Livello territoriale Clausole campione

Livello territoriale. Annualmente, a livello regionale e provinciale, di norma entro il primo quadrimestre o, su richiesta di una delle parti, in un periodo diverso le associazioni imprenditoriali territoriali e le corrispondenti organizzazioni sindacali si incontreranno al fine di procedere ad un esame congiunto – articolato per comparti merceologici e settori omogenei – anche orientato al raggiungimento di intese, sulle dinamiche strutturali, sulle prospettive di sviluppo, sui più rilevanti processi di ristrutturazione, riorganizzazione, terziarizzazione, affiliazione, concentrazione, internazionalizzazione, esternalizzazione, appalti, franchising, utilizzo di lavori atipici, innovazione tecnologica e sviluppo in atto e sui loro effetti sulla professionalità, nonché sullo stato e sulla dinamica quantitativa e qualitativa dell’occupazione, con particolare riferimento all’occupazione giovanile e femminile. Nello stesso incontro saranno esaminati: la dinamica evolutiva della rete commerciale ed i conseguenti effetti sull’occupazione, le problematiche inerenti alla legislazione commerciale e di disciplina dell’orario di apertura dei negozi, il calendario annuo delle aperture domenicali e festive, anche con riferimento al decreto legislativo n. 114/98, nonché ai nuovi processi in tema di mercato del lavoro, come disciplinati dal presente CCNL.
Livello territoriale. Annualmente, a livello regionale e provinciale, di norma entro il primo quadrimestre o, su richiesta di una delle parti, in un periodo diverso le associazioni imprenditoriali terri- toriali e le corrispondenti organizzazioni sindacali si incontreranno al fine di procedere ad un esame congiunto - articolato per comparti merceologici e settori omogenei - anche orientato al raggiungimento di intese, sulle dinamiche strutturali, sulle prospettive di svi- luppo, sui più rilevanti processi di ristrutturazione, riorganizzazione, terziarizzazione, affiliazione, concentrazione, internazionalizzazione, esternalizzazione, appalti, franchi- sing, utilizzo di lavori atipici, innovazione tecnologica e sviluppo in atto e sui loro effet- SEZIONE PRIMA Titolo I - Diritti di Informazione e consultazione ti sulla professionalità, nonché sullo stato e sulla dinamica quantitativa e qualitativa del- l’occupazione, con particolare riferimento all’occupazione giovanile e femminile. Nello stesso incontro saranno esaminati: la dinamica evolutiva della rete commerciale ed i conseguenti effetti sull’occupazione, le problematiche inerenti alla legislazione commerciale e di disciplina dell’orario di apertura dei negozi, il calendario annuo delle aperture domenicali e festive, anche con riferimento al decreto legislativo n. 114/98, nonché ai nuovi processi in tema di mercato del lavoro, come disciplinati dal presente CCNL.
Livello territoriale. (1) Annualmente, a richiesta delle Organizzazioni Sindacali dei lavoratori, in appositi incontri a livello regionale, le Organizzazioni Imprenditoriali forniranno dati conoscitivi relativi ai piani di sviluppo e ristrutturazione, articolati per settori omogenei.
Livello territoriale. Annualmente, a livello regionale e provinciale, di norma entro il primo quadrimestre o, su richiesta di una delle parti, in un periodo diverso, le associazioni imprenditoriali territoriali e le corrispondenti organizzazioni sindacali forniranno dati conoscitivi relativi ai piani di sviluppo e ristrutturazione, articolati per settori omogenei.
Livello territoriale. DIRITTI DI INFORMAZIONE
Livello territoriale. Sono escluse dalle procedure a livello territoriale le controversie relative a questioni già oggetto di esame con le XX.XX. Territoriali. In questi casi si può accedere direttamente alla procedura a livello nazionale. La richiesta di esame della questione che è causa della controversia è formulata dalla R.S.U. e dalla Direzione Aziendale mediante comunicazione, inviata all’Associazione Imprenditoriale Territoriale competente, con l’indicazione dei motivi della controversia collettiva. Entro 5 giorni dal ricevimento della richiesta, si terrà un incontro per l’esame della questione che è causa della controversia collettiva. Tale fase si dovrà completare entro 10 giorni successivi alla data di presentazione della richiesta. Resta salva la facoltà delle Parti, che intervengono nella procedura, di prorogare di comune accordo detto termine. Per l’espletamento della procedura di cui sopra l’Associazione Imprenditoriale convoca le Organizzazioni Sindacali Territoriali, aderenti alle Federazioni Sindacali firmatarie del C.C.N.L., nell’ambito delle quali è stata costituita la R.S.U. aziendale, la R.S.U. e la Direzione Aziendale. L’attivazione della presente procedura comporta che fino al suo esaurimento le Parti non assumeranno iniziative unilaterali.
