Infrastruttura di rete Clausole campione

Infrastruttura di rete. Il committente si impegna a installare l’infrastruttura di rete seguendo le istruzioni di Axpo; a non spostare, mo- dificare o alterare l’infrastruttura e a non interferire in altro modo; a far eseguire riparazioni, lavori di manuten- zione o altri interventi all’infrastruttura solo da persone autorizzate da Axpo; a non rimuovere, modificare o can- cellare etichette o scritte nell’infrastruttura. Axpo dovrà essere autorizzata a ispezionare e testare l’infrastruttura su sua richiesta.
Infrastruttura di rete. Di seguito l’elenco degli apparati che dovranno essere forniti nell’ambito della Gara.
Infrastruttura di rete. Tutti i data Center sono tra loro interconnessi attraverso la VDCN (Virtual Data Center Network) al fine di garantire massimi livelli di affidabilità e grandi performance grazie anche alle linee ad alta capacità (10 Gbps) per il collegamento agli snodi con maggior traffico. L’attuale fornitore utilizza il Datacenter di proprietà per gli ambienti di Collaudo/Test e Pre Esercizio; il sito è connesso ad Internet tramite link in fibra a 200 Mbps e tramite link MPLS in fibra a 50 Mbps ai DataCenter che ospitano, invece, i servizi di produzione. Questi sono ospitati all’interno di un’infrastruttura cloud con una banda complessiva di 20Gbit/s. In particolare, i servizi in oggetto avranno a disposizione una banda internet in uscita e in ingresso superiore ad 1Gbps. Di seguito, il layout dell’infrastruttura di rete utilizzata per l’erogazione dei servizi: Per quanto riguarda la sicurezza fisica, sono presenti all’interno dei Datacenter principali:  Sistema di rivelazione fumi e spegnimento incendi  Sistema antiallagamento  Sistema antintrusione  Telecamere a circuito chiuso  Sistema di condizionamento  Sistema continuità ed emergenza  Controllo degli accessi fisici al Datacenter  Monitoraggio impianti industriali
Infrastruttura di rete. L’Istituto ha aderito all’SPC e attualmente l’architettura della rete è di seguito definita: I servizi esposti verso Internet e Intranet sono presso il Por di Ancona (via Montagnola) dove è stata creata una zona demilitarizzata. Presso il centro stella della Montagnola è anche attiva una connessione 10 Mbps con la rete degli IRCCS. Tale rete, promossa dall’Ministero della Sanità, si propone di interconnettere tutti gli IRCCS al fine di facilitare lo scambio di informazioni e servizi. La connessione è stata realizzata attivando un ponte radio con la facoltà di Ingegneria che rappresenta un nodo della rete del GARR su cui si appoggia la rete degli IRCCS.
Infrastruttura di rete. Come anticipato, l’infrastruttura di rete del sistema SIBAR di RAS è installata all’interno dell’infrastruttura di rete del CED regionale; lo schema di livello 3 è riportato alla figura 4, Disegno Rete Livello
Infrastruttura di rete. Al fine di permettere agli operatori dei centri per l’impiego di utilizzare il SIL Web è necessario che siano connessi al Web ed al database server tramite una rete. Il modello più semplice e standardizzato per assolvere questo scopo è costituito dall’installazione di una rete locale Fast (100 Mb/s) o Gigabit (1000 Mb/s) Ethernet che connetta tutti i computer del centro per l’impiego tra loro ad un router che permetta a tutti i computer della rete locale di accedere al servizio tramite Internet o VPN. È poi consigliata la presenza di un firewall tra il concentratore, cioè il dispositivo al quale vengono connessi tutti i computer della rete ed il router; questo strumento migliora la sicurezza da intrusioni esterne e permette di monitorare efficientemente il traffico in entrata ed uscita verso Internet o il resto della VPN oltre a consentire o negare l’accesso alle risorse remote. La connessione minima richiesta è ADSL 1Mbps per centri entro le 15 postazioni, 2Mbps per centri entro le 50 postazioni; ogni centro per l’impiego in configurazione NAT consente a tutte le postazioni di presentarsi su Internet con un singolo indirizzo IP utilizzato dal server per riconoscere il centro per l’impiego e garantirgli l’autenticazione all’accesso protetto da password. Si riporta la configurazione del Firewall per la manutenzione e la pubblicazione su internet del SIL Web.
