Common use of Conclusioni Clause in Contracts

Conclusioni. Come più volte segnalato, la preparazione, lo sviluppo e l’attivazione di Contratti EPC con Garanzia di Risultato, presuppone da una parte un forte “commitment” politico e d’altra parte una notevole esperienza e capacità di gestire un processo contrattuale non ancora consolidato a livello amministrativo. Inoltre per garantire una reale indipendenza, le Amministrazioni necessitano di un minimo di risorse per predisporre le diagnosi energetiche iniziali e per strutturare la complessa documentazione di gara. Anche se questi costi saranno ripagati nel corso degli anni con i risparmi economici che si otterranno, molte Amministrazioni, per vari motivi, preferiscono non avventurarsi su una strada che è ancora irta di rischi. Occorre considerare inoltre che i fornitori tradizionali non sempre hanno particolare interesse ad andare oltre ai contratti tipici di servizio energia, economicamente più semplici da gestire e con i margini più facili da controllare, specie se c’è il rischio di ritardati pagamenti, che ha messo in difficoltà diverse ESCO di recente56. D’altra parte le ESCO – potenzialmente più inclini a ragionare sugli interventi di riqualificazione – non sempre sono sufficientemente capitalizzate e solide per potersi impegnare a offrire investimenti consistenti e la Consip non può predisporre su questa tipologia di interventi delle gare realmente efficaci (sarebbe necessario un database nazionale di audit energetici delle Amministrazioni centrali e locali, su cui costruire una proposta di riqualificazione strutturata, e la conoscenza a priori delle Amministrazioni coinvolte). Il ruolo della domanda, rappresentata dai contratti delle Amministrazioni, risulta dunque fondamentale per stimolare l’evoluzione del mercato dei servizi energetici attaverso il ricorso a forme contrattuali più convenienti per la P.A. in un’ottica di riqualificazione degli immobili. Da questo punto di vista è necessario promuovere l’evoluzione del settore del credito (banche, fondi di investimento, etc.) verso la predisposizione di modelli e processi mirati a supportare i contratti EPC e l’FTT. Uno strumento di policy che potrebbe essere d’aiuto è quello dei fondi di garanzia, ma molto si può ottenere ricorrendo ai programmi della Banca europea degli investimenti (BEI) già disponibili e utilizzati finora da poche amministrazioni. Occorre sottolineare come operando con contratti innovativi o poco diffusi sia preferibile poter contare su un buon supporto legale, al fine di ridurre il rischio di contenziosi sia in fase di gara sia in fase di aggiudicazione, e sia importante basarsi su opportune indagini di mercato e analisi tecniche, onde evitare il rischio di gare deserte. Un’alternativa percorribile può essere quella di ricorrere ai “Contratti Energia Plus” descritti nel capitolo 2.1, ma con l’accortezza di esigere la separazione contabile nella fornitura del combustibile. Certamente i risparmi offerti potranno essere inferiori rispetto ad una negoziazione basata su una conoscenza indipendente del proprio stock edilizio e impiantistico, ma se i contratti sono negoziati con saggezza e lungimiranza, possono allenare le Amministrazioni al fondamentale compito del monitoraggio e della verifica puntuale dei consumi reali dei propri edifici e degli impianti in generale, con la prospettiva, al successivo rinnovo contrattuale, di trovarsi pronte ad affrontare schemi contrattuali più progrediti. È fondamentale in questo caso che all’interno dei capitolati sia prevista l’adozione di un Sistema di Gestione dell’Energia secondo la norma ISO 50001 e di un idoneo sistema di monitoraggio dei consumi, che consenta la definizione e il controllo di KPI (Key Performance Indicator) energetici all’interno dell’Amministrazione. Comunque le prospettive stanno mutando e grazie anche all’esperienza maturata da molti Enti e Agenzie per l’Energia nell’ambito di cooperazioni a livello europeo, nuove tecniche contrattuali si stanno diffondendo nel nostro Paese, quale preludio a pratiche contrattuali migliori e più trasparenti.

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Conclusioni. Come più volte segnalatoLe considerazioni fatte in questo studio, sebbene con le semplificazioni adottate, mettono in luce le grandi potenzialità dei Sistemi Efficienti di Utenza, la preparazione, lo sviluppo e l’attivazione cui applicazione dipenderà da un’attenta analisi relativa al profilo di Contratti EPC con Garanzia di Risultato, presuppone da una parte un forte “commitment” politico e d’altra parte una notevole esperienza e capacità di gestire un processo contrattuale non ancora consolidato a livello amministrativo. Inoltre per garantire una reale indipendenza, le Amministrazioni necessitano di un minimo di risorse per predisporre le diagnosi energetiche iniziali e per strutturare la complessa documentazione di gara. Anche se questi costi saranno ripagati nel corso degli anni con i risparmi economici che si otterranno, molte Amministrazioni, per vari motivi, preferiscono non avventurarsi su una strada che è ancora irta di rischi. Occorre considerare inoltre che i fornitori tradizionali non sempre hanno particolare interesse ad andare oltre ai contratti tipici di servizio energia, economicamente più semplici da gestire e con i margini più facili da controllare, specie se c’è il rischio di ritardati pagamenti, che ha messo in difficoltà diverse ESCO di recente56. D’altra parte le ESCO – potenzialmente più inclini a ragionare sugli interventi di riqualificazione – non sempre sono sufficientemente capitalizzate e solide per potersi impegnare a offrire investimenti consistenti e la Consip non può predisporre su questa tipologia di interventi delle gare realmente efficaci (sarebbe necessario un database nazionale di audit energetici delle Amministrazioni centrali e locali, su cui costruire una proposta di riqualificazione strutturata, e la conoscenza a priori delle Amministrazioni coinvolte). Il ruolo della domanda, rappresentata dai contratti delle Amministrazioni, risulta dunque fondamentale per stimolare l’evoluzione consumo del mercato dei servizi energetici attaverso il ricorso a forme contrattuali più convenienti per la P.A. in un’ottica di riqualificazione degli immobili. Da questo punto di vista è necessario promuovere l’evoluzione del settore del credito (banche, fondi di investimento, etc.) verso la predisposizione di modelli e processi mirati a supportare i contratti EPC e l’FTT. Uno strumento di policy che potrebbe essere d’aiuto è quello dei fondi di garanzia, ma molto si può ottenere ricorrendo ai programmi della Banca europea degli investimenti (BEI) già disponibili e utilizzati finora da poche amministrazioni. Occorre sottolineare come operando con contratti innovativi o poco diffusi sia preferibile poter contare su un buon supporto legalecliente finale, al fine di ridurre massimizzarne la coincidenza con il rischio profilo di contenziosi produzione dell’impianto di generazione. Infatti, maggiore sarà la quota di autoconsumo (cioè il fattore di contemporaneità) rispetto al fabbisogno elettrico e minore sarà l’energia elettrica prodotta dall’impianto e immessa in rete, con un incremento del beneficio sia per il produttore che per il cliente finale. Le opportunità di questi investimenti non escludono i rischi connessi, primo fra tutti quello relativo alla morosità del cliente finale che, incidendo sulla percentuale di autoconsumo, diminuirebbe sensibilmente i ricavi del produttore. Nei casi più negativi, infatti, il produttore potrebbe essere costretto ad immettere tutta l’energia elettrica in fase rete attraverso il punto di gara sia in fase connessione di aggiudicazioneemergenza previsto dalla normativa, e sia importante basarsi su opportune indagini modificando nettamente le previsioni iniziali di mercato e analisi tecniche, onde evitare il rischio di gare desertebusiness plan. Un’alternativa percorribile può essere quella di ricorrere ai “Contratti Energia Plus” descritti nel capitolo 2.1, ma con l’accortezza di esigere la separazione contabile nella fornitura del combustibile. Certamente i risparmi offerti potranno essere inferiori rispetto ad una negoziazione basata su una conoscenza indipendente del proprio stock edilizio e impiantistico, ma se i contratti sono negoziati con saggezza e lungimiranza, possono allenare le Amministrazioni al fondamentale compito del monitoraggio e della verifica puntuale dei consumi reali dei propri edifici e degli impianti in In generale, con queste applicazioni potranno diventare una nuova opportunità di crescita delle energie rinnovabili in generazione distribuita e del fotovoltaico in particolare poiché presumibilmente saranno tetti e coperture delle unità di consumo (residenziali, commerciali e industriali) ad essere maggiormente coinvolti da queste installazioni. Per quanto riguarda le destinazioni ottimali di questi interventi in termini di ritorno economico dell’investimento, allo stato attuale le applicazioni più vantaggiose sembrano le piccole/medie imprese o le unità commerciali, senza escludere la prospettivapossibilità che queste soluzioni possano risultare interessanti anche per aziende più grandi. Sicuramente, la convenienza di questi sistemi sarà direttamente proporzionale alla capacità dell’operatore di offrire al successivo rinnovo contrattualecliente servizi di gestione dell’energia ad ampio raggio, come interventi di trovarsi pronte ad affrontare schemi efficienza energetica e ottimizzazione delle condizioni contrattuali più progreditidi fornitura. È fondamentale Parallelamente, si auspica che in questo caso tempi brevi si sviluppi il mercato dei sistemi di accumulo che all’interno dei capitolati sia prevista l’adozione consentiranno la massimizzazione della principale variabile che regge questi sistemi ovvero la quota di un Sistema di Gestione dell’Energia secondo la norma ISO 50001 e di un idoneo sistema di monitoraggio dei consumi, che consenta la definizione e il controllo di KPI (Key Performance Indicator) energetici all’interno dell’Amministrazione. Comunque le prospettive stanno mutando e grazie anche all’esperienza maturata da molti Enti e Agenzie per l’Energia nell’ambito di cooperazioni a livello europeo, nuove tecniche contrattuali si stanno diffondendo nel nostro Paese, quale preludio a pratiche contrattuali migliori e più trasparentiautoconsumo rispetto alla produzione totale dell’impianto.

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Conclusioni. Come più volte segnalato, la preparazione, lo sviluppo e l’attivazione di Contratti EPC con Garanzia di Risultato, presuppone da una parte un forte “commitment” politico e d’altra parte una notevole esperienza e capacità di gestire un processo contrattuale non ancora consolidato a livello amministrativo. Inoltre per garantire una reale indipendenza, le Amministrazioni necessitano di un minimo di risorse per predisporre le diagnosi energetiche iniziali e per strutturare la complessa documentazione di gara. Anche se questi costi saranno ripagati nel corso degli anni con Un giudizio integrale ed esaustivo del grado in cui il NAFTA ha centrato i risparmi economici che si otterranno, molte Amministrazioni, per vari motivi, preferiscono non avventurarsi su una strada che suoi obie t- tivi è ancora irta di rischi. Occorre considerare inoltre che i fornitori tradizionali non sempre hanno particolare interesse ad andare oltre ai contratti tipici di servizio energiaprematuro da fornire, economicamente più semplici in un momento in cui l’Accordo ha da gestire e con i margini più facili da controllare, specie se c’è poco passato la sua fase adolescenziale (esso raggiungerà la sua completa implementazione entro il rischio di ritardati pagamenti, che ha messo in difficoltà diverse ESCO di recente56. D’altra parte le ESCO – potenzialmente più inclini a ragionare sugli interventi di riqualificazione – non sempre sono sufficientemente capitalizzate e solide per potersi impegnare a offrire investimenti consistenti e la Consip non può predisporre su questa tipologia di interventi delle gare realmente efficaci (sarebbe necessario un database nazionale di audit energetici delle Amministrazioni centrali e locali, su cui costruire una proposta di riqualificazione strutturata, e la conoscenza a priori delle Amministrazioni coinvolte2008). Il ruolo merito maggiore che è possibile riconoscere al NAFTA è quello di aver garantito un biglietto d’ingresso nel sistema commerciale mondiale ad un Paese in via di svilup- po, il Messico. Il Messico, oggi, non è più un mercato di serie B. Tutti hanno capito che la strategia di creare prodotti sostitutivi delle importazioni, non porta da nessuna parte; porta alla perdita di competitività, alla perdita di posti di lavoro. Solo l’apertura, il presentarsi sui mercati in modo competitivo e l’esportare nei Paesi industrializzati sono la chiave del successo e della domandacrescita. Il secolo ormai trascorso è stato pieno di fatti drammatici, rappresentata dai contratti delle Amministrazionima anche di fatti grandio- si. Si fa sempre riferimento alla caduta del muro di Berlino, risulta dunque fondamentale per stimolare l’evoluzione ma c’è stata un’altra caduta negli ultimi anni, di cui la ge nte parla ancora poco, ma che è importantissima e che de- termina tanti cambiamenti nelle nostre società: è la caduta del mercato muro tra Nord e Sud. Il NAFTA raccoglie pienamente questa sfida, incentivando la liberalizzazione degli scam- bi, rispettando le specificità dei servizi energetici attaverso il ricorso a forme contrattuali più convenienti mercati che lo costituiscono, creando dei meccanismi sovranazionali per la P.A. soluzione dei problemi comuni. Parte Seconda Commercio dei beni Commissione per il commercio Commiss. sul commercio di vestiario usato Gruppi di lavoro sulle regole d’origine e sulle procedure doganali Gruppi di lavo- ro sui sussidi all’agricoltura Gruppi di lavo- ro sulle dispute private in un’ottica cam- po agricolo Parte Terza Barriere tecniche Sottocomm. sui trasporti per terra; Telecomunicazioni; Etichettatura di riqualificazione degli immobilitessuti/vestiario; Consiglio sugli standard automob. Da questo punto di vista è necessario promuovere l’evoluzione del settore del credito (bancheCommiss. sulle piccole imprese Parte Quinta Investimenti, fondi di investimentoservizi, etc.) verso la predisposizione di modelli e processi mirati a supportare i contratti EPC e l’FTT. Uno strumento di policy che potrebbe essere d’aiuto è quello dei fondi di garanzia, ma molto si può ottenere ricorrendo ai programmi della Banca europea degli investimenti (BEI) già disponibili e utilizzati finora da poche amministrazioniCommiss. Occorre sottolineare come operando con contratti innovativi o poco diffusi sia preferibile poter contare su un buon supporto legale, al fine di ridurre il rischio di contenziosi sia in fase di gara sia in fase di aggiudicazione, e sia importante basarsi su opportune indagini di mercato e analisi tecniche, onde evitare il rischio di gare desertesui servizi finanziari Procedure del Cap. Un’alternativa percorribile può essere quella di ricorrere ai “Contratti Energia Plus” descritti nel capitolo 2.1, ma con l’accortezza di esigere la separazione contabile nella fornitura del combustibile. Certamente i risparmi offerti potranno essere inferiori rispetto ad una negoziazione basata su una conoscenza indipendente del proprio stock edilizio e impiantistico, ma se i contratti sono negoziati con saggezza e lungimiranza, possono allenare le Amministrazioni al fondamentale compito del monitoraggio e della verifica puntuale dei consumi reali dei propri edifici e degli impianti in generale, con la prospettiva, al successivo rinnovo contrattuale, di trovarsi pronte ad affrontare schemi contrattuali più progrediti. È fondamentale in questo caso che all’interno dei capitolati sia prevista l’adozione di un Sistema di Gestione dell’Energia secondo la norma ISO 50001 e di un idoneo sistema di monitoraggio dei consumi, che consenta la definizione e il controllo di KPI (Key Performance Indicator) energetici all’interno dell’Amministrazione. Comunque le prospettive stanno mutando e grazie anche all’esperienza maturata da molti Enti e Agenzie per l’Energia nell’ambito di cooperazioni a livello europeo, nuove tecniche contrattuali si stanno diffondendo nel nostro Paese, quale preludio a pratiche contrattuali migliori e più trasparenti.19

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Samples: www.dea.univr.it, www.dea.univr.it

Conclusioni. Come più volte segnalatoNonostante i limiti metodologici evidenziati all’inizio di questo lavoro, l’analisi dei contratti stipulati nel Triveneto nel corso dell’ultima tornata contrattuale suggerisce alcune considerazioni: in primo luogo la preparazioneflessibilità contrattata è presente in modo significativo come materia solo nei contratti stipulati nelle imprese medio-grandi, lo sviluppo e l’attivazione che rappresentano una quota minoritaria del totale. Questo conferma quindi l’opinione diffusa che, presupponendo ragionevolmente un uguale fabbisogno di Contratti EPC con Garanzia di Risultato, presuppone da una parte un forte “commitment” politico e d’altra parte una notevole esperienza e capacità di gestire un processo contrattuale non ancora consolidato a livello amministrativo. Inoltre flessibilità per garantire una reale indipendenzatutte le imprese, le Amministrazioni necessitano piccole aziende utilizzino altre forme di un minimo di risorse per predisporre le diagnosi energetiche iniziali e per strutturare la complessa documentazione di garaflessibilizzazione del lavoro. Anche se questi costi saranno ripagati nel corso degli anni con i risparmi economici che si otterranno, molte Amministrazioni, per vari motivi, preferiscono non avventurarsi su una strada che è ancora irta di rischi. Occorre considerare inoltre che i fornitori tradizionali non sempre hanno particolare interesse ad andare oltre ai contratti tipici di servizio energia, economicamente più semplici da gestire e con i margini più facili da controllare, specie se c’è il rischio di ritardati pagamenti, che In secondo luogo l’analisi compiuta ha messo in difficoltà diverse ESCO evidenza che esistono dei modelli contrattuali all’interno dei quali è più probabile che vengano negoziate forme di recente56flessibilità dell’orario, modelli che sono stati identificati come modello dell’efficienza e modello politico-partecipativo. D’altra parte le ESCO – potenzialmente Questo risultato sembrerebbe confermare l’ipotesi che la flessibilità contrattata dell’orario è uno dei caratteri che compongono più inclini a ragionare sugli interventi ampi sistemi di riqualificazione – non sempre sono sufficientemente capitalizzate e solide per potersi impegnare a offrire investimenti consistenti e la Consip non può predisporre su questa tipologia di interventi delle gare realmente efficaci (sarebbe necessario un database nazionale di audit energetici delle Amministrazioni centrali e locali, su cui costruire una proposta di riqualificazione strutturata, e la conoscenza a priori delle Amministrazioni coinvolte). Il ruolo della domanda, rappresentata dai contratti delle Amministrazioni, risulta dunque fondamentale per stimolare l’evoluzione del mercato dei servizi energetici attaverso norme; il ricorso a forme contrattuali più convenienti problema per la P.A. in un’ottica di riqualificazione degli immobili. Da questo punto di vista è necessario promuovere l’evoluzione del settore del credito (banche, fondi di investimento, etc.) verso la predisposizione di modelli e processi mirati a supportare i contratti EPC e l’FTT. Uno strumento di policy che potrebbe essere d’aiuto contrattazione quindi non è quello dei fondi di garanziaintrodurre semplicemente maggiore flessibilità attraverso l’introduzione di una norma, ma molto di produrre dei modelli di regolazione delle transazioni di lavoro all’interno dei quali la flessibilità dell’orario si può ottenere ricorrendo ai programmi della Banca europea degli investimenti (BEI) già disponibili e utilizzati finora da poche amministrazionitrovi in condizioni di coerenza. Occorre sottolineare Infine passando dall’analisi quantitativa dell’insieme dei contratti alla lettura di come operando con contratti innovativi o poco diffusi sia preferibile poter contare su un buon supporto legaleviene intesa la flessibilità dell’orario, si sottolinea come in realtà la tornata contrattuale esaminata abbia, al fine di ridurre il rischio di contenziosi sia alcuni casi eccellenti, prodotto regole abbastanza timide. In parte questo è dovuto a una prospettiva ristretta con cui è stato affrontato l’argomento, inteso come risposta a problemi contingenti dei sistemi produttivi senza tentare di cogliere i potenziali benefici per tutte le parti in fase di gara sia in fase di aggiudicazione, e sia importante basarsi su opportune indagini di mercato e analisi tecniche, onde evitare il rischio di gare deserte. Un’alternativa percorribile può essere quella di ricorrere ai “Contratti Energia Plus” descritti nel capitolo 2.1, ma con l’accortezza di esigere la separazione contabile nella fornitura del combustibile. Certamente i risparmi offerti potranno essere inferiori rispetto ad una negoziazione basata su una conoscenza indipendente del proprio stock edilizio e impiantistico, ma se i contratti sono negoziati con saggezza e lungimiranza, possono allenare le Amministrazioni al fondamentale compito del monitoraggio e della verifica puntuale dei consumi reali dei propri edifici e degli impianti in generale, con la prospettiva, al successivo rinnovo contrattuale, di trovarsi pronte ad affrontare schemi contrattuali più progrediti. È fondamentale in questo caso che all’interno dei capitolati sia prevista l’adozione di un Sistema di Gestione dell’Energia secondo la norma ISO 50001 e di un idoneo sistema di monitoraggio dei consumi, che consenta la definizione e il controllo di KPI (Key Performance Indicator) energetici all’interno dell’Amministrazione. Comunque le prospettive stanno mutando e grazie anche all’esperienza maturata da molti Enti e Agenzie per l’Energia nell’ambito di cooperazioni a livello europeo, nuove tecniche contrattuali si stanno diffondendo nel nostro Paese, quale preludio a pratiche contrattuali migliori e più trasparenticausa.

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Conclusioni. Come Lo studio svolto, ci pone di fronte ad uno scenario che riflette non poche difficoltà e resistenze nei confronti di una politica innovativa e di sostegno verso i lavoratori e le loro famiglie, che si trovano oggi ad affrontare situazioni di difficoltà economiche e sociali. Un primo risultato che emerge dall’analisi, è rappresentato dall’estrema difficoltà riscontrata nel reperimento dei dati; in generale le aziende di grandi dimensioni tendono ad utilizzare strumenti, come la stesura del bilancio sociale o l’utilizzo del proprio sito web, per condividere con gli stakeholder le attività intraprese dalle aziende. Nei casi analizzati, i documenti tendono a citare l’implementazione di alcune misure o ad elencare i servizi offerti e le politiche adottate, effettuando una scarsa rendicontazione in merito alle stesse. Ancora più volte segnalatoimportante è il fatto che molto raramente, nella fase di raccolta dati, si sono ottenuti dati quantitativi in merito, ad esempio, al numero di dipendenti che usufruiscono di un determinato servizio, a quanti è consentito l’accesso, né dati in merito gli investimenti effettuati per garantire le politiche di welfare intraprese. Risulta, per tale ragione, estremamente difficile quantificare l’ammontare di tali attività e se rispecchiano effettivamente le esigenze dei dipendenti. La scarsità di dati non consente di verificare quanto l’introduzione di tali misure impatti realmente su leve come la motivazione, la preparazioneproduttività, lo sviluppo la riduzione del turn over, ne a quanto ammontino gli investimenti dell’aziende su tali attività. Ci troviamo di fronte ad un’inadeguata propensione alla condivisione dei risultati e l’attivazione ad una rendicontazione che risulta essere poco chiara, completa e trasparente. L’aspetto che maggiormente colpisce a seguito dei dati mostrati, è dato dalla bassa diffusione del welfare all’interno delle aziende italiane ed in particolare del welfare aziendale contrattuale. Come anticipato, questo potrebbe riguardare solo la dimensione comunicativa/informativa, e non quella sostanziale. Un focus qualitativo più approfondito sarebbe necessario per poter analizzare le cause di Contratti EPC con Garanzia questo risultato. Inoltre, si riscontra l’assenza di Risultatoaziende, presuppone all’interno del nostro campione, che intraprendono politiche di welfare nel sud della penisola e nelle isole. Varie sono le motivazioni che potrebbero essere alla base del fenomeno registrato, e che verranno riprese nel capitolo conclusivo. Per quanto riguarda le aree di welfare, dall’analisi affiora che l’attenzione non è più incentrata sulle tematiche del welfare tradizionale (ossia sanità integrativa e previdenza complementare), ma verso i nuovi rischi sociali e quindi verso le nuove categorie di bisogni e necessità che i lavoratori esprimono. C’è quindi consapevolezza rispetto ad un’evoluzione della società e dell’economia, che ha determinato l’emergere di nuove esigenze meritevoli di attenzione, nell’ottica di miglioramento non solo della vita privata del dipendente e della sua famiglia, ma anche della sua vita lavorativa. La modalità di approccio che è emersa da parte delle aziende selezionate è prevalentemente top- down. Le decisioni vengono prese quindi dall’alto, molto spesso sotto la spinta del sindacato e formalizzate poi attraverso accordi di secono livello; il management decide quindi quali saranno le politiche da implementare coinvolgendo prevalentemente i dipendenti nella fase di comunicazione. Questa tipologia di approccio crea da una parte un forte minori opportunità di poter ottenere politiche conformi alle loro esigenze individuali, dall’altra il rischio, a causa dei vincoli imposti dalla legge sugli accordi bilaterali, di non poter sfruttare appieno il commitmentfavorpolitico e d’altra parte una notevole esperienza e fiscale su alcune tipologie di interventi. Inoltre, se pensiamo che all’interno di un’azienda convivono soggetti diversi con necessità differenti, potrebbe accadere che qualora i dipendenti non avessero possibilità di esprimere la propria capacità di gestire un processo contrattuale “voice”, il match tra bisogni e servizi offerti potrebbe risultare non ancora consolidato a livello amministrativo. Inoltre per garantire una reale indipendenza, le Amministrazioni necessitano ottimale e di un minimo di risorse per predisporre le diagnosi energetiche iniziali e per strutturare la complessa documentazione di gara. Anche se questi costi saranno ripagati nel corso degli anni con i risparmi economici che si otterranno, molte Amministrazioni, per vari motivi, preferiscono non avventurarsi su una strada che è ancora irta di rischi. Occorre considerare inoltre che i fornitori tradizionali non sempre hanno particolare interesse ad andare oltre ai contratti tipici di servizio energia, economicamente più semplici da gestire e con i margini più facili da controllare, specie se c’è il rischio di ritardati pagamenti, che ha messo in difficoltà diverse ESCO di recente56conseguenza generare insoddisfazione. D’altra parte le ESCO – potenzialmente più inclini a ragionare sugli interventi tale modalità di riqualificazione – non sempre sono sufficientemente capitalizzate pianificazione e solide per potersi impegnare a offrire investimenti consistenti implementazione facilita l’organizzazione e la Consip non può predisporre su questa tipologia gestione di interventi delle gare realmente efficaci (sarebbe necessario tali politiche da parte dell’azienda. Risulta pertanto di fondamentale importanza che, indipendentemente se l’approccio adottato sia di tipo top-down o bottom-up, l’attenzione principale sia rivolta a intercettare i bisogni della popolazione aziendale; maggiore sarà la loro soddisfazione, più avrà avuto un database nazionale di audit energetici delle Amministrazioni centrali e locali, su cui costruire una proposta di riqualificazione strutturata, e la conoscenza a priori delle Amministrazioni coinvolte). Il ruolo della domanda, rappresentata dai contratti delle Amministrazioni, risulta dunque fondamentale per stimolare l’evoluzione del mercato dei servizi energetici attaverso il ricorso a forme contrattuali più convenienti per la P.A. in un’ottica di riqualificazione degli immobili. Da questo punto di vista è necessario promuovere l’evoluzione del settore del credito (banche, fondi di investimento, etc.) verso la predisposizione di modelli e processi mirati a supportare i contratti EPC e l’FTT. Uno strumento di policy che potrebbe essere d’aiuto è quello dei fondi di garanzia, ma molto si può ottenere ricorrendo ai programmi della Banca europea degli investimenti (BEI) già disponibili e utilizzati finora da poche amministrazioni. Occorre sottolineare come operando con contratti innovativi o poco diffusi sia preferibile poter contare su un buon supporto legale, al fine di ridurre il rischio di contenziosi sia in fase di gara sia in fase di aggiudicazione, e sia importante basarsi su opportune indagini di mercato e analisi tecniche, onde evitare il rischio di gare deserte. Un’alternativa percorribile può essere quella di ricorrere ai “Contratti Energia Plus” descritti nel capitolo 2.1, ma con l’accortezza di esigere la separazione contabile nella fornitura del combustibile. Certamente i risparmi offerti potranno essere inferiori rispetto ad una negoziazione basata su una conoscenza indipendente del proprio stock edilizio e impiantistico, ma se i contratti sono negoziati con saggezza e lungimiranza, possono allenare senso implementare le Amministrazioni al fondamentale compito del monitoraggio e della verifica puntuale dei consumi reali dei propri edifici e degli impianti in generale, con la prospettiva, al successivo rinnovo contrattuale, di trovarsi pronte ad affrontare schemi contrattuali più progrediti. È fondamentale in questo caso che all’interno dei capitolati sia prevista l’adozione di un Sistema di Gestione dell’Energia secondo la norma ISO 50001 e di un idoneo sistema di monitoraggio dei consumi, che consenta la definizione e il controllo di KPI (Key Performance Indicator) energetici all’interno dell’Amministrazione. Comunque le prospettive stanno mutando e grazie anche all’esperienza maturata da molti Enti e Agenzie per l’Energia nell’ambito di cooperazioni a livello europeo, nuove tecniche contrattuali si stanno diffondendo nel nostro Paese, quale preludio a pratiche contrattuali migliori politiche e più trasparentipotranno esserci ricadute positive per l’azienda.

