ACCORDO DI PROGRAMMA
PER L’ATTUAZIONE DEL PIANO DI ZONA 2021/2023 DELL’AMBITO DISTRETTUALE CREMASCO
1. AGNADELLO,
2. BAGNOLO CREMASCO,
3. CAMISANO,
4. CAMPAGNOLA CREMASCA,
5. CAPERGNANICA,
6. CAPRALBA,
Tra il COMUNE di CREMA ed i COMUNI di
25. MOSCAZZANO,
26. OFFANENGO,
27. XXXXXXX XXXXXXX,
00. PANDINO,
29. PIANENGO,
30. PIERANICA,
7. CASALE CREMASCO-VIDOLASCO,
8. CASALETTO CEREDANO,
9. XXXXXXXXX XX XXXXX,
00. XXXXXXXXX XXXXXX,
00. XXXXXX XXXXXXXX,
00. CASTELLEONE,
13. CHIEVE,
14. CREDERA-RUBBIANO,
15. CREMOSANO,
16. CUMIGNANO SUL NAVIGLIO,
17. DOVERA,
18. FIESCO,
19. GENIVOLTA,
20. GOMBITO,
21. IZANO,
22. MADIGNANO,
23. MONTE CREMASCO,
24. MONTODINE,
31. QUINTANO,
32. RICENGO,
33. RIPALTA ARPINA,
34. RIPALTA CREMASCA,
35. XXXXXXX XXXXXXX,
00. RIVOLTA D’ADDA,
37. ROMANENGO,
38. SALVIROLA,
39. SERGNANO,
40. SONCINO,
41. SPINO D’ADDA,
42. TICENGO,
43. XXXXXXX XXXXXXXXX,
00. TRESCORE CREMASCO,
45. TRIGOLO,
46. VAIANO CREMASCO,
47. VAILATE,
e
l’AGENZIA per la TUTELA della SALUTE – ATS “VAL PADANA”
e
l’Azienda Socio Sanitaria Territoriale – ASST Crema
Premesso
• che l’art. 6 della L. 328/2000 stabilisce che i Comuni sono titolari delle funzioni amministrative concernenti gli interventi sociali svolti a livello locale e che i medesimi enti locali concorrono alla programmazione regionale adottando sul piano territoriale gli assetti più funzionali alla gestione, alla spesa ed al rapporto con i cittadini secondo le modalità stabilite dalla L. 8 giugno 1990 n. 142 (ora Testo Unico Enti Locali approvato con Decreto Legislativo 267/2000);
• che l’art. 19 della L. 328/2000 stabilisce che i Comuni, a tutela dei diritti della popolazione, d’intesa con le A.S.L., provvedono, nell’ambito delle risorse disponibili, a definire il Piano di Zona;
• che l’art. 18 della L.R. 3/2008 definisce come il Piano di Zona sia lo strumento di programmazione in ambito locale della rete dell’offerta sociale, in integrazione con la rete dell’offerta sociosanitaria, anche in rapporto al sistema della sanità, dell’istruzione e della formazione e alle politiche del lavoro e della casa;
• che il Piano di Zona è lo strumento fondamentale attraverso il quale i Comuni stessi con il consenso degli altri soggetti attivi nella progettazione possono disegnare il sistema integrato di interventi e servizi sociali con riferimento agli obiettivi strategici, alle risorse da attivare ed all’organizzazione dei servizi;
• che la Legge Regionale n.2 del 24 febbraio 2012 - Modifiche ed integrazioni alle leggi regionali 12 marzo 2008, n.3 (Governo della rete degli interventi e dei servizi alla persona in ambito sociale e sociosanitario) afferma che: “L’ambito territoriale di riferimento per il piano di zona costituisce, di norma, la dimensione territoriale ottimale per lo svolgimento in forma associata da parte dei comuni, delle funzioni in materia di servizi sociali”;
• la Legge Regionale n. 23 del 11 agosto 2015 – Evoluzione del sistema sociosanitario lombardo: modifiche al Titolo I e l Titolo II della legge regionale del 30 dicembre 2009 n. 33 (Testo unico delle leggi regionali in materia di sanità);
• il Decreto Legislativo 3 luglio 2017, n. 117 “Codice del Terzo settore, a norma dell’articolo 1, comma 2, lettera b), della legge 6 giugno 2016, n. 106”;
• la DGR XI/4563 del 19 aprile 2021 “Approvazione del documento “Linee di indirizzo per la programmazione sociale a livello locale 2021/2023”;
• che in data 22 dicembre 2021 l’Assemblea dei Sindaci ha approvato il nuovo Xxxxx xx Xxxx 0000/0000;
• che l’ATS Val Padana e ASST Crema hanno espresso l’intesa rispetto ai contenuti del Piano di Zona dell’Ambito Distrettuale Cremasco.
TITOLO 1^: PARTE GENERALE
Art. 1 Le premesse formano parte integrante il presente Accordo di Programma.
Art. 2 L’Oggetto
Gli enti firmatari del presente Accordo, attraverso l’integrazione delle rispettive competenze, si propongono di perseguire l’attuazione di quanto stabilito nel Piano di Zona 2021/2023, che è parte integrante e sostanziale del presente Accordo di Programma.
Art. 3 Gli Enti firmatari
I soggetti firmatari dell’Accordo di Programma sono i Comuni di Agnadello, Bagnolo Cremasco, Camisano, Campagnola Cremasca, Capergnanica, Capralba, Casale Cremasco-Vidolasco, Casaletto Ceredano, Casaletto di Sopra, Casaletto Vaprio, Castel Gabbiano, Castelleone, Chieve, Credera- Rubbiano, Crema, Cremosano, Cumignano sul Naviglio, Dovera, Fiesco, Genivolta, Gomito, Izano, Madignano, Monte Cremasco, Montodine, Moscazzano, Offanengo, Palazzo Pignano, Pandino, Pianengo, Pieranica, Quintano, Ricengo, Ripalta Arpina, Ripalta Cremasca, Ripalta Guerina, Rivolta D’Adda, Romanengo, Salvirola, Sergnano, Soncino, Spino D’Adda, Ticengo, Torlino Vimercati, Trescore Cremasco, Trigolo, Vaiano Cremasco, Vailate, l’ATS Val Padana e l’ASST di Crema.
Art. 4 Gli Enti Aderenti
Il Piano di Zona è lo spazio territoriale e istituzionale all’interno del quale il Terzo Settore svolge le sue funzioni e dove vengono realizzate la coprogettazione, la realizzazione e la gestione congiunta degli interventi. Il ruolo del Terzo Settore è quindi strategico sia per la lettura del bisogno territoriale sia per la programmazione delle risposte, come indicano la Legge 328/2000, la LR 3/2008, le DGR 2941/2014 e 7631/2017, prevedendo precisamente che “I soggetti del Terzo Settore concorrono, quindi, all’individuazione degli obiettivi dei processi di programmazione regionale e locale e partecipano, anche in modo coordinato con gli Enti Locali alla definizione di progetti per servizi ed interventi di cura alla persona”.
