Common use of Modalità organizzative Clause in Contracts

Modalità organizzative. L'organizzazione del lavoro si fonda sui principi del governo clinico (governance clinico- assistenziale), in base ai quali le organizzazioni sanitarie devono impegnarsi per il miglioramento continuo della qualità dei servizi e per il raggiungimento di standard assistenziali elevati. Le strutture residenziali e semiresidenziali terapeutiche di NPIA, pertanto, nell'ambito delle direttive regionali e aziendali, operano sulla base di linee guida clinico-assistenziali, validate dalla comunità scientifica nazionale e internazionale. Il progetto di intervento deve essere individualizzato e l’équipe multidisciplinare, cardine dell’intervento, deve coinvolgere come partner attivo il minore, la sua famiglia e il territorio di riferimento, favorendo l’integrazione delle componenti sanitarie, riabilitative e socioassistenziali e definendo chiaramente gli obiettivi e le modalità di valutazione degli esiti per il minore e per la famiglia. La partecipazione attiva della famiglia e degli utenti al percorso terapeutico rappresenta un aspetto cruciale della presa in carico; ne consegue pertanto che l’assenso al trattamento da parte del minore e il consenso da parte dei suoi familiari è atto preliminare e indispensabile, che prosegue poi nel percorso successivo. Ciascuna struttura adotta un proprio documento organizzativo in cui, nel rispetto degli elementi generali descritti nel presente documento e sulla base degli indirizzi e delle indicazioni regionali in materia di accreditamento, definisce le proprie caratteristiche, le tipologie di utenza (specificando fascia di età, tipologie di disturbi e patologie affrontate), l’organico e le funzioni degli operatori, le procedure e i criteri di ammissione/trattamento/conclusione, le procedure di gestione del rischio clinico, delle urgenze comportamentali evitabili e delle emergenze, le modalità di relazione con i minorenni e le famiglie, i piani di formazione e aggiornamento del personale. In tutte le strutture terapeutiche di NPIA, semiresidenziali e soprattutto residenziali, deve essere presente un registro delle richieste d’accesso ricevute da parte dei servizi di NPIA che evidenzi se sono state accolte o no, in quali tempi e per quali motivazioni, e che tenga nota, inoltre, delle conclusioni e delle interruzioni dei percorsi. Deve essere definito e documentato un Regolamento interno, coerente con gli obiettivi terapeutici e riabilitativi propri della struttura, del quale deve essere fornita copia ed informazione agli utenti, ai familiari e ai servizi invianti. Tale regolamento deve descrivere i diritti e gli obblighi che l'utente assume con l'accettazione del programma di assistenza, le regole relative al comportamento degli operatori e degli utenti, le eventuali regole di vita comunitaria quotidiana. In età evolutiva è più che mai valido l’assunto alla base della costruzione dell’International Classification of Functioning, Disability and Health (ICF) dell’OMS, secondo il quale la gravità della perturbazione del percorso di sviluppo, l’urgenza dell’intervento, la prognosi a distanza e le necessità assistenziali non sono definite solo dalla diagnosi nosografica, ma anche dalla sua ricaduta sul funzionamento complessivo dell’individuo e del suo sistema. In questa ottica, relativamente agli utenti che presentano patologie psichiatriche, il ricorso ad interventi terapeutici residenziali si rende necessario in particolari quadri psicopatologici, di seguito elencati, nei quali la connotazione di gravità si pone non solo in relazione alla diagnosi nosografica quanto alle problematiche di funzionamento generale presentate e alle eventuali difficoltà di contenimento del contesto. Diversi quindi sono i disturbi per i quali può essere indicato l’intervento terapeutico semiresidenziale o residenziale psichiatrico in età evolutiva, in assenza di disabilità intellettiva o fisica significativa. Il disturbo più frequente è il disturbo grave della condotta, dimensione transnosografica caratterizzata da patterns sintomatologici gravemente disfunzionali per il soggetto stesso e per l’ambiente circostante. In numerosi studi se ne delinea l’aumento dell’incidenza in adolescenza, con una sempre crescente e preoccupante anticipazione dell’età di insorgenza. Presumibilmente il maggiore e diffuso disagio sociale provoca un aumento dell’espressività psicopatologica comportamentale e soprattutto una riduzione delle abilità di coping da parte delle famiglie e dell’ambiente in generale. Altri disturbi per i quali può esservi l’indicazione ad un intervento semiresidenziale o residenziale sono i disturbi schizofrenici e le forme gravi dei disturbi affettivi, dei disturbi del comportamento alimentare e dei disturbi ossessivi-compulsivi. Ai fini dell’appropriatezza di utilizzo delle strutture semiresidenziali e residenziali terapeutiche di NPIA per utenti con patologie psichiatriche, l’inserimento deve essere proposto dal medico Neuropsichiatra Infantile del Servizio territoriale di NPIA sulla base di un Piano di trattamento individuale (PTI). Il PTI deve sempre includere la diagnosi, codificata secondo i criteri previsti dalle classificazioni diagnostiche internazionali, e descrivere la gravità e complessità del quadro clinico, la compromissione del funzionamento personale e sociale del paziente in ambito familiare, scolastico e nel gruppo dei pari (sulla base di strumenti di valutazione standardizzati quali Vineland, C-GAS, ICF WHODAS), le risorse e le potenzialità esistenti, le necessità terapeutiche, riabilitative ed assistenziali, la stabilità clinica nonché i punti di forza e le criticità della famiglia e del contesto di riferimento. Deve inoltre indicare i trattamenti farmacologici che sono stati utilizzati ed i risultati ottenuti. Nel PTI deve inoltre essere descritto l'eventuale uso di sostanze o la presenza di altri comportamenti di abuso comprese le nuove dipendenze da tecnologia, perché modificano la diagnosi, i bisogni terapeutici, la prognosi, la valutazione di gravità e il livello di intensità di cura necessario. In tali casi, il PTI, prevede, sulla base degli indirizzi regionali in materia di consulenza e di collaborazione tra servizi sanitari, il raccordo con i servizi per le dipendenze patologiche, concordando gli interventi più appropriati, da proseguire anche quando il minore è inserito in percorsi di cura residenziali e semiresidenziali. Gli elementi di valutazione clinica globale contenuti nel PTI orientano, da un lato, sull’intensità del trattamento terapeutico riabilitativo e, dall’altro, sul livello assistenziale e tutelare da prevedere, che insieme identificano la tipologia di supporto necessario. L’obiettivo è quello di individuare una risposta appropriata ai bisogni specifici del paziente stabilendo una correlazione a due livelli: • il livello di intervento terapeutico e riabilitativo richiesto • il livello assistenziale necessario In età evolutiva, nella definizione di tali livelli giocano un ruolo rilevante, oltre alle caratteristiche cliniche, anche l’età, gli appuntamenti evolutivi e il livello di tenuta/supporto familiare e ambientale. Nel PTI, vengono definiti gli interventi complessivi necessari al percorso del paziente, che nell’insieme rientrano in programmi differenziati per intensità