ATTO DI COSTITUZIONE DI ACCORDO DI RETE INTERISTITUZIONALE
I.I.S.S. “FERRARIS • DE MARCO • VALZANI”
Polo Tecnico Professionale “MESSAPIA”
ATTO DI COSTITUZIONE DI ACCORDO DI RETE INTERISTITUZIONALE
“VALESIO, oltre i confini”
VISTO l’art. 9 della Costituzione Italiana “La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione”, da cui si evince che la cultura pone le radici di un suo possibile sviluppo nella conoscenza e, dunque, nella valorizzazione e nella tutela dell'intero patrimonio ambientale, storico, artistico, che rappresenta la vera “essenza culturale”, sedimentata per secoli, della Nazione”;
CONSIDERATO che il processo di riforma del sistema scolastico in atto vuole contribuire allo sviluppo di un pensiero critico e consapevole e punta, quindi, a sensibilizzare i giovani alla conoscenza e salvaguardia ANCHE del patrimonio storico, culturale, artistico, paesaggistico e scientifico italiano, e ai principi dell’impegno e della responsabilità personale nei confronti del “bene comune”.
VISTO il Progetto-Concorso Nazionale "Articolo 9 della Costituzione. Cittadinanza attiva per la cultura, la ricerca, il paesaggio e il patrimonio storico e artistico", promosso dalla Direzione Generale per gli Ordinamenti Scolastici e per l'Autonomia Scolastica del Miur e dalla Fondazione Benetton Studi Ricerche, con la collaborazione della Direzione Generale per la Valorizzazione del Patrimonio Culturale, Servizio II-Centro per i Servizi Educativi del Museo e del Territorio, del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, che, da anni si inserisce nell'ambito delle iniziative del Ministero dell' Istruzione,dell'Università e della Ricerca a sostegno delle scuole per l'insegnamento di "Cittadinanza e Costituzione";
CONSIDERATO che l’Istituzione scolastica può diventare comunità educativa e culturale trainante, oltre che laboratorio di ricerca e futuro “incubatore d’impresa”, verso un nuovo approccio relazionale ed emotivo delle comunità cittadine che insistono sull’area circostante il bene storico-paesaggistico da fruire, al fine di avviare un processo congiunto di riscoperta e di valorizzazione del proprio patrimonio culturale e paesaggistico, orientandosi verso un piano di sviluppo sostenibile e aprendo la strada a una nuova consapevolezza delle proprie risorse;
VISTO il “Piano nazionale per l’Educazione al patrimonio culturale” introdotto dal DPCM del 29 agosto 2014,
n.171 da parte della Direzione generale Educazione e Ricerca d’intesa con il Consiglio superiore Beni culturali
e paesaggistici, con lo scopo di creare un sistema di educazione al patrimonio in grado di coinvolgere una pluralità di soggetti, che faccia proprio il ruolo e le finalità dell’educazione al patrimonio e si traduca nel tempo in forme di coinvolgimento nella gestione e salvaguardia dei luoghi della cultura, e nell’acquisizione di nuove conoscenze con benefici reciproci per la società e il patrimonio stesso;
VISTA l’adozione da parte del Consiglio d’Europa della Raccomandazione N.R. (98)5 relativa alla pedagogia del patrimonio culturale (17 marzo 1998), che segna il riconoscimento dell’educazione al patrimonio quale elemento cruciale per le politiche educative europee, quale“modalità di insegnamento basata sul patrimonio culturale, che includa metodi di insegnamento attivi, un proposta curriculare trasversale, un partenariato tra i settori educativo e culturale e la più ampia varietà di modi e di comunicazione e di espressione” (Art.1.2);
VISTO il coevo Accordo quadro siglato in Italia tra il Ministero Beni Culturali Ambientali e il ministero della Pubblica Istruzione(20 marzo 1998) nel riconoscere il “diritto di ogni cittadino ad essere educato alla conoscenza e all’uso responsabile del patrimonio culturale”;
VISTA la Convenzione quadro del Consiglio d’Europa sul valore del Patrimonio culturale del 2005 e sottoscritta dall’Italia nel 2013, in cui si rivendica la conoscenza e l’uso del patrimonio come diritto di partecipazione dei cittadini alla vita culturale, si presenta il patrimonio culturale come fonte utile sia allo sviluppo umano, alla valorizzazione delle diversità culturali e alla promozione del dialogo interculturale sia a un modello di sviluppo economico fondato sul principio di utilizzo sostenibile delle risorse;
CONSIDERATO che la trasmissione di conoscenze e di valori propri del patrimonio culturale concorre ad affermare la dimensione culturale degli individui e ha positivi impatti sul piano sociale perché stimola i processi di costruzione dell’identità e rafforza il senso di appartenenza alla comunità di riferimento.
