Monitoraggio. Le misure di monitoraggio e vigilanza sull'efficacia del Piano triennale di prevenzione della corruzione sono costituite da attività di controllo sulla sua attuazione e da tutti gli eventuali interventi di implementazione e di miglioramento del suo contenuto. Il RPCT, coadiuvato dal Gruppo di Supporto, procederà a verifiche degli adempimenti prescritti dalla legge n. 190/2012 e ss.mm.ii. secondo le seguenti azioni complementari: 1. raccolta di informazioni 2. verifiche e controlli presso le strutture organizzative 3. funzione di audit 4. verifiche sulla pagina “amministrazione trasparente” 5. acquisizione di dichiarazioni sostitutive di atto di notorietà. Il Responsabile raccoglierà informazioni, anche per via telematica, da parte dei Dirigenti e/o dei Direttori delle Scuole e/o del personale della categoria EP e/o dei titolari di incarichi di responsabilità ex art. 91, comma 3, del C.C.N.L. vigente al verificarsi di ogni fenomeno di cui essi ritengano opportuno informare il Responsabile. Il RPCT procederà, sempre con l’ausilio del Gruppo di Supporto, a verifiche e controlli presso le strutture e gli uffici dell’Ateneo in cui sia presente almeno un ambito di attività tra quelle considerate a rischio di corruzione, al fine di effettuare il controllo del rispetto delle misure contenute nel Piano nonché delle condizioni di correttezza e legittimità su campioni rappresentativi di procedimenti amministrativi e di processi (intesi come catene di procedimenti che coinvolgono più unità organizzative) in corso o conclusi. I controlli saranno concentrati soprattutto sui principali processi individuati nelle aree a rischio elencate nel presente Piano. A tal fine il RPCT potrà avvalersi della metodologia e degli input contenuti nell’Aggiornamento 2015 al Piano Nazionale Anticorruzione, individuando una serie di indicatori di efficacia e di economicità nelle diverse fasi degli approvvigionamenti. Il Responsabile potrà svolgere eventuale specifici audit in relazione all’attuazione di tutte o di alcune delle misure contenute nel Piano, attraverso riunioni con i Dirigenti e/o dei Direttori delle Scuole e/o del personale della categoria EP e/o dei titolari di incarichi di responsabilità ex art. 91, comma 3, del C.C.N.L. vigente, scambio di note, acquisizione di dichiarazioni sostitutive di atto di notorietà, nonché attraverso relazioni. Saranno inoltre acquisiti reports da parte dei Dirigenti e/o del personale della categoria EP e/o dei titolari di incarichi di responsabilità ex art. 91, comma 3, del C.C.N.L. vigente, anche ai fini dell’attività di monitoraggio, verifica e valutazione svolte nell’ambito del Ciclo della performance, stante l’assegnazione a pressoché ciascuno di essi di obiettivi relativi all’applicazione delle misure previste nel presente Piano, nonché la stretta correlazione esistente con il Piano della performance. I risultati del monitoraggio saranno pubblicati nella relazione annuale del Responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza, di cui all’art. 1, comma 14, della legge n. 190/2012 e ss.mm.ii. che sarà pubblicata sul sito istituzionale dell’Ateneo di norma entro il 15 gennaio di ogni anno.
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Sources: Piano Triennale Di Prevenzione Della Corruzione, Piano Triennale Di Prevenzione Della Corruzione
Monitoraggio. Le misure 1. Il Beneficiario provvede a fornire alla Regione i dati economici, finanziari, fisici e procedurali relativi alle varie fasi di realizzazione dell'Operazione, imputando gli stessi nel sistema di monitoraggio economico, finanziario, fisico e vigilanza sull'efficacia procedurale Caronte con le credenziali ricevute unitamente alla notifica del Piano triennale Decreto di prevenzione della corruzione sono costituite da attività finanziamento, ovvero attraverso l’utilizzo di controllo sulla sua attuazione e da tutti gli eventuali interventi appositi moduli di implementazione e di miglioramento del suo contenuto. Il RPCT, coadiuvato dal Gruppo di Supporto, procederà modelli messi a verifiche degli adempimenti prescritti disposizione dalla legge n. 190/2012 e ss.mm.ii. secondo le seguenti azioni complementari:
1. raccolta di informazioniRegione.
2. verifiche Il Beneficiario si impegna a caricare nella sezione documentale del sistema di monitoraggio economico, finanziario, fisico e controlli presso le strutture organizzativeprocedurale Caronte tutti gli atti e la documentazione relativi all’Operazione, compresa l’intera documentazione giustificativa della spesa.
3. funzione Entro 10 (dieci) giorni dalla scadenza di auditciascun bimestre (febbraio, aprile, giugno, agosto, ottobre, dicembre), il Beneficiario è tenuto a comunicare alla Regione i dati economici, finanziari, fisici e procedurali relativi alle varie fasi di realizzazione dell'Operazione, nonché gli atti e la documentazione progettuale relativi alla stessa, compresa l’intera documentazione giustificativa della spesa, con le modalità di cui ai precedenti commi 1 e 2, per garantire alla Regione il rispetto degli obblighi e impegni di monitoraggio nei confronti dello Stato e dell’UE. In assenza di avanzamento dei dati rispetto al bimestre precedente, il Beneficiario deve comunque comunicare la circostanza dell’assenza di ulteriore avanzamento e confermare i dati precedenti.
4. verifiche sulla pagina “amministrazione trasparente”Nell’eventualità che per 12 (dodici) mesi consecutivi non sia stato registrato alcun avanzamento della spesa e non sia intervenuta alcuna comunicazione formale in ordine alle motivazioni del mancato avanzamento, la Regione, previo invito a ottemperare agli obblighi di cui ai precedenti commi 1 e 2, procede alla revoca del contributo finanziario e al recupero delle eventuali somme già versate.
5. acquisizione La regolare trasmissione dei dati di dichiarazioni sostitutive monitoraggio di atto di notorietà. Il Responsabile raccoglierà informazionicui ai precedenti commi 1, anche 2 e 3 costituisce condizione necessaria per via telematical’erogazione, da parte della Regione, delle quote del contributo finanziario così come disciplinato dall’art. 7 del presente documento.
6. La trasmissione puntuale dei Dirigenti e/o dei Direttori delle Scuole e/o del personale della categoria EP e/o dei titolari dati di incarichi monitoraggio di responsabilità ex art. 91cui ai precedenti commi 1, comma 2 e 3, del C.C.N.L. vigente al verificarsi costituisce altresì condizione per accedere a eventuali istituti premiali previsti da successivi Avvisi, in rispondenza e conformità alla disciplina comunitaria, nazionale e regionale di ogni fenomeno di cui essi ritengano opportuno informare il Responsabile. Il RPCT procederà, sempre con l’ausilio del Gruppo di Supporto, a verifiche e controlli presso le strutture e gli uffici dell’Ateneo in cui sia presente almeno un ambito di attività tra quelle considerate a rischio di corruzione, al fine di effettuare il controllo del rispetto delle misure contenute nel Piano nonché delle condizioni di correttezza e legittimità su campioni rappresentativi di procedimenti amministrativi e di processi (intesi come catene di procedimenti che coinvolgono più unità organizzative) in corso o conclusi. I controlli saranno concentrati soprattutto sui principali processi individuati nelle aree a rischio elencate nel presente Piano. A tal fine il RPCT potrà avvalersi della metodologia e degli input contenuti nell’Aggiornamento 2015 al Piano Nazionale Anticorruzione, individuando una serie di indicatori di efficacia e di economicità nelle diverse fasi degli approvvigionamenti. Il Responsabile potrà svolgere eventuale specifici audit in relazione all’attuazione di tutte o di alcune delle misure contenute nel Piano, attraverso riunioni con i Dirigenti e/o dei Direttori delle Scuole e/o del personale della categoria EP e/o dei titolari di incarichi di responsabilità ex art. 91, comma 3, del C.C.N.L. vigente, scambio di note, acquisizione di dichiarazioni sostitutive di atto di notorietà, nonché attraverso relazioni. Saranno inoltre acquisiti reports da parte dei Dirigenti e/o del personale della categoria EP e/o dei titolari di incarichi di responsabilità ex art. 91, comma 3, del C.C.N.L. vigente, anche ai fini dell’attività di monitoraggio, verifica e valutazione svolte nell’ambito del Ciclo della performance, stante l’assegnazione a pressoché ciascuno di essi di obiettivi relativi all’applicazione delle misure previste nel presente Piano, nonché la stretta correlazione esistente con il Piano della performance. I risultati del monitoraggio saranno pubblicati nella relazione annuale del Responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza, di cui all’art. 1, comma 14, della legge n. 190/2012 e ss.mm.ii. che sarà pubblicata sul sito istituzionale dell’Ateneo di norma entro il 15 gennaio di ogni annoriferimento.
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Sources: Financing Agreement, Financing Acceptance Agreement
Monitoraggio. Le misure 1. La Regione Autonoma della Sardegna promuove un monitoraggio, anche attraverso le comunicazioni obbligatorie (CO), per la verifica dei requisiti di accesso dei tirocinanti, per il monitoraggio in itinere del percorso e per le verifiche ex post degli eventuali inserimenti lavorativi post tirocinio.
2. Il referente dell’Amministrazione regionale del sistema di monitoraggio è l’Assessorato del lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale. Tale funzione è posta in capo al Servizio lavoro – Settore politiche e servizi per il lavoro.
3. Il soggetto promotore deve redigere, con cadenza annuale, un rapporto sintetico di analisi quanti – qualitativa dei tirocini realizzati, anche al fine da evidenziarne i risultati in termini di inserimento – reinserimento lavorativo.
4. Il format del rapporto viene predisposto dal competente Servizio dell’Assessorato del lavoro ed è strutturato sulla base del fabbisogno informativo dell’Amministrazione regionale, del Ministero del lavoro e dell’ANPAL; viene realizzato attraverso la piattaforma del Sistema Informativo del Lavoro e della Formazione SIL Sardegna.
5. L’Assessorato del lavoro predispone annualmente un riepilogo regionale di analisi, monitoraggio e valutazione dell’attuazione dei tirocini e trasmette al Ministero del lavoro e delle politiche sociali ed all’ANPAL, i relativi dati onde consentire la predisposizione del report nazionale .
6. Nell'ambito delle attività di monitoraggio e vigilanza sull'efficacia del Piano triennale valutazione si pone particolare attenzione alla rilevazione di prevenzione della corruzione sono costituite da attività di controllo sulla sua attuazione e da tutti gli eventuali interventi di implementazione e di miglioramento del suo contenuto. Il RPCT, coadiuvato dal Gruppo di Supporto, procederà a verifiche degli adempimenti prescritti dalla legge n. 190/2012 e ss.mm.ii. secondo le seguenti azioni complementari:
1. raccolta di informazioni
2. verifiche e controlli presso le strutture organizzative
3. funzione di audit
4. verifiche sulla pagina “amministrazione trasparente”
5. acquisizione di dichiarazioni sostitutive di atto di notorietà. Il Responsabile raccoglierà informazioni, anche per via telematica, da parte dei Dirigenti e/o dei Direttori delle Scuole e/o del personale della categoria EP e/o dei titolari di incarichi di responsabilità ex art. 91, comma 3, del C.C.N.L. vigente al verificarsi di ogni fenomeno di cui essi ritengano opportuno informare il Responsabile. Il RPCT procederà, sempre con l’ausilio del Gruppo di Supportoelementi distorsivi presenti nell'attuazione dell'istituto quali, a verifiche e controlli presso le strutture e gli uffici dell’Ateneo titolo esemplificativo: reiterazione del soggetto ospitante a copertura di una specifica mansione; cessazioni anomale; attività svolta non conforme al PFl; impiego di tirocinanti per sostituire personale sospeso/licenziato; incidenza dei tirocini non conformi attivati da uno stesso promotore; concentrazione dell'attivazione di tirocini in cui sia presente almeno un ambito di attività tra quelle considerate a rischio di corruzione, al fine di effettuare il controllo del rispetto delle misure contenute nel Piano nonché delle condizioni di correttezza e legittimità su campioni rappresentativi di procedimenti amministrativi e di processi (intesi come catene di procedimenti che coinvolgono più unità organizzative) in corso o conclusi. I controlli saranno concentrati soprattutto sui principali processi individuati nelle aree a rischio elencate nel presente Piano. A tal fine il RPCT potrà avvalersi della metodologia e degli input contenuti nell’Aggiornamento 2015 al Piano Nazionale Anticorruzione, individuando una serie di indicatori di efficacia e di economicità nelle diverse fasi degli approvvigionamenti. Il Responsabile potrà svolgere eventuale specifici audit in relazione all’attuazione di tutte o di alcune delle misure contenute nel Piano, attraverso riunioni con i Dirigenti e/o dei Direttori delle Scuole e/o del personale della categoria EP e/o dei titolari di incarichi di responsabilità ex art. 91, comma 3, del C.C.N.L. vigente, scambio di note, acquisizione di dichiarazioni sostitutive di atto di notorietà, nonché attraverso relazioni. Saranno inoltre acquisiti reports da parte dei Dirigenti e/o del personale della categoria EP e/o dei titolari di incarichi di responsabilità ex art. 91, comma 3, del C.C.N.L. vigente, anche ai fini dell’attività di monitoraggio, verifica e valutazione svolte nell’ambito del Ciclo della performance, stante l’assegnazione a pressoché ciascuno di essi di obiettivi relativi all’applicazione delle misure previste nel presente Piano, nonché la stretta correlazione esistente con il Piano della performance. I risultati del monitoraggio saranno pubblicati nella relazione annuale del Responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza, di cui all’art. 1, comma 14, della legge n. 190/2012 e ss.mm.ii. che sarà pubblicata sul sito istituzionale dell’Ateneo di norma entro il 15 gennaio di ogni annoperiodi dell’anno.
