Aggregati Clausole campione

Aggregati. Gli aggregati lapidei costituiscono la fase solida dei conglomerati bituminosi a caldo. Essi sono composti dall’insieme degli aggregati grossi degli aggregati fini e del filler, che può essere di additivazione o proveniente dalla frazione fina. Gli aggregati grossi e fini sono costituiti da elementi ottenuti dalla lavorazione di materiali naturali, artificiali o riciclati, qualificati in conformità al Regolamento UE n. 305/2011 sui prodotti da costruzione. Ciascuna fornitura deve essere accompagnata dalla marcatura CE attestante la conformità all’appendice ZA della norma europea armonizzata UNI EN 13043. Le caratteristiche tecniche degli aggregati e i metodi di attestazione devono essere conformi al Decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti del 16 novembre 2009. La designazione dell’aggregato grosso deve essere effettuata mediante le dimensioni degli stacci appartenenti al gruppo di base più gruppo 2 della UNI EN 13043. L’aggregato grosso può essere di provenienza diversa purché, per ogni tipologia, risultino soddisfatti i requisiti indicati nella Tabella A.1 e almeno il 90% sia di natura ignea estrusiva (basalto, trachite, leucitite). Requisito Xxxxx Xxxxxxx unità di misura Valori richiesti Categoria Resistenza alla frammentazione (Los Angeles) UNI EN 1097-2 LA % ≤20 LA20 Percentuale di particelle frantumate UNI EN 933-5 C % 100 C100/0 Dimensione Max UNI EN 933-1 D mm 16 - Passante allo 0.063 UNI EN 933-1 f % ≤1 f1 Resistenza al gelo e disgelo UNI EN 1367-1 F % ≤1 F1 Indice di appiattimento UNI EN 933-3 FI % ≤20 FI20 Assorbimento d’acqua UNI EN 1097-6 WA24 % ≤1,5 WA242 Resistenza alla levigazione UNI EN 1097-8 PSV - ≥44 PSV44 La designazione dell’aggregato fine deve essere effettuata secondo la norma UNI EN 13043. Per motivi di congruenza con le pezzature fini attualmente prodotte in Italia, è permesso l’impiego come aggregato fine anche di aggregati in frazione unica con dimensione massima di 4 mm (Dmax=4 mm). L’aggregato fine può essere di provenienza o natura petrografica diversa purché, per ogni tipologia, risultino soddisfatti i requisiti indicati nella Tabella A.2 Requisito Xxxxx Xxxxxxx Unità di misura Valori richiesti Categoria Equivalente in sabbia UNI EN 933-8 ES % ≥70 - Quantità di frantumato % ≥70 - Passante allo 0.063 UNI EN 933-1 f % ≤5 f5 Il filler, frazione per la maggior parte passante al setaccio 0,063 mm, proviene dalla frazione fina degli aggregati oppure può essere costituito da polvere di roccia, preferibilmente calc...
