Ambito di intervento Clausole campione

Ambito di intervento. 1. Le proposte dovranno prevedere la realizzazione di interventi, anche utilizzando modalità innovative, di prevenzione e contrasto delle dipendenze comportamentali e da sostanze per le giovani generazioni, prevalentemente in età scolare, prioritariamente nelle seguenti linee di azione:
Ambito di intervento. L’ambito di intervento del progetto riguarda il sito XX0000000 Xxxx xxx Xxxxx Xxxxxxxxx e, in particolare, le aree occupate dall’habitat 91AA* e dall’habitat 6210*. Habitat 91AA* Boschi orientali di quercia bianca Boschi submediterranei adriatici (area del Carpinion orientalis) a dominanza di Quercus. pubescens e Fraxinus ornus, indifferenti edafici, termofili e spesso in posizione edafo-xerofila tipici della penisola italiana, ma con affinità con quelli balcanici, con distribuzione prevalente nelle aree preappenniniche. All’alleanza Cytiso sessilifolii- Quercenion pubescentis, che raggruppa i boschi termofili di roverella delle aree appenniniche interne intramontane dell’Appennino centrale, fanno capo le associazioni Peucedano cervariae-Quercetum pubescentis Xxxxxx 1988 ex Xxxxxx 1995, Cytiso-Quercetum pubescentis Xxxxx et al. 1982, Stellario holostae-Quercetum pubescentis Biondi e Vagge 2004, Knautio purpureae-Quercetum pubescentis Xxxxxx, Xxxxxxx & Xxxxx 1993. Habitat 6210* Formazioni erbose secche seminaturali e facies coperte da cespugli su substrato calcareo (Festuco-Brometalia) con stupenda fioritura di orchidee Praterie polispecifiche perenni a dominanza di graminacee emicriptofitiche, generalmente secondarie, da aride a semimesofile, diffuse prevalentemente nel settore Appenninico, dei piani bioclimatici Submeso-, Meso-, Supra-Temperato, riferibili alla classe Festuco-Brometea, talora interessate da una ricca presenza di specie di Orchideaceae ed in tal caso considerate prioritarie (*). Per quanto riguarda l’Italia appenninica, si tratta di comunità endemiche, da xerofile a semimesofile, prevalentemente emicriptofitiche, ma con una possibile componente camefitica, sviluppate su substrati di varia natura. L’Habitat 6210 per il territorio italiano viene prevalentemente riferito all’ordine Brometalia erecti Br.-Bl. 1936. I brometi appenninici presentano una complessa articolazione sintassonomica, recentemente oggetto di revisione (Biondi et al., 2005), di seguito riportata. Le praterie appenniniche dei substrati calcarei, dei piani Submesomediterraneo, Meso- e Supra- Temperato, vengono riferite all’alleanza endemica appenninica Phleo ambigui-Bromion erecti Biondi & Xxxxx ex Biondi et al. 1995, distribuita lungo la catena Appenninica e distinguibile in 3 suballeanze principali: Phleo ambigui-Bromenion erecti Biondi et al. 2005 con optimum nei piani Submesomediterraneo e Mesotemperato, Brachypodenion genuensis Xxxxxx et al. 1995 con optimum nel Piano S...
Ambito di intervento. Le misure approvate si applicano alle autostazioni che rivestono, all’interno di un bacino di mobilità, caratteristiche che soddisfano le esigenze di mobilità dei passeggeri ed ai servizi di trasporto esistenti, come definite nella sezione E.2. Si riporta nei seguenti paragrafi un inquadramento del tema delle autostazioni ed un richiamo ai servizi automobilistici di MLP. Da un punto di vista tecnico, l’autostazione possiede un elemento fondamentale: il piazzale, formato dalle corsie per la circolazione dei veicoli e dai marciapiedi o banchine per la circolazione delle persone. Il piazzale, area di confluenza e di scambio fra la circolazione veicolare e pedonale, che non necessariamente deve avere una forma circolare, ben potendo essere costituito da una striscia di larghezza e lunghezza opportune adiacente un marciapiede2, risulta formato da: - corsie per la marcia degli autobus; - posti macchina (cd. “stalli”) per la sosta degli autobus, in numero adeguato; - marciapiedi per la circolazione dei viaggiatori. Nella letteratura tecnica sono rinvenibili definizioni correlate alle caratteristiche funzionali del terminale, per esempio laddove si afferma che un’autostazione è necessaria “quando il numero di autolinee e/o la relativa movimentazione di passeggeri sono tali da non essere compatibili con la semplice sosta degli autobus in corrispondenza della viabilità ordinaria, ovvero in una piazza o lungo una strada o controviale”3. Nei registri delle Camere di Commercio4 risultano operative in Italia solo 8 società aventi come attività la “Gestione di stazioni per autobus” (codice ATECO-2007: 522130); la ragione di un numero così esiguo è da ricercarsi nel fatto che la maggior parte delle autostazioni italiane sono gestite da imprese aventi finalità differenti (aziende di TPL, gestori di altre infrastrutture di trasporto, ecc.). Di queste 8 società, 3 di esse svolgono un’attività prevalente diversa dalla gestione di un’autostazione e 1 non presenta fatturato nel 20165. Nella seguente tabella si riportano alcune informazioni relative alle restanti 4 società “pure” di gestione di autostazioni; si osserva che, per tutte, tra il 2015 ed il 2016 il fatturato è cresciuto.