CONSIDERATO il documento del World Heritage Committee dell’UNESCO “Capacity Building Strategies”, del 2011 laddove si afferma che: “L’eterità culturale fornisce uno stimolo essenziale all’istruzione e all’apprendimento per tutta la vita, inclusa una migliore comprensione della storia così come dei sentimenti di orgoglio civico e di appartenza e promuove la cooperazione e lo sviluppo personale”;
CONSIDERATO che il ruolo centrale dell’educazione al patrimonio per la formazione del cittadino si esplica attraverso un’azione: che comprende il patrimonio quale obiettivo e quale strumento formativo; che si svolge sia in ambito formale che informale; che è rivolta a tutti gli individui, poiché l’educazione al patrimonio si rivolge a tutte le persone, lungo tutto l’arco della vita, ha come destinatari diversi pubblici e perciò deve
tener conto delle diverse esigenze e promuovere progetti differenti per obiettivi, strategie, metodi e strumenti di comunicazione che garantiscano accessibilità e partecipazione;
VISTO il protocollo d’intesa tra MIBACT e MIUR siglato nel maggio del 2014, con cui i due dicasteri si “impegnano a promuovere modelli operativi di apprendimento correlati ai bisogni formativi dei giovani e allo sviluppo di abilità e competenze integrate in grado di rispondere ai mutati contesti socio-economici”;
VISTA la Convenzione di Faro (2005): “L’eredità culturale è un insieme di risorse ereditate dal passato che le popolazioni identificano, indipendentemente da chi ne detenga la proprietà, come riflesso ed espressione dei loro valori, credenze, conoscenze e tradizioni, in continua evoluzione. Essa comprende tutti gli aspetti dell’ambiente che sono il risultato dell’interazione nel corso del tempo fra le popolazioni e i luoghi; una comunità di eredità è costituita da un insieme di persone che attribuisce valore ad aspetti specifici dell’eredità culturale, e che desidera, sostenerli e trasmetterli alle generazioni future. Tutte le forme di eredità culturale costituiscono, nel loro insieme, una fonte condivisa di ricordo, comprensione, identità, coesione e creatività”.
VISTA la Convenzione quadro del Consiglio d’Europa sul valore del Patrimonio culturale – “Convenzione di Faro” del 2005 e sottoscritta dall’Italia nel 2013, la quale rivendica la conoscenza e l’uso del patrimonio come diritto di partecipazione dei cittadini alla vita culturale e ribadisce il valore del patrimonio culturale sia come fonte utile allo sviluppo umano, alla valorizzazione delle diversità culturali e alla promozione del dialogo interculturale, sia come modello di sviluppo economico fondato sul principio di utilizzo sostenibile delle risorse;
CONSIDERATO che il patrimonio culturale per il suo essere frutto di continue contaminazioni, scambi, integrazioni, è un ottimo strumento per conoscere la propria identità e quella altrui e favorire quel dialogo interculturale così come richiamato dalla Dichiarazione Universale dell’Unesco sulla diversità culturale (Parigi, 2 novembre 2001): Il patrimonio culturale, alle fonti della creatività. Ogni creazione affonda le sue radici nelle tradizioni culturali, ma si sviluppa a contatto con altre culture. Per questa ragione il patrimonio culturale, deve essere preservato in tutte le sue forme, valorizzato, e trasmesso alle generazioni future in quanto testimonianza dell'esperienza e delle aspirazioni dell'umanità, e al fine di alimentare la creatività in tutta la sua diversità e di favorire un vero dialogo interculturale. (art. 7)
VISTA la Convenzione riguardante la protezione a livello mondiale del patrimonio culturale e naturale dell’UNESCO (1972) che individua nei Programmi di educazione e formazione il mezzo più appropriato per consolidare il rispetto e l’attaccamento dei popoli al patrimonio culturale e naturale (art. 27.1).