Aggregati. Sono idonei alla produzione di calcestruzzo per uso strutturale gli aggregati ottenuti dalla lavorazione di materiali naturali, arti- ficiali, oppure provenienti da processi di riciclo conformi alla norma europea armonizzata UNI EN 12620 e, per gli aggregati leg- geri, alla norma europea armonizzata UNI EN 13055. Il sistema di valutazione e verifica della costanza della prestazione, di tali aggregati, ai sensi del Regolamento UE 305/2011, è in- dicato nella seguente Tab. 11.2.II. Aggregati per calcestruzzo UNI EN 12620 e UNI EN 13055-1 Calcestruzzo strutturale 2 + È consentito l’uso di aggregati grossi provenienti da riciclo, secondo i limiti di cui alla Tab. 11.2.III a condizione che la miscela di calcestruzzo, confezionato con aggregati riciclati, venga preliminarmente qualificata e documentata, nonché accettata in cantiere, attraverso le procedure di cui alle presenti norme. demolizioni di edifici (macerie) = C 8/10 fino al 100% demolizioni di solo calcestruzzo e c.a. (frammenti di calcestruzzo ≥ 90%, UNI EN 933-11:2009) ≤ C20/25 fino al 60% Riutilizzo di calcestruzzo interno ne- gli stabilimenti di prefabbricazione qualificati - da qualsiasi classe Classe minore del cal- cestruzzo di origine fino al 15% Stessa classe del calce- struzzo di origine fino al 10% Per quanto riguarda i controlli di accettazione degli aggregati da effettuarsi a cura del Direttore dei Lavori, questi sono finalizzati almeno alla verifica delle caratteristiche tecniche riportate nella Tab. 11.2.IV. I metodi di prova da utilizzarsi sono quelli indicati nelle Norme Europee Armonizzate citate, in relazione a ciascuna caratteristica. Tab. 11.2.IV – Controlli di accettazione per aggregati per calcestruzzo strutturale Dimensione per il filler Resistenza alla frammentazione/frantumazione (per calcestruzzo Rck ≥ C50/60 e aggregato Il progetto, nelle apposite prescrizioni, potrà fare utile riferimento alle norme UNI 8520-1 e UNI 8520-2, al fine di individuare i limiti di accettabilità delle caratteristiche tecniche degli aggregati.
Aggregati. Gli aggregati lapidei possono essere impiegati ad integrazione del fresato per l’ottenimento di prestazioni della miscela adeguate. Essi comprendono aggregati grossi, in frazione unica, fini e filler proveniente dalla frazione fina (filler di recupero) o di additivazione. Gli aggregati grossi e fini sono costituiti da elementi ottenuti dalla lavorazione di materiali naturali (rocce, aggregati naturali tondeggianti, aggregati naturali a spigoli vivi). L’aggregato grosso (D ≤ 45 mm; d ≥ 2 mm) o in frazione unica può essere di provenienza o natura petrografica diversa purché, per ogni tipologia, risultino soddisfatti i requisiti indicati nella (Tabella 52). La designazione dell’aggregato grosso deve essere effettuata mediante le dimensioni dei setacci appartenenti al gruppo di base, più gruppo 2 della UNI EN 13043.
Aggregati. Gli aggregati lapidei costituiscono la matrice litica del conglomerato bituminoso e sono composti da aggregati grossi, fini e filler proveniente dalla frazione fina (filler di recupero) o di additivazione. Gli aggregati grossi e fini sono costituiti da elementi ottenuti dalla lavorazione di materiali naturali (rocce, aggregati naturali tondeggianti, aggregati naturali a spigoli vivi). L’aggregato grosso (D ≤ 45 mm; d ≥ 2 mm) può essere di provenienza o natura petrografica diversa purché, per ogni tipologia, risultino soddisfatti i requisiti indicati nella Tabella 24. La designazione dell’aggregato grosso deve essere effettuata mediante le dimensioni dei setacci appartenenti al gruppo di base, più gruppo 2 della UNI EN 13043.