Gli enti firmatari del presente Accordo ritengono quindi necessaria la collaborazione attiva di altri soggetti, individuati dall’art. 1 della legge stessa, dall’art. 3 delle LR 3/2008 e dall’art. 4 del DL. 117/2017, per la realizzazione dei diversi interventi previsti dal Piano di Zona. Tali soggetti potranno esprimere la loro adesione al presente Accordo di Programma quale dimostrazione di condivisione degli indirizzi di politica sociale assunti con l’Accordo stesso.
Solo gli enti aderenti potranno designare i loro rappresentanti che andranno a comporre sia l’Ufficio di Piano Integrato che i tavoli tecnici istituzionalizzati obbligatoriamente previsti dalla DGR 4563/2021.
Nel corso del Piano di Zona l’Ambito valuterà la possibilità di avviare l’istituto della coprogrammazione quale istituto che si sostanzia in una istruttoria partecipata e condivisa, così come previsto dalle Linee guida ministeriali sul rapporto tra pubbliche amministrazioni ed enti del Terzo Settore (DM n. 72/2021).
Tale procedimento si sostanzia nel principio di collaborazione e buona fede (D.L. 16 luglio 2020, n. 76 convertito, con modificazioni, dalla L. 11 settembre 2020, n. 120, che apporta alcune modifiche alla legge generale n. 241 del 1990 sul procedimento amministrativo) e nella sentenza n. 131/2020 della Corte Costituzionale che riconosce l’importanza di “un canale di amministrazione condivisa, alternativo a quello del profitto e del mercato nell’ambito del quale le attività che si svolgono (co-programmazione, co-progettazione e partenariato) si configurano come fasi di un procedimento complesso, espressione di un rapporto tra i soggetti pubblici e gli enti del Terzo Settore che non è semplicemente un rapporto sinallagmatico”.
TITOLO 2^: GLI ORGANISMI
Art. 5 Gli Organismi
L’esecuzione del presente Accordo di Programma prevede, sulla base dell’esperienza maturata nel triennio precedente ed in conformità con le disposizioni regionali, il ruolo attivo e l’azione congiunta di Assemblea dei Sindaci e dell’Ufficio di Piano (UdP).
Vista la natura complessa dell’Ambito territoriale cremasco, composto da 48 amministrazioni, si conferma e si rinnova il valore del Comitato Ristretto dell’Assemblea dei Sindaci per la funzionalità dei lavori e per la rappresentanza territoriale.
Infine, con il presente Accordo di Programma s’intende consolidare l’attività della Cabina di regia Integrata (C.R.I.) di cui all’articolo 6, comma 6, lettera f) della LR 23/15.
Art. 6 L’Assemblea dei Sindaci
L’Assemblea dei Sindaci dell’Ambito distrettuale è composta da tutti i Sindaci, o loro delegati, dei Comuni firmatari del presente accordo e afferenti al territorio dell’Ambito, per Crema coincidente con il Distretto, così come definito della D.G.R. del 13 marzo 2017, n. X/6328.
Sono compiti dell’Assemblea dei Sindaci:
• individuare e scegliere le priorità e gli obiettivi delle politiche locali;
• verificare la compatibilità impegni/risorse necessarie;
• approvare l’allocazione delle risorse del Fondo Nazionale Politiche Sociali, Fondo Sociale Regionale e quote autonome conferite per la gestione associata dell’attuazione degli obiettivi previsti dal Piano di Zona;
• governare il processo di integrazione tra i soggetti sottoscrittori e aderenti al Piano di Zona;
• effettuare il governo politico del processo di attuazione del Piano di Zona;
• licenziare il documento del Piano di Zona quale documento di programmazione pluriennale e approvare eventuali modifiche ed integrazioni durante il triennio di riferimento;
• approvare il documento Piano Operativo, quale documento di programmazione annuale;
• approvare il report annuale sull’attuazione del Piano Operativo del periodo di riferimento e del Piano di Zona complessivo.
Il funzionamento dell’Assemblea dei Sindaci dell’Ambito Distrettuale è definito agli artt. 7 e 8 del “Regolamento di funzionamento dell’Assemblea dei Sindaci del Distretto e dell’Assemblea dei Sindaci dell’Ambito Distrettuale – Art. 20. L.R. 33/2009 – Art. 7 dell’allegato alla D.G.R. 5507/2016” approvato dalla Conferenza dei Sindaci dell'ATS Val Padana il 23/05/2017 (Decreto n. 297 del 26/07/2017 del Direttore Generale dell’ATS Val Padana).
Art. 7 Il Comitato Ristretto dell’Assemblea dei Sindaci
Il Comitato Ristretto si configura come un organismo finalizzato a facilitare l’azione di raccordo e di scambio comunicativo tra i diversi soggetti sottoscrittori e aderenti all’Accordo di Programma.
Nello specifico il Comitato Ristretto assume funzione di comitato politico-amministrativo di riferimento sia per il presidio delle questioni di natura programmatoria connesse all’attuazione e allo sviluppo dei contenuti del Piano di Zona, sia di interazione con la dimensione gestionale e operativa attuata
dall’Azienda Speciale Consortile Comunità Sociale Cremasca. In tal senso il Comitato Ristretto diviene snodo centrale del sistema di governance locale e consente ai sindaci dell’Ambito di essere direttamente connessi sia con la programmazione sia con le ricadute gestionali.
Partecipano alla costituzione del Comitato Ristretto due rappresentanti (sindaci e/o assessori) designati dai rispettivi sub ambiti di appartenenza oltre al Responsabile e il Coordinatore dell’UdP, il Direttore Generale, i membri del CDA dell’azienda. Possono essere invitati a partecipare altri soggetti in relazione a specifiche tematiche all’ordine del giorno. La conduzione del Comitato ristretto è in capo al Comune Capofila.
Il Comitato Ristretto ha i seguenti compiti:
• partecipare alla determinazione degli indirizzi politici per l’attività ordinaria dell’Ufficio di Piano, con la valutazione preliminare delle tematiche e delle procedure per poi giungere ad una trattazione e validazione delle proposte elaborate in sede tecnica;
• predisporre i documenti e le proposte di natura programmatoria da sottoporre all’approvazione dell’Assemblea dei Sindaci, con particolare riferimento al Piano Operativo annuale e al relativo report annuale, quale documento di monitoraggio dello stato di attuazione del Piano di Zona;
• partecipare alla formulazione di regolamenti in relazione a tematiche di competenza dell’Assemblea dei Sindaci;
• concorrere a definire una linea d’indirizzo distrettuale per un posizionamento dell’Assemblea dei Sindaci verso gli altri soggetti coinvolti nella costruzione del sistema di welfare locale, con particolare riferimento al confronto attivo con l’ATS in merito alle tematiche di rilevanza sociosanitaria e sanitaria.