VISTO il Manifesto per le biblioteche pubbliche, 1994, dell’UNESCO in cui si elenca tra i compiti chiave della biblioteca pubblica la promozione “della consapevolezza dell’eredità culturale, l’apprezzamento delle arti, la comprensione delle scoperte e delle innovazioni scientifiche;” il sostegno “sia all’educazione individuale e all’autoistruzione, sia l’istruzione formale a tutti i livelli” e l’incoraggiamento “al dialogo interculturale e a proteggere le diversità culturali”.
CONSIDERATO che ICOM, Codice Etico, 2008 stabilisce che spetta al museo “l’importante compito di sviluppare il proprio ruolo educativo e di richiamare un ampio pubblico proveniente dalla comunità, dal territorio, dal gruppo di riferimento. L’interazione con la comunità e la promozione del suo patrimonio sono parte integrante della funzione educativa del museo.
CONSIDERATO che la Carta ICOMOS per l’interpretazione dei siti del patrimonio culturale (2008) redatta allo scopo di “definire i principi fondamentali dell’interpretazione e della presentazione, in quanto elementi essenziali nel lavoro di conservazione del patrimonio e strumenti essenziali per il riconoscimento dell’importanza di questo da parte del pubblico e per la comprensione dei siti. La carta è articolata in 8 principi tra cui: accesso e comprensione; attenzione alla partecipazione; e importanza della ricerca, formazione e autovalutazione che insieme concorrono a definire i processi con cui formulare programmi di interpretazione del patrimonio culturale
VISTO l’Atto di indirizzo sui criteri tecnico-scientifici e sugli standard di funzionamento e sviluppo dei musei (MIBACT, D.M. 10 maggio 2001), dove si afferma che:
“Ogni museo affianca al dovere della conservazione del proprio patrimonio la missione, rivolta a varie e diversificate fasce di utenti, di renderne possibile la fruizione a scopo educativo, culturale, ricreativo e altro ancora. Interpretare il suo patrimonio e renderlo fruibile da parte dei visitatori, specialmente esponendolo, è dunque parte integrante della sua ragion d'essere.(Ambito VII rapporti con il pubblico e relativi servizi) e per questo si dichiara indispensabile: l’attivazione di un servizio educativo (che programmi, d’intesa con la direzione, i programmi educativi, elabori progetti, curi i rapporti con le istituzioni scolastiche e con gli altri soggetti presenti sul territorio, produca e raccolga materiale didattico specifico) all’interno del museo o, qualora non fosse possibile, in comune con altri musei o istituzioni della stessa rete territoriale. Sono
destinatari del servizio educativo fasce di pubblico diversificate, tanto in età scolare quanto adulto, alle quali corrisponderanno programmi opportunamente predisposti”.
“Il servizio dovrà essere dotato al suo interno di personale specializzato, di cui uno almeno un responsabile stabile, interno al museo o in comune con atre istituzioni della rete. (Linee guida Ambito VII rapporti con il pubblico e relativi servizi);
VISTE le Linee guida per la costituzione e la valorizzazione dei parchi archeologici (MIBACT DM 18 aprile 2012), all’interno delle quali, nella descrizione dei contenuti del progetto di valorizzazione dei parchi, si dà ampio spazio ai temi della fruizione e comunicazione di cui si sottolinea lo stretto legame con le attività di ricerca. I principi generali sono quelli stabiliti dalla Carta ICOMOS per l’interpretazione del patrimonio culturale: porre in essere soluzione espositive comunicative e attività diversificate in grado di raggiungere un pubblico più ampio ed eterogeneo possibile; realizzare studi sul pubblico reale e potenziale; coinvolgere, sin dalla fase progettuale, le istituzioni e le comunità di riferimento del territorio;
RITENUTO che la scuola, cui è affidata in prima istanza la formazione del cittadino, ha un ruolo fondamentale nello sviluppo dell’educazione al patrimonio e che le innovazioni normative introdotte a negli ultimi decenni forniscono un quadro di riferimento entro cui promuovere un’educazione al patrimonio a scuola che superi la logica dello studio dei beni culturali in una prospettiva esclusivamente disciplinare e sulla base di programmi nazionali, per favorirne la conoscenza e l’apprezzamento attraverso la relazione diretta con il patrimonio culturale presente sul territorio.