Ambito di intervento. In relazione al settore “Istruzione”, si è proceduto ad analizzare la tipologia dei documenti prodotti dalle scuole e il relativo flusso documentale in entrata e in uscita, al fine di individuare un percorso verso la completa dematerializzazione delle procedure.
Ambito di intervento. Con riferimento al settore Universitario, dell’Alta Formazione artistica musicale e coreutica e della ricerca, si è proceduto alla ricognizione delle comunicazioni e dei procedimenti amministra- tivi di competenza del relativo Dipartimento e rivolti alle Università, agli Enti di ricerca e alle Isti- tuzioni AFAM, ai fini della pianificazione e programmazione degli interventi di dematerializzazione da porre in essere.
Ambito di intervento. Avendo riguardo alle esigenze di dematerializzazione ed efficientamento delle procedure del MIUR, si è provveduto ad individuare gli strumenti infrastrutturali necessari per supportare i processi di dematerializzazione, definendone le modalità di utilizzo ai fini della formazione, memo- rizzazione, sottoscrizione, trasmissione e conservazione dei documenti. L’analisi degli strumenti atti a supportare i processi di dematerializzazione non può non par- tire dall’esame della situazione “as is”, valorizzando quanto di positivo è stato già realizzato nonché assimilato dagli utenti (fattore determinante per il successo delle iniziative) e concentrandosi sulle azioni volte a migliorare e completare un processo già in atto da alcuni anni, nell’ottica di un mi- glioramento continuo e del perseguimento degli obiettivi dettati dal Legislatore. Gli strumenti che sottendono attualmente alla dematerializzazione nel mondo MIUR sono i seguenti: - ProtocolloASP - Posta Elettronica Ordinaria (PEO) - Posta Elettronica Certificata (PEC) - Sito Intranet - Sito Internet e portale SIDI - Dotazioni tecnologiche In prospettiva futura la gamma di strumenti attualmente in uso andrà potenziata ed ampliata, introducendo ulteriori componenti necessarie per coprire le aree di interesse residue, vale a dire: - Scrivania virtuale - Firma digitale - Archiviazione e Conservazione tramite fascicolo elettronico Il tutto funzionerà in quanto supportato da una serie di linee guida e direttive in parte già emanate dalla D.G. Studi Statistica e Sistemi Informativi, finalizzate a normarne l’utilizzo. Per ogni item elencato in precedenza, è stata fatta una breve analisi delle caratteristiche cor- renti, delle azioni da mettere in campo e dei tempi per realizzarle. ⮚ ProtocolloASP Con il termine ProtocolloASP si intende il complesso di hardware, software e servizi che il MIUR attualmente utilizza in tutte le sue articolazioni centrali e territoriali per implementare il protocollo informatico e la gestione documentale, ivi compresa la gestione del fascicolo. Oggi si contano 135 AOO in corrispondenza delle articolazioni centrali, regionali e provinciali, ognuna delle quali è dotata di una caselle di PEC; esistono inoltre altre 100 AOO “fittizie” che però sono utilizzate specificatamente per il flusso di dematerializzazione dei contratti docenti. Nato nell’ambito di un progetto gestito e coordinato dall’allora CNIPA, poi diventato Di- gitPA, che ha visto la partecipazione di diverse Amministrazioni sia...
Ambito di intervento. Ambiente e risorse naturali ☐ Agricoltura ☐ Cultura e turismo ☐ Industria ☐ Trasporti e mobilità ☐ Artigianato ☐ Riqualificazione urbana ☐ Servizi ☐ Infrastrutture sociali ☐ Terzo Settore/economia civile ☐ A 1 Centrale di Committenza/Soggetto Attuatore ☐ A 2 Definizione e avvio misure di incentivazione ☐
Ambito di intervento. Conformemente all’Avviso pubblico [m_pi.AOODGEFID.REGISTRO UFFICIALE(U).0026034.23-07-2020] per la raccolta di manifestazioni di interesse per la promozione di reti nazionali di scuole per la diffusione delle metodologie didattiche innovative con l’utilizzo delle tecnologie digitali nell’ambito del piano nazionale per la scuola digitale, gli ambiti di intervento sono i seguenti: • Imprenditorialità digitale • STEAM • Creatività digitale
Ambito di intervento. 3) Importo del finanziamento
Ambito di intervento. L’accordo prevede la realizzazione del servizio “DURC CIPAG”; di seguito l’insieme delle operazioni che tale servizio metterà a disposizione.