Infrastruttura di rete. Di seguito vengono specificate le funzioni richieste con la fornitura del sistema informativo per la gestione della CBE, seguendo le linee guida inerenti la “Architettura di riferimento per la gestione telematica del Trasporto Pubblico Locale su gomma” L’infrastruttura di rete rappresenta il “sistema nervoso” dell’intero sistema; essa infatti deve garantire la connessione tra:  I diversi apparati operanti nell’ambito dello stesso sottosistema  I diversi sottosistemi. L’infrastruttura di rete, esistente ed eventualmente da integrare con il nuovo sistema SBE, comprende:  Rete cablata, costituita da:
Infrastruttura di rete. Nel presente capitolo sono riportate le architetture di rete esistenti e da realizzare per il CED della Divisione N.S.I.S.. La soluzione proposta dal fornitore deve essere composta da apparati di rete, una coppia di apparati Next Generation Firewall, una coppia di bilanciatori di carico da installare e configurare presso il CED primario e secondario della Divisione N.S.I.S. incardinata nel Sistema Informativo Interforze della Polizia di Stato. Devono essere previste attività di migrazione dei dati dagli apparati esistenti agli apparati di nuova fornitura.
Infrastruttura di rete. L’assetto infrastrutturale-comunicativo che si delinea in base agli elementi fin qui esposti prevede ancora un polo centrale costituito dal Centro di Elaborazione Dati di MontePorzio Xxxxxx, cui devono connettersi i vari nodi del sistema (centrali e remoti). Le direzioni regionali sono collegate alla Intranet del MIUR (attraverso la quale accedono ai servizi offerti dalla RUPA nell’ottica di un collegamento protetto e permanente con le altre amministrazioni pubbliche) e gestite in termini di trasporto dal contratto che il MPI ha stipulato in ambito RUPA ed in termini di interoperabilità e cooperazione informatica con il fornitore che si aggiudicherà il contratto. Invece, per il collegamento delle istituzioni scolastiche alle direzioni regionali di appartenenza e al centro, devono essere scelte altre soluzioni che consentano , nel rispetto dell’autonomia scolastica, sia di garantire il funzionamento del sistema, la sicurezza e la facilità di colloquio fra i diversi attori, sia di ottimizzare i costi e, più in generale, di sfruttare le possibilità offerte dai diversi fornitori presenti sul mercato e di favorire l’integrazione con le reti regionali. Si prevede che le istituzioni scolastiche avranno uno o più collegamenti IP (per il traffico amministrativo e didattico). L’attuale collegamento ISDN che collega le scuole al sistema informativo, gestito da un contratto in scadenza al 31/12/2002, sarà dimesso ( o prorogato per lo stretto tempo necessario ad approntare una soluzione alternativa e comunque non oltre la permanenza della vecchia architettura) a vantaggio di un metodo che preveda la sola rete Internet come mezzo di trasporto.
Infrastruttura di rete. Riprendendo schematicamente l’infrastruttura di rete complessiva abbiamo la situazione illustrata nella seguente figura: • Tutti i dispositivi di rete in figura sono prodotti Cisco Systems, a favore di una più completa integrazione con la piattaforma di diffusione video prescelta (infrastruttura AVVID). Ogni piano utilizza uno o più switch (in base al numero di porte richiesto) con accesso Ethernet 10/100 ed uplink Gigabit Ethernet su fibra MM; il multicast è supportato dagli switch di piano attraverso il protocollo CGMP (Cisco Group Membership Protocol). • Nel centro stella è presente una coppia di switch layer-3 che integrano un router ad alte prestazioni nel medesimo chassis; questi switch terminano gli uplink Gigabit Ethernet ed implementano, grazie al router integrato, tutti i processi necessari alla diffusione multicast (protocolli IGMP, per la gestione dinamica dei gruppi di multicast, e PIM, per il routing dei pacchetti multicast). • I 2 router Cisco 3640 implementano il procollo PIM (per il routing dei pacchetti multicast) e la QoS (per garantire adeguati livelli di banda/delay al servizio di diffusione A/V). • Il Broadcast Server IP/TV 3525 interfaccia PHOEBUS, codifica in formato MPEG-1/2 il flusso A/V, lo pacchettizza e lo trasmette in rete, tutto sotto la supervisione del server di controllo IP/TV 3512. • Il flusso codificato, generato presso l’edificio F/13, si propaga anche sull’edificio F/8 impegnando una banda configurabile (in base al livello di qualità desiderata) variabile da 500kbps ad oltre 2Mbps, indipendentemente dal numero di client IP/TV attivi in F/8; in assenza di client attivi in F/8, tra i 2 router non viene generato alcun traffico A/V. Queste notevoli prestazioni di scalabilità ed efficienza nell’utilizzo delle risorse di rete sono possibili grazie al protocollo di routing multicast (PIM) implementato in questa soluzione. • Analogamente il multicating (questa volta grazie al protocollo CGMP) ottimizza la propagazione del flusso A/V anche sul backbone di rete LAN e sui collegamenti di accesso, evitando di occupare inutilmente risorse e di inoltrare il flusso anche sulle postazioni che non ospitano un client IP/TV attivo. • Tutti i collegamenti esterni si realizzano attraverso le attrezzature montate all’isola F/13. • Il collegamento ad Internet avviene con un Firewall e Server Proxy collegati a due router in hyperway per il bilanciamento, con banda a 2Mb/s. • Il collegamento alla Giunta per le trasmissioni video delle sedute d...