Common use of Quadro normativo di riferimento Clause in Contracts

Quadro normativo di riferimento. L’Istituto nazionale di astrofisica (Inaf), istituito con il d.lgs. 23 luglio 1999 n. 296, e successivamente riordinato con il d.lgs. 4 giugno 2003 n. 138, è il principale ente per la ricerca nel campo dell’astrofisica e dell’astronomia. La mission principale dell’Inaf, ai sensi dell’art. 1 dello statuto, consiste “nello svolgere, promuovere e valorizzare la ricerca scientifica e tecnologica nei campi dell’astronomia e dell’astrofisica, diffonderne e divulgarne i relativi risultati, favorire il trasferimento tecnologico verso l’industria, perseguendo obiettivi di eccellenza a livello internazionale”. Per gli aspetti specifici di dettaglio del quadro normativo di riferimento, si rinvia alle relazioni precedenti, salvo ricordare che, oltre al citato d.lgs. n. 138 del 2003, assumono particolare rilievo, quali fonti primarie di riferimento per la disciplina dell’organizzazione e dell’attività dell’Inaf, il d.lgs. 31 dicembre 2009, n. 213 (“Xxxxxxxx xxxxx xxxx xx xxxxxxx xx xxxxxxxxxx xxxxx x. 00 settembre 2007, n. 165”) che disciplina il riordino degli enti di ricerca in attuazione della l. 27 settembre 2007, n. 165, ed il d.lgs. 25 novembre 2016, n. 218 (“Semplificazione delle attività degli enti pubblici di ricerca ai sensi dell’articolo 13 della legge 7 agosto 2015, numero 124”). Ai sensi dell’art. 2 del ridetto d.lgs. n. 138 del 2003, in Inaf sono confluiti i seguenti istituti del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr): Istituto di radioastronomia; Istituto di astrofisica spaziale; Istituto di fisica dello spazio interplanetario. L’Inaf ha personalità giuridica di diritto pubblico ed autonomia scientifica, finanziaria, patrimoniale e contabile, statutaria e regolamentare, con soggezione alla vigilanza del Ministero dell’università e della ricerca (istituito dal d.l. 9 gennaio 2020, n. 1, convertito, con modificazioni, dalla legge 5 marzo 2020, n. 12).

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Quadro normativo di riferimento. L’Istituto nazionale di astrofisica (Inaf)Italia Lavoro s.p.a., istituito con il d.lgs. 23 luglio 1999 n. 296, e successivamente riordinato con il d.lgs. 4 giugno 2003 n. 138oggi Anpal Servizi s.p.a., è il principale ente per la ricerca stata istituita a seguito della direttiva del Presidente del Consiglio dei ministri del 13 maggio 1997, con compiti in materia di politiche attive del lavoro, di volta in volta definiti con provvedimenti legislativi succedutisi nel campo dell’astrofisica e dell’astronomiatempo. La mission principale dell’InafCon le deleghe previste dalla l. 10 dicembre 2014, ai sensi dell’art. 1 dello statuton. 183 è stato adottato, consiste “nello svolgere, promuovere e valorizzare la ricerca scientifica e tecnologica nei campi dell’astronomia e dell’astrofisica, diffonderne e divulgarne i relativi risultati, favorire il trasferimento tecnologico verso l’industria, perseguendo obiettivi di eccellenza a livello internazionale”. Per tra gli aspetti specifici di dettaglio del quadro normativo di riferimento, si rinvia alle relazioni precedenti, salvo ricordare che, oltre al citato d.lgs. n. 138 del 2003, assumono particolare rilievo, quali fonti primarie di riferimento per la disciplina dell’organizzazione e dell’attività dell’Inafaltri, il d.lgs. 31 dicembre 200914 settembre 2015, n. 213 (“Xxxxxxxx xxxxx xxxx xx xxxxxxx xx xxxxxxxxxx xxxxx x. 00 settembre 2007150, n. 165”) che disciplina recante "Disposizioni per il riordino degli enti della normativa in materia di ricerca servizi per il lavoro e di politiche attive", finalizzato a garantire la fruizione dei servizi essenziali in attuazione della l. 27 settembre 2007materia di politica attiva del lavoro su tutto il territorio nazionale, n. 165nonché ad assicurare l'esercizio unitario delle relative funzioni amministrative. Nello specifico, detto decreto ha istituito l'Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro (Anpal) sulla quale il Ministero del lavoro e delle politiche sociali esercita il potere di indirizzo e vigilanza. Il Ministero ha, altresì, la competenza in materia di verifica e controllo del rispetto dei livelli essenziali delle prestazioni (LEP) ed il monitoraggio delle politiche occupazionali e del lavoro. In data 9 settembre 2016 è stato effettuato il trasferimento delle azioni della società Italia lavoro ad Anpal, e, pertanto, alla stessa data, ai sensi dell'art. 4, comma 13, del d.lgs. 25 novembre n.150 del 2015, è decaduto l'intero Consiglio di amministrazione di Italia Lavoro al quale è subentrato il Presidente dell'Anpal, come Amministratore unico della predetta società. Il predetto decreto ha istituito, inoltre, la rete nazionale dei servizi per le politiche del lavoro coordinata da Anpal, formata da: strutture regionali per le politiche attive del lavoro, Inps, Inail, Italia lavoro (ora, Anpal Servizi s.p.a.), Inapp, Centri per l’impiego (CpI), CCIAA, Università e Istituti di scuola secondaria di secondo grado, Fondi interprofessionali per la formazione continua e fondi bilaterali. L’Anpal è stata istituita a decorrere dal 1° gennaio 2016, n. 218 (“Semplificazione con le seguenti attribuzioni: 1) detiene il coordinamento della gestione delle attività degli enti Agenzie del lavoro, dei servizi pubblici per l’impiego, del collocamento dei disabili, nonché delle politiche di ricerca ai sensi dell’articolo 13 della legge 7 agosto 2015, numero 124”). Ai sensi dell’art. 2 del ridetto d.lgs. n. 138 del 2003, in Inaf sono confluiti i seguenti istituti del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr): Istituto di radioastronomia; Istituto di astrofisica spaziale; Istituto di fisica dello spazio interplanetario. L’Inaf ha personalità giuridica di diritto pubblico ed autonomia scientifica, finanziaria, patrimoniale e contabile, statutaria e regolamentare, con soggezione alla vigilanza del Ministero dell’università e della ricerca (istituito dal d.l. 9 gennaio 2020, n. 1, convertito, con modificazioni, dalla legge 5 marzo 2020, n. 12).attivazione dei lavoratori disoccupati;

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Quadro normativo di riferimento. L’Istituto nazionale di astrofisica (Inaf)L’Ente, istituito nel 1919 quale Ente Nazionale per l’incremento delle industrie turistiche e poi denominato dal 1960 Ente Nazionale italiano per il turismo, nel 2005 è stato trasformato in Agenzia Nazionale del Turismo, con la funzione di promuovere l’immagine unitaria dell’offerta turistica nazionale e favorirne la commercializzazione. Con d.l. 31 maggio 2014, n. 83, convertito con modificazioni nella legge n. 106 del 29 luglio 2014,1 l’ Enit è stato trasformato in ente pubblico economico, sottoposto alla vigilanza del Ministero per i beni e le attività culturali e per il d.lgsturismo, al fine di assicurare risparmi alla spesa pubblica, di migliorare la promozione dell’immagine unitaria dell’offerta turistica nazionale e favorirne la commercializzazione, anche in occasione della Presidenza italiana del semestre europeo e della realizzazione dell’evento internazionale EXPO 2015. 23 luglio 1999 n. 296L’art 16 del citato decreto-legge, e successivamente riordinato con il d.lgs. 4 giugno 2003 n. 138come modificato dalla legge di conversione, è il principale ente per la ricerca nel campo dell’astrofisica e dell’astronomia. La mission principale dell’Inaf, ai sensi dell’art. 1 dello statuto, consiste “nello svolgere, promuovere e valorizzare la ricerca scientifica e tecnologica nei campi dell’astronomia e dell’astrofisica, diffonderne e divulgarne i relativi risultati, favorire il trasferimento tecnologico verso l’industria, perseguendo obiettivi di eccellenza a livello internazionale”. Per gli aspetti specifici di dettaglio del quadro normativo di riferimento, si rinvia alle relazioni precedenti, salvo ricordare ha poi previsto che, oltre al citato d.lgs. n. 138 del 2003, assumono particolare rilievo, quali fonti primarie di riferimento per la disciplina dell’organizzazione e dell’attività dell’Inaffino all’insediamento degli organi dell’ente trasformato, il d.lgsmedesimo dovesse proseguire nel regime giuridico previgente e che le funzioni dell’organo collegiale di amministrazione fossero svolte da un commissario straordinario. 31 dicembre 2009Nelle more della costituzione del nuovo Consiglio di amministrazione il commissario straordinario ne ha svolto le funzioni fino all’8 ottobre 2015, n. 213 (“Xxxxxxxx xxxxx xxxx xx xxxxxxx xx xxxxxxxxxx xxxxx x. 00 settembre 2007data dell’insediamento del nuovo C.d.a, n. 165”) che disciplina rimasto in carica fino alla fine del 2018. Le vicende relative alla nomina dei successivi componenti del Consiglio di amministrazione saranno trattate nei successivi capitoli. L’attività dell’Ente è regolata da una convenzione triennale con cui il riordino degli enti di ricerca in attuazione della l. 27 settembre 2007Ministero vigilante definisce, n. 165con altri soggetti pubblici interessati, gli obiettivi ed i risultati attesi, secondo determinate scadenze temporali ed il d.lgs. 25 novembre 2016relativo budget finanziario (art 16, n. 218 (“Semplificazione delle attività degli enti pubblici di ricerca ai sensi dell’articolo 13 della legge 7 agosto 2015, numero 124”c 7). Ai sensi dell’art. 2 1, comma 479, della legge n. 208 del ridetto d.lgs28 dicembre 2015, all’Enit non si applicano “le norme di contenimento delle spese, previste dalla legislazione vigente a carico dei soggetti inclusi nell’elenco dell’ISTAT delle amministrazioni pubbliche di cui all’art. n. 138 del 2003, in Inaf sono confluiti i seguenti istituti del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr): Istituto di radioastronomia; Istituto di astrofisica spaziale; Istituto di fisica dello spazio interplanetario. L’Inaf ha personalità giuridica di diritto pubblico ed autonomia scientifica, finanziaria, patrimoniale e contabile, statutaria e regolamentare, con soggezione alla vigilanza del Ministero dell’università e 1 della ricerca (istituito dal d.l. 9 gennaio 2020legge 31 dicembre 2009, n. 1, convertito, con 196 e successive modificazioni, dalla legge 5 marzo 2020, n. 12).