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Sources: Linee Guida Per Tirocini Formativi E Di Orientamento, Linee Guida Sui Tirocini Formativi E Di Orientamento
Monitoraggio. Le misure Alla fine di ogni quadrimestre, ogni volontario, con l’assistenza dell’OLP e del tutor di riferimento (se necessario) realizzerà una verifica delle attività svolte ricorrendo all’utilizzo di una apposita scheda, detta “Scheda di Monitoraggio”, appositamente predisposta dall’Ufficio Nazionale del Servizio Civile Unpli. Detta scheda sarà trasmessa all’Ufficio Nazionale di Servizio Civile come previsto dal Piano Nazionale di Monitoraggio. Detta scheda sarà verificata dai monitori che provvederanno ad effettuare verifiche degli obiettivi previsti e raggiunti e che redigeranno idonea sintesi per progetto. VERIFICA FINALE La più puntuale attenzione prestata al percorso formativo e al monitoraggio e vigilanza sull'efficacia del Piano triennale (specie quello generale) risponde peraltro, non solo alle precise indicazioni dell’Ufficio Nazionale per il Servizio Civile che ha inteso fissare i termini per una gestione dell’esperienza di prevenzione della corruzione sono costituite da attività S.C. più adeguata alle esigenze di controllo sulla sua attuazione e da tutti gli eventuali interventi attori coinvolti, ma anche alle esigenze del nostro Ente che vuole far si che l’esperienza e il senso di implementazione appartenenza maturato nell’anno favorisca la permanenza dei volontari nelle sedi non solo per continuare le attività intraprese, ma anche e di miglioramento soprattutto perché essi diventino attori e protagonisti del suo contenutonostro mondo associativo, oltre che della società più in generale. Il RPCT, coadiuvato dal Gruppo di Supporto, procederà a verifiche degli adempimenti prescritti dalla legge n. 190/2012 A tale riguardo e ss.mm.ii. secondo le seguenti azioni complementari:
1. raccolta di informazioni
2. verifiche e controlli presso le strutture organizzative
3. funzione di audit
4. verifiche sulla pagina al termine del progetto i Volontari produrranno un “amministrazione trasparente”
5. acquisizione di dichiarazioni sostitutive di atto di notorietà. Il Responsabile raccoglierà informazioni, anche per via telematica, da parte dei Dirigenti documento” cartaceo e/o dei Direttori multimediale che rappresenta la Relazione consuntiva del Progetto stesso e nella quale vengono descritte le attività svolte, illustrandone le varie fasi ed allegando tutto il materiale prodotto per il raggiungimento degli obiettivi prefissati e, appunto, la volontà di continuare a operare nell’ente con gli stessi obiettivi del progetto (che poi sono gli obiettivi del nostro Ente e delle Scuole e/o nostre Sedi). Si richiederà, altresì, all’Operatore Locale di Progetto ed ai Volontari un giudizio attraverso un Questionario semi strutturato sull’esperienza fatta e sui suggerimenti da proporre per il miglioramento continuo del personale Progetto. In tale atto di valutazione e verifica, si dovrà analizzare anche il raggiungimento di una nuova convinzione sull’identità culturale del territorio oggetto di intervento e della categoria EP e/o dei titolari di incarichi di responsabilità ex art. 91, comma 3, del C.C.N.L. vigente al verificarsi di ogni fenomeno di cui essi ritengano opportuno informare il Responsabilepopolazione che vi risiede. Il RPCT procederàpaese, sempre con l’ausilio del Gruppo la chiesa, il campanile, il castello, la ▇▇▇▇▇▇ ▇▇▇ ▇▇▇▇▇▇▇, ▇▇ ▇▇▇▇▇▇▇▇▇▇, ▇▇ ▇▇▇▇▇▇▇ ▇▇▇ ▇▇▇▇▇▇ (▇▇▇▇ ogni bene culturale oggetto di Supporto, a verifiche e controlli presso le strutture e gli uffici dell’Ateneo studio presente in progetto) devono rappresentare l’identità collettiva in cui sia presente almeno riconoscersi e che possano dare o aiutare a porre la domanda esistenziale : “…Chi sono? Qual è la mia identità? … La gente reagisce afferrandosi all’ancora d salvezza delle culture locali. Chiedono aiuto ad esse e ai loro archetipi più arcaici, più sprofondati nel tempo …… La Civiltà locale è un ambito immenso serbatoio di attività tra quelle considerate a rischio miti, immagini, sentimenti, da cui l’uomo comune … attinge per combattere l’aridità intellettualistica del presente. E questo ,lo salva dalla desolazione …” (▇. ▇▇▇▇▇▇▇) I volontari, sotto la guida e il sostegno di corruzionetutto il sistema (rete) precedentemente riportato, al fine dovrà affinare la propria idea di effettuare il controllo del rispetto delle misure contenute nel Piano nonché delle condizioni di correttezza e legittimità su campioni rappresentativi di procedimenti amministrativi e di processi (intesi come catene di procedimenti che coinvolgono più unità organizzative) in corso o conclusi. I controlli saranno concentrati soprattutto sui principali processi individuati nelle aree a rischio elencate nel presente Piano. A tal fine il RPCT potrà avvalersi della metodologia e degli input contenuti nell’Aggiornamento 2015 al Piano Nazionale Anticorruzione, individuando una serie di indicatori di efficacia e di economicità nelle diverse fasi degli approvvigionamenti. Il Responsabile potrà svolgere eventuale specifici audit in relazione all’attuazione di tutte o di alcune delle misure contenute nel Piano, attraverso riunioni con i Dirigenti e/o dei Direttori delle Scuole e/o del personale della categoria EP e/o dei titolari di incarichi di responsabilità ex art. 91, comma 3, del C.C.N.L. vigente, scambio di note, acquisizione di dichiarazioni sostitutive di atto di notorietà, nonché attraverso relazioni. Saranno inoltre acquisiti reports da parte dei Dirigenti e/o del personale della categoria EP e/o dei titolari di incarichi di responsabilità ex art. 91, comma 3, del C.C.N.L. vigente, anche ai fini dell’attività di monitoraggio, verifica e valutazione svolte nell’ambito del Ciclo della performance, stante l’assegnazione a pressoché ciascuno di essi di obiettivi relativi all’applicazione delle misure previste nel presente Piano, nonché la stretta correlazione esistente appartenenza con il Piano confronto con altre idee di appartenenza e, con serenità e intelligenza, renderà più sensibile la propria coscienza al patrimonio culturale comune rendendolo consapevole che esso costituisce il tessuto connettivo della performancenostra memoria storica e che la sua tutela e promozione e valorizzazione è anche un fattore di crescita del Paese. I risultati del monitoraggio saranno pubblicati nella relazione annuale del Responsabile della prevenzione della corruzione Si arricchirà di conoscenze e della trasparenza, di cui all’art. 1, comma 14, della legge n. 190/2012 e ss.mm.ii. competenze che sarà pubblicata sul sito istituzionale dell’Ateneo di norma entro il 15 gennaio di ogni anno.favoriranno:
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Sources: Scheda Progetto Per L’impiego Di Volontari in Servizio Civile in Italia
Monitoraggio. Le misure Riprendendo i suggerimenti avanzati nella prima relazione del Comitato laddove si scriveva: “Una parte dell’attività necessaria per impostare nella maniera più efficiente l’analisi delle correlazioni coincide con quella già indicata nelle pagine precedenti: monitorare e analizzare le confische (e i sequestri) di aziende per comprendere quali siano stati i meccanismi che hanno permesso l’infiltrazione, quali le sue caratteristiche e quelle dei soggetti che vi hanno preso parte. La comprensione puntuale dell’accaduto si pone, infatti, come primo presidio per l’attività di prevenzione alla quale il Comune è primo interessato.” A seguito del lavoro del Comitato qui riportato, è apparsa evidente la necessità di suggerire di spingere l’attività di analisi e monitoraggio oltre le indicazioni sopra suggerite. - Se da un lato occorre approfondire l’analisi dei beni confiscati nel settore del commercio, così come è stato suggerito nella prima relazione ed è stata condotta finora dal Comitato con i risultati sopra esposti, dall’altro lato è necessario avviare un’attività di monitoraggio compartecipata di più ampio respiro. La società sta già mostrando l’esigenza di svolgere questo tipo di attività, come mettono in luce alcune iniziative, quali ad esempio la ricerca promossa da Confcommercio volta “ad indagare il livello di sicurezza e vigilanza sull'efficacia il contesto di legalità in cui operano gli imprenditori del Piano triennale commercio, del turismo e dei servizi con attività a Milano e nei comuni della provincia”, basato su questionari spediti agli associati (i risultati saranno disponibili fra qualche mese); la ricerca “Un Quartiere per la legalità” svolta dal giornale Terre di prevenzione mezzo nel quartiere Isola con il supporto metodologico della corruzione società Codici ricerche. Il Comitato suggerisce che l’attività di monitoraggio venga organizzata affidando un ruolo di promozione ed esecuzione ai Distretti Urbani del Commercio (DUC). I DUC, previsti dall’art. 5 della L.R. 2.2.2010 N. 6, sono costituite definiti come ambiti territoriali caratterizzati dalla presenza di addensamenti commerciali nei quali soggetti pubblici e privati sono in grado di fare del commercio il fattore di integrazione e valorizzazione delle risorse del territorio, per accrescerne le attività, rigenerare il tessuto urbano e sostenere la competitività, proponendo interventi integrati nell’interesse comune dello sviluppo economico, sociale e ambientale. Alla guida dei DUC vi sono le istituzioni, gli enti e le associazioni più rappresentative del territorio. Essi offrono dunque un luogo ideale dove mettere a tema i problemi del territorio non solo relativi a questioni come gli orari dei negozi, le aree pedonali, ma anche questioni più complesse e meno visibili, come l’inquinamento economico da attività parte della criminalità mafiosa, poiché riguardano tutti coloro che abitano il territorio. Nella Deliberazione GC n.1566/2013 del 2/8/2013 di controllo sulla sua attuazione approvazione della partecipazione al V Bando della Regione Lombardia “Distretti del commercio verso Expo 2015” per i distretti Brera, Giambellino, Isola, Navigli, Sarpi e da tutti gli eventuali interventi Galleria, la Giunta ha valutato che “i Distretti devono sempre più diventare elemento trainante della promozione del territorio e strumento di implementazione regolamentazione condivisa dei fenomeni e dei tempi della città; i Duc si stanno configurando come luogo privilegiato di idee e di miglioramento iniziative di partner pubblici e privati, ove condividere accordi finalizzati a far convergere tutti i soggetti interessati su soluzioni pattizie per temi importanti per la città”. Grazie al supporto finanziario dell’ultimo bando regionale, stanno nascendo le figure dei manager di distretto con l’obiettivo di far evolvere la “governance dei DUC da modello gestionale di tipo volontaristico a modello gestionale di tipo professionale” e di “rafforzare il legame tra azioni e obiettivi del suo contenutogoverno del Distretto”. Nei progetti di realizzazione elaborati dal Duc sono considerati centrali, oltre alle questione della competitività dell’offerta, gli aspetti relativi alla funzionalità, attrattività e vivibilità dell’ambito di pertinenza. Molto spazio è rivolto al marketing territoriale finalizzato a valorizzare le peculiarità della storia e del contesto socio-economico del singolo distretto. Cruciale e al tempo stesso innovativo sarebbe inserire tra le questioni affrontate dagli organismi di governance dei DUC il problema dell’interesse mafioso per i pubblici esercizi e sviluppare, all’interno della progettualità dei DUC, dei percorsi di analisi e monitoraggio del territorio con la finalità ultima di comunicare all’esterno e ai potenziali fruitori del territorio e quindi dei consumatori, un’immagine del territorio “pulita”. L’obiettivo è rendere più attrattivo il distretto nella misura in cui si attuano politiche di marketing del territorio in senso antimafioso. L’etichetta di legalità sembra infatti attirare sempre più giovani. L’ottica da cui si muove la raccomandazione qui presentata è di far diventare l’antimafia una chiave importante per lo sviluppo economico del territorio locale. Si tratta di una strategia che può rivelarsi molto efficace da un punto di vista di ritorno di reputazione del territorio. Un marketing territoriale che sia efficace non può che essere etico e non può esimersi dal prevedere iniziative in senso antimafioso, con l’obiettivo di difendere non solo l’imprenditoria onesta da concorrenze sleali ma anche i consumatori che inconsapevolmente favoriscono gli imprenditori mafiosi e indirettamente anche le loro attività illecite. Il RPCTComitato propone che ai Distretti ▇▇▇▇▇▇ venga affidato il compito di stilare delle linee guida per un’attività di monitoraggio delle attività commerciali presenti nel territorio. Va sottolineato che le attività dei DUC prevedono già lavori di monitoraggio che riguardano la dinamica dei flussi dei clienti del distretto, coadiuvato dal Gruppo di Supporto, procederà utili a verifiche degli adempimenti prescritti dalla legge n. 190/2012 e ss.mm.iiindividuare al meglio le esigenze della domanda. secondo le seguenti azioni complementari:
1. raccolta di informazioni
2. verifiche e controlli presso le strutture organizzative
3. funzione di audit
4. verifiche sulla pagina “amministrazione trasparente”
5. acquisizione di dichiarazioni sostitutive di atto di notorietà. Il Responsabile raccoglierà informazioni, anche per via telematica, da parte dei Dirigenti e/o dei Direttori Pertanto essi hanno già sviluppato delle Scuole e/o significative conoscenze del personale della categoria EP e/o dei titolari di incarichi di responsabilità ex art. 91, comma 3, del C.C.N.L. vigente al verificarsi di ogni fenomeno di cui essi ritengano opportuno informare il Responsabile. Il RPCT procederà, sempre con l’ausilio del Gruppo di Supporto, a verifiche e controlli presso le strutture e gli uffici dell’Ateneo in cui sia presente almeno un ambito di attività tra quelle considerate a rischio di corruzione, territorio commerciale che costituirebbero una risorsa molto utile al fine di effettuare estendere le attività di monitoraggio anche al problema delle infiltrazioni mafiose. Questa estensione del monitoraggio ad altre dimensioni problematiche del settore si inserirebbe bene all’interno dello spirito di sperimentazione, di innovazione e anche di ricerca, che dovrebbe animare i DUC (un operatore del settore intervistato ha sottolineato che i DUC dovrebbero essere dei “laboratori di idee”). L’attività di monitoraggio promossa dai DUC dovrebbe prevedere delle iniziative sul medio e lungo periodo che prevedano delle attività di ricerca con tempi lunghi, ma anche e soprattutto dei monitoraggi rapidi, poiché il controllo settore è in repentino mutamento e quindi esige uno sguardo sempre aggiornato. Le linee guida potrebbero prevedere: ⮚ l’inserimento nella formazione dei manager di distretto dei moduli finalizzati a: 1) renderli consapevoli di eventuali rischi di inquinamento mafioso del rispetto delle misure contenute “proprio” territorio e capaci di riconoscere i segni della presenza mafiosa, anche quando è più sotterranea e invisibile, come nei territori di recente colonizzazione; 2) stimolarli ad attivare iniziative volte a incentivare il consumo critico utili a favorire la condanna economica dei soggetti che alimentano le proprie attività tramite soldi illeciti; ⮚ la promozione di studi e ricerche a livello locale sulla presenza di capitali illeciti nel Piano nonché delle condizioni settore del commercio, coinvolgendo tutti i portatori di correttezza interesse e legittimità su campioni rappresentativi le realtà associative e universitarie che nel comune di procedimenti amministrativi e Milano si occupano di processi (intesi come catene temi relativi alla criminalità organizzata. Le attività di procedimenti che coinvolgono studio/monitoraggio potrebbero prevedere: • la realizzazione di questionari di vittimizzazione dei commercianti; • indagini sulla percezione del fenomeno attraverso questionari online da promuovere attraverso il sito del DUC; • il censimento continuo degli esercizi commerciali nei settori più unità organizzative) in corso o conclusi. I controlli saranno concentrati soprattutto sui principali processi individuati nelle aree a rischio elencate nel presente Piano. A tal fine in sinergia con le forze dell’ordine e il RPCT potrà avvalersi della metodologia e settore attività produttive del Comune di Milano individuando delle strategie basate sul modello delle “segnalazioni sospette”; • analisi di contesto per individuare degli input contenuti nell’Aggiornamento 2015 al Piano Nazionale Anticorruzione, individuando una serie di indicatori di efficacia e vulnerabilità socio-economico presenti nel territorio; ⮚ l’attivazione di economicità nelle diverse fasi degli approvvigionamenti. Il Responsabile potrà svolgere eventuale specifici audit un numero verde al quale i commercianti possano segnalare situazioni di difficoltà economica (quindi a rischio usura che spesso rappresenta l’anticamera della cessione della società al consorzio mafioso); ⮚ campagne di sensibilizzazione o pubblicità progresso che mettano in relazione all’attuazione il capitale illecito come causa di tutte o sottosviluppo, decostruendo l’immaginario secondo cui i capitali mafiosi porterebbero sviluppo economico; ⮚ l’incentivazione di alcune delle misure contenute nel Piano, attraverso riunioni con i Dirigenti e/o dei Direttori delle Scuole e/o modalità di consumo critico basati sul modello di “Addio Pizzo”. Si suggerisce che la Regione inserisca nei bandi di finanziamento rivolti ai DUC l’obbligo di destinare una percentuale della progettazione a iniziative antimafia volte alla protezione del personale della categoria EP e/o dei titolari settore del commercio dalle infiltrazioni di incarichi di responsabilità ex artcapitali illeciti. 91, comma 3, del C.C.N.L. vigente, scambio di note, acquisizione di dichiarazioni sostitutive di atto di notorietà, nonché attraverso relazioni. Saranno inoltre acquisiti reports da parte dei Dirigenti e/o del personale della categoria EP e/o dei titolari di incarichi di responsabilità ex art. 91, comma 3, del C.C.N.L. vigente, anche ai fini L’obiettivo dell’attività di monitoraggiomonitoraggio è di giungere a una conoscenza approfondita e dettagliata delle modalità di infiltrazioni del commercio: settore, verifica formule societarie prevalentemente utilizzate, tecniche di acquisto, etc.., che sia utile a individuare degli indicatori di rischio che permettano di avviare un’attività di prevenzione più efficace e valutazione svolte nell’ambito del Ciclo della performancesottoporre a maggior controlli quelle situazioni che hanno dimostrato di essere maggiormente predisposte all’infiltrazione e dove si presuppone siano indirizzati gli interessi mafiosi. Monitorare e radiografare il più possibile il settore permetterebbe di individuare sempre meglio gli indicatori di rischio e al tempo stesso di aggiornarli continuamente, stante l’assegnazione a pressoché ciascuno di essi di obiettivi relativi all’applicazione delle misure previste nel presente Piano, nonché la stretta correlazione esistente con il Piano della performance. I risultati del monitoraggio saranno pubblicati nella relazione annuale del Responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza, di cui all’art. 1, comma 14, della legge n. 190/2012 e ss.mm.ii. che sarà pubblicata sul sito istituzionale dell’Ateneo di norma entro il 15 gennaio di ogni annocosì da ideare strategie preventive sempre più efficaci.
