa e alla assistenza tecnica
- Progetto - “Supporto all’attuazione e al monitoraggio della SNSI e delle RIS3” – Asse 3, azione 3.1.1.
Il progetto è finalizzato a sostenere l’Agenzia nelle attività di supporto alle Amministrazioni centrali e regionali per il coordinamento dell’attuazione e del monitoraggio delle Strategie di Specializzazione Intelligente.
Il progetto, la cui durata residua coincide con il triennio di applicazione del presente Piano, è in una fase di rimodulazione e prevede una linea di attività volta al rafforzamento della capacità amministrativa nella fase di strutturazione dei processi di governance connessi alla condizione abilitante della programmazione 2021- 2027.
Con riferimento alla data di presentazione del presente Piano triennale sono contrattualizzati esperti secondo il quadro riepilogativo di seguito descritto:
Settore n. esperti contrattualizzati
Supporto al Nuvec 1 1
TOTALE 2
Supporto all’ufficio 1 APS 1
Fonte: Agenzia per la Coesione Territoriale, Ufficio 5 di Staff - Autorità di gestione dei programmi operativi nazionali relativi al rafforzamento della capacità amministrativa e alla assistenza tecnica
61 Tale supporto che implica, tra l’altro, competenze su tematiche trasversali ai PO, mira, quindi, al rafforzamento dei meccanismi di indirizzo e coordinamento in coerenza con i compiti e le funzioni che l’Agenzia è chiamata a svolgere nell’assicurare il sostegno, la promozione e l’accompagnamento dell’attuazione dei programmi per lo sviluppo e la coesione economica, considerato, anche, le iniziative che saranno prese per facilitare l'utilizzo dei Fondi al fine di fronteggiare l'emergenza sanitaria ed economico-sociale legate all'epidemia CovidCovid 19.
Il negoziato sul quadro regolamentare ancora in corso suggerisce la necessità di potenziare tale attività nel prossimo futuro con una revisione del progetto che preveda anche il supporto all’introduzione e alla gestione di misure specifiche in risposta alla gravi crisi innescata con il diffondersi del COVID-19. Si prevede quindi l’ingaggio di un contingente di esperti con profili specialistici e operativi nell’ordine ancora approssimativo delle 8 unità.
- Progetto - "Azioni di Sostegno alle attività del Sistema Nazionale di Valutazione e dei Nuclei di Valutazione" (A.S.Sist)”- Asse 3, azione 3.1.2
Il progetto A.S.Sist prevede una stretta collaborazione istituzionale tra i Nuclei del Dipartimento per le Politiche di Coesione della Presidenza del Consiglio dei Ministri (NUVAP) e dell'Agenzia (NUVEC).
Il Progetto, composto di n. 7 Linee di intervento, sostiene le attività del Sistema Nazionale di Valutazione della Politica di Coesione, il funzionamento della Rete dei Nuclei di Valutazione e Verifica degli Investimenti Pubblici e il raccordo delle attività dei Nuclei (responsabilità del NUVAP); realizza attività comuni tra NUVEC e Nuclei (responsabilità del NUVEC) e favorisce i rapporti tra il NUVAP e i partner istituzionali responsabili della valutazione dei fondi SIE. Il NUVAP rappresenta l'organismo tecnico operativo di riferimento di tutte le attività progettuali ad eccezione delle attività della Linea di intervento 4, di competenza del NUVEC.
Per l'attuazione del Progetto sono stati conferiti n. 8 incarichi ad esperti di particolare e comprovata specializzazione con la finalità di supportare il NUVAP-DipCoe (n.6) e il NUVEC-ACT (n.2) in specifici settori, secondo il quadro riepilogativo di seguito descritto:
NUVAP-DipCoe /Settore | n. esperti contrattualizzati |
Valutazione di Programma | 1 |
Valutazione di Programma | 1 |
Valutazione di programma e/o ricerca economico-sociale | 1 |
Sviluppo locale e valutazione di programma | 1 |
Consulenza organizzativa | 1 |
Web specialist | 1 |
TOTALE NUVAP – DipCoe | 6 |
NUVEC- ACT /Settore | n. esperti contrattualizzati |
Politiche di sviluppo | 1 |
Informazione e comunicazione | 1 |
TOTALE NUVEC-ACT | 2 |
Fonte: Agenzia per la Coesione Territoriale, Ufficio 5 di Staff - Autorità di gestione dei programmi operativi nazionali relativi al rafforzamento della capacità amministrativa e alla assistenza tecnica
Per ampliare e rendere compiutamente efficace tale lavoro il NUVAP-DipCoe ha espresso il fabbisogno di 1 ulteriore professionalità che coniughi competenze di valutazione di programma, di analisi di politiche pubbliche e di costruzione di capacità di valutazione con quelle relative alla conduzione di processi collettivi e partecipativi.