Il Comitato Ristretto, proprio per assolvere in modo adeguato al proprio ruolo, dovrà garantire le seguenti modalità di funzionamento:
• convocazione di norma mensile;
• strutturazione di un ordine del giorno coerente;
• verbalizzazione e diffusione dei contenuti emersi e delle decisioni assunte;
• regolare azione di ascolto e di restituzione ai sub ambiti di appartenenza.
Al Comitato viene affidato il ruolo di attivare spazi di incontro e di correlazione rispetto alla costruzione delle politiche sociali distrettuali con gli organismi rappresentativi della comunità locale.
A tale proposito compete al Comitato Ristretto, accogliendo con favore le dichiarazioni di disponibilità acquisite, il ruolo di promuovere specifici momenti di confronto con il Forum del Terzo Settore, ConfCooperative e con le Organizzazioni Sindacali, anche favorendo la loro partecipazione a specifici tavoli tecnici di confronto su tematiche di interesse comune.
Art. 8 Ufficio di Piano
Il coordinamento operativo tra i diversi enti ed i diversi progetti di attuazione del Piano di Zona è svolto da un organismo di supporto tecnico ed esecutivo, rappresentato dall’Ufficio di Piano, quale soggetto di supporto alla programmazione, responsabile delle funzioni tecniche, amministrative e della valutazione degli interventi per il raggiungimento degli obiettivi del Piano di Zona.
In conseguenza dell’alto livello assegnato alla programmazione zonale, appare fondamentale che la pianificazione sia presidiata attraverso professionalità qualificate e modelli organizzativi che consentano di dare valore a tale funzione.
A tale proposito si definisce che l’Ufficio di Piano si avvalga della personalità giuridica dell’ente capofila dell’Accordo di Programma, individuato nel Comune di Crema, che garantisce la presidenza dell’Assemblea dei Sindaci, del comitato ristretto dei sindaci, e la responsabilità tecnica dell’Ufficio di Piano.
Come richiamato dalle Linee guida regionali di cui alla DGR XI/4563 del 19 aprile 2021, “L’Ufficio di Piano è il centro organizzativo che fornisce supporto tecnico-amministrativo all’Assemblea dei Sindaci per quel che riguarda la programmazione sociale in forma associata e il suo monitoraggio, garantendo il coordinamento degli interventi e delle azioni concernenti le politiche di welfare di competenza dei Piani di Zona. Il modello di programmazione e azione del Piano di Zona vede il pieno coinvolgimento e la partecipazione attiva – possibilmente istituzionalizzata attraverso tavoli permanenti e altri strumenti di cooperazione individuati dal Piano di Zona – degli attori sociali che operano sul territorio (associazioni, sindacati, Enti di Terzo Settore, ecc.), che di fatto aiutano a veicolare nel sistema i bisogni e le criticità provenienti dalla società, co-progettando, coprogrammando e co-realizzando azioni innovative in sinergia con gli attori istituzionali.”
In tale prospettiva con il presente Accordo di Programma si condivide la strutturazione dell’Ufficio di Piano pensata proprio al fine di rispondere meglio alla forte dimensione strategica che viene attribuita a tale organismo e per favorire condizioni migliori per fronteggiare in modo qualificato ed efficiente le molteplici competenze che allo stesso sono attribuite sia dal livello nazionale che regionale.
L’Ufficio di Piano nel prossimo triennio sarà strutturato su tre livelli di operatività.
A) UdP: un ufficio composto da operatori dell’ente capofila che, in stretto raccordo con Comunità Sociale Cremasca a.s.c., ha il compito di presidiare l’operatività quotidiana di tutte le procedure, le scadenze, gli adempimenti amministrativi, il monitoraggio e le diverse attività che compongono l’attività dell’Ufficio di Piano. Compongono l'UdP il Responsabile dell’Ufficio di Piano individuato dal Comune di Crema, il Coordinatore dell’Ufficio di Piano, e un numero adeguato di operatori tecnici e amministrativi.
B) UdP - Coordinamento Tecnico: uno spazio stabile di incontro e di raccordo tra Responsabile e il coordinatore dell’Ufficio di Piano individuato dal Comune di Crema, i coordinatori tecnici delle equipe di servizio sociale professionale dei sub ambiti, la Direzione di CSC. Il Coordinamento tecnico è lo spazio di ascolto dei territori, di elaborazione delle proposte e delle modalità di realizzazione delle diverse procedure, di confronto in relazione ai servizi gestiti a livello sovra comunale e di ambito, di possibile sviluppo di nuove progettualità e di verifica dell’effettiva attuazione dei contenuti delle diverse azioni del PdZ sul territorio.
C) UdP – Integrato: una modalità strutturata di partecipazione e concorso attivo allo sviluppo dei contenuti del PdZ da parte di tutti ASST Crema e di tutti i soggetti aderenti all’Accordo di Programma. La presenza fattiva nell’Ufficio di Piano degli enti del Terzo Settore e delle diverse componenti la comunità locale è da sempre stato un punto di forza del nostro modello. Alla luce dell’art. 55 del Decreto Legislativo 3 luglio 2017, n. 117, il ruolo del Terzo Settore è stato ulteriormente valorizzato. In tale prospettiva l’UdP Integrato è la modalità concreta per agire la dimensione della co-programmazione pubblico e privato sociale e per favorire il pieno coinvolgimento di tutti gli attori locali nella traduzione operativa delle azioni contenute nel nuovo PdZ. Oltre ai componenti dell’UdP - Coordinamento Tecnico, saranno invitati a
partecipare all’UdP Integrato fino a 2 rappresentanti designati da ognuna delle seguenti categorie di soggetti potenzialmente aderenti all’Accordo di Programma: associazioni di volontariato, cooperative sociali, enti di promozione sociale, realtà che operano nell’area sociale e educativa per le diocesi interessate; istituzioni scolastiche del territorio. Tali rappresentanti hanno il ruolo di garantire il raccordo con tutti gli enti aderenti e la pubblicizzazione dei contenuti discussi. Al fine di dare concretezza alla dimensione di corresponsabilità del pubblico e del privato sociale nella conduzione dell’UdP integrato, si prevede la costituzione di un gruppo di coordinamento composto dal coordinatore “pubblico” e da quattro referenti del “privato sociale” designati dai soggetti aderenti, per una piena co-conduzione dei lavori dell’UdP Integrato.