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Sources: Quarta Relazione Semestrale
Monitoraggio. Le misure L’Ufficio Finanza, sia nei casi in cui la Banca agisca come Produttore, sia quando agisca come Distributore, riesamina annualmente al 30 settembre i prodotti finanziari emessi, distribuiti o raccomandati e i servizi prestati, tenendo conto di monitoraggio e vigilanza sull'efficacia del Piano triennale di prevenzione della corruzione sono costituite da attività di controllo sulla sua attuazione e da tutti gli eventuali interventi di implementazione e di miglioramento del suo contenutoqualsiasi evento che possa influire materialmente sui rischi potenziali per il Target Market determinato. Il RPCTIn particolare valuta se il prodotto o il servizio resti coerente con le esigenze, coadiuvato dal Gruppo di Supporto, procederà a verifiche degli adempimenti prescritti dalla legge n. 190/2012 e ss.mm.ii. secondo le seguenti azioni complementari:
1. raccolta di informazioni
2. verifiche e controlli presso le strutture organizzative
3. funzione di audit
4. verifiche sulla pagina “amministrazione trasparente”
5. acquisizione di dichiarazioni sostitutive di atto di notorietà. Il Responsabile raccoglierà informazioni, anche per via telematica, da parte dei Dirigenti e/o dei Direttori delle Scuole e/o del personale della categoria EP e/o dei titolari di incarichi di responsabilità ex art. 91, comma 3, del C.C.N.L. vigente al verificarsi di ogni fenomeno di cui essi ritengano opportuno informare il Responsabile. Il RPCT procederà, sempre con l’ausilio del Gruppo di Supporto, a verifiche e controlli presso le strutture caratteristiche e gli uffici dell’Ateneo obiettivi del mercato di riferimento, se sia distribuito al Target Market individuato e se la strategia di distribuzione continui ad essere appropriata. In qualità di Produttore, la Banca definisce gli eventi cruciali che potrebbero incidere sul rischio potenziale o sulle aspettative di rendimento del prodotto finanziario ed identifica le opportune azioni di rimedio da attuare, graduandole in base all’intensità e alla gravità per il cliente. Premesso che la BCC non ha intenzione di emettere prodotti a complessità “alta” (grey list) o “molto alta” (black list), in caso di emissione di prodotti a complessità “medio/alta” (cfr. Allegato 3) o particolarmente innovativi, l’Ufficio Finanza valuta annualmente al 30 settembre se tali prodotti finanziari funzionano come previsto. Prima di qualsiasi ulteriore emissione di strutture già collocate o riapertura di precedenti emissioni, qualora la Banca sia a conoscenza di eventi che possano incidere materialmente sul rischio potenziale per gli investitori, riesamina i prodotti finanziari. Come Distributore, la Banca, mediante l’Ufficio Finanza, analizza i dati relativi alla vendita o al collocamento del prodotto, per valutare se il Target Market effettivo sia stato correttamente identificato, se sia ancora coerente con l’evoluzione dei mercati e dei prodotti finanziari, individuando le necessarie azioni correttive da attuare. Di tali analisi l’Ufficio Finanza invia un’informativa al CdA. La Banca, in qualità di Distributore, è consapevole dell’importanza di attivare un dialogo proficuo con i produttori per poter disporre di prodotti finanziari compatibili con le specificità della propria clientela, così da assicurare nel concreto una diligente e costante cura dell’interesse dei propri clienti. A tal fine formalizza e adotta gli opportuni flussi informativi con i diversi produttori con cui sia presente almeno è stato sottoscritto un ambito accordo di attività tra quelle considerate distribuzione, per: entrare in possesso delle informazioni necessarie a rischio di corruzionecomprendere e a conoscere adeguatamente i prodotti finanziari, al fine di effettuare il controllo del garantire che tali prodotti siano distribuiti nel rispetto delle misure contenute nel Piano nonché esigenze, delle condizioni di correttezza e legittimità su campioni rappresentativi di procedimenti amministrativi e di processi (intesi come catene di procedimenti che coinvolgono più unità organizzative) in corso o conclusi. I controlli saranno concentrati soprattutto sui principali processi individuati nelle aree a rischio elencate nel presente Piano. A tal fine il RPCT potrà avvalersi della metodologia caratteristiche e degli input contenuti nell’Aggiornamento 2015 al Piano Nazionale Anticorruzione, individuando una serie obiettivi del mercato di indicatori di efficacia e di economicità nelle diverse fasi degli approvvigionamenti. Il Responsabile potrà svolgere eventuale specifici audit in relazione all’attuazione di tutte o di alcune delle misure contenute nel Piano, attraverso riunioni con i Dirigenti e/o dei Direttori delle Scuole e/o del personale della categoria EP e/o dei titolari di incarichi di responsabilità ex art. 91, comma 3, del C.C.N.L. vigente, scambio di note, acquisizione di dichiarazioni sostitutive di atto di notorietà, nonché attraverso relazioni. Saranno inoltre acquisiti reports da parte dei Dirigenti e/o del personale della categoria EP e/o dei titolari di incarichi di responsabilità ex art. 91, comma 3, del C.C.N.L. vigente, anche ai fini dell’attività riferimento determinato; scambiare le evidenze emerse dall’attività di monitoraggio, verifica al fine di comprendere gli errori valutativi commessi e valutazione svolte nell’ambito migliorare l’ideazione di successivi prodotti finanziari o rivedere quelli in catalogo; informare in merito alla propria esperienza con i prodotti finanziari, fornendo dati sulle vendite attuate al di fuori del Ciclo della performancemercato di riferimento indicato dal produttore e le relative motivazioni, stante l’assegnazione a pressoché ciascuno informazioni sintetiche sulle tipologie di essi di obiettivi relativi all’applicazione delle misure previste nel presente Pianoclienti, nonché la stretta correlazione esistente con il Piano della performance. I risultati del monitoraggio saranno pubblicati nella relazione annuale del Responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza, di cui all’art. 1, comma 14, della legge n. 190/2012 e ss.mm.ii. che sarà pubblicata sul sito istituzionale dell’Ateneo di norma entro il 15 gennaio di ogni announa sintesi dei reclami pervenuti.
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Sources: Product Governance Policy
Monitoraggio. Le misure 1. Il Fornitore si obbliga a fornire alla Committente tutti i documenti necessari all’attività di monitoraggio e vigilanza sull'efficacia del Piano triennale a partire dalla data di prevenzione inizio di esecuzione delle attività; la funzione di monitoraggio sarà svolta dalla Committente o da un soggetto da questa incaricato sulla base della corruzione sono costituite da attività di controllo sulla sua attuazione e da tutti gli eventuali interventi di implementazione e di miglioramento del suo contenuto. Il RPCT, coadiuvato dal Gruppo di Supporto, procederà a verifiche degli adempimenti prescritti dalla legge n. 190/2012 e ss.mm.ii. secondo le seguenti azioni complementari:
1. raccolta di informazionidocumentazione contrattuale.
2. verifiche Per tutte le attività connesse alla realizzazione e controlli presso le strutture organizzative
3. funzione di audit
4. verifiche sulla pagina “amministrazione trasparente”
5. acquisizione di dichiarazioni sostitutive di atto di notorietà. Il Responsabile raccoglierà informazioni, anche per via telematica, da parte all’avvio in esercizio dei Dirigenti e/o prodotti e dei Direttori delle Scuole e/o del personale della categoria EP e/o dei titolari di incarichi di responsabilità ex art. 91, comma 3, del C.C.N.L. vigente al verificarsi di ogni fenomeno di cui essi ritengano opportuno informare il Responsabile. Il RPCT procederà, sempre con l’ausilio del Gruppo di Supporto, a verifiche e controlli presso le strutture e gli uffici dell’Ateneo in cui sia presente almeno un ambito di attività tra quelle considerate a rischio di corruzione, al fine di effettuare il controllo del rispetto delle misure contenute nel Piano nonché delle condizioni di correttezza e legittimità su campioni rappresentativi di procedimenti amministrativi e di processi (intesi come catene di procedimenti che coinvolgono più unità organizzative) in corso o conclusi. I controlli saranno concentrati soprattutto sui principali processi individuati nelle aree a rischio elencate nel presente Piano. A tal fine il RPCT potrà avvalersi della metodologia e degli input contenuti nell’Aggiornamento 2015 al Piano Nazionale Anticorruzione, individuando una serie di indicatori di efficacia e di economicità nelle diverse fasi degli approvvigionamenti. Il Responsabile potrà svolgere eventuale specifici audit in relazione all’attuazione di tutte o di alcune delle misure contenute nel Piano, attraverso riunioni con i Dirigenti e/o dei Direttori delle Scuole e/o del personale della categoria EP e/o dei titolari di incarichi di responsabilità ex art. 91, comma 3, del C.C.N.L. vigente, scambio di note, acquisizione di dichiarazioni sostitutive di atto di notorietà, nonché attraverso relazioni. Saranno inoltre acquisiti reports da parte dei Dirigenti e/o del personale della categoria EP e/o dei titolari di incarichi di responsabilità ex art. 91, comma 3, del C.C.N.L. vigente, anche ai fini dell’attività di monitoraggio, verifica e valutazione svolte nell’ambito del Ciclo della performance, stante l’assegnazione a pressoché ciascuno di essi di obiettivi relativi all’applicazione delle misure previste nel presente Piano, nonché la stretta correlazione esistente con il Piano della performance. I risultati del monitoraggio saranno pubblicati nella relazione annuale del Responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza, servizi di cui all’art. 13, comma 14, della legge n. 190/2012 il Fornitore deve predisporre e ss.mm.ii. che sarà pubblicata sul sito istituzionale dell’Ateneo di norma sottoporre alla Committente con cadenza mensile entro il 15° giorno del mese successivo al mese di riferimento, a partire dalla data di approvazione del Piano di progetto e sino al superamento del Collaudo del sistema, una relazione di stato di avanzamento, redatta secondo modalità di cui al successivi commi.
3. La relazione di stato di avanzamento delle attività conterrà la descrizione delle attività svolte, dei prodotti realizzati, le giornate per profilo professionale impiegate per le singole attività e i singoli prodotti, eventuali scostamenti rispetto alle tempistiche del Piano di progetto, nonché la rendicontazione dei livelli di servizio secondo le modalità, i valori di soglia e le tempistiche di rilevazione indicate nel Capitolato tecnico ovvero nell’Offerta Tecnica se migliorativa.
4. Relativamente alla relazione di cui al comma 3, fatto salvo quanto disciplinato nel presente Contratto, la Committente consegnerà al Fornitore il format di relazione, ovvero, lo stesso sarà presentato dal Fornitore e soggetto all’approvazione della Committente entro 15 gennaio giorni dalla data di ogni annoapprovazione del Piano di progetto.
5. La Committente si riserva la facoltà di comunicare al Fornitore le proprie valutazioni, nonché i propri rilievi, in merito alle relazioni di cui ai commi precedenti, entro 10 giorni lavorativi dal loro ricevimento.
6. Tutti le relazioni di stato di avanzamento sono soggette ad approvazione della Committente.
7. Il Fornitore, al termine del periodo contrattuale, dovrà sottoporre all’approvazione della Committente una Relazione Finale contenente il dettaglio delle attività svolte, i prodotti realizzati e quant’altro richiesto dalla Committente.
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Sources: Procurement Agreement
Monitoraggio. 11. Le misure autorità designatrici esercitano, o fanno in modo che venga esercitata, una sorveglianza permanente sugli organismi di monitoraggio valutazione della con- formità designati tramite periodiche verifiche o valutazioni. La frequenza e vigilanza sull'efficacia del Piano triennale la natura di prevenzione tali attività corrispondono alle migliori prassi internazionali o a quanto concordato dal comitato misto.
12. Le autorità designatrici richiedono agli organismi di valutazione della corruzione sono costituite da conformità designati di partecipare a valutazioni delle capacità tecniche o ad altre opportune esercizi di confronto, qualora tali esercizi siano tecnicamente possibili a costi ragionevoli.
13. Se necessario, le autorità designatrici si consultano con le loro contro- parti per fare in modo che si mantenga la fiducia nei processi e nelle procedure di valutazione della conformità. Dette consultazioni possono comprendere la partecipazione congiunta a verifiche relative alle attività di controllo sulla sua attuazione valutazione della conformità o ad altre valutazioni degli organismi di valutazione della conformità designati, a condizione che tale partecipa- zione sia opportuna e da tecnicamente possibile a costi ragionevoli.
14. Se necessario, le autorità designatrici si consultano con le autorità rego- lamentari competenti dell'altra parte per fare in modo che tutti gli eventuali interventi di implementazione i requisiti regolamentari siano identificati e di miglioramento del suo contenuto. Il RPCT, coadiuvato dal Gruppo di Supporto, procederà a verifiche degli adempimenti prescritti dalla legge n. 190/2012 e ss.mm.ii. secondo le seguenti azioni complementari:affrontati in modo soddisfacente.
1. raccolta Le disposizioni del presente allegato settoriale coprono tutti i medicinali pro- dotti industrialmente in Nuova Zelanda e nell’Unione europea ed ai quali si applicano i requisiti delle buone prassi di informazioni
2fabbricazione (BPF). verifiche Per i medicinali contemplati dal presente allegato settoriale ciascuna parte riconosce le conclusioni delle ispezioni dei produttori eseguite dai servizi di ispezione competenti dell’altra parte e controlli presso le strutture organizzative
3autorizzazioni di produzione perti- nenti rilasciate dalle autorità competenti dell’altra parte. funzione Inoltre, la certificazione della conformità di audit
4. verifiche sulla pagina “amministrazione trasparente”
5. acquisizione di dichiarazioni sostitutive di atto di notorietà. Il Responsabile raccoglierà informazioni, anche per via telematica, ciascuna partita alle rispettive specifiche da parte dei Dirigenti e/o dei Direttori delle Scuole e/o del personale della categoria EP e/o dei titolari di incarichi di responsabilità ex art. 91, comma 3, del C.C.N.L. vigente al verificarsi di ogni fenomeno di cui essi ritengano opportuno informare il Responsabile. Il RPCT procederà, sempre con l’ausilio del Gruppo di Supporto, a verifiche e produttore è riconosciuta dall’altra parte senza nuovi controlli presso le strutture e gli uffici dell’Ateneo in cui sia presente almeno un ambito di attività tra quelle considerate a rischio di corruzione, al fine di effettuare il controllo del rispetto delle misure contenute nel Piano nonché delle condizioni di correttezza e legittimità su campioni rappresentativi di procedimenti amministrativi e di processi (intesi come catene di procedimenti che coinvolgono più unità organizzative) in corso o conclusi. I controlli saranno concentrati soprattutto sui principali processi individuati nelle aree a rischio elencate nel presente Piano. A tal fine il RPCT potrà avvalersi della metodologia e degli input contenuti nell’Aggiornamento 2015 al Piano Nazionale Anticorruzione, individuando una serie di indicatori di efficacia e di economicità nelle diverse fasi degli approvvigionamenti. Il Responsabile potrà svolgere eventuale specifici audit in relazione all’attuazione di tutte o di alcune delle misure contenute nel Piano, attraverso riunioni con i Dirigenti e/o dei Direttori delle Scuole e/o del personale della categoria EP e/o dei titolari di incarichi di responsabilità ex art. 91, comma 3, del C.C.N.L. vigente, scambio di note, acquisizione di dichiarazioni sostitutive di atto di notorietà, nonché attraverso relazioni. Saranno inoltre acquisiti reports da parte dei Dirigenti e/o del personale della categoria EP e/o dei titolari di incarichi di responsabilità ex art. 91, comma 3, del C.C.N.L. vigente, anche ai fini dell’attività di monitoraggio, verifica e valutazione svolte nell’ambito del Ciclo della performance, stante l’assegnazione a pressoché ciascuno di essi di obiettivi relativi all’applicazione delle misure previste nel presente Piano, nonché la stretta correlazione esistente con il Piano della performance. I risultati del monitoraggio saranno pubblicati nella relazione annuale del Responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza, di cui all’art. 1, comma 14, della legge n. 190/2012 e ss.mm.ii. che sarà pubblicata sul sito istituzionale dell’Ateneo di norma entro il 15 gennaio di ogni annoall’importazione.