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Quadro normativo di riferimento. L’Istituto nazionale di astrofisica Fondi del Programma Operativo Nazionale Città Metropolitane (InafPON Metro 2014-2020), istituito approvato con il d.lgsDecisione della Commissione Europea C(2015) 4998 del 14 luglio 2015, nella prima versione e successive modifiche, approvate con Decisioni C(2018) 434 del 25 gennaio 2018 e Decisione C(2018) 5895 del 5 settembre 2018, dedicato allo sviluppo urbano sostenibile che, in linea con le strategie dell'Agenda urbana europea, mira a migliorare la qualità dei servizi e a promuovere l’inclusione sociale nei 14 Comuni capoluogo delle città metropolitane ed è stata individuata l’Agenzia per la Coesione Territoriale quale Autorità di Gestione. 23 luglio 1999 n. 296In attuazione di quanto previsto dall’Accordo di Partenariato 2014-2020, adottato dalla Commissione Europea con decisione C(2014) 8021 del 29 ottobre 2014, ai Sindaci dei 14 Comuni capoluogo delle città metropolitane, e successivamente riordinato con fra questi, quindi, il d.lgs. 4 giugno 2003 n. 138Comune di Bari, è stato attribuito il principale ente per la ricerca nel campo dell’astrofisica e dell’astronomia. La mission principale dell’Inafruolo di Autorità Urbana (AU), con funzioni di Organismo Intermedio (OI) del PON METRO, ai sensi dell’artdei Regolamenti (UE) nn. 1 1301/2013 e 1303/2013 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 17 dicembre 2013. Con Deliberazione n. 155 del 17/03/2016, la Giunta comunale ha individuato nello Staff Autorità Urbana, l'Organismo Intermedio (OI) per l'esercizio delle funzioni delegate dall’Autorità di Gestione (AdG) del PON METRO e nel dirigente del suddetto Staff Avv. Xxxxxx Xxxxxxx - il responsabile dell'Organismo e, con Decreto Sindacale n. 162407 del 08/07/2016, è stato formalmente conferito alla stessa, l'incarico della Direzione dello statuto, consiste “nello svolgere, promuovere Staff Autorità Urbana nell'ambito dell'attuazione del PON METRO 2014-2020 quale Organismo Intermedio. In data 04/11/2016 è stato sottoscritto tra il comune di Bari e valorizzare la ricerca scientifica e tecnologica nei campi dell’astronomia e dell’astrofisica, diffonderne e divulgarne i relativi risultati, favorire il trasferimento tecnologico verso l’industria, perseguendo obiettivi di eccellenza a livello internazionale”. Per gli aspetti specifici di dettaglio del quadro normativo di riferimento, si rinvia alle relazioni precedenti, salvo ricordare che, oltre al citato d.lgs. n. 138 del 2003, assumono particolare rilievo, quali fonti primarie di riferimento l’Agenzia per la disciplina dell’organizzazione e dell’attività dell’InafCoesione Territoriale l’atto di delega per l’Organismo Intermedio (rif. Deliberazione di G. M. n. 638 del 02/10/2016), il d.lgs. 31 dicembre 2009, n. 213 (“Xxxxxxxx xxxxx xxxx xx xxxxxxx xx xxxxxxxxxx xxxxx x. 00 settembre 2007, n. 165”) che disciplina il riordino degli enti di ricerca in attuazione della l. 27 settembre 2007, n. 165, ed il d.lgs. 25 novembre 2016, n. 218 (“Semplificazione delle attività degli enti pubblici di ricerca ai sensi dell’articolo 13 dell’art.7 del Reg. CE 1301/2013. Con Deliberazione di G. M. n. 512 del 26/07/2017 è stato approvato il Piano Operativo del PON METRO della legge 7 agosto 2015Città di Bari, numero 124poi aggiornato con le Determinazioni Dirigenziali n. 2018/176/00011 del 02/05/2018 e n. 2018/176/00035 del 30/07/2018. Sulla base della disponibilità di risorse finanziarie, derivanti dal POC METRO 2014-2020 (Programma Nazionale Complementare “Città Metropolitane”). Ai sensi dell’art. 2 , elaborato in conformità alla Delibera CIPE n. 10 del ridetto d.lgs. 25/01/2015 e in relazione ai P.A.C. (Programmi di azione e coesione), concernenti le aree urbane delle sei Città Metropolitane, tra cui Bari, ubicate nei territori delle Regioni meno sviluppate e finanziato con le risorse del Fondo di rotazione di cui alla Legge n. 138 del 2003, in Inaf sono confluiti i seguenti istituti del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr): Istituto 183/1987 il Comune di radioastronomia; Istituto di astrofisica spaziale; Istituto di fisica dello spazio interplanetario. L’Inaf ha personalità giuridica di diritto pubblico ed autonomia scientifica, finanziaria, patrimoniale e contabile, statutaria e regolamentareBari, con soggezione alla vigilanza Delibera di Giunta Comunale n. 244 del Ministero dell’università e della ricerca (istituito dal d.l. 9 gennaio 202012/04/2018 ha adottato il Piano Operativo, n. 1per l’utilizzo delle citate risorse, convertitoaggiornato nel Piano Operativo versione 2.0, con modificazioniDelibera di Giunta Comunale n. 346 del 19/04/2019. Il POC METRO si suddivide in 3 Ambiti, dalla legge 5 marzo 2020di cui l’Ambito 1 e l’Ambito 3, n. 12)ad attuazione diretta da parte degli Organismi intermedi, mentre l’Ambito 2 attraverso l’Autorità di Gestione del POC. Tra i progetti dell’Ambito 1-“Azioni complementari alla strategia del PON Metro”, volti alla rivitalizzazione fisica, sociale ed economica delle aree urbane, con priorità a quelle degradate, è stata individuata la strategia “D_BARI start up”, all’interno della quale è stata promossa l’operazione “D_BARI start up Imprese”, con l’obiettivo di consolidare il tessuto microimprenditoriale alla scala urbana.

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Samples: Disciplinare Per “D_bari Start Up Imprese” E Realizzazione Della Relativa Proposta Progettuale

Quadro normativo di riferimento. L’Istituto nazionale per l’analisi delle politiche pubbliche (INAPP), qualificato ente pubblico di astrofisica ricerca, già Istituto per lo sviluppo della formazione professionale dei lavoratori (InafISFOL), istituito con il d.lgs. 23 luglio 1999 decreto del Presidente della Repubblica 30 giugno 1973, n. 296, e successivamente riordinato con il d.lgs. 4 giugno 2003 n. 138478, è il principale ente per la ricerca nel campo dell’astrofisica dotato, ai sensi del decreto legislativo 29 ottobre 1999, n. 4191, di indipendenza di giudizio e dell’astronomia. La mission principale dell’Inafdi autonomia scientifica, metodologica, organizzativa, amministrativa e contabile; è vigilato dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali e ha assunto tale denominazione dal 1° dicembre 2016, ai sensi dell’art. 1 dello statuto4, consiste “nello svolgerecomma 1, promuovere lett. f) del decreto legislativo 24 settembre 2016 n. 185. L’Istituto è parte del Sistema statistico nazionale (SISTAN). L’attuale configurazione dell’INAPP e valorizzare delle funzioni ad esso assegnate si inserisce nel processo di riforma del sistema delle politiche per il lavoro, tratteggiato con la ricerca scientifica legge delega 10 dicembre 2014 n. 1832 e tecnologica nei campi dell’astronomia e dell’astrofisicacon il successivo decreto legislativo 14 settembre 2015 n. 1503, diffonderne e divulgarne i relativi risultatiche ha riordinato la rete nazionale dei servizi per le politiche del lavoro. L’INAPP non detiene quote di partecipazione ed ha pubblicato nel sito istituzionale dette informazioni, favorire il trasferimento tecnologico verso l’industriaai sensi dell’art. 22, perseguendo obiettivi di eccellenza a livello internazionale”comma 1, lett. Per gli aspetti specifici di dettaglio b), del quadro normativo di riferimento, si rinvia alle relazioni precedenti, salvo ricordare che, oltre al citato d.lgs. n. 138 33 del 20032013, assumono particolare rilievoma non ha adempiuto all’obbligo di comunicazione, quali fonti primarie ai sensi del d.lgs.175 del 2016 (TUSP)4. Nella nuova cornice normativa, la ratio delle disposizioni è ravvisabile nell’esigenza di riferimento garantire un raccordo tra le attività istituzionali del Ministero e le attività dell’INAPP, affinché si rendano più efficienti ed efficaci i nuovi interventi sul mercato del lavoro e nell’ambito delle politiche sociali. Di qui, il rafforzamento delle attività di studio, monitoraggio ed analisi dell’INAPP, peraltro in continuità con il passato, per la disciplina dell’organizzazione valutazione delle politiche del lavoro e dell’attività dell’Inafdei servizi per il lavoro, il d.lgsdelle politiche dell’istruzione e della formazione, delle politiche sociali e più in generale di tutte le politiche pubbliche, che hanno effetti sul mercato del lavoro. 31 dicembre 2009, n. 213 (“Xxxxxxxx xxxxx xxxx xx xxxxxxx xx xxxxxxxxxx xxxxx x. 00 settembre 2007, n. 165”) che disciplina il riordino degli enti di ricerca in attuazione della l. 27 settembre 2007, n. 165, ed il d.lgs. All’INAPP si applicano le disposizioni del decreto legislativo 25 novembre 2016, n. 218 (“Semplificazione delle attività degli 5 che ha esteso le previsioni – precedentemente applicabili solo agli enti pubblici di ricerca ai sensi dell’articolo 13 della legge 7 agosto 2015, numero 124”). Ai sensi dell’art. 2 del ridetto d.lgs. n. 138 del 2003, in Inaf sono confluiti i seguenti istituti del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr): Istituto di radioastronomia; Istituto di astrofisica spaziale; Istituto di fisica dello spazio interplanetario. L’Inaf ha personalità giuridica di diritto pubblico ed autonomia scientifica, finanziaria, patrimoniale e contabile, statutaria e regolamentare, con soggezione alla vigilanza del Ministero dell’università e della ricerca (istituito vigilati dal d.l. 9 gennaio 2020, n. 1, convertito, con modificazioni, dalla legge 5 marzo 2020, n. 12).MIUR 6– relative alla