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Samples: www.confedir.com

Conclusioni. Come più volte segnalatoNon v’è dubbio che l’allargamento della platea di beneficiari delle misure descritte nel presente contributo consenta, almeno nel breve termine, di limitare i danni derivati a imprese e famiglie a causa delle misure restrittive poste in essere in contrasto alla diffusione del virus COVID-19. D’altro canto, nonostante l’ampio utilizzo dei suddetti strumenti57, è dubbio che gli stessi – la preparazionecui efficacia è comunque messa a rischio dalle 57 Secondo le rilevazioni della Task force per assicurare l’efficiente e rapido utilizzo delle misure di supporto alla liquidità aggiornate al 27 maggio 2020 le domande presentate di adesione alle moratorie tempistiche di adozione effettiva –58 possano consentire il sostentamento e la ripresa del sistema economico nel lungo periodo, lo sviluppo in particolare laddove non fossero accompagnati da ulteriori investimenti di finanza pubblica, con un contestuale alleggerimento degli oneri richiesti al sistema bancario. In secondo luogo, sembra opportuno valutare attentamente il rapporto tra costi e l’attivazione benefici relativi alle domande di Contratti EPC con Garanzia sospensione e proroga qui esaminate, specie laddove tali domande, alla luce degli orientamenti europei sopra richiamati, possano portare alla concessione di Risultatobenefici classificabili come misure di tolleranza, presuppone oggetto di peculiare attenzione da una parte un forte “commitment” politico e d’altra parte una notevole esperienza e capacità degli istituti di gestire un processo contrattuale non ancora consolidato credito. sui prestiti sono pari a livello amministrativo. Inoltre per garantire una reale indipendenza, le Amministrazioni necessitano di un minimo di risorse per predisporre le diagnosi energetiche iniziali e per strutturare la complessa documentazione di gara. Anche se questi costi saranno ripagati nel corso degli anni con i risparmi economici che si otterranno, molte Amministrazioni2,4 milioni, per vari motiviun totale di valore di 250 miliardi; le domande di sospensione delle rate del mutuo sulla prima casa sono invece pari a 134.000, preferiscono non avventurarsi su una strada che è ancora irta di rischi. Occorre considerare inoltre che i fornitori tradizionali non sempre hanno particolare interesse per un importo medio pari ad andare oltre ai contratti tipici di servizio energia, economicamente più semplici da gestire e con i margini più facili da controllare, specie se c’è il rischio di ritardati pagamenti, che ha messo in difficoltà diverse ESCO di recente56. D’altra parte le ESCO – potenzialmente più inclini a ragionare sugli interventi di riqualificazione – non sempre sono sufficientemente capitalizzate e solide per potersi impegnare a offrire investimenti consistenti e la Consip non può predisporre su questa tipologia di interventi delle gare realmente efficaci (sarebbe necessario un database nazionale di audit energetici delle Amministrazioni centrali e locali, su cui costruire una proposta di riqualificazione strutturata, e la conoscenza a priori delle Amministrazioni coinvolte). Il ruolo della domanda, rappresentata dai contratti delle Amministrazioni, risulta dunque fondamentale per stimolare l’evoluzione del mercato dei servizi energetici attaverso il ricorso a forme contrattuali più convenienti per la P.A. in un’ottica di riqualificazione degli immobili. Da questo punto di vista è necessario promuovere l’evoluzione del settore del credito (banche, fondi di investimento, etc.) verso la predisposizione di modelli e processi mirati a supportare i contratti EPC e l’FTT. Uno strumento di policy che potrebbe essere d’aiuto è quello dei fondi di garanzia, ma molto si può ottenere ricorrendo ai programmi della Banca europea degli investimenti (BEI) già disponibili e utilizzati finora da poche amministrazioni. Occorre sottolineare come operando con contratti innovativi o poco diffusi sia preferibile poter contare su un buon supporto legale, al fine di ridurre il rischio di contenziosi sia in fase di gara sia in fase di aggiudicazione, e sia importante basarsi su opportune indagini di mercato e analisi tecniche, onde evitare il rischio di gare deserte. Un’alternativa percorribile può essere quella di ricorrere ai “Contratti Energia Plus” descritti nel capitolo 2.1, ma con l’accortezza di esigere la separazione contabile nella fornitura del combustibile. Certamente i risparmi offerti potranno essere inferiori rispetto ad una negoziazione basata su una conoscenza indipendente del proprio stock edilizio e impiantistico, ma se i contratti sono negoziati con saggezza e lungimiranza, possono allenare le Amministrazioni al fondamentale compito del monitoraggio e della verifica puntuale dei consumi reali dei propri edifici e degli impianti in generale, con la prospettiva, al successivo rinnovo contrattuale, di trovarsi pronte ad affrontare schemi contrattuali più progrediti. È fondamentale in questo caso che all’interno dei capitolati sia prevista l’adozione di un Sistema di Gestione dell’Energia secondo la norma ISO 50001 e di un idoneo sistema di monitoraggio dei consumi, che consenta la definizione e il controllo di KPI (Key Performance Indicator) energetici all’interno dell’Amministrazione. Comunque le prospettive stanno mutando e grazie anche all’esperienza maturata da molti Enti e Agenzie per l’Energia nell’ambito di cooperazioni a livello europeo, nuove tecniche contrattuali si stanno diffondendo nel nostro Paese, quale preludio a pratiche contrattuali migliori e più trasparenti.Euro

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Conclusioni. Come più volte segnalatoIn questo capitolo si è sviluppato un modello teorico in cui si è visto che, nonostante gli accordi di licenza incrociata debbano considerarsi prevalentemente procompetitivi, esiste la preparazionepossibilità di mettere in atto due comportamenti scorretti con finalità collusive ed escludenti. In primo luogo, lo sviluppo e l’attivazione di Contratti EPC con Garanzia di Risultato, presuppone da una parte un forte “commitment” politico e d’altra parte una notevole esperienza e capacità di gestire un processo contrattuale non ancora consolidato a livello amministrativo. Inoltre per garantire una reale indipendenza, le Amministrazioni necessitano di un minimo di risorse per predisporre le diagnosi energetiche iniziali e per strutturare la complessa documentazione di gara. Anche se questi costi saranno ripagati nel corso degli anni con i risparmi economici gli accordi fra due imprese concorrenti che si otterranno, molte Amministrazioni, per vari motivi, preferiscono non avventurarsi su una strada che è ancora irta di rischi. Occorre considerare inoltre che i fornitori tradizionali non sempre hanno particolare interesse ad andare oltre ai contratti tipici di servizio energia, economicamente più semplici concedono l’accesso a tecno- logie complementari sono tendenzialmente desiderabili da gestire e con i margini più facili da controllare, specie se c’è il rischio di ritardati pagamenti, che ha messo in difficoltà diverse ESCO di recente56. D’altra parte le ESCO – potenzialmente più inclini a ragionare sugli interventi di riqualificazione – non sempre sono sufficientemente capitalizzate e solide per potersi impegnare a offrire investimenti consistenti e la Consip non può predisporre su questa tipologia di interventi delle gare realmente efficaci (sarebbe necessario un database nazionale di audit energetici delle Amministrazioni centrali e locali, su cui costruire una proposta di riqualificazione strutturata, e la conoscenza a priori delle Amministrazioni coinvolte). Il ruolo della domanda, rappresentata dai contratti delle Amministrazioni, risulta dunque fondamentale per stimolare l’evoluzione del mercato dei servizi energetici attaverso il ricorso a forme contrattuali più convenienti per la P.A. in un’ottica di riqualificazione degli immobili. Da questo punto di vista è necessario promuovere l’evoluzione del settore del credito (banche, fondi di investimento, etc.) verso la predisposizione di modelli e processi mirati a supportare i contratti EPC e l’FTT. Uno strumento di policy che potrebbe essere d’aiuto è quello dei fondi di garanziasociale, ma molto si può ottenere ricorrendo ai programmi occorre vigilare quando l’intensità della Banca europea degli investimenti (BEI) già disponibili e utilizzati finora da poche amministrazioni. Occorre sottolineare come operando con contratti innovativi o poco diffusi sia preferibile poter contare su un buon supporto legaleconcorrenza tra le imprese è alta, al fine di ridurre il rischio di contenziosi sia in fase di gara sia in fase di aggiudicazionepoiché, e sia importante basarsi su opportune indagini di mercato e analisi tecniche, onde evitare il rischio di gare deserte. Un’alternativa percorribile può essere quella di ricorrere ai “Contratti Energia Plus” descritti nel capitolo 2.1, ma con l’accortezza di esigere la separazione contabile nella fornitura del combustibile. Certamente i risparmi offerti potranno essere inferiori rispetto ad una negoziazione basata su una conoscenza indipendente del proprio stock edilizio e impiantistico, ma se i contratti non con- sentono un sostanziale abbattimento dei costi, l’effetto collusivo potrebbe dominare, riducendo così il benessere sociale. In secondo luogo, sfruttando la presenza di costi fissi di entrata, due imprese possono de- terminare i termini dell’accordo con il fine di ostacolare l’ingresso sul mercato di un potenziale concorrente. Inoltre, l’incentivo ad adottare un comportamento strategico è maggiore al cresce- re del grado d’intensità della concorrenza e quando le tecnologie condivise attraverso le licenze incrociate consentono di ottenere un maggior abbattimento dei costi marginali. Un’ulteriore questione da approfondire riguarda l’incentivo agli investimenti, ovvero se gli accordi di licenza incrociata stimolano possono stimolare l’efficienza dinamica. Nel nostro mo- dello, infatti, le tecnologie coinvolte nell’accordo sono negoziati con saggezza date e lungimiranza, possono allenare il gioco è caratterizzato da simme- tria informativa. Ci si potrebbe chiedere se l’accordo può incentivare le Amministrazioni al fondamentale compito del monitoraggio imprese ad investire in ricerca e della verifica puntuale dei consumi reali sviluppo per migliorare la qualità dei propri edifici brevetti. Le imprese tendono ad accumu- lare portafogli di brevetti che consentiranno loro di diminuire i rischi derivanti da contenziosi e per guadagnare potere contrattuale con i rivali. Non sappiamo però se ciò possa tradursi in un aumento delle attività di ricerca e sviluppo o piuttosto nel tentativo di raccogliere il maggior numero di brevetti. Da un lato, ciò potrebbe significare togliere risorse alle fasi di sviluppo, e quindi avere degli impianti effetti negativi sul benessere. Dall’altro, il ricorso agli accordi di cross licensing potrebbe dare alle imprese la "freedom-to-operate" che possa consentire di ottenere sufficienti profitti per incentivarne gli investimenti in generalericerca. Questi aspetti risultano decisivi ai fini dell’impatto degli accordi di licenza incrociata sul benessere sociale e senz’altro lasciano la porta aperta a ulteriori scenari di ricerca, con la prospettiva, al successivo rinnovo contrattuale, sia teorica che empirica. Si consideri per prima il livello di trovarsi pronte ad affrontare schemi contrattuali più progrediti. È fondamentale benessere sociale in questo caso che all’interno dei capitolati sia prevista l’adozione presenza di un Sistema accordo di Gestione dell’Energia secondo la norma ISO 50001 e di un idoneo sistema di monitoraggio dei consumicross licensing, che consenta la definizione sarà poi confrontato con gli altri livelli di benessere sociale (WLL, WLN , WNL): WCL = 3 (1 − c α β )2 4 (1 + g) Il livello di benessere sociale con due contratti di licenza di accordo è: 7 − g2 + 3 g (1 − c α β )2 WLL = 4 (8 − g2 + 4 g)2 È possibile verificare che WCL > WLL per α, β ∈ (0, 1). Si consideri il livello di benessere sociale nel caso in cui A cede e B non cede: WLN = 1 8 (3g2 − 8)2 3(αc − 1)2 g4 + 60(αc − 1)(αβc − 1)g3 + (−36β2 − 64)c2α2+ + (72 β + 128)cα − 100 g2 − 192 (αc − 1)(α βc − 1)g+ + 304 + (112 β2 + 192)c2α2 + (−224 β − 384)cα . (A.3) È possibile verificare che WCL > WLN per α, β ∈ (0, 1). Si consideri il controllo livello di KPI benessere sociale nel caso in cui B cede e A non cede: WNL = 1 8 (Key Performance Indicator3 g2 − 8)2 3 (β c − 1)2g4 + 60 (β c − 1)(α β c − 1)g3 + (−36 α2 − 64)c2β2+ + (72 α + 128)cβ − 100 g2 − 192 (β c − 1)(α β c − 1)g+ + 304 + (112 α2 + 192)c2β2 + (−224 α − 384)cβ . (A.4) energetici all’interno dell’AmministrazioneÈ possibile verificare che WCL > WNL per α, β ∈ (0, 1). Comunque le prospettive stanno mutando e grazie anche all’esperienza maturata da molti Enti e Agenzie per l’Energia nell’ambito di cooperazioni a livello europeoXxxxxxx X. X. (2011). Antitrust law and intellectual property: Intersection or crossroad? Computer and Internet Lawyer, nuove tecniche contrattuali si stanno diffondendo nel nostro Paese28(3), quale preludio a pratiche contrattuali migliori e più trasparenti5–14. Xxxxxxxxx A. K.; Xxxxxxx J. J.; Xxxxxx T. (2014). The smartphone royalty stack: Surveying royalty demands for the components within modern smartphones. Disponibile su SSRN 2443848. Xxxxxxxx X.; Xxxxxx X.; Xxxxxx M.; Xxxxxxxxx X. (1998). Risk sharing in licensing. International Journal of Industrial Organization, 16(5), 535–554. Xxxxxx X.; Xxxxxxxx V. (2002). Economia industriale. Xxxxxxx, Roma. Campobasso G. F. (2008). Diritto dell’impresa 1, volume 6. ed. UTET giuridica, Torino. Xxxx X. (2010). Patent pools and cross-licensing in the shadow of patent litigation. International economic review, 51(2), 441–460. Xxxxx X. X.; Xxxxxx R. R.; Xxxxx J. P. (2000). Protecting their intellectual assets: Appropriability conditions and why US manufacturing firms patent (or not). Comino S.; Manenti F. M. (2014). Industrial organisation of high-technology markets. Xxxxxx Xxxxx, Cheltenham. Comino S.; Manenti F. M. (2015). Intellectual property and innovation in information and communication technology (ict). Institute for Prospective and Technological Studies, Joint Research Centre. EUR 27549 EN.

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Conclusioni. Come più volte segnalatoGli obiettivi del piano coordinato del 2018 rimangono pertinenti e la direzione generale fissata in tale documento si è dimostrata essere quella giusta per contribuire all'ambizione dell'Europa di "diventare la regione leader a livello mondiale in materia di sviluppo e adozione di un'IA all'avanguardia, etica e sicura, promuovendo un approccio antropocentrico nel contesto globale"270. I primi due anni di attuazione hanno confermato che le azioni comuni e la cooperazione strutturata tra gli Stati membri e la Commissione sono essenziali per la competitività globale e la leadership dell'UE nello sviluppo e nell'adozione dell'IA. Le fasi successive dovrebbero concentrarsi sull'attuazione di azioni comuni e sull'eliminazione della frammentazione tra programmi di finanziamento, iniziative e azioni intraprese a livello dell'UE e degli Stati membri. Al fine di facilitare tale attuazione, la preparazioneCommissione fornirà assistenza in relazione alle misure delineate nella presente revisione e adotterà essa stessa le misure pertinenti. Offrirà orientamenti pratici e attuabili, lo assicurerà la cooperazione e fornirà quadri e mezzi finanziari attraverso programmi di finanziamento dell'UE, quali Orizzonte Europa ed Europa digitale. Gli Stati membri avranno altresì un'opportunità unica attraverso il dispositivo per la ripresa e la resilienza di sfruttare al meglio l'IA nella digitalizzazione della loro economia e delle loro amministrazioni pubbliche. 268 Code of conduct on agricultural data sharing by contractual agreement, COPA-Cogeca e CEMA (2018). 269 Cfr. elenco dei candidati per partenariati europei nei settori alimentare, della bioeconomia, delle risorse naturali, dell'agricoltura e dell'ambiente proposto dalla Commissione europea. 270 Commissione europea, allegato del piano coordinato sull'intelligenza artificiale, (COM(2018) 795 final), pag. 1. In particolare la Commissione, in collaborazione con gli Stati membri, monitorerà da vicino e darà seguito ai progressi compiuti nell'attuazione delle azioni comuni concordate nel piano coordinato. Tale monitoraggio e il lavoro di seguito devono essere strutturati, ben progettati e mettere a disposizione un meccanismo dinamico per la raccolta e l'analisi dei progressi compiuti. Gli Stati membri sono invitati a sostenere la Commissione in tale sforzo e ad attuare una stretta collaborazione, fornendo regolari aggiornamenti, analisi e relazioni sulle azioni intraprese e i progressi conseguiti. Dovrebbero inoltre condividere le migliori pratiche e proporre azioni che possano migliorare ulteriormente le sinergie. Tale dialogo strutturale e agile è necessario per assicurare che le azioni comuni proposte nel piano coordinato forniscano le sinergie e il valore aggiunto previsti. La revisione del piano coordinato e il riscontro ricevuto dai portatori di interessi suggeriscono che vi è un ulteriore potenziale di azione per promuovere una cooperazione più stretta e il coordinamento di priorità e iniziative comuni nel contesto dell'IA. Di conseguenza il piano coordinato ha proposto azioni volte a ridurre la frammentazione tra i diversi strumenti di finanziamento, tra le azioni intraprese a livello nazionale e dell'Unione, tra le comunità di ricerca e tra le comunità di ricerca e l'industria. Tra le altre cose tale frammentazione determina informazioni e costi di transazione non necessari, una minore redditività degli investimenti, uno spreco di risorse e, in definitiva, una perdita di opportunità per le imprese dell'UE. In consultazione con il pubblico, le parti sociali, le organizzazioni non governative, l'industria, la comunità accademica e le autorità nazionali/regionali, la Commissione continuerà a valuterà le modalità per ridurre ulteriormente la frammentazione. In conclusione la presente revisione del 2021 si basa sulla forte collaborazione tra l'UE e gli Stati membri nonché sugli insegnamenti tratti dai primi due anni di attuazione del piano coordinato. Propone inoltre azioni chiave che consentono di rafforzare ulteriormente la collaborazione tra gli Stati membri e l'UE. Il piano rivisto offre quindi una preziosa opportunità per rafforzare la competitività, la capacità di innovazione e l'utilizzo responsabile dell'IA nell'UE. Uno sviluppo e l’attivazione di Contratti EPC con Garanzia di Risultato, presuppone da una parte un forte “commitment” politico e d’altra parte una notevole esperienza e capacità di gestire un processo contrattuale non ancora consolidato un'adozione rapidi dell'IA innovativa nell'UE possono contribuire a livello amministrativo. Inoltre per garantire una reale indipendenza, risolvere le Amministrazioni necessitano di un minimo di risorse per predisporre le diagnosi energetiche iniziali e per strutturare la complessa documentazione di gara. Anche se questi costi saranno ripagati nel corso degli anni con i risparmi economici che si otterranno, molte Amministrazioni, per vari motivi, preferiscono non avventurarsi su una strada che è ancora irta di rischi. Occorre considerare inoltre che i fornitori tradizionali non sempre hanno particolare interesse ad andare oltre ai contratti tipici di servizio energia, economicamente più semplici da gestire e con i margini più facili da controllare, specie se c’è il rischio di ritardati pagamenti, che ha messo in difficoltà diverse ESCO di recente56. D’altra parte le ESCO – potenzialmente più inclini a ragionare sugli interventi di riqualificazione – non sempre sono sufficientemente capitalizzate e solide per potersi impegnare a offrire investimenti consistenti e la Consip non può predisporre su questa tipologia di interventi delle gare realmente efficaci (sarebbe necessario un database nazionale di audit energetici delle Amministrazioni centrali e locali, su cui costruire una proposta di riqualificazione strutturata, e la conoscenza a priori delle Amministrazioni coinvolte). Il ruolo della domanda, rappresentata dai contratti delle Amministrazioni, risulta dunque fondamentale per stimolare l’evoluzione del mercato dei servizi energetici attaverso il ricorso a forme contrattuali più convenienti principali sfide per la P.A. società e ad accelerare la duplice transizione, digitale e verde, in un’ottica di riqualificazione degli immobili. Da questo punto di vista è necessario promuovere l’evoluzione del settore del credito (banche, fondi di investimento, etcun momento in cui il panorama globale dell'IA si sta evolvendo rapidamente.) verso la predisposizione di modelli e processi mirati a supportare i contratti EPC e l’FTT. Uno strumento di policy che potrebbe essere d’aiuto è quello dei fondi di garanzia, ma molto si può ottenere ricorrendo ai programmi della Banca europea degli investimenti (BEI) già disponibili e utilizzati finora da poche amministrazioni. Occorre sottolineare come operando con contratti innovativi o poco diffusi sia preferibile poter contare su un buon supporto legale, al fine di ridurre il rischio di contenziosi sia in fase di gara sia in fase di aggiudicazione, e sia importante basarsi su opportune indagini di mercato e analisi tecniche, onde evitare il rischio di gare deserte. Un’alternativa percorribile può essere quella di ricorrere ai “Contratti Energia Plus” descritti nel capitolo 2.1, ma con l’accortezza di esigere la separazione contabile nella fornitura del combustibile. Certamente i risparmi offerti potranno essere inferiori rispetto ad una negoziazione basata su una conoscenza indipendente del proprio stock edilizio e impiantistico, ma se i contratti sono negoziati con saggezza e lungimiranza, possono allenare le Amministrazioni al fondamentale compito del monitoraggio e della verifica puntuale dei consumi reali dei propri edifici e degli impianti in generale, con la prospettiva, al successivo rinnovo contrattuale, di trovarsi pronte ad affrontare schemi contrattuali più progrediti. È fondamentale in questo caso che all’interno dei capitolati sia prevista l’adozione di un Sistema di Gestione dell’Energia secondo la norma ISO 50001 e di un idoneo sistema di monitoraggio dei consumi, che consenta la definizione e il controllo di KPI (Key Performance Indicator) energetici all’interno dell’Amministrazione. Comunque le prospettive stanno mutando e grazie anche all’esperienza maturata da molti Enti e Agenzie per l’Energia nell’ambito di cooperazioni a livello europeo, nuove tecniche contrattuali si stanno diffondendo nel nostro Paese, quale preludio a pratiche contrattuali migliori e più trasparenti.

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Conclusioni. Come più volte segnalatoNegli ultimi decenni la competizione e la concorrenza hanno dato origine in tutto il mondo, e specialmente nei Paesi Europei, a problemi legati all’aumento degli investimenti sostenuti dalle imprese per poter dare inizio a nuove attività di business, provocando grandi difficoltà per i piccoli imprenditori dotati di scarse possibilità economiche. All’interno di questo nuovo scenario economico si sono affermate nuove forme di organizzazioni “a rete”, tra cui il franchising, grazie ai numerosi vantaggi che tale tipologia contrattuale comporta nei confronti di piccoli imprenditori; il franchising permette, infatti, la preparazionecooperazione di tali soggetti con imprese di maggiori dimensioni attraverso rapporti di alleanza basati su strutture di servizi comuni. Da recenti studi risulta che, lo sviluppo nonostante l’attuale crisi economica che stanno affrontando tutti i Paesi europei e l’attivazione la crisi dei consumi che ha colpito il settore delle vendite al dettaglio, il franchising è l’unico settore in continua crescita, con un aumento, per l’anno 2007, dell’8,7% rispetto all’anno precedente457. Anche il numero dei marchi ha registrato una forte crescita (+7,8%), così come il numero dei punti vendita istituiti attraverso la formula commerciale del franchising (+7,2%), oltre ad un conseguente aumento del personale occupato (+8,7%)458. Per quanto concerne, in particolare, il nostro Paese, dall’analisi della distribuzione territoriale e settoriale dei punti vendita, emerge che la maggiore densità di Contratti EPC punti vendita istituiti attraverso la figura contrattuale del franchising si concentra nelle province lombarde e venete, mentre la Sardegna e la Valle d’Aosta rappresentano le regioni con Garanzia la più bassa diffusione. Tra i settori che si avvalgono maggiormente di Risultatoquesta formula commerciale prevalgono il commercio al dettaglio (soprattutto abbigliamento) e i servizi, presuppone di cui in media il 25% dei punti vendita sono gestiti direttamente dai franchisors, mentre i restanti tre quarti affidati a franchisee. Spinti dall’aumento dei costi che sta interessando tutti i Paesi europei, sono aumentati, però, anche gli investimenti iniziali richiesti ai propri affiliati da una parte un forte “commitment” politico e d’altra parte una notevole esperienza e capacità di gestire un processo contrattuale non ancora consolidato dei franchisors (da 70 mila a livello amministrativo80 mila euro459). Inoltre per garantire una reale indipendenzaè anche in aumento il numero di franchisors che richiedono ai propri affiliati un diritto di entrata, le Amministrazioni necessitano mentre è in diminuzione la percentuale di un minimo coloro che richiedono il pagamento delle royalties460. Questo costante sviluppo del contratto di risorse per predisporre le diagnosi energetiche iniziali e per strutturare la complessa documentazione franchising, è stato incentivato ulteriormente, negli ultimi anni, dall’intervento legislativo di gara. Anche se questi costi saranno ripagati nel corso degli anni con i risparmi economici che si otterranno, molte Amministrazioni, per vari motivi, preferiscono non avventurarsi su una strada che è ancora irta di rischi. Occorre considerare inoltre che i fornitori tradizionali non sempre hanno particolare interesse ad andare oltre ai contratti tipici di servizio energia, economicamente più semplici da gestire e con i margini più facili da controllare, specie se c’è il rischio di ritardati pagamenticui alla Legge n. 129 del 2004, che ha messo contribuito alla crescita del numero di affiliati, grazie al maggior grado di tutela offerta. Nei Paesi in difficoltà diverse ESCO cui non si è proceduto all’adeguamento normativo la crescita del franchising non ha infatti seguito ritmi così elevati come in Italia461. Nel nostro Paese, invece, a seguito dei numerosi codici di recente56autoregolamentazione e deontologici emessi dalle varie associazioni di categoria, il legislatore ha deciso di stabilire delle regole certe attraverso un vero e proprio intervento legislativo in grado di regolamentare un fenomeno che, con la sua estesa diffusione, percepiva l’esigeva di una regolamentazione462. D’altra parte le ESCO – potenzialmente più inclini L’iniziativa legislativa ha cercato di soddisfare l’esigenza, richiesta dall’interesse pubblico, di un ambiente favorevole all’esplicazione di iniziative imprenditoriali, che fossero in grado di conferire un valore aggiunto alle combinazioni produttive d’impresa esistenti sul mercato. La nascita di nuove imprese, mediante il ricorso ad una formula innovativa come il franchising, infatti, costituisce un preciso interesse dell’ordinamento, rivolto a ragionare sugli interventi favorire la “natalità” imprenditoriale. Il franchising rappresenta, infatti, un istituto particolare, in cui imprese spesso di riqualificazione – non sempre sono sufficientemente capitalizzate e solide per potersi impegnare a offrire investimenti consistenti e la Consip non può predisporre su questa tipologia di interventi delle gare realmente efficaci (sarebbe necessario un database nazionale di audit energetici delle Amministrazioni centrali e locali, su cui costruire una proposta di riqualificazione strutturatanuova costituzione, e pertanto ancora prive di credibilità aziendale spendibile sul mercato, aspirano ad acquisirla entrando a far parte di una rete con una solida e più longeva esperienza463; per un piccolo imprenditore agli esordi della propria attività avvalersi dell’esperienza di un’impresa di grandi dimensioni consolidata, significa poter impostare da subito la conoscenza propria attività su basi organizzative e gestionali già sperimentate. Scopo del legislatore italiano è stato, quindi, quello di fornire un livello di garanzia adeguato in favore di questi soggetti deboli, per evitare che il rapporto di franchising potesse rischiare di diventare improduttivo per gli affiliati; in sostanza, la legge italiana ha consentito di riequilibrare un rapporto contrattuale altrimenti squilibrato a priori favore dei franchisor. La legge si inserisce, pertanto, in un quadro normativo volto alla tutela del contraente debole, riaffermando la tendenza del legislatore ad abbandonare l’antico dogma della tutela assoluta della volontà delle Amministrazioni coinvolte)parti, per passare, invece, al nuovo paradigma, di matrice europea, che vede come centro di interesse e di tutela il contraente xxxxxx000. La normativa italiana ha stabilito regole soprattutto per quanto riguarda la fase precontrattuale, prevedendo informazioni obbligatorie che il franchisor deve fornire a tutti i suoi aspiranti franchisee; è stata quindi creata una discosure law basata su un percorso di informazione che il franchisor deve fornire ai suoi affiliati prima della sottoscrizione del contratto465. Il ruolo legislatore ha successivamente affermato le stesse regole, con il Decreto Ministeriale n. 204 del 2005, nel caso in cui il franchisor avesse operato esclusivamente all’estero, stabilendo precisi adempimenti anche a favore della domandatutela degli affiliati italiani nei confronti di franchisors esteri. La legge del 2004 ha ottenuto anche il parere favorevole della Federazione Italiana del Franchising, rappresentata dai contratti delle Amministrazioniche da tempo chiedeva maggiore sicurezza e trasparenza nei rapporti tra le parti; la Federazione ha apprezzato soprattutto il fatto, risulta dunque fondamentale criticato invece dalla dottrina466, di aver creato una legge fondata sull’informazione tra le parti, tralasciando invece norme riguardanti il contenuto del contratto, dal momento che ogni formula di franchising detiene caratteristiche particolari difficilmente inseribili all’interno di un unico quadro normativo. La stessa Federazione afferma che il complesso di informazioni che, secondo la legge, il franchisor è tenuto a fornire al franchisee prima della sottoscrizione del contratto, consente di fare chiarezza sul profilo dell’azienda con cui si sta concludendo l’accordo, rappresentando un’importante forma di garanzia per stimolare l’evoluzione il franchisee. Un altro aspetto positivo della Legge n. 129 del mercato dei servizi energetici attaverso il ricorso a forme contrattuali più convenienti per 2004, secondo la P.A. in un’ottica di riqualificazione degli immobili. Da questo punto di vista è necessario promuovere l’evoluzione del settore del credito (bancheFederazione, fondi di investimento, etc.) verso riguarda la predisposizione di modelli e processi mirati a supportare i contratti EPC e l’FTT. Uno strumento di policy che potrebbe essere d’aiuto è quello dei fondi di garanzia, ma molto si può ottenere ricorrendo ai programmi della Banca europea degli investimenti (BEI) già disponibili e utilizzati finora da poche amministrazioni. Occorre sottolineare come operando con contratti innovativi o poco diffusi sia preferibile poter contare su un buon supporto legale, al fine di ridurre il rischio di contenziosi sia in fase di gara sia in fase di aggiudicazione, e sia importante basarsi su opportune indagini di mercato e analisi tecniche, onde evitare il rischio di gare deserte. Un’alternativa percorribile può essere quella possibilità di ricorrere ai “Contratti Energia Plus” descritti nel capitolo 2.1servizi di conciliazione camerale offerti dalle Camere di Commercio, prima di adire l’autorità giudiziaria. La Federazione, inoltre, considera molto efficaci i servizi offerti dalle stesse Camere di Commercio, soprattutto per quanto riguarda la tempistica e per quanto concerne la maggiore vicinanza alle esigenze ed alle problematiche aziendali. La legge italiana sul franchising non è stata, invece, accettata con favore dalla dottrina, la quale non considera tale normativa come una vera e propria disciplina del contratto di franchising, ma piuttosto come la regolamentazione di alcuni specifici aspetti467 di tale istituto; questa tecnica legislativa rischierebbe, secondo alcuni468, di creare maggiori problemi. I giuristi affermano, inoltre, che la legge contiene affermazioni inutili, termini troppo vaghi469 ed obblighi che già esistevano nel nostro ordinamento, mostrando allo stesso tempo scarsa coerenza con l’accortezza il Codice Civile. È definita, perciò, come una legge scritta “d’impulso”, in cui sono presenti disposizioni che rappresentavano già principi generali e regole specifiche all’interno del nostro ordinamento giuridico e che, pertanto, non necessitavano di esigere la separazione contabile nella fornitura del combustibilealcun richiamo per essere considerate applicabili anche alla fattispecie dell’affiliazione commerciale470. Certamente Altro aspetto non adeguatamente affrontato dalla legge è quello relativo al rapporto reciproco tra i risparmi offerti potranno essere inferiori rispetto franchisee appartenenti ad una negoziazione basata su una conoscenza indipendente del proprio stock edilizio e impiantisticostessa rete; in caso, ma se i contratti sono negoziati con saggezza e lungimiranzaad esempio, possono allenare le Amministrazioni al fondamentale compito del monitoraggio e della verifica puntuale dei consumi reali dei propri edifici e degli impianti in generaledi franchising di servizi esistono, infatti, margini di competizione tra gli affiliati, con rischi di caduta di efficienza di interi comparti della rete, che potrebbero essere superati con un’adeguata previsione normativa471. Per tutti questi motivi, gli studiosi ritengono che la prospettivaLegge n. 129 del 2004 possa contribuire a creare maggiori incertezze tra le parti proprio a causa di uno strumento legislativo che, invece, avrebbe dovuto eliminare tali dubbi. Quest’ultima opinione non è tuttavia, assolutamente pacifica in dottrina, poiché una parte della stessa472 ritiene che, nonostante tutti i difetti evidenziati, la Legge n. 129 del 2004 sia riuscita a colmare un vuoto normativo relativo al successivo rinnovo contrattualedifetto di tutela dell’imprenditore debole durante la fase precontrattuale che né il divieto di abuso di dipendenza economica, né la disciplina del Codice Civile, né quella in materia di pubblicità ingannevole, né, infine, quella in tema di contratti del consumatore, erano in grado di riempire. Inoltre, questa parte di dottrina dichiara che la legge appare molto chiara nel delineare la propria finalità, comune alle parti, di trovarsi pronte ad affrontare schemi contrattuali più progreditiun corretto rapporto di franchising, imponendo una forte dose di rinunce per entrambi: il franchisor è tenuto, infatti, a limitare il proprio profitto a vantaggio dei componenti della catena di franchising, mentre il franchisee è costretto a rinunciare alla sua totale indipendenza operativa ed accettare le regole comuni a tutti i componenti473. È fondamentale È, comunque da ricordare anche il progetto di legge presentato nella scorsa legislatura, che, se ripreso in questo caso che all’interno dei capitolati sia prevista l’adozione di un Sistema di Gestione dell’Energia secondo la norma ISO 50001 considerazione, potrebbe offrire l’occasione per apportare alla normativa sul franchising gli opportuni correttivi, in linea con le indicazioni fornite dalla dottrina e di un idoneo sistema di monitoraggio dei consumi, che consenta la definizione e il controllo di KPI (Key Performance Indicator) energetici all’interno dell’Amministrazione. Comunque le prospettive stanno mutando e grazie anche all’esperienza maturata da molti Enti e Agenzie per l’Energia nell’ambito di cooperazioni a livello europeo, nuove tecniche contrattuali si stanno diffondendo nel nostro Paese, quale preludio a pratiche contrattuali migliori e più trasparentidagli operatori del settore.