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Sources: Accordo Sul Reciproco Riconoscimento in Materia Di Valutazione Della Conformità
Monitoraggio. Le misure Prima di intraprendere qualsiasi azione di comunicazione l’affidatario dovrà realizzare un’approfondita analisi di scenario al fine di avere contezza dello stato dell’arte e della conoscenza del Programma Rete Rurale Nazionale in capo al grande pubblico ed agli operatori del settore. In particolare, il grado di conoscenza del Programma da parte del grande pubblico, dei potenziali ed attuali beneficiari nonché il grado di interesse dimostrato dai media in merito ai contenuti e alle attività del Programma, dovranno essere oggetto di rilevazione mediante interviste, questionari, focus-group, sondaggi, ed un’osservazione diretta del contesto. L’affidatario dovrà svolgere un’analisi di scenario generale pre–campagna (prima di avviare le attività di comunicazione) sia di tipo qualitativo che quantitativo su di un target rappresentativo della popolazione italiana, suddividendo il target almeno per fasce d’età, per area geografica e per fasce socio- economiche, con un margine di errore non superiore al 3%. Il report dell’analisi pre-campagna dovrà essere consegnato entro 60 giorni dall’avvio delle attività. L’analisi quantitativa dovrà essere effettuata tramite l’indagine campionaria con metodo C.A.T.I. e dovrà essere preceduta da una desk research/web analysis (reperimento di post - tramite alcune key words inerenti il tema in esame - pubblicati sul web all’interno di diverse tipologie di fonti web: siti istituzionali, blog, forum, social network, siti specializzati, siti di news sia locali che nazionali, Q&A, ecc). Per quanto riguarda invece le attività di comunicazione poste in essere, l’affidatario dovrà prevedere un’attività costante di monitoraggio e vigilanza sull'efficacia del Piano triennale utilizzando indicatori di prevenzione della corruzione sono costituite da attività di controllo sulla sua attuazione e da tutti gli eventuali interventi di implementazione realizzazione e di miglioramento del suo contenutorisultato che dovranno essere indicati nell’offerta tecnica. Il RPCTAnche in questo caso, coadiuvato dal Gruppo il monitoraggio dovrà essere sia di Supporto, procederà a verifiche degli adempimenti prescritti dalla legge n. 190/2012 e ss.mm.ii. secondo le seguenti azioni complementari:
1. raccolta di informazioni
2. verifiche e controlli presso le strutture organizzative
3. funzione di audit
4. verifiche sulla pagina “amministrazione trasparente”
5. acquisizione di dichiarazioni sostitutive di atto di notorietà. Il Responsabile raccoglierà informazioni, anche per via telematica, da parte dei Dirigenti e/o dei Direttori delle Scuole e/o del personale della categoria EP e/o dei titolari di incarichi di responsabilità ex art. 91, comma 3, del C.C.N.L. vigente al verificarsi di ogni fenomeno di cui essi ritengano opportuno informare il Responsabile. Il RPCT procederà, sempre con l’ausilio del Gruppo di Supporto, a verifiche e controlli presso le strutture e gli uffici dell’Ateneo in cui sia presente almeno un ambito di attività tra quelle considerate a rischio di corruzionetipo qualitativo che quantitativo, al fine di effettuare verificare presso il target di riferimento l’efficacia della campagna di comunicazione in termini di: • impatto • gradimento • ricordo spontaneo e guidato • decodifica del messaggio Un monitoraggio delle iniziative messe in atto consentirà di tenere sotto controllo del rispetto e verificare l’avanzamento, l’efficacia e l’efficienza delle misure contenute nel Piano nonché delle condizioni azioni delineate dal presente capitolato. L’affidatario dovrà produrre una relazione di correttezza e legittimità su campioni rappresentativi di procedimenti amministrativi e di processi (intesi come catene di procedimenti che coinvolgono più unità organizzative) in corso o conclusi. I controlli saranno concentrati soprattutto sui principali processi individuati nelle aree a rischio elencate nel presente Piano. A tal fine il RPCT potrà avvalersi della metodologia e degli input contenuti nell’Aggiornamento 2015 al Piano Nazionale Anticorruzione, individuando una serie di indicatori di efficacia e di economicità nelle diverse fasi degli approvvigionamenti. Il Responsabile potrà svolgere eventuale specifici audit in relazione all’attuazione monitoraggio annuale complessiva di tutte o di alcune delle misure contenute nel Pianole attività poste in essere, attraverso riunioni con i Dirigenti e/o dei Direttori delle Scuole e/o del personale della categoria EP e/o dei titolari di incarichi di responsabilità ex art. 91, comma 3, del C.C.N.L. vigente, scambio di note, acquisizione di dichiarazioni sostitutive di atto di notorietà, nonché attraverso relazioni. Saranno inoltre acquisiti reports da parte dei Dirigenti e/o del personale della categoria EP e/o dei titolari di incarichi di responsabilità ex art. 91, comma 3, del C.C.N.L. vigente, anche ai fini dell’attività di monitoraggio, verifica e valutazione svolte nell’ambito del Ciclo della performance, stante l’assegnazione a pressoché ciascuno di essi di obiettivi relativi all’applicazione delle misure previste nel presente Piano, nonché la stretta correlazione esistente con il Piano della performance. I risultati del monitoraggio saranno pubblicati nella relazione annuale del Responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza, di cui all’art. 1, comma 14, della legge n. 190/2012 e ss.mm.ii. che sarà pubblicata sul sito istituzionale dell’Ateneo di norma consegnare entro il 15 gennaio dell’anno successivo. Ove ritenuto necessario l’AdG si riserva la facoltà di richiedere ulteriori relazioni che dovranno essere consegnate entro 30 giorni dalla richiesta. L’affidatario dovrà rendere un’analisi di scenario post-campagna (entro il mese di novembre 2023) sia qualitativa che quantitativa. Il report di tale analisi dovrà essere consegnato entro il 30 giugno 2023. Oltre a quanto sopra specificato, l’affidatario dovrà prevedere almeno le seguenti azioni di monitoraggio: • Portale web, canali social attivi e servizi webinar e similari L’affidatario dovrà attivare un sistema di monitoraggio costante dei risultati del portale e dei canali social attivi in termini di utenti unici, impressions, followers, tempi di permanenza su ogni annopagina e così via, con consegna di relazioni semestrali e di una utenza per la consultazione dei suddetti dati da parte dell’AdG. I servizi webinar e similari previsti dovranno essere corredati da dati di accesso e da dati statistici rilevanti. • Campagna web e comunicazione virale L’affidatario dovrà attivare nel corso della campagna web un piano di monitoraggio relativo almeno ai seguenti elementi quantitativi: ✓ l’andamento delle views ai video promossi ✓ l’analisi della diffusione della campagna sui blog e sui social media ✓ l’analisi degli influencer coinvolti ✓ l’analisi dei commenti generati sul video da parte degli utenti (misurando il gradimento della campagna in tempo reale). L’affidatario dovrà produrre dei report semestrali con i dati più significativi generati e acquisiti dalla campagna di viralizzazione. Al termine della campagna di comunicazione virale (che può avere durata variabile e che dovrà partire in contemporanea alla campagna tv e radio, per garantire massima visibilità alla stessa), l’affidatario dovrà produrre un report finale con i dati più significativi generati e acquisiti dalla campagna di viralizzazione.
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Sources: Servizio Di Comunicazione, Pubblicità E Informazione
Monitoraggio. Le misure I beneficiari saranno tenuti a far pervenire, alle scadenze previste, i dati del monitoraggio fisico e finanziario secondo la normativa comunitaria e le indicazioni regionali di cui alla D.G.R. 610/2023 e ss.mm.ii., nonché altri dati informativi che la Regione Toscana dovesse richiedere sui progetti. Gli adempimenti sul monitoraggio e in generale l’alimentazione del Sistema Informativo FSE+ sono condizioni necessarie per l’erogazione ed il riconoscimento dei contributi assegnati. I soggetti beneficiari del progetto devono: nella fase di avvio: • selezionare i destinatari delle due residenze, assicurandosi che siano in possesso dei requisiti richiesti per partecipare alle attività e nel rispetto di quanto previsto dalla D.G.R. 610/2023 e ss.mm.ii.; • inserire sul Sistema Informativo FSE la data di scadenza per l’iscrizione, la data di inizio, i dati anagrafici dei destinatari e le altre informazioni richieste dal Sistema Informativo per ciascuna residenza del progetto “Residenze d’artista”; in itinere: • entro 10 giorni successivi alla scadenza della rilevazione trimestrale (al 31.03, al 30.06, al 30.09, al 31.12) inserire e validare i dati finanziari (tramite inserimento e validazione dei giustificativi di spesa quietanzati e caricamento delle relative immagini) relativi ai pagamenti effettuati per l’attuazione del progetto e generare la comunicazione trimestrale delle spese che serve anche come richiesta di rimborso; • inserire eventuali modifiche al PED (previa autorizzazione nel caso di superamento dei limiti previsti al § B.5 della D.G.R. n. 610/2023 e ss.mm.ii.); • inserire i dati di monitoraggio fisico relativo ai destinatari ritirati; alla conclusione del progetto: • inserire i dati fisici conclusivi riguardanti la partecipazione dei destinatari selezionati (che hanno completato il progetto; ritirati; ore svolte; data di fine) e vigilanza sull'efficacia generare il rendiconto finale del Piano triennale progetto sulla base dei giustificativi di prevenzione della corruzione sono costituite da attività di controllo sulla sua attuazione spesa inseriti nelle varie rilevazioni trimestrali e da tutti gli eventuali interventi di implementazione e di miglioramento del suo contenutovalidati dalla Regione Toscana. Il RPCT, coadiuvato dal Gruppo di Supporto, procederà a verifiche degli adempimenti prescritti dalla legge n. 190/2012 corretto e ss.mm.ii. secondo le seguenti azioni complementari:
1. raccolta di informazioni
2. verifiche e controlli presso le strutture organizzative
3. funzione di audit
4. verifiche sulla pagina “amministrazione trasparente”
5. acquisizione di dichiarazioni sostitutive di atto di notorietàpuntuale inserimento dei dati nel Sistema Informativo è condizione necessaria per l’erogazione del finanziamento. Il Responsabile raccoglierà informazioni, anche per via telematica, da parte dei Dirigenti esoggetto beneficiario ha l’obbligo di rispettare la tempistica di inserimento e validazione trimestrale delle spese finanziarie/o dei Direttori di avanzamento delle Scuole e/o del personale della categoria EP e/o dei titolari di incarichi di responsabilità ex art. 91, comma 3, del C.C.N.L. vigente al verificarsi di ogni fenomeno di cui essi ritengano opportuno informare il Responsabileattività. Il RPCT procederàritardo reiterato può comportare il mancato riconoscimento delle relative spese e nei casi più gravi la revoca del progetto. Per quanto riguarda le tempistiche di alimentazione del Sistema Informativo e il dettaglio dei criteri di ammissibilità delle diverse tipologie di spesa e della documentazione giustificativa per il monitoraggio/erogazione del finanziamento, sempre con l’ausilio del Gruppo di Supportosi fa riferimento per quanto non specificato nel presente Avviso, a verifiche e controlli presso le strutture e gli uffici dell’Ateneo in cui sia presente almeno un ambito di attività tra quelle considerate a rischio di corruzione, al fine di effettuare il controllo del rispetto delle misure contenute nel Piano nonché delle condizioni di correttezza e legittimità su campioni rappresentativi di procedimenti amministrativi e di processi (intesi come catene di procedimenti che coinvolgono più unità organizzative) in corso o conclusi. I controlli saranno concentrati soprattutto sui principali processi individuati nelle aree a rischio elencate nel presente Piano. A tal fine il RPCT potrà avvalersi quanto definito nell’ambito della metodologia e degli input contenuti nell’Aggiornamento 2015 al Piano Nazionale Anticorruzione, individuando una serie di indicatori di efficacia e di economicità nelle diverse fasi degli approvvigionamenti. Il Responsabile potrà svolgere eventuale specifici audit in relazione all’attuazione di tutte o di alcune delle misure contenute nel Piano, attraverso riunioni con i Dirigenti e/o dei Direttori delle Scuole e/o del personale della categoria EP e/o dei titolari di incarichi di responsabilità ex art. 91, comma 3, del C.C.N.L. vigente, scambio di note, acquisizione di dichiarazioni sostitutive di atto di notorietà, nonché attraverso relazioni. Saranno inoltre acquisiti reports da parte dei Dirigenti e/o del personale della categoria EP e/o dei titolari di incarichi di responsabilità ex art. 91, comma 3, del C.C.N.L. vigente, anche ai fini dell’attività di monitoraggio, verifica e valutazione svolte nell’ambito del Ciclo della performance, stante l’assegnazione a pressoché ciascuno di essi di obiettivi relativi all’applicazione delle misure previste nel presente Piano, nonché la stretta correlazione esistente con il Piano della performance. I risultati del monitoraggio saranno pubblicati nella relazione annuale del Responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza, di cui all’art. 1, comma 14, della legge n. 190/2012 D.G.R. 610/2023 e ss.mm.ii. che sarà pubblicata sul sito istituzionale dell’Ateneo approva “Manuale per i beneficiari”. L’erogazione del finanziamento pubblico e rendicontazione L’erogazione del finanziamento pubblico avverrà, di norma entro il 15 gennaio di ogni anno.norma, secondo le seguenti modalità:
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Sources: Financing Agreement
Monitoraggio. Le misure L’Impresa si obbliga a certificare trimestralmente, a decorrere dalla data di effettivo esercizio a seguito di espletamento delle procedure di affidamento, alla Provincia di Benevento, Settore Mobilità-Energia ed all’A.Ca.M., su supporto cartaceo ed informatico, i dati necessari per il monitoraggio qualitativo e vigilanza sull'efficacia quantitativo del Piano triennale servizio. In particolare dovranno essere comunicati i seguenti dati: numero delle corse effettuate rispetto a quelle previste in orario; numero delle corse soppresse; percentuale delle corse effettuate in ritardo, distinte per fasce di prevenzione della corruzione sono costituite 15 minuti; percorrenze trimestrali di ogni linea; numero degli incidenti e delle interruzioni. L’impresa è obbligata a certificare trimestralmente, a decorrere dalla data di effettivo esercizio a seguito espletamento procedure di affidamento, alla Provincia di Benevento, Settore Mobilità-Energia ed all’A.Ca.M., i dati relativi ai titoli di viaggio emessi per ogni singola linea nell’area non interessata al sistema tariffario integrato, e su richiesta dell'Ente affidante, tutte le spiegazioni in ordine ai risultati conseguiti, all'andamento del traffico, ai reclami riguardanti il servizio e, in genere, a tutto quanto riguardante le modalità di esecuzione degli obblighi soggetti a contratto. L'Impresa affidataria riconosce al rapporto di cui ai punti 1. e 2. la funzione di strumenti di base per la valutazione da attività parte dell'Ente affidante, del rispetto degli impegni dalla stessa assunti in sede di controllo sulla sua attuazione e da tutti gli eventuali interventi di implementazione presentazione dell'offerta e di miglioramento sottoscrizione del suo contenutoContratto di Servizio, nonché per la valutazione del livello di raggiungimento degli obiettivi. Il RPCTL'Ente affidante sulla base dei dati trimestrali e dei risultati conseguiti si riserva di individuare, coadiuvato d'intesa con l'Impresa affidataria, eventuali azioni correttive e le relative modalità di applicazione. L'Impresa affidataria è tenuta, altresì, a presentare entro 30 giorni dalla scadenza contrattuale, il “Rendiconto generale” sull'andamento dei servizi riferito all’intero periodo di affidamento dei servizi, sotto forma di autodichiarazione, da cui risultino le percorrenze effettuate, gli scostamenti dal Gruppo programma di Supportoesercizio, procederà i documenti di viaggio venduti, i ricavi tariffari, le variazioni del personale e dei mezzi per le valutazioni finali circa il quantum erogato ed il livello di raggiungimento qualitativo e quantitativo degli obiettivi. L'Impresa affidataria presenterà il ‘rendiconto generale‘ entro 30 giorni dal termine del periodo cui si riferisce. L'Ente affidante sulla base dei risultati conseguiti si riserva di individuare, d'intesa con l'Impresa affidataria, eventuali azioni correttive e le relative modalità di applicazione. L’ Ente affidante provvederà a verifiche riscontrare e ad accertare la qualità erogata, nel rispetto degli adempimenti prescritti dalla legge n. 190/2012 e ss.mm.iistandard minimi di qualità di cui al precedente art. secondo 18, nonché a rilevare, con qualsiasi mezzo, la qualità percepita dall'utenza. L'Impresa affidataria s’impegna a fornire la più ampia collaborazione per facilitare le seguenti azioni complementari:
1. raccolta di informazioni
2. opportune verifiche e controlli presso le strutture organizzative
3. funzione di audit
4. verifiche sulla pagina “amministrazione trasparente”
5. acquisizione di dichiarazioni sostitutive di atto di notorietà. Il Responsabile raccoglierà informazioni, anche per via telematica, da parte l'acquisizione dei Dirigenti e/o dei Direttori delle Scuole e/o del personale della categoria EP e/o dei titolari di incarichi di responsabilità ex art. 91, comma 3, del C.C.N.L. vigente al verificarsi di ogni fenomeno di cui essi ritengano opportuno informare il Responsabile. Il RPCT procederà, sempre con l’ausilio del Gruppo di Supporto, a verifiche e controlli presso le strutture e gli uffici dell’Ateneo in cui sia presente almeno un ambito di attività tra quelle considerate a rischio di corruzione, al fine di effettuare il controllo del rispetto delle misure contenute nel Piano nonché delle condizioni di correttezza e legittimità su campioni rappresentativi di procedimenti amministrativi e di processi (intesi come catene di procedimenti che coinvolgono più unità organizzative) in corso o conclusi. I controlli saranno concentrati soprattutto sui principali processi individuati nelle aree a rischio elencate nel presente Piano. A tal fine il RPCT potrà avvalersi della metodologia e degli input contenuti nell’Aggiornamento 2015 al Piano Nazionale Anticorruzione, individuando una serie di indicatori di efficacia e di economicità nelle diverse fasi degli approvvigionamenti. Il Responsabile potrà svolgere eventuale specifici audit in relazione all’attuazione di tutte o di alcune delle misure contenute nel Piano, attraverso riunioni con i Dirigenti e/o dei Direttori delle Scuole e/o del personale della categoria EP e/o dei titolari di incarichi di responsabilità ex art. 91, comma 3, del C.C.N.L. vigente, scambio di note, acquisizione di dichiarazioni sostitutive di atto di notorietà, nonché attraverso relazioni. Saranno inoltre acquisiti reports da parte dei Dirigenti e/o del personale della categoria EP e/o dei titolari di incarichi di responsabilità ex art. 91, comma 3, del C.C.N.L. vigente, anche ai fini dell’attività di monitoraggio, verifica e valutazione svolte nell’ambito del Ciclo della performance, stante l’assegnazione a pressoché ciascuno di essi di obiettivi relativi all’applicazione delle misure previste nel presente Piano, nonché la stretta correlazione esistente con il Piano della performance. I risultati del monitoraggio saranno pubblicati nella relazione annuale del Responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza, di cui all’art. 1, comma 14, della legge n. 190/2012 e ss.mm.ii. che sarà pubblicata sul sito istituzionale dell’Ateneo di norma entro il 15 gennaio di ogni annodati.