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Quadro normativo di riferimento. L’Istituto nazionale di astrofisica ✓ Principi sanciti dalla Carta delle Nazioni Unite (Inaf1945) e dalla Dichiarazione Universale del Diritti Umani (1948), istituito dai quali trae origine il Diritto Internazionale del Diritti Umani principi adottati nella Costituzione italiana (dall'art. 1 all'art. 12, dove sono sanciti i "Principi Fondamentali" su cui si basa l'Ordinamento giuridico e lo stesso sistema-paese), in particolare sancisce agli artt. 2 "La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo", all'art. 3 “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. E compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che limitano di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana...”; ✓ "Convenzione sui Diritti dell'infanzia e dell'adolescenza", approvata dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 2011111989 - ratificata dallo Stato italiano con Legge n. 176 del 2710511991 depositata presso le Nazioni Unite in data 0510911991; ✓ Art. 1 della Legge Regionale n. 29192 'Diritto allo studio"; ✓ Art.1 dello Statuto di Roma Capitale, approvato con deliberazione dell’Assemblea Capitolina n. 8 del 7 marzo 2013, che stabilisce: “Roma Capitale rappresenta la comunità di donne e uomini che vivono nel suo territorio, ne cura gli interessi, ne promuove il d.lgsprogresso e si impegna a tutelare i diritti individuali delle persone così come sanciti dalla Costituzione Italiana”; ✓ Art.1 del DPR n. 616 del 1977, che attribuisce agli Enti Locali competenze socio-assistenziali; ✓ D.Lgs.31 marzo 1996 n. 112, dove, all'art. 23 luglio 1999 131, viene previsto che agli Enti Locali siano conferite le funzioni e i compiti amministrativi nella materia dei servizi sociali in ragione del quali debbano essere previsti gli interventi per il miglioramento delle condizioni di vita dei gruppi sociali svantaggiati; ✓ Legge n. 296, e successivamente riordinato con il d.lgs. 4 giugno 2003 n. 138, è il principale ente 328/2000 per la ricerca nel campo dell’astrofisica tutela e dell’astronomial'assistenza di persone in condizione di bisogno e di emarginazione, delle minoranze etniche e culturali presenti sul territorio cittadino; ✓ D.lgs. 09.07.2003 fl. 215 recante "Attuazione della direttiva 2000-43-CE per la parità di trattamento tra le persone indipendentemente dalla razza e dall'origine etnica" che reca disposizioni di attuazione della Legge 3912002 sulla parità di trattamento delle persone, indipendentemente dalla razza e dall'origine etnica; ✓ Direttive Europee in materia di inclusione e di integrazione delle popolazioni Rom, Sinti e Caminanti; ✓ Strategia Nazionale sull'integrazione e sull'inclusione delle comunità Rom, Sinti e Caminanti" - 2012- 2020 del 28.02.2012 - Attuazione della comunicazione commissione europea n. 173/2011 della Presidenza del Consiglio dei Ministri - Ufficio per la promozione della parità di trattamento e la rimozione delle discriminazioni fondate sulla razza e sull'origine etnica, frutto di lavori interministeriali, condotti dal Ministero per la Cooperazione lnternazionale e Integrazione, con la partecipazione delle rappresentanze degli enti regionali e locali e delle stesse comunità, presenti in Italia. Detta Strategia Nazionale delinea le politiche di settore dei prossimi anni, per una concreta attività di inclusione sociale dei Rom, Sinti e Caminanti (RSC). Nell'ambito della suddetta Strategia sono previsti assi di intervento, articolati in obiettivi specifici, come esplicitato nelle premesse di questo capitolato. ✓ Regolamento (UE) ii. 1303/2013 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 17 dicembre 2013 pubblicato sulla GUUE del 20.12.2013 recante disposizioni comuni sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di Coesione, sul Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca e definisce disposizioni generali sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fonda sociale europeo, sul Fondo di coesione e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca e abroga il Regolamento (CE) n. 1083/2006 del Consiglio; ✓ Regolamento (UE) n.1304/2013 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 17 dicembre 2013 pubblicato sulla GUUE del 20 dicembre 2013 relativo al Fondo sociale europeo e abrogante il Regolamento (CE) n.1081/2006 del Consiglio, il quale sostiene, all'art. 16, l’iniziativa a favore dell'occupazione giovanile per la lotta alla disoccupazione giovanile"; ✓ Accordo di Partenariato 2014-2020 per l’impiego dei fondi strutturali e di investimento europei, adottato il 29 ottobre alla Commissione europea; ✓ Programma Operativo Nazionale Città Metropolitane 2014-2020, approvato dalla Commissione europea il 14 luglio 2015. La mission principale dell’Inafmoltiplicazione dei campi avvenuta in seguito all’Ordinanza n. 80 del 23/1/1996, gli sgomberi di campi grandi come Casilino 900 e Tor De’ Cenci e l’aumento dei flussi costituiti da Rom provenienti dalla Romania hanno contribuito a rendere la già drammatica situazione dei campi romani assolutamente invivibile e ad una proliferazione di micro insediamenti informali. Nel 2008 la “questione Rom” viene definita emergenza e trattata come tale, portando all'istituzione del cosiddetto “Piano Nomadi" per le città di Milano, Roma e Napoli. Questo piano dava alle Prefetture locali i poteri di gestione delle risorse economiche dedicate e delle azioni rivolte a RSC. Nel 2011, con la Sentenza n. 6050, il Consiglio di Stato dichiara legittimo lo stato di emergenza disposto dal citato D.P.C.M. e, al contempo, termina l'attività strategica espletata dal Soggetto Attuatore per la realizzazione del cd. "Piano Nomadi". In seguito a ciò, Roma Capitale riprende le funzioni di programmazione ordinaria per la gestione degli 8 attrezzati e degli 11 Campi spontanei ex Ordinanza n. 80/96. In conseguenza degli sgomberi effettuati durante l’attuazione del "Piano Nomadi", Roma Capitale si trova a dover affrontare l'incremento delta popolazione residente nei Campi, oggi più che duplicata rispetto alla capienza e alla ricettività definite al momento della loro costruzione. Attualmente Roma Capitale segue con i propri servizi ed interventi una popolazione RSC prevalentemente di nazionalità Rumena, Bosniaca, Montenegrina, Serba, Macedone, Kosovara oltre a qualche insediamento di Sinti. Da una stima desunta sulla base degli screening sociali e dalle rilevazioni della Polizia Locale di Roma Capitale risulta rilevante il dato emerso che circa il 50% del totale popolazione è rappresentato da bambini ed adolescenti, mentre risulta essere esiguo il numero di persone anziane presenti nei campi. Il contesto romano è composto da diverse realtà che si articolano in Campi attrezzati, insediamenti tollerati ex Ordinanza 80/96, come pure dai numerosissimi insediamenti spontanei e abusivi; questi ultimi spesso sorgono sulle sponde dei fiumi in condizioni di precarietà, provvisorietà estrema e degrado ed esposti alle intemperie stagionali; infatti ai sensi dell’artdati sopra descritti, si debbono aggiungere quelli relativi ad una quota consistente di Rom che vive nell'anonimato e in sistemazioni di fortuna. 1 dello statutoTuttavia, consiste “nello svolgereindipendentemente dalla tipologia dei campi, promuovere questi erano e valorizzare restano luoghi di esclusione e marginalità, che impediscono lo sviluppo di processi di autodeterminazione ed emancipazione ed i cui effetti si ripercuotono sulle fasce più deboli rappresentate dai bambini, anziani, donne in gravidanza, sugli ammalati e sui portatori di disabilità. La presente procedura di gara interessa tre Lotti la ricerca scientifica e tecnologica nei campi dell’astronomia e dell’astrofisica, diffonderne e divulgarne i relativi risultati, favorire il trasferimento tecnologico verso l’industria, perseguendo obiettivi cui popolazione è la seguente: (dati della U.O. S.P.E. della Polizia Locale di eccellenza a livello internazionale”Roma Capitale 2018/2019). Per i tre Lotti ciascun Organismo affidatario aggiudicatario sarà chiamato quindi a sviluppare le seguenti azioni: • Identificazione dei progetti individuali a favore dei nuclei RSC finalizzati all’inclusione abitativa, all’inclusione lavorativa tramite percorsi di formazione e promozione di piccole imprese, inserimento scolastico dei minori e contrasto all’abbandono scolastico, accesso ai servizi ed esercizio del diritto/dovere della tutela salute. • La localizzazione degli interventi è prevista presso gli aspetti specifici insediamenti e presso il relativo Municipio con uno sportello e per i fuoriusciti nelle nuove collocazioni abitative degli stessi. Tutti gli interventi attuati dovranno essere coerenti e conformi ai contenuti del “Piano di dettaglio del quadro normativo Indirizzo di riferimentoRoma Capitale per l’inclusione delle Popolazioni Rom, si rinvia alle relazioni precedentiSinti e Caminanti”, salvo ricordare chefinalizzato al graduale superamento delle residenzialità dei campi, oltre al citato d.lgs. n. 138 del 2003, assumono particolare rilievo, quali fonti primarie dei centri di riferimento per la disciplina dell’organizzazione raccolta e dell’attività dell’Inaf, il d.lgs. 31 dicembre 2009, n. 213 (“Xxxxxxxx xxxxx xxxx xx xxxxxxx xx xxxxxxxxxx xxxxx x. 00 settembre 2007, n. 165”) che disciplina il riordino degli enti di ricerca in attuazione dei villaggi della l. 27 settembre 2007, n. 165, ed il d.lgs. 25 novembre 2016, n. 218 (“Semplificazione delle attività degli enti pubblici di ricerca ai sensi dell’articolo 13 della legge 7 agosto 2015, numero 124”). Ai sensi dell’art. 2 del ridetto d.lgs. n. 138 del 2003, in Inaf sono confluiti i seguenti istituti del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr): Istituto di radioastronomia; Istituto di astrofisica spaziale; Istituto di fisica dello spazio interplanetario. L’Inaf ha personalità giuridica di diritto pubblico ed autonomia scientifica, finanziaria, patrimoniale e contabile, statutaria e regolamentare, con soggezione alla vigilanza del Ministero dell’università e della ricerca (istituito dal d.l. 9 gennaio 2020, n. 1, convertito, con modificazioni, dalla legge 5 marzo 2020, n. 12)solidarietà presenti nel territorio capitolino.

