CONTESTO DELLA PROPOSTA Clausole campione

CONTESTO DELLA PROPOSTA. Motivi e obiettivi della proposta • Coerenza con le disposizioni vigenti nel settore normativo interessato • Coerenza con le altre normative dell'Unione
CONTESTO DELLA PROPOSTA. Motivi e obiettivi della proposta
CONTESTO DELLA PROPOSTA. Motivi e obiettivi della proposta • Coerenza con le disposizioni vigenti nel settore normativo interessato
CONTESTO DELLA PROPOSTA. I dati raccolti in 20 anni di attuazione dello Spazio europeo della ricerca (SER) mostrano che, sebbene esso abbia contribuito a conseguire importanti risultati in settori quali le infrastrutture di ricerca, la scienza aperta, la cooperazione internazionale, l'equilibrio della dimensione di genere nella ricerca e nell'innovazione, la programmazione congiunta e la mobilità dei ricercatori, occorre fare di più. Il 30 settembre 2020 la Commissione ha adottato una comunicazione dal titolo "Un nuovo SER per la ricerca e l'innovazione" (COM(2020) 628 final), al fine di istituire un nuovo spazio europeo della ricerca in grado di realizzare l'ambizione di effettuare con successo la transizione verso un'Europa sostenibile, digitale e resiliente e di prepararsi meglio al futuro. La comunicazione del 2020 invita a1 approfondire ulteriormente il SER, passando dal coordinamento delle politiche nazionali a una più profonda integrazione di tali politiche. Chiede di mobilitare gli Stati membri attorno a principi e valori fondamentali e di individuare i settori prioritari per un'azione congiunta. Ciò è importante in un momento in cui sono necessari finanziamenti e riforme nazionali più consistenti e più mirati, in particolare in considerazione della pandemia, al fine di accelerare la duplice transizione verde e digitale. La ricerca e l'innovazione sono in gran parte competenze nazionali e la costruzione dello Spazio europeo della ricerca dipende pertanto in larga misura dalle riforme politiche e dalle iniziative a livello nazionale. Il patto per la ricerca e l'innovazione in Europa stabilisce valori e principi concordati e individua i settori in cui gli Stati membri elaboreranno congiuntamente azioni prioritarie, sostenendo in tal modo l'attuazione della visione e degli obiettivi del nuovo SER. Per sostenere l'attuazione delle politiche nazionali del SER, il patto si basa su i) principi e valori comuni dell'UE per la ricerca e l'innovazione (R&I); ii) settori d'azione prioritari condivisi; iii) investimenti e riforme realizzati alla luce di obiettivi volontari concordati congiuntamente; e iv) un processo semplificato di coordinamento e monitoraggio delle politiche. Riunire questi elementi in un unico atto giuridico riaffermerà l'impegno politico degli Stati membri a mobilitare le loro politiche in materia di R&I per far fronte alle sfide che l'Europa deve affrontare oggi, in particolare la duplice transizione e la ripresa dalla pandemia. Questo approccio guiderà e aggiorne...
CONTESTO DELLA PROPOSTA. La proposta allegata costituisce lo strumento giuridico per la firma di un protocollo all'accordo di cooperazione relativo a un sistema globale di navigazione satellitare civile (GNSS) tra la Comunità europea e i suoi Stati membri e l'Ucraina, per tener conto dell'adesione della Repubblica di Bulgaria, della Repubblica di Croazia e della Romania all'Unione europea. Conformemente agli atti di adesione della Repubblica di Bulgaria, della Romania e della Repubblica di Croazia, i tre Stati membri aderiscono agli accordi internazionali firmati o conclusi dall'Unione europea e dai suoi Stati membri tramite un protocollo agli accordi stessi. Il 23 ottobre 2006 e il 14 settembre 2012 il Consiglio ha autorizzato la Commissione ad avviare negoziati con i paesi terzi interessati sui pertinenti protocolli per l'adesione, rispettivamente, della Repubblica di Bulgaria, della Romania e della Repubblica di Croazia. L'accordo di cooperazione relativo a un sistema globale di navigazione satellitare civile (GNSS) tra la Comunità europea e i suoi Stati membri e l'Ucraina ("l'accordo") è stato firmato il 1° dicembre 2005 ed è entrato in vigore il 1° dicembre 2013. I negoziati con l'Ucraina si sono conclusi positivamente con lo scambio di note verbali. La Commissione giudica soddisfacente l'esito dei negoziati e propone al Consiglio di firmare il protocollo a nome dell'Unione europea e dei suoi Stati membri. Dopo la firma, il protocollo dovrebbe essere concluso dal Consiglio a nome dell'Unione europea e dei suoi Stati membri.