VISTO il Codice dei beni culturali e del paesaggio (Dlg n. 42/2004) che all’art 112 stabilisce: “i soggetti pubblici interessati possono altresì stipulare apposite convenzioni con le associazioni culturali o di volontariato che svolgono attività di promozione e diffusione della conoscenza dei beni culturali”.
CONSIDERATO che il MIBACT provvede, secondo normativa vigente, alla tutela, gestione e valorizzazione dei beni culturali e paesaggistici e alla promozione delle attività culturali e, nell’esercizio di tali funzioni, favorisce la cooperazione con gli Enti territoriali, con le amministrazioni pubbliche, con i privati e con le organizzazioni di volontariato e opera per la massima fruizione dei beni culturali e paesaggistici e per la più ampia promozione delle attività culturali, garantendone il pluralismo e l’equilibrato sviluppo in relazione alle diverse aree territoriali e ai diversi settori;
VISTO il Protocollo d’Intesa tra MIUR e Comitato Giovani della Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO, con lo scopo di promuovere un’azione sinergica per sviluppare nei docenti e studenti delle Scuole
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di ogni ordine e grado del territorio nazionale capacità operative e di azione responsabile finalizzate all’applicazione dei valori e dei principi UNESCO, quali la diversità delle espressioni culturali, lo sviluppo sostenibile, la responsabilità nazionale nella salvaguardia dei beni comuni, la cooperazione ed assistenza internazionale nella salvaguardia del patrimonio mondiale dell’Umanità, l’educazione e, infine, la democratizzazione dell’accesso al patrimonio culturale.
VISTO il protocollo d’Intesa siglato tra MIUR e Unione Nazionale Pro Loco d’Italia del 01.02.2018, finalizzato alla collaborazione per l’elaborazione e attuazione di progetti e iniziative a favore di studentesse e studenti e personale delle scuole di ogni ordine e grado per il raggiungimento di obiettivi didattico-formativi e di Alternanza Scuola lavoro;
VISTO il protocollo d’Intesa siglato tra MIUR e Fondo Ambiente Italiano – FAI- finalizzato a promuovere attività ed iniziative nel campo dell’educazione al Patrimonio, e in particolare a favorire la conoscenza diretta del territorio e del suo patrimonio artistico-ambientale attraverso itinerari diversificati per le diverse fasce di età dei destinatari; sostenere lo sviluppo della cultura della conservazione e della tutela dei Beni culturali, storici, artistici e naturali; avviare percorsi di formazione, aggiornamento, stage e occasioni di incontro per docenti, genitori e studenti; • bandire concorsi finalizzati alla diffusione della cultura della conservazione e della tutela dei Beni culturali, storici, artistici e naturali; organizzare esperienze di apprendimento non formale attraverso la “pedagogia della scoperta” e centrata su compiti di realtà, coinvolgendo docenti, studenti, e genitori;
VISTO il protocollo d’Intesa siglato tra MIUR e Legambiente, finalizzato a promuovere iniziative di sensibilizzazione, educazione e formazione rivolte a studenti e insegnanti sulla sostenibilità ambientale, sulla qualità dello sviluppo, sulla cittadinanza attiva e sul rapporto tra scuola e territorio; avviare percorsi di formazione, aggiornamento e occasioni di incontro; sviluppare attività di ricerca, sperimentazione e formazione come sostegno all'autonomia scolastica in merito alla progettazione partecipata dell'offerta formativa nel rapporto tra scuola e territorio; elaborare materiali e percorsi di innovazioni curricolare e interdisciplinare;
