Rischio di cambio Clausole campione

Rischio di cambio. I guadagni e le perdite relativi a contratti denominati in divise diverse da quella di riferimento per l'investitore (tipicamente l'Euro) potrebbero essere condizionati dalle variazioni dei tassi di cambio.
Rischio di cambio. Rischio a cui si espone chi ha attività denominate in valuta diversa da quella di conto. Tale rischio si rende concreto per il Contraente quando il tasso di cambio varia facendo diminuire il valore dell’attività finanziaria calcolata nella moneta di conto.
Rischio di cambio. I guadagni e le perdite relativi a contratti denominati in divise diverse da quella di riferimento per l’investitore (tipicamente l'euro) potrebbero essere condizionati dalle variazioni dei tassi di cambio. Gli intermediari possono eseguire operazioni su strumenti derivati fuori da mercati organizzati. L’intermediario a cui si rivolge l’investitore potrebbe anche porsi in contropartita diretta dell’investitore (agire, cioè, in conto proprio). Per le operazioni effettuate fuori dai mercati organizzati può risultare difficoltoso o impossibile liquidare una posizione o apprezzarne il valore effettivo e valutare l’effettiva esposizione al rischio. Per questi motivi, tali operazioni possono comportare l’assunzione di rischi più elevati. Le norme applicabili per tali tipologie di transazioni, poi, potrebbero risultare diverse e fornire una tutela minore all’investitore. Prima di effettuare tali tipologie di operazioni l’investitore deve assumere tutte le informazioni rilevanti sulle medesime, sulle norme applicabili ed sui rischi conseguenti. il contratto è stipulato con una controparte estera, i rischi di corretta esecuzione del contratto possono aumentare a seconda delle norme applicabili nel caso di specie. Il servizio di gestione di patrimoni individuale consente di avvalersi delle conoscenze e dell’esperienza di professionisti del settore nella scelta degli strumenti finanziari in cui investire e nell’esecuzione delle relative operazioni. L’investitore, con le modalità preconcordate, può intervenire direttamente nel corso dello svolgimento del servizio di gestione impartendo istruzioni vincolanti per il gestore. La rischiosità della linea di gestione è espressa dalla variabilità dei risultati economici conseguiti dal gestore. L’investitore può orientare la rischiosità del servizio di gestione definendo contrattualmente i limiti entro cui devono essere effettuate le scelte di gestione. Tali limiti, complessivamente considerati, definiscono le caratteristiche di una linea di gestione e devono essere riportati obbligatoriamente nell’apposito contratto scritto. La rischiosità effettiva della linea di gestione, tuttavia, dipende dalle scelte operate dall’intermediario che, seppure debbano rimanere entro i limiti contrattuali, sono solitamente caratterizzate da ampi margini di discrezionalità circa i titoli da acquistare o vendere e il momento in cui eseguire le operazioni. L’intermediario deve comunque esplicitare il grado di rischio di ciascuna linea di gestion...
Rischio di cambio. I guadagni e le perdite relativi ai contratti denominati in divise diverse da quella di riferimento, per l'investitore (tipicamente l’euro) potrebbero essere condizionati dalle variazioni dei tassi di cambio. Gli intermediari possono eseguire operazioni su strumenti derivati fuori da mercati organizzati. L'intermediario a cui si rivolge l'investitore potrebbe anche porsi in diretta in contro partita del CLIENTE (agire, cioè, in conto proprio). Per le operazioni effettuate fuori dai mercati organizzati può risultare difficoltoso o impossibile liquidare una posizione o apprezzarne il valore effettivo e valutare l'effettiva esposizione al rischio. Per questi motivi, tali operazioni comportano l'assunzione di rischi più elevati. Le norme applicabili per tali tipologie di transizioni, poi, potrebbero risultare diverse e fornire una tutela minore all'investitore. Prima di effettuare tali tipologie di operazioni l'investitore deve assumere tutte le informazioni rilevanti sulle medesime, le norme applicabili ed i rischi conseguenti. I contratti di swaps comportano un elevato grado di rischio. Per questi contratti non esiste un mercato secondario e non esiste una forma standard. Esistono, al più, modelli standardizzati di contratto che sono solitamente adatti caso per caso nei dettagli. Per questi motivi potrebbe non essere possibile porre termine al contratto prima della scadenza concordata, se non sostenendo oneri elevati. Alla stipula del contratto, il valore di uno swaps è sempre nullo ma esso può assumere rapidamente un valore negativo (o positivo) a seconda di come si muove il parametro a cui è collegato il contratto. Prima di sottoscrivere un contratto, l'investitore deve essere sicuro di aver ben compreso in quale modo e con quale rapidità le variazioni del parametro di riferimento si riflettono sulla determinazione dei differenziali che dovrà pagare o ricevere. In determinate situazioni, l'investitore può essere chiamato dall'intermediario a versare margini di garanzia anche prima della data di regolamento dei differenziali. Per questi contratti è particolarmente importante che la controparte dell'operazione sia solida patrimonialmente, poiché nel caso del contratto si origini un differenziale a favore dell'investitore esso potrà essere effettivamente percepito solo se la controparte risulterà solvibile. Nel caso il contratto sia stipulato con una controparte terza l'investitore deve informarsi della solidità della stessa e accertarsi che l'intermediario r...