terapeutico riabilitativa, con durata e prestazioni appropriate. Il percorso clinico-assistenziale di ciascun utente in una struttura semiresidenziale o residenziale terapeutica di NPIA è poi declinato nel Progetto terapeutico riabilitativo personalizzato (PTRP), specificamente definito ed elaborato dall’equipe della struttura semiresidenziale o residenziale, in coerenza con il Piano di trattamento individuale (PTI) elaborato dal Servizio territoriale di NPIA. Il PTRP deve basarsi su una serie di informazioni e criteri comuni, presenti in una Scheda di PTRP, quali: • Dati anagrafici, diagnosi clinica e funzionale, incluse informazioni anamnestiche rilevanti • Motivo dell’invio da parte del Servizio territoriale di NPIA, tratto dal Piano di trattamento individuale (PTI, che viene allegato) • Osservazione dei punti di forza e criticità relativi a: - area psicopatologica - area della cura di sé / ambiente - area della competenza relazionale - area del funzionamento scolastico - area delle autonomie e delle abilità sociali • Osservazione dei punti di forza e criticità relativi alla famiglia, alla scuola, ai contesti di riferimento • Obiettivi dell’intervento • Aree di intervento: descrivere la tipologia e il mix di interventi previsti, con riferimento alle seguenti categorie: - Interventi psicoeducativi - Interventi abilitativi e riabilitativi - Psicoterapia - Terapia farmacologica - Interventi sugli apprendimenti - Interventi sul contesto familiare - Interventi di risocializzazione e di rete per l’inclusione scolastica e/o socio- lavorativa • Indicazione degli operatori coinvolti negli interventi, ivi compresi, quando presenti, gli operatori di reti informali e del volontariato • Indicazione della durata del programma e delle verifiche periodiche: aggiornamento dell’andamento del PTRP, con indicazione delle date di verifica. Per quanto riguarda il trattamento psicofarmacologico, che nei minorenni vede un largo utilizzo di farmaci off label per età e a volte per indicazione, esso richiede l'attivazione di procedure di consenso informato da parte del paziente e dei familiari o di chi detiene la potestà genitoriale. Le decisioni relative al trattamento psicofarmacologico nonché il monitoraggio e la verifica degli outcomes clinici sono concordate con il medico NPIA del servizio territoriale inviante.

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Modalità organizzative. L'organizzazione Le prestazioni richieste si svolgono nelle 24 ore per 7 giorni la settimana. Le turnazioni verranno definite dal Direttore dell’Esecuzione del Contratto dell’Azienda (di seguito DEC) e potranno subire variazioni estemporanee e contingenti. L’orario di lavoro si fonda sui principi sarà definito sulla base delle necessità dell’Azienda, ai sensi del governo clinico (governance clinico- assistenziale), in base ai quali le organizzazioni sanitarie devono impegnarsi CCNL Sanità Pubblica per il miglioramento continuo della qualità dei servizi personale non medico. L'organizzazione degli orari del personale garantirà la copertura dell'intero turno, secondo la turnistica determinata dal DEC. Particolare attenzione sarà riservata al personale che opererà nei reparti di degenza in cui la turnistica è articolata su tre turni giornalieri di 8 ore ciascuno, salvo particolari esigenze connesse alla peculiarità del reparto/servizio di assegnazione, e in ogni caso variabili per il raggiungimento di standard assistenziali elevatiqualsiasi necessità. Le strutture residenziali assenze estemporanee del personale devono sempre essere coperte entro due ore dalla segnalazione dell’assenza. I lavoratori dovranno seguire scrupolosamente i turni indicati dal DEC e semiresidenziali terapeutiche non dovranno modificare il proprio orario di NPIAlavoro, pertanto, nell'ambito delle direttive regionali e aziendali, operano sulla base di linee guida clinico-assistenziali, validate dalla comunità scientifica nazionale e internazionalenemmeno su richiesta delle/dei Caposala. Il progetto di intervento deve essere individualizzato e l’équipe multidisciplinare, cardine dell’intervento, deve coinvolgere come partner attivo il minore, la sua famiglia e il territorio di riferimento, favorendo l’integrazione delle componenti sanitarie, riabilitative e socioassistenziali e definendo chiaramente gli obiettivi e La fruizione del servizio mensa avverrà con le modalità previste per i dipendenti dell’Azienda, fuori dell’orario di valutazione degli esiti servizio. I lavoratori sosterranno la spesa di € 1,03 per il minore ciascun pasto consumato e per la famigliarestante quota del costo pasto sarà sostenuta dall’Impresa. La partecipazione attiva della famiglia Le divise, le calzature e degli utenti al percorso terapeutico rappresenta un aspetto cruciale della presa in carico; ne consegue pertanto che l’assenso al trattamento da parte del minore i cartellini identificativi dei lavoratori saranno forniti dall’Impresa e il consenso da parte dei suoi familiari è atto preliminare e indispensabile, che prosegue poi nel percorso successivo. Ciascuna struttura adotta un proprio documento organizzativo in cui, nel rispetto degli elementi generali descritti nel presente documento e sulla base degli indirizzi e delle indicazioni regionali dovranno essere conformi alla normativa vigente in materia di accreditamentosicurezza sui luoghi di lavoro, definisce mentre i badge per la rilevazione delle presenze saranno forniti dall’Azienda. I lavoratori dovranno timbrare all’inizio e alla fine del loro turno di servizio. L’Azienda si riserva la facoltà, previa assunzione di provvedimento motivato, di richiedere la sostituzione del personale la cui opera professionale sia ritenuta non confacente alle esigenze del servizio da svolgere. Nei casi di interruzione di singole prestazioni di lavoro per causa imputabile al lavoratore o all'Impresa, quest'ultima sarà tenuta, con ogni onere a proprio carico, a procedere alla sostituzione dei prestatori. L’Azienda mette a disposizione i Dispositivi di Protezione Individuale eventualmente necessari e ne regolamenta e controlla l’adeguato impiego, ad esclusione di divise e calzature che dovranno essere fornite dall’impresa. I lavoratori dovranno svolgere la propria attività secondo le proprie caratteristiche, istruzioni impartite dall'Azienda per l'esecuzione e la disciplina del rapporto di lavoro e sono tenuti all'osservanza di tutte le tipologie norme di utenza (specificando fascia legge e di età, tipologie contratto collettivo applicate ai lavoratori dipendenti dell'Azienda. L’Impresa è obbligata ad assicurare i prestatori di disturbi e patologie affrontate), l’organico lavoro contro gli infortuni e le funzioni degli operatori, le procedure e i criteri di ammissione/trattamento/conclusione, le procedure di gestione del rischio clinico, delle urgenze comportamentali evitabili e delle emergenze, le modalità di relazione con i minorenni e le famiglie, i piani di formazione e aggiornamento del personale. In tutte le strutture terapeutiche di NPIA, semiresidenziali e soprattutto residenziali, deve essere presente un registro delle richieste d’accesso ricevute da parte dei servizi di NPIA che evidenzi se sono state accolte o no, malattie professionali ai sensi della normativa vigente in quali tempi e per quali motivazioni, e che tenga nota, inoltre, delle conclusioni