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Sources: Contratto Di Servizio
Monitoraggio. Le misure I percorsi di apprendistato della prima e terza tipologia di apprendistato sono oggetto di monitoraggio e vigilanza sull'efficacia del Piano triennale di prevenzione valutazione da parte della corruzione sono costituite da attività di controllo sulla sua attuazione singola istituzione formativa con le imprese coinvolte e da tutti gli eventuali interventi parte della struttura provinciale competente mediante il coinvolgimento di implementazione e di miglioramento del suo contenutoIPRASE. Il RPCTmonitoraggio e valutazione dei percorsi di apprendistato farà riferimento anche agli indicatori individuati dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali e del Ministero dell'istruzione, coadiuvato dal Gruppo dell'università e della ricerca, con il supporto di SupportoISFOL, procederà INDIRE e ANVUR, per consentire l’eventuale sviluppo e miglioramento degli standard e dei criteri generali contenuti nel presente allegato. L'istituzione formativa realizza a verifiche tal fine, anche in relazione ai compiti istituzionali previsti dai rispettivi ordinamenti, apposite azioni di monitoraggio e autovalutazione dei percorsi di cui al presente allegato. Il presente schema definisce gli elementi minimi del protocollo tra datore di lavoro e istituzione formativa, nel rispetto delle normative e degli adempimenti prescritti dalla legge n. 190/2012 ordinamenti vigenti a livello provinciale e ss.mm.ii. secondo le seguenti azioni complementari:
1. raccolta nazionale, può essere suscettibile di informazioni
2. verifiche integrazioni e controlli presso le strutture organizzative
3. modulazioni da parte dell'istituzione formativa e del datore di lavoro, in funzione di audit
4specifiche esigenze volte a migliorare l'efficacia e la sostenibilità degli interventi programmati. verifiche sulla pagina “amministrazione trasparente”
5. acquisizione Protocollo tra e Visto il decreto legislativo 15 giugno 2015, n. 81, recante: «Disciplina organica dei contratti di dichiarazioni sostitutive lavoro e revisione della normativa in tema di atto di notorietà. Il Responsabile raccoglierà informazioni, anche per via telematica, da parte dei Dirigenti e/o dei Direttori delle Scuole e/o del personale della categoria EP e/o dei titolari di incarichi di responsabilità ex art. 91, comma 3, del C.C.N.L. vigente al verificarsi di ogni fenomeno di cui essi ritengano opportuno informare il Responsabile. Il RPCT procederà, sempre con l’ausilio del Gruppo di Supportomansioni, a verifiche e controlli presso le strutture e gli uffici dell’Ateneo in cui sia presente almeno un ambito di attività tra quelle considerate a rischio di corruzione, al fine di effettuare il controllo del rispetto delle misure contenute nel Piano nonché delle condizioni di correttezza e legittimità su campioni rappresentativi di procedimenti amministrativi e di processi (intesi come catene di procedimenti che coinvolgono più unità organizzative) in corso o conclusi. I controlli saranno concentrati soprattutto sui principali processi individuati nelle aree a rischio elencate nel presente Piano. A tal fine il RPCT potrà avvalersi della metodologia e degli input contenuti nell’Aggiornamento 2015 al Piano Nazionale Anticorruzione, individuando una serie di indicatori di efficacia e di economicità nelle diverse fasi degli approvvigionamenti. Il Responsabile potrà svolgere eventuale specifici audit in relazione all’attuazione di tutte o di alcune delle misure contenute nel Piano, attraverso riunioni con i Dirigenti e/o dei Direttori delle Scuole e/o del personale della categoria EP e/o dei titolari di incarichi di responsabilità ex art. 91, comma 3, del C.C.N.L. vigente, scambio di note, acquisizione di dichiarazioni sostitutive di atto di notorietà, nonché attraverso relazioni. Saranno inoltre acquisiti reports da parte dei Dirigenti e/o del personale della categoria EP e/o dei titolari di incarichi di responsabilità ex art. 91, comma 3, del C.C.N.L. vigente, anche ai fini dell’attività di monitoraggio, verifica e valutazione svolte nell’ambito del Ciclo della performance, stante l’assegnazione a pressoché ciascuno di essi di obiettivi relativi all’applicazione delle misure previste nel presente Piano, nonché la stretta correlazione esistente con il Piano della performance. I risultati del monitoraggio saranno pubblicati nella relazione annuale del Responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza, di cui all’artnorma dell'art. 1, comma 14, 7 della legge 10 dicembre 2014, n. 190/2012 183» che ha riorganizzato la disciplina del contratto di apprendistato e, all'art. 46, comma 1, ha demandato ad un decreto interministeriale la definizione degli standard formativi e ss.mm.ii. che sarà pubblicata sul sito istituzionale dell’Ateneo dei criteri generali per la realizzazione dei contratti di norma entro apprendistato per la qualifica e il 15 gennaio diploma professionale, il diploma di ogni anno.istruzione secondaria superiore e il certificato di specializzazione tecnica superiore e di apprendistato per l'alta formazione e ricerca;
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Sources: Protocollo d'Intesa
Monitoraggio. Le misure Ai fini del monitoraggio delle risorse è necessario provvedere mediante il sistema SARe, entro il 25esimo giorno del mese successivo a quello di monitoraggio riferimento, alla rendicontazione del numero delle giornate in cui è stata utilizzata la CIGD nell’unità locale e vigilanza sull'efficacia il numero delle ore fruite dai singoli lavoratori previsti nella domanda e coincidenti con l’ammontare complessivamente richiesto ad INPS con il modello SR41. La comunicazione dell’utilizzo mensile dovrà essere sempre fornita anche se pari a zero. - L’assenza di detta comunicazione potrà comportare la non autorizzazione di ulteriori domande nell’ipotesi in cui la normativa nazionale preveda periodi aggiuntivi rispetto quanto disciplinato all’art. 22 del Piano triennale DL 18/2020 di prevenzione della corruzione sono costituite da attività di controllo sulla sua attuazione e da tutti gli eventuali interventi di implementazione e di miglioramento del suo contenutocui al presente accordo. Il RPCT, coadiuvato dal Gruppo di Supporto, procederà a verifiche degli adempimenti prescritti dalla legge n. 190/2012 e ss.mm.ii. secondo le seguenti azioni complementari:
1. raccolta di informazioni
2. verifiche e controlli presso le strutture organizzative
3. funzione di audit
4. verifiche sulla pagina “amministrazione trasparente”
5. acquisizione di dichiarazioni sostitutive di atto di notorietà. Il Responsabile raccoglierà informazioni- ARPAL Umbria provvederà, anche per via telematicain collaborazione con INPS - che ai sensi del DL 18/2020 effettua il monitoraggio del rispetto del limite di spesa, fornendo i risultati al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e alle Regioni - al costante monitoraggio dell’andamento delle domande pervenute da parte dei Dirigenti e/o datori di lavoro e dell’utilizzo delle risorse finanziarie rendendo disponibili tali informazioni alle parti firmatarie. - ARPAL Umbria pubblicherà sul proprio sito istituzionale tutti i provvedimenti di autorizzazione contenenti la denominazione delle imprese beneficiarie, il periodo autorizzato e il numero dei Direttori lavoratori. Si conviene di richiedere al MLPS e ad INPS l’utilizzo delle Scuole e/o del personale della categoria EP e/o dei titolari di incarichi di responsabilità ex art. 91, comma 3, del C.C.N.L. vigente al verificarsi di ogni fenomeno di cui essi ritengano opportuno informare il Responsabile. Il RPCT procederà, sempre con l’ausilio del Gruppo di Supporto, a verifiche e controlli presso le strutture e gli uffici dell’Ateneo in cui sia presente almeno un ambito di attività tra quelle considerate a rischio di corruzione, al fine di effettuare il controllo del rispetto delle misure contenute nel Piano nonché delle condizioni di correttezza e legittimità su campioni rappresentativi di procedimenti amministrativi e di processi (intesi come catene di procedimenti che coinvolgono più unità organizzative) in corso o conclusi. I controlli saranno concentrati soprattutto sui principali processi individuati nelle aree a rischio elencate nel presente Piano. A tal fine il RPCT potrà avvalersi della metodologia e degli input contenuti nell’Aggiornamento 2015 al Piano Nazionale Anticorruzione, individuando una serie di indicatori di efficacia e di economicità nelle diverse fasi degli approvvigionamenti. Il Responsabile potrà svolgere eventuale specifici audit in relazione all’attuazione di tutte o di alcune delle misure contenute nel Piano, attraverso riunioni con i Dirigenti e/o dei Direttori delle Scuole e/o del personale della categoria EP e/o dei titolari di incarichi di responsabilità ex art. 91, comma 3, del C.C.N.L. vigente, scambio di note, acquisizione di dichiarazioni sostitutive di atto di notorietà, nonché attraverso relazioni. Saranno inoltre acquisiti reports da parte dei Dirigenti e/o del personale della categoria EP e/o dei titolari di incarichi di responsabilità ex art. 91, comma 3, del C.C.N.L. vigente, anche ai fini dell’attività di monitoraggio, verifica e valutazione svolte nell’ambito del Ciclo della performance, stante l’assegnazione a pressoché ciascuno di essi di obiettivi relativi all’applicazione delle misure previste nel presente Piano, nonché la stretta correlazione esistente con il Piano della performance. I risultati del monitoraggio saranno pubblicati nella relazione annuale del Responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza, risorse residue di cui all’art. 144 c. 6 bis del Dlgs 148/2015 e smi al fine di ampliare la possibilità autorizzare la concessione di trattamenti di integrazione salariale previsti dall’articolo 22 del decreto legge 18/2020. Le parti firmatarie concordano nel prevedere momenti di condivisione sui risultati dell’attuazione delle previsioni del presente accordo. Il presente accordo potrà essere altresì oggetto di modifiche ed integrazioni qualora intervengano nuovi provvedimenti normativi e circolari, comma 14, della legge n. 190/2012 e ss.mm.iicomunicazioni o note del MLPS e/o di INPS che forniscano interpretazioni diverse ovvero non coerenti con quanto sopra riportato nonché in esito ai risultati di monitoraggio sull’attuazione dello stesso. che sarà pubblicata Si conviene infine di dare massima diffusione alle suddette regole attraverso apposita informativa sul sito istituzionale dell’Ateneo regionale all’indirizzo ▇▇▇.▇▇▇▇▇▇▇▇▇▇▇▇▇▇▇▇.▇▇▇▇▇▇▇.▇▇▇▇▇▇.▇▇ e di norma entro il 15 gennaio di ogni annoARPAL Umbria ▇▇▇▇▇://▇▇▇.▇▇▇▇▇▇▇▇▇▇▇.▇▇/▇▇▇▇▇▇▇▇▇-▇▇▇▇▇-▇▇▇▇▇▇▇▇▇▇▇▇-▇▇-▇▇▇▇▇▇.