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Conclusioni. Come Questo primo studio si colloca in un solco più volte segnalatoampio nella ricerca di sentieri di efficientamento delle pubbliche amministrazioni e del miglioramento dell’azione amministrativa. Una profonda ri-organizzazione di queste è un passaggio obbligato affinché l’economia nazionale torni su un sentiero di crescita duratura. Dalla produzione e dall’accesso a servizi universali e di qualità, di cui le pubbliche amministrazioni rimangono l’asse portante, dipende la preparazionestessa disponibilità dei diritti di cittadinanza previsti dall’ordinamento costituzionale. Investire nella qualità della pubblica amministrazione è indispensabile per dare efficacia all’azione pubblica nel quadro di imparzialità, lo sviluppo buon andamento e l’attivazione legalità. Alle risorse necessarie può e deve concorrere la riduzione degli sprechi e la responsabilizzazione dei centri di Contratti EPC con Garanzia di Risultatospesa. La riorganizzazione della pubblica amministrazione e delle funzioni pubbliche, presuppone da una parte un forte “commitment” politico e d’altra parte una notevole esperienza e capacità di gestire un processo contrattuale non ancora consolidato a livello amministrativocentrale e locale, deve essere ispirata all’obiettivo di accrescere la produttività del sistema Paese. Inoltre per garantire una reale indipendenzaCiò esige che siano create condizioni di misurabilità, verificabilità e incentivazione della qualità dei servizi e delle funzioni pubbliche. In questo modo si valorizzano le Amministrazioni necessitano di un minimo di risorse per predisporre le diagnosi energetiche iniziali e per strutturare la complessa documentazione di gara. Anche se questi costi saranno ripagati nel corso degli anni con i risparmi economici che si otterranno, molte Amministrazioni, per vari motivi, preferiscono non avventurarsi su una strada che è ancora irta di rischi. Occorre considerare inoltre che i fornitori tradizionali non sempre hanno particolare interesse ad andare oltre ai contratti tipici di servizio energia, economicamente più semplici da gestire e con i margini più facili da controllare, specie se c’è il rischio di ritardati pagamenti, che ha messo in difficoltà diverse ESCO di recente56. D’altra parte le ESCO – potenzialmente più inclini a ragionare sugli interventi di riqualificazione – non sempre sono sufficientemente capitalizzate e solide per potersi impegnare a offrire investimenti consistenti professionalità dei lavoratori pubblici e la Consip non dirigenza pubblica può predisporre su questa tipologia trovare la motivazione e l’incentivo per perseguire in modo trasparente e giudicabile la missione che le è assegnata. Come sottolineato anche nel documento di interventi delle gare realmente efficaci (sarebbe necessario un database nazionale di audit energetici Intesa sul lavoro pubblico e sulla riorganizzazione delle Amministrazioni centrali e localiPubbliche16, su cui costruire una proposta di riqualificazione strutturatainfatti, e la conoscenza “Il miglioramento delle funzioni pubbliche richiede un concorso coordinato: della legislazione a priori delle Amministrazioni coinvolte). Il ruolo sostegno della domanda, rappresentata dai contratti delle Amministrazioni, risulta dunque fondamentale per stimolare l’evoluzione piena contrattualizzazione del mercato dei servizi energetici attaverso il ricorso a forme contrattuali più convenienti per la P.A. in un’ottica di riqualificazione degli immobili. Da questo punto di vista è necessario promuovere l’evoluzione del settore del credito (banche, fondi di investimento, etc.) verso la predisposizione di modelli e processi mirati a supportare i contratti EPC e l’FTT. Uno strumento di policy che potrebbe essere d’aiuto è quello dei fondi di garanzia, ma molto si può ottenere ricorrendo ai programmi della Banca europea degli investimenti (BEI) già disponibili e utilizzati finora da poche amministrazioni. Occorre sottolineare come operando con contratti innovativi o poco diffusi sia preferibile poter contare su un buon supporto legale, al fine di ridurre il rischio di contenziosi sia in fase di gara sia in fase di aggiudicazione, e sia importante basarsi su opportune indagini di mercato e analisi tecniche, onde evitare il rischio di gare deserte. Un’alternativa percorribile può essere quella di ricorrere ai “Contratti Energia Plus” descritti nel capitolo 2.1, ma con l’accortezza di esigere la separazione contabile nella fornitura del combustibile. Certamente i risparmi offerti potranno essere inferiori rispetto ad una negoziazione basata su una conoscenza indipendente del proprio stock edilizio e impiantistico, ma se i contratti sono negoziati con saggezza e lungimiranza, possono allenare le Amministrazioni al fondamentale compito del monitoraggio e della verifica puntuale dei consumi reali dei propri edifici e degli impianti in generale, con la prospettiva, al successivo rinnovo contrattuale, di trovarsi pronte ad affrontare schemi contrattuali più progrediti. È fondamentale in questo caso che all’interno dei capitolati sia prevista l’adozione di un Sistema di Gestione dell’Energia secondo la norma ISO 50001 e di un idoneo sistema di monitoraggio dei consumi, che consenta la definizione e il controllo di KPI (Key Performance Indicator) energetici all’interno dell’Amministrazione. Comunque le prospettive stanno mutando e grazie anche all’esperienza maturata da molti Enti e Agenzie per l’Energia nell’ambito di cooperazioni a livello europeo, nuove tecniche contrattuali si stanno diffondendo nel nostro Paese, quale preludio a pratiche contrattuali migliori e più trasparenti.rapporto numero 5 • settembre/ottobre 2007 arannewsletter

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Samples: Contratto Scuola: Complessità

Conclusioni. Numerose sono le limitazioni anche nel caso delle interviste alle PMI. Innanzitutto, dal punto di vista metodologico e del reperimento dei dati. Come più volte segnalatoaccennato precedentemente, la preparazionereperibilità dei contatti è stata complicata, e in alcuni casi molto scarsa la disponibilità delle PMI a svolgere l’intervista una volta contattate. Un’ulteriore limitazione attiene alla non rappresentatività del campione. Le interviste si devono infatti intendere come focus in profondità di alcuni aspetti, e non consentono alcun tipo di generalizzazione, ma solo spunti di indagine. Dal punto di vista dei contenuti invece, un dato estremamente rilevante, così come a nostro avviso lo sviluppo e l’attivazione di Contratti EPC con Garanzia di Risultatoè per le grandi imprese, presuppone da una parte un forte “commitment” politico e d’altra parte una notevole esperienza e capacità di gestire un processo contrattuale non ancora consolidato a livello amministrativo. Inoltre per garantire una reale indipendenza, le Amministrazioni necessitano è la mancanza di un minimo dimensionamento rispetto alle misure di risorse welfare implementate. Infatti, non è stato possibile reperire nessun dato numerico, né dal punto di vista del numero di dipendenti che usufruiscono di tali servizi, né in termini di investimenti impiegati nelle misure di welfare aziendale. Solo una PMI ha offerto una stima della spesa per predisporre le diagnosi energetiche iniziali e l’erogazione di servizi a supporto dell’istruzione ed educazione dei figli dei dipendenti per strutturare la complessa documentazione di gara. Anche se questi costi saranno ripagati nel corso degli anni con i risparmi economici che si otterranno, molte Amministrazioni, per vari motivi, preferiscono non avventurarsi su una strada che è ancora irta di rischi. Occorre considerare inoltre che i fornitori tradizionali non sempre hanno particolare interesse ad andare oltre ai contratti tipici di servizio energia, economicamente più semplici da gestire e con i margini più facili da controllare, specie se c’è il rischio di ritardati pagamenti, che ha messo in difficoltà diverse ESCO di recente56. D’altra parte le ESCO – potenzialmente più inclini a ragionare sugli interventi di riqualificazione – non sempre sono sufficientemente capitalizzate e solide per potersi impegnare a offrire investimenti consistenti e la Consip non può predisporre su questa tipologia di interventi delle gare realmente efficaci (sarebbe necessario un database nazionale di audit energetici delle Amministrazioni centrali e locali, su cui costruire una proposta di riqualificazione strutturata, e la conoscenza a priori delle Amministrazioni coinvolte). Il ruolo della domanda, rappresentata dai contratti delle Amministrazioni, risulta dunque fondamentale per stimolare l’evoluzione del mercato dei servizi energetici attaverso il ricorso a forme contrattuali più convenienti per la P.A. in un’ottica di riqualificazione degli immobilil’anno 2013. Da questo punto di vista è necessario promuovere l’evoluzione vista, e non solo per la dimensione molto ridotta del settore del credito (banchecampione di imprese intervistate, fondi lo studio deve ritenersi esplorativo. Nonostante le suddette limitazioni, alcune considerazioni importanti ci sembrano derivare dall’analisi delle quindici interviste svolte. Innanzitutto, coerentemente con la più recente letteratura in tema di investimentowelfare aziendale, etc.) verso la predisposizione si riscontra un’accentuata importanza al clima organizzativo e al senso di modelli e processi mirati a supportare i contratti EPC e l’FTTappartenenza come effetto primario delle politiche di welfare. Uno Nonostante nessuna delle PMI intervistate abbia impostato uno strumento di policy che potrebbe essere d’aiuto è quello dei fondi misurazione, anche basilare (i.e. monitoraggio dell’andamento del tasso di garanziaturnover) sono tutti concordi – non solo i dipendenti, ma molto anche i responsabili aziendali – che queste misure abbiano avuto un impatto positivo sul clima e l’ambiente di lavoro. Tuttavia, come punto diverso ma conseguente, la mancanza di una misurazione sistematica si può ottenere ricorrendo ai programmi della Banca europea rivela un elemento fondamentale per passare dalla dimensione percettiva a una dimensione “reale”, o almeno avvicinarsi ad essa. Questo vale non solo a valle, cioè per la misurazione degli investimenti (BEI) già disponibili e utilizzati finora da poche amministrazioni. Occorre sottolineare come operando con contratti innovativi o poco diffusi sia preferibile poter contare su un buon supporto legale, al fine effetti delle politiche di ridurre il rischio di contenziosi sia in fase di gara sia in fase di aggiudicazione, e sia importante basarsi su opportune indagini di mercato e analisi tecniche, onde evitare il rischio di gare deserte. Un’alternativa percorribile può essere quella di ricorrere ai “Contratti Energia Plus” descritti nel capitolo 2.1welfare, ma anche a monte, cioè per l’analisi del fabbisogno aziendale. Due PMI su otto, infatti, utilizzano strumenti di misurazione del bisogno, come il questionario strutturato che annualmente viene distribuito ai dipendenti per conoscere le loro esigenze. Molto interessante sarebbe approfondire, con l’accortezza metodologie di esigere la separazione contabile nella fornitura indagine diverse da quelle utilizzate per questa ricerca esplorativa, il posizionamento delle aziende rispetto alla misurazione, analizzando i vantaggi che una metodologia di misurazione del combustibilewelfare aziendale potrebbe apportare alle imprese, grandi o piccole che siano, nell’elaborazione delle loro politiche di CSR. Certamente i risparmi offerti potranno essere inferiori rispetto Infine, un’area specifica di interesse concerne le criticità nell’implementazione. Da questo punto di vista, le PMI intervistate lamentano criticità relative all’incentivazione fiscale e/o ai passaggi burocratici per l’implementazione di alcune misure specifiche (ad una negoziazione basata su una conoscenza indipendente del proprio stock edilizio e impiantisticoes. l’asilo nido aziendale), ma se i contratti va ricordato che solo due di esse applicano misure di welfare aziendale contrattuale. La causa di questo è stata imputata dagli intervistati alle piccole dimensioni. Due delle PMI intervistate sono negoziati con saggezza e lungimiranza, possono allenare le Amministrazioni al fondamentale compito del monitoraggio e della verifica puntuale dei consumi reali dei propri edifici e degli impianti in generalepiccole o micro imprese, con meno di 15 dipendenti, oppure sono molto giovani (start-up), la prospettivapresenza sindacale in azienda è assente o comunque il coinvolgimento dei sindacati è molto più limitato. La storia dell’azienda, al successivo rinnovo contrattualel’impostazione del “patron” e la tradizione portata avanti dal fondatore restano, di trovarsi pronte ad affrontare schemi contrattuali più progrediti. È a conferma dei risultati della letteratura, un elemento fondamentale in questo caso che all’interno dei capitolati sia prevista l’adozione di un Sistema di Gestione dell’Energia secondo la norma ISO 50001 nella relazione tra azienda e di un idoneo sistema di monitoraggio dei consumi, che consenta la definizione e il controllo di KPI (Key Performance Indicator) energetici all’interno dell’Amministrazione. Comunque le prospettive stanno mutando e grazie anche all’esperienza maturata da molti Enti e Agenzie per l’Energia nell’ambito di cooperazioni a livello europeo, nuove tecniche contrattuali si stanno diffondendo nel nostro Paese, quale preludio a pratiche contrattuali migliori e più trasparentidipendenti.

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Conclusioni. Dalla descrizione appena presentata sui depositi IVA e sui depositi doganali emerge la possibilità di sfruttare al massimo le agevolazioni ponendo in essere scambi intra UE ed extra UE, grazie all’opportunità di sospendere rinviando nel tempo l’assolvimento della fiscalità nazionale o di eventuali dazi da importazione. In questo modo le aziende che lavorano abitualmente con operatori al di fuori del confine nazionale riescono a pianificare al meglio il proprio fabbisogno finanziario, e ciò è particolarmente importante in periodi di crisi economica in quanto, con il ridursi del sostegno da parte delle banche, è fondamentale pianificare ed ottimizzare l’uso delle risorse finanziarie aziendali. Come più volte segnalato, la preparazione, lo sviluppo e l’attivazione di Contratti EPC con Garanzia di Risultato, presuppone da una parte un forte “commitment” politico e d’altra parte una notevole esperienza e capacità di gestire un processo contrattuale non ancora consolidato a livello amministrativo. Inoltre per garantire una reale indipendenza, le Amministrazioni necessitano di un minimo di risorse per predisporre le diagnosi energetiche iniziali e per strutturare la complessa documentazione di gara. Anche se questi costi saranno ripagati si vedrà nel corso degli anni capitolo successivo i due istituti appena presentati possono combinarsi virtuosamente con i risparmi economici contratti di consignment stock: in questo modo si sfruttano al massimo le regole di non assoggettamento all’imposta IVA ovvero alle obbligazioni che si otterranno, molte Amministrazioni, per vari motivi, preferiscono non avventurarsi su una strada che è ancora irta di rischi. Occorre considerare inoltre che i fornitori tradizionali non sempre hanno particolare interesse ad andare oltre ai contratti tipici di servizio energia, economicamente più semplici da gestire e con i margini più facili da controllare, specie se c’è il rischio di ritardati pagamenti, che ha messo normalmente sorgono in difficoltà diverse ESCO di recente56. D’altra parte le ESCO – potenzialmente più inclini a ragionare sugli interventi di riqualificazione – non sempre sono sufficientemente capitalizzate e solide per potersi impegnare a offrire investimenti consistenti e la Consip non può predisporre su questa tipologia di interventi delle gare realmente efficaci (sarebbe necessario un database nazionale di audit energetici delle Amministrazioni centrali e locali, su cui costruire una proposta di riqualificazione strutturata, e la conoscenza a priori delle Amministrazioni coinvolte). Il ruolo della domanda, rappresentata dai contratti delle Amministrazioni, risulta dunque fondamentale per stimolare l’evoluzione del mercato dogana tipiche dei servizi energetici attaverso il ricorso a forme contrattuali più convenienti per la P.A. in un’ottica di riqualificazione degli immobili. Da questo punto di vista è necessario promuovere l’evoluzione del settore del credito (banche, fondi di investimento, etc.) verso la predisposizione di modelli e processi mirati a supportare i contratti EPC e l’FTT. Uno strumento di policy che potrebbe essere d’aiuto è quello dei fondi di garanzia, ma molto si può ottenere ricorrendo ai programmi della Banca europea degli investimenti (BEI) già disponibili e utilizzati finora da poche amministrazioni. Occorre sottolineare come operando con contratti innovativi o poco diffusi sia preferibile poter contare su un buon supporto legale, al fine di ridurre il rischio di contenziosi sia in fase di gara sia in fase di aggiudicazione, e sia importante basarsi su opportune indagini di mercato e analisi tecniche, onde evitare il rischio di gare deserte. Un’alternativa percorribile può essere quella di ricorrere ai “Contratti Energia Plus” descritti nel capitolo 2.1, ma con l’accortezza di esigere la separazione contabile nella fornitura del combustibile. Certamente i risparmi offerti potranno essere inferiori rispetto ad una negoziazione basata su una conoscenza indipendente del proprio stock edilizio e impiantistico, ma se i contratti sono negoziati con saggezza e lungimiranza, possono allenare le Amministrazioni al fondamentale compito del monitoraggio e della verifica puntuale dei consumi reali dei propri edifici e degli impianti in generaledepositi IVA, con la prospettiva, al successivo rinnovo contrattuale, superamento del limite temporale proprio del contratto di trovarsi pronte ad affrontare schemi contrattuali più progrediticonsignment stock. È fondamentale comunque opportuno sottolineare che tali benefici devono essere rapportati agli eventuali costi caratterizzanti l’introduzione dei beni nei depositi ed ai vincoli tipici del particolare contratto, tra i quali spiccano quelli relativi alla giacenza in questo caso che all’interno dei capitolati sia prevista l’adozione di un Sistema di Gestione dell’Energia secondo la norma ISO 50001 e di un idoneo sistema di monitoraggio dei consumimagazzino, che consenta la definizione e il controllo di KPI (Key Performance Indicator) energetici all’interno dell’Amministrazione. Comunque le prospettive stanno mutando e grazie anche all’esperienza maturata alla garanzia da molti Enti e Agenzie per l’Energia nell’ambito di cooperazioni a livello europeoprestare, nuove tecniche contrattuali si stanno diffondendo nel nostro Paesead eventuali manutenzioni periodiche, quale preludio a pratiche contrattuali migliori e più trasparentiecc.

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Conclusioni. Come più volte segnalato, la preparazione, lo sviluppo e l’attivazione di Contratti EPC con Garanzia di Risultato, presuppone da una parte un forte “commitment” politico e d’altra parte una notevole esperienza e capacità di gestire un processo contrattuale non ancora consolidato a livello amministrativo. Inoltre per garantire una reale indipendenza, le Amministrazioni necessitano di un minimo di risorse per predisporre le diagnosi energetiche iniziali e per strutturare la complessa documentazione di gara. Anche se questi costi saranno ripagati nel Nel corso degli anni il credito al consumo è stato interessato da una vivace evoluzione normativa, in linea con i risparmi economici cambiamenti che hanno coinvolto il mercato e i consumatori, sempre più propensi ad usufruire di questa forma di finanziamento. La promulgazione, nel 1986, della direttiva comunitaria 87/102/CEE, la prima dedicata al credito al consumo, è stata seguita da ulteriori interventi legislativi, che hanno portato all’emanazione dell’ultima direttiva 2008/48/CE. Le nuove disposizioni in materia sembrano perseguire un duplice obiettivo: rafforzare le tutele offerte ai consumatori, ma anche contribuire allo sviluppo di un unico mercato del credito a livello europeo. Le innovazioni introdotte sono finalizzate a rendere il consumatore sempre più consapevole e informato sull’operazione che si otterranno, molte Amministrazioniappresta a compiere, per vari motivievitare che questa si riveli insostenibile. Per questo sono stati potenziati gli obblighi che il finanziatore deve assolvere in fase precontrattuale, preferiscono propedeutici alla conclusione del contratto, tra i quali emerge la valutazione del merito creditizio del consumatore. Tuttavia questa verifica non avventurarsi su una strada che è ancora irta di rischi. Occorre considerare inoltre che i fornitori tradizionali non sempre hanno particolare interesse ad andare oltre ai contratti tipici di servizio energia, economicamente più semplici da gestire funzionale solamente a supportare il consumatore nella decisione e con i margini più facili da controllare, specie se c’è a prevenire il rischio di ritardati pagamentiun sovraindebitamento, ma è altresì orientata a proteggere il creditore dal rischio di insolvenza del debitore e, nell’ipotesi di cartolarizzazione dei crediti, il mercato finanziario. Nell’ottica di rendere più edotto il consumatore sono state formulate anche le disposizioni che regolano il costo del finanziamento e la determinazione del TAEG. Con l’emanazione della nuova direttiva sono aumentati i costi da includere nel calcolo del TAEG, proprio per fornire un’informazione più completa al consumatore. Nel contempo al finanziatore è imposto il rispetto di precise regole di corrispondenza tra TAEG pubblicizzato, indicato nel contratto e realmente applicato. L’obiettivo è quello di corresponsabilizzare consumatore e finanziatore, affinché la stipulazione del contratto di credito non risulti dannosa per le parti. Tuttavia il consumatore si trova in una posizione di svantaggio informativo ed è da sempre considerato la parte debole nel rapporto con l’operatore finanziario. Per questo, per proteggerlo dalle rilevanti conseguenze economiche derivanti dalla conclusione dell’operazione, gli viene riconosciuta la possibilità di ripensarci e, in caso di pentimento, recedere dal contratto, entro un certo termine dalla stipulazione. Nonostante le ampie tutele previste a favore del consumatore, talvolta la disciplina comunitaria appare lacunosa. Alcune disposizioni sembrano non offrire una tutela effettiva al consumatore, che ha messo potrebbe subire conseguenze pregiudizievoli. Tra queste la possibilità per il finanziatore, se prevista contrattualmente, di sciogliere unilateralmente i contratti di credito a tempo indeterminato, anche in difficoltà diverse ESCO assenza di recente56una giusta causa. D’altra parte le ESCO – potenzialmente più inclini Per concludere occorre sottolineare che diversi aspetti non sono regolati a ragionare sugli interventi livello comunitario e ciascun Stato membro è libero di riqualificazione – non sempre sono sufficientemente capitalizzate emanare discrezionalmente disposizioni in merito, che risulteranno divergenti da quelle degli altri Paesi. Questo sembra contrastare con l’obiettivo, prefissato dalla direttiva, di realizzare un’armonizzazione completa delle legislazioni dei Paesi europei in materia di credito al consumo. Numero di parole (bibliografia esclusa): 14790 XXXXXXX, X., et al., 2012. Contratti di finanziamento bancario, di investimento, assicurativi e solide per potersi impegnare derivati. Milano: IPSOA. XXXXXXXXX, X., 2011. Credito al consumo e zone limitrofe. Una scheda di lettura del d.legis. n. 141 del 2010. La Nuova giurisprudenza civile commentata, 6 (2), pp. 297-304. XXXXX, X., 2015. Valutazione del merito creditizio, adeguatezza delle sanzioni e tutela microeconomica dei consumatori. Giurisprudenza italiana, 2, pp. 285-293. XXXXXX, P., a offrire investimenti consistenti cura di, 2015. Le operazioni e i servizi bancari. VII Ed. Torino: X. Xxxxxxxxxxxx Editore. XXXXXXXX, X. e XXXXXXX, G., a cura di, 2011. La ristrutturazione dei debiti civili e commerciali. Milano: Xxxxxxx Editore. XXXXX, X., 2014. Agenti in attività finanziaria, mediatori creditizi, e altri intermediari del credito. Santarcangelo di Romagna (RN): Maggioli Editore. XXXXXXXXX, X., 2010. Trasparenza (e non) nella nuova direttiva sul credito al consumo alla vigilia del recepimento. Danno e responsabilità, 5, pp. 437-440. COSTA, C., a cura di, 2013. Commento al Testo unico delle leggi in materia bancaria e creditizia: D.lgs 1° settembre 1993, n. 385 e successive modificazioni. Torino: X. Xxxxxxxxxxxx Editore. XXXXXXX, V. e XXXXXXX, X., 2006. I finanziamenti ai privati. Dal credito al consumo alla cessione del quinto. Matelica (MC): Halley Editrice. XX XXXXXXXXXX, X., 2008. La nuova disciplina comunitaria del credito al consumo: la direttiva 0000/00/XX x x'xxxxxxxxxxxxxx " xxxxxxxx " delle disposizioni nazionali concernenti “taluni aspetti” dei “contratti di credito ai consumatori”. Rivista di diritto civile, 3 (2), pp. 255-302. DE CRISTOFARO, G., a cura di, 2009a. La nuova disciplina europea del credito al consumo. La direttiva 2008/48/Ce relativa ai contratti di credito dei consumatori e il diritto italiano. Torino: X. Xxxxxxxxxxxx Editore. XX XXXXXXXXXX, X., 0000x. Verso la riforma della disciplina del credito al consumo. I Contratti, 12, pp. 1151-1157. XX XXXXXXXXXX, X., 0000x. La nuova disciplina dei contratti di credito ai consumatori e la Consip non può predisporre riforma del t.u. bancario. I Contratti, 11, pp. 1041-1059. XX XXXXXXXXXX, X., 0000x. Ius poenitendi del consumatore e contratti di credito nella Dir. 2008/48/CE. Giurisprudenza italiana, 1, pp. 232-238. XXXXXXXX, A. A. e SCIARRONE XXXXXXXXX, X., a cura di, 2012. Ius variandi bancario. Sviluppi normativi e di diritto applicato. Milano: Xxxxxxx Editore. XXXXXXXX, X., 2010. Profili di diritto dei consumatori. Macerata: Eum Edizioni. XXXXXXXX, X., 2011. La “nuova” responsabilità precontrattuale. Rivista di diritto privato, 2, pp. 195-228. XXXXXXX, U. e XXXXX, S., a cura di, 2011. Manuale del credito al consumo. II Ed. Milano: EGEA. XXXXXXXX, X. e DE MATTEIS, S., 2015. Crisi da sovraindebitamento. Santarcangelo di Romagna (RN): Maggioli Editore. XXXXXXXXX, X., 2011. I contratti del consumatore. Principi e regole. Torino: X. Xxxxxxxxxxxx Editore. XXXXXXX, X., 2010. La disciplina del credito al consumo e le novità apportate dal D.lgs. 141/2010. Altalex [online], 9 Settembre. Disponibile su questa tipologia < xxxx://xxx.xxxxxxx.xxx/xxxxxxxxx/xxxx/0000/00/00/xx-xxxxxxxxxx-xxx-xxxxxxx-xx-xxxxxxx- e-le-novita-apportate-dal-d-lgs-141-2010 > XXXX, X., 2011. Il mutuo perfetto. Come abbattere costi e interessi e trasformare il TUO prestito casa in un grande investimento. Milano: Gruppo 24 Ore. XXXXXXX, X., 2011. Cenni su alcuni profili della riforma del t.u.b. in materia di interventi «credito ai consumatori». La Nuova giurisprudenza civile commentata, 10 (2), pp. 463-477. XXXXXXX, X. e XXXXXXXXXXX, S., 2013. Il credito ai consumatori. I rimedi nella ricostruzione degli organi giudicanti. Milano: Xxxxxxx Editore. XXXXXX, X., 2010. La verifica del merito di credito. Obbligazioni e contratti, 12, pp. 860- 863. XXXXXXXXXX, X., 2012. Dall’insolvenza al sovraindebitamento. Interesse del debitore alla liberazione e ristrutturazione dei debiti. Torino: X. Xxxxxxxxxxxx Editore. XXXXXXXXXX, X., 0000x. L’obbligo di verifica del merito creditizio del consumatore: spunti di riflessione per un nuovo modo di guardare alla “contrattazione con l’insolvente”. Le Nuove leggi civili commentate, 5, pp. 1088-1109. XXXXXXXXXX, X., 2014b. Composizione delle gare realmente efficaci crisi da sovraindebitamento: il “piano del consumatore” al vaglio della giurisprudenza. Diritto civile contemporaneo [online], aprile/giugno. Disponibile su < xxxx://xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx.xxx/xx-xxxxxxx/xxxxxxx/0000/00/XXX-Xxxxxxxxxx.xxx > XXXXXXXXXX, X., 2011. Le nuove regole sui contratti di credito ai consumatori (sarebbe necessario un database nazionale di audit energetici delle Amministrazioni centrali e localid. lg. 13.8.2010, su cui costruire una proposta di riqualificazione strutturata, e la conoscenza a priori delle Amministrazioni coinvolten. 141). Obbligazioni e contratti, 2, pp. 125-135. XXXXXXXX, X., 2005. Il ruolo della domandanuovo codice deontologico per le centrali rischi private e le tutele per i consumatori. Matelica (MC): Halley Editrice. PONCIBÒ, rappresentata dai C. Credito al consumo e collegamento negoziale. In: O. M. XXXXXXXX, a cura di, 2013. Informazione e trasparenza nei contratti delle Amministrazioniasimmetrici bancari, risulta dunque fondamentale per stimolare l’evoluzione finanziari e assicurativi e diritti del mercato consumatore europeo. Torino: X. Xxxxxxxxxxxx Editore. QUARTA, F., 2013. Estinzione anticipata dei servizi energetici attaverso il ricorso finanziamenti a forme contrattuali più convenienti per la P.A. in un’ottica di riqualificazione degli immobili. Da questo punto di vista è necessario promuovere l’evoluzione tempo determinato e modulazioni del settore costo del credito (banchecommissioni di intermediazione, fondi oneri assicurativi e penalità). Rivista di investimentodiritto bancario [online], etc28. Disponibile su < xxxx://xxx.xxxxxxxxxxxxxxx.xx/xxxxxxx/xxxxxxx/xxxxx-x-xxxxxxxxxxx/xxxxxxxxxx-xxxxxxxxxx- finanziamenti-tempo-determinato-e-modulazioni-costo-credito > XXXXXXX XXXXXX, M. Credito ai consumatori e strumenti di tutela. In: Scritti in onere di Xxxxxxx Xxxxxxxx. Padova: Cedam.) verso la predisposizione di modelli e processi mirati a supportare i contratti EPC e l’FTT. Uno strumento di policy che potrebbe essere d’aiuto è quello dei fondi di garanzia, ma molto si può ottenere ricorrendo ai programmi della Banca europea degli investimenti (BEI) già disponibili e utilizzati finora da poche amministrazioni. Occorre sottolineare come operando con contratti innovativi o poco diffusi sia preferibile poter contare su un buon supporto legale, al fine di ridurre il rischio di contenziosi sia in fase di gara sia in fase di aggiudicazione, e sia importante basarsi su opportune indagini di mercato e analisi tecniche, onde evitare il rischio di gare deserte. Un’alternativa percorribile può essere quella di ricorrere ai “Contratti Energia Plus” descritti nel capitolo 2.1, ma con l’accortezza di esigere la separazione contabile nella fornitura del combustibile. Certamente i risparmi offerti potranno essere inferiori rispetto ad una negoziazione basata su una conoscenza indipendente del proprio stock edilizio e impiantistico, ma se i contratti sono negoziati con saggezza e lungimiranza, possono allenare le Amministrazioni al fondamentale compito del monitoraggio e della verifica puntuale dei consumi reali dei propri edifici e degli impianti in generale, con la prospettiva, al successivo rinnovo contrattuale, di trovarsi pronte ad affrontare schemi contrattuali più progrediti. È fondamentale in questo caso che all’interno dei capitolati sia prevista l’adozione di un Sistema di Gestione dell’Energia secondo la norma ISO 50001 e di un idoneo sistema di monitoraggio dei consumi, che consenta la definizione e il controllo di KPI (Key Performance Indicator) energetici all’interno dell’Amministrazione. Comunque le prospettive stanno mutando e grazie anche all’esperienza maturata da molti Enti e Agenzie per l’Energia nell’ambito di cooperazioni a livello europeo, nuove tecniche contrattuali si stanno diffondendo nel nostro Paese, quale preludio a pratiche contrattuali migliori e più trasparenti.

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Conclusioni. Come più volte segnalatoIn questo capitolo si è sviluppato un modello teorico in cui si è visto che, nonostante gli accordi di licenza incrociata debbano considerarsi prevalentemente procompetitivi, esiste la preparazionepossibilità di mettere in atto due comportamenti scorretti con finalità collusive ed escludenti. In primo luogo, lo sviluppo e l’attivazione di Contratti EPC con Garanzia di Risultato, presuppone da una parte un forte “commitment” politico e d’altra parte una notevole esperienza e capacità di gestire un processo contrattuale non ancora consolidato a livello amministrativo. Inoltre per garantire una reale indipendenza, le Amministrazioni necessitano di un minimo di risorse per predisporre le diagnosi energetiche iniziali e per strutturare la complessa documentazione di gara. Anche se questi costi saranno ripagati nel corso degli anni con i risparmi economici gli accordi fra due imprese concorrenti che si otterranno, molte Amministrazioni, per vari motivi, preferiscono non avventurarsi su una strada che è ancora irta di rischi. Occorre considerare inoltre che i fornitori tradizionali non sempre hanno particolare interesse ad andare oltre ai contratti tipici di servizio energia, economicamente più semplici concedono l’accesso a tecno- logie complementari sono tendenzialmente desiderabili da gestire e con i margini più facili da controllare, specie se c’è il rischio di ritardati pagamenti, che ha messo in difficoltà diverse ESCO di recente56. D’altra parte le ESCO – potenzialmente più inclini a ragionare sugli interventi di riqualificazione – non sempre sono sufficientemente capitalizzate e solide per potersi impegnare a offrire investimenti consistenti e la Consip non può predisporre su questa tipologia di interventi delle gare realmente efficaci (sarebbe necessario un database nazionale di audit energetici delle Amministrazioni centrali e locali, su cui costruire una proposta di riqualificazione strutturata, e la conoscenza a priori delle Amministrazioni coinvolte). Il ruolo della domanda, rappresentata dai contratti delle Amministrazioni, risulta dunque fondamentale per stimolare l’evoluzione del mercato dei servizi energetici attaverso il ricorso a forme contrattuali più convenienti per la P.A. in un’ottica di riqualificazione degli immobili. Da questo punto di vista è necessario promuovere l’evoluzione del settore del credito (banche, fondi di investimento, etc.) verso la predisposizione di modelli e processi mirati a supportare i contratti EPC e l’FTT. Uno strumento di policy che potrebbe essere d’aiuto è quello dei fondi di garanziasociale, ma molto si può ottenere ricorrendo ai programmi occorre vigilare quando l’intensità della Banca europea degli investimenti (BEI) già disponibili e utilizzati finora da poche amministrazioni. Occorre sottolineare come operando con contratti innovativi o poco diffusi sia preferibile poter contare su un buon supporto legaleconcorrenza tra le imprese è alta, al fine di ridurre il rischio di contenziosi sia in fase di gara sia in fase di aggiudicazionepoiché, e sia importante basarsi su opportune indagini di mercato e analisi tecniche, onde evitare il rischio di gare deserte. Un’alternativa percorribile può essere quella di ricorrere ai “Contratti Energia Plus” descritti nel capitolo 2.1, ma con l’accortezza di esigere la separazione contabile nella fornitura del combustibile. Certamente i risparmi offerti potranno essere inferiori rispetto ad una negoziazione basata su una conoscenza indipendente del proprio stock edilizio e impiantistico, ma se i contratti non con- sentono un sostanziale abbattimento dei costi, l’effetto collusivo potrebbe dominare, riducendo così il benessere sociale. In secondo luogo, sfruttando la presenza di costi fissi di entrata, due imprese possono de- terminare i termini dell’accordo con il fine di ostacolare l’ingresso sul mercato di un potenziale concorrente. Inoltre, l’incentivo ad adottare un comportamento strategico è maggiore al cresce- re del grado d’intensità della concorrenza e quando le tecnologie condivise attraverso le licenze incrociate consentono di ottenere un maggior abbattimento dei costi marginali. Un’ulteriore questione da approfondire riguarda l’incentivo agli investimenti, ovvero se gli accordi di licenza incrociata stimolano possono stimolare l’efficienza dinamica. Nel nostro mo- dello, infatti, le tecnologie coinvolte nell’accordo sono negoziati con saggezza date e lungimiranza, possono allenare il gioco è caratterizzato da simme- tria informativa. Ci si potrebbe chiedere se l’accordo può incentivare le Amministrazioni al fondamentale compito del monitoraggio imprese ad investire in ricerca e della verifica puntuale dei consumi reali sviluppo per migliorare la qualità dei propri edifici brevetti. Le imprese tendono ad accumu- lare portafogli di brevetti che consentiranno loro di diminuire i rischi derivanti da contenziosi e per guadagnare potere contrattuale con i rivali. Non sappiamo però se ciò possa tradursi in un aumento delle attività di ricerca e sviluppo o piuttosto nel tentativo di raccogliere il maggior numero di brevetti. Da un lato, ciò potrebbe significare togliere risorse alle fasi di sviluppo, e quindi avere degli impianti effetti negativi sul benessere. Dall’altro, il ricorso agli accordi di cross licensing potrebbe dare alle imprese la "freedom-to-operate" che possa consentire di ottenere sufficienti profitti per incentivarne gli investimenti in generalericerca. Questi aspetti risultano decisivi ai fini dell’impatto degli accordi di licenza incrociata sul benessere sociale e senz’altro lasciano la porta aperta a ulteriori scenari di ricerca, con la prospettiva, al successivo rinnovo contrattuale, sia teorica che empirica. Si consideri per prima il livello di trovarsi pronte ad affrontare schemi contrattuali più progrediti. È fondamentale benessere sociale in questo caso che all’interno dei capitolati sia prevista l’adozione presenza di un Sistema accordo di Gestione dell’Energia secondo la norma ISO 50001 e di un idoneo sistema di monitoraggio dei consumicross licensing, che consenta la definizione sarà poi confrontato con gli altri livelli di benessere sociale (WLL, WLN , WNL): WCL = 3 (1 − c α β )2 4 (1 + g) Il livello di benessere sociale con due contratti di licenza di accordo è: .7 − g2 + 3 gΣ (1 − c α β )2 WLL = 4 (8 − g2 + 4 g)2 È possibile verificare che WCL > WLL per α, β ∈ (0, 1). Si consideri il livello di benessere sociale nel caso in cui A cede e B non cede: Σ . − − − . − − WLN = 1 3(αc 1)2 g4 + 60(αc 1)(αβc 1)g3 + ( 36β2 64)c2α2+ 8 (3g2 − 8)2 + (72 β + 128)cα − 100 g2 − 192 (αc − 1)(α βc − 1)g+ + 304 + (112 β2 + 192)c2α2 + (−224 β − 384)cαΣ. (A.3) È possibile verificare che WCL > WLN per α, β ∈ (0, 1). Si consideri il controllo livello di KPI benessere sociale nel caso in cui B cede e A non cede: Σ . − − − . − − WNL = 1 3 (Key Performance Indicatorβ c 1)2g4 + 60 (β c 1)(α β c 1)g3 + ( 36 α2 64)c2β2+ 8 (3 g2 − 8)2 + (72 α + 128)cβ − 100 g2 − 192 (β c − 1)(α β c − 1)g+ + 304 + (112 α2 + 192)c2β2 + (−224 α − 384)cβΣ. (A.4) energetici all’interno dell’AmministrazioneÈ possibile verificare che WCL > WNL per α, β ∈ (0, 1). Comunque le prospettive stanno mutando e grazie anche all’esperienza maturata da molti Enti e Agenzie per l’Energia nell’ambito di cooperazioni a livello europeoXxxxxxx X. X. (2011). Antitrust law and intellectual property: Intersection or crossroad? Computer and Internet Lawyer, nuove tecniche contrattuali si stanno diffondendo nel nostro Paese28(3), quale preludio a pratiche contrattuali migliori e più trasparenti5–14. Xxxxxxxxx A. K.; Xxxxxxx J. J.; Xxxxxx T. (2014). The smartphone royalty stack: Surveying royalty demands for the components within modern smartphones. Disponibile su SSRN 2443848. Xxxxxxxx X.; Xxxxxx X.; Xxxxxx M.; Xxxxxxxxx X. (1998). Risk sharing in licensing. International Journal of Industrial Organization, 16(5), 535–554. Xxxxxx X.; Xxxxxxxx V. (2002). Economia industriale. Xxxxxxx, Roma. Campobasso G. F. (2008). Diritto dell’impresa 1, volume 6. ed. UTET giuridica, Torino. Xxxx X. (2010). Patent pools and cross-licensing in the shadow of patent litigation. International economic review, 51(2), 441–460. Xxxxx X. X.; Xxxxxx R. R.; Xxxxx J. P. (2000). Protecting their intellectual assets: Appropriability conditions and why US manufacturing firms patent (or not). Comino S.; Manenti F. M. (2014). Industrial organisation of high-technology markets. Xxxxxx Xxxxx, Cheltenham. Comino S.; Manenti F. M. (2015). Intellectual property and innovation in information and communication technology (ict). Institute for Prospective and Technological Studies, Joint Research Centre. EUR 27549 EN.