e delle interruzioni dei percorsi. Deve essere definito e documentato un Regolamento interno, coerente con gli obiettivi terapeutici e riabilitativi propri della struttura, del quale deve essere fornita copia ed informazione agli utenti, ai familiari e ai servizi invianti. Tale regolamento deve descrivere i diritti e gli obblighi che l'utente assume con l'accettazione del programma di assistenza, le regole relative al comportamento degli operatori e degli utenti, le eventuali regole di vita comunitaria quotidiana. In età evolutiva è più che mai valido l’assunto alla base della costruzione dell’International Classification of Functioning, Disability and Health (ICF) dell’OMS, secondo il quale la gravità della perturbazione del percorso di sviluppo, l’urgenza dell’intervento, la prognosi a distanza e le necessità assistenziali non sono definite solo dalla diagnosi nosografica, ma anche dalla sua ricaduta sul funzionamento complessivo dell’individuo e del suo sistema. In questa ottica, relativamente agli utenti che presentano patologie psichiatriche, il ricorso ad interventi terapeutici residenziali si rende necessario in particolari quadri psicopatologici, di seguito elencati, nei quali la connotazione di gravità si pone non solo in relazione alla diagnosi nosografica quanto alle problematiche di funzionamento generale presentate e alle eventuali difficoltà di contenimento del contesto. Diversi quindi sono i disturbi per i quali può essere indicato l’intervento terapeutico semiresidenziale o residenziale psichiatrico in età evolutiva, in assenza di disabilità intellettiva o fisica significativa. Il disturbo più frequente è il disturbo grave della condotta, dimensione transnosografica caratterizzata da patterns sintomatologici gravemente disfunzionali per il soggetto stesso e per l’ambiente circostante. In numerosi studi se ne delinea l’aumento dell’incidenza in adolescenza, con una sempre crescente e preoccupante anticipazione dell’età di insorgenza. Presumibilmente il maggiore e diffuso disagio sociale provoca un aumento dell’espressività psicopatologica comportamentale e soprattutto una riduzione delle abilità di coping da parte delle famiglie e dell’ambiente in generale. Altri disturbi per i quali può esservi l’indicazione ad un intervento semiresidenziale o residenziale sono i disturbi schizofrenici e le forme gravi dei disturbi affettivi, dei disturbi del comportamento alimentare e dei disturbi ossessivi-compulsivi. Ai fini dell’appropriatezza di utilizzo delle strutture semiresidenziali e residenziali terapeutiche di NPIA per utenti con patologie psichiatriche, l’inserimento deve essere proposto dal medico Neuropsichiatra Infantile del Servizio territoriale di NPIA sulla base di un Piano di trattamento individuale (PTI). Il PTI deve sempre includere la diagnosi, codificata secondo i criteri previsti dalle classificazioni diagnostiche internazionali, e descrivere la gravità e complessità del quadro clinico, la compromissione del funzionamento personale e sociale del paziente in ambito familiare, scolastico e nel gruppo dei pari (sulla base di strumenti di valutazione standardizzati quali Vineland, C-GAS, ICF WHODAS), le risorse e le potenzialità esistenti, le necessità terapeutiche, riabilitative ed assistenziali, la stabilità clinica nonché i punti di forza e le criticità della famiglia e del contesto di riferimento. Deve inoltre indicare i trattamenti farmacologici che sono stati utilizzati ed i risultati ottenuti. Nel PTI deve inoltre essere descritto l'eventuale uso di sostanze o la presenza di altri comportamenti di abuso comprese le nuove dipendenze da tecnologia, perché modificano la diagnosi, i bisogni terapeutici, la prognosi, la valutazione di gravità e il livello di intensità di cura necessario. In tali casi, il PTI, prevede, sulla base degli indirizzi regionali in materia di consulenza e di collaborazione tra servizi sanitari, il raccordo con i servizi per le dipendenze patologiche, concordando gli interventi più appropriati, da proseguire anche quando il minore è inserito in percorsi di cura residenziali e semiresidenziali. Gli elementi di valutazione clinica globale contenuti nel PTI orientano, da un lato, sull’intensità del trattamento terapeutico riabilitativo e, dall’altro, sul livello assistenziale e tutelare da prevedere, che insieme identificano la tipologia di supporto necessario. L’obiettivo è quello di individuare una risposta appropriata ai bisogni specifici del paziente stabilendo una correlazione a due livelli: • il livello di intervento terapeutico e riabilitativo richiesto • il livello assistenziale necessario In età evolutiva, nella definizione di tali livelli giocano un ruolo rilevante, oltre alle caratteristiche cliniche, anche l’età, gli appuntamenti evolutivi e il livello di tenuta/supporto familiare e ambientale. Nel PTI, vengono definiti gli interventi complessivi necessari al percorso del paziente, che nell’insieme rientrano in programmi differenziati per intensità terapeutico riabilitativa, con durata e prestazioni appropriate. Il percorso clinico-assistenziale di ciascun utente in una struttura semiresidenziale o residenziale terapeutica di NPIA è poi declinato nel Progetto terapeutico riabilitativo personalizzato (PTRP), specificamente definito ed elaborato dall’equipe della struttura semiresidenziale o residenziale, in coerenza con il Piano di trattamento individuale (PTI) elaborato dal Servizio territoriale di NPIA. Il PTRP deve basarsi su una serie di informazioni e criteri comuni, presenti in una Scheda di PTRP, quali: • Dati anagrafici, diagnosi clinica e funzionale, incluse informazioni anamnestiche rilevanti • Motivo dell’invio da parte del Servizio territoriale di NPIA, tratto dal Piano di trattamento individuale (PTI, che viene allegato) • Osservazione dei punti di forza e criticità relativi a: - area psicopatologica - area della cura di sé / ambiente - area della competenza relazionale - area del funzionamento scolastico - area delle autonomie e delle abilità sociali • Osservazione dei punti di forza e criticità relativi alla famiglia, alla scuola, ai contesti di riferimento • Obiettivi dell’intervento • Aree di intervento: descrivere la tipologia e il mix di interventi previsti, con riferimento alle seguenti categorie: - Interventi psicoeducativi - Interventi abilitativi e riabilitativi - Psicoterapia - Terapia farmacologica - Interventi sugli apprendimenti - Interventi sul contesto familiare - Interventi di risocializzazione e di rete per l’inclusione scolastica e/o socio- lavorativa • Indicazione degli operatori coinvolti negli interventi, ivi compresi, quando presenti, gli operatori di reti informali e del volontariato • Indicazione della durata del programma e delle verifiche periodiche: aggiornamento dell’andamento del PTRP, con indicazione delle date di verifica. Per quanto riguarda il trattamento psicofarmacologico, che nei minorenni vede un largo utilizzo di farmaci off label per età e a volte per indicazione, esso richiede l'attivazione di procedure di consenso informato da parte del paziente e dei familiari o di chi detiene la potestà genitoriale. Le decisioni relative al trattamento psicofarmacologico nonché il monitoraggio e la verifica degli outcomes clinici sono concordate con il medico NPIA del servizio territoriale inviantemateria.