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Sources: Accordo Quadro Per L’accesso Alla Cassa Integrazione in Deroga
Monitoraggio. Le misure Il Responsabile Unico per l’attuazione del Patto della Città Metropolitana garantisce l’attivazione e la corretta alimentazione del sistema informatizzato di raccolta e gestione dei dati di monitoraggio e vigilanza sull'efficacia del Piano triennale di prevenzione della corruzione sono costituite da attività di controllo sulla sua attuazione e da tutti gli eventuali interventi di implementazione e di miglioramento del suo contenuto. Il RPCT, coadiuvato dal Gruppo di Supporto, procederà a verifiche degli adempimenti prescritti dalla legge n. 190/2012 e ss.mm.ii. secondo le seguenti azioni complementari:
1. raccolta di informazioni
2. verifiche e controlli presso le strutture organizzative
3. funzione di audit
4. verifiche sulla pagina “amministrazione trasparente”
5. acquisizione di dichiarazioni sostitutive di atto di notorietà. Il Responsabile raccoglierà informazioni, anche per via telematica, da parte dei Dirigenti e/o dei Direttori delle Scuole e/o del personale della categoria EP e/o dei titolari di incarichi di responsabilità ex art. 91, comma 3, del C.C.N.L. vigente al verificarsi di ogni fenomeno di cui essi ritengano opportuno informare il Responsabile. Il RPCT procederà, sempre con l’ausilio del Gruppo di Supporto, a verifiche e controlli presso le strutture e gli uffici dell’Ateneo in cui sia presente almeno un ambito di attività tra quelle considerate a rischio di corruzione, al fine di effettuare permettere: - il controllo del caricamento dei dati dell’operazione finanziata o cofinanziata con risorse FSC; - la raccolta e l’invio delle informazioni per le varie tipologie di monitoraggio (finanziario, procedurale, e fisico) secondo il sistema di classificazione indicato dall’IGRUE (Ispettorato Generale per i Rapporti finanziari con l'Unione Europea) attraverso il Protocollo Unico di Colloquio (PUC) e nel rispetto delle scadenze individuate dal livello nazionale. Inoltre il Responsabile Unico per l’attuazione del Patto adotta tutte le misure contenute nel Piano nonché opportune affinché i dati forniti dai Comuni, beneficiari finali del programma, siano sottoposti ad un adeguato processo di verifica e controllo di qualità, tale da garantire l’affidabilità e la congruenza delle condizioni di correttezza e legittimità su campioni rappresentativi di procedimenti amministrativi e di processi (intesi come catene di procedimenti che coinvolgono più unità organizzative) in corso o conclusi. I controlli saranno concentrati soprattutto sui principali processi individuati nelle aree a rischio elencate nel presente Piano. A tal fine il RPCT potrà avvalersi della metodologia e degli input contenuti nell’Aggiornamento 2015 al Piano Nazionale Anticorruzione, individuando una serie di indicatori di efficacia e di economicità nelle diverse fasi degli approvvigionamenti. Il Responsabile potrà svolgere eventuale specifici audit in relazione all’attuazione di tutte o di alcune delle misure contenute nel Piano, attraverso riunioni con i Dirigenti e/o dei Direttori delle Scuole e/o del personale della categoria EP e/o dei titolari di incarichi di responsabilità ex art. 91, comma 3, del C.C.N.L. vigente, scambio di note, acquisizione di dichiarazioni sostitutive di atto di notorietà, nonché attraverso relazioni. Saranno inoltre acquisiti reports da parte dei Dirigenti e/o del personale della categoria EP e/o dei titolari di incarichi di responsabilità ex art. 91, comma 3, del C.C.N.L. vigenteinformazioni monitorate, anche ai fini dell’attività della verifica prevista per il trasferimento delle risorse finanziarie. Nel dettaglio, i dati di attuazione sono inviati alla SNM - IGRUE tramite SMEC, programma elaborato e gestito dal Centro Regionale di programmazione della Regione Sardegna, che opera quale Sistema Informativo Locale trasmittente secondo il Protocollo Unico di Colloquio (PUC) Tracciato Unico. Il Sistema SMEC si configura come aperto per quanto riguarda l'inserimento dei dati, ma la loro validazione è bimestrale. La raccolta e l’inserimento dei dati in SMEC è di competenza del Comune attuatore . Il Comune, attraverso delle apposite password, è in grado di alimentare il sistema SMEC inserendo i dati di monitoraggio e di gestione dei progetti di propria competenza. Il RUP è responsabile della veridicità del dato e richiede al Responsabile Unico per l’attuazione del Patto la chiusura di un intervento. Particolare rilevanza assume l’inserimento del dato relativo al “costo realizzato”. Per tale si intende la spesa sostenuta desumibile dalla determinazione certificata del debito contratto a seguito dell’esecuzione della prestazione, ovvero, la somma degli importi degli atti amministrativi di liquidazione previsti dai rispettivi ordinamenti. Tale costo, nel caso di realizzazione di opere e lavori pubblici, coincide con la somma degli importi degli atti amministrativi di liquidazione delle seguenti categorie di voci: - per i lavori, con l’importo del SAL liquidato; - per le somme a disposizione, con l’importo riconosciuto dall’atto amministrativo di liquidazione. Nel caso di fornitura di beni e servizi, coincide con la somma degli importi degli atti amministrativi di liquidazione della spesa. Il corretto inserimento del suddetto dato su SMEC, avviene attraverso la valorizzazione del cd. Piano dei costi, reperibile nella Sezione finanziaria dell’intervento. L’avvenuto inserimento del costo realizzato e del costo da realizzare, per le annualità ivi indicate, attesta la veridicità del dato così acquisito dal sistema, sulla base del quale potranno essere predisposte le richieste di rimborso. Nella fase di prevalidazione a livello SMEC i dati sono sottoposti a specifici controlli. Tale procedura è di competenza del Responsabile di Linea d’Azione individuato dalla Città Metropolitana. Sulla base dell’esito della procedura di controllo, il dato può essere inviato al Responsabile Unico per l’attuazione del Patto per la validazione centrale o, qualora i dati non siano coerenti, essere inviato in correzione al Comune. L’invio dei dati al Responsabile Unico per l’attuazione del Patto per la validazione centrale deve avvenire, per ogni bimestre di monitoraggio, verifica e valutazione svolte nell’ambito entro le date sottoindicate − scadenza 23 marzo invio al Responsabile Unico della Città Metropolitana 10 marzo − scadenza 23 maggio invio al Responsabile Unico della Città Metropolitana 10 maggio − scadenza 23 luglio invio al Responsabile Unico della Città Metropolitana10 luglio − scadenza 23 settembre invio al Responsabile Unico della Città Metropolitana10 settembre − scadenza 23 novembre invio al Responsabile Unico della Città Metropolitana10 novembre − scadenza 23 gennaio invio al Responsabile Unico della Città Metropolitana10 gennaio I dati di monitoraggio dei progetti vengono trasmessi dalla Città Metropolitana al SNM - IGRUE. Il Responsabile Unico per l’attuazione del Ciclo della performance, stante l’assegnazione Patto è tenuto a pressoché ciascuno di essi di obiettivi relativi all’applicazione delle misure previste nel presente Piano, nonché la stretta correlazione esistente con il Piano della performancevalidare le informazioni sul SNM - IGRUE. I risultati Il responsabile del monitoraggio saranno pubblicati nella relazione annuale del Responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenzaFSC dell’Agenzia di Coesione Territoriale provvede, alle scadenze prefissate, ad effettuare il consolidamento di cui all’art. 1, comma 14, della legge n. 190/2012 e ss.mm.ii. che sarà pubblicata sul sito istituzionale dell’Ateneo di norma entro il 15 gennaio di ogni annotutti i dati contenuti nel Patto validati nel SNM - IGRUE.
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Sources: Accordo Di Collaborazione
Monitoraggio. Le misure I soggetti attuatori di interventi finanziati dal FSE sono tenuti a fornire i dati di monitoraggio finanziario e vigilanza sull'efficacia del Piano triennale di prevenzione della corruzione sono costituite da attività di controllo sulla sua attuazione e da tutti gli eventuali interventi di implementazione e di miglioramento del suo contenuto. Il RPCT, coadiuvato dal Gruppo di Supporto, procederà a verifiche degli adempimenti prescritti dalla legge n. 190/2012 e ss.mm.ii. fisico dei progetti secondo le seguenti azioni complementari:
1indicazioni e le scadenze stabilite dalla Regione. raccolta A tale scopo i soggetti attuatori possono accedere in lettura e parzialmente in scrittura ai dati contenuti nel db FSE relativi ai propri progetti. In relazione a ciascun progetto, il soggetto attuatore: − inserisce i dati di informazioni
2. verifiche dettaglio del progetto; − inserisce e controlli presso le strutture organizzative
3. funzione valida, quando richiesto, la previsione di audit
4. verifiche sulla pagina “amministrazione trasparente”
5. acquisizione spesa relativa al progetto; - inserisce i dati fisici di dichiarazioni sostitutive dettaglio concernenti i partecipanti, rilevati al termine degli interventi, ripartiti per condizione di atto di notorietà. Il Responsabile raccoglierà informazioni, anche per via telematica, da parte dei Dirigenti studio e/o lavorativa, età, sesso, titolo di studio etc., e per Assi e misure; - inserisce i dati finanziari relativi ai pagamenti effettuati, li valida e invia all’Amministrazione competente, entro i 5 giorni lavorativi successivi alla scadenza della rilevazione trimestrale (al 31.03, al 30.06, al 30.09, al 31.12) e con le procedure definite, la stampa cartacea di tali dati, debitamente sottoscritta dal legale rappresentante. I dati finanziari di rilevazione trimestrale delle spese sono riferiti all’azione cioè all’insieme delle attività del progetto che fanno capo ad una stessa tipologia di azione del CdP. Si precisa che l’alimentazione del sistema informativo regionale non completa l’adempimento previsto per il soggetto attuatore: per ciascun periodo di riferimento, esso deve inviare all’Amministrazione competente il format cartaceo di autocertificazione generato direttamente dal sistema informativo regionale; tale autocertificazione deve essere prodotta anche dopo la conclusione delle azioni progettuali, secondo le scadenze previste, fino a quando il progetto non sia stato formalmente chiuso dall’Amministrazione. Nel caso di Associazione temporanea, l’obbligo di alimentazione del sistema informativo regionale e di validazione ed invio all’Amministrazione delle autocertificazioni relative ai dati di spesa, comprensive delle spese sostenute da tutti i soggetti attuatori associati, ricade sul soggetto mandatario. La corretta e tempestiva alimentazione del sistema informativo regionale da parte di tutti i soggetti coinvolti, ciascuno per i dati di propria competenza e sulla base del rispettivo livello di operatività nei confronti del sistema informatizzato, è condizione indispensabile per le erogazioni finanziarie. Pertanto il mancato inserimento ed aggiornamento dei Direttori delle Scuole e/o dati nei tempi e con le modalità previste comporta la sospensione dei pagamenti. 21 Cfr. anche prot. Regionale 126/28309/11.3.6 del personale della categoria EP e/o dei titolari di incarichi di responsabilità 29.11.2005 avente ad oggetto “Circolare inerente la ritenuta d’acconto ex art. 91, comma 3, del C.C.N.L. vigente al verificarsi di ogni fenomeno di cui essi ritengano opportuno informare il Responsabile. Il RPCT procederà, sempre con l’ausilio del Gruppo di Supporto, a verifiche e controlli presso le strutture e gli uffici dell’Ateneo in cui sia presente almeno un ambito di attività tra quelle considerate a rischio di corruzione, al fine di effettuare il controllo del rispetto delle misure contenute nel Piano nonché delle condizioni di correttezza e legittimità su campioni rappresentativi di procedimenti amministrativi e di processi (intesi come catene di procedimenti che coinvolgono più unità organizzative) in corso o conclusi. I controlli saranno concentrati soprattutto sui principali processi individuati nelle aree a rischio elencate nel presente Piano. A tal fine il RPCT potrà avvalersi della metodologia e degli input contenuti nell’Aggiornamento 2015 al Piano Nazionale Anticorruzione, individuando una serie di indicatori di efficacia e di economicità nelle diverse fasi degli approvvigionamenti. Il Responsabile potrà svolgere eventuale specifici audit in relazione all’attuazione di tutte o di alcune delle misure contenute nel Piano, attraverso riunioni con i Dirigenti e/o dei Direttori delle Scuole e/o del personale della categoria EP e/o dei titolari di incarichi di responsabilità ex art. 91, comma 3, del C.C.N.L. vigente, scambio di note, acquisizione di dichiarazioni sostitutive di atto di notorietà, nonché attraverso relazioni. Saranno inoltre acquisiti reports da parte dei Dirigenti e/o del personale della categoria EP e/o dei titolari di incarichi di responsabilità ex art. 91, comma 3, del C.C.N.L. vigente, anche ai fini dell’attività di monitoraggio, verifica e valutazione svolte nell’ambito del Ciclo della performance, stante l’assegnazione a pressoché ciascuno di essi di obiettivi relativi all’applicazione delle misure previste nel presente Piano, nonché la stretta correlazione esistente con il Piano della performance. I risultati del monitoraggio saranno pubblicati nella relazione annuale del Responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza, di cui all’art. 1, comma 14, della legge n. 190/2012 e ss.mm.ii. che sarà pubblicata sul sito istituzionale dell’Ateneo di norma entro il 15 gennaio di ogni anno28 D.P.R. 600/73”.
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Sources: Procedure for the Design, Management, and Reporting of Training Interventions
Monitoraggio. Le misure Sulla scorta di monitoraggio quanto previsto dal D.L. n. 77/2021 è stato istituito il Servizio centrale per il PNRR, presso il Ministero dell'Economia e vigilanza sull'efficacia delle Finanze - Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato, con compiti di coordinamento operativo, monitoraggio, rendicontazione e controllo del Piano triennale PNRR, che rappresenta il punto di prevenzione della corruzione sono costituite da attività contatto nazionale per l'attuazione del PNRR ai sensi dell’articolo 22 del Regolamento (UE) 2021/241, conformandosi ai relativi obblighi di controllo sulla sua attuazione e da tutti gli eventuali interventi di implementazione informazione, comunicazione e di miglioramento del suo contenutopubblicità. Il RPCTMinistero della Cultura, coadiuvato dal Gruppo tramite la propria struttura di Supportomissione istituita presso il Segretariato generale, procederà a verifiche degli adempimenti prescritti dalla legge n. 190/2012 e ss.mm.ii. secondo le seguenti azioni complementari:
1. raccolta di informazioni
2. verifiche e controlli presso le strutture organizzative
3. funzione di audit
4. verifiche sulla pagina “amministrazione trasparente”
5. acquisizione di dichiarazioni sostitutive di atto di notorietà. Il Responsabile raccoglierà informazioni, anche sarà deputato ad interfacciarsi costantemente con il Servizio centrale per via telematica, da parte dei Dirigenti e/o dei Direttori delle Scuole e/o del personale della categoria EP e/o dei titolari di incarichi di responsabilità ex art. 91, comma 3, del C.C.N.L. vigente al verificarsi di ogni fenomeno di cui essi ritengano opportuno informare il Responsabile. Il RPCT procederà, sempre con l’ausilio del Gruppo di Supporto, a verifiche e controlli presso le strutture e gli uffici dell’Ateneo in cui sia presente almeno un ambito di attività tra quelle considerate a rischio di corruzionePNRR, al fine di effettuare il controllo del rispetto delle misure contenute nel Piano nonché delle condizioni fornire un adeguato flusso informativo in merito allo stato di correttezza avanzamento fisico e legittimità su campioni rappresentativi di procedimenti amministrativi e di processi (intesi come catene di procedimenti che coinvolgono più unità organizzative) in corso o conclusi. I controlli saranno concentrati soprattutto sui principali processi individuati nelle aree a rischio elencate nel presente Piano. A tal fine il RPCT potrà avvalersi della metodologia e finanziario degli input contenuti nell’Aggiornamento 2015 al Piano Nazionale Anticorruzione, individuando una serie di indicatori di efficacia e di economicità nelle diverse fasi degli approvvigionamenti. Il Responsabile potrà svolgere eventuale specifici audit in relazione all’attuazione di tutte o di alcune delle misure contenute nel Piano, attraverso riunioni con i Dirigenti e/o dei Direttori delle Scuole e/o del personale della categoria EP e/o dei titolari di incarichi di responsabilità ex art. 91, comma 3, del C.C.N.L. vigente, scambio di note, acquisizione di dichiarazioni sostitutive di atto di notorietà, nonché attraverso relazioni. Saranno inoltre acquisiti reports da parte dei Dirigenti e/o del personale della categoria EP e/o dei titolari di incarichi di responsabilità ex art. 91, comma 3, del C.C.N.L. vigenteinterventi, anche al fine di attivare i circuiti finanziari per il trasferimento delle risorse ai fini dell’attività soggetti attuatori di progetti selezionati nell’ambito del quadro di attuazione delle diverse iniziative. Al fine di supportare le attività di gestione, di monitoraggio, verifica di rendicontazione e valutazione svolte nell’ambito di controllo delle componenti del Ciclo NextGenerationEU, il Ministero dell'Economia e delle Finanze - Dipartimento della performance, stante l’assegnazione a pressoché ciascuno di essi di obiettivi relativi all’applicazione delle misure previste nel presente Piano, nonché la stretta correlazione esistente con il Piano della performance. I risultati del monitoraggio saranno pubblicati nella relazione annuale del Responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenzaRagioneria generale dello Stato - renderà disponibile un apposito sistema informatico, di cui all’art. 11043 della Legge 30 dicembre 2020, comma 14n. 178, della legge n. 190/2012 denominato “ReGIS”. L’Amministrazione titolare attiverà il sistema di monitoraggio controllo e ss.mm.iirendicontazione in coerenza con tale quadro. In particolare, i soggetti beneficiari di risorse nell’ambito del PNRR dovranno trasferire all’Amministrazione, con cadenza periodica e secondo le indicazioni che sarà pubblicata sul sito istituzionale dell’Ateneo saranno fornite dal MEF, tutti i dati e le informazioni necessarie per una corretta alimentazione del sistema informativo ReGIS. Ad ogni modo, negli atti di norma entro il finanziamento e successivi atti negoziali tra MiC, e soggetti beneficiari saranno individuate - sulla scorta delle indicazioni contenute nel DPCM del 15 gennaio settembre 2021 e nelle successive linee guida MEF in materia - 21 le modalità, le tempistiche e gli strumenti per la trasmissione dei dati di ogni annomonitoraggio fisico e finanziario degli interventi.
