PIANO DI EMERGENZA Clausole campione

PIANO DI EMERGENZA. 1. Per la sicurezza del servizio di raccolta e depurazione il Gestore adotta un piano di emergenza, approvato dall'Autorità d’ambito, ai sensi dell’art. 39 del presente atto, che consenta di effettuare interventi sulla rete fognaria e sugli impianti di depurazione limitando al massimo i disservizi e tutelando la qualità dei corpi ricettori.
PIANO DI EMERGENZA. Il Gestore proporrà, entro dodici mesi dalla sottoscrizione della Convenzione, e adotterà, a seguito della relativa approvazione da parte dell’Autorità, il Piano di emergenza per il servizio di raccolta e depurazione con l'indicazione di tutte le misure da adottarsi in caso di fuori uso dei vari impianti depurativi o dei collettori principali di immissione. Gli oneri connessi alla suddetta adozione/attuazione sono compresi fra quelli già compensati dalla tariffa del S.I.I. In conformità a quanto previsto nel Piano di Ambito, il Gestore deve provvedere alle seguenti disposizioni:  Adeguamento degli impianti di fognatura e depurazione in conformità a quanto previsto dal PdI;  Progettazione, costruzione e manutenzione delle reti fognarie da effettuarsi adottando le tecniche migliori che non comportino costi eccessivi, tenendo conto in particolare:  del volume e delle caratteristiche delle acque reflue urbane;  della prevenzione di eventuali fuoriuscite;  della limitazione dell’inquinamento delle acque recipienti. In conformità a quanto previsto nel Piano di Ambito il Gestore deve sottoporre le acque reflue urbane provenienti da agglomerati con un numero di abitanti equivalenti superiore ai 2000 abitanti equivalenti ad un trattamento secondario o ad un trattamento equivalente. Salvo deroghe, è vietato l’utilizzo degli impianti di trattamento di acque urbane per lo smaltimento dei rifiuti. Il Gestore del servizio idrico integrato è comunque autorizzato ad accettare rifiuti costituiti da acque reflue, previa comunicazione all’Autorità competente, purché gli impianti abbiano caratteristiche e capacità depurativa adeguata, rispettino i valori limite di cui all’art. 28 e provengano dal medesimo ambito territoriale ottimale. Le tipologie di rifiuto autorizzate allo smaltimento negli impianti di trattamento delle acque reflue urbane si limitano ai seguenti:  Acque reflue che rispettano i valori limite stabiliti per lo scarico in fognatura;  Materiale proveniente dalla manutenzione ordinaria di sistemi di trattamento di acque reflue domestiche;  Materiali derivanti dalla manutenzione ordinaria della rete fognaria e da altri impianti di trattamento delle acque reflue urbane, nei quali l’ulteriore trattamento dei medesimi risulti tecnicamente od economicamente irrealizzabile.
PIANO DI EMERGENZA. 20.1. Entro 6 mesi dalla sottoscrizione del presente Contratto, CIDIU S.P.A. adotta e trasmette ad ATO-R il Piano di Emergenza.
PIANO DI EMERGENZA. Il Gestore, unitamente al contratto, consegna all’Utilizzatore copia delle procedure di emergenza e di evacuazione contenute nel Piano di Emergenza della sede regionale (Allegato “Istruzioni per la gestione delle emergenzepersonale esterno”).
PIANO DI EMERGENZA. Il servizio Piano d’Emergenza ha come principale obiettivo quello di assicurare all’Autorità gli strumenti idonei a programmare gli interventi ed adottare le misure necessarie per la completà eliminazione o la riduzione dei rischi per i lavoratori di caratter organizzativo e procedurale. A tal fine il servizio si sostanzia nelle seguenti attività: - redazione (o revisione) del Piano d’Emergenza (PdE) con l’obiettivo di definire le procedure e le norme comportamentali da seguire in caso di eventi calamitosi; - svolgimento delle Prove di Evacuazione per assicurare la diffusione del corretto comportamento da seguire in casi di emergenza tra tutti i soggetti coinvolti nelle attività lavorative relative all’edificio.
PIANO DI EMERGENZA. 1. Entro 12 mesi dalla sottoscrizione della Convenzione il Gestore predispone e adotta il Piano di Emergenza e lo sottopone ad approvazione del Consiglio di Bacino “Polesine” e degli enti pubbli- ci eventualmente competenti ai sensi delle vigenti disposizioni di legge. In caso di mancata ado- zione del Piano di Emergenza entro il suddetto termine si applica la penalità all’art. 50 della Con- venzione, fatto comunque salvo quanto all’art. 51.
PIANO DI EMERGENZA. Entro 12 mesi dalla sottoscrizione della presente Convenzione il Gestore predispone un Piano di Emergenza in conformità a quanto previsto all’art. 2.2.10 Parte II del Disciplinare Tecnico e ai sensi dell’allegato 8.3.8 del D.P.C.M. 4/3/96, sottoponendolo ad approvazione della Agenzia e degli Enti pubblici eventualmente competenti ai sensi delle vigenti disposizione di legge.
PIANO DI EMERGENZA. Appaltatore può prendere visione, previa richiesta formale alla Direzione, del Piano di Emergenza del Committente e/o utilizzatore-gestore dei luoghi di lavoro e le relative planimetrie allegate. In caso di incendio il personale deve: – – avvertire immediatamente il In caso di incendio o altra emergenza di lieve entità se è stato addestrato a farlo, p In caso di incendio o altra emergenza di notevole entità o se il primo tentativo di spegnimento non ha successo, el Fuoco (tel. 115). – – nterno del fabbricato e verso i vani scala-ascensore; – – – allontanare i propri mezzi e attrezzature; – allontanare eventuali materiali non ancora raggiunti dalle fiamme per contenere la propagazione – In caso di danni a terzi (persone o cose) durante – prestare i primi soccorsi e avvertire immediatamente il pronto soccorso sanitario (Tel. 118); – avvertire quanto prima la Direzione Lavori del Comune di Oppeano.
PIANO DI EMERGENZA. Il Soggetto autorizzato deve altresì provvedere alla eventuale revisione del piano di emergenza e fissare gli adempimenti connessi in relazione agli eventuali obblighi derivanti dalle disposizioni di competenza dei Vigili del Fuoco e di altri Organismi.
PIANO DI EMERGENZA. Nelle strutture della ASL SALERNO sono, generalmente, affisse planimetrie indicanti i presidi antincendio, le vie di fuga, i numeri di telefono di emergenza, i comportamenti che i visitatori devono osservare in caso di Emergenza. Tutte le aziende esterne sono tenute a contattare il SPP per prendere visione del Piano di Emergenza.