Principio di funzionamento Clausole campione

Principio di funzionamento. Gli impianti di saldatura della serie NOVAMIX sono stati progettati per la saldatura MIG/MAG - TIG - MMA. Di seguito è rappresentata la composizione di un impianto di saldatura della serie NOVAMIX.
Principio di funzionamento. La pompa della serie RVS è una pompa ad anello liquido monostadio con valvola automatica di scarico.
Principio di funzionamento. Il principio di funzionamento del sensore è quello di un pendolo a torsione. Il sensore consiste di un elemento motore in acciaio inox/testa di sensore (1) collegata alla piastra di base (2) per mezzo di una molla a torsione tubolare (3). Nella testa, una coppia di elementi piezo (piezo motori) (4) modula il pendolo alla sua frequenza di risonanza di torsione, mentre un'altra coppia (piezo ricevitori) sonda l'effettivo movimento della testa. In un elemento a bassa viscosità come l’aria, la frequenza di risonanza è nella gamma di 1600 Hz. In un elemento ad alta viscosità, il movimento della testa è attutito dal liquido perché trova più attrito. Di conseguenza, la frequenza di risonanza si sposta leggermente verso le frequenze più basse, mentre la profondità del picco di risonanza, che è rappresenta la viscosità, aumenta. Un tubo di flusso (5) è posizionato intorno al pendolo per proteggerlo da eventuali danni meccanici. Il tubo di flusso è lavorato con una superficie liscia, come anche le tre fresature ovali. Questo aumenta il tempo di refreshing (raffredddamento) tra il sensore e il tubo di flusso. Figura 3 Sensore ViscoSense®2
Principio di funzionamento. Il biogas miscelato grazie al sistema di captazione e contenente percentuale di metano inferiore al 12%, come detto, deve essere inviato al sistema di biofiltrazione. Tale sistema deve abbattere gli odori e il metano contenuti nella corrente gassosa mediante un processo biologico di rimozione naturale operato da una popolazione microbica eterogenea presente sulla superficie di un letto filtrante. La flora microbica deve metabolizzare la maggior parte dei composti organici e inorganici attraverso una serie di reazioni ossidative che trasformino i composti organici in ingresso in prodotti di reazione non più odorigeni. AI fine di massimizzare l'efficienza del processo biologico sarà necessario garantire, durante l'esercizio del sistema, condizioni di umidità e di temperatura adeguate. Il sistema deve garantire concentrazioni in uscita non superiori al 35% di quelle in ingresso e deve lavorare con una portata non inferiore a 30 m³/h.
Principio di funzionamento. Dopo aver alimentato l’inverter, il controllo esegue la verifica dei parametri della rete elettrica, tensione e frequenza. Se questi parametri si trovano all’interno di un opportuno range, l’inverter controlla la tensione del generatore fotovoltaico e quando tale valore è sufficientemente alto ha inizio il processo di conversione. Quando la tensione del campo fotovoltaico raggiunge il corretto valore si chiude il contattore di rete e l’inverter inizia ad iniettare energia nella rete elettrica trifase. A questo punto il sistema di controllo inizia a variare il punto di funzionamento del generatore fotovoltaico alla ricerca del punto di massima potenza. Tale ricerca avviene ad intervalli di tempo di circa 2 secondi. Se i valori di tensione e frequenza di rete si trovano all’interno dell’intervallo di accettazione stabiliti dalla normativa, in condizioni di scarso irraggiamento (tensione DC al di sotto della soglia minima, vedere cap. 7 e 8, oppure la potenza iniettata in rete è inferiore ad una certa soglia), l’inverter si porta in modalità di attesa per 6 minuti. Al termine di tale pausa, se i parametri del generatore fotovoltaico e della rete sono idonei, l’inverter riparte automaticamente riprendendo il processo di conversione. Nel caso il controllo rilevi condizioni di funzionamento tali da pregiudicare l’affidabilità della macchina, vengono attivate le protezioni corrispondenti. Dopo l’intervento di una protezione, il controllo attende un tempo pari a 10 secondi e, a seconda del livello di ‘severity’ della protezione può decidere di far ripartire l’inverter o di mantenerlo fermo in attesa di un intervento da parte del personale tecnico SIEL SPA. Per dettagli relativi agli allarmi e alle protezioni, si rimanda al par. 4.5.2.
Principio di funzionamento. Il motore Stirling funziona con un ciclo chiuso di espansione/compressione guidato dalla dif- ferenza di temperatura esistente tra una sorgente calda ed un punto freddo. Il ciclo chiuso normalmente utilizza come fluido di lavoro termodinamico un gas inerte quale l’aria, che però è stata sostituita nelle versioni moderne dei motori Stirling da elio oppure azoto che permet- tono di raggiungere efficienze maggiori. All’atto del raggiungimento di una opportuna dif- ferenza di temperatura fra sorgente calda e punto freddo si innesca una pulsazione ciclica che viene trasformata in moto alternato dei pistoni. La pulsazione perdura fino a quando si continua a mantenere la differenza di temperatura mediante somministrazione di calore alla sorgente calda e sottrazione di calore al punto freddo. Poiché si tratta di un motore a combustione esterna può funzionare con qualsiasi tipo di sor- gente di calore, ad esempio con calore solare concentrato oppure con calore fornito da una caldaia di combustione di biomassa legnosa, carbone, biogas, gas e/o combustibili liquidi. Inoltre, la combustione esterna implica che le parti maggiormente riscaldate dal calore non sono a contatto con le parti scorrevoli o rotanti (cuscinetti, pistoni) e di conseguenza le solle- citazioni di tali parti e le quantità impiegate di lubrificante sono ridotte e quindi lo è anche la manutenzione.