L’Ufficio di Piano, attraverso i diversi livelli di strutturazione sopra descritti, deve:
• supportare dal punto di vista tecnico l’operato dell’Assemblea dei Sindaci e del Comitato Ristretto in relazione all’oggetto dell’Accordo di Programma;
• presiedere alla piena realizzazione delle azioni e delle iniziative prioritarie del Piano di Zona;
• definire e verificare le modalità operative per l’attuazione dell’Accordo di Programma;
• redigere relazioni e valutazioni;
• informare gli enti aderenti sull’andamento dell’accordo stesso;
• pubblicizzare e rendere conosciute le nuove opportunità nei confronti della comunità locale nelle sue diverse componenti, formali ed informali;
• programmare, pianificare e valutare gli interventi;
• costruire/definire i budget;
• interagire, mediante apposito contratto di servizio, con Comunità Sociale Cremasca a.s.c. per l’amministrazione delle risorse complessivamente assegnate (Fondo Nazionale Politiche Sociali, Fondo Sociale Regionale, quote dei comuni e di altri eventuali soggetti);
• coordinare i soggetti sottoscrittori e raccordare la partecipazione degli aderenti all’Accordo di Programma;
• costituire tavoli tecnici istituzionalizzati di progettazione partecipata tra enti pubblici e Terzo Settore, come previsto obbligatoriamente dalla DGR 4563/2021, nonché monitorare e accompagnare i loro lavori.
Art. 9 Cabina di Regia Integrata
La programmazione sociale territoriale prevede la stretta collaborazione e l’attiva partecipazione dell’Ambito Distrettuale alla Cabina di Regia Integrata, attivata da ATS Val Padana, a supporto del processo di integrazione sociosanitaria e sociale. La Cabina di Regia è quindi il luogo di incontro, confronto e scambio reciproco virtuoso fra gli attori della rete sociale per favorire il coordinamento e l’efficacia degli interventi.
La Cabina di Regia (ex art. 6, c.6, lett. f) della LR 23/2015) è il “luogo istituzionale” deputato a supportare le azioni di ATS, ASST e Ambiti territoriali volte al potenziamento dell’integrazione sociosanitaria e a garantire la programmazione, il governo, il monitoraggio e la verifica degli interventi sociosanitari e sociali erogati; favorisce e presidia aree comuni d’intervento, nonché lo sviluppo di un approccio integrato alla presa in carico dei bisogni espressi dalle persone, evitando duplicazioni e frammentazione nell’utilizzo delle risorse e nell’erogazione degli interventi e contestualmente garantirne appropriatezza. Nell’ambito dei percorsi di integrazione sociosanitaria, la Cabina di Regia rappresenta pertanto un importante strumento che si pone anche a supporto delle funzioni del Consiglio di rappresentanza dei Sindaci e delle Assemblee distrettuali.
La cabina di regia favorisce l’attuazione delle linee guida per la programmazione sociale territoriale, promuove strumenti di monitoraggio che riguardano gli interventi e la spesa sociale e sanitaria, garantisce la continuità, l’unitarietà degli interventi e dei percorsi di presa in carico delle famiglie e dei suoi componenti con fragilità, con particolare attenzione alle persone con disabilità, promuovendo l’utilizzo da parte dei Comuni e delle ASST del progetto di vita quale strumento per creare percorsi personalizzati e integrati nella logica del budget di salute.
Alla Cabina di Regia partecipano rappresentanti dei sottoscrittori dei vigenti Accordi di Programma dei Piani di Zona dei distretti di Crema, Cremona e Mantova, o ulteriori referenti, così individuati:
• per ogni Ambito: Presidente Assemblea dei Sindaci o suo delegato; Responsabile Ufficio di Piano; Direttore Azienda Sociale/consorzio; un’eventuale ulteriore rappresentante indicato dalla Assemblea dei Sindaci;
• per ogni Distretto: Presidente Assemblea dei Sindaci o suo delegato; Eventuali altri Sindaci componenti il Consiglio di rappresentanza, o loro delegati;
• xxx XXXX: Direttore sociosanitario; referente tecnico;
• per ATS: Direttore sociosanitario; Direttore Xxx.xx PIPSS; Direttore UOC Raccordo con il sistema sociale ed eventuali altri dirigenti o operatori utili alla conduzione degli incontri in rapporto ad esigenze organizzative o alle materie da trattare.
La Cabina di Regia è supportata, nel lavoro di analisi preparatoria o di conduzione delle ricadute operative delle decisioni, dal Coordinamento degli Uffici di Piano, composto dal Direttore UOC Raccordo con il sistema sociale, dai Responsabili degli Uffici di Piano, dai Direttori delle Aziende Sociali/consorzi ed i relativi staff tecnici.
Il coordinamento complessivo tra Sistema sociale e ATS è conseguentemente descrivibile secondo il seguente schema:
• Cabina di regia integrata | Direzione Sociosanitaria (xxxxx.xx UOC Raccordo sist. Sociale):
- supporto tecnico per Consiglio di rappresentanza;
- informative su DGR di rilievo strategico e territoriale;
- analisi risorse ed organizzazione;
- processi di uniformità territoriale;
- partecipazione ASST.
• Coordinamento UUdP | UOC Raccordo sistema sociale (supporto altre UOC per competenza):
- raccordo tecnico con Xxxxxx;
- informative su DGR e problematiche territoriali; pre-analisi tecnica;
- partecipazione tecnica ASST (dove possibile);
- strumenti di monitoraggio.
TITOLO 3^: L’ORGANIZZAZIONE
Eventuali modifiche all'assetto di governance previsto dal presente documento, dovute a dettati normativi intervenienti, saranno analizzate e discusse in sede di Assemblea dei Sindaci.
Art.10 Competenze e impegni dell’ente capofila
Gli enti firmatari del presente accordo individuano nel Comune di Crema l’Ente capofila responsabile per l’esecuzione del presente Accordo di Programma.
Il ruolo dell’ente capofila si sostanzia, oltre che nella puntuale esecuzione degli adempimenti previsti dal livello regionale, nella funzione di rappresentanza per l’intera Assemblea dei Sindaci in sede programmatoria nei confronti delle istituzioni e dei soggetti sottoscrittori e aderenti al presente Accordo di programma.
Il Comune di Crema, al fine di interpretare appieno il ruolo di ente capofila, incarica il Direttore dell’Area Servizi al Cittadino (o altro funzionario delegato) quale responsabile del procedimento nella prospettiva della piena attuazione del presente Accordo di Programma. Il funzionario designato quale responsabile per l’attuazione del Piano di Zona si atterrà agli indirizzi impartiti dall’Assemblea dei Sindaci nonché del Comitato Ristretto e avrà ruolo di responsabile dell’Ufficio di Piano.
