IL COMMENTO Clausole campione

IL COMMENTO di Xxxxxxx Xxxxxx (*) (**)
IL COMMENTO di Florestano Xxxxxx
IL COMMENTO di Xxxx Xx Xxxxx
IL COMMENTO di Giovanni D’Amico
IL COMMENTO di Laura Tafaro
IL COMMENTO di Consiglia Botta
IL COMMENTO. L’ordinanza si segnala, oltre che per gli evidenziati dubbi di costituzionalità che hanno portato al rinvio della norma alla Corte Costituzionale, per aver chiarito l’ambito applicativo della disposizione sotto due profili: a) il nuovo sistema risarcitorio risulta applicabile – in virtù del comma VII dell’art. 32 - a tutti i giudizi pendenti, quindi anche in Appello ed in Cassazione; b) l’indennità, volutamente definita dal legislatore” onnicomprensiva”, si sostituisce a qualsiasi altro credito del lavoratore conseguente alla declaratoria di illegittimità del termine.
IL COMMENTO. Per il Giudice delle Leggi – che ha valorizzato la garanzia di stabilizzazione del rapporto come incisivo strumento di protezione offerto al lavoratore precario dall’ordinamento italiano - l’indennità omnicomprensiva prevista dall’art. 32 comma V, avendo natura accessoria rispetto alla conversione del rapporto ed alla riammissione in servizio, costituisce misura congrua: a) a ristorare il danno sofferto dal lavoratore nel medio periodo (dalla cessazione del rapporto all’ordine di conversione); b) a preservare la certezza dei rapporti industriali mediante un “equilibrato componimento dei contrapposti interessi” che elimina la proliferazione di risarcimenti tra loro sperequati. La Corte non ha altresì ritenuto censurabile la scelta del legislatore di estendere la norma a tutti i giudizi in corso (merito e legittimità), atteso che eventuali discriminazioni di trattamento non discenderebbero direttamente dalle disposizioni di legge, quanto piuttosto da situazioni di fatto occasionali e talvolta patologiche. Alcuna intromissione del potere legislativo nell’amministrazione della giustizia è stata poi ravvisata nel caso di specie, in quanto, avendo la norma carattere generale, non favorisce in nessun caso lo Stato od altro ente pubblico, che non risultano peraltro diretti destinatari della normativa in esame.