VISTO l’Art. 1 Comma 7 della L. 107/2015; “[…] d) sviluppo delle competenze in materia di cittadinanza attiva e democratica attraverso la valorizzazione dell'educazione interculturale e alla pace, il rispetto delle differenze e il dialogo tra le culture, il sostegno dell'assunzione di responsabilita' nonche' della solidarieta' e della cura dei beni comuni e della consapevolezza dei diritti e dei doveri;[…] e) sviluppo di comportamenti responsabili ispirati alla conoscenza e al rispetto della legalita', della sostenibilita' ambientale, dei beni
paesaggistici, del patrimonio e delle attivita' culturali; […] m) valorizzazione della scuola intesa come comunita' attiva, aperta al territorio e in grado di sviluppare e aumentare l'interazione con le famiglie e con la comunita' locale, comprese le organizzazioni del terzo settore e le imprese;
VISTO il D.P.R. n. 275 del 8.03.1999, Regolamento recante “Norme in materia di autonomia delle istituzioni scolastiche, ai sensi dell’articolo 21 della legge 15 marzo 1997, n. 59”, che attribuisce autonomia funzionale alle istituzioni scolastiche e stabilisce in particolare, all’art. 7, co. 8, che “le scuole, sia singolarmente che collegate in rete, possono stipulare convenzioni con Università statali o private, ovvero con istituzioni, enti, associazioni o agenzie operanti sul territorio che intendono dare il loro apporto alla realizzazione di specifici obiettivi”;
VISTO il D.P.R. n. 567 del 10 ottobre 1996 recante il regolamento concernente la disciplina delle iniziative complementari e delle attività integrative nelle istituzioni scolastiche (materia già precedentemente oggetto della direttiva numero 133 del 3.4.1996 del Ministero della Pubblica Istruzione) che testualmente recita: “Le istituzioni scolastiche favoriscono le iniziative che realizzano la funzione della scuola come centro di promozione culturale, sociale, civile del territorio. Coordinandosi con le altre iniziative presenti anche per favorire rientri scolastici e creare occasioni di formazione permanente ricorrente. A tal fine collaborano con altre scuole, con gli Enti locale, con le Associazioni degli studenti, con quelle dei genitori, con le associazioni culturali e di volontariato, anche stipulando con essi apposite convenzioni”;
VISTA la delibera n. 7 del Collegio dei docenti del 03.09.2019 dell’IISS Ferraris De Xxxxx Xxxxxxx;
VISTA la delibera n. 54 del Consiglio d’Istituto del 03.09.2019 dell’IISS Ferraris De Xxxxx Xxxxxxx;
VISTA la delibera della Giunta Comunale n. 154 del 18.10.2019 con il quale si approva il Protocollo d’Intesa tra Comune di Torchiarolo e IISS Ferraris De Xxxxx Xxxxxxx;
VISTO il Protocollo d’Intesa sottoscritto in data 25.10.2019 tra il Sindaco in carica del Comune di Torchiarolo e il Dirigente scolastico dell’IISS Ferraris DE Xxxxx Xxxxxxx, con il quale il Comune e l’Istituto si impegnano a:
a. perseguire una programmazione organica e funzionale delle attività scolastiche, in particolare con l’obiettivo della Promozione e Valorizzazione del sito archeologico di Valesio, e per il raggiungimento del quale saranno garantite risorse, umane ed economiche, sia dei servizi comunali che scolastici, e da
eventuali altre istituzioni individuate in maniera concorde tra le parti e che vorranno contribuire al perseguimento degli obiettivi;
b. mettere in risalto le reciprocità di intervento, ribadendo la collaborazione paritetica e non subalterna tra le istituzioni, collaborazione che si realizza nel rispetto delle competenze assegnate dalla vigente normativa;
c. dare risalto ed evidenza alle frequenti occasioni di collaborazione già esistenti formalizzandole in modo compiuto ed istituzionale;
d. realizzare interventi che abbiano legami di coerenza e sistematicità, con la costruzione di proposte che sappiano superare nel tempo l’estemporaneità e la frammentarietà del quotidiano per diventare concrete risorse di lavoro;
VISTA la Delibera di Giunta Comunale n. 92 del 26.11.2020 “Concessione in comodato gratuito all’Istituto “Ferraris De Xxxxx Xxxxxxx” di Brindisi di una stanza delle Sede comunale di via X. Xxxxxxx;