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Sources: Investment Guidelines
Monitoraggio. Le misure In base ai cicli di intervento, al numero dei trattamenti effettuati e alle relative garanzie previste nel Piano Operativo contro topi, ratti e blatte deve essere svolto il monitoraggio costante con lo scopo di tenere sotto controllo l’andamento della disinfestazione e vigilanza sull'efficacia del Piano triennale della derattizzazione e ripetere il trattamento nel caso in cui si riscontrasse la persistenza dell’infestazione. Gli interventi dovranno essere costantemente monitorati per evitare inutile spargimento nell’ambiente di prevenzione sostanze chimiche eccedenti il necessario, per ma66ntenere sotto controllo l’andamento della corruzione sono costituite da attività derattizzazione e deblattizzazione, per accertare le cause della presenza di controllo sulla sua attuazione topi, ratti e da tutti gli eventuali interventi di implementazione blatte ed infine per programmare il corretto utilizzo dei rodenticidi e di miglioramento del suo contenutoblatticidi. Il RPCT, coadiuvato dal Gruppo monitoraggio permetterà inoltre di Supporto, procederà a verifiche degli adempimenti prescritti dalla legge n. 190/2012 e ss.mm.iiverificare l’efficacia dei vari prodotti utilizzati al fine eventualmente di alternare i formulati. Ad ogni uscita dovrà essere aggiornato apposito registro alfanumerico su base informatizzata (secondo le seguenti azioni complementari:
1necessità e le specifiche tecniche da concordarsi con il RUP/Direttore di esecuzione del contratto sul quale riportare l’andamento del monitoraggio. raccolta Quanto emerso dal monitoraggio contro topi, ratti e blatte deve essere inserito in apposita mappatura del territorio e nel registro dati di informazioni
2rilevazione a cura della Ditta appaltatrice il cui aggiornamento sarà redatto e consegnato al RUP/Direttore di esecuzione del contratto, il cui costo sarà ricompreso nel Piano Operativo d’intervento. verifiche Non vi saranno pertanto compensi aggiuntivi per la redazione e controlli presso le strutture organizzative
3l’aggiornamento delle mappature di cui sopra. funzione Tutti i rapporti relativi al monitoraggio/controllo degli infestanti e rapporti di audit
4. verifiche sulla pagina “amministrazione trasparente”
5. acquisizione intervento dovranno essere conformi alla normativa HACCP controllo delle esche contenute negli erogatori con la supervisione dei referenti del Servizio Prevenzione e Protezione o di dichiarazioni sostitutive altro personale autorizzato IGEA individuato dal SPP; sostituzione dell’esca, ove necessario; sostituzione degli erogatori, in caso di atto di notorietà. Il Responsabile raccoglierà informazioni, anche per via telematica, da parte dei Dirigenti erottura o manomissione irreparabile; eventuali spostamenti degli erogatori (con aggiornamento nelle relative planimetrie); indicazione sui cartelli/o dei Direttori delle Scuole e/o del personale etichette della categoria EP e/o dei titolari di incarichi di responsabilità ex art. 91, comma 3, del C.C.N.L. vigente al verificarsi data di ogni fenomeno intervento; eventuale ripetizione dell’intervento con l’impiego di cui essi ritengano opportuno informare il Responsabile. Il RPCT procederà, sempre con l’ausilio del Gruppo di Supporto, a verifiche e controlli presso le strutture e gli uffici dell’Ateneo in cui sia presente almeno un ambito di attività tra quelle considerate a rischio di corruzione, al fine di effettuare il controllo del rispetto delle misure contenute nel Piano nonché delle condizioni di correttezza e legittimità su campioni rappresentativi di procedimenti amministrativi e di processi (intesi come catene di procedimenti che coinvolgono più unità organizzative) in corso o conclusi. I controlli saranno concentrati soprattutto sui principali processi individuati nelle aree a rischio elencate nel presente Piano. A tal fine il RPCT potrà avvalersi della metodologia e degli input contenuti nell’Aggiornamento 2015 al Piano Nazionale Anticorruzione, individuando una serie di indicatori di efficacia e di economicità nelle diverse fasi degli approvvigionamenti. Il Responsabile potrà svolgere eventuale specifici audit altri presidi se necessario; aggiornamento scheda monitoraggio in relazione all’attuazione di tutte alla possibile assenza o di alcune delle misure contenute nel Piano, attraverso riunioni con i Dirigenti e/o dei Direttori delle Scuole e/o del personale della categoria EP e/o dei titolari di incarichi di responsabilità ex art. 91, comma 3, del C.C.N.L. vigente, scambio di note, acquisizione di dichiarazioni sostitutive di atto di notorietà, nonché attraverso relazioni. Saranno inoltre acquisiti reports da parte dei Dirigenti e/o del personale della categoria EP e/o dei titolari di incarichi di responsabilità ex art. 91, comma 3, del C.C.N.L. vigente, anche ai fini dell’attività di monitoraggio, verifica e valutazione svolte nell’ambito del Ciclo della performance, stante l’assegnazione a pressoché ciascuno di essi di obiettivi relativi all’applicazione delle misure previste nel presente Piano, nonché la stretta correlazione esistente con il Piano della performance. I risultati del monitoraggio saranno pubblicati nella relazione annuale del Responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza, di cui all’art. 1, comma 14, della legge n. 190/2012 e ss.mm.ii. che sarà pubblicata sul sito istituzionale dell’Ateneo di norma entro il 15 gennaio di ogni annopresenza d’infestazione.
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Sources: Service Agreement
Monitoraggio. Le La Società nell’espletamento dei servizi di cui al presente contratto, dovrà adottare tutte le misure idonee a garantire l’efficacia, l’efficienza e l’economicità degli stessi. La Società, mensilmente, dovrà provvedere alla rendicontazione tecnico-qualitativa ed economica delle attività svolte per ogni servizio. Entro il 20 di monitoraggio e vigilanza sull'efficacia ogni mese la Società deve trasmettere al Dirigente o al Responsabile dei Servizi Sociali del Piano triennale Comune la rendicontazione tecnico-qualitativa dei servizi svolti nel mese precedente. La Società si impegna ad organizzare verifiche periodiche, di prevenzione della corruzione sono costituite da attività norma trimestrali, con le AS di controllo sulla sua attuazione e da tutti gli eventuali interventi di implementazione e di miglioramento del suo contenuto. Il RPCT, coadiuvato dal Gruppo di Supporto, procederà a verifiche degli adempimenti prescritti dalla legge n. 190/2012 e ss.mm.ii. secondo le seguenti azioni complementari:
1. raccolta di informazioni
2. verifiche e controlli presso le strutture organizzative
3. funzione di audit
4. verifiche sulla pagina “amministrazione trasparente”
5. acquisizione di dichiarazioni sostitutive di atto di notorietà. Il Responsabile raccoglierà informazioni, anche per via telematica, da parte dei Dirigenti riferimento e/o acquisire relazioni scritte finalizzate ad un monitoraggio dell’andamento del servizio; su richiesta dell’Ente Locale, a trasmettere tale documentazione al Dirigente o Responsabile dei Direttori delle Scuole e/o Servizi Sociali del personale della categoria EP e/o dei titolari Comune, e ad attestare l’attuazione degli elementi di incarichi di responsabilità ex artqualità aggiuntivi descritti all’art. 91, comma 3, del C.C.N.L. vigente al verificarsi 8. Entro il 30 di ogni fenomeno mese la Società trasmetterà al Dirigente o al Responsabile dei Servizi Sociali la rendicontazione economica dei servizi svolti. Qualora in sede di monitoraggio mensile la spesa preventivata dovesse dimostrarsi in ragione di anno superiore alla spesa impegnata dal Comune di Viareggio, i competenti uffici comunali procederanno immediatamente alla valutazione dei casi in carico per eventualmente procedere alla riduzione di parte degli stessi, o, in subordine, all’integrazione dell’eventuale impegno di spesa per i maggiori servizi erogati. Il Comune di Viareggio, ad esercizio chiuso, richiede agli uffici amministrativi di I Care copia delle fatture emesse da eventuali soggetti terzi affidatari che espletano per conto della società i servizi di cui essi ritengano opportuno informare il Responsabileall’articolo 2. Il RPCT procederà, sempre con l’ausilio del Gruppo di Supporto, a verifiche e controlli presso le strutture e gli uffici dell’Ateneo in cui sia presente almeno un ambito di attività tra quelle considerate a rischio di corruzione, al fine di effettuare il controllo del rispetto delle misure contenute nel Piano nonché delle condizioni di correttezza e legittimità su campioni rappresentativi di procedimenti amministrativi e di processi (intesi come catene di procedimenti che coinvolgono più unità organizzative) in corso o conclusi. I controlli saranno concentrati soprattutto sui principali processi individuati nelle aree a rischio elencate nel presente Piano. A tal fine il RPCT potrà avvalersi Per i ritardi nella produzione della metodologia e degli input contenuti nell’Aggiornamento 2015 al Piano Nazionale Anticorruzione, individuando una serie di indicatori di efficacia e di economicità nelle diverse fasi degli approvvigionamenti. Il Responsabile potrà svolgere eventuale specifici audit in relazione all’attuazione di tutte o di alcune delle misure contenute nel Piano, attraverso riunioni con i Dirigenti e/o dei Direttori delle Scuole e/o del personale della categoria EP e/o dei titolari di incarichi di responsabilità ex art. 91, comma 3, del C.C.N.L. vigente, scambio di note, acquisizione di dichiarazioni sostitutive di atto di notorietà, nonché attraverso relazioni. Saranno inoltre acquisiti reports da parte dei Dirigenti e/o del personale della categoria EP e/o dei titolari di incarichi di responsabilità ex art. 91, comma 3, del C.C.N.L. vigente, anche ai fini dell’attività di monitoraggio, verifica e valutazione svolte nell’ambito del Ciclo della performance, stante l’assegnazione a pressoché ciascuno di essi di obiettivi relativi all’applicazione delle misure previste nel presente Piano, nonché la stretta correlazione esistente con il Piano della performance. I risultati del monitoraggio saranno pubblicati nella relazione annuale del Responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza, documentazione di cui all’art. 1, comma 14, della legge al presente articolo si applicano le penali previste dalla disciplina quadro per la stipula dei contratti di servizio tra il Comune di Viareggio e la Società “I CARE S.r.l.” prevista con delibera di Consiglio Comunale n. 190/2012 e ss.mm.ii. 45 del 18.05.2016 che sarà pubblicata sul sito istituzionale dell’Ateneo I Care srl dichiara espressamente di norma entro il 15 gennaio di ogni annoaccettare.
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Sources: Service Agreement
Monitoraggio. Le misure L’attività di monitoraggio verrà svolta nel rispetto delle procedure previste per l’utilizzo delle risorse del Fondo Sviluppo e vigilanza sull'efficacia Coesione, che la Regione si impegna per quanto di competenza ad applicare direttamente o per il tramite del Soggetto attuatore. Il Ministero si riserva di verificare tramite gli uffici competenti, anche con ispezioni in loco, l’avanzamento del programma di cui al Piano in allegato. La Regione s’impegna a garantire al personale ministeriale e agli organismi preposti alla verifica dell’utilizzo del Fondo Sviluppo e Coesione l’accesso alla documentazione amministrativa, tecnica e contabile relativa all’espletamento delle forniture finanziate. La Regione si impegna altresı̀: - a tenere un sistema di contabilità separata attraverso l’istituzione nel proprio bilancio di specifici capitoli di spesa e di entrata per gli interventi finanziati a valere sulle risorse di cui all’Addendum al Piano Operativo Infrastrutture FSC 2014/2020; - ad inserire ed aggiornare i dati relativi al monitoraggio finanziario e all’avanzamento fisico e procedurale delle forniture nel rispetto di quanto previsto nel Sistema di Gestione e Controllo del Piano triennale Operativo Infrastrutture FSC 2014 -2020, dalla Circolare del Ministro per la Coesione territoriale e il Mezzogiorno n. 1 del 26 maggio 2017, punto A.3), dalle Delibere CIPE 10 agosto 2016, n. 25 e 1 dicembre 2016, n. 54. I dati sono inseriti ed aggiornati nel Sistema di prevenzione della corruzione sono costituite da attività monitoraggio indicato dal MIMS. - La Regione si impegna a garantire, eventualmente per il tramite del Soggetto attuatore, la corretta alimentazione del Sistema di controllo sulla sua attuazione monitoraggio in termini di completezza e da tutti gli eventuali interventi di implementazione e di miglioramento del suo contenuto. Il RPCT, coadiuvato dal Gruppo di Supporto, procederà a verifiche degli adempimenti prescritti dalla legge n. 190/2012 e ss.mm.ii. validazione dei dati inseriti secondo le seguenti azioni complementari:
1. raccolta modalità operative e le specifiche tecniche del Sistema, in modo da permettere una efficace trasmissione dei dati stessi nella Banca Dati Unitaria (BDU) gestita dal MEF-RGS-IGRUE; - a prestare la massima collaborazione all’espletamento delle attività di informazioni
2. verifiche tutti i soggetti incaricati dei controlli, ai vari livelli, sull’attuazione dell’intervento di cui all’Addendum al Piano Operativo Infrastrutture MIT FSC 2014-2020 fornendo le informazioni richieste e controlli presso le strutture organizzative
3. funzione di audit
4. verifiche sulla pagina “amministrazione trasparente”
5. acquisizione di dichiarazioni sostitutive di atto di notorietà. Il Responsabile raccoglierà informazioni, anche per via telematica, da parte estratti o copie dei Dirigenti e/documenti o dei Direttori delle Scuole e/o del personale della categoria EP e/o dei titolari di incarichi di responsabilità ex art. 91, comma 3, del C.C.N.L. vigente al verificarsi di ogni fenomeno di cui essi ritengano opportuno informare il Responsabile. Il RPCT procederà, sempre con l’ausilio del Gruppo di Supporto, a verifiche e controlli presso le strutture e gli uffici dell’Ateneo in cui sia presente almeno un ambito di attività tra quelle considerate a rischio di corruzione, al fine di effettuare il controllo del rispetto delle misure contenute nel Piano nonché delle condizioni di correttezza e legittimità su campioni rappresentativi di procedimenti amministrativi e di processi (intesi come catene di procedimenti che coinvolgono più unità organizzative) in corso o conclusi. I controlli saranno concentrati soprattutto sui principali processi individuati nelle aree a rischio elencate nel presente Piano. A tal fine il RPCT potrà avvalersi della metodologia e degli input contenuti nell’Aggiornamento 2015 al Piano Nazionale Anticorruzione, individuando una serie di indicatori di efficacia e di economicità nelle diverse fasi degli approvvigionamenti. Il Responsabile potrà svolgere eventuale specifici audit in relazione all’attuazione di tutte o di alcune delle misure contenute nel Piano, attraverso riunioni con i Dirigenti e/o dei Direttori delle Scuole e/o del personale della categoria EP e/o dei titolari di incarichi di responsabilità ex art. 91, comma 3, del C.C.N.L. vigente, scambio di note, acquisizione di dichiarazioni sostitutive di atto di notorietà, nonché attraverso relazioni. Saranno inoltre acquisiti reports da parte dei Dirigenti e/o del personale della categoria EP e/o dei titolari di incarichi di responsabilità ex art. 91, comma 3, del C.C.N.L. vigente, anche ai fini dell’attività di monitoraggio, verifica e valutazione svolte nell’ambito del Ciclo della performance, stante l’assegnazione a pressoché ciascuno di essi di obiettivi relativi all’applicazione delle misure previste nel presente Piano, nonché la stretta correlazione esistente con il Piano della performance. I risultati del monitoraggio saranno pubblicati nella relazione annuale del Responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza, di cui all’art. 1, comma 14, della legge n. 190/2012 e ss.mm.ii. che sarà pubblicata sul sito istituzionale dell’Ateneo di norma entro il 15 gennaio di ogni annoregistri contabili.