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Modalità organizzative. L'organizzazione del lavoro si fonda sui principi del governo clinico (governance clinico- assistenziale), in base ai quali le organizzazioni sanitarie devono impegnarsi per il miglioramento continuo della qualità dei servizi e per il raggiungimento di standard assistenziali elevati. Le strutture residenziali e semiresidenziali terapeutiche di NPIA, pertanto, nell'ambito delle direttive regionali e aziendali, operano sulla base di linee guida clinico-assistenziali, validate dalla comunità scientifica nazionale e internazionale. Il progetto “Liberi dall'Amianto”, dal punto di intervento deve essere individualizzato e l’équipe multidisciplinarevista organizzativo, cardine dell’intervento, deve coinvolgere come partner attivo il minore, la sua famiglia e il territorio dipende direttamente dal Servizio Ambiente del Comune di riferimento, favorendo l’integrazione Campogalliano. L’esecuzione delle componenti sanitarie, riabilitative e socioassistenziali e definendo chiaramente gli obiettivi e le modalità di valutazione degli esiti per il minore e per la famiglia. La partecipazione attiva della famiglia e degli utenti al percorso terapeutico rappresenta un aspetto cruciale della presa in carico; ne consegue pertanto che l’assenso al trattamento attività da parte di CORA è subordinata alla piena e incondizionata osservanza delle disposizioni previste dalla presente convenzione e dalle disposizioni di servizio impartite verbalmente o per iscritto dal Responsabile del minore Settore III – Servizi al Territorio, o dal Responsabile del Servizio Ambiente, secondo le responsabilità e il consenso da parte funzioni loro attribuite nell’ambito dello stesso Servizio. L’apertura al pubblico del punto informativo del progetto “Liberi dall'Amianto” sarà garantita esclusivamente attraverso la presenza dei suoi familiari è atto preliminare e indispensabilevolontari di CORA, che prosegue poi nel percorso successivo. Ciascuna struttura adotta per un proprio documento organizzativo in cuiminimo di 2 ore a settimana e, nel rispetto degli elementi generali descritti nel presente documento e sulla base degli indirizzi e delle indicazioni regionali in materia di accreditamento, definisce le proprie caratteristiche, le tipologie di utenza (specificando fascia di età, tipologie di disturbi e patologie affrontate), l’organico e le funzioni degli operatori, le procedure e i criteri di ammissione/trattamento/conclusione, le procedure di gestione del rischio clinico, delle urgenze comportamentali evitabili e delle emergenze, le modalità di relazione con i minorenni e le famiglie, i piani di formazione e aggiornamento del personale. In tutte le strutture terapeutiche di NPIA, semiresidenziali e soprattutto residenziali, deve essere presente un registro delle richieste d’accesso ricevute da parte dei servizi di NPIA che evidenzi se sono state accolte o no, in quali tempi e per quali motivazioni, e che tenga nota, inoltre, delle conclusioni e delle interruzioni dei percorsi. Deve essere definito e documentato un Regolamento interno, coerente con gli obiettivi terapeutici e riabilitativi propri della struttura, del quale deve essere fornita copia ed informazione facilitare l’accesso agli utenti, ai familiari preferibilmente nella giornata di sabato. Nei giorni di chiusura del punto informativo, presso il Settore III – Servizi al Territorio rimarrà comunque attivo il Servizio Ambiente, che svolgerà le attività e ai servizi inviantii compiti ad esso assegnati. Tale regolamento deve descrivere i diritti e I volontari di CORA potranno utilizzare l’ufficio del progetto “Liberi dall'Amianto”, gli obblighi che l'utente assume con l'accettazione del programma di assistenzastrumenti, le regole relative al comportamento degli operatori attrezzature, i materiali, i mezzi e degli utentiogni altra risorsa messa a disposizione dal Comune di Campogalliano, anche per eseguire le eventuali regole attività di vita comunitaria quotidianaback-office previste dalla presente convenzione e dal progetto, purché, per ragioni di efficienza organizzativa, ciò avvenga esclusivamente in giorni e orari preventivamente concordati con i referenti del Comune di Campogalliano. In età evolutiva è più che mai valido l’assunto alla base della costruzione dell’International Classification of FunctioningL’Amministrazione Comunale, Disability and Health (ICF) dell’OMSattraverso il Servizio Ambiente, secondo il quale eserciterà un’attività di coordinamento e di controllo per la gravità della perturbazione verifica dell’attuazione del percorso progetto. Allo scopo i referenti del Comune di sviluppo, l’urgenza dell’intervento, la prognosi a distanza Campogalliano e le necessità assistenziali non sono definite solo dalla diagnosi nosografica, ma anche dalla sua ricaduta sul funzionamento complessivo dell’individuo di CORA definiranno congiuntamente un set di indicatori per valutare lo stato di avanzamento delle attività e del suo sistema. In questa ottica, relativamente agli utenti che presentano patologie psichiatriche, il ricorso ad interventi terapeutici residenziali si rende necessario in particolari quadri psicopatologici, di seguito elencati, nei quali la connotazione di gravità si pone non solo in relazione alla diagnosi nosografica quanto alle problematiche di funzionamento generale presentate e alle eventuali difficoltà di contenimento del contesto. Diversi quindi sono i disturbi per i quali può essere indicato l’intervento terapeutico semiresidenziale o residenziale psichiatrico in età evolutiva, in assenza di disabilità intellettiva o fisica significativa. Il disturbo più frequente è il disturbo grave della condotta, dimensione transnosografica caratterizzata da patterns sintomatologici gravemente disfunzionali per il soggetto stesso e per l’ambiente circostante. In numerosi studi se ne delinea l’aumento dell’incidenza in adolescenza, con una sempre crescente e preoccupante anticipazione dell’età di insorgenza. Presumibilmente il