Criteri di classificazione Clausole campione

Criteri di classificazione. L'inquadramento di ciascun lavoratore avviene identificando prima l'area di coerenza e successivamente il livello relativo alla complessità del ruolo da esercitare. L'attribuzione del personale ad una determinata area si definisce attraverso l'analisi della mansione svolta, mediante l'identificazione della presenza e del grado di importanza dei seguenti fattori: - conoscenze teoriche e pratiche; - ampiezza e complessità del ruolo; - livello di standardizzazione o autonomia; - responsabilità e finalità; - gestione delle informazioni. L'attribuzione del livello avviene in funzione della complessità del ruolo richiesto, della dimensione e degli ambiti operativi delle attività, della polifunzionalità da esercitare e del livello di maturazione professionale conseguito. Ad ogni livello possono essere attribuite mansioni di coordinamento del personale inquadrato in livelli immediatamente inferiori. In fase di prima applicazione, per il personale proveniente dagli EE.LL., le parti concordano di attribuire i livelli di inquadramento secondo la tabella di corrispondenza riportata in Allegato A, senza che ciò possa costituire titolo o diritto di equivalenza o armonizzazione in altri casi e in ogni caso salvaguardando e conservando il livello retributivo complessivo precedente di ogni singolo interessato.
Criteri di classificazione. I fattori di classificazione sono i seguenti:
Criteri di classificazione. Complessità • Classe 3 Livello di liquidità • Liquido /a rischio di liquidità / illiquido
Criteri di classificazione. Sono incluse nella presente categoria le attività finanziarie che soddisfano entrambe le seguenti condizioni: • l’attività finanziaria è posseduta secondo un modello di business il cui obiettivo è conseguito sia mediante l’incasso dei flussi finanziari previsti contrattualmente che mediante la vendita (Business model “Hold to Collect and Sell”), e • i termini contrattuali dell’attività finanziaria prevedono, a determinate date, flussi finanziari rappresentati unicamente da pagamenti del capitale e dell’interesse sull’importo del capitale da restituire (cd. “SPPI test” superato). Sono inoltre inclusi nella voce gli strumenti di capitale, non detenuti per finalità di negoziazione, per i quali al momento della rilevazione iniziale è stata esercitata l’opzione per la designazione al fair value con impatto sulla redditività complessiva. In particolare, vengono inclusi in questa voce: • i titoli di debito che sono riconducibili ad un business model Hold to Collect and Sell e che hanno superato il test SPPI; • le interessenze azionarie, non qualificabili di controllo, collegamento e controllo congiunto, che non sono detenute con finalità di negoziazione, per cui si è esercitata l’opzione per la designazione al fair value con impatto sulla redditività complessiva; • i finanziamenti che sono riconducibili ad un business model Hold to Collect and Sell e che hanno superato il test SPPI, incluse le quote dei prestiti sindacati sottoscritti che, sin dall’origine, vengono destinate alla cessione e che sono riconducibili ad un Business model Hold to Collect and Sell. Secondo le regole generali previste dall’IFRS 9 in materia di riclassificazione delle attività finanziarie (ad eccezione dei titoli di capitale, per cui non è ammessa alcuna riclassifica), non sono ammesse riclassifiche verso altre categorie di attività finanziarie salvo il caso in cui l’entità modifichi il proprio modello di business per la gestione delle attività finanziarie. In tali casi, le attività finanziarie potranno essere riclassificate dalla categoria valutata al fair value con impatto sulla redditività complessiva in una delle altre due categorie previste dall’IFRS 9 (Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato o Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico). Il valore di trasferimento è rappresentato dal fair value al momento della riclassificazione e gli effetti della riclassificazione operano in maniera prospettica a partire dalla data di riclassificazione. ...
Criteri di classificazione. Tra le attività immobilizzate ad “uso funzionale” rientrano gli immobili, i mobili, gli impianti e i macchinari detenuti dalla società per l’utilizzo nello svolgimento della propria attività, per scopi amministrativi ed in quanto destinati ad essere utilizzati per più esercizi. Le immobilizzazioni a “scopo d’investimento”, costituite da terreni, sono rappresentate da attività materiali non detenute per i suddetti scopi.
Criteri di classificazione. Le immobilizzazioni immateriali della società, rappresentate da software, sono classificate tra le “altre attività valutate al costo”.
Criteri di classificazione. 1. L'attribuzione del lavoratore all'area avviene attraverso l'analisi della mansione svolta, mediante l'identificazione della presenza e del grado di importanza dei seguenti fattori:
Criteri di classificazione. Un’attività finanziaria è classificata fra le attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value qualora la stessa non soddisfi le condizioni, in termini di business model o di caratteristiche dei flussi di cassa, per la valutazione al costo ammortizzato o al fair value con impatto sulla redditività complessiva. In particolare sono classificati in questo portafoglio: ▪ strumenti di debito, titoli e finanziamenti il cui business model non risulta essere né Hold to collect né ▪ strumenti di debito, titoli e finanziamenti, i cui flussi di cassa non rappresentano solamente la corresponsione di capitale e interessi (polizze di capitalizzazione), ovvero che non superano il test SPPI; ▪ gli strumenti di capitale - non qualificabili di controllo, collegamento e controllo congiunto - detenuti per finalità di negoziazione o per cui non si sia optato, in sede di rilevazione iniziale, per la designazione al fair value con impatto sulla redditività complessiva; ▪ quote di O.I.C.R..
Criteri di classificazione. Le passività finanziarie valutate al costo ammortizzato comprendono gli strumenti finanziari (diversi dalle passività di negoziazione e da quelle designate al fair value) rappresentativi delle diverse forme di passività onerose verso terzi.
Criteri di classificazione. La voce include principalmente i terreni, gli immobili ad uso funzionale e quelli detenuti a scopo di investimento, gli impianti, i veicoli, i mobili, gli arredi e le attrezzature di qualsiasi tipo. Si definiscono “immobili ad uso funzionale” quelli posseduti per essere impiegati nella fornitura di servizi oppure per scopi amministrativi. Rientrano invece tra gli immobili da investimento le proprietà possedute al fine di percepire canoni di locazione o per l’apprezzamento del capitale investito, o per entrambe le motivazioni. Gli immobili posseduti sono principalmente utilizzati come filiali ed uffici della Banca. Sono compresi tra le attività materiali i beni utilizzati nell’ambito di contratti di leasing finanziario, ancorché la titolarità giuridica dei medesimi permanga in capo alla società locatrice. Tra le attività materiali sono inclusi anche i costi per migliorie su beni di terzi, purché relative ad attività materiali identificabili e separabili (es. ATM). Qualora i suddetti costi non presentino autonoma funzionalità ed utilizzabili- tà, ma dagli stessi si attendano benefici futuri, sono iscritti tra le “altre attività” e vengono ammortizzati nel più breve periodo tra quello di prevedibile capacità di utilizzo delle migliorie stesse e quello di durata residua della locazione. Al valore delle immobilizzazioni materiali concorrono anche gli acconti versati per l’acquisizione e la ristruttura- zione di beni non ancora entrati nel processo produttivo, e quindi non ancora oggetto di ammortamento.