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Sources: Convention
Monitoraggio. Le misure Secondo quanto espressamente prescritto nella Call all'art. 18, i Soggetti beneficiari sono tenuti a rispondere a tutte le richieste di informazioni, a fornire dati e rapporti tecnici periodici disposti da Regione Lombardia, Commissione Europea in ottemperanza a quanto stabilito dal Regolamento (UE) n. 1303/2013, per effettuare il monitoraggio e vigilanza sull'efficacia del Piano triennale di prevenzione della corruzione sono costituite da attività di controllo sulla sua attuazione e da tutti gli eventuali interventi di implementazione dei Progetti agevolati. I funzionari comunitari e di miglioramento del suo contenuto. Il RPCTaltri organi dell’Unione Europea, coadiuvato dal Gruppo di Supporto, procederà a verifiche degli adempimenti prescritti dalla legge n. 190/2012 statali e ss.mm.ii. secondo le seguenti azioni complementari:
1. raccolta di informazioni
2. verifiche e controlli presso le strutture organizzative
3. funzione di audit
4. verifiche sulla pagina “amministrazione trasparente”
5. acquisizione di dichiarazioni sostitutive di atto di notorietà. Il Responsabile raccoglierà informazioniregionali preposti possono effettuare in qualsiasi momento controlli, anche per via telematicamediante ispezioni e sopralluoghi, da parte finalizzati ad accertare la regolarità della realizzazione dei Dirigenti e/o dei Direttori delle Scuole e/o del personale della categoria EP e/o dei titolari Progetti di incarichi di responsabilità ex art. 91, comma 3, del C.C.N.L. vigente al verificarsi di ogni fenomeno di cui essi ritengano opportuno informare il Responsabile. Il RPCT procederà, sempre con l’ausilio del Gruppo di Supporto, a verifiche e controlli presso le strutture e gli uffici dell’Ateneo in cui sia presente almeno un ambito di attività tra quelle considerate a rischio di corruzione, R&S&I al fine di effettuare il controllo del rispetto delle misure contenute nel Piano nonché delle condizioni verificare la rispondenza di correttezza e legittimità su campioni rappresentativi quanto presentato nei Progetti di procedimenti amministrativi e R&S&I ed oggetto di processi (intesi come catene di procedimenti che coinvolgono più unità organizzative) in corso o conclusiistruttoria. I controlli saranno concentrati soprattutto sui principali processi individuati nelle aree Soggetti beneficiari sono tenuti altresì a rischio elencate nel presente Piano. A tal fine il RPCT potrà avvalersi della metodologia e degli input contenuti nell’Aggiornamento 2015 al Piano Nazionale Anticorruzionefornire, individuando una serie di indicatori di efficacia e di economicità nelle diverse fasi degli approvvigionamenti. Il Responsabile potrà svolgere eventuale specifici audit in relazione all’attuazione di tutte o di alcune delle misure contenute nel Pianotramite SiAge, attraverso riunioni con i Dirigenti e/o dei Direttori delle Scuole e/o del personale della categoria EP e/o dei titolari di incarichi di responsabilità ex art. 91, comma 3, del C.C.N.L. vigente, scambio di note, acquisizione di dichiarazioni sostitutive di atto di notorietà, nonché attraverso relazioni. Saranno inoltre acquisiti reports da parte dei Dirigenti e/o del personale della categoria EP e/o dei titolari di incarichi di responsabilità ex art. 91, comma 3, del C.C.N.L. vigente, anche ai fini dell’attività alcuni dati di monitoraggio, verifica richiesti in sede di adesione e, in caso di avvenuta concessione, anche di rendicontazione, finalizzati esclusivamente a verificare l’avanzamento realizzativo del Progetto di R&S&I. In particolare si chiede di fornire un’indicazione circa le imprese che richiedono un Intervento Finanziario per introdurre nuovi prodotti che costituiscono una novità per il mercato e valutazione svolte nell’ambito del Ciclo della performance, stante l’assegnazione a pressoché ciascuno una quantificazione in merito agli incrementi attesi dal Progetto in termini di essi occupazione e di obiettivi relativi all’applicazione delle misure previste nel presente Piano, nonché la stretta correlazione esistente con il Piano della performancebrevetti. I Soggetti beneficiari sono tenuti, infine, a collaborare in attività volte all’analisi dell’impatto della Linea nel suo insieme e dei risultati conseguiti dai singoli Progetti di R&S&I finanziati, oltre che in attività orientate alla valorizzazione dei risultati della ricerca; tali analisi si baseranno su informazioni raccolte attraverso l’attività di monitoraggio dei Progetti di R&S&I, l’analisi delle relazioni di Progetto di R&S&I ed interviste predisposte ad hoc, utili allo svolgimento delle suddette attività. In ogni caso ciascun Soggetto beneficiario è tenuto, per il tramite del monitoraggio saranno pubblicati nella capofila del Partenariato, a presentare a Regione Lombardia tramite SiAge, entro i 2 (due) anni successivi all’erogazione del saldo, una relazione annuale in merito all’impatto del Responsabile della prevenzione della corruzione Progetto di R&S&I medesimo evidenziando in particolare le ricadute sui settori economici e della trasparenza, di cui all’art. 1, comma 14, della legge n. 190/2012 e ss.mm.ii. che sarà pubblicata sul sito istituzionale dell’Ateneo di norma entro il 15 gennaio di ogni annosui livelli occupazionali.
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Monitoraggio. Le misure L’attività di monitoraggio verrà svolta nel rispetto delle procedure previste per l’utilizzo delle risorse del Fondo Sviluppo e vigilanza sull'efficacia Coesione, che la Regione si impegna per quanto di competenza ad applicare direttamente o per il tramite del Soggetto attuatore. Il Ministero si riserva di verificare per il tramite degli uffici competenti per territorio, anche con ispezioni in loco, l’avanzamento degli “Interventi per la messa in sicurezza delle strade provinciali: completamento del piano di investimento della Regione Piemonte di cui alla DCR n. 271-37720 del 27 novembre 2002 e miglioramento delle condizioni di sicurezza e della rete esistente”. La Regione si impegna a garantire all’ufficio del MIT competente per territorio ed a tutti gli organismi deputati alla verifica dell’utilizzo del Fondo Sviluppo e Coesione, l’accesso a tutta la documentazione amministrativa, tecnica e contabile connessa all’intervento finanziato. La Regione si impegna altresì: - a tenere un sistema di contabilità separata per gli interventi finanziati a valere sulle risorse del Piano triennale Operativo Infrastrutture FSC 2014/2020; - ad inserire ed aggiornare i dati relativi al monitoraggio finanziario, fisico e procedurale degli interventi nel rispetto di prevenzione della corruzione sono costituite da attività quanto previsto nel Sistema di controllo sulla sua attuazione Gestione e da tutti gli eventuali interventi Controllo del Piano Operativo Infrastrutture FSC 2014/2020, dalla Circolare del Ministro per la Coesione territoriale e il Mezzogiorno n. 1 del 5 maggio 2017, punto A.3), dalle Delibere CIPE 10 agosto 2016, n. 25, 1 dicembre 2016, n. 54, 28 febbraio 2018 n. 12 e 28 febbraio 2018 n. 26. I dati debbono essere inseriti ed aggiornati nel Sistema di implementazione e di miglioramento del suo contenutomonitoraggio indicato dal Ministero. Il RPCT, coadiuvato dal Gruppo di Supporto, procederà La Regione si impegna a verifiche degli adempimenti prescritti dalla legge n. 190/2012 e ss.mm.ii. secondo le seguenti azioni complementari:
1. raccolta di informazioni
2. verifiche e controlli presso le strutture organizzative
3. funzione di audit
4. verifiche sulla pagina “amministrazione trasparente”
5. acquisizione di dichiarazioni sostitutive di atto di notorietà. Il Responsabile raccoglierà informazionigarantire, anche per via telematicail tramite del Soggetto attuatore, da parte dei Dirigenti e/o dei Direttori delle Scuole e/o la corretta alimentazione del personale della categoria EP e/o dei titolari di incarichi di responsabilità ex art. 91, comma 3, del C.C.N.L. vigente al verificarsi di ogni fenomeno di cui essi ritengano opportuno informare il Responsabile. Il RPCT procederà, sempre con l’ausilio del Gruppo di Supporto, a verifiche e controlli presso le strutture e gli uffici dell’Ateneo in cui sia presente almeno un ambito di attività tra quelle considerate a rischio di corruzione, al fine di effettuare il controllo del rispetto delle misure contenute nel Piano nonché delle condizioni di correttezza e legittimità su campioni rappresentativi di procedimenti amministrativi e di processi (intesi come catene di procedimenti che coinvolgono più unità organizzative) in corso o conclusi. I controlli saranno concentrati soprattutto sui principali processi individuati nelle aree a rischio elencate nel presente Piano. A tal fine il RPCT potrà avvalersi della metodologia e degli input contenuti nell’Aggiornamento 2015 al Piano Nazionale Anticorruzione, individuando una serie di indicatori di efficacia e di economicità nelle diverse fasi degli approvvigionamenti. Il Responsabile potrà svolgere eventuale specifici audit in relazione all’attuazione di tutte o di alcune delle misure contenute nel Piano, attraverso riunioni con i Dirigenti e/o dei Direttori delle Scuole e/o del personale della categoria EP e/o dei titolari di incarichi di responsabilità ex art. 91, comma 3, del C.C.N.L. vigente, scambio di note, acquisizione di dichiarazioni sostitutive di atto di notorietà, nonché attraverso relazioni. Saranno inoltre acquisiti reports da parte dei Dirigenti e/o del personale della categoria EP e/o dei titolari di incarichi di responsabilità ex art. 91, comma 3, del C.C.N.L. vigente, anche ai fini dell’attività Sistema di monitoraggio, verifica in termini di completezza e valutazione validazione dei dati inseriti secondo le modalità operative e le specifiche tecniche del Sistema, in modo da permettere una efficace trasmissione dei dati inseriti nella Banca Dati Unitaria (BDU) gestita dal MEF-RGS-IGRUE; - a prestare la massima collaborazione nelle attività svolte nell’ambito del Ciclo della performanceda tutti i soggetti incaricati dei controlli, stante l’assegnazione a pressoché ciascuno di essi di obiettivi relativi all’applicazione delle misure previste nel presente Pianoai vari livelli, nonché la stretta correlazione esistente con il sul Piano della performance. I risultati del monitoraggio saranno pubblicati nella relazione annuale del Responsabile della prevenzione della corruzione Operativo Infrastrutture MIT FSC 2014/2020 fornendo le informazioni richieste e della trasparenza, di cui all’art. 1, comma 14, della legge n. 190/2012 e ss.mm.ii. che sarà pubblicata sul sito istituzionale dell’Ateneo di norma entro il 15 gennaio di ogni annogli estratti o copie dei documenti o dei registri contabili.
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Sources: Convenzione
Monitoraggio. Le misure 1. Il monitoraggio della presente Convenzione è svolto da Rai Com con cadenza semestrale nonché a fine periodo di vigenza, e le relative risultanze, comprensive delle informative e dei rapporti di cui ai successivi commi del presente articolo, sono trasmesse non oltre il mese successivo al periodo di riferimento alla Presidenza del Consiglio, ai fini dell’esame da parte della Commissione di monitoraggio di cui al successivo articolo 5 e vigilanza sull'efficacia del Piano triennale di prevenzione della corruzione sono costituite da attività di controllo sulla sua attuazione e da tutti gli per l’adozione degli eventuali interventi tesi al costante allineamento dell’offerta e delle modalità di implementazione e di miglioramento del suo contenuto. Il RPCT, coadiuvato dal Gruppo di Supporto, procederà a verifiche degli adempimenti prescritti dalla legge n. 190/2012 e ss.mm.ii. secondo le seguenti azioni complementari:
1. raccolta di informazionidistribuzione rispetto alle finalità della presente Convenzione.
2. verifiche Il monitoraggio si esplica attraverso una dettagliata informativa della programmazione televisiva trasmessa da Rai Com raggruppata secondo i generi indicati al precedente articolo 2, nonché attraverso rapporti sulla dimensione quantitativa degli utenti finali rispetto ai diversi territori, sulla produzione originale per l’estero, specificando le percentuali per genere, per territori ed i mezzi tecnici nonché le modalità di distribuzione all’utente finale (tipologia di piattaforma distributiva, trasmissione in chiaro e controlli presso pay). Il monitoraggio inoltre prevede un rapporto sui programmi dei canali terrestri e satellitari RAI trasmessi nei palinsesti per l’estero, con le strutture organizzativepercentuali per genere, per territori e con l’indicazione dei mezzi tecnici di distribuzione, nonché sulla qualità tecnica del segnale.
3. funzione di audit
4. verifiche sulla pagina “amministrazione trasparente”
5. acquisizione di dichiarazioni sostitutive di atto di notorietà. Il Responsabile raccoglierà informazioni, anche per via telematica, da parte Ai fini della verifica dei Dirigenti e/o dei Direttori delle Scuole e/o del personale della categoria EP e/o dei titolari di incarichi di responsabilità ex art. 91, comma 3, del C.C.N.L. vigente al verificarsi di ogni fenomeno risultati di cui essi ritengano opportuno informare alla presente Convenzione, il Responsabile. Il RPCT procederà, sempre con l’ausilio del Gruppo di Supporto, a verifiche e controlli presso le strutture e gli uffici dell’Ateneo in cui sia presente almeno un ambito di attività tra quelle considerate a rischio di corruzione, al fine di effettuare il controllo del rispetto delle misure contenute nel Piano nonché delle condizioni di correttezza e legittimità su campioni rappresentativi di procedimenti amministrativi e di processi (intesi come catene di procedimenti che coinvolgono più unità organizzative) in corso o conclusi. I controlli saranno concentrati soprattutto sui principali processi individuati nelle aree a rischio elencate nel presente Piano. A tal fine il RPCT potrà avvalersi della metodologia e Ministero degli input contenuti nell’Aggiornamento 2015 al Piano Nazionale Anticorruzione, individuando una serie di indicatori di efficacia e di economicità nelle diverse fasi degli approvvigionamenti. Il Responsabile potrà svolgere eventuale specifici audit in relazione all’attuazione di tutte o di alcune delle misure contenute nel Piano, attraverso riunioni con i Dirigenti e/o dei Direttori delle Scuole e/o del personale della categoria EP e/o dei titolari di incarichi di responsabilità ex art. 91, comma 3, del C.C.N.L. vigente, scambio di note, acquisizione di dichiarazioni sostitutive di atto di notorietà, nonché attraverso relazioni. Saranno inoltre acquisiti reports da parte dei Dirigenti e/o del personale della categoria EP e/o dei titolari di incarichi di responsabilità ex art. 91, comma 3, del C.C.N.L. vigente, anche ai fini dell’attività di monitoraggio, verifica e valutazione svolte nell’ambito del Ciclo della performance, stante l’assegnazione a pressoché ciascuno di essi di obiettivi relativi all’applicazione delle misure previste nel presente Piano, nonché la stretta correlazione esistente con il Piano della performance. I risultati del monitoraggio saranno pubblicati nella relazione annuale del Responsabile della prevenzione della corruzione affari esteri e della trasparenzacooperazione internazionale fa pervenire, entro tre mesi dalla fine del periodo di cui all’artvigenza della presente Convenzione, alla Presidenza del Consiglio sulla base delle indicazioni acquisite dalle rappresentanze diplomatico-consolari italiane all’estero, una nota informativa in merito alla qualità, diffusione, ricezione del segnale nonché al gradimento dei programmi trasmessi nell’anno di riferimento in attuazione della presente Convenzione. 1In caso di sottoscrizione di eventuali proroghe, comma 14la predetta nota dovrà pervenire, in riferimento al periodo della legge n. 190/2012 e ss.mm.ii. che sarà pubblicata sul sito istituzionale dell’Ateneo di norma proroga , entro il 15 gennaio di ogni annotre mesi dalla conclusione della stessa.
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Sources: Convention for the Television and Multimedia Offer Abroad