- Progetto - “Efficacia ed efficienza dei programmi di investimento - Piano di azione per sviluppare le competenze delle Amministrazioni: migliorare le realizzazioni, conseguire i risultati attesi, rafforzare trasparenza dell'azione pubblica”- Asse 3, azione 3.1.2.
Il progetto si colloca nell’ambito delle iniziative di rafforzamento delle capacità delle PA nella programmazione e attuazione degli interventi finanziati con risorse nazionali ed europee, nel conseguimento dei risultati attesi dagli interventi e nella realizzazione di performance audit secondo criteri e standard internazionali. Al fine di rafforzare la capacity building delle PA e promuovere la responsabilità e trasparenza dell’azione pubblica, alla data di presentazione del presente Piano triennale sono conferiti n. 2 incarichi secondo il quadro riepilogativo di seguito descritto:
Settore n. esperti contrattualizzati
Supporto al NUVEC per l’analisi dei sistemi di gestione e controllo, l’analisi
organizzativa e procedurale, l’individuazione di buone pratiche, l’elaborazione di casi studio e di nuove metodologie
1
Supporto al NUVEC per l’analisi dei sistemi di gestione e controllo, l’analisi 1
organizzativa e procedurale, l’elaborazione dei dati di monitoraggio, l’individuazione di buone pratiche, l’elaborazione di casi studio e di nuove metodologie
TOTALE 2
Fonte: Agenzia per la Coesione Territoriale, Ufficio 5 di Staff - Autorità di gestione dei programmi operativi nazionali relativi al rafforzamento della capacità amministrativa e alla assistenza tecnica
- Progetto - “Interventi volti a favorire il rafforzamento delle capacità amministrativa delle Amministrazioni regionali e la partecipazione civica attraverso il potenziamento, la valorizzazione e la diffusione dei Conti Pubblici Territoriali (CPT) e lo sviluppo e diffusione di metodi e strumenti per un efficace monitoraggio degli investimenti pubblici" – Asse 3, azione 3.1.4.
Il progetto, il cui soggetto attuatore è individuato nel Settore 3 del NUVEC62, mira, da un lato, a promuovere il miglioramento della capacità amministrativa delle Regioni e degli Enti locali, e dall’altro, a favorire una sempre maggiore consapevolezza sui temi dell’attuazione della spesa e della realizzazione degli investimenti pubblici con modalità innovative e interattive secondo i principi degli Open Data. Allo scopo di assicurare al Settore 3 del NUVEC il necessario supporto nell’attuazione del Progetto, è stato contrattualizzato 1 esperto con specifiche competenze nelle materie statistiche.
Settore n. esperti contrattualizzati
Supporto al Settore 3 NUVEC per l'esecuzione delle attività di campionamento e
al trattamento, elaborazione ed interpretazione di dati
1
TOTALE 1
Fonte: Agenzia per la Coesione Territoriale, Ufficio 5 di Staff - Autorità di gestione dei programmi operativi nazionali relativi al rafforzamento della capacità amministrativa e alla assistenza tecnica
- Progetto - “Assistenza tecnica indirizzata alla gestione, sorveglianza, valutazione, informazione e comunicazione, controllo del PON”- Asse 4, azione 4.1.1.
62 I CPT costituiscono ormai da molti anni un solido strumento di ripartizione territoriale dei flussi finanziari del Settore Pubblico Allargato, che supporta l'attività dell'analista e del programmatore, sia a livello centrale che a livello regionale. La banca dati CPT è entrata a far parte del SISTAN, la rete di soggetti pubblici e privati italiani che fornisce l’informazione statistica ufficiale. Molteplici sono ormai le fasi del processo di policy in cui si utilizzano le basi dati statistiche CPT a fini programmatici per misurare i risultati dell’intervento pubblico, valutare gli effetti territoriali delle politiche, operare eventuali interventi correttivi, come ad esempio per il costante monitoraggio delle politiche di sviluppo; la verifica del Principio di Addizionalità sancito dai Regolamenti comunitari; la costruzione del Quadro Finanziario Unico delle risorse disponibili per investimenti pubblici; la ripartizione di risorse per macro area e regione; la predisposizione di documenti programmatici governativi (DPFE, RGSEP, Rapporto DPS).
L’AdG del programma, per l’espletamento delle funzioni assegnate dagli artt. 125 e 126 del Regolamento (UE) n. 1303/2013 (Regolamento generale) ha proceduto, di concerto con l’Autorità di Certificazione (AdC) e con l’Ufficio dei controlli di primo livello (Ufficio 7 APP), a definire specifici fabbisogni per garantire la buona gestione del programma e assicurare una corretta ed efficace attuazione degli interventi e delle priorità previste63.
Alla