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Conclusioni. Come più volte segnalatoCAPITOLO 3 CAPITOLO 4 CAPITOLO 5 In generale, i sindacati che hanno risposto all’indagine della CES sostengono che l’impatto della recessione economica sulla contrattazione e i livelli salariali ha condizionato in maniera negativa la preparazione, lo sviluppo parità di genere; e l’attivazione tutti ritengono che la contrat- tazione sia stata duramente colpita dalla crisi. Quest’ultima ha inoltre aggravato le disuguaglianze strutturali di Contratti EPC con Garanzia genere che esistevano già prima della recessione. Ciò sta determi- nando conseguenze profonde sulla contrattazione collettiva in materia di Risultato, presuppone da una parte un forte “commitment” politico parità di genere e d’altra parte una notevole esperienza e capacità di gestire un processo contrattuale non ancora consolidato minaccia il conseguimento degli obiettivi fissati a livello amministrativocomunitario per raggiungere la crescita e un aumento dell’occupazione femminile. Inoltre per garantire una reale indipendenza, le Amministrazioni necessitano L’indagine della CES ‘Negoziare la parità’ fornisce prove evidenti di un minimo clima più ostile alla contrattazione collettiva in Europa. Questo ha avuto ripercussioni negative sulla copertura della contratta- zione collettiva e, in alcuni casi, si è tradotto nella mancanza di risorse volontà da parte di alcuni datori di lavoro ad estendere gli accordi esistenti. I paesi più colpiti dalla crisi hanno sperimen- tato il deterioramento maggiore della contrattazione collettiva. La crisi economica ha distolto l’attenzione data alla questione dell’uguaglianza nell’ambito della contrattazione e, nella maggior parte dei paesi, non è stata effettuata alcuna valuta- zione dell’impatto di genere delle misure di austerità e dei tagli ai salari, che spesso sono stati attuati senza alcun coinvolgi- mento dei sindacati. Tuttavia, i sindacati che hanno risposto all’indagine continuano ad adoperarsi per predisporre raggiungere la parità di genere, seppure in un clima più ostile. Ciò ha implicazioni importanti per le diagnosi energetiche iniziali strategie contrattuali e per strutturare la complessa documentazione di gara. Anche se questi costi saranno ripagati nel corso degli anni con i risparmi economici una maggiore enfasi che si otterranno, molte Amministrazioni, rende necessaria per vari motivi, preferiscono non avventurarsi su una strada che è ancora irta il mainstreaming di rischi. Occorre considerare inoltre che i fornitori tradizionali non sempre hanno particolare interesse ad andare oltre ai contratti tipici di servizio energia, economicamente più semplici da gestire e con i margini più facili da controllare, specie se c’è il rischio di ritardati pagamenti, che ha messo in difficoltà diverse ESCO di recente56. D’altra parte le ESCO – potenzialmente più inclini a ragionare sugli interventi di riqualificazione – non sempre sono sufficientemente capitalizzate e solide per potersi impegnare a offrire investimenti consistenti genere e la Consip non può predisporre su questa tipologia valutazione dell’impatto di interventi delle gare realmente efficaci (sarebbe necessario un database nazionale di audit energetici delle Amministrazioni centrali e locali, su cui costruire una proposta di riqualificazione strutturata, e la conoscenza a priori delle Amministrazioni coinvolte)genere della crisi sulle donne. Il ruolo della domandaprossimo capitolo esamina nel dettaglio le questioni speci- fiche sollevate dai sindacati sulla trasparenza dei salari e dati disaggregati per genere, rappresentata dai contratti delle Amministrazioni, risulta dunque fondamentale come base per stimolare l’evoluzione del mercato dei servizi energetici attaverso il ricorso a forme contrattuali più convenienti per la P.A. in un’ottica di riqualificazione degli immobili. Da questo punto di vista è necessario promuovere l’evoluzione del settore del credito (banche, fondi di investimento, etci negoziati sul divario retributivo tra uomini e donne.) verso la predisposizione di modelli e processi mirati a supportare i contratti EPC e l’FTT. Uno strumento di policy che potrebbe essere d’aiuto è quello dei fondi di garanzia, ma molto si può ottenere ricorrendo ai programmi della Banca europea degli investimenti (BEI) già disponibili e utilizzati finora da poche amministrazioni. Occorre sottolineare come operando con contratti innovativi o poco diffusi sia preferibile poter contare su un buon supporto legale, al fine di ridurre il rischio di contenziosi sia in fase di gara sia in fase di aggiudicazione, e sia importante basarsi su opportune indagini di mercato e analisi tecniche, onde evitare il rischio di gare deserte. Un’alternativa percorribile può essere quella di ricorrere ai “Contratti Energia Plus” descritti nel capitolo 2.1, ma con l’accortezza di esigere la separazione contabile nella fornitura del combustibile. Certamente i risparmi offerti potranno essere inferiori rispetto ad una negoziazione basata su una conoscenza indipendente del proprio stock edilizio e impiantistico, ma se i contratti sono negoziati con saggezza e lungimiranza, possono allenare le Amministrazioni al fondamentale compito del monitoraggio e della verifica puntuale dei consumi reali dei propri edifici e degli impianti in generale, con la prospettiva, al successivo rinnovo contrattuale, di trovarsi pronte ad affrontare schemi contrattuali più progrediti. È fondamentale in questo caso che all’interno dei capitolati sia prevista l’adozione di un Sistema di Gestione dell’Energia secondo la norma ISO 50001 e di un idoneo sistema di monitoraggio dei consumi, che consenta la definizione e il controllo di KPI (Key Performance Indicator) energetici all’interno dell’Amministrazione. Comunque le prospettive stanno mutando e grazie anche all’esperienza maturata da molti Enti e Agenzie per l’Energia nell’ambito di cooperazioni a livello europeo, nuove tecniche contrattuali si stanno diffondendo nel nostro Paese, quale preludio a pratiche contrattuali migliori e più trasparenti.

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Conclusioni. Come più volte segnalatoIn conclusione, le novità normative e le indicazioni interpretative e applicative emerse attraverso gli interventi del Ministero del Lavoro, dell’Ispettorato nazionale del lavoro e dell’Inail forniscono ad oggi un quadro di regole chiare per applicare correttamente la preparazionecodatorialità, lo sviluppo evidenziando da un lato le opportunità che derivano dalle innovative e l’attivazione semplificate modalità di Contratti EPC con Garanzia gestione del capitale umano a disposizione dell’aggregazione, cui spetta ampia autonomia nella regolamentazione dei profili della codatorialità, e, dall’altro, le necessarie garanzie del lavoro e cautele che il ricorso all’istituto comporta. Alla flessibilità in campo lavoristico ‘dedicata’ alle reti orientata a raggiungere obiettivi di Risultatomaggiore competitività ed efficienza nella gestione del network, presuppone fanno da una parte un forte “commitment” politico e d’altra parte una notevole esperienza e capacità contraltare precise responsabilità in capo a tutti i codatori di lavoro. In altri termini, non si può fare rete tra imprenditori al solo fine di gestire un processo contrattuale non ancora consolidato a livello amministrativoo condividere risorse umane, ma si possono gestire o condividere risorse umane in rete per consentire una migliore attuazione del progetto imprenditoriale comune. Inoltre Interpretare bene questo paradigma è fondamentale per garantire una reale indipendenzaun utilizzo corretto degli strumenti lavoristici a disposizione delle imprese aggregate in rete e, le Amministrazioni necessitano di un minimo di risorse per predisporre le diagnosi energetiche iniziali e per strutturare la complessa documentazione di gara. Anche se questi costi saranno ripagati nel corso degli anni con i risparmi economici che si otterranno, molte Amministrazionial contempo, per vari motivi, preferiscono non avventurarsi su una strada che è ancora irta assicurare la tutela dei diversi interessi coinvolti nelle dinamiche del contratto. Proprio in quest’ottica può assumere un ruolo fondamentale lo strumento della certificazione dei contratti di rischirete e degli accordi di distacco e di codatorialità ai sensi della disciplina di cui agli articoli 75 e ss. Occorre considerare inoltre che i fornitori tradizionali non sempre hanno particolare interesse ad andare oltre ai contratti tipici di servizio energia, economicamente più semplici da gestire e con i margini più facili da controllare, specie se c’è il rischio di ritardati pagamenti, che ha messo in difficoltà diverse ESCO di recente56del D.Lgs. D’altra parte le ESCO – potenzialmente più inclini a ragionare sugli interventi di riqualificazione – non sempre sono sufficientemente capitalizzate e solide per potersi impegnare a offrire investimenti consistenti e la Consip non può predisporre su questa tipologia di interventi delle gare realmente efficaci (sarebbe necessario un database nazionale di audit energetici delle Amministrazioni centrali e locali, su cui costruire una proposta di riqualificazione strutturata, e la conoscenza a priori delle Amministrazioni coinvolte). Il ruolo della domanda, rappresentata dai contratti delle Amministrazioni, risulta dunque fondamentale per stimolare l’evoluzione n. 276 del mercato dei servizi energetici attaverso il ricorso a forme contrattuali più convenienti per la P.A. in un’ottica di riqualificazione degli immobili. Da questo punto di vista è necessario promuovere l’evoluzione del settore del credito (banche, fondi di investimento, etc.) verso la predisposizione di modelli e processi mirati a supportare i contratti EPC e l’FTT. Uno strumento di policy che potrebbe essere d’aiuto è quello dei fondi di garanzia, ma molto si può ottenere ricorrendo ai programmi della Banca europea degli investimenti (BEI) già disponibili e utilizzati finora da poche amministrazioni. Occorre sottolineare come operando con contratti innovativi o poco diffusi sia preferibile poter contare su un buon supporto legale10 settembre 2003, al fine di ridurre dare stabilità e certezza a tali strumenti e agli operatori che li utilizzano, riducendo al contempo il rischio contenzioso in materia di contenziosi sia qualificazione contrattuale. Ciò è ancor più vero se la codatorialità verrà correttamente utilizzata da più imprenditori per condividere competenze tecniche e manageriali di cui tutti hanno necessità e altrimenti non facilmente reperibili sul mercato, in primis per ragioni di costi (es. il manager per il trasferimento tecnologico, 18 Al D.M. hanno fatto seguito due note dell’Ispettorato nazionale del lavoro (la Nota n. 135 del 22 febbraio 2022 e la n. 1229 del 16 giugno 2022) e una circolare dell’Inail (n. 31 del 3 agosto 2022), che hanno fornito ulteriori chiarimenti sulle regole da rispettare per l’attivazione di un rapporto in regime di codatorialità. il coordinamento gare, il piano marketing e di internazionalizzazione, l’efficienza energetica di un business comune, ovvero un team di giovani qualificati ricercatori, ingegneri ecc.). Questo concetto è ancor più contingente nella attuale fase storica, nella quale la più grande sfida per il sistema Paese è – come sopra accennato – ge- stire correttamente le risorse del PNRR: in tal senso, la codatorialità potrebbe consentire alle imprese in rete di gara sia in fase affidare alle competenze di aggiudicazione, un manager il co- ordinamento delle attività di progettazione e sia importante basarsi su opportune indagini di mercato exe- cution di specifici interventi finanziati da tale Piano. La creazione di network di reti stabili e analisi tecniche, onde evitare il rischio organizzate può inoltre consolidare un ecosistema o ‘piattaforme’ di gare deserte. Un’alternativa percorribile può essere quella di ricorrere ai “Contratti Energia Plus” descritti nel capitolo 2.1specializzazioni non limitate a un’impresa, ma con l’accortezza a un’intera filiera o territorio (come nel caso delle reti all’interno di esigere la separazione contabile nella fornitura cluster e distretti, nelle aree di rilancio industriale o nelle Zone economiche speciali), anche per finalità di reskilling e upskilling del combustibile. Certamente i risparmi offerti potranno essere inferiori rispetto capitale umano funzionali a processi di riorganizzazione aziendale, favorendo le politiche attive del lavoro, il passaggio generazionale e l’accesso al mercato del lavoro di giovani in formazione o in ricerca, anche mediante il rilancio di strumenti ad una negoziazione basata su una conoscenza indipendente del proprio stock edilizio oggi poco utilizzati come il contratto di apprendistato di alta formazione e impiantistico, ma se i contratti sono negoziati con saggezza e lungimiranza, possono allenare le Amministrazioni al fondamentale compito del monitoraggio e della verifica puntuale dei consumi reali dei propri edifici e degli impianti in generale, con la prospettiva, al successivo rinnovo contrattuale, di trovarsi pronte ad affrontare schemi contrattuali più progrediti. È fondamentale in questo caso che all’interno dei capitolati sia prevista l’adozione di un Sistema di Gestione dell’Energia secondo la norma ISO 50001 e di un idoneo sistema di monitoraggio dei consumi, che consenta la definizione e il controllo di KPI (Key Performance Indicator) energetici all’interno dell’Amministrazione. Comunque le prospettive stanno mutando e grazie anche all’esperienza maturata da molti Enti e Agenzie per l’Energia nell’ambito di cooperazioni a livello europeo, nuove tecniche contrattuali si stanno diffondendo nel nostro Paese, quale preludio a pratiche contrattuali migliori e più trasparentiricerca.

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Samples: Contratto Di Rete E Codatorialità

Conclusioni. Come L’apprendistato in somministrazione è un’opportunità importante, per le imprese, per i giovani, per le Agenzie e più volte segnalatoin generale per la creazione di quel mercato del lavoro “dinamico e inclusivo”, di cui tanto si parla in questi giorni. Per questi motivi non può essere sprecato o esposto a rischi capaci di paralizzarne l’utilizzo. La Riforma è ancora in tempo per intervenire sul punto ed è quanto mai opportuno che lo faccia, dal momento che l’apporto delle Agenzie potrà essere strategico nel rilancio complessivo dell’istituto. Infatti, le imprese potranno affidare alle Agenzie per il Lavoro il compito non solo di selezionare i giovani talenti su cui investire per la preparazione, crescita e lo sviluppo e l’attivazione di Contratti EPC con Garanzia di Risultatodella propria attività, presuppone da una parte un forte “commitment” politico e d’altra parte una notevole esperienza e capacità ma anche di gestire e rendere efficace la formazione che questi dovranno svolgere, ricorrendo peraltro ai fondi interprofessionali. Da studi recenti, emerge che la gestione burocratica e la formazione siano gli ostacoli che hanno fino ad oggi impedito un processo contrattuale utilizzo capillare ed efficiente dell’apprendistato: le aziende nel 15,4% dei casi dichiarano di aver rinunciato a ricorrere all’apprendistato “perché non ancora consolidato avrebbero saputo come formare adeguatamente gli apprendisti”. In più, solo il 36% delle imprese si sente in grado di garantire autonomamente la formazione, mentre il 59% ricorre almeno in parte a livello amministrativostrutture esterne. Inoltre per garantire una reale indipendenzaEcco allora, le Amministrazioni necessitano che il ruolo delle Agenzie potrebbe divenire strategico, perché potrebbero farsi fautrici e garanti di un minimo contratto dai contenuti effettivamente formativi svolgendo al contempo una funzione di risorse placement. Non solo. L’apprendistato in somministrazione consentirebbe alle Agenzie di investire su percorsi formativi professionali, anche di elevato livello, creando figure professionali “ricercate” e appetibili per predisporre le diagnosi energetiche iniziali e per strutturare la complessa documentazione di gara. Anche se questi costi saranno ripagati nel corso degli anni con i risparmi economici che si otterrannoimprese, molte Amministrazioni, per vari motivi, preferiscono non avventurarsi su una strada che è ancora irta di rischi. Occorre considerare inoltre che i fornitori tradizionali non sempre hanno particolare interesse ad andare oltre ai contratti tipici di servizio energia, economicamente più semplici da gestire come asso vincente nelle politiche di placement interne, come già avviene in Giappone e con i margini più facili da controllarenegli Stati Uniti. Con riferimento particolare ai profili professionali elevati, specie se c’è il rischio di ritardati pagamenti, che ha messo in difficoltà diverse ESCO di recente56. D’altra parte le ESCO – potenzialmente più inclini a ragionare sugli interventi di riqualificazione – non sempre sono sufficientemente capitalizzate e solide per potersi impegnare a offrire investimenti consistenti e la Consip non può predisporre su questa tipologia di interventi delle gare realmente efficaci (sarebbe necessario un database nazionale di audit energetici delle Amministrazioni centrali e locali, su cui costruire una proposta di riqualificazione strutturatasi segnala un’altra strada fino ad oggi erroneamente poco considerata, e la conoscenza a priori delle Amministrazioni coinvolte). Il ruolo della domandache non viene, rappresentata dai contratti delle Amministrazionierroneamente, risulta dunque fondamentale per stimolare l’evoluzione nemmeno considerata dall’Accordo del mercato dei servizi energetici attaverso il ricorso a forme contrattuali più convenienti per la P.A. in un’ottica 5 aprile: l’apprendistato di riqualificazione degli immobili. Da questo punto di vista è necessario promuovere l’evoluzione del settore del credito (banche, fondi di investimento, etc.) verso la predisposizione di modelli formazione e processi mirati a supportare i contratti EPC e l’FTTricerca. Uno strumento di policy politica formativa e occupazionale che potrebbe essere d’aiuto è quello dei fondi condurre, nella prospettiva di garanziacui sopra, ma molto a risultati e sinergie di particolare valore e rilevanza, consentendo alle Agenzie di utilizzare le proprie potenzialità su tutti i livelli (selezione, mediazione, formazione) incrementando il proprio “prestigio” sociale anche in termini di visibilità. Concludo con un dato: degli oltre 450.000 lavoratori inviati in missione ogni anno dalle Agenzie, il 46% ha meno di 29 anni, percentuale questa destinata secondo le previsioni a crescere. Anche in considerazione di tale dato si può ottenere ricorrendo ai programmi della Banca europea degli investimenti (BEI) già disponibili comprende il ruolo strategico che le Agenzie possono avere nello sviluppo dell’apprendistato e utilizzati finora da poche amministrazioni. Occorre sottolineare come operando con contratti innovativi o poco diffusi sia preferibile poter contare su un buon supporto legale, al fine di ridurre il rischio di contenziosi sia in fase di gara sia in fase di aggiudicazione, e sia importante basarsi su opportune indagini di mercato e analisi tecniche, onde evitare il rischio di gare deserte. Un’alternativa percorribile può essere quella di ricorrere ai “Contratti Energia Plus” descritti nel capitolo 2.1, ma con l’accortezza di esigere la separazione contabile nella fornitura del combustibile. Certamente i risparmi offerti potranno essere inferiori rispetto ad una negoziazione basata su una conoscenza indipendente del proprio stock edilizio e impiantistico, ma se i contratti sono negoziati con saggezza e lungimiranza, possono allenare le Amministrazioni al fondamentale compito del monitoraggio e della verifica puntuale dei consumi reali dei propri edifici e degli impianti in generale, con la prospettiva, al successivo rinnovo contrattuale, di trovarsi pronte ad affrontare schemi contrattuali più progrediti. È fondamentale in questo caso che all’interno dei capitolati sia prevista l’adozione di un Sistema di Gestione dell’Energia secondo la norma ISO 50001 e di un idoneo sistema di monitoraggio dei consumi, che consenta la definizione e il controllo di KPI (Key Performance Indicator) energetici all’interno dell’Amministrazione. Comunque le prospettive stanno mutando e grazie anche all’esperienza maturata da molti Enti e Agenzie per l’Energia nell’ambito di cooperazioni a livello europeo, nuove tecniche contrattuali si stanno diffondendo nel nostro Paese, quale preludio a pratiche contrattuali migliori e più trasparentirilancio dell’occupazione giovanile.

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Samples: old.adapt.it

Conclusioni. Come L’iniziativa supporta il rafforzamento delle capacità tecnica del MCTES nella programma- zione, attuazione e monitoraggio delle politiche pubbliche nel settore della digitalizzazione per uno sviluppo inclusivo e sostenibile in Mozambico. In tale contesto, il coinvolgimento dell’AGID potrà garantire un rafforzamento della cooperazione tra istituzioni che quotidianamente affrontano la risoluzione di analoghe problematiche. L’AGID potrà, inoltre, essere capofila del Sistema Paese Italia nello sviluppo del settore digitale in Mozambico, potendo per questo attivare il coinvolgimento sia del settore pubblico che del settore privato. Il ricorso alla procedura dell’Appalto innovativo (call for ideas) rappresenta la modalità più volte segnalatoefficace al fine di mobilitare, (effetto volano) oltre alle risorse pubbliche stanziate, anche risorse del mondo delle imprese e le migliori competenze professionali e del mondo della ricerca, per rispondere alle esigenze di crescita e sviluppo sostenibile del Paese destinatario dell’intervento. Le procedure di appalto innovativo attivano processi collaborativi e di co-design tra fornitori, committente e altri soggetti istituzionali. Non rappresentano pertanto forme di “esternalizzazione” a terzi delle attività assegnate ad AGID, ma piuttosto una modalità di rafforzamento delle attività stesse. Il presente progetto si inserisce nell’ambito del Programma “Supporto al Piano Strategico per La Società dell’Informazione del Mozambico attraverso Poli Tecnologici di Eccellenza Digitale” finanziato dall’AICS, indirizzato a sostenere il processo di transizione digitale in Mozambico sostenendo il Governo locale attraverso la creazione di poli di eccellenza digitale che sostanzino partenariati pubblico-privati per l’acquisizione di competenze, la preparazione, lo sviluppo promozione dell'imprenditorialità digitale e l’attivazione di Contratti EPC con Garanzia di Risultato, presuppone da una parte un forte “commitment” politico e d’altra parte una notevole esperienza e capacità di gestire un processo contrattuale non ancora consolidato a livello amministrativo. Inoltre per garantire una reale indipendenza, le Amministrazioni necessitano di un minimo di risorse per predisporre le diagnosi energetiche iniziali e per strutturare la complessa documentazione di gara. Anche se questi costi saranno ripagati nel corso degli anni con i risparmi economici che si otterranno, molte Amministrazioni, per vari motivi, preferiscono non avventurarsi su una strada che è ancora irta di rischi. Occorre considerare inoltre che i fornitori tradizionali non sempre hanno particolare interesse ad andare oltre ai contratti tipici di servizio energia, economicamente più semplici da gestire e con i margini più facili da controllare, specie se c’è il rischio di ritardati pagamenti, che ha messo in difficoltà diverse ESCO di recente56. D’altra parte le ESCO – potenzialmente più inclini a ragionare sugli interventi di riqualificazione – non sempre sono sufficientemente capitalizzate e solide per potersi impegnare a offrire investimenti consistenti e la Consip non può predisporre su questa tipologia di interventi delle gare realmente efficaci (sarebbe necessario un database nazionale di audit energetici delle Amministrazioni centrali e locali, su cui costruire una proposta di riqualificazione strutturata, e la conoscenza a priori delle Amministrazioni coinvolte). Il ruolo della domanda, rappresentata dai contratti delle Amministrazioni, risulta dunque fondamentale per stimolare l’evoluzione del mercato miglioramento dei servizi energetici attaverso il ricorso a forme contrattuali più convenienti per la P.A. orientati al benessere dei giovani del Paese. In tale contesto, l’AGID propone di realizzare attività di coordinamento, networking di stakeholder nazionali e internazionali e assistenza tecnica (institutional building) agli attori istituzionali rilevanti in un’ottica di riqualificazione degli immobili. Da questo punto di vista è necessario promuovere l’evoluzione del settore del credito (banche, fondi di investimento, etc.) verso la predisposizione di modelli e processi mirati a supportare i contratti EPC e l’FTT. Uno strumento di policy che potrebbe essere d’aiuto è quello dei fondi di garanzia, ma molto si può ottenere ricorrendo ai programmi della Banca europea degli investimenti (BEI) già disponibili e utilizzati finora da poche amministrazioni. Occorre sottolineare come operando con contratti innovativi o poco diffusi sia preferibile poter contare su un buon supporto legaleMozambico, al fine di ridurre facilitare l’implementazione efficiente ed efficace dei piani operativi settoriali e dei relativi quadri normativi nel settore digitale, nonché identificare e definire un modello di Polo Tecnologico di Eccellenza Digitale per la formazione e la promozione dell’imprenditorialità che possa essere sistematizzato dal Governo mozambicano e replicato per favorire il rischio processo di contenziosi sia in fase di gara sia in fase di aggiudicazionetransizione digitale nel Paese. L’impatto dell’azione dell’AGID potrà essere percepito dall’intero settore digitale mozambicano, a partire dal MCTES e sia importante basarsi su opportune indagini di mercato e analisi tecniche, onde evitare il rischio di gare deserte. Un’alternativa percorribile può essere quella di ricorrere ai “Contratti Energia Plus” descritti nel capitolo 2.1, ma con l’accortezza di esigere la separazione contabile nella fornitura del combustibile. Certamente i risparmi offerti potranno essere inferiori rispetto ad una negoziazione basata su una conoscenza indipendente del proprio stock edilizio e impiantistico, ma se i contratti sono negoziati con saggezza e lungimiranza, possono allenare le Amministrazioni al fondamentale compito del monitoraggio e della verifica puntuale dei consumi reali dei propri edifici e degli impianti in generale, con la prospettiva, al successivo rinnovo contrattuale, di trovarsi pronte ad affrontare schemi contrattuali più progrediti. È fondamentale in questo caso che all’interno dei capitolati sia prevista l’adozione di un Sistema di Gestione dell’Energia secondo la norma ISO 50001 e di un idoneo sistema di monitoraggio dei consumidalle istituzioni da esso tutelate, che consenta la definizione potranno beneficiare del supporto dell’AGID e delle istituzioni italiane per il controllo rafforzamento della capacità di KPI (Key Performance Indicator) energetici all’interno dell’Amministrazione. Comunque le prospettive stanno mutando attuazione delle politiche pubbliche per un processo di digitalizzazione più inclusivo e grazie anche all’esperienza maturata da molti Enti sostenibile, nonché capace di rispondere alle necessità della popolazione e Agenzie per l’Energia nell’ambito di cooperazioni a livello europeo, nuove tecniche contrattuali si stanno diffondendo nel nostro Paese, quale preludio a pratiche contrattuali migliori e più trasparentidel territorio.

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Samples: Convenzione Aics – Agid Allegato

Conclusioni. Come più volte segnalatoNel contesto economico attuale, la preparazione, lo sviluppo e l’attivazione di Contratti EPC nella sfida con Garanzia di Risultato, presuppone da una parte un forte “commitment” politico e d’altra parte una notevole esperienza e capacità di gestire un processo contrattuale non ancora consolidato a livello amministrativo. Inoltre per garantire una reale indipendenzale imprese internazio- nali, le Amministrazioni necessitano PMI italiane difficilmente escono vincitrici: hanno spesso minori capitali da investire in ricerca e sviluppo, e quindi minori opportunità di sviluppare processi, prodotti e servizi competitivi. Per questi motivi e considerate le caratteristiche del tessuto economico del territorio nazionale, il sistema reticolare si pone al contempo come mo- dello d’eccellenza e come scommessa per il futuro. In pratica, nei sistemi produttivi a rete, vengono meno le debolezze tipiche delle PMI, grazie al raf- forzamento delle conoscenze e delle competenze professionali, manageria- li e organizzative, indispensabili per gestire un’economia reale, una finan- za e una società divenute molto più complesse rispetto al recente passato. Il contratto di rete rende concreta la possibilità di realizzare strategie reticolari di crescita e rappresenta uno strumento utile per migliorare e ren- dere efficienti i sistemi produttivi del nostro Paese, aumentando al contem- po la competitività delle singole imprese e quella del sistema economico nel suo complesso. A tale proposito, Rete Xxxxxxxx costituisce un minimo esempio importante di risorse contratto di rete realizzato nell’ambito del settore dei servizi, in cui la con- divisione della conoscenza è fondamentale per predisporre l’affermazione sul mercato. Per la prima volta imprese e professionisti si coordinano attraverso uno stru- mento che consente di conservare la flessibilità e che allo stesso tempo per- mette di conseguire un adeguato livello di integrazione e complementarietà. Attraverso l’utilizzo del contratto di rete le diagnosi energetiche iniziali imprese ed i professionisti sono riusciti ad organizzare una comunità professionale esperta che riesce strategicamente ad affrontare in modo diverso le sfide poste dal mercato. Rete Xxxxxxxx è un esempio innovativo di applicazione dello strumento giuridico del contratto di rete nel settore dei servizi. In questo caso professionisti e per strutturare piccole imprese fanno network allo scopo di migliorare la complessa documentazione propria competitività, aumentare le proprie conoscenze e sviluppare servizi che singolarmente non riuscirebbero a realizzare. Attraverso il contratto di gara. Anche se questi costi saranno ripagati nel corso degli anni con rete le imprese di minore dimensione cercano di cogliere le oppor- tunità offerte dal mercato senza tuttavia perdere i risparmi economici che si otterranno, molte Amministrazioni, per vari motivi, preferiscono non avventurarsi su una strada che è ancora irta di rischi. Occorre considerare inoltre che i fornitori tradizionali non sempre hanno particolare interesse ad andare oltre ai contratti tipici di servizio energia, economicamente più semplici da gestire e con i margini più facili da controllare, specie se c’è il rischio di ritardati pagamenti, che ha messo in difficoltà diverse ESCO di recente56. D’altra parte le ESCO – potenzialmente più inclini a ragionare sugli interventi di riqualificazione – non sempre sono sufficientemente capitalizzate e solide per potersi impegnare a offrire investimenti consistenti e vantaggi legati alle loro peculiarità quali la Consip non può predisporre su questa tipologia di interventi delle gare realmente efficaci (sarebbe necessario un database nazionale di audit energetici delle Amministrazioni centrali e locali, su cui costruire una proposta di riqualificazione strutturata, flessibilità e la conoscenza a priori delle Amministrazioni coinvolte). Il ruolo della domanda, rappresentata dai contratti delle Amministrazioni, risulta dunque fondamentale per stimolare l’evoluzione del mercato dei servizi energetici attaverso il ricorso a forme contrattuali più convenienti per la P.A. in un’ottica di riqualificazione degli immobili. Da questo punto di vista è necessario promuovere l’evoluzione del settore del credito (banche, fondi di investimento, etcterritorio locale.) verso la predisposizione di modelli e processi mirati a supportare i contratti EPC e l’FTT. Uno strumento di policy che potrebbe essere d’aiuto è quello dei fondi di garanzia, ma molto si può ottenere ricorrendo ai programmi della Banca europea degli investimenti (BEI) già disponibili e utilizzati finora da poche amministrazioni. Occorre sottolineare come operando con contratti innovativi o poco diffusi sia preferibile poter contare su un buon supporto legale, al fine di ridurre il rischio di contenziosi sia in fase di gara sia in fase di aggiudicazione, e sia importante basarsi su opportune indagini di mercato e analisi tecniche, onde evitare il rischio di gare deserte. Un’alternativa percorribile può essere quella di ricorrere ai “Contratti Energia Plus” descritti nel capitolo 2.1, ma con l’accortezza di esigere la separazione contabile nella fornitura del combustibile. Certamente i risparmi offerti potranno essere inferiori rispetto ad una negoziazione basata su una conoscenza indipendente del proprio stock edilizio e impiantistico, ma se i contratti sono negoziati con saggezza e lungimiranza, possono allenare le Amministrazioni al fondamentale compito del monitoraggio e della verifica puntuale dei consumi reali dei propri edifici e degli impianti in generale, con la prospettiva, al successivo rinnovo contrattuale, di trovarsi pronte ad affrontare schemi contrattuali più progrediti. È fondamentale in questo caso che all’interno dei capitolati sia prevista l’adozione di un Sistema di Gestione dell’Energia secondo la norma ISO 50001 e di un idoneo sistema di monitoraggio dei consumi, che consenta la definizione e il controllo di KPI (Key Performance Indicator) energetici all’interno dell’Amministrazione. Comunque le prospettive stanno mutando e grazie anche all’esperienza maturata da molti Enti e Agenzie per l’Energia nell’ambito di cooperazioni a livello europeo, nuove tecniche contrattuali si stanno diffondendo nel nostro Paese, quale preludio a pratiche contrattuali migliori e più trasparenti.