Il Comune di Crema rafforzerà nel corso del triennio la sua struttura organizzativa per l’assolvimento operativo degli adempimenti e delle procedure di natura amministrativa connesse agli obblighi rendicontativi e all’assolvimento del debito informativo nei confronti di Regione Lombardia.
Nell’ambito del contratto di servizio con Comunità Sociale Cremasca, il Comune di Crema, attraverso l'Ufficio di Piano si avvarrà anche della struttura tecnica amministrativa dell’azienda consortile per l’attività connessa allo svolgimento dei servizi associati definiti puntualmente nel contratto di servizio e aggiornati a cadenza annuale con il piano operativo.
Art. 11 L’organizzazione per sub-ambiti
Sulla base dell’esperienza maturata nel corso dei precedenti Piani di Zona, con il presente Accordo di Programma si vuole rinnovare il riconoscimento della funzione e del valore del modello che prevede l’organizzazione funzionale per sub-ambiti come di seguito indicato:
• SUB-AMBITO 1: Pandino (con ruolo di ente referente di sub-ambito), Agnadello, Dovera, Palazzo Pignano, Rivolta d’Adda, Spino d’Adda, Torlino Vimercati;
• SUB-AMBITO 2: Sergnano (con ruolo di ente referente di sub-ambito), Camisano, Campagnola Cremasca, Capralba, Casaletto Vaprio, Casale Cremasco-Vidolasco, Castel Gabbiano, Cremosano, Pianengo, Pieranica, Trescore Cremasco, Quintano, Vailate;
• SUB-AMBITO 3: Bagnolo Cremasco (con ruolo di ente referente di sub-ambito), Capergnanica, Casaletto Ceredano, Chieve, Monte Cremasco, Ripalta Cremasca, Ripalta Guerina, Vaiano Cremasco;
• SUB-AMBITO 4: Soncino (con ruolo di ente referente di sub-ambito), Casaletto di Sopra, Cumignano sul Naviglio, Genivolta, Izano, Offanengo, Ricengo, Romanengo, Salvirola, Ticengo, Trigolo;
• SUB-AMBITO 5: Castelleone (con ruolo di ente referente di sub-ambito), Credera-Rubbiano, Fiesco, Gombito, Madignano, Montodine, Moscazzano, Ripalta Arpina;
• SUB – AMBITO 6: Crema.
Eventuali modifiche che potranno subentrare nel corso del triennio in merito alle aggregazioni dei Comuni dei diversi sub ambiti saranno automaticamente recepite dal presente Accordo di Programma.
Art. 12 Competenze e impegni dei comuni referenti di sub ambito
I comuni di Pandino, Sergnano, Bagnolo Cremasco, Soncino e Castelleone che assumono il ruolo di referente di sub ambito dovranno garantire forme di coordinamento tra i diversi comuni che compongono il sub ambito adottando modalità operative finalizzate a:
• dare piena informazione di tutti i comuni rispetto allo sviluppo delle azioni del Piano di Zona;
• dare piena e puntuale attuazione delle decisioni assunte dai sindaci nell’Assemblea all’interno delle singole realtà territoriali;
• favorire il necessario confronto per sviluppare iniziative sovracomunali, per avanzare proposte di nuove azioni da inserire nella programmazione di ambito, per sostenere istanze e richieste rispetto ad esigenze e problematiche che meritano un confronto a livello distrettuale;
• mantenere un puntuale collegamento tra i comuni che compongono il sub ambito e i propri rappresentanti che partecipano ai lavori del Comitato Ristretto;
• sostenere sul piano politico amministrativo lo sviluppo di procedure, progetti e iniziative che sul piano tecnico sono portate avanti dall’equipe di servizio sociale professionale.
Per fare tutto questo, e per dare una strutturazione più omogenea alle modalità di funzionamento del sub ambito, si definisce l’impegno condiviso di realizzare un numero minimo di 4 incontri all’anno.
Di norma, all’incontro di sub ambito partecipa il Sindaco che può essere affiancato dall’Assessore alla partita, proprio per segnare il valore di questo momento di importante confronto programmatorio e attuativo delle politiche di welfare locale.
Agli incontri di sub ambito potrà partecipare anche l’Ufficio di Piano e CSC per l’illustrazione dei documenti fondamentali del Piano di Zona e dell’Azienda Consortile o per particolari progettualità che richiedano approfondimento e confronto.
Art. 13 Competenze e impegni dei coordinatori tecnici di sub ambito
I comuni di Pandino, Sergnano, Bagnolo Cremasco, Soncino e Castelleone che assumono il ruolo di referente di sub ambito dovranno designare un operatore quale coordinatore tecnico di sub ambito che:
• parteciperà all’UdP – Coordinamento Tecnico e all’UdP -Integrato;
• coordinerà il gruppo degli operatori di sub ambito secondo gli indirizzi del Piano di Zona;
• implementerà le politiche distrettuali nel livello locale;
• programmerà e gestirà le risorse assegnate al sub ambito secondo le finalità definite nel Piano Operativo e gli indirizzi dei Sindaci dei Comuni interessati;
• curerà gli aspetti amministrativi e contabili connessi al sub ambito.
Le competenze richieste ai coordinatori tecnici di sub ambito possono essere raggruppate in funzione dei ruoli che gli stessi sono chiamati ad assumere.
Ruolo organizzativo, gestionale, programmatorio:
• gestione di risorse economiche;
• gestione del personale (sia esso funzionalmente dipendente sia appartenente ad enti esterni);
• condivisione con il livello politico dei processi e della programmazione delle politiche sociali comunali, di sub ambito, distrettuali;
• programmazione degli interventi e delle risorse in un’ottica territoriale allargata, che tenga presenti le varie fisionomie che emergono dal territorio;
• costruzione della rete (valorizzazione delle varie componenti la comunità, del terzo settore, ecc.);
• progettazione di interventi sociali nell’ottica della programmazione territoriale di comunità;
• tenuta delle decisioni, nel suo significato di dare coerenza alle traduzioni dei processi tra i diversi livelli decisionali, in particolare dal livello distrettuale a quello locale;
• partecipazione all’UdP e relazione con l’Azienda Comunità Sociale Cremasca. Nella dimensione distrettuale, i ruoli di coordinamento assumono particolare valenza nella traduzione operativa e gestionale di alcune azioni e indirizzi previsti dal piano di Zona, collocandosi quindi tra la programmazione e la gestione.