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Samples: Patto Di Responsabilita’ Solidale

Quadro normativo di riferimento. L’Istituto nazionale Nazionale di astrofisica Astrofisica (InafINAF), istituito con il d.lgs. 23 luglio 1999 n. 296, e successivamente riordinato con il d.lgs. 4 giugno 2003 n. 138, è il principale ente Ente per la ricerca nel campo dell’astrofisica e dell’astronomia. La mission principale dell’Inafdell’INAF, ai sensi dell’art. 1 dello statuto, consiste “nello svolgere, promuovere e valorizzare la ricerca scientifica e tecnologica nei campi dell’astronomia e dell’astrofisica, diffonderne e divulgarne i relativi risultati, favorire il trasferimento tecnologico verso l’industria, perseguendo obiettivi di eccellenza a livello internazionale”. Per gli aspetti specifici di dettaglio del quadro normativo di riferimento, si rinvia alle relazioni precedenti, salvo ricordare che, oltre al citato d.lgs. n. 138 del 2003, assumono particolare rilievo, quali fonti primarie di riferimento per la disciplina dell’organizzazione e dell’attività dell’Inafdell’INAF, il d.lgs. 31 dicembre 2009, n. 213 (“Xxxxxxxx xxxxx xxxx xx xxxxxxx xx xxxxxxxxxx xxxxx x. 00 settembre 2007213, n. 165”) che disciplina il riordino degli enti di ricerca in attuazione della l. 27 settembre 2007, n. 165, ed il d.lgs. 25 novembre 2016, n. 218 218, (“Semplificazione delle attività degli enti pubblici di ricerca ai sensi dell’articolo 13 della legge Legge 7 agosto 2015, numero 124”). Ai sensi dell’art. 2 del ridetto d.lgs. n. 138 del 2003, in Inaf INAF sono confluiti i seguenti istituti del Consiglio nazionale delle ricerche (CnrCNR): Istituto di radioastronomia; Istituto di astrofisica spaziale; Istituto di fisica dello spazio interplanetario. L’Inaf L’INAF ha personalità giuridica di diritto pubblico ed autonomia scientifica, finanziaria, patrimoniale e contabile, statutaria e regolamentare, con soggezione alla vigilanza del Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca (istituito dal ora, Ministero dell’università e della ricerca, ai sensi del d.l. 9 gennaio 2020, n. 1, convertito, con modificazioni, convertito dalla legge 5 marzo 2020, n. 12). Il d.lgs. 25 novembre 2016, n. 218 prevede, tra l’altro, che gli enti recepiscano nei propri statuti e regolamenti la Carta europea dei ricercatori ed il Codice di condotta per l’assunzione dei ricercatori. In particolare, vanno assicurati ai ricercatori e tecnologi: “la libertà di ricerca; la portabilità dei progetti; la diffusione e la valorizzazione delle ricerche; le attività di perfezionamento ed aggiornamento; la valorizzazione professionale; l’idoneità degli ambienti di ricerca; la flessibilità lavorativa funzionale all’adeguato svolgimento delle attività di ricerca; la mobilita geografica, intersettoriale e quella tra un ente e un altro; la tutela della proprietà intellettuale; la possibilità di svolgere specifiche attività di insegnamento in quanto compatibili con le attività di ricerca; adeguati sistemi di valutazione” e “la rappresentanza elettiva di ricercatori e tecnologi negli organi scientifici e di governo degli enti” (art. 2, comma 1). Gli artt. 9-14 del decreto legislativo citato hanno eliminato, per gli enti di ricerca, alcuni vincoli gestionali e di finanza pubblica previsti per altre pubbliche amministrazioni, consentendo agli enti in parola di muoversi all’interno di un sistema di regole più snello e appropriato alle esigenze del settore, a cominciare dalla maggiore autonomia nelle assunzioni di personale e per acquisti di beni e servizi. L’art. 9, in particolare, ha riformulato il limite alle spese di personale che gli enti di ricerca devono rispettare per assicurare la sostenibilità e gli equilibri di bilancio, consentendo nuove assunzioni per quelli che hanno una percentuale di spese di personale inferiore al 80 per cento della media delle entrate dell’ultimo triennio, al netto delle assunzioni coperte da specifici finanziamenti pubblici o privati, dei quali, tuttavia, gli organi di vertice abbiano accertato l’effettiva sostenibilità finanziaria. Eliminato il blocco del turn-over, gli enti di ricerca hanno potuto, pertanto, programmare autonomamente i Piani triennali di attività, determinando la consistenza e le variazioni del piano di fabbisogno del personale, premesse indispensabili anche per avviare il percorso di assorbimento del precariato esistente (disciplinato dall’art. 20 del d.lgs. n. 75 del 2017 e, per gli enti di ricerca, recentemente ampliato, nei presupposti, dall’art. 6 del d.l. 29 ottobre 2019, n. 126, convertito dalla l. 20 dicembre 2019, n. 159). Fra le altre cose, è stata estesa a tutti gli enti di ricerca la possibilità di assumere per chiamata diretta, con contratto a tempo indeterminato, ricercatori o tecnologi che si siano distinti per merito eccezionale o che siano stati insigniti di altri riconoscimenti scientifici in ambito internazionale. Con delibera del Consiglio di amministrazione del 25 luglio 2017, l’INAF ha deliberato la modifica complessiva dello statuto, che, con nota del 4 agosto 2017, è stata trasmessa al MIUR, ai fini del prescritto controllo di legittimità e di merito (art. 4 del d.lgs. n. 218 del 2016). Il Ministero ha avanzato alcuni rilievi, recepiti dall’Istituto con deliberazione del Consiglio di amministrazione del 21 dicembre 2017. Il nuovo statuto è stato definitivamente approvato dal CdA con delibera n. 42 del 25 maggio 2018, pubblicato sul sito internet istituzionale in data 7 settembre 2018, ed entrato in vigore il 24 settembre 2018. L’art. 3, comma 3, del d.lgs. n. 218 del 2016 stabilisce che gli enti di ricerca, nel rispetto delle norme statutarie e della normativa vigente, adottino i regolamenti di amministrazione, finanza e contabilità, del personale e di organizzazione, in conformità ai principi di cui al d.lgs. 31 maggio 2011, n. 91 ed al d.lgs. 30 marzo 2001, n. 165, nonché ai principi ed alle disposizioni del codice civile per quanto compatibili. L’art. 4 del ridetto d.lgs. n. 218 del 2016 prevede, come per lo statuto, che anche i sopra citati regolamenti interni sono adottati, a maggioranza assoluta dei componenti, dai competenti organi deliberativi dei singoli enti di ricerca e sottoposti al controllo di legittimità e di merito del MIUR (nel termine di sessanta giorni). I competenti organi deliberativi dell'ente di ricerca possono non conformarsi ai rilievi di legittimità, con deliberazione adottata a maggioranza dei tre quinti dei loro componenti ovvero ai rilievi di merito con deliberazione adottata a maggioranza assoluta. L’INAF aveva approvato il vigente “Disciplinare di organizzazione e funzionamento” con delibera del Consiglio di amministrazione n. 44 del 21 giugno 2012, in seguito più volte modificata (delibere CdA n. 84 del 19 dicembre 2013, n. 7 del 19 febbraio 2014, n. 28 del 16 dicembre 2015, e n. 107 del 19 ottobre 2016). Attualmente, il Regolamento di organizzazione e funzionamento (ROF), approvato dal CdA nella seduta del 5 giugno 2020, è all’esame, di legittimità e di merito, del Ministero dell’università e della ricerca1.