maggiore e diffuso disagio sociale provoca un aumento dell’espressività psicopatologica comportamentale e soprattutto una riduzione delle abilità di coping da parte delle famiglie e dell’ambiente in generale. Altri disturbi per i quali può esservi l’indicazione ad un intervento semiresidenziale o residenziale sono i disturbi schizofrenici e le forme gravi dei disturbi affettivi, dei disturbi del comportamento alimentare e dei disturbi ossessivi-compulsivi. Ai fini dell’appropriatezza di utilizzo delle strutture semiresidenziali e residenziali terapeutiche di NPIA per utenti con patologie psichiatriche, l’inserimento deve essere proposto dal medico Neuropsichiatra Infantile del Servizio territoriale di NPIA sulla base di un Piano di trattamento individuale (PTI). Il PTI deve sempre includere la diagnosi, codificata secondo i criteri previsti dalle classificazioni diagnostiche internazionali, e descrivere la gravità e complessità del quadro clinico, la compromissione del funzionamento personale e sociale del paziente in ambito familiare, scolastico e nel gruppo dei pari (sulla base di strumenti di valutazione standardizzati quali Vineland, C-GAS, ICF WHODAS), le risorse e le potenzialità esistenti, le necessità terapeutiche, riabilitative ed assistenziali, la stabilità clinica nonché i punti di forza e le criticità della famiglia e del contesto di riferimento. Deve inoltre indicare i trattamenti farmacologici che sono stati utilizzati ed i risultati ottenuti; periodicamente potranno essere organizzati incontri operativi, anche plenari, per valutare i risultati, correggere le criticità, riprogettare gli interventi, definire azioni di miglioramento, implementare la formazione, ecc. Nel PTI deve inoltre essere descritto l'eventuale uso Qualora nel periodo di sostanze o vigenza della presente convenzione altre organizzazioni di volontariato manifestassero la presenza volontà di altri comportamenti di abuso comprese le nuove dipendenze da tecnologia, perché modificano la diagnosi, i bisogni terapeuticicollaborare nell’attuazione del progetto “Liberi dall'Amianto”, la prognosirichiesta sarà opportunamente valutata dal Comune di Campogalliano che, dopo aver consultato XXXX in modo non vincolante, deciderà in piena autonomia e insindacabilmente se accogliere la valutazione richiesta, definendo i termini della collaborazione con tali organizzazioni attraverso la stipula di gravità e il livello di intensità di cura necessario. In tali casi, il PTI, prevede, sulla base degli indirizzi regionali in materia di consulenza e di collaborazione tra servizi sanitari, il raccordo con i servizi per le dipendenze patologiche, concordando gli interventi più appropriati, da proseguire anche quando il minore è inserito in percorsi di cura residenziali e semiresidenziali. Gli elementi di valutazione clinica globale una convenzione dai contenuti nel PTI orientano, da un lato, sull’intensità del trattamento terapeutico riabilitativo e, dall’altro, sul livello assistenziale e tutelare da prevedere, che insieme identificano la tipologia di supporto necessario. L’obiettivo è quello di individuare una risposta appropriata ai bisogni specifici del paziente stabilendo una correlazione a due livelli: • il livello di intervento terapeutico e riabilitativo richiesto • il livello assistenziale necessario In età evolutiva, nella definizione di tali livelli giocano un ruolo rilevante, oltre alle caratteristiche cliniche, anche l’età, gli appuntamenti evolutivi e il livello di tenuta/supporto familiare e ambientale. Nel PTI, vengono definiti gli interventi complessivi necessari al percorso del paziente, che nell’insieme rientrano in programmi differenziati per intensità terapeutico riabilitativa, con durata e prestazioni appropriate. Il percorso clinico-assistenziale di ciascun utente in una struttura semiresidenziale o residenziale terapeutica di NPIA è poi declinato nel Progetto terapeutico riabilitativo personalizzato (PTRP), specificamente definito ed elaborato dall’equipe della struttura semiresidenziale o residenziale, in coerenza con il Piano di trattamento individuale (PTI) elaborato dal Servizio territoriale di NPIA. Il PTRP deve basarsi su una serie di informazioni e criteri comuni, presenti in una Scheda di PTRP, quali: • Dati anagrafici, diagnosi clinica e funzionale, incluse informazioni anamnestiche rilevanti • Motivo dell’invio da parte del Servizio territoriale di NPIA, tratto dal Piano di trattamento individuale (PTI, che viene allegato) • Osservazione dei punti di forza e criticità relativi a: - area psicopatologica - area della cura di sé / ambiente - area della competenza relazionale - area del funzionamento scolastico - area delle autonomie e delle abilità sociali • Osservazione dei punti di forza e criticità relativi analoghi alla famiglia, alla scuola, ai contesti di riferimento • Obiettivi dell’intervento • Aree di intervento: descrivere la tipologia e il mix di interventi previsti, con riferimento alle seguenti categorie: - Interventi psicoeducativi - Interventi abilitativi e riabilitativi - Psicoterapia - Terapia farmacologica - Interventi sugli apprendimenti - Interventi sul contesto familiare - Interventi di risocializzazione e di rete per l’inclusione scolastica e/o socio- lavorativa • Indicazione degli operatori coinvolti negli interventi, ivi compresi, quando presenti, gli operatori di reti informali e del volontariato • Indicazione della durata del programma e delle verifiche periodiche: aggiornamento dell’andamento del PTRP, con indicazione delle date di verifica. Per quanto riguarda il trattamento psicofarmacologico, che nei minorenni vede un largo utilizzo di farmaci off label per età e a volte per indicazione, esso richiede l'attivazione di procedure di consenso informato da parte del paziente e dei familiari o di chi detiene la potestà genitoriale. Le decisioni relative al trattamento psicofarmacologico nonché il monitoraggio e la verifica degli outcomes clinici sono concordate con il medico NPIA del servizio territoriale inviantepresente.