Ruolo formativo:
• accompagnamento del personale sia esso assistente sociale sia figure amministrative e/o educative di supporto in nuovi percorsi operativi distrettuali;
• condivisione di dati, documenti, legislazione al fine di raggiungere una progettualità comune e condivisa nonché assumere significati ed interpretazioni comuni;
• strategie di mediazione/negoziazione (dare senso alle cose che accadono, ricordare gli orientamenti, il significato delle procedure, recuperare i pensieri divergenti); capacità di costruire apprendimenti organizzativi.
Art. 14 Competenze ed impegni di ATS Val Padana
ATS Val Padana nel corso del triennio 2021-2023 dovrà tendere al rafforzamento delle attuali forme di collaborazione, a supporto:
a) dei processi di ricomposizione dell’integrazione delle risorse economiche e professionali (delle ATS, delle ASST, dei Comuni e delle famiglie);
b) delle conoscenze (dati e informazioni sui bisogni, sulle risorse e sull’offerta locale);
c) degli interventi e servizi (costituzione di punti di riferimento integrati, di luoghi di accesso e governo dei servizi riconosciuti e legittimati) in ambito socioassistenziale e sociosanitario.
Riconoscendo di primario interesse per ATS la definizione congiunta di obiettivi di integrazione e modalità di monitoraggio a valere per l'intero territorio, pur nel rispetto delle differenti situazioni degli Ambiti, ATS Val Padana si impegna a:
• supportare gli organismi di confronto politico attivi (ad oggi Conferenza dei Sindaci, Consiglio di rappresentanza e Assemblea Distrettuale), redigendone i verbali, pubblicati in apposita sezione del sito istituzionale ATS;
• convocare e condurre la Cabina di Regia Integrata con cadenza almeno quadrimestrale e favorendo la costante partecipazione degli Ambiti e delle ASST;
• partecipare, se richiesto e secondo l’ordine del giorno, all’Assemblea dei Sindaci dell’Ambito territoriale e/o distrettuale
Art. 15 Competenze ed impegni di ASST Crema
L’ASST Crema “concorre con tutti gli altri soggetti erogatori del sistema, di diritto pubblico e di diritto privato, all’erogazione dei LEA e di eventuali livelli aggiuntivi definiti dalla Regione con risorse proprie, nella logica della presa in carico della persona. Tale attività è volta a garantire la continuità di presa in carico della persona nel proprio contesto di vita, anche attraverso articolazioni organizzative a rete e modelli integrati tra ospedale e territorio, compreso il raccordo con il sistema di cure primarie di cui all’articolo 10, al fine di tutelare e promuovere la salute fisica e mentale” (Art. 7,2 LR 23/15).
L’ASST di CREMA, allo scopo di promuovere l’integrazione dei servizi sociosanitari con quelli socioassistenziali ed educativi degli enti locali, si impegna:
1. per il tramite della propria organizzazione e della Direzione Socio Sanitaria aziendale, a garantire:
• la definizione di un’Area Sociale Aziendale che possa, fra le altre cose, essere tramite e strumento attivo e proattivo di integrazione dei servizi sociosanitari con quelli socio assistenziali ed educativi;
• la partecipazione alle attività di programmazione zonale finalizzate alla promozione dell’integrazione sociosanitaria e sociale sul territorio dei diversi distretti ed alla definizione e monitoraggio del proprio Piano di Sviluppo del Polo Territoriale (PPT) (art.7 comma 17ter della legge 33/2009 come modificato dal PDL 187/2021 - da modificare in relazione all’avvenuta approvazione del PdL);
• la partecipazione alla Cabina di Regia Integrata ed alle altre iniziative coordinate da ATS finalizzate all’integrazione delle politiche sociosanitarie e sociali ed alla promozione di modelli innovativi per la presa in carico integrata delle persone fragili (es. dopo di noi/tavolo disabilità);
2. In relazione alle aree tematiche Fragilità, Anziani, Domiciliarità e Disabilità:
• a condividere con gli Ambiti Territoriali un modello organizzativo per la gestione di Case della Comunità e COT, sulla scorta di quanto già sperimentato nel corso del triennio precedente (“Accordo RSA”, già evoluto in “Modello di valutazione Multidimensionale e progettazione individualizzata per i cittadini anziani in condizione di cronicità e fragilità”) che preveda tra l’altro:
a. le modalità per l’integrazione degli interventi domiciliari sociosanitari e con quelli socioassistenziali gestiti dagli enti locali;
b. le modalità per la co-costruzione della valutazione multidisciplinare: finalizzata a ricostruire, nel rispetto delle culture e delle soggettività, un quadro condiviso della situazione anche in accordo con le risorse familiari, della rete territoriale e comunitarie;
c. la definizione di un modello di presa in carico integrata per le situazioni di utenti fragili, che valorizzi l’autonomia, la soggettività, le reti relazionali ed il diritto ad una vita indipendente all’interno di un contesto ricco di relazioni;
d. partecipazione al consolidamento del Tavolo Domiciliarità, già attivo nel precedente triennio, secondo un nuovo modello di presa in carico e gestione territoriale;
e. la partecipazione alla realizzazione del Progetto Smart Bear;
• a partecipare alla costruzione di nuovi modelli di presa in carico integrata e continuativa in grado di garantire progettualità personalizzate per le persone con disabilità e le loro famiglie, in particolare attraverso l’attuazione del Progetto: “Autismo: dall’analisi territoriale al progetto di vita” di cui alla legge regionale n. 26 del 30.12.2019 e il consolidamento alla partecipazione al Tavolo permanente Disabilità;
• a consolidare le buone prassi, attivate nel triennio precedente, per la presa in carico e la gestione integrata delle persone richiedenti l’accesso alla misura regionale per le gravissime disabilità (MIS. B1) , misura Dopo di Noi (ex legge 112) e Xxx.Xx.
3. In relazione alle aree tematiche Famiglia, Minori, Adolescenti:
• partecipare alla definizione di un protocollo di presa in carico di adolescenti e giovani con problemi di salute mentale a partire dall’esperienza già attiva del Network Adolescenti gestito da ASST dal triennio precedente.
Art. 16 Impegni collaborativi tra ATS, XXXX e Xxxxxx
ATS Val Padana, ASST Crema e Ambito, ciascuno per le proprie competenze, si impegnano a:
• definire modalità tecnico operative di collaborazione al fine di migliorare la continuità assistenziale, rispondendo ai bisogni sanitari, sociosanitari e socioassistenziali durante le fasi di vita dei cittadini;
• uniformare prese in carico integrate tra sociosanitario e sociale per le diverse aree e percorsi di continuità assistenziale, facilitando soprattutto l’accoglienza, l’informazione e l’accesso ai servizi di tutta la rete territoriale;
• valutare i cittadini e le famiglie multi-bisogno con gruppi professionali, condividendo e definendo progettualità individualizzate e strumenti di intervento, in linea con le normative nazionali e regionali;
• incentivare e sviluppare collaborazioni con gli enti del terzo settore e del profit per la gestione di problematiche complesse in relazione a specifici ambiti relativi alla fragilità familiare, disabilità, cronicità, percorsi di inclusione socioriabilitativa, percorsi per lo sviluppo di autonomie personali, percorsi di mediazione linguistico culturale in ambito sanitario e sociale, ecc.;
• offrire momenti di incontro tra operatori al fine di qualificare le comunità professionali;
• implementare programmi di informazione e formazione, sia ai cittadini che ai soggetti della rete territoriale, per promuovere conoscenza dei sistemi di welfare territoriali.