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Samples: rivistapiccolaimpresa.uniurb.it

Conclusioni. Come Dopo aver descritto il funzionamento dello strumento del contratto di rete e il tema riguardante la gestione e la governance, in questo capitolo si sono voluti mettere in luce gli aspetti attinenti alle performance di tali forme organizzative, sottolineando come esse dipendano da fattori diversi, quali le modalità di gestione delle relazioni, aspetti di carattere sociale come la fiducia e l’opportunismo e aspetti non direttamente legati ai soggetti partecipanti al network, come lo possono essere il settore e il contesto nei quali la rete è inserita. La misurazione e la valutazione delle performance non è sempre semplice da attuare, soprattutto a livello di rete, poiché i network rappresentano forme organizzative più volte segnalatocomplesse rispetto alle imprese verticalmente integrate. L’introduzione del contratto di rete, tuttavia, ha permesso di migliorare la raccolta dei dati utili a dimostrare la validità di tale strumento a livello di risultati e obiettivi che possono essere raggiunti, i quali possono essere legati ad aspetti quali l’innovazione, la preparazioneforza delle vendite o la qualità della produzione, lo sviluppo e l’attivazione dando prova di Contratti EPC con Garanzia come possa essere una forma organizzativa in grado di Risultatoovviare alle problematiche a cui un’impresa può andare incontro al giorno d’oggi, presuppone da una parte un forte “commitment” politico e d’altra parte una notevole esperienza e capacità di gestire un processo contrattuale non ancora consolidato a livello amministrativo. Inoltre per garantire una reale indipendenza, le Amministrazioni necessitano di un minimo in relazione alla scarsità di risorse per predisporre le diagnosi energetiche iniziali e per strutturare la complessa documentazione competenze o alla piccola dimensione che spesso non permette di garacompetere con realtà più grandi. Anche se questi costi saranno ripagati nel corso degli anni con i risparmi economici che Tuttavia, come si otterrannoè dimostrato, molte Amministrazioni, per vari motivi, preferiscono non avventurarsi su una strada che è ancora irta di rischi. Occorre considerare inoltre che i fornitori tradizionali non sempre hanno particolare interesse le reti d’impresa rappresentano una forma organizzativa di successo. Varie problematiche connesse soprattutto ai comportamenti che possono essere messi in atto dalle imprese partecipanti come quelli legati all’opportunismo o alla mancanza di una visione comune circa gli obiettivi da raggiungere, può condurre a performance negative e di conseguenza ad andare oltre ai contratti tipici un fallimento del progetto di servizio energia, economicamente più semplici da gestire e con i margini più facili da controllare, specie se c’è il rischio di ritardati pagamenti, che ha messo in difficoltà diverse ESCO di recente56. D’altra parte le ESCO – potenzialmente più inclini a ragionare sugli interventi di riqualificazione – non sempre sono sufficientemente capitalizzate e solide per potersi impegnare a offrire investimenti consistenti e la Consip non può predisporre su questa tipologia di interventi delle gare realmente efficaci (sarebbe necessario un database nazionale di audit energetici delle Amministrazioni centrali e locali, su cui costruire una proposta di riqualificazione strutturata, e la conoscenza a priori delle Amministrazioni coinvolte). Il ruolo della domanda, rappresentata dai contratti delle Amministrazioni, risulta dunque fondamentale per stimolare l’evoluzione del mercato dei servizi energetici attaverso il ricorso a forme contrattuali più convenienti per la P.A. in un’ottica di riqualificazione degli immobili. Da questo punto di vista è necessario promuovere l’evoluzione del settore del credito (banche, fondi di investimento, etc.) verso la predisposizione di modelli e processi mirati a supportare i contratti EPC e l’FTT. Uno strumento di policy che potrebbe essere d’aiuto è quello dei fondi di garanzia, ma molto si può ottenere ricorrendo ai programmi della Banca europea degli investimenti (BEI) già disponibili e utilizzati finora da poche amministrazioni. Occorre sottolineare come operando con contratti innovativi o poco diffusi sia preferibile poter contare su un buon supporto legale, al fine di ridurre il rischio di contenziosi sia in fase di gara sia in fase di aggiudicazione, e sia importante basarsi su opportune indagini di mercato e analisi tecniche, onde evitare il rischio di gare deserte. Un’alternativa percorribile può essere quella di ricorrere ai “Contratti Energia Plus” descritti nel capitolo 2.1, ma con l’accortezza di esigere la separazione contabile nella fornitura del combustibile. Certamente i risparmi offerti potranno essere inferiori rispetto ad una negoziazione basata su una conoscenza indipendente del proprio stock edilizio e impiantistico, ma se i contratti sono negoziati con saggezza e lungimiranza, possono allenare le Amministrazioni al fondamentale compito del monitoraggio e della verifica puntuale dei consumi reali dei propri edifici e degli impianti in generale, con la prospettiva, al successivo rinnovo contrattuale, di trovarsi pronte ad affrontare schemi contrattuali più progrediticollaborazione. È fondamentale in questo caso quindi, prima di costituire o entrare a far parte di una rete d’imprese, avere chiaro quali sono le sfide e quali i benefici che all’interno dei capitolati sia prevista l’adozione si intendono ottenere, tenendo conto che non sempre le visioni circa gli obiettivi e le strategie possono essere concordi, ma attraverso una corretta gestione e modalità di un Sistema di Gestione dell’Energia secondo la norma ISO 50001 e di un idoneo sistema di monitoraggio dei consumi, coordinamento adeguate si può ovviare alle problematiche che consenta la definizione e il controllo di KPI (Key Performance Indicator) energetici all’interno dell’Amministrazione. Comunque le prospettive stanno mutando e grazie anche all’esperienza maturata da molti Enti e Agenzie per l’Energia nell’ambito di cooperazioni possono condurre a livello europeo, nuove tecniche contrattuali si stanno diffondendo nel nostro Paese, quale preludio a pratiche contrattuali migliori e più trasparentirisultati deludenti.

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Samples: dspace.unive.it

Conclusioni. Come più volte segnalatoSi ritiene utile riportare il giudizio espresso nel documento “Risultati della gestione delle Foreste di Lombardia a 15 anni dalla firma della Carta delle Foreste” in data 20 maggio 2019: “Impegno attivato positivamente, ma sviluppatosi poi con difficoltà e senza la preparazionenecessaria continuità e applicazione. Si riconosce allo strumento del Contratto di Foresta una validità ed innovazione importante, lo sviluppo ma occorre evidenziare quanto segue: - pur nella difficoltà delle esperienze, ma anche in relazione ai successi avuti in alcune situazioni, si riscontra che oggi i Contratti di Foresta appaiono essere, almeno in Regione Lombardia, l’unico strumento di partecipazione, coordinamento e l’attivazione di Contratti EPC con Garanzia di Risultato, presuppone da una parte un forte “commitment” politico condivisione delle azioni nel settore forestale e d’altra parte una notevole esperienza e capacità di gestire un processo contrattuale non ancora consolidato territoriale che agiscono a livello amministrativolocale. Inoltre per garantire una reale indipendenzaL’attenzione di Regione Lombardia su questi aspetti appare, le Amministrazioni necessitano ancora, molto tiepida, anche come soggetto partecipante in qualità di proprietario; al contrario l’esigenza di collaborazione, programmazione condivisa e partecipazione è sempre più sentita da tutti gli attori; - questo strumento, oggi, ha il limite più evidente nella scarsità di risorse specializzate dedicate alla costruzione dei rapporti, dei progetti, all’animazione territoriale, oltre che, anche, ad un limite di formazione e consapevolezza da parte del personale dell’Ente. Si tratta infatti di un’attività specifica che richiede, oltre a un minimo di risorse per predisporre le diagnosi energetiche iniziali competenze, soprattutto di consapevolezza del ruolo e per strutturare la complessa documentazione del servizio svolto ma necessita anche di garatempo adeguato. Anche se questi costi saranno ripagati nel corso degli anni con i risparmi economici che si otterranno, molte Amministrazioni, per vari motivi, preferiscono non avventurarsi su Si ritiene utile una strada che è ancora irta di rischi. Occorre considerare inoltre che i fornitori tradizionali non sempre hanno particolare interesse ad andare oltre ai contratti tipici di servizio energia, economicamente più semplici da gestire e con i margini più facili da controllare, specie se c’è il rischio di ritardati pagamenti, che ha messo in difficoltà diverse ESCO di recente56. D’altra parte le ESCO – potenzialmente più inclini a ragionare sugli interventi di riqualificazione – non sempre sono sufficientemente capitalizzate e solide per potersi impegnare a offrire investimenti consistenti e la Consip non può predisporre su questa tipologia di interventi delle gare realmente efficaci (sarebbe necessario un database nazionale di audit energetici delle Amministrazioni centrali e locali, su cui costruire una proposta di riqualificazione strutturata, e la conoscenza a priori delle Amministrazioni coinvolte). Il ruolo della domanda, rappresentata dai contratti delle Amministrazioni, risulta dunque fondamentale per stimolare l’evoluzione del mercato dei servizi energetici attaverso il ricorso a forme contrattuali più convenienti per la P.A. in un’ottica di riqualificazione degli immobili. Da questo punto di vista è necessario promuovere l’evoluzione del settore del credito (banche, fondi di investimento, etc.) verso la predisposizione di modelli e processi mirati a supportare i contratti EPC e l’FTT. Uno strumento di policy che potrebbe essere d’aiuto è quello dei fondi di garanzia, ma molto si può ottenere ricorrendo ai programmi della Banca europea degli investimenti (BEI) già disponibili e utilizzati finora da poche amministrazioni. Occorre sottolineare come operando con contratti innovativi o poco diffusi sia preferibile poter contare su un buon supporto legale, al fine di ridurre il rischio di contenziosi sia in fase di gara sia in fase di aggiudicazione, e sia importante basarsi su opportune indagini di mercato e analisi tecniche, onde evitare il rischio di gare deserte. Un’alternativa percorribile può essere quella di ricorrere ai “Contratti Energia Plus” descritti nel capitolo 2.1riproposizione dell’impegno, ma con l’accortezza una maggiore condivisione aziendale e un diverso impegno in termini di esigere la separazione contabile nella fornitura del combustibile. Certamente i risparmi offerti potranno essere inferiori rispetto ad una negoziazione basata su una conoscenza indipendente del proprio stock edilizio e impiantistico, ma se i contratti sono negoziati con saggezza e lungimiranza, possono allenare le Amministrazioni al fondamentale compito del monitoraggio e della verifica puntuale dei consumi reali dei propri edifici e degli impianti in generale, risorse dedicate.” Il nuovo impegno poi assunto con la prospettiva, al successivo rinnovo contrattuale, condivisione e la sottoscrizione della nuova Carta delle Foreste deve costituire una traccia di trovarsi pronte ad affrontare schemi contrattuali più progrediti. È fondamentale in questo caso che all’interno dei capitolati sia prevista l’adozione di un Sistema di Gestione dell’Energia secondo la norma ISO 50001 e di un idoneo sistema di monitoraggio dei consumi, che consenta la definizione e il controllo di KPI (Key Performance Indicator) energetici all’interno dell’Amministrazione. Comunque le prospettive stanno mutando e grazie anche all’esperienza maturata da molti Enti e Agenzie lavoro importante per l’Energia nell’ambito di cooperazioni a livello europeo, nuove tecniche contrattuali si stanno diffondendo nel nostro Paese, quale preludio a pratiche contrattuali migliori e più trasparentii prossimi anni.

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Samples: Contratto Di Foresta Val Gerola

Conclusioni. Come più volte segnalatoIn questo elaborato si è inquadrato il percorso e l’evoluzione della cripto finanza, che ha portato alla nascita ed al recente fortissimo interesse per la preparazioneDeFi. La DeFi offre opportunità interessanti per creare una infrastruttura finanziaria decentralizzata, lo sviluppo trasparente, innovativa ma anche totalmente slegata da qualsiasi regola, libera da qualsiasi tentativo di vigilanza dei regolatori e l’attivazione genericamente presidi di Contratti EPC controllo a tutela della stabilità del sistema finanziario. Parallelamente al grande potenziale vi sono seri profili di rischio da valutare, sia di tipo tecnico che regolamentare che, se ben gestiti e sviluppati con Garanzia accortezza, effettivamente potrebbero contribuire ad una piena affermazione e diffusione di Risultato, presuppone da una parte un forte “commitment” politico e d’altra parte una notevole esperienza e capacità di gestire un processo contrattuale non ancora consolidato a livello amministrativoquesto nuovo paradigma digitale. Inoltre per garantire una reale indipendenza, le Amministrazioni necessitano di un minimo di risorse per predisporre le diagnosi energetiche iniziali e per strutturare la complessa documentazione di gara. Anche se questi costi saranno ripagati nel corso degli anni con i risparmi economici che si otterranno, molte Amministrazioni, per vari motivi, preferiscono non avventurarsi su una strada che è ancora irta di rischi. Occorre considerare inoltre che i fornitori tradizionali non sempre hanno particolare interesse ad andare oltre ai contratti tipici di servizio energia, economicamente più semplici da gestire e con i margini più facili da controllare, specie se c’è Lo scrivente ritiene molto serio il rischio di ritardati pagamentipotenziale instabilità che il sistema finanziario nel suo complesso soffrirebbe qualora l’infrastruttura finanziaria parallela della DeFi si sviluppasse al di fuori di qualsiasi contesto normativo e regolamentare. Le istituzioni a livello mondiale stanno ponendo una sana e costruttiva enfasi alla necessità di sviluppare un adeguato approccio normativo che non svilisca ma anzi riesca ad assecondare l’impeto innovativo dello sviluppo tecnologico coniugato con la corretta attenzione alla stabilità del sistema e ad un corretto livello concorrenziale. Infine, si ritiene che ha messo in difficoltà diverse ESCO di recente56. D’altra parte le ESCO – potenzialmente più inclini a ragionare sugli interventi di riqualificazione – non sempre sono sufficientemente capitalizzate solo una concreta convergenza tra il sistema finanziario centralizzato e solide per potersi impegnare a offrire investimenti consistenti e la Consip non può predisporre su questa tipologia di interventi delle gare realmente efficaci (sarebbe necessario un database nazionale di audit energetici delle Amministrazioni centrali e locali, su cui costruire una proposta di riqualificazione strutturataquello decentralizzato promesso dalla DeFi, e quindi tra le priorità degli operatori più innovativi attivi sulla DeFi e gli intermediari finanziari tradizionali riuscirà a conseguire effettivi ed apprezzabili benefici per le istituzioni finanziarie, per la conoscenza a priori delle Amministrazioni coinvolte). Il ruolo della domandaDeFi e, rappresentata dai contratti delle Amministrazionisoprattutto, risulta dunque fondamentale per stimolare l’evoluzione del mercato i clienti utilizzatori finali dei servizi energetici attaverso il ricorso a forme contrattuali più convenienti per la P.A. in un’ottica di riqualificazione degli immobili. Da questo punto di vista è necessario promuovere l’evoluzione del settore del credito (banche, fondi di investimento, etcfinanziari.) verso la predisposizione di modelli e processi mirati a supportare i contratti EPC e l’FTT. Uno strumento di policy che potrebbe essere d’aiuto è quello dei fondi di garanzia, ma molto si può ottenere ricorrendo ai programmi della Banca europea degli investimenti (BEI) già disponibili e utilizzati finora da poche amministrazioni. Occorre sottolineare come operando con contratti innovativi o poco diffusi sia preferibile poter contare su un buon supporto legale, al fine di ridurre il rischio di contenziosi sia in fase di gara sia in fase di aggiudicazione, e sia importante basarsi su opportune indagini di mercato e analisi tecniche, onde evitare il rischio di gare deserte. Un’alternativa percorribile può essere quella di ricorrere ai “Contratti Energia Plus” descritti nel capitolo 2.1, ma con l’accortezza di esigere la separazione contabile nella fornitura del combustibile. Certamente i risparmi offerti potranno essere inferiori rispetto ad una negoziazione basata su una conoscenza indipendente del proprio stock edilizio e impiantistico, ma se i contratti sono negoziati con saggezza e lungimiranza, possono allenare le Amministrazioni al fondamentale compito del monitoraggio e della verifica puntuale dei consumi reali dei propri edifici e degli impianti in generale, con la prospettiva, al successivo rinnovo contrattuale, di trovarsi pronte ad affrontare schemi contrattuali più progrediti. È fondamentale in questo caso che all’interno dei capitolati sia prevista l’adozione di un Sistema di Gestione dell’Energia secondo la norma ISO 50001 e di un idoneo sistema di monitoraggio dei consumi, che consenta la definizione e il controllo di KPI (Key Performance Indicator) energetici all’interno dell’Amministrazione. Comunque le prospettive stanno mutando e grazie anche all’esperienza maturata da molti Enti e Agenzie per l’Energia nell’ambito di cooperazioni a livello europeo, nuove tecniche contrattuali si stanno diffondendo nel nostro Paese, quale preludio a pratiche contrattuali migliori e più trasparenti.

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Samples: tesi.luiss.it

Conclusioni. Come più volte segnalatoIl superamento dell’ostacolo posto dal comma 6 dell’art. 180 del nuovo Codice dei contratti nel caso degli interventi in PPP di riqualificazione energetica profonda degli edifici pubblici dovrà probabilmente passare attraverso una modifica della norma. Gioverà a questo proposito domandarsi quale sia la motivazione prioritaria del ricorso ai contratti di PPP per la realizzazione di interventi di questa natura. Posto che il corretto trasferimento dei rischi può essere assicurato a prescindere dal rapporto tra risorse pubbliche e private, la preparazionequestione che sembra dirimente è la possibilità di rendere finanziariamente sostenibili le operazioni. Mentre nel caso della costruzione di edifici o strutture destinate allo sfruttamento economico, lo sviluppo in cui esista una domanda di servizi e l’attivazione prospettive di Contratti EPC con Garanzia di Risultatoautonomo perseguimento dell’equilibrio economico e finanziario, presuppone da una parte il coinvolgimento prevalente della finanza privata ha un forte “commitment” politico e d’altra parte una notevole esperienza e capacità di gestire un processo contrattuale non ancora consolidato a livello amministrativo. Inoltre per garantire una reale indipendenzasenso, le Amministrazioni necessitano di un minimo di risorse per predisporre le diagnosi energetiche iniziali e per strutturare la complessa documentazione di gara. Anche se questi costi saranno ripagati nel corso caso degli anni con i risparmi economici che si otterranno, molte Amministrazioni, per vari motivi, preferiscono non avventurarsi su una strada che è ancora irta di rischi. Occorre considerare inoltre che i fornitori tradizionali non sempre hanno particolare interesse ad andare oltre ai contratti tipici di servizio energia, economicamente più semplici da gestire e con i margini più facili da controllare, specie se c’è il rischio di ritardati pagamenti, che ha messo in difficoltà diverse ESCO di recente56. D’altra parte le ESCO – potenzialmente più inclini a ragionare sugli interventi di riqualificazione energetica profonda degli edifici tali prospettive in genere non sempre sono sufficientemente capitalizzate sussistono ed è necessario il rilevante e solide per potersi impegnare prevalente contributo di risorse pubbliche. In questi casi i contratti di PPP, pur non consentendo di assicurare il recupero autonomo degli investimenti, ne rendono possibile la fattibilità, in attesa che le risorse pubbliche siano rese disponibili (anche in seguito alla dimostrazione della prestazione degli interventi realizzati) e che si manifesti, nel tempo, il risparmio energetico. In tali contratti, comunque, gli operatori economici si accollano rischi superiori a offrire investimenti consistenti e la Consip non può predisporre su questa tipologia di interventi delle gare realmente efficaci (sarebbe necessario un database nazionale di audit energetici delle Amministrazioni centrali e localiquelli caratteristici degli appalti convenzionali, su cui costruire una proposta di riqualificazione strutturata, e la conoscenza a priori delle Amministrazioni coinvolte). Il ruolo della domanda, rappresentata dai contratti delle Amministrazioni, risulta dunque fondamentale per stimolare l’evoluzione del mercato legati alla disponibilità dei servizi energetici attaverso il ricorso a forme contrattuali più convenienti per la P.A. in un’ottica promessi e dei risparmi di riqualificazione degli immobili. Da questo punto di vista è necessario promuovere l’evoluzione del settore del credito (banche, fondi di investimento, etcenergia prospettati.) verso la predisposizione di modelli e processi mirati a supportare i contratti EPC e l’FTT. Uno strumento di policy che potrebbe essere d’aiuto è quello dei fondi di garanzia, ma molto si può ottenere ricorrendo ai programmi della Banca europea degli investimenti (BEI) già disponibili e utilizzati finora da poche amministrazioni. Occorre sottolineare come operando con contratti innovativi o poco diffusi sia preferibile poter contare su un buon supporto legale, al fine di ridurre il rischio di contenziosi sia in fase di gara sia in fase di aggiudicazione, e sia importante basarsi su opportune indagini di mercato e analisi tecniche, onde evitare il rischio di gare deserte. Un’alternativa percorribile può essere quella di ricorrere ai “Contratti Energia Plus” descritti nel capitolo 2.1, ma con l’accortezza di esigere la separazione contabile nella fornitura del combustibile. Certamente i risparmi offerti potranno essere inferiori rispetto ad una negoziazione basata su una conoscenza indipendente del proprio stock edilizio e impiantistico, ma se i contratti sono negoziati con saggezza e lungimiranza, possono allenare le Amministrazioni al fondamentale compito del monitoraggio e della verifica puntuale dei consumi reali dei propri edifici e degli impianti in generale, con la prospettiva, al successivo rinnovo contrattuale, di trovarsi pronte ad affrontare schemi contrattuali più progrediti. È fondamentale in questo caso che all’interno dei capitolati sia prevista l’adozione di un Sistema di Gestione dell’Energia secondo la norma ISO 50001 e di un idoneo sistema di monitoraggio dei consumi, che consenta la definizione e il controllo di KPI (Key Performance Indicator) energetici all’interno dell’Amministrazione. Comunque le prospettive stanno mutando e grazie anche all’esperienza maturata da molti Enti e Agenzie per l’Energia nell’ambito di cooperazioni a livello europeo, nuove tecniche contrattuali si stanno diffondendo nel nostro Paese, quale preludio a pratiche contrattuali migliori e più trasparenti.

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Samples: Documento Di Consultazione

Conclusioni. Come più volte segnalatoaumentare le restrizioni sul fumo negli ambienti di lavoro, con particolare attenzio- ne a sviluppare progetti di implementazione di “organizzazioni libere dal fumo” nelle Pubbliche Amministrazioni e nelle ASL. L’approvazione del PRAT costituisce per il Piemonte un passo decisivo: da un lato verso il riconoscimento degli sforzi e delle iniziati- ve fino ad ora compiuti in ordine sparso da numerosi operatori e strutture sanitarie pie- montesi; dall’altro verso una migliore pro- grammazione e coordinamento che avrà delle ricadute sull’efficacia e sull’efficienza dell’intero sistema di iniziative piemontesi. Esso prevede come abbiamo visto la costitu- zione di organi (la Commissione, successiva- mente, la preparazioneConsulta) che dovrebbero garan- tire la partecipazione dei cosiddetti “cittadi- ni competenti”6 nei modi e nelle forme più adeguate. Non si tratta solo di costituire organi “tecnici” o “politici” (di programma- zione, lo sviluppo controllo, allocazione delle risorse) ma soprattutto di coltivare e l’attivazione mantenere vivo in luoghi concreti di Contratti EPC con Garanzia discussione e decisione quel “capitale sociale” rappresentato dalla rete di Risultato, presuppone da una parte relazioni che legano in un forte rapporto di partnership tutti i protagonisti del mondo della salute impegnati in azioni di contrasto al fumo di sigaretta. Il lavoro del Gruppo Tecnico espresso in questo Report vuole essere un punto di par- tenza per la valorizzazione e la cura di que- sto commitmentcapitale socialepolitico e d’altra parte una notevole esperienza ha l’ambizione di col- locarsi in un più ampio processo di “comuni- cazione sulla salute” in grado di dare voce e capacità di gestire coinvolgere in un processo contrattuale non ancora consolidato a livello amministrativopartecipato di ricerca e cambiamento i soggetti impegnati nella promozione della salute e nelle azioni di contrasto al fumo di sigaretta. Inoltre per garantire una reale indipendenza, le Amministrazioni necessitano Ci auguriamo dunque di un minimo proseguire in que- sto tentativo di risorse per predisporre le diagnosi energetiche iniziali creare ponti tra conoscenza e per strutturare la complessa documentazione di gara. Anche se questi costi saranno ripagati nel corso degli anni con i risparmi economici che si otterranno, molte Amministrazioni, per vari motivi, preferiscono non avventurarsi su una strada che è ancora irta di rischi. Occorre considerare inoltre che i fornitori tradizionali non sempre hanno particolare interesse ad andare oltre ai contratti tipici di servizio energia, economicamente più semplici da gestire e con i margini più facili da controllare, specie se c’è il rischio di ritardati pagamenti, che ha messo in difficoltà diverse ESCO di recente56. D’altra parte le ESCO – potenzialmente più inclini a ragionare sugli interventi di riqualificazione – non sempre sono sufficientemente capitalizzate e solide per potersi impegnare a offrire investimenti consistenti e la Consip non può predisporre su questa tipologia di interventi delle gare realmente efficaci (sarebbe necessario un database nazionale di audit energetici delle Amministrazioni centrali e locali, su cui costruire una proposta di riqualificazione strutturata, e la conoscenza a priori delle Amministrazioni coinvolte). Il ruolo della domanda, rappresentata dai contratti delle Amministrazioni, risulta dunque fondamentale per stimolare l’evoluzione del mercato dei servizi energetici attaverso il ricorso a forme contrattuali più convenienti per la P.A. in un’ottica di riqualificazione degli immobili. Da questo punto di vista è necessario promuovere l’evoluzione del settore del credito (banche, fondi di investimento, etc.) verso la predisposizione di modelli e processi mirati a supportare i contratti EPC e l’FTT. Uno strumento di policy che potrebbe essere d’aiuto è quello dei fondi di garanzia, ma molto si può ottenere ricorrendo ai programmi della Banca europea degli investimenti (BEI) già disponibili e utilizzati finora da poche amministrazioni. Occorre sottolineare come operando con contratti innovativi o poco diffusi sia preferibile poter contare su un buon supporto legale, al fine di ridurre il rischio di contenziosi sia in fase di gara sia in fase di aggiudicazione, e sia importante basarsi su opportune indagini di mercato e analisi tecniche, onde evitare il rischio di gare deserte. Un’alternativa percorribile può essere quella di ricorrere ai “Contratti Energia Plus” descritti nel capitolo 2.1, ma con l’accortezza di esigere la separazione contabile nella fornitura del combustibile. Certamente i risparmi offerti potranno essere inferiori rispetto ad una negoziazione basata su una conoscenza indipendente del proprio stock edilizio e impiantistico, ma se i contratti sono negoziati con saggezza e lungimiranza, possono allenare le Amministrazioni al fondamentale compito del monitoraggio e della verifica puntuale dei consumi reali dei propri edifici e degli impianti in generale, con la prospettiva, al successivo rinnovo contrattuale, di trovarsi pronte ad affrontare schemi contrattuali più progrediti. È fondamentale in questo caso che all’interno dei capitolati sia prevista l’adozione di un Sistema di Gestione dell’Energia secondo la norma ISO 50001 decisioni e di un idoneo sistema offrire strumenti utili al miglioramento dell’efficacia degli interventi sulla salute, in particolare nell’ambito della prevenzione e riduzione del fumo di monitoraggio dei consumi, che consenta la definizione e il controllo di KPI (Key Performance Indicator) energetici all’interno dell’Amministrazione. Comunque le prospettive stanno mutando e grazie anche all’esperienza maturata da molti Enti e Agenzie per l’Energia nell’ambito di cooperazioni a livello europeo, nuove tecniche contrattuali si stanno diffondendo nel nostro Paese, quale preludio a pratiche contrattuali migliori e più trasparentisigaret- ta in Piemonte.

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Samples: cipesalute.org

Conclusioni. Da questa analisi della letteratura internazionale possiamo quindi giungere a quattro considerazioni importanti per la ricerca futura. In primo luogo sarebbe necessario ed importante supportare la creazione di una definizione univoca e condivisa del concetto di welfare aziendale. Questa definizione garantirebbe la possibilità di uniformare la ricerca e di individuare caratteristiche univoche che possa impattare sulla performance organizzativa e dei dipendenti. Come più volte segnalato, spunto futuro quindi la preparazione, lo sviluppo e l’attivazione di Contratti EPC con Garanzia di Risultato, presuppone da una parte un forte “commitment” politico e d’altra parte una notevole esperienza e capacità di gestire un processo contrattuale non ancora consolidato a livello amministrativo. Inoltre per garantire una reale indipendenza, le Amministrazioni necessitano creazione di un minimo position paper in questa direzione potrebbe portare a definire non solo il significato di risorse welfare aziendale ma anche l’analisi delle variabili che incidono sullo sviluppo. Una seconda considerazione riguarda la necessità di studiare e analizzare quanti sono i dipendenti che effettivamente usufruiscono del welfare aziendale per predisporre le diagnosi energetiche iniziali analizzare se effettivamente sta costituendo e per strutturare la complessa documentazione può costituire una risorsa aggiuntiva significativa nella riformulazione del sistema di garawelfare. Anche se questi costi saranno ripagati nel corso degli anni con i risparmi economici che si otterranno, molte Amministrazioni, per vari motivi, preferiscono non avventurarsi su una strada che è ancora irta di rischi. Occorre considerare inoltre che i fornitori tradizionali non sempre hanno particolare interesse ad andare oltre ai contratti tipici di servizio energia, economicamente più semplici da gestire e con i margini più facili da controllare, specie se c’è il rischio di ritardati pagamenti, che ha messo in difficoltà diverse ESCO di recente56. D’altra parte le ESCO – potenzialmente più inclini a ragionare sugli interventi di riqualificazione – non sempre sono sufficientemente capitalizzate e solide per potersi impegnare a offrire investimenti consistenti e la Consip non può predisporre su questa tipologia di interventi delle gare realmente efficaci (sarebbe necessario un database nazionale di audit energetici delle Amministrazioni centrali e locali, su cui costruire una proposta di riqualificazione strutturata, e la conoscenza a priori delle Amministrazioni coinvolte). Il ruolo della domanda, rappresentata dai contratti delle Amministrazioni, risulta dunque fondamentale per stimolare l’evoluzione del mercato dei servizi energetici attaverso il ricorso a forme contrattuali più convenienti per la P.A. in un’ottica di riqualificazione degli immobili. Da questo punto di vista è necessario promuovere l’evoluzione del settore del credito (banche, fondi di investimento, etc.) verso la predisposizione di modelli e processi mirati a supportare i contratti EPC e l’FTT. Uno strumento di policy che potrebbe essere d’aiuto è quello dei fondi di garanzia, ma molto si può ottenere ricorrendo ai programmi della Banca europea degli investimenti (BEI) già disponibili e utilizzati finora da poche amministrazioni. Occorre sottolineare come operando con contratti innovativi o poco diffusi sia preferibile poter contare su un buon supporto legale, al fine di ridurre il rischio di contenziosi sia in fase di gara sia in fase di aggiudicazione, e sia importante basarsi su opportune indagini di mercato e analisi tecniche, onde evitare il rischio di gare deserte. Un’alternativa percorribile può essere quella di ricorrere ai “Contratti Energia Plus” descritti nel capitolo 2.1, ma con l’accortezza di esigere la separazione contabile nella fornitura del combustibile. Certamente i risparmi offerti potranno essere inferiori rispetto ad una negoziazione basata su una conoscenza indipendente del proprio stock edilizio e impiantistico, ma se i contratti sono negoziati con saggezza e lungimiranza, possono allenare le Amministrazioni al fondamentale compito del monitoraggio e della verifica puntuale dei consumi reali dei propri edifici e degli impianti in generale, con la prospettiva, al successivo rinnovo contrattuale, di trovarsi pronte ad affrontare schemi contrattuali più progrediti. È fondamentale Solo in questo caso infatti sarà possibile individuare come integrare policy e incentivi per far crescere il ruolo all’interno delle politiche sociali. Una terza considerazione riguarda la necessità di implementare una raccolta di dati primari per identificare i costi benefici del welfare aziendale, analizzare l’impatto sull’organizzazione e individuare l’impatto sui dipendenti. Poca ricerca infatti è stata fatta in queste direzioni, aprendo interessanti spunti futuri per gli studiosi. Infine sembra non esistere ricerca che colleghi il welfare aziendale, la performance dei dipendenti e la conseguente performance aziendale. La performance dei dipendenti non viene collegata mai alla performance aziendale, individuando quindi una sorta di mancanza all’interno dei capitolati sia prevista l’adozione di un Sistema di Gestione dell’Energia secondo la norma ISO 50001 e di un idoneo sistema di monitoraggio dei consumi, che consenta la definizione e il controllo di KPI (Key Performance Indicator) energetici all’interno dell’Amministrazionedella filiera. Comunque le prospettive stanno mutando e grazie anche all’esperienza maturata da molti Enti e Agenzie per l’Energia nell’ambito di cooperazioni a livello europeo, nuove tecniche contrattuali si stanno diffondendo nel nostro Paese, quale preludio a pratiche contrattuali migliori e più trasparentiProssime ricerche potranno essere quindi sviluppate in questa direzione.