CONTESTO DELLA PROPOSTA. La strategia per il mercato unico xxxxxxxx0, adottata dalla Commissione il 6 maggio 2015, ha annunciato un'iniziativa legislativa riguardante norme armonizzate sulla fornitura di contenuto digitale e sulla vendita online di beni. La presente iniziativa si compone di i) una proposta relativa a determinati aspetti dei contratti di fornitura di contenuto digitale, e ii) una proposta relativa a determinati aspetti dei contratti di vendita online2 e di altri tipi di vendita a distanza di beni. Come annunciato dalla Commissione nel programma di lavoro per il 2015, queste due proposte si basano sull'esperienza acquisita durante i negoziati riguardanti il regolamento relativo a un diritto comune europeo della vendita. In particolare, non adottano più l'approccio di un regime facoltativo e di un corpus completo di norme, bensì contengono un corpus di norme mirate pienamente armonizzate. Le proposte tengono inoltre conto di un certo numero di emendamenti presentati dal Parlamento europeo in prima lettura sulla proposta di regolamento relativo a un diritto comune europeo della vendita, segnatamente la limitazione del campo di applicazione ai contratti di vendita online e di altri tipi di vendita a distanza di beni e l'estensione del campo di applicazione a determinati contenuti digitali forniti in cambio di una prestazione diversa dal denaro. Sebbene la presente relazione riguardi specificamente la proposta relativa a determinati aspetti dei contratti di vendita online e di altri tipi di vendita a distanza di beni, la parte che spiega la motivazione della proposta vale per entrambe le proposte, essendo queste concepite come un pacchetto unico con obiettivi comuni. Obiettivo generale delle proposte è contribuire a un aumento più rapido delle opportunità offerte dalla creazione di un autentico mercato unico digitale, a beneficio sia dei consumatori che delle imprese. Eliminando le principali barriere legate al diritto contrattuale che ostacolano gli scambi transfrontalieri, le norme previste dalle proposte ridurranno l'incertezza giuridica per le imprese e i consumatori derivante dalla complessità del quadro normativo e i costi sopportati dalle imprese a causa delle differenze tra i diritti dei contratti. Secondo il 39% delle imprese che vendono online, ma non oltre frontiera, uno dei principali ostacoli alle vendite transfrontaliere è rappresentato dalle differenze tra i diritti dei contratti nazionali3, soprattutto per quanto riguarda i rimedi in caso di prodotto dif...
CONTESTO DELLA PROPOSTA. 2.1. Accordo tra l'Unione europea e la Confederazione svizzera concernente il collegamento dei rispettivi sistemi di scambio di quote di emissioni di gas a effetto serra
CONTESTO DELLA PROPOSTA. 2.1. L'accordo di partenariato economico tra l'Unione europea e i suoi Stati membri, da una parte, e gli Stati della SADC aderenti all'APE, dall'altra
CONTESTO DELLA PROPOSTA. La strategia per il mercato unico d1i,giatdaloettata dallCaommissione il 6 maggio 2015, ha annunciato un'iniziativa legislativa riguardante norme armonizzate sulla fornitura di contenu digitale e sulla vendita online di beni. La presente iniziativa si compone di i) una propost relativa a determinati aspetiticodnetratti di fornitura di contenuto digitale, e ii) una proposta relativa a determinati aspetti dei contratti di vendi2tae odni lainlteri tipi di vendita a distanza Secondo il 39% delle imprese che vendono online, ma non oltre frontiera, uno dei principa ostacoli alle vendite transfrontaliere è rappresentato dalle differenze tra i diritti dei contra naziona3li, soprattutto per quanto riguarda i rimedi in caso di prodotto difettoso, come indicato dal 49% dei dettaglianti che vendono online e daqlu6a7n%ti dsitanno cercando di vendere online oltre frontiera o stanno valutando tale p4.oLsasibdilviteàrsità delle norme nazionali di diritto contrattuale genera costi una tantum di circa 4 miliardi di euro per dettaglianti che vendono ai consumatosrtii; cqouseti sono sopportati principalmente dalle microimprese e dalle piccole e medie imprese (PMI). Obiettivo delle presenti proposte creare un ambiente favorevole alle imprese, che permetta loro, in particolare alle PMI, d vendere più facilmente a loivetrlansfrontaliero. Occorre garantire la certezza giuridica alle imprese che vendono beni e contenuti digitali al di fuori del mercato nazionale e non gravar dei costi inutili causati dalle differenze tra i diritti nazionali. Tra i consumatori che hanuntiolizzato internet a scopi privati nel 2014 solo il 18% ha effettuato acquisti online da un altro paese dell'UE, mentre il 55% ha acquistato a livell nazional5e. I consumatori non si sentono al sicuro quando fanno acquisti online a livello transfrontaelrio e ritengono di essere tutelati meglio negli acquisti online nazionali, disciplinati dal proprio diritto nazionale. Uno dei principali motivi è l'incertezza in merito ai diritti contrattuali essenziali. Le differenze tra i regimi nazionali cositnitoultisrecounno del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 maggio 1999, su taluni aspetti della vendita delle garanzie dei beni di cons6.umDoette differenze incidono sulla decisione del professionista di vdere beni oltre frontiera e sulla misura in cui farlo.
CONTESTO DELLA PROPOSTA. 2.1. L'accordo euromediterraneo interinale di associazione sugli scambi e la cooperazione tra la Comunità europea, da una parte, e l'Organizzazione per la liberazione della Palestina (OLP) a beneficio dell'Autorità palestinese della Cisgiordania e della Striscia di Gaza, dall'altra