Art. 17 Strumenti di programmazione
Le parti definiscono i seguenti strumenti di presidio per l’attuazione su base annuale della programmazione.
a) Piano Operativo: definizione delle azioni consolidate ed innovative che caratterizzano l’attuazione delle linee progettuali inserite nel Piano di Zona, con conseguente definizione di budget e di obiettivi (da approvarsi entro il mese di dicembre di ogni anno per l’anno successivo) e di strumenti/tempi di verifica; il Piano Operativo diviene la base di riferimento coerente e conforme al Contratto di Servizio triennale per la gestione delle attività di portata distrettuale, eventualmente da aggiornare su base annua entro il mese di aprile di ogni anno.
b) Report Annuale: rendiconto dello stato di attuazione del Piano di Zona alla luce della effettiva realizzazione delle azioni previste nel Piano Operativo Annuale e della puntuale finalizzazione dei budget definiti (da approvarsi entro il mese di aprile successivo all’anno di riferimento). È possibile e opportuno anche un passaggio di aggiornamento con cadenza semestrale. Essendo tale report strettamente connesso all’attuazione del Contratto di Servizio con Comunità Sociale Cremasca a.s.c. deve divenire risultato di un costante lavoro di confronto e di raccordo di natura tecnico-operativa.
Art. 18 Le modalità operative e gestionali
L’attività inerente il presente Accordo di Programma potrà prevedere:
a) modalità operative con rilevanza comunale, in continuità con il modello organizzativo in atto;
b) modalità operative con rilevanza di sub-ambito distrettuale, in funzione delle aggregazioni sovracomunali di cui al punto precedente;
c) modalità operative con rilevanza distrettuale, con conseguenti formule gestionali centralizzate all’interno del contratto di servizio distrettuale con CSC.
A tale proposito si evidenzia che alla luce dell’atto di programmazione i 48 comuni firmatari del presente Accordo conferiscono delega al Comune di Crema a sottoscrivere apposito Contratto di Servizio triennale con Comunità Sociale Cremasca, attraverso il quale il Comune di Crema delega la gestione dei servizi di rilevanza distrettuale da attuare sotto il profilo gestorio. Di anno in anno, con l’approvazione del Piano Operativo da parte dell’Assemblea dei Sindaci, il Comune di Crema potrà, in nome e per conto dei 48 comuni, integrare il Contratto di Servizio con l’assegnazione puntuale dei budget stabiliti in sede programmatoria.
Ogni Comune socio, potrà altresì, come previsto dallo statuto disciplinare, contrattare direttamente con CSC eventuali servizi aggiuntivi e diversi da quanto definito a livello d’Ambito.
Le modalità di relazione e di lavoro coordinato tra processo programmatorio e l’attività gestionale sono così definite:
• partecipazione costante e fattiva del Direttore Generale e del CDA di CSC ai lavori del Comitato Ristretto;
• incontri tra il Responsabile e il Coordinatore dell’UdP con il Direttore Generale di CSC per lo scambio informativo, per la costruzione di linee comuni di intervento e per il confronto costante in relazione all’attuazione del Piano Operativo/Contratto di Servizio;
• costante e diretto raccordo tra Udp e CSC, mediante concorso di risorse e di competenze professionali in stretta sinergia con il Comune di Crema - ente capofila del PdZ;
• partecipazione del Direttore Generale di CSC e/o di un tecnico delegato alle attività dell’UdP
- Coordinamento Tecnico, quale luogo di confronto con i tecnici e gli operatori rappresentanti dei comuni sottoscrittori del Piano di Zona, in relazione a tematiche relative ai servizi sociali comunali e distrettuali;
• partecipazione del Direttore Generale di CSC e/o di un tecnico delegato alle attività dell’UdP
– Integrato, quale luogo di confronto con la comunità locale e delle istituzioni che sottoscrivono o aderiscono al PdZ.
Art. 19 Le risorse
Le risorse economiche del presente Accordo costituiscono il Fondo Unico Distrettuale (FUD) che si compone dei seguenti finanziamenti.
• Stanziamenti del Fondo di Solidarietà (F.SOL) sulla base di finanziamenti messi a disposizione dai Comuni per le attività ed i servizi oggetto di convenzione o di gestione associata.
• Stanziamenti del Fondo Nazionale Politiche Sociali (FNPS).
• Stanziamenti del Fondo Sociale Regionale (FSR).
• Stanziamenti del Fondo Non Autosufficienza (FNA).
• Stanziamenti Provinciali per specifiche Aree di intervento.
• Eventuali ulteriori finanziamenti derivanti da specifici fondi regionali, statali ed europei.
• Risorse economiche, umane e strumentali delle organizzazioni e delle diverse realtà che compongono la comunità locale e che concorrono alla realizzazione del Piano di Zona.
Art.20 La validità
Il presente Accordo di Programma ha decorrenza dal 1° gennaio 2022 al 31 dicembre 2023, fatte salve eventuali indicazioni regionali di proroga o modifica del periodo di validità dello stesso.
TITOLO IV^: NORME FINALI
Art. 21 Sovraintendenza
Le funzioni di sovrintendenza relative all’Accordo di Programma sono svolte dal Sindaco del Comune di Crema, o suo delegato, e da altri due Sindaci designati dall’Assemblea.
Art. 22 Pubblicazione
Il Comune di Crema si impegna a pubblicare sul BURL il presente Accordo di Programma anche per estratto ed a tenere a disposizione tutta la documentazione per gli enti sottoscrittori nonché gli altri soggetti aventi diritto alla visione della medesima, secondo la normativa vigente.
Art. 23 Unione di Comuni/Convenzioni
Qualora un Comune provveda a trasferire ad una Unione di Comuni o ad una Convenzione la titolarità delle funzioni e/o la gestione dei servizi per le materie attinenti il presente Accordo di Programma, l’Unione o l’Ente capofila della Convenzione, in accordo con il comune stesso, potrà subentrare nell’esercizio delle funzioni e dei servizi specificatamente trasferiti.