VISTO il verbale di “Consegna chiavi” del 04.12.2020 relativa alla stanza ubicata presso il Palazzo del Comune di Torchiarolo assegnata in comodato gratuito all’IISS Ferraris De Xxxxx Xxxxxxx;
VISTA la Convenzione PCTO prot. n. 2065 del 12.02.2021 sottoscritta tra l’IISS Ferraris De Xxxxx Xxxxxxx e il comune di Torchiarolo;
PREMESSO CHE
- l’IISS “Ferraris De Xxxxx Xxxxxxx” Polo Tecnico Professionale “MESSAPIA”, principalmente con la sede scolastica “Valzani” di San Xxxxxx Xxxxxxxxx, svolge un ruolo attivo nella promozione e valorizzazione del sito archeologico “Valesio”, di competenza territoriale del Comune di Torchiaolo, dal momento che l’area archeologica confina con il territorio di San Xxxxxx Xxxxxxxxx, su cui insiste la sede del “Valzani”, ed è una località oggetto frequente di studio e di percorsi didattico formativi, di Alternanza Scuola Lavoro per la stessa Scuola, i cui indirizzi Finanza e Marketing, Grafica e Comunicazione, Turismo (con studio plurilingue di inglese, francese, spagnolo), sono coerenti con le competenze richieste dall’idea progettuale in essere: avviare un processo di riscoperta e di valorizzazione del patrimonio culturale e paesaggistico del Sito Archeologico di “Valesio”, orientandosi verso un piano di sviluppo sostenibile, aprendo la strada a una nuova consapevolezza delle proprie risorse e all’attuazione di future forme gestionali autonome e sostenibili che potrebbero originarsi dalla creatività dei nostri giovani;
- Il progetto così concepito si sposa perfettamente con la “Vision” della Legge 107/2015 che all’art. 1 Comma 7 individua i seguenti obiettivi formativi prioritari: “[…] d) sviluppo delle competenze in materia di cittadinanza attiva e democratica attraverso la valorizzazione dell'educazione interculturale e alla pace, il rispetto delle differenze e il dialogo tra le culture, il sostegno dell'assunzione di responsabilita' nonche' della solidarieta' e della cura dei beni comuni e della consapevolezza dei diritti e dei doveri;[…] e) sviluppo di comportamenti responsabili ispirati alla conoscenza e al rispetto della legalita', della sostenibilita' ambientale, dei beni paesaggistici, del patrimonio e delle attivita' culturali; […] m) valorizzazione della scuola intesa come comunita' attiva, aperta al territorio e in grado di sviluppare e aumentare l'interazione con le famiglie e con la comunita' locale, comprese le organizzazioni del terzo settore e le imprese;
- Il Fondo per l’Ambiente Italiano è l’Organismo che meglio interpreta la “Vision” della Rete: il FAI Scuola promuove iniziative che coinvolgono le Scuole, tra cui il progetto “Apprendisti Xxxxxxxx” che opera in due direzioni: lavorare con gli studenti sulle competenze trasversali di cittadinanza attraverso la partecipazione attiva nella vita sociale, culturale ed economica della propria comunità, divenendo esempio per altri giovani in uno scambio educativo tra pari. Tale esperienza si configura come un processo di complessizzazione dei processi formativi che, dall’iniziale “sensibilizzazione” sul prendersi cura in prima persona del patrimonio culturale, storico, artistico del territorio in cui i ragazzi vivono, passa alla “consapevolezza” delle dinamiche di gestione e valorizzazione dei beni di arte e natura del paesaggio, per giungere alla “conoscenza” teorica e pratica delle tematiche trattate, altamente formative, socialmente utili e propedeutiche a diventare incubatore di idee imprenditoriali che possano essere volano di sviluppo economico e sociale del territorio. La Fondazione FAI, dunque, si configura partner principale della Rete “VALESIO, oltre i confini”. Al fine di consolidare sinergie d’intenti e collaborazioni l ’IISS Ferraris De Xxxxx Xxxxxxx ha iscritto le 15 classi di cui si compone la sede “Valzani” di san Xxxxxx Xxxxxxxxx al FAI Nazionale, guadagnandosi il riconoscimento di Scuola FAI;