Livello territoriale. La FIEG, sulla base delle informazioni trasmesse dalle aziende interessate, si impegna a fornire alle organizzazioni sindacali regionali competenti entro il 30 giugno di ciascun anno i seguenti dati: – investimenti editoriali; – tasso di concentrazione delle aziende e delle testate nell’ambito regionale; – teletrasrnissioni nelle singole regioni; – impiego degli organici e utilizzo degli impianti nell’arco delle 24 ore; – occupazione (per classi di età, sesso, qualifica, categoria); – tipologia tecnologica; – consistenza della rete di distribuzione. A livello aziendale verranno forniti annualmente alle RSU informazioni riguardanti l’andamento economico, tecnico, produttivo e i programmi aziendali relativi alla commercializzazione del prodotto ed alle innovazioni organizzative del ciclo produttivo, informazione sul numero e sulle aree di utilizzazione dei contratti a termine stipulati nonché sul numero dei contratti part time stipulati, sulla relativa tipologia e sull’eventuale ricorso al lavoro supplementare. Ferma restando la successiva fase di consultazione per i problemi che assumono rilevanza strutturale, formano oggetto di informativa urgente iniziative aziendali dirette a garantire la costante regolarità produttiva ed organizzativa.
Livello territoriale. Le informazioni di cui ai primi cinque commi del punto precedente, globalmente riferite nell'ambito di competenza dell'API territoriale, verranno fornite dalla stessa al Sindacato provinciale di categoria nel corso di appositi incontri. Per le province con ridotta concentrazione di aziende nei settori interessati, le Organizzazioni nazionali delle due parti individueranno consensualmente aree interprovinciali. Le stesse informazioni verranno altresì fornite a livello regionale dalle API territoriali di categoria ed eventualmente, laddove il problema riguardi il territorio, alle strutture sindacali orizzontali competenti. Le parti, verificato il processo di trasferimento di poteri dall'Ente Stato all'Ente regione per particolari tematiche relative al mondo industriale, potranno articolare specifici momenti informativi legati agli argomenti oggetto del trasferimento. Annualmente, nel corso di apposito incontro, le aziende che abbiano le caratteristiche della media azienda secondo le normative nazionali e comunitarie, assistite dall'UNIGEC-CONFAPI e dall'UNIMATICA- CONFAPI provinciale, forniranno alle Rappresentanze sindacali aziendali, assistite dalle SLC-CGIL, FISTEL- CISL, UILSIC-UIL provinciali, informazioni relative agli orientamenti economici e produttivi alle entità e al tipo degli investimenti (nuove tecnologie, nuovi insediamenti o consistenti ampliamenti o trasformazioni di quelli esistenti), illustrando le eventuali implicazioni sull'occupazione, sulla mobilità, sulla qualificazione professionale dei lavoratori e sulle condizioni ambientali ed ecologiche. Inoltre, annualmente, nel corso di appositi incontri i gruppi industriali, individuabili nei complessi produttivi con più stabilimenti situati nel territorio nazionale, che occupano globalmente più di 100 dipendenti, assistiti dall'UNIGEC-CONFAPI e dall'UNIMATICA-CONFAPI nazionale, forniranno alle Rappresentanze sindacali del gruppo, assistite dalle Organizzazioni nazionali territoriali competenti dei lavoratori, informazioni relative allo stato dell'occupazione avuto, anche riguardo alla applicazione della legge n. 903/1977, agli orientamenti economici e produttivi, alle entità e al tipo di investimenti (nuove tecnologie, nuovi insediamenti industriali o consistenti ampliamenti e trasformazioni di quelli esistenti), ai criteri generali della loro localizzazione e alle prevedibili implicazioni sull'occupazione, sulle mobilità, sulla qualificazione professionale dei lavoratori e sulle condizioni am...
Livello territoriale. Agli organismi paritetici operanti a livello territoriale di cui all’accordo interconfederale del 27/10/1995, sono riservate competenze specifiche di informazione e formazione previste dall’art. 20 del D.Lgs. 626/94. Potranno, in particolare, essere studiati linee guida e moduli formativi, per la formazione dei RLS e dei lavoratori, adeguandoli alle peculiarità del settore anche in relazione a quanto potrà emergere dalle risultanze nazionali di cui alla precedente lettera A).
Livello territoriale. Con riferimento alle indicazioni del C.P.N. e al recepimento, da parte dello stesso delle informazioni atte allo svolgimento del proprio compito, le parti si riuniranno semestralmente per esaminare i dati relativi a: ➢ numero e entità delle imprese nel territorio e loro dislocazione; ➢ numero e qualifica degli addetti, suddiviso per sesso ed età; ➢ programmi e prospettive di lavoro; ➢ previsioni di mercato inerenti l’acquisizione di nuove commesse (pubbliche e private); ➢ programmi di investimento tanto produttivi quanto relativi all’acquisizione strutturazione degli impianti; ➢ previsioni sugli strumenti regolatori pubblici (P.A.E., autorizzazioni, etc.) Nel suddetto quadro di riferimento occorre inserire una serie di iniziative a cura delle organizzazioni contraenti nell’ambito delle rispettive autonomie affinché siano resi possibili interscambi fra le istituzioni territoriali ed il mondo economico. Tali interscambio avranno anche la finalità di ampliare l’orizzonte delle conoscenze per quanto attiene il tipo, i tempi e le modalità dei programmi di approntamento degli strumenti urbanistici che consentano una programmazione delle attività estrattive.