Gli enti firmatari concordano, inoltre, che il ruolo di ente referente di sub-ambito possa essere assolto, dove presente, da un’Unione di Comuni, a seguito di intese ed attraverso modalità che ogni sub-ambito andrà a definire.
Art. 24 Tutela privacy
Gli Enti sottoscrittori del presente Accordo di Programma, in ottemperanza alle disposizioni del Regolamento UE 679/16 (GDPR) in materia di protezione dei dati personali, quali Titolari del Trattamento ai sensi dell'art. 4 comma 7 e 24 del GDPR, dovranno nominare singolarmente ai sensi dell'art. 28 comma 4 e 29 del GDPR i propri Responsabili e Incaricati Autorizzati del trattamento dei dati personali per la seguente finalità: attività connesse per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali, socio-assistenziali, di welfare e socio-sanitari previsti dal Piano di Zona triennio 2021-2023 come descritti nel suddetto art. 8, per l’Ambito Distrettuale Cremasco.
Ai sensi dell'art. 32 del GDPR, gli Enti sottoscrittori, nell'ambito del trattamento dei dati e del relativo perimetro di attività, adottano misure tecniche e organizzative adeguate a garantire un livello di sicurezza adeguato al rischio del trattamento dei dati personali e con successivi atti andranno a definire apposito accordo di Contitolarità.
Allegato 1 - Piano di Zona 2021/2023
Crema, 22/12/2021
1. P. IL COMUNE DI CREMA x.xx Xxxxxxx Xxxxxxxx
2. P. IL COMUNE DI AGNADELLO x.xx Xxxxxxxx Xxxxxxx
3. P. IL COMUNE DI BAGNOLO CREMASCO x.xx Xxxxxx Xxxxxxx
4. P. IL COMUNE DI CAMISANO x.xx Xxxxxxxx Xxxxx
5. P. IL COMUNE DI CAMPAGNOLA CREMASCA x.xx Xxxxxxx Xxxxx Xxxxxxxx
6. P. IL COMUNE DI CAPERGNANICA x.xx Xxxxxxxxxx Xxxx
7. P. IL COMUNE DI CAPRALBA x.xx Xxxxxxxx Xxxxxxx
8. P. IL COMUNE DI CASALE CREMASCO-VIDOLASCO x.xx Xxxxxx Xxxxxxx Xxxxxxxx
9. P. IL COMUNE DI CASALETTO CEREDANO x.xx Xxxxxxxx Xxxx
10. P. IL COMUNE DI CASALETTO DI SOPRA x.xx Xxxxxx Xxxxxxx
11. P. IL COMUNE DI CASALETTO VAPRIO x.xx Xxxxx Xxxxxx
12. P. IL COMUNE DI CASTEL GABBIANO x.xx Xxxxxxxx Xxxxxxx
13. P. IL COMUNE DI CASTELLEONE x.xx Xxxxx Xxxxxx
14. P. IL COMUNE DI CHIEVE x.xx Xxxxxxxxxx Xxxxxx
15. P. IL COMUNE DI CREDERA-RUBBIANO x.xx Xxxxxxx Xxxxx Xxxxxx
16. P. IL COMUNE DI CREMOSANO x.xx Xxxxxxxxx Xxxxx
17. P. IL COMUNE DI CUMIGNANO SUL NAVIGLIO x.xx Xxxxxxxx Xxxx
18. P. IL COMUNE DI DOVERA x.xx Xxxxxxxxx Xxxxx Xxxxx
19. P. IL COMUNE DI FIESCO x.xx Xxxxxxxxxx Xxxxxxxx
20. P. IL COMUNE DI GENIVOLTA x.xx Xxxxxxx Xxxx Xxxxx
21. P. IL COMUNE DI GOMBITO x.xx Caravaggio Xxxxxxx
22. P. IL COMUNE DI IZANO x.xx Xxxxxx Xxxxx
23. P. IL COMUNE DI MADIGNANO x.xx Xxxxxxx Xxxxx
24. P. IL COMUNE DI MONTE CREMASCO x.xx Xxxx Xxxxxxxxxxxx Xxxxxxxx
25. P. IL COMUNE DI MONTODINE x.xx Xxxxxxx Xxxxxxxxxx
26. P. IL COMUNE DI MOSCAZZANO x.xx Xxxxxxx Xxxxxxxx
27. P. IL COMUNE DI OFFANENGO x.xx Xxxxxxx Xxxxxxxx
28. P. IL COMUNE DI PALAZZO PIGNANO x.xx Xxxxxxx Xxxxxxxx
29. P. IL COMUNE DI PANDINO x.xx Xxxxxxxxx Xxxxxxxxxxx
30. P. IL COMUNE DI PIANENGO x.xx Xxxxxxxxx Xxxxxxx Xxxxxxx
31. P. IL COMUNE DI PIERANICA x.xx Xxxxxxxx Xxxxxx Xxxxxxxx
32. P. IL COMUNE DI QUINTANO x.xx Xxxxxxxxxx Xxxxx
33. P. IL COMUNE DI RICENGO x.xx Xxxxxxxxxx Xxxxxxxxx
34. P. IL COMUNE DI RIPALTA ARPINA x.xx Xxxxxxx Xxxxx
35. P. IL COMUNE DI RIPALTA CREMASCA x.xx Bonazza Aries
36. P. IL COMUNE DI RIPALTA GUERINA x.xx Xxxxxxx Xxxx Xxxxxxxx
37. P. IL COMUNE DI RIVOLTA D’ADDA x.xx Xxxxx Xxxxxxxx
38. P. IL COMUNE DI ROMANENGO x.xx Xxxxx Xxxxxxx
39. P. IL COMUNE DI SALVIROLA x.xx Xxxxxx Xxxxxx
40. P. IL COMUNE DI SERGNANO x.xx Xxxxxxxxx Xxxxxx
41. P. IL COMUNE DI SONCINO x.xx Xxxxxxx Xxxxxxxx
42. P. IL COMUNE DI SPINO D’ADDA x.xx Xxxxxxxx Xxxx
43. P. IL COMUNE DI TICENGO x.xx Xxxxxxxx Xxxxx
44. P. IL COMUNE DI TORLINO VIMERCATI x.xx Donarini Isaia
45. P. IL COMUNE DI TRESCORE CREMASCO x.xx Xxxxxxx Xxxxxx
46. P. IL COMUNE DI TRIGOLO x.xx Xxxxxxxxx Xxxxxxxx
47. P. IL COMUNE DI VAIANO CREMASCO x.xx Xxxxxxxx Xxxxx Xxxxx
48. P. IL COMUNE DI VAILATE x.xx Xxxxxxxxx Xxxxx
49. P. ATS VAL PADANA x.xx Xxxxxxx Xxxxxxxxx
50. P. ASST CREMA x.xx Xxxxxxx Xxx