Rischio di cambio. I guadagni e le perdite relativi a contratti denominati in divise diverse da quella di riferimento per l'investitore (tipicamente l’euro) potrebbero essere condizionati dalle variazioni dei tassi di cambio. Gli intermediari possono eseguire operazioni su strumenti derivati fuori da mercati organizzati. L'intermediario a cui si rivolge l'investitore potrebbe anche porsi in diretta contropartita del Cliente (agire, cioè, in conto proprio). Per le operazioni effettuate fuori dai mercati organizzati può risultare difficoltoso o impossibile liquidare una posizione o apprezzarne il valore effettivo e valutare l'effettiva esposizione al rischio. Per questi motivi, tali operazioni comportano l'assunzione di rischi più elevati . Le norme applicabili per tali tipologie di transazioni, poi, potrebbero risultare diverse e fornire una tutela minore all'investitore. Prima di effettuare tali tipologie di operazioni l'investitore deve assumere tutte le informazioni rilevanti sulle medesime, le norme applicabili ed i rischi conseguenti.
Rischio di cambio. Gli investimenti appartenenti alla Linea di Investimento sono espressi in Euro; poiché le valute dei comparti di SICAV, dei fondi comuni di investimento (OICR) e degli eventuali altri titoli azionari ed obbligazionari, nei quali la Linea investe, possono essere diverse dall’Euro, la conversione da dette valute in Euro comporta un rischio di cambio che non è coperto dalla Società.
Rischio di cambio si manifesta quando il valore di mercato dell’investimento è sensibile a variazioni dei tassi di cambio. Pensiamo all’acquisto di azioni americane o di covered warrant su tali azioni da parte di un investitore dell’Area Euro. In entram- bi i casi il valore dell’investimento è influenzato dalla possibilità di fluttuazioni avverse del tasso di cambio dell’Euro con il dollaro americano. Anche il rischio di cambio può contribuire alla determina- zione del valore di taluni strumenti derivati.
Rischio di cambio. I guadagni e le perdite (P&L) relativi a contratti denominati in divise diverse da quella di riferimento per l’investitore (tipicamente l’euro) potrebbero essere condizionati dalle variazioni dei tassi di cambio. In caso di CFD in valuta diversa dall’euro gli elementi essenziali dello strumento, quali: prezzo, margi- ne, Stop Loss, P&L e oneri sulle posizioni Multiday sono calcolati in tale diversa valuta. Il regolamento delle operazioni sul conto corrente del cliente avviene in euro (a prescindere dall’eventuale attivazio- ne, da parte del Cliente, del servizio multicurrency), previa conversione degli importi espressi nella diversa valuta. Tale operazione di conversione avviene al cambio applicato dalla Banca alla fine della giornata in cui il P&L viene realizzato. Con particolare riferimento al Margine, lo stesso verrà calcolato nella valuta di riferimento del CFD e convertito in euro al cambio applicato dalla Banca in quello stesso momento. Nel caso di Posizioni costituite da più CFD viene calcolata la media dei cambi applicati per l’addebito dei Margini comples- sivamente versati. Tale cambio medio viene utilizzato per la conversione dei Margini da restituire al Cliente. La Banca, ferma restando la restituzione del Margine come sopra calcolato, si riserva la facoltà di chiu- dere la Posizione qualora si verifichi un deprezzamento superiore al 50% della valuta di riferimento del CFD rispetto a tale cambio medio.
Rischio di cambio. Rischio a cui si espone chi ha attività denominate in valuta diversa da quella di conto. Questo rischio si rende concreto per il Contraente quando il tasso di cambio varia, facendo diminuire il valore dell’attività finanziaria calcolata nella moneta di conto Rischio, tipico dei titoli di debito quali le obbligazioni, connesso all’eventualità che l’emittente del titolo, per effetto di un deterioramento della sua solidità patrimoniale, non sia in grado di pagare l’interesse o di rimborsare il capitale.
Rischio di cambio. Il rischio di cambio deriva dall’attività di impiego e/o di raccolta svolte in valute diverse dall’Euro. La Banca è esposta al rischio di cambio in misura del tutto marginale in considerazione del fatto che ha una limitata operatività in valute diverse dall’Euro – peraltro esclusivamente in dollari statunitensi – e pertanto non vengono poste in essere operazioni di copertura.