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Conclusioni. Come più volte segnalatoDa quanto sopra analizzato si evidenzia che, pur nella potenzialità dello strumento a conseguire la realizzazione di un’opera pubblica attraverso la forma innovativa della finanza strutturata nell’ambito del partenariato pubblico - privato, la preparazionecarenza di disciplina normativa per la fase contrattuale e di esecuzione dei lavori, lo sviluppo lascia aperte parecchie problematiche, la cui soluzione è al momento demandata alle Stazioni Appaltanti nella stipula degli atti di gara e l’attivazione successivi atti contrattuali. L’istituto sta comunque vivendo una continua e rapida evoluzione in cui gli operatori del settore pubblici e privati stanno nel concreto cercando i giusti percorsi, procedimenti, e strumenti utili per renderlo effettivamente applicativo. E’ da rilevare tuttavia che gli schemi proposti dalle Associazioni di Contratti EPC con Garanzia categoria che rappresentano le parti contraenti, sui quali si attestano la maggior parte dei bandi indetti, evidenziano ancora una veicolazione del contratto ad un mera operazione di Risultato, presuppone da una parte un forte “commitment” politico reperimento di finanziamento di un’opera pubblica alternativa a quelle usualmente utilizzate (vengono accollati alla P.A. tutti gli oneri inerenti le varianti e d’altra parte una notevole esperienza e capacità di gestire un processo contrattuale non ancora consolidato a livello amministrativo. Inoltre per garantire una reale indipendenzagli imprevisti, le Amministrazioni necessitano di un minimo di risorse per predisporre le diagnosi energetiche iniziali e per strutturare la complessa documentazione di gara. Anche se questi costi saranno ripagati nel corso degli anni con i risparmi economici che si otterranno, molte Amministrazioni, per vari motivi, preferiscono non avventurarsi su una strada che è ancora irta di rischi. Occorre considerare inoltre che i fornitori tradizionali non sempre hanno particolare interesse ad andare oltre ai contratti tipici di servizio energia, economicamente più semplici da gestire e con i margini più facili da controllare, specie se c’è il rischio di ritardati pagamenti, che ha messo in difficoltà diverse ESCO di recente56. D’altra parte le ESCO – potenzialmente più inclini a ragionare sugli interventi di riqualificazione – non sempre sono sufficientemente capitalizzate e solide per potersi impegnare a offrire investimenti consistenti autorizzazioni alla liquidazione dei SAL e la Consip non può predisporre su questa tipologia di interventi delle gare realmente efficaci (sarebbe necessario un database nazionale di audit energetici delle Amministrazioni centrali e locali, su cui costruire una proposta di riqualificazione strutturata, e la conoscenza a priori delle Amministrazioni coinvoltecorresponsabilità nel controllo dell’esecuzione dell’opera). Il ruolo della domandaIn questo contesto, rappresentata dai contratti delle Amministrazionii dati statistici sul leasing in costruendo recentemente rilevati da Ance9, risulta dunque fondamentale per stimolare l’evoluzione dimostrano un generale aumento del numero di bandi e dell’importo medio, con una particolare propensione alla realizzazione di edifici scolastici e di impianti fotovoltaici. Nonostante questa lusinghiera crescita del mercato dei servizi energetici attaverso il ricorso restano tuttavia ancora parecchie le gare deserte o le gare che, pur se aggiudicate, stentano ad avere un effettivo avvio. E’ conseguentemente auspicabile che le Stazioni Appaltanti, supportate dagli operatori del settore, riescano a forme contrattuali più convenienti per la P.A. porre in un’ottica essere contratti che diano un’esatta definizione di riqualificazione degli immobili. Da questo punto di vista è necessario promuovere l’evoluzione del settore del credito (banche, fondi di investimento, etc.) verso la predisposizione di modelli chi fa 9 Rapporto Direzione Affari Economici e processi mirati a supportare i contratti EPC e l’FTT. Uno strumento di policy che potrebbe essere d’aiuto è quello dei fondi di garanzia, ma molto si può ottenere ricorrendo ai programmi della Banca europea degli investimenti (BEI) già disponibili e utilizzati finora da poche amministrazioni. Occorre sottolineare come operando con contratti innovativi o poco diffusi sia preferibile poter contare su un buon supporto legale, al fine di ridurre il rischio di contenziosi sia in fase di gara sia in fase di aggiudicazione, e sia importante basarsi su opportune indagini di mercato e analisi tecniche, onde evitare il rischio di gare deserte. Un’alternativa percorribile può essere quella di ricorrere ai “Contratti Energia Plus” descritti nel capitolo 2.1, ma con l’accortezza di esigere la separazione contabile nella fornitura del combustibile. Certamente i risparmi offerti potranno essere inferiori rispetto ad una negoziazione basata su una conoscenza indipendente del proprio stock edilizio e impiantistico, ma se i contratti sono negoziati con saggezza e lungimiranza, possono allenare le Amministrazioni al fondamentale compito del monitoraggio e della verifica puntuale dei consumi reali dei propri edifici e degli impianti in generale, con la prospettiva, al successivo rinnovo contrattuale, di trovarsi pronte ad affrontare schemi contrattuali più progrediti. È fondamentale in questo caso che all’interno dei capitolati sia prevista l’adozione di un Sistema di Gestione dell’Energia secondo la norma ISO 50001 e di un idoneo sistema di monitoraggio dei consumi, che consenta la definizione e il controllo di KPI (Key Performance Indicator) energetici all’interno dell’Amministrazione. Comunque le prospettive stanno mutando e grazie anche all’esperienza maturata da molti Enti e Agenzie per l’Energia nell’ambito di cooperazioni a livello europeo, nuove tecniche contrattuali si stanno diffondendo nel nostro Paese, quale preludio a pratiche contrattuali migliori e più trasparenti.Centro Studi Ance febbraio 2010

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Conclusioni. Come più volte segnalatoLa diffusione dell’uso dei contratti a tempo deter- minato ha riacceso il dibattito relativo agli effetti del lavoro temporaneo sulle condizioni lavorative degli individui. Parte della letteratura si è concentrata sulle conseguenze distributive. A partire da questo filone, la preparazionein questo articolo, lo sviluppo e l’attivazione utilizzando un campione di Contratti EPC lavora- tori laureati nel 2011, valutiamo le retribuzioni degli occupati con Garanzia un titolo di Risultato, presuppone da una parte un forte “commitment” politico e d’altra parte una notevole esperienza e capacità di gestire un processo studio terziario in base all’in- quadramento contrattuale non ancora consolidato (a livello amministrativotempo determinato o te retribuite. Inoltre per garantire una reale indipendenza, le Amministrazioni necessitano di un minimo di risorse per predisporre le diagnosi energetiche iniziali e per strutturare la complessa documentazione di gara. Anche se questi costi saranno ripagati nel corso degli anni con i risparmi economici La letteratura che si otterranno, molte Amministrazioni, per vari motivi, preferiscono non avventurarsi su una strada che è ancora irta di rischi. Occorre considerare inoltre che i fornitori tradizionali non sempre hanno particolare interesse ad andare oltre ai contratti tipici di servizio energia, economicamente più semplici da gestire e con i margini più facili da controllare, specie se c’è ha stimato il rischio di ritardati pagamenti, che differen- ziale salariale in diversi punti della distribuzione dei salari ha messo in difficoltà diverse ESCO di recente56luce un’eterogeneità della penaliz- zazione salariale lungo la distribuzione. D’altra In particolare, fra i lavoratori maggiormente retribuiti, il differenziale salariale dovuto al contratto è minore rispetto a quel- lo stimato per i lavoratori che si trovano nella parte le ESCO – potenzialmente più inclini a ragionare sugli interventi di riqualificazione – non sempre sono sufficientemente capitalizzate e solide per potersi impegnare a offrire investimenti consistenti e la Consip non può predisporre su questa tipologia di interventi delle gare realmente efficaci (sarebbe necessario un database nazionale di audit energetici delle Amministrazioni centrali e locali, su cui costruire una proposta di riqualificazione strutturata, e la conoscenza a priori delle Amministrazioni coinvolte)bassa o centrale della distribuzione. Il ruolo nostro lavoro, concentrandosi esclusivamente sui laureati, che come detto in precedenza sono potenzialmente collocabili nella parte alta della domandadistribuzione, rappresentata dai contratti delle Amministrazioniconsente di stima- re l’esistenza di un gap salariale riconducibile al con- tratto. Dalla nostra analisi emerge che il differenziale continua a esistere e si attesta intorno al 13% a sfa- vore dei lavoratori a tempo determinato. In secondo luogo, abbiamo stimato l’entità dell’effetto contratto evidenziando che oltre la metà del gap salariale do- vuto al contratto a tempo determinato non è ricon- ducibile a caratteristiche osservabili del lavoratore o del posto di lavoro in cui questo opera, ma è esclusi- vamente riconducibile all’essere un lavoratore a tem- po determinato. Sulla base di tali evidenze, risulta dunque fondamentale per stimolare l’evoluzione del mercato importante mo- nitorare l’adozione dei servizi energetici attaverso il ricorso contratti a forme contrattuali più convenienti per la P.A. in un’ottica termine poiché pos- sono rappresentare una modalità di riqualificazione degli immobili. Da questo punto di vista è necessario promuovere l’evoluzione del settore del credito (banche, fondi di investimento, etcdiffusione della disuguaglianza fra i lavoratori.) verso la predisposizione di modelli e processi mirati a supportare i contratti EPC e l’FTT. Uno strumento di policy che potrebbe essere d’aiuto è quello dei fondi di garanzia, ma molto si può ottenere ricorrendo ai programmi della Banca europea degli investimenti (BEI) già disponibili e utilizzati finora da poche amministrazioni. Occorre sottolineare come operando con contratti innovativi o poco diffusi sia preferibile poter contare su un buon supporto legale, al fine di ridurre il rischio di contenziosi sia in fase di gara sia in fase di aggiudicazione, e sia importante basarsi su opportune indagini di mercato e analisi tecniche, onde evitare il rischio di gare deserte. Un’alternativa percorribile può essere quella di ricorrere ai “Contratti Energia Plus” descritti nel capitolo 2.1, ma con l’accortezza di esigere la separazione contabile nella fornitura del combustibile. Certamente i risparmi offerti potranno essere inferiori rispetto ad una negoziazione basata su una conoscenza indipendente del proprio stock edilizio e impiantistico, ma se i contratti sono negoziati con saggezza e lungimiranza, possono allenare le Amministrazioni al fondamentale compito del monitoraggio e della verifica puntuale dei consumi reali dei propri edifici e degli impianti in generale, con la prospettiva, al successivo rinnovo contrattuale, di trovarsi pronte ad affrontare schemi contrattuali più progrediti. È fondamentale in questo caso che all’interno dei capitolati sia prevista l’adozione di un Sistema di Gestione dell’Energia secondo la norma ISO 50001 e di un idoneo sistema di monitoraggio dei consumi, che consenta la definizione e il controllo di KPI (Key Performance Indicator) energetici all’interno dell’Amministrazione. Comunque le prospettive stanno mutando e grazie anche all’esperienza maturata da molti Enti e Agenzie per l’Energia nell’ambito di cooperazioni a livello europeo, nuove tecniche contrattuali si stanno diffondendo nel nostro Paese, quale preludio a pratiche contrattuali migliori e più trasparenti.

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Conclusioni. Come più volte segnalatoIn questo capitolo si è chiarito il concetto di welfare aziendale, attraverso la descrizione del fenomeno; l’identificazione dei soggetti coinvolti e dei servizi offerti; l’illustrazione dello stato dell’arte attuale ed una analisi delle esperienze significative attuate in Italia, realizzate da imprese di grandi dimensioni, PMI e del ruolo dei provider. Si può concludere l’esistenza di punti di forza e potenzialità dello strumento in un contesto, quale quello italiano, caratterizzato, come si è visto nel precedente capitolo, da una situazione di crisi a livello di produttività e di copertura salariale e sociale. Si è visto, nei casi emblematici delle realtà di maggiori dimensioni rappresentative dei settori produttivi caratteristici del tessuto aziendale italiano, quanto conti la presenza di una struttura avviata e di cospicue risorse economiche e umane. Riferendosi all’esperienza dei provider, si sono iniziati a vedere gli aspetti positivi dell’applicazione della logica di rete: circolarità delle competenze, lobbying verso i policy-makers, forza contrattuale, rappresentanza esterna e massa critica che riduce i costi. Un limite alla diffusione in Italia di programmi people care risulta, in definitiva, la preparazione, lo sviluppo e l’attivazione forte presenza di Contratti EPC con Garanzia di Risultato, presuppone da una parte un forte “commitment” politico e d’altra parte una notevole esperienza e capacità di gestire un processo contrattuale non ancora consolidato a livello amministrativo. Inoltre per garantire una reale indipendenza, le Amministrazioni necessitano di un minimo di risorse per predisporre le diagnosi energetiche iniziali e per strutturare la complessa documentazione di gara. Anche se questi costi saranno ripagati nel corso degli anni con i risparmi economici che si otterranno, molte Amministrazioni, per vari motivi, preferiscono non avventurarsi su una strada che è ancora irta di rischi. Occorre considerare inoltre che i fornitori tradizionali non sempre hanno particolare interesse ad andare oltre ai contratti tipici di servizio energia, economicamente più semplici da gestire e con i margini più facili da controllare, specie se c’è il rischio di ritardati pagamentiPMI, che ha messo in difficoltà diverse ESCO di recente56scontano i limiti monetari e organizzativi della propria struttura. D’altra parte le ESCO – potenzialmente più inclini a ragionare sugli interventi di riqualificazione – non sempre sono sufficientemente capitalizzate e solide per potersi impegnare a offrire investimenti consistenti e la Consip non può predisporre su questa tipologia di interventi delle gare realmente efficaci (sarebbe necessario un database nazionale di audit energetici delle Amministrazioni centrali e localiSoccorre, su cui costruire una proposta di riqualificazione strutturata, e la conoscenza a priori delle Amministrazioni coinvolte). Il ruolo della domanda, rappresentata dai contratti delle Amministrazioni, risulta dunque fondamentale per stimolare l’evoluzione del mercato dei servizi energetici attaverso il ricorso a forme contrattuali più convenienti per la P.A. in un’ottica di riqualificazione degli immobili. Da questo punto di vista è necessario promuovere l’evoluzione del settore del credito (banche, fondi di investimento, etc.) verso la predisposizione di modelli e processi mirati a supportare i contratti EPC e l’FTT. Uno strumento di policy che potrebbe essere d’aiuto è quello dei fondi di garanzia, ma molto si può ottenere ricorrendo ai programmi della Banca europea degli investimenti (BEI) già disponibili e utilizzati finora da poche amministrazioni. Occorre sottolineare come operando con contratti innovativi o poco diffusi sia preferibile poter contare su un buon supporto legale, al fine di ridurre il rischio di contenziosi sia in fase di gara sia in fase di aggiudicazione, e sia importante basarsi su opportune indagini di mercato e analisi tecniche, onde evitare il rischio di gare deserte. Un’alternativa percorribile può essere quella di ricorrere ai “Contratti Energia Plus” descritti nel capitolo 2.1, ma con l’accortezza di esigere la separazione contabile nella fornitura del combustibile. Certamente i risparmi offerti potranno essere inferiori rispetto ad una negoziazione basata su una conoscenza indipendente del proprio stock edilizio e impiantistico, ma se i contratti sono negoziati con saggezza e lungimiranza, possono allenare le Amministrazioni al fondamentale compito del monitoraggio e della verifica puntuale dei consumi reali dei propri edifici e degli impianti in generale, con la prospettiva, al successivo rinnovo contrattuale, di trovarsi pronte ad affrontare schemi contrattuali più progrediti. È fondamentale in questo caso aspetto problematico, la possibile soluzione per le PMI di partecipare a progetti di struttura reticolare e ricorrere al contratto di rete, uno strumento recentemente normato che all’interno consente l’unione delle forze di singole realtà per accedere a progetti di portata superiore alle capacità dei capitolati sia prevista l’adozione singoli contraenti/partecipanti. Sui contenuti e sull’evoluzione giuridica del contratto di un Sistema rete, come pure dell’utilizzo per progetti di Gestione dell’Energia secondo la norma ISO 50001 e di un idoneo sistema di monitoraggio dei consumipromozione sociale -di cui vi sono già delle evidenze-, che consenta la definizione e il controllo di KPI (Key Performance Indicator) energetici all’interno dell’Amministrazione. Comunque le prospettive stanno mutando e grazie anche all’esperienza maturata da molti Enti e Agenzie per l’Energia nell’ambito di cooperazioni a livello europeo, nuove tecniche contrattuali si stanno diffondendo dirà meglio nel nostro Paese, quale preludio a pratiche contrattuali migliori e più trasparentiprossimo capitolo.

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Samples: core.ac.uk

Conclusioni. Come più volte segnalatoNel nostro contributo abbiamo esaminato come si possa parlare, seppure in senso esteso, di verità e falsità di enunciazioni tese a modificare la realtà (con direzione word-to-world), come le enunciazioni direttive, commissive e costituti- ve. In questi casi il concetto di falsità può essere ricondotto a quelli di insincerità e di inefficacia. Abbiamo poi esaminato come questa tematica si configuri in modo nuovo rispetto agli smart contract, che sembrano risolvere i problemi inerenti all’insin- cerità e all’inefficacia grazie all’esecuzione automatica delle clausole contrattuali, che diventano direttive rivolte al sistema informatico, la preparazionecui esecuzione costi- tuisce i risultati attesi dalle parti. Dal nostro esame è emerso come problemi di sincerità ed effettività si possano manifestare in modi nuovi, lo sviluppo e l’attivazione correlati al mezzo utilizzato per esprimere l’accordo (linguaggi di Contratti EPC con Garanzia di Risultato, presuppone da una parte un forte “commitment” politico e d’altra parte una notevole esperienza e capacità di gestire un processo contrattuale non ancora consolidato a livello amministrativo. Inoltre per garantire una reale indipendenza, le Amministrazioni necessitano di un minimo di risorse per predisporre le diagnosi energetiche iniziali programmazione) e per strutturare la complessa documentazione dare attuazione ad esso (il sistema informatico distribuito). Importanti differenze sono emerse tra prestazioni da eseguirsi all’interno del sistema informatico (on-chain) o al di garafuori di esso (off-chain). Anche se questi costi saranno ripagati nel corso degli anni con i risparmi economici che si otterranno, molte AmministrazioniAbbiamo quindi considerato come il tema della fiducia, per vari motivitaluni versi supe- rato dagli smart contract, preferiscono non avventurarsi su una strada che è ancora irta di rischi. Occorre considerare inoltre che i fornitori tradizionali non sempre hanno particolare interesse ad andare oltre ai contratti tipici di servizio energia, economicamente più semplici da gestire e con i margini più facili da controllare, specie se c’è il rischio di ritardati pagamenti, che ha messo possa ripresentarsi in difficoltà diverse ESCO di recente56. D’altra parte le ESCO – potenzialmente più inclini a ragionare sugli interventi di riqualificazione – non sempre sono sufficientemente capitalizzate e solide per potersi impegnare a offrire investimenti consistenti e la Consip non può predisporre su questa tipologia di interventi delle gare realmente efficaci (sarebbe necessario un database nazionale di audit energetici delle Amministrazioni centrali e locali, su cui costruire una proposta di riqualificazione strutturataforme nuove, e la conoscenza a priori delle Amministrazioni coinvolte)come strumenti di verifica automatica possano fornire garanzie di correttezza. Il ruolo In conclusione, gli smart contract non eliminano il problema della domanda, rappresentata dai contratti delle Amministrazioni, risulta dunque fondamentale per stimolare l’evoluzione del mercato dei servizi energetici attaverso il ricorso a forme contrattuali più convenienti per la P.A. in un’ottica di riqualificazione degli immobili. Da questo punto di vista è necessario promuovere l’evoluzione del settore del credito (banche, fondi di investimento, etc.) verso la predisposizione di modelli e processi mirati a supportare i contratti EPC e l’FTT. Uno strumento di policy che potrebbe essere d’aiuto è quello dei fondi di garanzia, falsità ma molto si può ottenere ricorrendo ai programmi della Banca europea degli investimenti (BEI) già disponibili e utilizzati finora da poche amministrazioni. Occorre sottolineare come operando con contratti innovativi o poco diffusi sia preferibile poter contare su un buon supporto legale, al fine di ridurre il rischio di contenziosi sia in fase di gara sia in fase di aggiudicazionepiuttosto ne ridefiniscono le forme, e sia importante basarsi su opportune indagini di mercato e analisi tecniche, onde evitare il rischio di gare deserte. Un’alternativa percorribile può essere quella di ricorrere ai “Contratti Energia Plus” descritti nel capitolo 2.1, ma con l’accortezza di esigere la separazione contabile nella fornitura del combustibile. Certamente i risparmi offerti potranno essere inferiori rispetto ad una negoziazione basata su una conoscenza indipendente del proprio stock edilizio e impiantistico, ma se i contratti sono negoziati con saggezza e lungimiranza, possono allenare le Amministrazioni al fondamentale compito del monitoraggio e della verifica puntuale dei consumi reali dei propri edifici e degli impianti in generale, con la prospettiva, al successivo rinnovo contrattuale, di trovarsi pronte ad affrontare schemi contrattuali più progrediti. È fondamentale in questo caso che all’interno dei capitolati sia prevista l’adozione di un Sistema di Gestione dell’Energia secondo la norma ISO 50001 e di un idoneo sistema di monitoraggio dei consumi, che consenta la definizione e il controllo di KPI (Key Performance Indicator) energetici all’interno dell’Amministrazione. Comunque le prospettive stanno mutando e grazie anche all’esperienza maturata da molti Enti e Agenzie richiedono nuovi metodi per l’Energia nell’ambito di cooperazioni a livello europeo, nuove tecniche contrattuali si stanno diffondendo nel nostro Paese, quale preludio a pratiche contrattuali migliori e più trasparentiaffrontarlo.

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Samples: cadmus.eui.eu

Conclusioni. Come più volte segnalatoIl Piano, attraverso gli interventi descritti in precedenza, nel medio periodo si pone progressivamente l’obiettivo di: ◆ uno sviluppo dei premi assicurativi che punti ad un ulteriore riequilibrio del portafoglio a favore del ra- mo vita. La previsione è che il Gruppo Unipol, considerando anche i premi delle società acquisite, possa raggiungere al 2003 un volume di premi di circa 10.000 miliardi (con un peso del ramo vita del 45%), contro i 6.100 miliardi pro-forma del 1999 (con un’incidenza del ramo vita pari al 33%). Questo obietti- vo si fonda sia sulle prospettive di crescita del ramo vita sia sulle potenzialità di cross-selling dei circa 1,5 milioni di clienti delle società acquisite; ◆ un aumento della redditività delle società acquisite attraverso la realizzazione di sinergie con Unipol, la preparazioneriduzione dei costi di acquisizione e gestione e una attenta politica di selezione dei rischi assicurativi. L’obiettivo è di portare al 2003 gli indicatori di efficienza e di redditività assicurativa delle società ac- quisite ai livelli realizzati dalla capogruppo Unipol nel 1999. Tali indicatori sono stati individuati nella composizione del portafoglio premi, nel rapporto sinistri a premi danni e nell’indice dei costi di acquisi- zione e gestione sui premi. In sintesi, l’obiettivo per le società acquisite è quello di raggiungere al 2003 il combined ratio (costo dei sinistri più spese di gestione e di acquisizione rapportati ai premi di competenza) di Unipol nel 1999, pari al 102,1%. In seguito alla realizzazione degli interventi sopra descritti, si ritiene che il relativo effetto economico in termini di contenimento dei costi e di tasso di sinistralità sia quantificabile in circa 185 miliardi di lire e saranno realizzati anche grazie all’estensione, alle società acquisite, del sistema informativo di Unipol, già strutturato per la gestione di una pluralità di compagnie. Inoltre lo sviluppo di una strategia commerciale multicanale e l’attivazione l’ampliamento dei servizi che le agenzie potranno offrire a propri clienti, con l’affiancamento di Contratti EPC con Garanzia prodotti del risparmio gestito a quelli assicurati- vi, potrà portare al Gruppo Unipol ricavi aggiuntivi, in termini di Risultatocommissioni, presuppone da una parte stimabili in circa 20 mi- liardi di lire; ◆ un forte “commitment” politico sviluppo della Banca che al 2003 potrà disporre di una rete di 80/100 filiali e d’altra parte una notevole esperienza 200 negozi finan- ziari che lavoreranno in stretta integrazione con le agenzie per realizzare sinergie di clientela. Si ritiene che la Banca possa raggiungere, nel triennio, 300.000 clienti e capacità di gestire quindi possa contribuire all’accrescimento del valore complessivo del Gruppo; ◆ un processo contrattuale non ancora miglioramento del ROE consolidato a livello amministrativo. Inoltre per garantire una reale indipendenza, le Amministrazioni necessitano di un minimo di risorse per predisporre le diagnosi energetiche iniziali e per strutturare la complessa documentazione di gara. Anche se questi costi saranno ripagati nel corso degli anni con i risparmi economici che si otterrannostima possa superare il 10% al 2003 (11,5% al netto dei 47 miliardi dell’ammortamento dell’avviamento delle compagnie acquisite), molte Amministrazionia fronte del 6,4% del 1999. In relazione ai programmi sopra delineati, per vari motivi, preferiscono non avventurarsi su una strada che è ancora irta di rischi. Occorre considerare inoltre che i fornitori tradizionali non sempre hanno particolare interesse ad andare oltre ai contratti tipici di servizio energia, economicamente più semplici da gestire e con i margini più facili da controllare, specie se c’è il rischio di ritardati pagamenti, che ha messo in difficoltà diverse ESCO di recente56. D’altra parte le ESCO – potenzialmente più inclini a ragionare sugli interventi di riqualificazione – non sempre sono sufficientemente capitalizzate e solide per potersi impegnare a offrire investimenti consistenti e la Consip non può predisporre su questa tipologia di interventi delle gare realmente efficaci (sarebbe necessario un database nazionale di audit energetici delle Amministrazioni centrali e locali, su cui costruire una proposta di riqualificazione strutturata, e la conoscenza a priori delle Amministrazioni coinvolte). Il ruolo della domanda, rappresentata dai contratti delle Amministrazioni, risulta dunque fondamentale per stimolare l’evoluzione del mercato dei servizi energetici attaverso il ricorso a forme contrattuali più convenienti per la P.A. in un’ottica di riqualificazione degli immobili. Da questo dal punto di vista è necessario promuovere l’evoluzione temporale, gli interventi prioritari per i prossimi 12 mesi riguardano: • l’avvio del settore processo di riqualificazione del credito (bancheportafoglio, fondi attraverso: • l’accentramento della finanza nella SGR di investimentoGruppo; • l’accentramento nella capogruppo di alcune funzioni elencate nel punto A, etc.) verso la predisposizione in particolare immobiliare, riassicurazione e acquisti; • l’avvio della estensione del sistema informativo di modelli e processi mirati a supportare i contratti EPC e l’FTT. Uno strumento di policy che potrebbe essere d’aiuto è quello dei fondi di garanziaUnipol alle società acquisite, ma molto si può ottenere ricorrendo ai programmi della Banca europea degli investimenti (BEI) già disponibili e utilizzati finora da poche amministrazioni. Occorre sottolineare come operando con contratti innovativi o poco diffusi sia preferibile poter contare su un buon supporto legale, al fine di ridurre il rischio di contenziosi sia in fase di gara sia in fase di aggiudicazione, e sia importante basarsi su opportune indagini di mercato e analisi tecniche, onde evitare il rischio di gare deserte. Un’alternativa percorribile può essere quella di ricorrere ai “Contratti Energia Plus” descritti nel capitolo 2.1, ma con l’accortezza di esigere la separazione contabile nella fornitura del combustibile. Certamente i risparmi offerti potranno essere inferiori rispetto ad una negoziazione basata su una conoscenza indipendente del proprio stock edilizio e impiantistico, ma se i contratti sono negoziati con saggezza e lungimiranza, possono allenare le Amministrazioni al fondamentale compito del monitoraggio e della verifica puntuale dei consumi reali dei propri edifici e degli impianti in generale, con la prospettiva, al successivo rinnovo contrattuale, di trovarsi pronte ad affrontare schemi contrattuali più progrediti. È fondamentale in questo caso che all’interno dei capitolati sia prevista l’adozione di un Sistema di Gestione dell’Energia secondo la norma ISO 50001 e di un idoneo sistema di monitoraggio dei consumi, che consenta la definizione e il controllo di KPI (Key Performance Indicator) energetici all’interno dell’Amministrazione. Comunque le prospettive stanno mutando e grazie anche all’esperienza maturata da molti Enti e Agenzie per l’Energia nell’ambito di cooperazioni a livello europeo, nuove tecniche contrattuali si stanno diffondendo nel nostro Paese, quale preludio a pratiche contrattuali migliori e più trasparenti.predisponendo:

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Conclusioni. Come più volte segnalato, la preparazione, lo sviluppo e l’attivazione di In questo documento sono state sintetizzate le caratteristiche principali dei Contratti EPC con Garanzia di Risultatoper il settore sanitario, presuppone da una parte un forte “commitment” politico e d’altra parte una notevole esperienza e capacità di gestire un processo contrattuale non ancora consolidato a livello amministrativo. Inoltre per garantire una reale indipendenza, le Amministrazioni necessitano di un minimo di risorse per predisporre le diagnosi energetiche iniziali e per strutturare la complessa documentazione di gara. Anche se questi costi saranno ripagati nel corso degli anni con i risparmi economici che si otterranno, molte Amministrazioni, per vari motivi, preferiscono non avventurarsi su una strada che è ancora irta in via di rischisviluppo e la cui applicazione risulta non completamente sfruttata, probabilmente a causa delle grandi sfide determinate da edifici di tale complessità. Occorre considerare inoltre Nel paragrafo 3 sono stati elencati i vantaggi sostanziali e potenziali offerti dai contratti EPC, dimostrando che questo approccio porterebbe molti benefici alle pubbliche amministrazioni, in particolare nei tempi attuali che sono caratterizzati da scarse risorse economiche. L’EPC offre anche una serie di vantaggi tecnici, come l’implementazione delle azioni di riqualificazione energetica attraverso tecnologie all’avanguardia, che hanno bisogno di competenze avanzate, le quali sono disponibili ampiamente nelle aziende ESCo. Tuttavia, soprattutto a causa dei grandi elementi di innovatività, questo approccio sta ancora incontrando ostacoli che lo limitano, e che richiedono sforzi ulteriori e coordinati tra diversi attori (es. politici, clienti, manager ecc..) per poter impostare una procedura affidabile che possa essere applicata in modo diretto anche al settore sanitario, così come spiegato nel paragrafo 4. Le grandi potenzialità di questo schema sono state dimostrate dal successo e dall’interesse a livello internazionale, così come descritto nel paragrafo 5. Nel paragrafo 6 sono stati riportati diversi casi di studio di successo. In quei casi gli investitori coinvolti dichiarano che i fornitori tradizionali non sempre hanno particolare interesse ad andare oltre ai contratti tipici di servizio energia, economicamente più semplici da gestire e con i margini più facili da controllare, specie se c’è il rischio di ritardati pagamenti, che ha messo in difficoltà diverse ESCO di recente56. D’altra parte le ESCO – potenzialmente più inclini a ragionare sugli interventi di riqualificazione – non sempre costi dell’investimento sono sufficientemente capitalizzate e solide per potersi impegnare a offrire investimenti consistenti e la Consip non può predisporre su questa tipologia di interventi delle gare realmente efficaci (sarebbe necessario un database nazionale di audit energetici delle Amministrazioni centrali e locali, su cui costruire una proposta di riqualificazione strutturata, e la conoscenza a priori delle Amministrazioni coinvolte). Il ruolo della domanda, rappresentata stati ripagati dai contratti delle Amministrazioni, risulta dunque fondamentale per stimolare l’evoluzione del mercato dei servizi energetici attaverso il ricorso a forme contrattuali più convenienti per la P.A. in un’ottica di riqualificazione degli immobili. Da questo punto di vista è necessario promuovere l’evoluzione del settore del credito (banche, fondi di investimento, etc.) verso la predisposizione di modelli e processi mirati a supportare i contratti EPC e l’FTT. Uno strumento di policy che potrebbe essere d’aiuto è quello dei fondi di garanzia, ma molto si può ottenere ricorrendo ai programmi della Banca europea degli investimenti (BEI) già disponibili e utilizzati finora da poche amministrazioni. Occorre sottolineare come operando con contratti innovativi o poco diffusi sia preferibile poter contare su un buon supporto legale, al fine di ridurre il rischio di contenziosi sia in fase di gara sia in fase di aggiudicazione, e sia importante basarsi su opportune indagini di mercato e analisi tecniche, onde evitare il rischio di gare deserte. Un’alternativa percorribile può essere quella di ricorrere ai “Contratti Energia Plus” descritti nel capitolo 2.1, ma con l’accortezza di esigere la separazione contabile nella fornitura del combustibile. Certamente i risparmi offerti potranno essere inferiori rispetto ad una negoziazione basata su una conoscenza indipendente del proprio stock edilizio e impiantistico, ma se i contratti sono negoziati con saggezza e lungimiranza, possono allenare le Amministrazioni al fondamentale compito del monitoraggio e della verifica puntuale sulla riduzione dei consumi reali energetici. La gran parte dei propri edifici e contraenti sono aziende esperte nel settore della gestione energetica per il miglioramento degli impianti di produzione dell’energia, in generalemodo da perseguire un utilizzo più efficiente delle risorse. Infatti, con la prospettiva, al successivo rinnovo contrattuale, di trovarsi pronte ad affrontare schemi contrattuali più progreditigestione ottimizzata degli impianti esistenti negli edifici (es. È fondamentale in questo caso che all’interno dei capitolati sia prevista l’adozione di un Sistema di Gestione dell’Energia secondo la norma ISO 50001 e di un idoneo sistema di monitoraggio dei consumi, che consenta la definizione e gestione ed il controllo orientati alla domanda) hanno richiesto investimenti limitati con periodi di KPI (Key Performance Indicator) energetici all’interno dell’Amministrazione. Comunque le prospettive stanno mutando e grazie anche all’esperienza maturata da molti Enti e Agenzie per l’Energia nell’ambito ritorno brevi, e, a seconda degli scenari specifici, questi possono essere integrati con azioni di cooperazioni a livello europeovario tipo, nuove tecniche contrattuali si stanno diffondendo nel nostro Paese, quale preludio a pratiche contrattuali migliori come la sostituzione parziale degli impianti esistenti con impianti di tipologia differente e più trasparenti.efficiente, l’installazione di sistemi di cogenerazione, le pompe di calore, valvole per il controllo del consumo dell’acqua, la formazione dello staff tecnico, il miglioramento delle prestazioni dell’involucro.  Xxxxx E. Xxxxx - White Paper - Using Performance Contracting and Incentives to Accelerate Energy Efficiency Projects - Xxxxxxx Controls, Inc.  Xxxxx Xxxxx. Anda Ghiran - EU Public-Sector Experiences with Building Efficiency: Exploring barriers to performance contracting and deep energy retrofits - Xxxxxxx Controls, Inc.  Energy Performance Contract Financing as a Strategy: Transforming Healthcare Facilities Maintenance – J.P. Morgan - XXXxxxxx.xxx/xxxxxxxxxxxxxxxxx  Xxxx Xxxxx - The Performance Contracting Advantage - Using Energy Savings to Fund Energy Infrastructure Improvements in Schools, Universities and Municipalities - White paper - Schneider Electric  Xxxxxxxx Xxxxxx, Xxxxx Xxxxxxxx, Xxxxxx Xxxxxxx, Xxxxxxx Xxxx-Xxxx, A snapshot of the European energy service market in 2010 and policy recommendations to xxxxxx a further market development, Energy Policy 39 (2011) 6190–6198.  Xxxxxxx A. Goldman, Xxxxxx X. Xxxxxx, Xxxxx X. Xxxxxx, Review of US ESCO industry market trends: an empirical analysis of project data, Energy Policy 33 (2005) 387–40.  Xxxxxxxxx Xxxxxx and Xxxxxxx X. Xxxxxxx, The U.S. ESCO Industry: Recent Trends, Current Size and Remaining Market Potential, 2014 ACEEE Summer Study on Energy Efficiency in Buildings.  Xxxxx-Xxxxx Xxx, Xxxxx Xxxx, Xxxxxxxx Xxx, J.P. Painuly, Promoting energy efficiency financing and ESCOs in developing countries: experiences from Korean ESCO business, Journal of Cleaner Production 11 (2003) 651–657.  Xxx Xx, Xxxxxxx Xxx, Xx Xxxxx Xxxx, Explaining the contract terms of energy performance contracting in China: The importance of effective financing, Energy Economics 45 (2014) 401–411  Xxxxxx, X., Xxxxxxxx, X., Xxxxxxxx, P., 2011. ESCOs Around the World: Lessons Learned in 49 Countries. The Fairmont Press, London.  Xxxxxxxxx, X., Xxxxxxxx, X., 0000. Russia's Emerging ESCO Market: Prospects and Barriers for Energy Efficiency Investments. FCN Working Paper No. 6.  Volha Roshchanka, Xxxxxxxx Xxxxx, Scaling up the energy service company business: market status and company feedback in the Russian Federation, Journal of Cleaner Production, forthcoming, (2015) 1-10.  xxx.xxxxxx.xxx - European Association of Energy Services Companies (eu.esco) - Energy Performance Contracting in the European Union  xxx.xxxxxxxxxxxxxxx.xxx - Xxxxxxx Controls, Inc.  xxx.xxxxxxxxxxxxxxx.xx – Summerhill – “Enhancing outcomes through energy performance contracts”  xxx.xxxxxx.xxx.xx – Dalkia Energy Services  xxx.xxxxxxxxx.xxx - Honeywell International Inc.  xxxx://xxx.xxxxxxxx-xxxxxx-xxxxxxx-xxxxxxxxxx.xxx - European Energy Service Initiative - EESI  xxx.xxxx.xx - sustainable energy authority of Ireland – A guide to energy performance Contracts and guarantees  Energy Savings Performance Contracts: Innovation in Energy Savings Solutions and Financing for the Energy Challenges of the 21st Century - By Xx Xxxxxxxxx and Xxxxxx Xxxxxxx – Honeywell

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Conclusioni. Come più volte segnalato, la preparazione, lo sviluppo e l’attivazione In questa tesi si è fornito un esempio di Contratti EPC con Garanzia applicazione ad un caso reale di Risultato, presuppone da alcune tra le principa- li teorie di economia del lavoro. Tramite una parte un forte “commitment” politico e d’altra parte una notevole esperienza e capacità di gestire un processo contrattuale non ancora consolidato a livello amministrativo. Inoltre per garantire una reale indipendenza, le Amministrazioni necessitano studio articolato su diversi aspetti strutturali si è potuta apprezzare l’esistenza di un minimo ben delineato mercato interno del lavoro, fornito di risorse porti di ingresso e di uscita coincidenti essenzialmente nel gruppo di lavoratori atipici. La teoria introdotta ben si pre- sta a descrivere qualitativamente il perché di molte tra le principali decisioni aziendali riguardanti le politiche occupazionali. Gli elementi distintivi del gruppo analizzato sono sicuramente peculiari. La presenza di un monocommittente e la lavorazione su commessa hanno comportato uno straordinario interesse all’aspetto economico della forza lavoro. Si sono analizzate le caratteristiche vincenti della realtà presentata, che le hanno permesso di sopravvivere e di svilupparsi in un settore sempre più esposto alla concorrenza dei mercati emergenti che possono sfruttare un costo della manodopera sicuramen- te più limitato. L’impresa è stata in grado, sfruttando i tipici aspetti dell’ambiente in cui è collocata è con aggressive politiche basate sull’utilizzo dei contratti atipici e sulla disponibilità dei lavoratori, di fornire allettanti capacità tecnologiche a costi comparativamente convenienti. La forza dell’impresa è risultata essere l’eccezionale flessibilità numerica ottenuta con la scel- ta della contrattualistica utilizzata e dei lavoratori più idonei e disponibili a maggiori produzioni. Tale aspetto ha portato ad una buona flessibilità salariale capace di ridurre ulteriormente i rischi ed i costi della gestione. Sotto quest’ottica va considerata la maniacale attenzione a tutti quegli aspetti che riguardano il corretto evolversi dell’attività di produzione, dalle forme di assunzione– formazione, al sistema di controllo e di carriera, all’incidenza del costo del lavoro sui risultati a- ziendali e al numero variabile di lavoratori necessari durante i diversi periodi. Tali conclusioni sono state possibili grazie all’utilizzo di strumenti teorici, come la teoria sulla flessibilità o l’analisi dei flussi, sviluppati per predisporre le diagnosi energetiche iniziali e per strutturare la complessa documentazione di gara. Anche se questi costi saranno ripagati nel corso degli anni con i risparmi economici grandi realtà produttive, che si otterrannosono dimostrati, molte Amministrazionicon le opportune considerazione, applicabili anche ad una realtà più ridotta e particolare. La trattazione svolta lungo tutto il presente lavoro ha dunque mirato ad una possibile attua- zione teorica su medio-piccole realtà spesso trascurate per la loro eterogeneità, ma che costituiscono comunque una delle principali risorse nel nostro tessuto economico. Le modalità di analisi e di esa- me utilizzate in questa sede possono risultare di spunto per ulteriori ricerche su un numero maggio- re di imprese. Tale operazione creerebbe uno strumento sicuramente valido, anche se non esaustivo, per vari motivicapire i possibili sbocchi ed il futuro occupazionale nelle piccole e medie imprese, preferiscono non avventurarsi su una strada che è ancora irta di rischi. Occorre considerare inoltre che i fornitori tradizionali non sempre hanno particolare interesse ad andare oltre ai contratti tipici di servizio energia, economicamente più semplici da gestire limitatamen- te alle aree e con i margini più facili da controllare, specie se c’è il rischio di ritardati pagamenti, che ha messo in difficoltà diverse ESCO di recente56. D’altra parte le ESCO – potenzialmente più inclini a ragionare sugli interventi di riqualificazione – non sempre sono sufficientemente capitalizzate e solide per potersi impegnare a offrire investimenti consistenti e la Consip non può predisporre su questa tipologia di interventi delle gare realmente efficaci (sarebbe necessario un database nazionale di audit energetici delle Amministrazioni centrali e locali, su cui costruire una proposta di riqualificazione strutturata, e la conoscenza a priori delle Amministrazioni coinvolte). Il ruolo della domanda, rappresentata dai contratti delle Amministrazioni, risulta dunque fondamentale per stimolare l’evoluzione del mercato dei servizi energetici attaverso il ricorso a forme contrattuali più convenienti per la P.A. in un’ottica di riqualificazione degli immobili. Da questo punto di vista è necessario promuovere l’evoluzione del settore del credito (banche, fondi di investimento, etcsettori trattati.) verso la predisposizione di modelli e processi mirati a supportare i contratti EPC e l’FTT. Uno strumento di policy che potrebbe essere d’aiuto è quello dei fondi di garanzia, ma molto si può ottenere ricorrendo ai programmi della Banca europea degli investimenti (BEI) già disponibili e utilizzati finora da poche amministrazioni. Occorre sottolineare come operando con contratti innovativi o poco diffusi sia preferibile poter contare su un buon supporto legale, al fine di ridurre il rischio di contenziosi sia in fase di gara sia in fase di aggiudicazione, e sia importante basarsi su opportune indagini di mercato e analisi tecniche, onde evitare il rischio di gare deserte. Un’alternativa percorribile può essere quella di ricorrere ai “Contratti Energia Plus” descritti nel capitolo 2.1, ma con l’accortezza di esigere la separazione contabile nella fornitura del combustibile. Certamente i risparmi offerti potranno essere inferiori rispetto ad una negoziazione basata su una conoscenza indipendente del proprio stock edilizio e impiantistico, ma se i contratti sono negoziati con saggezza e lungimiranza, possono allenare le Amministrazioni al fondamentale compito del monitoraggio e della verifica puntuale dei consumi reali dei propri edifici e degli impianti in generale, con la prospettiva, al successivo rinnovo contrattuale, di trovarsi pronte ad affrontare schemi contrattuali più progrediti. È fondamentale in questo caso che all’interno dei capitolati sia prevista l’adozione di un Sistema di Gestione dell’Energia secondo la norma ISO 50001 e di un idoneo sistema di monitoraggio dei consumi, che consenta la definizione e il controllo di KPI (Key Performance Indicator) energetici all’interno dell’Amministrazione. Comunque le prospettive stanno mutando e grazie anche all’esperienza maturata da molti Enti e Agenzie per l’Energia nell’ambito di cooperazioni a livello europeo, nuove tecniche contrattuali si stanno diffondendo nel nostro Paese, quale preludio a pratiche contrattuali migliori e più trasparenti.

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Conclusioni. Come più volte segnalatoGli obiettivi prefissati sono raggiungibili attraverso la realizzazione del piano di business che è stato testato sotto gli aspetti tecnici, organizzativi, giuridici, economico finanziari. Esso può essere schematizzato nelle seguenti fasi: ► creazione di un marchio identificativo dei prodotti di Agricoltura Sociale ► costituzione di un Contratto di Rete tra operatori di Agricoltura Sociale ► accentramento presso il contratto di rete delle funzioni di pubblicità, promozione e commercializzazione e quindi creazione di un catalogo prodotti delle Rete ► sviluppo commerciale sul mercato Business to Business del catalogo prodotti ► sviluppo dalla commercializzazione al Consumer attraverso: ● punti vendita propri del Contratto di Rete ● programma di affiliazione di punti vendita esterni ● la preparazionerete di operatori sociali: i soci del contratto di rete commercializzano i prodotti rifornendosi dal contratto di rete stesso. Si alimenta così una fornitura interna che sfocia sul mercato al consumer. L’ultimo degli aspetti rappresenta uno dei maggiori elementi di innovatività del modello, così come lo sviluppo e l’attivazione è l’impianto di Contratti EPC con Garanzia azioni comuni centralizzate afferenti alla sfera “gestionale”, cosa che, usualmente, non è propria delle esperienze aggregative. Il modello di Risultatobusiness si qualifica come modello di impresa, e, in quanto tale, presuppone un investimento e quindi un rischio da una parte un forte “commitment” politico e d’altra parte una notevole esperienza e dei soggetti che vogliono implementarlo. L’elemento distintivo è dato dalla capacità di gestire un processo contrattuale sviluppare una nuova organizzazione del business preservando l’assetto organizzativo del singolo in quanto affidata al Contratto di Rete. Questo non ancora consolidato fa altro che ottimizzare le risorse già presenti in ogni soggetto che vi aderisce. Il meccanismo individuato, a livello amministrativo. Inoltre per garantire una reale indipendenzaregime, le Amministrazioni necessitano si autofinanzia e contiene meccanismi di sostegno ai soggetti che hanno bisogno di un minimo accompagnamento alla crescita, oltre che meccanismi di risorse per predisporre le diagnosi energetiche iniziali promozione delle attività ricadenti nel più ampio raggio d’azione e per strutturare la complessa documentazione ambiti di gara. Anche se questi costi saranno ripagati nel corso attività degli anni con i risparmi economici che si otterranno, molte Amministrazioni, per vari motivi, preferiscono non avventurarsi su una strada che è ancora irta di rischi. Occorre considerare inoltre che i fornitori tradizionali non sempre hanno particolare interesse ad andare oltre ai contratti tipici di servizio energia, economicamente più semplici da gestire e con i margini più facili da controllare, specie se c’è il rischio di ritardati pagamenti, che ha messo in difficoltà diverse ESCO di recente56. D’altra parte le ESCO – potenzialmente più inclini a ragionare sugli interventi di riqualificazione – non sempre sono sufficientemente capitalizzate e solide per potersi impegnare a offrire investimenti consistenti e la Consip non può predisporre su questa tipologia di interventi delle gare realmente efficaci (sarebbe necessario un database nazionale di audit energetici delle Amministrazioni centrali e locali, su cui costruire una proposta di riqualificazione strutturata, e la conoscenza a priori delle Amministrazioni coinvolte). Il ruolo della domanda, rappresentata dai contratti delle Amministrazioni, risulta dunque fondamentale per stimolare l’evoluzione del mercato dei servizi energetici attaverso il ricorso a forme contrattuali più convenienti per la P.A. in un’ottica di riqualificazione degli immobili. Da questo punto di vista è necessario promuovere l’evoluzione del settore del credito (banche, fondi di investimento, etcoperatori sociali.) verso la predisposizione di modelli e processi mirati a supportare i contratti EPC e l’FTT. Uno strumento di policy che potrebbe essere d’aiuto è quello dei fondi di garanzia, ma molto si può ottenere ricorrendo ai programmi della Banca europea degli investimenti (BEI) già disponibili e utilizzati finora da poche amministrazioni. Occorre sottolineare come operando con contratti innovativi o poco diffusi sia preferibile poter contare su un buon supporto legale, al fine di ridurre il rischio di contenziosi sia in fase di gara sia in fase di aggiudicazione, e sia importante basarsi su opportune indagini di mercato e analisi tecniche, onde evitare il rischio di gare deserte. Un’alternativa percorribile può essere quella di ricorrere ai “Contratti Energia Plus” descritti nel capitolo 2.1, ma con l’accortezza di esigere la separazione contabile nella fornitura del combustibile. Certamente i risparmi offerti potranno essere inferiori rispetto ad una negoziazione basata su una conoscenza indipendente del proprio stock edilizio e impiantistico, ma se i contratti sono negoziati con saggezza e lungimiranza, possono allenare le Amministrazioni al fondamentale compito del monitoraggio e della verifica puntuale dei consumi reali dei propri edifici e degli impianti in generale, con la prospettiva, al successivo rinnovo contrattuale, di trovarsi pronte ad affrontare schemi contrattuali più progrediti. È fondamentale in questo caso che all’interno dei capitolati sia prevista l’adozione di un Sistema di Gestione dell’Energia secondo la norma ISO 50001 e di un idoneo sistema di monitoraggio dei consumi, che consenta la definizione e il controllo di KPI (Key Performance Indicator) energetici all’interno dell’Amministrazione. Comunque le prospettive stanno mutando e grazie anche all’esperienza maturata da molti Enti e Agenzie per l’Energia nell’ambito di cooperazioni a livello europeo, nuove tecniche contrattuali si stanno diffondendo nel nostro Paese, quale preludio a pratiche contrattuali migliori e più trasparenti.

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Conclusioni. Come Il partenariato è una forma di collaborazione di più volte segnalatosoggetti che, la preparazionecondividendo le finalità del progetto, lo sviluppo e l’attivazione di Contratti EPC con Garanzia di Risultato, presuppone da una parte un forte “commitment” politico e d’altra parte una notevole esperienza e capacità di gestire un processo contrattuale non ancora consolidato a livello amministrativo. Inoltre per garantire una reale indipendenza, le Amministrazioni necessitano si impegnano nella realizzazione delle attività necessarie al raggiungimento di un minimo obiettivo comune. La valorizzazione di risorse forme di cooperazione tra partner provenienti da più Stati membri è uno dei requisiti fondamentali per predisporre le diagnosi energetiche iniziali e per strutturare la complessa documentazione di gara. Anche se questi costi saranno ripagati nel corso degli anni con i risparmi economici che si otterranno, molte Amministrazioni, per vari motivi, preferiscono non avventurarsi su una strada che è ancora irta di rischi. Occorre considerare inoltre che i fornitori tradizionali non sempre hanno particolare interesse ad andare oltre ai contratti tipici di servizio energia, economicamente più semplici da gestire e con i margini più facili da controllare, specie se c’è il rischio di ritardati pagamenti, che ha messo in difficoltà diverse ESCO di recente56. D’altra parte le ESCO – potenzialmente più inclini a ragionare sugli interventi di riqualificazione – non sempre sono sufficientemente capitalizzate e solide per potersi impegnare a offrire investimenti consistenti e la Consip non può predisporre su questa tipologia di interventi delle gare realmente efficaci (sarebbe necessario un database nazionale di audit energetici delle Amministrazioni centrali e locali, su cui costruire una proposta di riqualificazione strutturata, e la conoscenza a priori delle Amministrazioni coinvolte). Il ruolo della domanda, rappresentata dai contratti delle Amministrazioni, risulta dunque fondamentale per stimolare l’evoluzione del mercato dei servizi energetici attaverso il ricorso a forme contrattuali più convenienti per la P.A. in un’ottica di riqualificazione degli immobili. Da questo punto di vista è necessario promuovere l’evoluzione del settore del credito (banche, fondi di investimento, etc.) verso la predisposizione di modelli e processi mirati a supportare i contratti EPC e l’FTT. Uno strumento di policy che potrebbe essere d’aiuto è quello dei fondi di garanzia, ma molto si può ottenere ricorrendo partecipare ai programmi della Banca europea degli investimenti (BEI) già disponibili diretti e utilizzati finora costituisce da poche amministrazioni. Occorre sottolineare come operando con contratti innovativi o poco diffusi sia preferibile poter contare su un buon supporto legale, al fine di ridurre il rischio di contenziosi sia lato un valore aggiunto in fase di gara sia selezione dei progetti, dall’altro un elemento fondamentale per una buona riuscita del progetto. Gli accordi di partenariato definiscono e formalizzano tali forme di collaborazione per garantire la gestione delle attività ordinarie del progetto e per prevedere i meccanismi necessari ad attuare azioni correttive laddove dovessero presentarsi situazioni problematiche. Gli accordi di partenariato fanno parte del complesso di strumenti necessari per la gestione del progetto. Insieme agli accordi, il monitoraggio tecnico e finanziario delle attività serve ad assicurare che i risultati di progetto vengano realizzati secondo le tempistiche stabilite e che i costi sostenuti siano ammissibili e rendicontabili alla Commissione. Descrivere nel dettaglio come assicurare un corretto monitoraggio di progetto nel suo complesso esula dall’obiettivo di queste linee guida. Si vuole tuttavia sottolineare come pianificazione, coordinamento e una coerente divisione di responsabilità siano condizioni necessarie per produrre risultati concreti nel rispetto delle procedure e dei tempi stabiliti pur mantenendo un certo grado di flessibilità.  Creative Europe Desk Italia Strumento per la ricerca partner nell’ambito del Programma Europa creativa creato dal Punto di Contatto Nazionale italiano presso il MIBAC. Consente di cercare partner per progetti nel settore della cultura e dell’audiovisivo.  Creative Europe Desk UK Strumento per la ricerca partner nell’ambito del Programma Europa creativa creato dal Punto di Contatto Nazionale del Regno Unito.  Culture 360 Banca dati di organizzazioni culturali in fase di aggiudicazione46 paesi (Europa e Asia) nei settori delle arti performative, arti visive, nuovi media, cinema, musei e sia importante basarsi su opportune indagini di mercato e analisi tecniche, onde evitare il rischio di gare deserte. Un’alternativa percorribile può essere quella di ricorrere ai “Contratti Energia Plus” descritti nel capitolo 2.1, ma con l’accortezza di esigere la separazione contabile nella fornitura del combustibile. Certamente i risparmi offerti potranno essere inferiori rispetto ad una negoziazione basata su una conoscenza indipendente del proprio stock edilizio e impiantistico, ma se i contratti sono negoziati con saggezza e lungimiranza, possono allenare le Amministrazioni al fondamentale compito del monitoraggio e della verifica puntuale dei consumi reali dei propri edifici e degli impianti in generale, con la prospettiva, al successivo rinnovo contrattuale, di trovarsi pronte ad affrontare schemi contrattuali più progrediti. È fondamentale in questo caso che all’interno dei capitolati sia prevista l’adozione di un Sistema di Gestione dell’Energia secondo la norma ISO 50001 e di un idoneo sistema di monitoraggio dei consumi, che consenta la definizione e il controllo di KPI (Key Performance Indicator) energetici all’interno dell’Amministrazione. Comunque le prospettive stanno mutando e grazie anche all’esperienza maturata da molti Enti e Agenzie per l’Energia nell’ambito di cooperazioni a livello europeo, nuove tecniche contrattuali si stanno diffondendo nel nostro Paese, quale preludio a pratiche contrattuali migliori e più trasparentipatrimonio culturale.

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Conclusioni. Come più volte segnalatoL’applicazione delle linee guida del protocollo internazionale analizzato ha portato alla definizione di due metodi di rendicontazione dei risparmi per i relativi casi presi in esame. Tramite l’utilizzo di regressioni lineari sono stati correlati i consumi di gas degli impianti ante operam rispetto a variabili meteorologiche, in particolare ai Gradi Giorno. L’analisi ha evidenziato la preparazionenecessità di studiare singolarmente, lo sviluppo e l’attivazione per ogni caso, l’applicazione del metodo generale, per permettere di Contratti EPC con Garanzia di Risultato, presuppone da una parte un forte “commitment” politico e d’altra parte una notevole esperienza e capacità di gestire un processo contrattuale non ancora consolidato a livello amministrativoraggiungere la miglior accuratezza nelle stime delle prestazioni. Inoltre A questo proposito sono state proposte differenti soluzioni per garantire una reale indipendenza, le Amministrazioni necessitano di un minimo di risorse per predisporre le diagnosi energetiche iniziali la stima dei risparmi e per strutturare tener conto delle peculiarità di entrambi i casi analizzati. Nel primo caso esaminato, ossia per l’edificio Poliambulatorio, i gradi giorno sono stati rielaborati in modo da considerare gli orari di accensione dell’impianto termico, considerati come variabile statica. È stata inoltre definita la complessa documentazione modalità di garacalcolo per tener conto del futuro aumento di volumetria riscaldata, intervento già preventivato. Anche se Nel secondo caso, ossia il Plesso scolastico, dopo una prima analisi sui consumi fatturati, si è elaborato da questi costi saranno ripagati nel corso degli anni con ultimi un nuovo set di dati, in modo da separare i risparmi economici che si otterranno, molte Amministrazioni, consumi di gas per vari motivi, preferiscono non avventurarsi su una strada che è ancora irta di rischi. Occorre considerare inoltre che i fornitori tradizionali non sempre hanno particolare interesse ad andare oltre ai contratti tipici di il servizio energia, economicamente più semplici da gestire riscaldamento e con i margini più facili da controllare, specie se c’è il rischio di ritardati pagamenti, che ha messo in difficoltà diverse ESCO di recente56. D’altra parte le ESCO – potenzialmente più inclini a ragionare sugli interventi di riqualificazione – non sempre sono sufficientemente capitalizzate e solide per potersi impegnare a offrire investimenti consistenti e la Consip non può predisporre su questa tipologia di interventi delle gare realmente efficaci (sarebbe necessario un database nazionale di audit energetici delle Amministrazioni centrali e locali, su cui costruire una proposta di riqualificazione strutturata, e la conoscenza a priori delle Amministrazioni coinvolte). Il ruolo della domanda, rappresentata dai contratti delle Amministrazioni, risulta dunque fondamentale per stimolare l’evoluzione del mercato dei servizi energetici attaverso il ricorso a forme contrattuali più convenienti quelli per la P.A. in un’ottica produzione di riqualificazione degli immobiliacqua calda sanitaria. Da questo punto Si è infatti constatato che questi ultimi non avessero dipendenza dalle variabili meteorologiche, decidendo quindi di vista è necessario promuovere l’evoluzione del settore del credito (banche, fondi di investimento, etcstimarli separatamente.) verso la predisposizione di modelli e processi mirati a supportare i contratti EPC e l’FTT. Uno strumento di policy che potrebbe essere d’aiuto è quello dei fondi di garanzia, ma molto si può ottenere ricorrendo ai programmi della Banca europea degli investimenti (BEI) già disponibili e utilizzati finora da poche amministrazioni. Occorre sottolineare come operando con contratti innovativi o poco diffusi sia preferibile poter contare su un buon supporto legale, al fine di ridurre il rischio di contenziosi sia in fase di gara sia in fase di aggiudicazione, e sia importante basarsi su opportune indagini di mercato e analisi tecniche, onde evitare il rischio di gare deserte. Un’alternativa percorribile può essere quella di ricorrere ai “Contratti Energia Plus” descritti nel capitolo 2.1, ma con l’accortezza di esigere la separazione contabile nella fornitura del combustibile. Certamente i risparmi offerti potranno essere inferiori rispetto ad una negoziazione basata su una conoscenza indipendente del proprio stock edilizio e impiantistico, ma se i contratti sono negoziati con saggezza e lungimiranza, possono allenare le Amministrazioni al fondamentale compito del monitoraggio e della verifica puntuale dei consumi reali dei propri edifici e degli impianti in generale, con la prospettiva, al successivo rinnovo contrattuale, di trovarsi pronte ad affrontare schemi contrattuali più progrediti. È fondamentale in questo caso che all’interno dei capitolati sia prevista l’adozione di un Sistema di Gestione dell’Energia secondo la norma ISO 50001 e di un idoneo sistema di monitoraggio dei consumi, che consenta la definizione e il controllo di KPI (Key Performance Indicator) energetici all’interno dell’Amministrazione. Comunque le prospettive stanno mutando e grazie anche all’esperienza maturata da molti Enti e Agenzie per l’Energia nell’ambito di cooperazioni a livello europeo, nuove tecniche contrattuali si stanno diffondendo nel nostro Paese, quale preludio a pratiche contrattuali migliori e più trasparenti.