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Samples: Convenzione Fra Comune Di Campogalliano E Comitato Osservazione Rischio Amianto (Cora) Per La Pianificazione E Gestione Del Progetto Di Monitoraggio Ambientale Denominato “Liberi Dall'amianto”

Modalità organizzative. L'organizzazione del lavoro si fonda sui principi del governo clinico (governance clinico- assistenziale), in base ai quali le organizzazioni sanitarie devono impegnarsi per il miglioramento continuo della qualità dei servizi e per il raggiungimento di standard assistenziali elevati. Le strutture residenziali e semiresidenziali terapeutiche di NPIA, pertanto, nell'ambito delle direttive regionali e aziendali, operano sulla base di linee guida clinico-assistenziali, validate dalla comunità scientifica nazionale e internazionale, in cui sia previsto anche lo scenario post-ricovero con l’inclusione del minore nel gruppo sociale. Il progetto di intervento deve essere individualizzato e l’équipe multidisciplinare, cardine dell’intervento, deve coinvolgere come partner attivo il minore, la sua famiglia e il territorio di riferimento, favorendo l’integrazione delle componenti sanitarie, riabilitative e socioassistenziali ed i servizi sociali di Ambito e definendo chiaramente gli obiettivi e le modalità di valutazione degli esiti per il minore e per la famiglia. La partecipazione attiva della famiglia e degli utenti al percorso terapeutico rappresenta un aspetto cruciale della presa in carico; ne consegue pertanto che l’assenso al trattamento da parte del minore e il consenso da parte dei suoi familiari è atto preliminare e indispensabile, che prosegue poi nel percorso successivo. Ciascuna struttura adotta un proprio documento organizzativo in cui, nel rispetto degli elementi generali descritti nel presente documento e sulla base degli indirizzi e delle indicazioni regionali in materia di accreditamento, definisce le proprie caratteristiche, le tipologie di utenza (specificando fascia di età, tipologie di disturbi e patologie affrontate), l’organico e le funzioni degli operatori, le procedure e i criteri di ammissione/trattamento/conclusione, le procedure di gestione del rischio clinico, delle urgenze comportamentali evitabili e delle emergenze, le modalità di relazione con i minorenni e le famiglie, i piani di formazione e aggiornamento del personale. In tutte le strutture terapeutiche di NPIA, semiresidenziali e soprattutto residenziali, deve essere presente un registro delle richieste d’accesso ricevute da parte dei servizi di NPIA che evidenzi se sono state accolte o no, in quali tempi e per quali motivazioni, e che tenga nota, inoltre, delle conclusioni e delle interruzioni dei percorsi. Deve essere definito e documentato un Regolamento interno, coerente con gli obiettivi terapeutici e riabilitativi propri della struttura, del quale deve essere fornita copia ed informazione agli utenti, ai familiari e ai servizi invianti. Tale regolamento deve descrivere i diritti e gli obblighi che l'utente assume con l'accettazione del programma di assistenza, le regole relative al comportamento degli operatori e degli utenti, le eventuali regole di vita comunitaria quotidiana. In età evolutiva è più che mai valido l’assunto alla base della costruzione dell’International Classification of Functioning, Disability and Health (ICF) dell’OMS, secondo il quale la gravità della perturbazione del percorso di sviluppo, l’urgenza dell’intervento, la prognosi a distanza e le necessità assistenziali non sono definite solo dalla diagnosi nosografica, ma anche dalla sua ricaduta sul funzionamento complessivo dell’individuo e del suo sistema. In questa ottica, relativamente agli utenti che presentano patologie psichiatriche, il ricorso ad interventi terapeutici residenziali si rende necessario in particolari quadri psicopatologici, di seguito elencati, nei quali la connotazione di gravità si pone non solo in relazione alla diagnosi nosografica quanto alle problematiche di funzionamento generale presentate e alle eventuali difficoltà di contenimento del contesto. Diversi quindi sono i disturbi per i quali può essere indicato l’intervento terapeutico semiresidenziale o residenziale psichiatrico in età evolutiva, in assenza di disabilità intellettiva o fisica significativa. Il disturbo più frequente è il disturbo grave della condotta, dimensione transnosografica caratterizzata da patterns sintomatologici gravemente disfunzionali per il soggetto stesso e per l’ambiente circostante. In numerosi studi se ne delinea l’aumento dell’incidenza in adolescenza, con una sempre crescente e preoccupante anticipazione dell’età di insorgenza. Presumibilmente il maggiore e diffuso disagio sociale provoca un aumento dell’espressività psicopatologica comportamentale e soprattutto una riduzione delle abilità di coping da parte delle famiglie e dell’ambiente in generale. Altri disturbi per i quali può esservi l’indicazione ad un intervento semiresidenziale o residenziale sono i disturbi schizofrenici e le forme gravi dei disturbi affettivi, dei disturbi del comportamento alimentare e dei disturbi ossessivi-compulsivi. Ai fini dell’appropriatezza di utilizzo delle strutture semiresidenziali e residenziali terapeutiche di NPIA per utenti con patologie psichiatriche, l’inserimento deve e l’eventuale prosecuzione devono essere proposto proposti dal medico Neuropsichiatra Infantile del Servizio territoriale di NPIA sulla base di un Piano di trattamento individuale (PTI), in cui si prevedano anche elementi prognostici per l’inclusione sociale successivi al ricovero, da condividere con i servizi sociali dell’Ambito di riferimento del minore. Il PTI deve sempre includere la diagnosi, codificata secondo i criteri previsti dalle classificazioni diagnostiche internazionali, internazionali e descrivere la gravità e complessità del quadro clinico, la compromissione del funzionamento personale e sociale del paziente in ambito familiare, scolastico e nel gruppo dei pari (sulla base di strumenti di valutazione standardizzati quali Vineland, C-GAS, ICF WHODAS), le risorse e le potenzialità esistenti, le necessità terapeutiche, riabilitative ed assistenziali, la stabilità clinica clinica, nonché i punti di forza e le criticità della famiglia e del contesto di riferimento. Deve inoltre indicare i trattamenti farmacologici che sono stati utilizzati ed i risultati ottenuti. Nel PTI deve inoltre essere descritto l'eventuale uso di sostanze o la presenza di altri comportamenti di abuso abuso, comprese le nuove dipendenze da tecnologia, perché modificano la diagnosi, i bisogni terapeutici, la prognosi, la valutazione di gravità e il livello di intensità di cura necessario. In tali casi, il PTI, prevede, sulla base degli indirizzi regionali in materia di consulenza e di collaborazione tra servizi sanitari, il raccordo con i servizi per le dipendenze patologiche, concordando gli interventi più appropriati, da proseguire anche quando il minore è inserito in percorsi di cura residenziali e semiresidenziali. Gli elementi di valutazione clinica globale contenuti nel PTI orientano, da un lato, sull’intensità del trattamento terapeutico riabilitativo e, dall’altro, sul livello assistenziale e tutelare da prevedere, che insieme identificano la tipologia di supporto necessario. L’obiettivo è quello di individuare una risposta appropriata ai bisogni specifici