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Quadro normativo di riferimento. L’Istituto Il Collegio, con riferimento alle funzioni e alle caratteristiche del controllo concomitante, ricavabili dal combinato disposto degli artt. 11 co. 2 L. 15/2009 e 22 D.L. n. 76/2020 cit. richiama l’analitica e costante ricostruzione articolata nelle pregresse deliberazioni (cfr., ex multis, delibb. nn. 1 e 2 del 2022 del CCC). Alle stesse, dunque, può rinviarsi per relationem per immanenti motivi di sintesi espositiva, salvo osservare che la finalità propulsivo- acceleratoria del controllo concomitante - ampiamente declinata e valorizzata, per il passato, dal Collegio – attinge rinnovata vigoria negli indirizzi della “Programmazione dei controlli e delle analisi della Corte dei conti per il 2023” (X. xxxxx, SS.RR in sede di controllo, del. n. 43/SSRRCO/INPR/2022) che individua una delle comuni radici delle funzioni di controllo intestate alla Corte dei conti nel fatto che esse “… a) assolvano all’impegnativo compito di rappresentare uno stimolo e un supporto per un miglioramento delle capacità gestionali e per un sollecito passaggio dalla fase di definizione alla fase di concreta, efficiente e rapida realizzazione degli interventi, siano essi progetti di riforma, investimenti infrastrutturali o immateriali previsti nel PNRR o in altro Piano o Programma nazionale e/o regionale…”. Il progetto ha come obiettivi quelli di: a) razionalizzare gli interventi finalizzati all’attrattività e alla promozione turistica nel territorio nazionale, sostenendo gli operatori del settore nel percorso di attenuazione degli effetti della crisi e per il rilancio produttivo ed occupazionale, in sinergia con le misure previste dal Piano nazionale di astrofisica ripresa e resilienza (Inafart. 1, comma 366, L. di Bilancio 2022); b) realizzare gli investimenti finalizzati a incrementare l’attrattività turistica del Paese, anche in relazione all’organizzazione di manifestazioni ed eventi, compresi quelli sportivi, connotati da spiccato rilievo turistico, garantendo positive ricadute sociali, economiche ed occupazionali sui territori e per le categorie interessate (art. 1, comma 368, L. di Bilancio 2022). Con decreto interministeriale n. 3462 del 9 marzo 2022 sono state delineate le disposizioni applicative per l’attuazione1, il riparto e l’assegnazione2 delle risorse del FUNT. In attuazione dell’art. 4 del decreto sopracitato è stato adottato l’Atto di programmazione del Fondo di parte corrente n. 8915 del 5 maggio 2023, che ha individuato le finalità3 e gli obiettivi della programmazione4. L’Atto di programmazione per il biennio 2023-2024 di parte corrente ha previsto all’art. 5 – rubricato riparto risorse – la destinazione di una quota non inferiore all’80%, alle Regioni e alle Province autonome di Trento e Bolzano, e la destinazione della rimanente quota delle risorse di cui al comma 1, pari al 20%, alla realizzazione di particolari interventi di interesse nazionale, per iniziative finanziate direttamente dal Ministero del turismo. Il Fondo unico nazionale per il turismo è alimentato, per l’anno 2022, alla luce dei successivi interventi normativi, dalle seguenti risorse finanziarie: - Fondo unico nazionale per il turismo di parte corrente: euro 114.150.00,00; - Fondo unico nazionale per il turismo in conto capitale: euro 55.000.000,00. Per l’anno 2023, sulla base delle previsioni della legge 30 dicembre 2022, n. 197 (cd. Legge di bilancio 2023), istituito con il d.lgse degli ulteriori interventi normativi, (per ultimo D.L. 22 giugno 2023, n. 75), risultano stanziate le seguenti risorse normative: 1 Cfr. 23 luglio 1999 Artt. 2 e 3 decreto interministeriale, n. 2963462, e successivamente riordinato con il d.lgsdel 9 marzo 2022. 2 Cfr. Artt. 4 giugno 2003 n. 138, è il principale ente per la ricerca nel campo dell’astrofisica e dell’astronomia. La mission principale dell’Inaf, ai sensi dell’art. 1 dello statuto, consiste “nello svolgere, promuovere e valorizzare la ricerca scientifica e tecnologica nei campi dell’astronomia e dell’astrofisica, diffonderne e divulgarne i relativi risultati, favorire il trasferimento tecnologico verso l’industria, perseguendo obiettivi di eccellenza a livello internazionale”. Per gli aspetti specifici di dettaglio del quadro normativo di riferimento, si rinvia alle relazioni precedenti, salvo ricordare che, oltre al citato d.lgs. n. 138 del 2003, assumono particolare rilievo, quali fonti primarie di riferimento per la disciplina dell’organizzazione e dell’attività dell’Inaf, il d.lgs. 31 dicembre 20095 decreto interministeriale, n. 213 3462, del 9 marzo 2022 (“Xxxxxxxx xxxxx xxxx xx xxxxxxx xx xxxxxxxxxx xxxxx x. 00 settembre 2007, come modificati dal decreto n. 165”) che disciplina il riordino degli enti di ricerca in attuazione della l. 27 settembre 2007, n. 165, ed il d.lgs. 25 novembre 2016, n. 218 (“Semplificazione delle attività degli enti pubblici di ricerca ai sensi dell’articolo 13 della legge 7 agosto 2015, numero 124”8019 del 19.04.2023). Ai sensi dell’art3 Art. 2 del ridetto d.lgs. n. 138 del 2003, in Inaf sono confluiti i seguenti istituti del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr): Istituto di radioastronomia; Istituto di astrofisica spaziale; Istituto di fisica dello spazio interplanetario. L’Inaf ha personalità giuridica di diritto pubblico ed autonomia scientifica, finanziaria, patrimoniale e contabile, statutaria e regolamentare, con soggezione alla vigilanza del Ministero dell’università e della ricerca (istituito dal d.l. 9 gennaio 2020, n. 1, convertitoFinalità: “I moderni principi di sostenibilità e accessibilità del settore turistico indirizzano gli Stati verso lo sviluppo di strategie di turismo sostenibile coerenti con i più generali obiettivi del Green deal europeo e dell'Agenda 2030 dell’Organizzazione delle Nazioni Unite. Gli indirizzi programmatici sono volti a: - riconoscere il ruolo strategico del turismo per lo sviluppo economico‌ professionale degli operatori, con modificazionidei servizi e delle strutture; - orientare le politiche finalizzate alla realizzazione di un turismo sostenibile sotto il profilo ambientale, dalla legge 5 marzo 2020, n. 12)economico e sociale”.