- Nonostante l’attenzione che le Istituzioni locali e Regionali da tempo destinano a “Valesio” dopo 35 anni dagli scavi effettuati dalla “Vrije Universiteit Amsterdam”, il sito resta ancora un luogo inespresso sul piano del potenziale artistico-culturale a causa di una debole “Vision” da parte delle istituzioni competenti, finalizzata alla pianificazione e progettazione di fruizione concertata con tutte le forze del territorio presenti;
- Le possibili attività connesse con l’area archeologica di “Valesio” potrebbero portare benefici sociali al territorio, nel quale una sezione di paesaggio ancora poco espressa nel potenziale di fruibilità alle comunità locali e non, in particolare la sezione territoriale circostante l’area archeologica termale rinvenuta dallo scavo e attualmente fruibile, può diventare un punto di riferimento: si modifica così la percezione del territorio e si restituisce valore alle componenti identitarie dei luoghi;
- La sede scolastica “Valzani” di Xxx Xxxxxx Xxxxxxxxx può diventare comunità educativa e culturale trainante, oltre che laboratorio di ricerca e futuro “incubatore d’impresa”, verso un nuovo approccio relazionale ed emotivo delle comunità cittadine limitrofe con “Valesio”, dal momento che la stessa Scuola accoglie, tra i suoi utenti, molti ragazzi e docenti residenti a Torchiarolo, i quali conferirebbero un importante valore aggiunto all’impegno e alla competenza richiesta per la realizzazione del progetto grazie al naturale senso di appartenenza e “all’amore per una terra che attende solo di essere riscoperta e curata dai suoi figli”;
- la sede scolastica “Valzani” di San Xxxxxx Xxxxxxxxx è l’unica Istituzione Scolastica Secondaria Superiore del territorio a Sud della provincia di Brindisi e si configura come luogo di ricerca, sviluppo, sperimentazione culturale per tutto il bacino educativo Istituzionale dei Comuni limitrofi a Valesio, Cellino San Marco, San Donaci, San Xxxxxx Xxxxxxxxx, Torchiarolo, San Xxxxxxxxx Xxxxxxxxx, con la sua dotazione strumentale, gli ambienti laboratoriali, gli archivi digitali e il capitale umano e professionale già reso disponibile per altre iniziative in Rete. Gli Istituti Comprensivi dei Comuni limitrofi a Valesio potrebbero trarre importanti benefici da un intervento sinergico e sistemico di processi educativi, coordinati dall’IISS Ferraris De Xxxxx Xxxxxxx, anche con scambio di professionalità docenti e fruizione gratuita degli ambienti scolastici per attività condivise e finalizzate;
- il Sito, che reca tracce di insediamenti relativi al periodo compreso tra l’età del ferro e l’alto Medioevo ed i cui reperti sono conservati nella sala “Valesio”, presso il Polo Bibliomuseale di Brindisi - Museo archeologico provinciale “X. Xxxxxxx”, suggerisce la diffusione della conoscenza e la valorizzazione del territorio in essere non solo attraverso itinerari turistici tradizionali, ma anche mediante l’allestimento di un “Villaggio” che riproduca stili di vita, tradizioni, usi e costumi del tempo, in aree tematiche dedicate: percorsi animati ed esperienze interattive, visite in costume, giochi di ruolo, laboratori multisensoriali;
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ESAMINATO
il presente Atto di Costituzione della Rete, al fine di adottare i successivi adempimenti;
SI CONVIENE QUANTO SEGUE:
Art. 1 Costituzione
Le Amministrazioni Comunali di Torchiarolo, Cellino San Marco, San Donaci, San Xxxxxx Xxxxxxxxx, San Xxxxxxxxx Xxxxxxxxx, unitamente alle Istituzioni scolastiche, al Fondo Ambiente Italiano, agli Enti e ai soggetti firmatari del presente accordo, nel pieno rispetto dell’autonomia delle singole Istituzioni, riconoscono il valore e l’efficacia di un collegamento in Rete ai sensi dell’art. 7 del DPR 275/99, dell’art.1 comma 70, 71, 72 e 74 Legge 107/2015, che assume il nome di “VALESIO, oltre i confini”.