del paziente stabilendo una correlazione a due livelli: - il livello di intervento terapeutico e riabilitativo richiesto - il livello assistenziale necessario In età evolutiva, nella definizione di tali livelli giocano un ruolo rilevante, oltre alle caratteristiche cliniche, anche l’età, gli appuntamenti evolutivi e il livello di tenuta/supporto familiare e ambientale. Nel PTI, vengono definiti gli interventi complessivi necessari al percorso del paziente, che nell’insieme rientrano in programmi differenziati per intensità terapeutico riabilitativa, con durata e prestazioni appropriate. Il percorso clinico-assistenziale di ciascun utente in una struttura semiresidenziale o residenziale terapeutica di NPIA è poi declinato nel Progetto terapeutico riabilitativo personalizzato (PTRP), specificamente definito ed elaborato dall’equipe della struttura semiresidenziale o residenziale, in coerenza con il Piano di trattamento individuale (PTI) elaborato dal Servizio territoriale di NPIA. Il PTRP deve basarsi su una serie di informazioni e criteri comuni, presenti in una Scheda di PTRP, quali: - Dati anagrafici, diagnosi clinica e funzionale, incluse informazioni anamnestiche rilevanti - Motivo dell’invio da parte del Servizio territoriale di NPIA, tratto dal Piano di trattamento individuale (PTI, che viene allegato) - Osservazione dei punti di forza e criticità relativi a: - area psicopatologica - area della cura di sé / ambiente - area della competenza relazionale - area del funzionamento scolastico - area delle autonomie e delle abilità sociali - Osservazione dei punti di forza e criticità relativi alla famiglia, alla scuola, ai contesti di riferimento - Obiettivi dell’intervento - Aree di intervento: descrivere la tipologia e il mix di interventi previsti, con riferimento alle seguenti categorie: - Interventi psicoeducativi - Interventi abilitativi e riabilitativi - Psicoterapia - Terapia farmacologica - Interventi sugli apprendimenti - Interventi sul contesto familiare - Interventi di risocializzazione e di rete per l’inclusione scolastica e/o socio- lavorativa - Indicazione degli operatori coinvolti negli interventi, ivi compresi, quando presenti, gli operatori di reti informali e del volontariato - Indicazione della durata del programma e delle verifiche periodiche: aggiornamento dell’andamento del PTRP, con indicazione delle date di verifica. Per quanto riguarda il trattamento psicofarmacologico, che nei minorenni vede un largo utilizzo di farmaci off label per età e a volte per indicazione, esso richiede l'attivazione di procedure di consenso informato da parte del paziente e dei familiari o di chi detiene la potestà genitoriale. Le decisioni relative al trattamento psicofarmacologico nonché il monitoraggio e la verifica degli outcomes clinici sono concordate con il medico NPIA del servizio territoriale inviante.

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Modalità organizzative. L'organizzazione del lavoro si fonda sui principi del governo clinico (governance clinico- assistenziale)L’attività degli operatori della COI consiste, in base ai quali le organizzazioni sanitarie devono impegnarsi per il miglioramento continuo della qualità dei servizi e per il raggiungimento di standard assistenziali elevati. Le strutture residenziali e semiresidenziali terapeutiche di NPIAestrema sintesi, pertanto, nell'ambito nella ricezione delle direttive regionali e aziendali, operano sulla base di linee guida clinico-assistenziali, validate dalla comunità scientifica nazionale e internazionale. Il progetto di intervento deve essere individualizzato e l’équipe multidisciplinare, cardine dell’intervento, deve coinvolgere come partner attivo il minore, la sua famiglia e il territorio di riferimento, favorendo l’integrazione delle componenti sanitarie, riabilitative e socioassistenziali e definendo chiaramente gli obiettivi e le modalità di valutazione degli esiti per il minore e per la famiglia. La partecipazione attiva della famiglia e richieste telefoniche da parte degli utenti al percorso terapeutico rappresenta un aspetto cruciale presenti sul territorio regionale afferente all’ATS, nella registrazione sul gestionale informatico dei dati del soggetto che richiede assistenza sanitaria, quelli del soggetto chiamante - se diverso dal primo -, data e ora della presa in carico; ne consegue pertanto chiamata, recapito telefonico ove richiamare, sintomatologia riferita (eventuale). Gli operatori della COI all’inizio del colloquio telefonico con il soggetto chiamante proporranno un’intervista telefonica strutturata, predisposta da AREU, attraverso domande preordinate a risposta dicotomica che l’assenso al trattamento richiedono risposte semplici da parte del minore dell'utenza e il consenso che non richiedono specifiche competenze da parte dei suoi familiari è atto preliminare dell'operatore, volte a identificare alcune condizioni cliniche meritevoli di una valutazione sanitaria precoce e indispensabile, che prosegue poi nel percorso successivo. Ciascuna struttura adotta un proprio documento organizzativo in cui, nel rispetto degli elementi generali descritti nel presente documento e sulla base degli indirizzi e delle indicazioni regionali in materia di accreditamento, definisce le proprie caratteristiche, le tipologie di utenza (specificando fascia di età, tipologie di disturbi e patologie affrontate), l’organico e le funzioni degli operatori, le procedure e i criteri di ammissione/trattamento/conclusione, le procedure di gestione del rischio clinico, delle urgenze comportamentali evitabili e delle emergenze, le modalità di relazione con i minorenni e le famiglie, i piani di formazione e aggiornamento del personale. In tutte le strutture terapeutiche di NPIA, semiresidenziali e soprattutto residenziali, deve essere presente un registro delle richieste d’accesso ricevute da parte dei servizi di NPIA che evidenzi se sono state accolte o no, in quali tempi e per quali motivazioni, e che tenga nota, inoltre, delle conclusioni e delle interruzioni dei percorsi. Deve essere definito e documentato un Regolamento interno, coerente con gli obiettivi terapeutici e riabilitativi propri della struttura, del quale deve essere fornita copia ed informazione agli utenti, ai familiari e ai servizi invianti. Tale regolamento deve descrivere i diritti e gli obblighi che l'utente assume con l'accettazione del programma di assistenza, le regole relative al comportamento degli operatori e degli utenti, le eventuali regole di vita comunitaria quotidiana. In età evolutiva è più che mai valido l’assunto alla base della costruzione dell’International Classification of Functioning, Disability and Health (ICF) dell’OMS, secondo il quale la gravità della perturbazione del percorso di sviluppo, l’urgenza dell’intervento, la prognosi a distanza e le necessità assistenziali non sono definite solo dalla diagnosi nosografica, ma anche dalla sua ricaduta sul funzionamento complessivo dell’individuo e del suo sistema. In questa ottica, relativamente agli utenti che presentano patologie psichiatriche, il ricorso ad interventi terapeutici residenziali si rende necessario in particolari quadri psicopatologici, di seguito elencati, nei quali la connotazione di gravità si pone non solo in relazione alla diagnosi nosografica quanto alle problematiche di funzionamento generale presentate e alle