Principio di funzionamento. Il sistema si fonda anch’esso sulla sottrazione di calore provocata dall’evaporazione di un liqui- do, con la differenza che questa non viene provocata dalla brusca espansione dopo una fase di compressione, ma da una forte depressione che provoca l’ebollizione del liquido refrigerante a temperatura relativamente bassa. La rapida evaporazione avviene in un recipiente in forte depressione, ovviamente a tenuta ermetica (detto “evaporatore”), sulla superficie di un scambiatore di calore al cui interno scorre il liquido che si vuole raffreddare e che alimenta l’impianto di refrigerazione o di climatizzazio- ne; per effetto della rapida evaporazione la superficie dello scambiatore si raffredda, sottraen- do calore al liquido che circola al suo interno. Nello stesso recipiente, tuttavia, il vapore formatosi deve essere rapidamente allontanato, per non fare aumentare troppo la pressione interna, che finirebbe per arrestare il ciclo: infatti la temperatura di ebollizione dei liquidi diminuisce con il diminuire della pressione (in pratica, è il processo inverso della pentola a pressione, grazie alla quale è possibile aumentare la tempe- ratura di ebollizione dell’acqua onde ridurre i tempi di cottura dei cibi). L’allontanamento del vapore è possibile grazie ad una sostanza assorbente (da cui il nome di sistema ad assorbimento) che lo riporta allo stato liquido: se il fluido di lavoro è acqua, l’assor- bente è una soluzione concentrata di bromuro di litio, un sale fortemente igroscopico (assorbe e trattiene il vapore sotto forma di acqua). L’uso dell’acqua come fluido di lavoro è possibile solo quando il liquido da raffreddare deve ali- mentare impianti frigoriferi a temperature di qualche grado sopra lo zero termico; per tempe- rature inferiori a 4°C è necessario impiegare ammoniaca pura, ed in questo caso si usa l’acqua come sostanza assorbente (in cui l’ammoniaca si scioglie con estrema facilità). Mentre i refrigeratori ad acqua operano sempre in depressione, più o meno spinta, in quelli ad ammoniaca si lavora a pressioni molto simili a quelle impiegate nelle macchine frigorifere a compressione (da 270 a 2300 kPa, corrispondenti a circa 2,7-23 bar). Per completare il ciclo, tuttavia, bisogna ritornare alla situazione di partenza ed ottenere ac- qua pura, da fare nuovamente evaporare, e soluzione concentrata di bromuro di litio, da riuti- lizzare come assorbente. Per ottenere questo risultato bisogna portare ad ebollizione la soluzione di bromuro di litio – di- lui...
Principio di funzionamento. Il sistema Water Mist, è un sistema ad acqua finemente suddivisa, come viene definito in Italiano, di Classe I secondo NFPA 750, che è quella a minor dimensione delle goccioline erogate (gocce inferiori a 200 micron per il 90% della quantità totale d’acqua scaricata). Il sistema utilizza acqua pura come agente estinguente, che viene polverizzata in gocce, grazie all’azione dell’elevata pressione, e soprattutto alla particolare costruzione degli ugelli erogatori. L’azione estinguente è raggiunta mediante l’erogazione, nel volume protetto, di una quantità d’acqua molto piccola con caratteristiche di velocità, distribuzione e dimensione delle gocce. Il meccanismo di estinzione è basato su 3 effetti fondamentali che la nebbia d’acqua esercita sull’incendio: o il raffreddamento brusco, dovuto all’evaporazione quasi istantanea delle goccioline che offrono, grazie alle ridotte dimensioni, una superficie di scambio termico particolarmente elevata rispetto a gocce di maggiori dimensioni;
Principio di funzionamento. L’Offerente è responsabile solo per i danni che rientrano nella sua area di responsabilità e che ha causato in modo gravemente negligente o intenzionale. In tutti gli altri casi è esclusa la responsabilità dell’Offerente, dei suoi ausiliari, nonché dei suoi dipendenti, rappresentanti e agenti; ciò vale in particolare per le rivendicazioni relative a danni conseguenti, perdita di profitto, trasmissione errata dei dati e perdita di dati.
Principio di funzionamento. Quando il valore della pressione o il livello del serbatoio tende a diminuire, l'albero di regolazione inferiore apre la luce di passaggio permettendo così l’aumento del grado di apertura della valvola principale. Quando invece il valore della pressione o il livello del serbatoio tende ad aumentare, l'albero di regolazione, diminuisce la luce di passaggio permettendo così la riduzione del grado di apertura della valvola principale. Il valore della pressione di taratura o il livello del serbatoio viene regolato variando la compressione della/e molla/e. Ruotando il dado in senso orario (avvitando) aumenta il valore della pressione regolata o il livello del serbatoio controllato; ruotando il dado in senso antiorario (svitando) diminuisce il valore della pressione regolata o il livello del serbatoio.