Il dibattito Clausole campione

Il dibattito. La presente ricerca, condotta dall’Isfol – Area “Mercato del lavoro” – con interviste sul campo a organismi sindacali, datoriali e imprese, ha evidenziato che le possibilità offerte dal contratto di inserimento, così come descritto, da un lato sono percepite come un’importante opportunità occupazionale per le lavoratrici al fine di ridurre il gap numerico tra i due sessi nel mercato del lavoro. Dall’altro, tuttavia, presentano alcuni rischi. Il contratto di inserimento potrebbe risultare penalizzante per le donne, le quali potrebbero essere sistematicamente assunte con un contratto diverso e che invece con questo istituto sono relegate in una prospettiva temporanea che oltretutto consente il sottoinquadramento di due livelli contrattuali. I punti di opposizione al provvedimento sono essenzialmente due e vertono da un lato sulla identificazione a livello generale della “donna” come “soggetto svantaggiato” tout court e dall’altro sul relativo inquadramento e trattamento retributivo, legato all’inserimento. Parte della dottrina191 ha segnalato che “Le donne sono diventate categoria di svantaggio sociale. È questo il risultato di recenti interventi normativi sui nuovi contratti di inserimento. Da ora in poi il contratto di inserimento può essere stipulato in tutto il territorio nazionale per le donne, in quanto tali, bastando appartenere al genere femminile per essere assunte con un contratto che, non solo, è di durata determinata (da 9 a 18 mesi), ma prevede anche il sottoinquadramento retributivo fino a due livelli. Non credo che ci potessimo aspettare una tale deriva. Non potevamo aspettarci che le donne in quanto tali potessero essere considerate categorie di svantaggio sociale! Né, soprattutto, che si finisse per ritorcere contro le donne quegli strumenti positivi della promozione della parità di opportunità costruiti finora. Eppure nella Carta Costituzionale è scritto il vincolo costituzionale della parità di diritti e di retribuzione tra donne e uomini. Non è la prima volta che ci troviamo davanti a un esempio di “salario di ingresso”, ma finora era riservato ai giovani, proprio in quanto categoria di transizione. Le donne si potrebbero trovare di fronte a questo contratto ogni volta che vengono assunte, si tratti di nuovo ingresso nel mondo del lavoro, di reingresso, di mobilità da un posto di lavoro a un altro. Dal linguaggio del sogno, della democrazia compiuta, della partecipazione equilibrata ad una nuova brutale realtà: la differenza del tasso di ...