Aggregati. Per tutti i tipi di conglomerato cementizio dovranno essere impiegati esclusivamente gli aggregati della categoria A di cui alla Norma UNI 8520 parte 2a aventi caratteristiche nei limiti di accettazione della Norma medesima, salvo particolari deroghe di carattere eccezionale che la Direzione Lavori, previa attenta valutazione delle locali condizioni di reperibilità degli aggregati, potrà concedere esclusivamente riguardo ai valori di perdita in massa per abrasione; in caso di deroga, la classe di resistenza progettualmente prevista, esclusivamente per i conglomerati cementizi di tipo I e II, dovrà essere aumentata di 5 MPa, all'Impresa nulla sarà dovuto per questo aumento di classe. Dovranno essere costituiti da elementi non gelivi privi di parti friabili e polverulente o scistose, argilla e sostanze organiche; non dovranno contenere i minerali pericolosi: pirite, marcasite, pirrotina, quarzo ad estenzione ondulata, gesso e solfati solubili (per questi ultimi si veda la tabella 15 A). A cura ed a spese dell'Impresa, sotto il controllo della Direzione Lavori, dovrà essere accertata, mediante esame mineralogico (UNI 8520 parte 4) presso un Laboratorio Ufficiale, l'assenza dei minerali indesiderati suddetti e di forme di silice reattiva verso gli alcali del cemento (opale, calcedonio, tridimite, cristobalite, quarzo cristallino in stato di alterazione o tensione, selce, vetri vulcanici, ossidiane), per ciascuna delle cave di provenienza dei materiali. Copia della relativa documentazione dovrà essere custodita dalla Direzione Lavori e dall'Impresa. Tale esame verrà ripetuto con la frequenza indicata nella tabella 15 A e comunque almeno una volta all'anno. Ove fosse presente silice reattiva si procederà all'esecuzione delle prove della Norma UNI 8520 parte 22, punto 3, con la successione e l'interpretazione ivi descritte. Gelività degli aggregati Gelività CNR 80 e UNI 8520 PARTE 20 perdita di massa <4% dopo 20 cicli Resistenza alla abrasione Los Angeles CNR 34 e UNI 8520 parte 19 perdita di massa L.A. 30% Compattezza degli aggregati Degradabilità alle soluzioni solfatiche UNI 8520 parte 10 perdita di massa dopo 5 cicli <10% Presenza di gesso e solfati solubili Analisi chimica degli inerti UNI 8520 parte 11 SO3 < 0,05% Presenza di argille Equivalente in sabbia UNI 8520 parte 15 ES > 80 VB < 0,6 cm3/g di fini Presenza di pirite, marcasite, pirrotina e quarzo ad estinzione ondulata Analisi petrografica UNI 8520 parte 4 assenti Presenza di sostanze organiche Determ...
Aggregati. Gli inerti lapidei impiegati nel conglomerato bituminoso dovranno essere qualificati in conformità al Regolamento 305/2011 sui prodotti da costruzione e dovranno essere marcati CE, rispondendo a quanto previsto dall’appendice ZA della norma UNI EN 13043. In ogni caso i materiali dovranno essere conformi ai sistemi di attestazione previsti dalla normativa vigente. La miscela di inerti dovrà essere costituita da aggregati fini e filler, anche eventualmente d’apporto. Potrà inoltre essere utilizzato materiale riciclato da fresato. L’eventuale fresato (anche il 100%) e gli aggregati dovranno avere un’appropriata granulometria (0/10 mm oppure 0/20 mm), secondo gli utilizzi.
Aggregati. L'aggregato grosso, con dimensioni (frazione > 4mm) deve essere costituito da elementi ottenuti dalla frantumazione di rocce lapidee, da elementi naturali tondeggianti, da elementi naturali tondeggianti frantumati, da elementi naturali a spigoli vivi. Tali elementi potranno essere di provenienza o natura petrografia diversa purché, per ogni tipologia, risultino soddisfatti i requisiti indicati nella seguente tabella: Coefficiente Los Angeles S 24 % UNI EN 1097-2 CNR 34/73 Quantità di frantumato 100 % \ Gli inerti dovranno essere di provenienza o natura petrografia tale da garantire le colorazioni richieste in fase di progetto. La percentuale delle sabbie derivanti da frantumazione, che costituiscono parte dell'aggregato fino (frazione < 4mm), viene di volta in volta stabilita dalla Direzione dei Lavori. Non deve comunque essere inferiore al 70%. La restante parte è costituita da sabbie naturali di fiume.