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Quadro normativo di riferimento. L’Istituto nazionale di astrofisica ✓ Principi sanciti dalla Carta delle Nazioni Unite (Inaf1945) e dalla Dichiarazione Universale del Diritti Umani (1948), istituito dai quali trae origine il Diritto Internazionale del Diritti Umani principi adottati nella Costituzione italiana (dall'art. 1 all'art. 12, dove sono sanciti i "Principi Fondamentali" su cui si basa l'Ordinamento giuridico e lo stesso sistema-paese), in particolare sancisce agli artt. 2 "La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo", all'art. 3 “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. E compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che limitano di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana...”; ✓ "Convenzione sui Diritti dell'infanzia e dell'adolescenza", approvata dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 2011111989 - ratificata dallo Stato italiano con Legge n. 176 del 2710511991 depositata presso le Nazioni Unite in data 0510911991; ✓ Art. 1 della Legge Regionale n. 29192 'Diritto allo studio"; ✓ Art.1 dello Statuto di Roma Capitale, approvato con deliberazione dell’Assemblea Capitolina n. 8 del 7 marzo 2013, che stabilisce: “Roma Capitale rappresenta la comunità di donne e uomini che vivono nel suo territorio, ne cura gli interessi, ne promuove il d.lgsprogresso e si impegna a tutelare i diritti individuali delle persone così come sanciti dalla Costituzione Italiana”; ✓ Art.1 del DPR n. 616 del 1977, che attribuisce agli Enti Locali competenze socio-assistenziali; ✓ D.Lgs.31 marzo 1996 n. 112, dove, all'art. 23 131, viene previsto che agli Enti Locali siano conferite le funzioni e i compiti amministrativi nella materia dei servizi sociali in ragione del quali debbano essere previsti gli interventi per il miglioramento delle condizioni di vita dei gruppi sociali svantaggiati; ✓ Legge n. 328/2000 per la tutela e l'assistenza di persone in condizione di bisogno e di emarginazione, delle minoranze etniche e culturali presenti sul territorio cittadino; ✓ D.lgs. 09.07.2003 fl. 215 recante "Attuazione della direttiva 2000-43-CE per la parità di trattamento tra le persone indipendentemente dalla razza e dall'origine etnica" che reca disposizioni di attuazione della Legge 3912002 sulla parità di trattamento delle persone, indipendentemente dalla razza e dall'origine etnica; ✓ Direttive Europee in materia di inclusione e di integrazione delle popolazioni Rom, Sinti e Caminanti; ✓ Strategia Nazionale sull'integrazione e sull'inclusione delle comunità Rom, Sinti e Caminanti" - 2012- 2020 del 28.02.2012 - Attuazione della comunicazione commissione europea n. 173/2011 della Presidenza del Consiglio dei Ministri - Ufficio per la promozione della parità di trattamento e la rimozione delle discriminazioni fondate sulla razza e sull'origine etnica, frutto di lavori interministeriali, condotti dal Ministero per la Cooperazione lnternazionale e Integrazione, con la partecipazione delle rappresentanze degli enti regionali e locali e delle stesse comunità, presenti in Italia. Detta Strategia Nazionale delinea le politiche di settore dei prossimi anni, per una concreta attività di inclusione sociale dei Rom, Sinti e Caminanti (RSC). Nell'ambito della suddetta Strategia sono previsti assi di intervento, articolati in obiettivi specifici, come esplicitato nelle premesse di questo capitolato. ✓ Regolamento (UE) ii. 1303/2013 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 17 dicembre 2013 pubblicato sulla GUUE del 20.12.2013 recante disposizioni comuni sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di Coesione, sul Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca e definisce disposizioni generali sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fonda sociale europeo, sul Fondo di coesione e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca e abroga il Regolamento (CE) n. 1083/2006 del Consiglio; ✓ Regolamento (UE) n.1304/2013 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 17 dicembre 2013 pubblicato sulla GUUE del 20 dicembre 2013 relativo al Fondo sociale europeo e abrogante il Regolamento (CE) n.1081/2006 del Consiglio, il quale sostiene, all'art. 16, l’iniziativa a favore dell'occupazione giovanile per la lotta alla disoccupazione giovanile"; ✓ Accordo di Partenariato 2014-2020 per l’impiego dei fondi strutturali e di investimento europei, adottato il 29 ottobre alla Commissione europea; ✓ Programma Operativo Nazionale Città Metropolitane 2014-2020, approvato dalla Commissione europea il 14 luglio 1999 2015. La moltiplicazione dei campi avvenuta in seguito all’Ordinanza n. 29680 del 23/1/1996, gli sgomberi di campi grandi come Casilino 900 e Tor De’ Cenci e l’aumento dei flussi costituiti da Rom provenienti dalla Romania hanno contribuito a rendere la già drammatica situazione dei campi romani assolutamente invivibile e ad una proliferazione di micro insediamenti informali. Nel 2008 la “questione Rom” viene definita emergenza e trattata come tale, portando all'istituzione del cosiddetto “Piano Nomadi" per le città di Milano, Roma e Napoli. Questo piano dava alle Prefetture locali i poteri di gestione delle risorse economiche dedicate e delle azioni rivolte a RSC. Nel 2011, con la Sentenza n. 6050, il Consiglio di Stato dichiara legittimo lo stato di emergenza disposto dal citato D.P.C.M. e, al contempo, termina l'attività strategica espletata dal Soggetto Attuatore per la realizzazione del cd. "Piano Nomadi". In seguito a ciò, Roma Capitale riprende le funzioni di programmazione ordinaria per la gestione degli 8 attrezzati e degli 11 Campi spontanei ex Ordinanza n. 80/96. In conseguenza degli sgomberi effettuati durante l’attuazione del "Piano Nomadi", Roma Capitale si trova a dover affrontare l'incremento delta popolazione residente nei Campi, oggi più che duplicata rispetto alla capienza e alla ricettività definite al momento della loro costruzione. Attualmente Roma Capitale segue con i propri servizi ed interventi una popolazione RSC prevalentemente di nazionalità Rumena, Bosniaca, Montenegrina, Serba, Macedone, Kosovara oltre a qualche insediamento di Sinti. Da una stima desunta sulla base degli screening sociali e dalle rilevazioni della Polizia Locale di Roma Capitale risulta rilevante il dato emerso che circa il 50% del totale popolazione è rappresentato da bambini ed adolescenti, mentre risulta essere esiguo il numero di persone anziane presenti nei campi. Il contesto romano è composto da diverse realtà che si articolano in Campi attrezzati, insediamenti tollerati ex Ordinanza 80/96, come pure dai numerosissimi insediamenti spontanei e abusivi; questi ultimi spesso sorgono sulle sponde dei fiumi in condizioni di precarietà, provvisorietà estrema e degrado ed esposti alle intemperie stagionali; infatti ai dati sopra descritti, si debbono aggiungere quelli relativi ad una quota consistente di Rom che vive nell'anonimato e in sistemazioni di fortuna. Tuttavia, indipendentemente dalla tipologia dei campi, questi erano e restano luoghi di esclusione e marginalità, che impediscono lo sviluppo di processi di autodeterminazione ed emancipazione ed i cui effetti si ripercuotono sulle fasce più deboli rappresentate dai bambini, anziani, donne in gravidanza, sugli ammalati e sui portatori di disabilità. La presente procedura di gara nel Lotto n. 1 interessa il campo di Via Salviati che è costituito da due aree Xxx Xxxxxxxx 00 e 72 insistenti nel Municipio IV la cui popolazione è la seguente: Via Salviati 70 Serba 134 51 Xxx Xxxxxxxx 00 Bosniaca 334 175 L’insediamento di Xxx Xxxxxxxx 00 e 72 ospita ufficialmente 468 persone, suddivise in 2 differenti aree: 134 persone nell’area Serba a Salviati 70 e 334 persone nell’area bosniaca, le due aree costituiscono veri e propri campi autonomi, in cui si registrano forti conflittualità tra i residenti di diverse nazionalità (dati della U.O. S.P.E. della Polizia Locale di Roma Capitale luglio 2019). Il Lotto n. 2 della procedura di gara interessa l’insediamento di Via Lombroso che ospita ufficialmente 144_persone, (dati della U.O. S.P.E. della Polizia Locale di Roma Capitale agosto 2019). Via Lombroso Bosniaca 144 71 Per ambedue i Lotti ciascun Organismo affidatario aggiudicatario sarà chiamato quindi a sviluppare le seguenti azioni: • Identificazione dei progetti individuali a favore dei nuclei RSC finalizzati all’inclusione abitativa, all’inclusione lavorativa tramite percorsi di formazione e promozione di piccole imprese, inserimento scolastico dei minori e contrasto all’abbandono scolastico, accesso ai servizi ed esercizio del diritto/dovere della tutela salute. • La localizzazione degli interventi è prevista sul campo di Via Salviati 70 e 72 e sul campo di via Lombroso e relativi Municipi, e successivamente riordinato con il d.lgsuno sportello per i fuoriusciti nelle nuove collocazioni abitative degli stessi. 4 giugno 2003 n. 138Tutti gli interventi attuati dovranno essere coerenti e conformi ai contenuti del “Piano di Indirizzo di Roma Capitale per l’inclusione delle Popolazioni Rom, è il principale ente per la ricerca Sinti e Caminanti”, finalizzato al graduale superamento delle residenzialità dei campi, dei centri di raccolta e dei villaggi della solidarietà presenti nel campo dell’astrofisica e dell’astronomia. La mission principale dell’Inaf, ai sensi dell’art. 1 dello statuto, consiste “nello svolgere, promuovere e valorizzare la ricerca scientifica e tecnologica nei campi dell’astronomia e dell’astrofisica, diffonderne e divulgarne i relativi risultati, favorire il trasferimento tecnologico verso l’industria, perseguendo obiettivi di eccellenza a livello internazionale”. Per gli aspetti specifici di dettaglio del quadro normativo di riferimento, si rinvia alle relazioni precedenti, salvo ricordare che, oltre al citato d.lgs. n. 138 del 2003, assumono particolare rilievo, quali fonti primarie di riferimento per la disciplina dell’organizzazione e dell’attività dell’Inaf, il d.lgs. 31 dicembre 2009, n. 213 (“Xxxxxxxx xxxxx xxxx xx xxxxxxx xx xxxxxxxxxx xxxxx x. 00 settembre 2007, n. 165”) che disciplina il riordino degli enti di ricerca in attuazione della l. 27 settembre 2007, n. 165, ed il d.lgs. 25 novembre 2016, n. 218 (“Semplificazione delle attività degli enti pubblici di ricerca ai sensi dell’articolo 13 della legge 7 agosto 2015, numero 124”). Ai sensi dell’art. 2 del ridetto d.lgs. n. 138 del 2003, in Inaf sono confluiti i seguenti istituti del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr): Istituto di radioastronomia; Istituto di astrofisica spaziale; Istituto di fisica dello spazio interplanetario. L’Inaf ha personalità giuridica di diritto pubblico ed autonomia scientifica, finanziaria, patrimoniale e contabile, statutaria e regolamentare, con soggezione alla vigilanza del Ministero dell’università e della ricerca (istituito dal d.l. 9 gennaio 2020, n. 1, convertito, con modificazioni, dalla legge 5 marzo 2020, n. 12)territorio capitolino.