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Conclusioni. Come più volte segnalato, la preparazione, lo sviluppo e l’attivazione di Contratti EPC con Garanzia di Risultato, presuppone da una parte un forte “commitment” politico e d’altra parte una notevole esperienza e capacità di gestire un processo contrattuale non ancora consolidato a livello amministrativo. Inoltre per garantire una reale indipendenza, le Amministrazioni necessitano di un minimo di risorse per predisporre le diagnosi energetiche iniziali e per strutturare la complessa documentazione di gara. Anche se questi costi saranno ripagati nel corso degli anni con i risparmi economici che si otterranno, molte Amministrazioni, vuoi per vari motivimancanza di risorse, vuoi per volontà politica, vuoi per altri motivi contingenti, preferiscono non avventurarsi su una strada che è ancora irta di rischi. Occorre considerare inoltre che i fornitori tradizionali non sempre hanno particolare interesse ad andare oltre ai contratti tipici di servizio energia, economicamente più semplici da gestire e con i margini più facili da controllare, specie se c’è il rischio di ritardati pagamenti, che ha messo in difficoltà diverse ESCO di recente56. D’altra parte le ESCO non collegate a fornitori di vettori energetici – potenzialmente più inclini a ragionare sugli interventi di riqualificazione – non sempre sono di solito sufficientemente capitalizzate e solide per potersi impegnare a offrire investimenti consistenti e la Consip non può predisporre su questa tipologia di interventi delle gare realmente efficaci (sarebbe necessario un database nazionale di audit energetici delle Amministrazioni centrali e locali, su cui costruire una proposta di riqualificazione strutturata, e la conoscenza a priori delle Amministrazioni coinvolte). Il ruolo della domanda, rappresentata dai contratti delle Amministrazioni, risulta dunque fondamentale per stimolare l’evoluzione del mercato dei servizi energetici attaverso il ricorso a forme contrattuali più convenienti per la P.A. in un’ottica di riqualificazione degli immobili. Da questo punto di vista è necessario promuovere l’evoluzione del settore del credito (banche, fondi di investimento, etc.) verso la predisposizione di modelli e processi mirati a supportare i contratti EPC e l’FTT. Uno strumento di policy che potrebbe essere d’aiuto è quello dei fondi di garanzia, ma molto si può ottenere ricorrendo ai programmi della Banca europea degli investimenti (BEI) già disponibili e utilizzati finora da poche amministrazioni. Occorre sottolineare come operando con contratti innovativi o poco diffusi sia preferibile poter contare su un buon supporto legale, al fine di ridurre il rischio di contenziosi sia in fase di gara sia in fase di aggiudicazione, e sia importante basarsi su opportune indagini di mercato e analisi tecniche, onde evitare il rischio di gare deserte. Un’alternativa percorribile può essere quella di ricorrere ai “Contratti Energia Plus” descritti nel capitolo 2.1, ma con l’accortezza di esigere la separazione contabile nella fornitura del combustibile. Certamente i risparmi offerti potranno essere inferiori rispetto ad una negoziazione basata su una conoscenza indipendente del proprio stock edilizio e impiantistico, ma se i contratti sono negoziati con saggezza e lungimiranza, possono allenare le Amministrazioni al fondamentale compito del monitoraggio e della verifica puntuale dei consumi reali dei propri edifici e degli impianti in generale, con la prospettiva, al successivo rinnovo contrattuale, di trovarsi pronte ad affrontare schemi contrattuali più progrediti. È fondamentale in questo caso che all’interno dei capitolati sia prevista l’adozione di un Sistema di Gestione dell’Energia secondo la norma ISO 50001 e di un idoneo sistema di monitoraggio dei consumi, che consenta la definizione e il controllo di KPI (Key Performance Indicator) energetici all’interno dell’Amministrazione. Comunque le prospettive stanno mutando e grazie anche all’esperienza maturata da molti Enti e Agenzie per l’Energia nell’ambito di cooperazioni a livello europeo, nuove tecniche contrattuali si stanno diffondendo nel nostro Paese, quale preludio a pratiche contrattuali migliori e più trasparenti.. 11 Riferimenti bibliografici [1] Contracting−Leitfaden fur öffentliche Liegenschaften − Hessisches Ministerium für Umwelt, Energie, Jugend, Familie und Gesundheit – Mai 1998 [2] xxxx://xxx.xxx−xxxxx.xxx [3] xxxx://xxx−xxx.xxxxxx.xx/XxxXxxXxxx/XxxXxxXxxx.xx?xxx=XX:X:0000:000:0000:0000:XX:XXX [4] xxxx://xxx.xxxxxxxx.xx.xxxxxx.xx/xxxxx/XXX_XXXXXX/XX−BE−04−004/EN/KS−BE−04−004−EN.PDF [5] Gazzetta Ufficiale N. 84 del 10 Aprile 2009 –Presidenza del Consiglio dei Ministri − Circolare 27 marzo 2009 − Criteri per la comunicazione di informazioni relative al Partenariato Pubblico−Privato ai sensi dell'articolo 44, comma 1−bis del decreto−legge 31 dicembre 2007, n. 248 convertito, con modificazioni, dall'articolo 1, comma 1 della legge 28 febbraio 2008, n. 31 − xxxx://xxxxxxxx.xxxxxx.xxxx.xx.xx/0000/00/0.xxx [6] xxxx://xxx.xxxxxxxxxxxxxx00.xxxxxx00xxx.xxx/xxx/XxxxXxxxxxxxxxxxxx/Xxxxxxxx%00x%00xxxxxxxxxx/Xxxxxxx/XX OVO_PROFESSIONISTI/BASILEA_ACCORDO.pdf [7] xxxx://xxx.xxx−xxxxxxx.xx/xxxxx.xxx?xxxxxx=xxx_xxxxxx&xxxx=xxxxxxx&xx=000 [8] “Energia Sostenibile e fonti rinnovabili” − Capitolo 16 – a cura di Xxxxxxxxx Xxxxxx e Xxxxxxxx Xxxx’X’ – Edizioni IPSOA, Xxxxxxx Cluwer – 2012 [9] xxxx://xxx.xxxxxxxxx.xx/xxx/Xxxxxxxxxxxx/XxxxxXxxxx/xxxxx.xxx [10] xxxx://xxx.xxx.xx/xx/Xxxxx%00Xxxxxxx/Xxxxx/xxxxxxx.xxxx [11] xxxx://xxx.xxxxxxxxxxxxxxxx.xxx/Xx/Xxxxxxx/xxx/XxxxXxxxXxx.xxxx [12] xxxx://xxxxxxxxxxx0000.xxxx.xx/xxxxx.xxx [13]xxx.xxx.xx/xx/Xxxxx%00Xxxxxxx/XXX_Xxxxxxxxx/_XX_00_XXXXXXXX_0000_XXXXX_XXXXXXX.X [14]xxxx://xxx.xxx.xxx/products/elena/index.htm [15] xxxx://xxx.xxxx.xx/xxxx−it.html [16] xxxx://xx.xxxxxx.xx/xxxxxx/xxxxxxxxxxx/xxxxxxx−funds/project−development− assistance/index_en.htm [17]xxxx://xxx.xxxxxxxxxxxxx.xx/supporti/llpp/111001_memo_pubblicazioni.pdf [18] xxxx://xxxxxxx.xxxxxxxx.xx/xx/xxx−guichets−de−l−energie.html?IDC=6946 [19] xxxx://xxx.xxxxxxxxxxxxxxx.xx/xxxxx_xx.xxxx [20] xxxx://xxx.xxxxxx.xxxx Pool Engineering srl: xxx.xxxxxxx.xx [21] xxxx://xxx.xxx.xxx/xxxxxxxxxxx/xxxxxxx/xxxxx_xx.xxx [22]xxxx://xxx.xxxx.xx/portal/rest/jcr/repository/collaboration/Digital%20Assets/PDF/Quad.07.12.11. [23] xxxx://xxx.xxxxxx.xxxxxxxxx.xx.xx/xxxxx−di−gara−e−appalti−pubblici.html#.UgoDr1PxhsQ [24] xxxx://xxxx−xxxxxxxx.xx/xxx/xxxx/Xxxx.xxx?xx=xxxxxxx_xxxxxx&xxxx=0000 12 Abbreviazioni ed acronimi

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Samples: Accordo Di Programma Mse Enea

Conclusioni. Come più volte segnalato, la preparazione, lo sviluppo e l’attivazione di Contratti EPC con Garanzia di Risultato, presuppone da una parte un forte “commitment” politico e d’altra parte una notevole esperienza e capacità di gestire un processo contrattuale non ancora consolidato a livello amministrativo. Inoltre per garantire una reale indipendenza, le Amministrazioni necessitano di un minimo di risorse per predisporre le diagnosi energetiche iniziali e per strutturare la complessa documentazione di gara. Anche se questi costi saranno ripagati nel corso degli anni con i risparmi economici che si otterranno, molte Amministrazioni, vuoi per vari motivimancanza di risorse, vuoi per volontà politica, vuoi per altri motivi contingenti, preferiscono non avventurarsi su una strada che è ancora irta di rischi. Occorre considerare inoltre che i fornitori tradizionali non sempre hanno particolare interesse ad andare oltre ai contratti tipici di servizio energia, economicamente più semplici da gestire e con i margini più facili da controllare, specie se c’è il rischio di ritardati pagamenti, che ha messo in difficoltà diverse ESCO di recente56. D’altra parte le ESCO non collegate a fornitori di vettori energetici − potenzialmente più inclini a ragionare sugli interventi di riqualificazione non sempre sono di solito sufficientemente capitalizzate e solide per potersi impegnare a offrire investimenti consistenti e la Consip non può predisporre su questa tipologia di interventi delle gare realmente efficaci (sarebbe necessario un database nazionale di audit energetici delle Amministrazioni centrali e locali, su cui costruire una proposta di riqualificazione strutturata, e la conoscenza a priori delle Amministrazioni coinvolte). Il ruolo della domanda, rappresentata dai contratti delle Amministrazioni, risulta dunque fondamentale per stimolare l’evoluzione del mercato dei servizi energetici attaverso il ricorso a forme contrattuali più convenienti per la P.A. in un’ottica di riqualificazione degli immobili. Da questo punto di vista è necessario promuovere l’evoluzione del settore del credito (banche, fondi di investimento, etc.) verso la predisposizione di modelli e processi mirati a supportare i contratti EPC e l’FTT. Uno strumento di policy che potrebbe essere d’aiuto è quello dei fondi di garanzia, ma molto si può ottenere ricorrendo ai programmi della Banca europea degli investimenti (BEI) già disponibili e utilizzati finora da poche amministrazioni. Occorre sottolineare come operando con contratti innovativi o poco diffusi sia preferibile poter contare su un buon supporto legale, al fine di ridurre il rischio di contenziosi sia in fase di gara sia in fase di aggiudicazione, e sia importante basarsi su opportune indagini di mercato e analisi tecniche, onde evitare il rischio di gare deserte. Un’alternativa percorribile può essere quella di ricorrere ai “Contratti Energia Plus” descritti nel capitolo 2.1, ma con l’accortezza di esigere la separazione contabile nella fornitura del combustibile. Certamente i risparmi offerti potranno essere inferiori rispetto ad una negoziazione basata su una conoscenza indipendente del proprio stock edilizio e impiantistico, ma se i contratti sono negoziati con saggezza e lungimiranza, possono allenare le Amministrazioni al fondamentale compito del monitoraggio e della verifica puntuale dei consumi reali dei propri edifici e degli impianti in generale, con la prospettiva, al successivo rinnovo contrattuale, di trovarsi pronte ad affrontare schemi contrattuali più progrediti. È fondamentale in questo caso che all’interno dei capitolati sia prevista l’adozione di un Sistema di Gestione dell’Energia secondo la norma ISO 50001 e di un idoneo sistema di monitoraggio dei consumi, che consenta la definizione e il controllo di KPI (Key Performance Indicator) energetici all’interno dell’Amministrazione. Comunque le prospettive stanno mutando e grazie anche all’esperienza maturata da molti Enti e Agenzie per l’Energia nell’ambito di cooperazioni a livello europeo, nuove tecniche contrattuali si stanno diffondendo nel nostro Paese, quale preludio a pratiche contrattuali migliori e più trasparenti.. 11 Riferimenti bibliografici [1] Contracting−Leitfaden fur öffentliche Liegenschaften − Hessisches Ministerium für Umwelt, Energie, Jugend, Familie und Gesundheit – Mai 1998 [2] xxxx://xxx.xxx−xxxxx.xxx [3] xxxx://xxx−xxx.xxxxxx.xx/XxxXxxXxxx/XxxXxxXxxx.xx?xxx=XX:X:0000:000:0000:0000:XX:XXX [4] xxxx://xxx.xxxxxxxx.xx.xxxxxx.xx/xxxxx/XXX_XXXXXX/XX−BE−04−004/EN/KS−BE−04−004−EN.PDF [5] Gazzetta Ufficiale N. 84 del 10 Aprile 2009 –Presidenza del Consiglio dei Ministri − Circolare 27 marzo 2009 − Criteri per la comunicazione di informazioni relative al Partenariato Pubblico−Privato ai sensi dell'articolo 44, comma 1−bis del decreto−legge 31 dicembre 2007, n. 248 convertito, con modificazioni, dall'articolo 1, comma 1 della legge 28 febbraio 2008, n. 31 − xxxx://xxxxxxxx.xxxxxx.xxxx.xx.xx/0000/00/0.xxx [6] xxxx://xxx.xxxxxxxxxxxxxx00.xxxxxx00xxx.xxx/xxx/XxxxXxxxxxxxxxxxxx/Xxxxxxxx%00x%00xxxxxxxxxx/Xxxxxxx/XX OVO_PROFESSIONISTI/BASILEA_ACCORDO.pdf [7] xxxx://xxx.xxx−xxxxxxx.xx/xxxxx.xxx?xxxxxx=xxx_xxxxxx&xxxx=xxxxxxx&xx=000 [8] “Energia Sostenibile e fonti rinnovabili” − Capitolo 16 – a cura di Xxxxxxxxx Xxxxxx e Xxxxxxxx Xxxx’X’ – Edizioni IPSOA, Xxxxxxx Cluwer – 2012 [9] xxxx://xxx.xxxxxxxxx.xx/xxx/Xxxxxxxxxxxx/XxxxxXxxxx/xxxxx.xxx [10] xxxx://xxx.xxx.xx/xx/Xxxxx%00Xxxxxxx/Xxxxx/xxxxxxx.xxxx [11] xxxx://xxx.xxxxxxxxxxxxxxxx.xxx/Xx/Xxxxxxx/xxx/XxxxXxxxXxx.xxxx [12] xxxx://xxxxxxxxxxx0000.xxxx.xx/xxxxx.xxx [13]xxx.xxx.xx/xx/Xxxxx%00Xxxxxxx/XXX_Xxxxxxxxx/_XX_00_XXXXXXXX_0000_XXXXX_XXXXXXX.X [14]xxxx://xxx.xxx.xxx/products/elena/index.htm [15] xxxx://xxx.xxxx.xx/xxxx−it.html [16] xxxx://xx.xxxxxx.xx/xxxxxx/xxxxxxxxxxx/xxxxxxx−funds/project−development− assistance/index_en.htm [17]xxxx://xxx.xxxxxxxxxxxxx.xx/supporti/llpp/111001_memo_pubblicazioni.pdf [18] xxxx://xxxxxxx.xxxxxxxx.xx/xx/xxx−guichets−de−l−energie.html?IDC=6946 [19] xxxx://xxx.xxxxxxxxxxxxxxx.xx/xxxxx_xx.xxxx [20] xxxx://xxx.xxxxxx.xxxx Pool Engineering srl: xxx.xxxxxxx.xx [21] xxxx://xxx.xxx.xxx/xxxxxxxxxxx/xxxxxxx/xxxxx_xx.xxx [22]xxxx://xxx.xxxx.xx/portal/rest/jcr/repository/collaboration/Digital%20Assets/PDF/Quad.07.12.11. [23] xxxx://xxx.xxxxxx.xxxxxxxxx.xx.xx/xxxxx−di−gara−e−appalti−pubblici.html#.UgoDr1PxhsQ [24] xxxx://xxxx−xxxxxxxx.xx/xxx/xxxx/Xxxx.xxx?xx=xxxxxxx_xxxxxx&xxxx=0000 12 Abbreviazioni ed acronimi

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Samples: Accordo Di Programma Mse Enea

Conclusioni. Come più volte segnalatoIn questo primo capitolo di inquadramento del campo di analisi, attraverso i dati di contesto commentati, si è argomentato come siano necessari interventi destinati all’incremento della produttività e all’integrazione dei redditi di lavoro dipendente e dei servizi a favore delle unità familiari. Si è inoltre fatto riferimento alla possibilità che siano gli attori sociali diversi da quelli pubblici ad attivarsi, in logica di sussidiarietà, per promuovere un miglioramento della situazione monetaria e gestionale di bisogni comuni al cui soddisfacimento lo Stato può non arrivare in forma autonoma. Si è citato, riportandone i contenuti, la preparazionegenesi e l’evoluzione, lo sviluppo il caso RTC-Reti territoriali per la conciliazione di Regione Lombardia, come esempio virtuoso di progetto di secondo welfare che ha consentito di iniziare ad introdurre il fenomeno e l’attivazione di Contratti EPC con Garanzia di Risultatoil contesto territoriale della ricerca. Così, presuppone da una parte un forte “commitment” politico e d’altra parte una notevole esperienza e capacità di gestire un processo contrattuale non ancora consolidato a livello amministrativo. Inoltre si è dato conto dei motivi per garantire una reale indipendenzacui può risultare utile analizzare come più PMI, le Amministrazioni necessitano inserite all’interno di un minimo contratto di risorse per predisporre le diagnosi energetiche iniziali rete, possono riuscire, in logica collaborativa, ad offrire servizi di welfare aziendale ai propri dipendenti e per strutturare la complessa documentazione ai rispettivi familiari, realizzando in questo modo il duplice obiettivo di gara. Anche se questi costi saranno ripagati nel corso degli anni con i risparmi economici che si otterrannoottenere vantaggi produttivi e fiscali, molte Amministrazionifidelizzazione della forza lavoro, per vari motivida un lato, preferiscono non avventurarsi su una strada che è ancora irta e, dall’altro lato, in logica di rischi. Occorre considerare inoltre che i fornitori tradizionali non sempre hanno particolare interesse ad andare oltre ai contratti tipici di servizio energiasecondo welfare, economicamente più semplici da gestire e con i margini più facili da controllare, specie se c’è il rischio di ritardati pagamenti, che ha messo in difficoltà diverse ESCO di recente56. D’altra parte le ESCO – potenzialmente più inclini a ragionare sugli interventi di riqualificazione – non sempre sono sufficientemente capitalizzate e solide per potersi impegnare a offrire investimenti consistenti e la Consip non può predisporre su questa tipologia di interventi delle gare realmente efficaci (sarebbe necessario un database nazionale di audit energetici delle Amministrazioni centrali e locali, su cui costruire una proposta di riqualificazione strutturata, e la conoscenza a priori delle Amministrazioni coinvolte). Il ruolo della domanda, rappresentata dai contratti delle Amministrazioni, risulta dunque fondamentale per stimolare l’evoluzione del mercato dei servizi energetici attaverso il ricorso a forme contrattuali più convenienti per la P.A. in un’ottica di riqualificazione degli immobili. Da questo punto di vista è necessario promuovere l’evoluzione del settore del credito (banche, fondi di investimento, etc.) verso la predisposizione di modelli e processi mirati a supportare i contratti EPC l’azione dello Stato nell’azione di protezione sociale. Nei prossimi capitoli, a completamento della parte teorica, si dettaglieranno contenuti, vantaggi e l’FTT. Uno strumento pregresse esperienze del contratto di policy che potrebbe essere d’aiuto è quello dei fondi di garanzia, ma molto si può ottenere ricorrendo ai programmi della Banca europea degli investimenti (BEI) già disponibili rete e utilizzati finora da poche amministrazioni. Occorre sottolineare come operando con contratti innovativi o poco diffusi sia preferibile poter contare su un buon supporto legale, al fine di ridurre il rischio di contenziosi sia in fase di gara sia in fase di aggiudicazione, e sia importante basarsi su opportune indagini di mercato e analisi tecniche, onde evitare il rischio di gare deserte. Un’alternativa percorribile può essere quella di ricorrere ai “Contratti Energia Plus” descritti nel capitolo 2.1, ma con l’accortezza di esigere la separazione contabile nella fornitura del combustibile. Certamente i risparmi offerti potranno essere inferiori rispetto ad una negoziazione basata su una conoscenza indipendente del proprio stock edilizio e impiantistico, ma se i contratti sono negoziati con saggezza e lungimiranza, possono allenare le Amministrazioni al fondamentale compito del monitoraggio e della verifica puntuale dei consumi reali dei propri edifici e degli impianti in generale, con la prospettiva, al successivo rinnovo contrattuale, di trovarsi pronte ad affrontare schemi contrattuali più progrediti. È fondamentale in questo caso che all’interno dei capitolati sia prevista l’adozione di un Sistema di Gestione dell’Energia secondo la norma ISO 50001 e di un idoneo sistema di monitoraggio dei consumi, che consenta la definizione e il controllo di KPI (Key Performance Indicator) energetici all’interno dell’Amministrazione. Comunque le prospettive stanno mutando e grazie anche all’esperienza maturata da molti Enti e Agenzie per l’Energia nell’ambito di cooperazioni a livello europeo, nuove tecniche contrattuali si stanno diffondendo nel nostro Paese, quale preludio a pratiche contrattuali migliori e più trasparentiwelfare aziendale.

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Samples: core.ac.uk

Conclusioni. Come più volte segnalatoPer quanto riguarda i contratti con apporto di opera o di servizi la nuova normativa fiscale non sembra avere modificato radicalmente la situazione precedentemente in essere, la preparazionerilevando a questo proposito, lo sviluppo piuttosto che gli aspetti fiscali, soprattutto le novità previdenziali ed in particolare il regime di assicurazione obbligatoria. Non a caso si segnala un‘azione di controllo decisamente accresciuta da parte degli enti previdenziali e l’attivazione di Contratti EPC con Garanzia tutela del lavoro. Per quanto riguarda l’apporto di Risultatocapitale (o misto) ci si trova di fronte, presuppone da invece, ad una parte un forte “commitment” politico e d’altra parte una notevole esperienza e capacità situazione profondamente modificata che rende assai complesso l’utilizzo di gestire un processo contrattuale non ancora consolidato questo contratto. Occorre infatti valutare l’influenza della mancata deduzione per l’associante a livello amministrativo. Inoltre per garantire una reale indipendenza, le Amministrazioni necessitano fronte di un minimo di risorse regime sicuramente più conveniente per predisporre le diagnosi energetiche iniziali e per strutturare la complessa documentazione di gara. Anche se questi costi saranno ripagati nel corso degli anni con i risparmi economici che si otterranno, molte Amministrazioni, per vari motivi, preferiscono non avventurarsi su una strada che è ancora irta di rischi. Occorre considerare inoltre che i fornitori tradizionali non sempre hanno particolare interesse ad andare oltre ai contratti tipici di servizio energia, economicamente più semplici da gestire e con i margini più facili da controllarel’associato, specie se c’è il esercente attività di impresa. Ciò sembrerebbe richiedere a monte un accordo contrattuale tra le parti sulla ripartizione degli utili che consideri anche le diverse “convenienze fiscali” dei vari soggetti. Tuttavia, stante l’aleatorietà del rischio di ritardati pagamentiimpresa (cioè della presenza ed entità dell’utile/perdita) che complica la valutazione economica, è facile prevedere che ha messo l’utilizzabilità del contratto ne uscirà ridimensionata. È stato pubblicato sulla G.U. il Decreto che stabilisce la consueta “proroga di Ferragosto” in difficoltà diverse ESCO base alla quale i versamenti di recente56imposte, tributi e contributi da effettuare con il mod. D’altra parte le ESCO – potenzialmente più inclini a ragionare sugli interventi di riqualificazione – non sempre sono sufficientemente capitalizzate F24, scadenti tra il 2 e solide per potersi impegnare a offrire investimenti consistenti e la Consip non può predisporre su questa tipologia di interventi delle gare realmente efficaci (sarebbe necessario un database nazionale di audit energetici delle Amministrazioni centrali e locali, su cui costruire una proposta di riqualificazione strutturata, e la conoscenza a priori delle Amministrazioni coinvolte). Il ruolo della domanda, rappresentata dai contratti delle Amministrazioni, risulta dunque fondamentale per stimolare l’evoluzione del mercato dei servizi energetici attaverso il ricorso a forme contrattuali più convenienti per la P.A. in un’ottica di riqualificazione degli immobili. Da questo punto di vista è necessario promuovere l’evoluzione del settore del credito (banche, fondi di investimento, etc.) verso la predisposizione di modelli e processi mirati a supportare i contratti EPC e l’FTT. Uno strumento di policy che potrebbe essere d’aiuto è quello dei fondi di garanzia, ma molto si può ottenere ricorrendo ai programmi della Banca europea degli investimenti (BEI) già disponibili e utilizzati finora da poche amministrazioni. Occorre sottolineare come operando con contratti innovativi o poco diffusi sia preferibile poter contare su un buon supporto legale, al fine di ridurre il rischio di contenziosi sia in fase di gara sia in fase di aggiudicazione, e sia importante basarsi su opportune indagini di mercato e analisi tecniche, onde evitare il rischio di gare deserte. Un’alternativa percorribile può essere quella di ricorrere ai “Contratti Energia Plus” descritti nel capitolo 2.1, ma con l’accortezza di esigere la separazione contabile nella fornitura del combustibile. Certamente i risparmi offerti potranno essere inferiori rispetto ad una negoziazione basata su una conoscenza indipendente del proprio stock edilizio e impiantistico, ma se i contratti sono negoziati con saggezza e lungimiranza22 agosto, possono allenare le Amministrazioni al fondamentale compito del monitoraggio e essere adempiuti entro lunedì 22 agosto, senza alcuna maggiorazione. Quest’anno la proroga è stata disposta anche con riferimento agli “adempimenti fiscali” in scadenza nel medesimo periodo, tra i quali rientra l’invio della verifica puntuale comunicazione dei consumi reali dei propri edifici e degli impianti in generale, con la prospettiva, al successivo rinnovo contrattuale, dati relativi alle dichiarazioni d’intento ricevute nel mese di trovarsi pronte ad affrontare schemi contrattuali più progrediti. È fondamentale in questo caso che all’interno dei capitolati sia prevista l’adozione di un Sistema di Gestione dell’Energia secondo la norma ISO 50001 e di un idoneo sistema di monitoraggio dei consumi, che consenta la definizione e il controllo di KPI (Key Performance Indicator) energetici all’interno dell’Amministrazione. Comunque le prospettive stanno mutando e grazie anche all’esperienza maturata da molti Enti e Agenzie per l’Energia nell’ambito di cooperazioni a livello europeo, nuove tecniche contrattuali si stanno diffondendo nel nostro Paese, quale preludio a pratiche contrattuali migliori e più trasparentiluglio 2005.

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Samples: www.integra-online.it

Conclusioni. Come Secondo un paradigma difensivistico della media education, una maggiore conoscenza dovrebbe prevenire gli eccessi da esposizione prolungata e incon- trollata ai media (Postman, 1992). Altri punti di vista considerano la media edu- cation necessaria anche per abilitare una diversa consapevolezza nella vita socia- le (Buckingham, 2006). L’avvento del digitale e della rete ha sollecitato nuove competenze utili anche per una maggiore prevenzione della sicurezza personale (OECD, 2005). La competenza digitale è indicata come una delle condizioni di protezione rispetto a comportamenti tendenzialmente devianti come il cyber- bullismo o la cyber-vittimizzazione. Saper fare, o meglio conoscere come si fa, aiuta a evitare gli eccessi? Lo studio ha rilevato che negli adolescenti non c’è un’associazione negativa tra competenze digitali tecnologiche e cyber-bullismo e cyber-vittimizzazione, cioè queste competenze non diminuiscono la tendenza al cyber-bullismo. Ad- dirittura competenze digitali più volte segnalatoevolute come quelle metacognitive hanno una correlazione positiva, ovvero saper usare bene le tecnologie anche in compiti complessi si associa a un comportamento che porta al bullismo o alla vittimiz- zazione in internet. I risultati invitano a verificare se la capacità di usare le tecnologie, la preparazionerete, lo sviluppo in modo strategico possano, in alcuni casi, favorire piuttosto che contrastare il cyber-bullismo e l’attivazione di Contratti EPC il cyber-vittimismo. Come se gli adolescenti capaci con Garanzia di Risultato, presuppone da una parte un forte “commitment” politico e d’altra parte una notevole esperienza e capacità di gestire un processo contrattuale non ancora consolidato a livello amministrativo. Inoltre per garantire una reale indipendenza, le Amministrazioni necessitano di un minimo di risorse per predisporre le diagnosi energetiche iniziali e per strutturare la complessa documentazione di gara. Anche se questi costi saranno ripagati nel corso degli anni con i risparmi economici che si otterranno, molte Amministrazioni, per vari motivi, preferiscono non avventurarsi su una strada che è ancora irta di rischi. Occorre considerare inoltre che i fornitori tradizionali tec- nologie non sempre abbiano ben chiari i confini etici da rispettare. Questi risultati indicano la necessità di approfondire bene la questione educa- tiva. La media education produce sempre e comunque un’alfabetizzazione com- pleta? Diversi autori (Xxxxxxx et al., 2010; Xxxxxxxxx, 2006) hanno particolare interesse ad andare sottolineato che o l’educazione ai media digitali coinvolge anche gli aspetti etici oppure non è educazione ai media. Un possibile sviluppo di questa ricerca è verificare se specifiche azioni educative di media education, oltre ai contratti tipici a fornire quegli elementi necessari di servizio energiacompetenza tecnologica, economicamente più semplici da gestire e con i margini più facili da controllare, specie se c’è il rischio di ritardati pagamenti, che ha messo siano efficaci anche per promuovere nuove consapevolezze sui comportamenti etici in difficoltà diverse ESCO di recente56. D’altra parte le ESCO – potenzialmente più inclini a ragionare sugli interventi di riqualificazione – non sempre sono sufficientemente capitalizzate e solide per potersi impegnare a offrire investimenti consistenti e la Consip non può predisporre su questa tipologia di interventi delle gare realmente efficaci (sarebbe necessario un database nazionale di audit energetici delle Amministrazioni centrali e locali, su cui costruire una proposta di riqualificazione strutturata, e la conoscenza a priori delle Amministrazioni coinvolte). Il ruolo della domanda, rappresentata dai contratti delle Amministrazioni, risulta dunque fondamentale per stimolare l’evoluzione del mercato dei servizi energetici attaverso il ricorso a forme contrattuali più convenienti per la P.A. in un’ottica di riqualificazione degli immobili. Da questo punto di vista è necessario promuovere l’evoluzione del settore del credito (banche, fondi di investimento, etcrete.) verso la predisposizione di modelli e processi mirati a supportare i contratti EPC e l’FTT. Uno strumento di policy che potrebbe essere d’aiuto è quello dei fondi di garanzia, ma molto si può ottenere ricorrendo ai programmi della Banca europea degli investimenti (BEI) già disponibili e utilizzati finora da poche amministrazioni. Occorre sottolineare come operando con contratti innovativi o poco diffusi sia preferibile poter contare su un buon supporto legale, al fine di ridurre il rischio di contenziosi sia in fase di gara sia in fase di aggiudicazione, e sia importante basarsi su opportune indagini di mercato e analisi tecniche, onde evitare il rischio di gare deserte. Un’alternativa percorribile può essere quella di ricorrere ai “Contratti Energia Plus” descritti nel capitolo 2.1, ma con l’accortezza di esigere la separazione contabile nella fornitura del combustibile. Certamente i risparmi offerti potranno essere inferiori rispetto ad una negoziazione basata su una conoscenza indipendente del proprio stock edilizio e impiantistico, ma se i contratti sono negoziati con saggezza e lungimiranza, possono allenare le Amministrazioni al fondamentale compito del monitoraggio e della verifica puntuale dei consumi reali dei propri edifici e degli impianti in generale, con la prospettiva, al successivo rinnovo contrattuale, di trovarsi pronte ad affrontare schemi contrattuali più progrediti. È fondamentale in questo caso che all’interno dei capitolati sia prevista l’adozione di un Sistema di Gestione dell’Energia secondo la norma ISO 50001 e di un idoneo sistema di monitoraggio dei consumi, che consenta la definizione e il controllo di KPI (Key Performance Indicator) energetici all’interno dell’Amministrazione. Comunque le prospettive stanno mutando e grazie anche all’esperienza maturata da molti Enti e Agenzie per l’Energia nell’ambito di cooperazioni a livello europeo, nuove tecniche contrattuali si stanno diffondendo nel nostro Paese, quale preludio a pratiche contrattuali migliori e più trasparenti.

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Samples: oaj.fupress.net

Conclusioni. Come più volte segnalatoDa quanto qui esposto in termini generali, si possono trarre alcune iniziali conclusioni circa la concreta possibilità di diffusione del contratto di coworking. Innanzitutto, la preparazionesua diffusione può esser favorita da esigenze sistemiche – le abbiamo viste all’inizio e sono collegate allo sviluppo delle tecnologie di comunicazione – e da esigenze contingenti, lo sviluppo e l’attivazione di Contratti EPC con Garanzia di Risultato, presuppone da una parte un forte “commitment” politico e d’altra parte una notevole esperienza e capacità di gestire un processo contrattuale non ancora consolidato a livello amministrativo. Inoltre per garantire una reale indipendenza, le Amministrazioni necessitano di un minimo di risorse per predisporre le diagnosi energetiche iniziali e per strutturare la complessa documentazione di gara. Anche se questi costi saranno ripagati nel corso degli anni con i risparmi economici che si otterranno, molte Amministrazioni, per vari motivi, preferiscono non avventurarsi su una strada che è ancora irta di rischi. Occorre considerare inoltre che i fornitori tradizionali non sempre hanno particolare interesse ad andare oltre ai contratti tipici di servizio energia, economicamente più semplici da gestire e con i margini più facili da controllare, specie se c’è il rischio di ritardati pagamenti, come quelle rappresentate dall’emergenza pandemica che ha messo in difficoltà diverse ESCO di recente56. D’altra parte le ESCO – potenzialmente più inclini a ragionare sugli interventi di riqualificazione – non sempre sono sufficientemente capitalizzate e solide per potersi impegnare a offrire investimenti consistenti e la Consip non può predisporre su questa tipologia di interventi delle gare realmente efficaci (sarebbe necessario un database nazionale di audit energetici delle Amministrazioni centrali e locali, su cui costruire una proposta di riqualificazione strutturata, e la conoscenza a priori delle Amministrazioni coinvolte). Il ruolo della domanda, rappresentata dai contratti delle Amministrazioni, risulta dunque fondamentale per stimolare l’evoluzione del mercato dei servizi energetici attaverso sicuramente facilitato il ricorso a forme contrattuali più convenienti nuove modalità di svolgimento della prestazione lavorativa, con possibili conseguenze, a medio termine, anche con riguardo alla necessità che, ad esempio, i dipendenti di una società debbano necessariamente occupare i locali aziendali per la P.A. in un’ottica lo svolgimento delle proprie mansioni. Altro elemento che può senz’altro contribuire alla diffusione di riqualificazione degli immobilitale rapporto contrattuale è collegato alla sua potenziale aderenza alle esigenze, temporali, professionali e logistiche, del c.d. Da questo punto di vista è necessario promuovere l’evoluzione del settore del credito (bancheterziario avanzato, fondi di investimentofacilitando una maggiore mobilità territoriale. I possibili limiti ad una sua piena diffusione, etc.) verso la predisposizione di modelli e processi mirati a supportare i contratti EPC e l’FTT. Uno strumento di policy che potrebbe essere d’aiuto è quello dei fondi di garanziainvece, ma molto si può ottenere ricorrendo ai programmi della Banca europea degli investimenti (BEI) già disponibili e utilizzati finora da poche amministrazioni. Occorre sottolineare come operando con contratti innovativi o poco diffusi sia preferibile poter contare su un buon supporto legale, al fine di ridurre il sono rappresentati dal rischio di contenziosi sia in fase una sua 25 Maggio/Giugno 2022 eccessiva rigidità. Si è visto, infatti, che esiste un’intima tensione tra esigenze di gara sia in fase di aggiudicazioneflessibilità, da un lato, e sia importante basarsi necessarie previsioni di adeguati flussi finanziari, dall’altro lato. Tale ultimo profilo, in particolare, spinge verso una tendenziale rigidità del rapporto (oneri gestori e contrattuali per il recesso, associati a clausole di automatico rinnovo, piuttosto che indiretta incentivazione a rapporti parametrati su opportune indagini base mensile come scelta modulare). Questi elementi, uniti al rilievo che la diffusione di tale nuovo contratto è strettamente connessa alla esigenza di operatori professionisti, può condurre ad un consolidamento di prassi negoziali e clausole standard che possono render più difficile la piena diffusione. L’eventuale entrata in questo specifico mercato e analisi tecniche, onde evitare il rischio di gare deserte. Un’alternativa percorribile una pluralità di operatori che offrano tipologie di servizio caratterizzate da una piena flessibilità può essere quella di ricorrere ai “Contratti Energia Plus” descritti nel capitolo 2.1un elemento, ma con l’accortezza di esigere la separazione contabile nella fornitura del combustibile. Certamente i risparmi offerti potranno essere inferiori rispetto ad una negoziazione basata su una conoscenza indipendente del proprio stock edilizio e impiantistico, ma se i contratti sono negoziati con saggezza e lungimiranza, possono allenare le Amministrazioni al fondamentale compito del monitoraggio e della verifica puntuale dei consumi reali dei propri edifici e degli impianti in generale, con la prospettiva, al successivo rinnovo non immediatamente contrattuale, che può giovare allo sviluppo di trovarsi pronte ad affrontare schemi contrattuali più progrediti. È fondamentale in questo caso che all’interno dei capitolati sia prevista l’adozione di un Sistema di Gestione dell’Energia secondo la norma ISO 50001 e di un idoneo sistema di monitoraggio dei consumi, che consenta la definizione e il controllo di KPI (Key Performance Indicator) energetici all’interno dell’Amministrazione. Comunque le prospettive stanno mutando e grazie anche all’esperienza maturata da molti Enti e Agenzie per l’Energia nell’ambito di cooperazioni a livello europeo, nuove tecniche contrattuali si stanno diffondendo nel nostro Paese, quale preludio a pratiche contrattuali migliori e più trasparentinuovo mercato.

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