Aggregati. I requisiti di accettazione degli aggregati impiegati per lo strato di base dovranno essere conformi a quanto previsto nelle norme UNI EN 13043 e UNI EN 13055-2 per gli aggregati leggeri. Per il prelevamento dei campioni destinati alle prove di controllo dei requisiti di accettazione vale la xxxxx UNI EN 932 – 1 mentre per le modalità di esecuzione delle prove stesse valgono le normative riportate nel par. 13.8.4.2 “Misto granulare stabilizzato per fondazione e sottofondazione”. L'aggregato xxxxxx (pezzature da 4 a 31,5 mm) dovrà essere costituito da elementi sani, duri, durevoli, a superficie ruvida, xxxxxx xx esenti xx xxxxxxx e da materiali estranei che non dovranno avere forma appiattita, allungata o lenticolare. Le caratteristiche degli elementi che compongono la frazione grossa dovranno essere le seguenti: • xxxxxxx xx xxxxx xxxx prova di abrasione Los Angeles, eseguita sulle singole pezzature, inferiore al 25% del totale UNI EN 1097-2; • il coefficiente di appiattimento, escluso xx xxxxx di aggregati con pezzature inferiore a 4 mm, determinato in accordo alla UNI EN 933-3, deve essere inferiore o uguale a 15; • inerti frantumati (privi di facce tonde) in percentuale superiore al 70% in peso; • coefficiente di imbibizione (EN 13755) inferiore a 1%; L'aggregato fino (pezzature inferiori a 4 mm) dovrà essere costituito da sabbie naturali e di frantumazione; la percentuale di queste ultime verrà determinata in relazione ai valori di scorrimento delle prove Xxxxxxxx, ma comunque non dovrà essere inferiore al 70% della miscela delle sabbie che dovranno rispondere al seguente requisito: • equivalente in sabbia determinato secondo UNI EN 933-8 non inferiore a 70; Gli additivi (filler) provenienti dalla macinazione di rocce preferibilmente calcaree o costituiti da cemento, calce idrata, calce idraulica, dovranno soddisfare ai seguenti requisiti: • alla prova UNI EN 933-10 dovranno risultare compresi nei seguenti limiti minimi: • setaccio UNI 2 xx xxxxxxxx in peso 100% • setaccio UNI n. 0,125 xxxxxxxx in peso 85 - 100% • setaccio UNI n. 0,063 xxxxxxxx in peso 70 - 100% • xxxxx x xxxxxx (filler/bitume = 1.5) (UNI EN 13179-1): ΔR&B> 5% L'ESECUTORE dovrà eseguire le prove di verifica delle caratteristiche sopra richieste alla qualificazione e ogni 500 m3 di conglomerato bituminoso fornito. Nella confezione dei conglomerati bituminosi dei vari strati possono essere impiegate speciali sostanze chimiche attivanti l'adesione bitume-aggregato (agenti tensioattivi di ...
Aggregati. Gli aggregati dovranno rispondere ai requisiti elencati nei paragrafi 9.1.4.2 e 9.1.5
Aggregati. Sono idonei alla produzione di calcestruzzo per uso strutturale gli aggregati ottenuti dalla lavorazione di materiali naturali, artificiali, ovvero provenienti da processi di riciclo conformi alla norma europea armonizzata UNI EN 12620 e, per gli aggregati leggeri, alla norma europea armonizzata UNI EN 13055-1. Il sistema di attestazione della conformità di tali aggregati, ai sensi del DPR n.246/93 è indicato nella Tabella Aggregati per calcestruzzo UNI EN 12620 e UNI EN 13055-1 Calcestruzzo strutturale 2+ È consentito l’uso di aggregati grossi provenienti da riciclo, secondo i limiti di al paragrafo 11.2.9 dal D.M. 14/01/2008 a condizione che la miscela di calcestruzzo confezionata con aggregati riciclati, venga preliminarmente qualificata e documentata attraverso idonee prove di laboratorio. Gli aggregati riciclati dovranno comunque rispettare le norme UNI 8520-1:2005 e UNI 8520-2:2005 al fine di individuare i requisiti chimico-fisici, aggiuntivi rispetto a quelli fissati per gli aggregati naturali, I limiti di accettabilità delle caratteristiche tecniche degli aggregati sono quelli previste dalle norme UNI 8520-1:2005 e UNI 8520-2:2005.