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Samples: Patto Di Responsabilita’ Solidale

Quadro normativo di riferimento. L’Istituto nazionale di astrofisica ✓ Principi sanciti dalla Carta delle Nazioni Unite (Inaf1945) e dalla Dichiarazione Universale del Diritti Umani (1948), istituito dai quali trae origine il Diritto Internazionale del Diritti Umani principi adottati nella Costituzione italiana (dall'art. 1 all'art. 12, dove sono sanciti i "Principi Fondamentali" su cui si basa l'Ordinamento giuridico e lo stesso sistema-paese), in particolare sancisce agli artt. 2 "La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo", all'art. 3 “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. E compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che limitano di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana...”; ✓ "Convenzione sui Diritti dell'infanzia e dell'adolescenza", approvata dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 20/11/1989 - ratificata dallo Stato italiano con Legge n. 176 del 2710511991 depositata presso le Nazioni Unite in data 0510911991; ✓ Art. 1 della Legge Regione Lazio n. 29/92 'Diritto allo studio"; ✓ Art.1 dello Statuto di Roma Capitale, approvato con deliberazione dell’Assemblea Capitolina n. 8 del 7 marzo 2013, che stabilisce: “Roma Capitale rappresenta la comunità di donne e uomini che vivono nel suo territorio, ne cura gli interessi, ne promuove il d.lgsprogresso e si impegna a tutelare i diritti individuali delle persone così come sanciti dalla Costituzione Italiana”; ✓ Art.1 del DPR n. 616 del 1977, che attribuisce agli Enti Locali competenze socio-assistenziali; ✓ D.Lgs.31 marzo 1996 n. 112, dove, all'art. 23 131, viene previsto che agli Enti Locali siano conferite le funzioni e i compiti amministrativi nella materia dei servizi sociali in ragione del quali debbano essere previsti gli interventi per il miglioramento delle condizioni di vita dei gruppi sociali svantaggiati; ✓ della Legge n. 328/2000 per la tutela e l'assistenza di persone in condizione di bisogno e di emarginazione, delle minoranze etniche e culturali presenti sul territorio cittadino; ✓ D.lgs. 09.07.2003 fl. 215 recante "Attuazione della direttiva 2000-43-CE per la parità di trattamento tra le persone indipendentemente dalla razza e dall'origine etnica" che reca disposizioni di attuazione della Legge 3912002 sulla parità di trattamento delle persone, indipendentemente dalla razza e dall'origine etnica; ✓ Direttive Europee in materia di inclusione e di integrazione delle popolazioni Rom, Sinti e Caminanti; ✓ Strategia Nazionale sull'integrazione e sull'inclusione delle comunità Rom, Sinti e Caminanti" - 2012- 2020 del 28.02.2012 - Attuazione della comunicazione commissione europea n. 173/2011 della Presidenza del Consiglio dei Ministri - Ufficio per la promozione della parità di trattamento e la rimozione delle discriminazioni fondate sulla razza e sull'origine etnica, frutto di lavori interministeriali, condotti dal Ministero per la Cooperazione lnternazionale e Integrazione, con la partecipazione delle rappresentanze degli enti regionali e locali e delle stesse comunità, presenti in ltalia. Detta Strategia Nazionale delinea le politiche di settore dei prossimi anni, per una concreta attività di inclusione sociale dei Rom, Sinti e Caminanti (RSC). Nell'ambito della suddetta Strategia sono previsti assi di intervento, articolati in obiettivi specifici, come esplicitato nelle premesse di questo capitolato. ✓ Regolamento (UE) ii. 1303/2013 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 17 dicembre 2013 pubblicato sulla GUUE del 20.12.2013 recante disposizioni comuni sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di Coesione, sul Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca e definisce disposizioni generali sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fonda sociale europeo, sul Fondo di coesione e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca e abroga il Regolamento (CE) n. 1083/2006 del Consiglio; ✓ Regolamento (UE) n.1304/2013 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 17 dicembre 2013 pubblicato sulla GUUE del 20 dicembre 2013 relativo al Fondo sociale europeo e abrogante il Regolamento (CE) n.1081/2006 del Consiglio, il quale sostiene, all'art. 16, l’iniziativa a favore dell'occupazione giovanile per la lotta alla disoccupazione giovanile"; ✓ Accordo di Partenariato 2014-2020 per l’impiego dei fondi strutturali e di investimento europei, adottato il 29 ottobre alla Commissione europea; ✓ Programma Operativo Nazionale Città Metropolitane 2014-2020, approvato dalla Commissione europea il 14 luglio 1999 2015. La moltiplicazione dei campi avvenuta in seguito all’Ordinanza n. 29680 del 23/1/1996, gli sgomberi di campi grandi come Casilino 900 e Tor De’ Cenci e l’aumento dei flussi costituiti da Rom provenienti dalla Romania hanno contribuito a rendere la già drammatica situazione dei campi romani assolutamente invivibile e ad una proliferazione di micro insediamenti informali. Per far fronte alla presenza di insediamenti di comunità rom e sinte sul territorio italiano, il Presidente del Consiglio dei Ministri il 21 maggio 2008 ha ordinato "lo stato di emergenza in relazione agli insediamenti di comunità nomadi" ed emesso alcune ordinanze attuative con le quali ha nominato i prefetti di Roma, Napoli, Milano (e successivamente riordinato con il d.lgs. 4 giugno 2003 n. 138, è il principale ente quelli di Torino e Venezia) "commissari delegati per la ricerca nel campo dell’astrofisica realizzazione di tutti gli interventi necessari al superamento dello stato di emergenza" nelle regioni di Lazio, Campania, Lombardia, Piemonte e dell’astronomiaVeneto. La mission principale dell’InafIl Piano ha conferito alle Prefetture locali i poteri di gestione delle risorse economiche dedicate e delle azioni rivolte a RSC. A seguito della sentenza numero 6050 del 16 novembre 2011 del Consiglio di Stato, Roma Capitale ha ripreso le funzioni di programmazione ordinaria per la gestione degli 8 campi attrezzati e degli 11 campi spontanei ex Ordinanza n. 80/96. In conseguenza degli sgomberi effettuati durante l’attuazione del "Piano Nomadi", Roma Capitale si trova a dover affrontare l'incremento delta popolazione residente nei Campi, oggi più che duplicata rispetto alla capienza e alla ricettività definite al momento della loro costruzione. Attualmente Roma Capitale segue con i propri servizi ed interventi una popolazione RSC di circa 4500 persone presso i campi e villaggi attrezzati (dati risultanti dal censimento della Polizia Locale di Roma Capitale – febbraio 2017). Queste popolazioni sono prevalentemente di nazionalità Rumena, Bosniaca, Montenegrina, Serba, Macedone, Kosovara oltre a qualche insediamento di Sinti. Da una stima desunta sulla base dei dati del censimento risulta rilevante il dato emerso che circa la metà del totale popolazione è rappresentato da bambini ed adolescenti, mentre risulta essere esiguo il numero di persone anziane presenti nei campi. Il contesto romano è composto da diverse realtà che si articolano in Campi attrezzati, insediamenti tollerati ex Ordinanza 80/96, come pure dai numerosissimi insediamenti spontanei e abusivi; questi ultimi spesso sorgono sulle sponde dei fiumi in condizioni di precarietà, provvisorietà estrema e degrado ed esposti alle intemperie stagionali; infatti ai sensi dell’art. 1 dello statuto, consiste “nello svolgere, promuovere e valorizzare la ricerca scientifica e tecnologica nei campi dell’astronomia e dell’astrofisica, diffonderne e divulgarne i relativi risultati, favorire il trasferimento tecnologico verso l’industria, perseguendo obiettivi di eccellenza a livello internazionale”. Per gli aspetti specifici di dettaglio del quadro normativo di riferimentodati sopra descritti, si rinvia alle relazioni precedentidebbono aggiungere quelli relativi ad una quota consistente di Rom che vive nell'anonimato e in sistemazioni di fortuna. Tuttavia, salvo ricordare cheindipendentemente dalla tipologia dei campi, oltre al citato d.lgsquesti erano e restano luoghi di esclusione e marginalità, che impediscono lo sviluppo di processi di autodeterminazione ed emancipazione ed i cui effetti si ripercuotono sulle fasce più deboli rappresentate dai bambini, anziani, donne in gravidanza, sugli ammalati e sui portatori di disabilità. n. 138 Dato il carattere sperimentale dell'azione, la presente procedura di gara interessa esclusivamente gli insediamenti de "La Barbuta" e de "La Monachina". ⮚ Il Campo "La Barbuta” Campo attrezzato – ubicato in xxx xx Xxxxxxxx 00 – organizzato con moduli abitativi, container di servizio, area adibita ad attività sportive e contiguo campo autorizzato è composto da un insediamento di n.656 persone organizzate in circa 100 nuclei familiari, ubicati nell'area attrezzata. Il Campo è stato individuato, tra gli altri presenti sul territorio romano, per ottemperare all'Ordinanza del 200330/05/2015 (R.G. 17035/2012) con la quale il Tribunale Ordinario Civile di Roman e ordina la chiusura. ⮚ L'insediamento spontaneo de "La Monachina" - ubicato in un'area di sosta all’ altezza dello svincolo del Km 13 di Via Aurelia, assumono particolare rilievo, quali fonti primarie composto da baracche autocostruite e alcune roulotte (in gran parte di riferimento per la disciplina dell’organizzazione e dell’attività dell’Inaf, il d.lgs. 31 dicembre 2009, n. 213 (“Xxxxxxxx xxxxx xxxx xx xxxxxxx xx xxxxxxxxxx xxxxx x. 00 settembre 2007, n. 165”proprietà degli ospiti) - consta di n.115 persone organizzate in circa 30 nuclei familiari Le motivazioni che disciplina il riordino degli enti hanno condotto ad inserire quest’ultimo insediamento nella sperimentazione sono di ricerca in attuazione della l. 27 settembre 2007, n. 165, ed il d.lgs. 25 novembre 2016, n. 218 (“Semplificazione delle attività degli enti pubblici di ricerca ai sensi dell’articolo 13 della legge 7 agosto 2015, numero 124”). Ai sensi dell’art. 2 del ridetto d.lgs. n. 138 del 2003, in Inaf sono confluiti i seguenti istituti del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr): Istituto di radioastronomia; Istituto di astrofisica spaziale; Istituto di fisica dello spazio interplanetario. L’Inaf ha personalità giuridica di diritto pubblico ed autonomia scientifica, finanziaria, patrimoniale e contabile, statutaria e regolamentare, con soggezione alla vigilanza del Ministero dell’università e della ricerca (istituito dal d.l. 9 gennaio 2020, n. 1, convertito, con modificazioni, dalla legge 5 marzo 2020, n. 12).seguito elencate:

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Quadro normativo di riferimento. L’Istituto nazionale di astrofisica (InafD.Lgs. 117/2017 “Codice del Terzo settore, a norma dell’articolo 1, comma 2, lettera b), istituito con il d.lgs. 23 luglio 1999 n. 296, e successivamente riordinato con il d.lgs. 4 della legge 6 giugno 2003 n. 138, è il principale ente per la ricerca nel campo dell’astrofisica e dell’astronomia. La mission principale dell’Inaf, ai sensi dell’art. 1 dello statuto, consiste “nello svolgere, promuovere e valorizzare la ricerca scientifica e tecnologica nei campi dell’astronomia e dell’astrofisica, diffonderne e divulgarne i relativi risultati, favorire il trasferimento tecnologico verso l’industria, perseguendo obiettivi di eccellenza a livello internazionale”. Per gli aspetti specifici di dettaglio del quadro normativo di riferimento, si rinvia alle relazioni precedenti, salvo ricordare che, oltre al citato d.lgs. n. 138 del 2003, assumono particolare rilievo, quali fonti primarie di riferimento per la disciplina dell’organizzazione e dell’attività dell’Inaf, il d.lgs. 31 dicembre 2009, n. 213 (“Xxxxxxxx xxxxx xxxx xx xxxxxxx xx xxxxxxxxxx xxxxx x. 00 settembre 2007, n. 165”) che disciplina il riordino degli enti di ricerca in attuazione della l. 27 settembre 2007, n. 165, ed il d.lgs. 25 novembre 2016, n. 218 (106” e ss.mm.ii. - L. n. 328/2000 Semplificazione Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali”; - L.R. n. 6/2006 “Sistema integrato di interventi e servizi per la promozione e la tutela dei diritti di cittadinanza sociale” e ss.mm.ii., con particolare riferimento all’articolo 6, comma 1, lettera i); - Deliberazione della Giunta Regionale 1 giugno 2011 n. 1032 “Atto di indirizzo riguardante le modalità di affidamento dei servizi del sistema integrato di interventi e servizi sociali” previsto dall’art. 35 c. 5 della L.R. n. 6/2006; - Deliberazione della Giunta Regionale 22 marzo 2012 n. 458 “Linee guida per la predisposizione del Piano di Zona”. - Legge n. 6/2004 “Introduzione nel libro primo, titolo XII, del codice civile del capo I, relativo all’istituzione dell’amministrazione di sostegno e modifica degli artt. 388, 414, 417, 418, 424, 426, 427 e 429 del codice civile in materia di interdizioni e inabilitazioni, nonché relative norme di attuazione, di coordinamento e finali; - L.R. n. 19/2010 “Interventi per la promozione e la diffusione dell’amministratore di sostegno a tutela dei soggetti deboli”; - Regolamento di attuazione della L.R. n. 19/2010 approvato con D.P.Reg. n. 190 del 2 agosto 2011; - L.R. 31/2018 “Modifiche alla L.R. 26/2014, alla L.R.18/2015 e alla L.R.6/2006”. Il presente Avviso è promosso nell’ambito delle attività degli enti pubblici afferenti al Piano Attuativo Locale del Piano di ricerca ai sensi dell’articolo 13 della legge 7 agosto 2015, numero 124”). Ai sensi dell’art. 2 del ridetto d.lgs. n. 138 del 2003Zona 2017-2018 e, in Inaf sono confluiti i seguenti istituti particolare, all’obiettivo REGIONALE N. 7.2 Sviluppare la domiciliarità, sostenere le famiglie, qualificare il lavoro di cura degli assistenti familiari, sperimentare soluzioni innovative di risposta residenziale (es. utilizzo condiviso di civili abitazioni per favorire forme di convivenza per anziani soli…) per ampliare le possibilità anche di coloro che necessitano di assistenza e cure di vivere in contesti di vita non istituzionalizzanti. Macroazione 7.2.1b Implementazione delle reti locali a supporto della domiciliarità azione Sviluppo delle attività connesse alla promozione e supporto della figura dell’amministratore di sostegno a tutela dei soggetti deboli - ed è conseguente alla conferenza di concertazione del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr): Istituto di radioastronomia; Istituto di astrofisica spaziale; Istituto di fisica dello spazio interplanetario. L’Inaf ha personalità giuridica di diritto pubblico ed autonomia scientifica, finanziaria, patrimoniale e contabile, statutaria e regolamentare, con soggezione alla vigilanza programma attuativo 2018 del Ministero dell’università e della ricerca (istituito dal d.l. 9 gennaio 2020, n. 1, convertito, con modificazioni, dalla legge 5 marzo 2020, n. 12)Servizio Sociale dei Comuni già UTI Noncello del 19.3.2018.

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Quadro normativo di riferimento. L’Istituto nazionale Durante il II Forum Mondiale dell’Acqua - L’Aia, marzo 2000 - vengono definiti i Contratti di astrofisica (Inaf)Fiume quali strumenti che permettono di “adottare un sistema di regole in cui i criteri di utilità pubblica, istituito con il d.lgs. 23 luglio 1999 n. 296rendimento economico, e successivamente riordinato con il d.lgs. 4 giugno 2003 n. 138valore sociale, è il principale ente sostenibilità ambientale intervengono in modo paritario nella ricerca di soluzioni efficaci per la ricerca nel campo dell’astrofisica riqualificazione di un bacino fluviale”. L’importanza della partecipazione e dell’astronomiadella responsabilizzazione dei cittadini nei processi decisionali nell’ambito delle politiche in materia di acque, viene ribadita dalla Direttiva Quadro sulle Acque 2000/60/CE, che prevede, al fine di proteggere, migliorare e ripristinare la qualità di tutte le acque superficiali, costiere e sotterranee, la partecipazione attiva di tutte le parti interessate all’attuazione dei Piani di Gestione dei bacini idrografici”. L’articolo 14, infatti, sottolinea come “il successo della Direttiva dipende da una stretta collaborazione e da un’azione coerente a livello locale, della Comunità e degli Stati membri, oltre che dall’informazione, dalla consultazione e dalla partecipazione dell’opinione pubblica, compresi gli utenti”. La mission principale dell’InafDirettiva Quadro sulle Acque viene recepita in Italia attraverso il D. Lgs. 3 aprile 2006, ai sensi dell’art. 1 dello statuto, consiste n. 152 nello svolgere, promuovere e valorizzare la ricerca scientifica e tecnologica nei campi dell’astronomia e dell’astrofisica, diffonderne e divulgarne i relativi risultati, favorire il trasferimento tecnologico verso l’industria, perseguendo obiettivi di eccellenza a livello internazionale”. Per gli aspetti specifici di dettaglio del quadro normativo di riferimento, si rinvia alle relazioni precedenti, salvo ricordare Norme in materia ambientale” che, oltre al citato d.lgs. n. 138 del 2003a confermare il conseguimento degli obiettivi di prevenzione e riduzione dell’inquinamento, assumono particolare rilievo, quali fonti primarie di riferimento individua i distretti idrografici come “la principale unità per la disciplina dell’organizzazione gestione dei bacini idrografici” e dell’attività dell’Inafprevede, per ciascun distretto idrografico, un Piano di Gestione. Anche il d.lgsPiano di Gestione del Distretto Idrografico del fiume Po, adottato con Deliberazione del Comitato Istituzionale n. 1 del 24 febbraio 2010, individua i Contratti di Fiume e di Lago quali misure non strutturali per la gestione integrata delle criticità di tipo qualitativo, quantitativo o idraulico dell’area idrografica, finalizzate al raggiungimento degli obiettivi ambientali. 31 dicembre 2009In attuazione al D. Lgs. 3 aprile 2006, n. 213 (“Xxxxxxxx xxxxx xxxx xx xxxxxxx xx xxxxxxxxxx xxxxx x. 00 settembre 152, la Regione Piemonte ha approvato, con D.C.R. del 13 marzo 2007, n. 165”) 117-10731, il Piano di Tutela delle Acque della Regione Piemonte (PTA), che disciplina fa esplicito riferimento allo strumento dei Contratti di Fiume e di Lago quale strumento attuativo per il riordino raggiungimento degli enti obiettivi di ricerca tutela dei corpi idrici previsti dal PTA stesso. Nello specifico, l’art. 10 comma 1 del PTA “Strumenti di attuazione del Piano di Tutela delle Acque” evidenzia come “Il Piano di tutela delle acque è attuato, attraverso l’azione coordinata di tutte le istituzioni competenti in attuazione della l. 27 settembre 2007, n. 165, ed il d.lgs. 25 novembre 2016, n. 218 (“Semplificazione delle attività degli enti pubblici di ricerca ai sensi dell’articolo 13 della legge 7 agosto 2015, numero 124”). Ai sensi dell’art. 2 del ridetto d.lgs. n. 138 del 2003, in Inaf sono confluiti i seguenti istituti del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr): Istituto di radioastronomia; Istituto di astrofisica spaziale; Istituto di fisica dello spazio interplanetario. L’Inaf ha personalità giuridica di diritto pubblico ed autonomia scientifica, finanziaria, patrimoniale e contabile, statutaria e regolamentare, con soggezione alla vigilanza del Ministero dell’università e della ricerca (istituito dal d.l. 9 gennaio 2020, n. 1, convertito, con modificazioni, dalla legge 5 marzo 2020, n. 12).materia […] mediante:

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