eventuali difficoltà di contenimento del contesto. Diversi quindi sono i disturbi per i quali può essere indicato l’intervento terapeutico semiresidenziale o residenziale psichiatrico in età evolutiva, in assenza di disabilità intellettiva o fisica significativa. Il disturbo più frequente è il disturbo grave della condotta, dimensione transnosografica caratterizzata da patterns sintomatologici gravemente disfunzionali per il soggetto stesso e per l’ambiente circostante. In numerosi studi se ne delinea l’aumento dell’incidenza in adolescenza, con una sempre crescente e preoccupante anticipazione dell’età di insorgenza. Presumibilmente il maggiore e diffuso disagio sociale provoca un aumento dell’espressività psicopatologica comportamentale e soprattutto una riduzione delle abilità di coping da parte delle famiglie e dell’ambiente in generale. Altri disturbi per i quali può esservi l’indicazione ad un intervento semiresidenziale o residenziale sono i disturbi schizofrenici e le forme gravi dei disturbi affettivi, dei disturbi del comportamento alimentare e dei disturbi ossessivi-compulsivi. Ai fini dell’appropriatezza di utilizzo delle strutture semiresidenziali e residenziali terapeutiche di NPIA per utenti con patologie psichiatriche, l’inserimento deve essere proposto dal medico Neuropsichiatra Infantile del Servizio territoriale di NPIA sulla base di un Piano di trattamento individuale (PTI). Il PTI deve sempre includere la diagnosi, codificata secondo i criteri previsti dalle classificazioni diagnostiche internazionali, e descrivere la gravità e complessità del quadro clinico, la compromissione del funzionamento personale e sociale del paziente in ambito familiare, scolastico e nel gruppo dei pari (sulla base di strumenti di valutazione standardizzati quali Vineland, C-GAS, ICF WHODAS), le risorse e le potenzialità esistenti, le necessità terapeutiche, riabilitative ed assistenziali, la stabilità clinica nonché i punti di forza e le criticità della famiglia e del contesto di riferimento. Deve inoltre indicare i trattamenti farmacologici che sono stati utilizzati ed i risultati ottenuti. Nel PTI deve inoltre essere descritto l'eventuale uso di sostanze o la presenza di altri comportamenti di abuso comprese le nuove dipendenze da tecnologia, perché modificano la diagnosi, i bisogni terapeutici, la prognosi, la valutazione di gravità e il livello di intensità di cura necessario. In tali casi, il PTI, prevede, sulla base degli indirizzi regionali in materia di consulenza e di collaborazione tra servizi sanitari, il raccordo con i servizi per le dipendenze patologiche, concordando gli interventi più appropriati, da proseguire anche quando il minore è inserito in percorsi di cura residenziali e semiresidenziali. Gli elementi di valutazione clinica globale contenuti nel PTI orientano, da un lato, sull’intensità del trattamento terapeutico riabilitativo e, dall’altro, sul livello assistenziale e tutelare da prevedere, che insieme identificano la tipologia di supporto necessario. L’obiettivo è quello di individuare una risposta appropriata ai bisogni specifici del paziente stabilendo una correlazione a due livelli: • il livello di intervento terapeutico e riabilitativo richiesto • il livello assistenziale necessario In età evolutiva, nella definizione di tali livelli giocano un ruolo rilevante, oltre alle caratteristiche cliniche, anche l’età, gli appuntamenti evolutivi e il livello di tenuta/supporto familiare e ambientale. Nel PTI, vengono definiti gli interventi complessivi necessari al percorso del paziente, che nell’insieme rientrano in programmi differenziati per intensità terapeutico riabilitativa, con durata e prestazioni appropriate. Il percorso clinico-assistenziale di ciascun utente in una struttura semiresidenziale o residenziale terapeutica di NPIA è poi declinato nel Progetto terapeutico riabilitativo personalizzato (PTRP), specificamente definito ed elaborato dall’equipe della struttura semiresidenziale o residenziale, in coerenza con il Piano di trattamento individuale (PTI) elaborato dal Servizio territoriale di NPIA. Il PTRP deve basarsi su una serie di informazioni e criteri comuni, presenti in una Scheda di PTRP, quali: • Dati anagrafici, diagnosi clinica e funzionale, incluse informazioni anamnestiche rilevanti • Motivo dell’invio differibile da parte del Servizio territoriale di NPIAEmergenza Urgenza Extraospedaliera 118. Gli operatori raccoglieranno e registreranno, tratto dal Piano con il consenso dell'utente, alcune informazioni sanitarie generiche qualora il Medico di trattamento individuale (PTIContinuità Assistenziale non sia nell'immediato disponibile, allo scopo di fornire elementi utili al sanitario per classificare la priorità di evasione delle richieste di intervento sanitario. Successivamente l’operatore della COI provvede a contattare telefonicamente il Medico del Servizio di Continuità Assistenziale e pone in essere, come disciplinato dalle procedure, le necessarie attività. Nell’ambito del Servizio di Continuità Assistenziale, al fine di tutelare quanto più possibile gli interessi dei chiamanti, dei Medici e degli operatori della COI, le Parti convengono che viene allegato) • Osservazione dei punti di forza tutte le conversazioni telefoniche in transito sulle linee della COI siano registrate in entrata e criticità relativi a: - area psicopatologica - area della cura di sé / ambiente - area della competenza relazionale - area del funzionamento scolastico - area delle autonomie e delle abilità sociali • Osservazione dei punti di forza e criticità relativi alla famiglia, alla scuolain uscita, ai contesti sensi dell’Accordo Stato Regioni del 07.02.2013. Al fine di riferimento • Obiettivi dell’intervento • Aree di intervento: descrivere la tipologia permettere una gestione condivisa e il mix di interventi previsticorretta, AREU fornisce le necessarie istruzioni e indicazioni, standardizzate e condivise con riferimento alle seguenti categorie: - Interventi psicoeducativi - Interventi abilitativi e riabilitativi - Psicoterapia - Terapia farmacologica - Interventi sugli apprendimenti - Interventi sul contesto familiare - Interventi di risocializzazione e di rete per l’inclusione scolastica e/o socio- lavorativa • Indicazione degli operatori coinvolti negli interventitutte le ATS regionali aderenti al progetto, ivi compresi, quando presenti, cui gli operatori di reti informali e del volontariato • Indicazione della durata del programma e delle verifiche periodiche: aggiornamento dell’andamento del PTRP, con indicazione delle date di verifica. Per quanto riguarda il trattamento psicofarmacologico, che nei minorenni vede un largo utilizzo di farmaci off label per età e a volte per indicazione, esso richiede l'attivazione di procedure di consenso informato da parte del paziente e dei familiari o di chi detiene la potestà genitoriale. Le decisioni relative al trattamento psicofarmacologico nonché il monitoraggio e la verifica degli outcomes clinici sono concordate con il medico NPIA COI devono attenersi nello svolgimento del servizio territoriale inviantee si rende disponibile ad analizzare, congiuntamente con le ATS, le eventuali criticità ravvisate, in base alle problematiche evidenziate, e provvedere, se del caso, ad adottare congiuntamente eventuali procedure correttive.

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