Art. 2 Finalità
Il presente Accordo di Xxxx si inserisce nel quadro delle azioni finalizzate al potenziamento dell’educazione al patrimonio culturale, artistico, paesaggistico, inteso nella sua definizione più ampia, quale patrimonio immateriale e di “eredità-patrimonio culturale”, come sancito dalla Convenzione di Faro (2005): “L’eredità culturale è un insieme di risorse ereditate dal passato che le popolazioni identificano, indipendentemente da chi ne detenga la proprietà, come riflesso ed espressione dei loro valori, credenze, conoscenze e tradizioni, in continua evoluzione. Essa comprende tutti gli aspetti dell’ambiente che sono il risultato dell’interazione nel corso del tempo fra le popolazioni e i luoghi; una comunità di eredità è costituita da un insieme di persone che attribuisce valore ad aspetti specifici dell’eredità culturale, e che desidera, sostenerli e trasmetterli alle generazioni future. Tutte le forme di eredità culturale costituiscono, nel loro insieme, una fonte condivisa di ricordo, comprensione, identità, coesione e creatività”.
Partendo da tale insindacabile assunto, il presente Accordo di Rete, anche attraverso partenariati e collaborazioni con amministrazioni centrali e locali, associazioni, fondazioni, enti del terzo settore, università, centri di ricerca, soprintendenze, musei, operatori qualificati, reti già presenti a livello locale, è finalizzato alla realizzazione dei seguenti obiettivi formativi, culturali, sociali, di sviluppo sostenibile dei territori coinvolti:
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2.1 Sensibilizzare le studentesse e gli studenti alla conoscenza del patrimonio culturale, artistico e paesaggistico del Sito Archeologico di “Valesio”, con l’obiettivo formativo di educarli alla sua tutela, trasmettendo loro il valore che ha per le comunità circostanti e per l’intera umanità, oltre al Comune di appartenenza, e valorizzandone a pieno la dimensione di bene comune e il potenziale che può generare per lo sviluppo di una cittadinanza piena e consapevole;
2.2 Conoscere il patrimonio culturale, artistico e paesaggistico del Sito Archeologico di “Valesio” per fruire del patrimonio come diritto di partecipazione dei cittadini alla vita culturale, poichè il valore del patrimonio culturale è fonte utile allo sviluppo umano, alla valorizzazione delle diversità culturali e alla promozione del dialogo interculturale; ma anche modello di sviluppo economico fondato sul principio di utilizzo sostenibile delle risorse;
2.3 Progettare ed attuare interventi volti allo sviluppo delle competenze trasversali con particolare attenzione a quelli volti alla diffusione della cultura imprenditoriale (soprattutto per le Scuole secondarie di 2° grado) attraverso le seguenti azioni: accesso, esplorazione e conoscenza anche digitale del patrimonio culturale, artistico, paesaggistico presente sull’area Archeologica “Valesio”; adozione di parti di quel patrimonio (luoghi, monumenti o altro); costruzione di una proposta territoriale di turismo culturale, sociale e ambientale sostenibile che possa intercettare anche percorsi di turismo lento (Via Francigena) ed enogastronomici ; conoscenza e comunicazione del patrimonio locale afferente alla comunità di “Valesio” e al territorio circostante, anche attraverso percorsi in lingua straniera; sviluppo di contenuti digitali con riferimento al patrimonio culturale fruito o fruibile (Open Educational Resources); produzione artistica e culturale con l’allestimento di un “Villaggio” con ricostruzione di spaccati di vita quotidiana dei periodi storici di riferimento; interventi di rigenerazione e riqualificazione urbana specie nelle aree periferiche e marginali intorno al sito archeologico di “Valesio”; promozione e valorizzazione del patrimonio enogastronomico locale e della “dieta mediterranea”, definita dal 2010 patrimonio immateriale dell’umanità dall’Unesco;
2.4 Sviluppare conoscenze, competenze e attitudini in grado di promuovere un ruolo attivo delle studentesse e degli studenti nei confronti delle sfide del patrimonio culturale, attraverso moduli progettuali autoconsitenti, ma complementari tra loro, graduati sul livello di complessizzazione, che promuovano prioritariamente la dimensione esperienziale e il lavoro su casi reali di diretta applicazione sul territorio, enfatizzando il rapporto con le famiglie, le comunità locali, gli attori del territorio. Le attività dovranno,
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quindi, promuovere una dimensione “curatoriale”, sensibilizzando scuole e studenti, comunità sociali ed Enti del terzo settore, nella costruzione di interpretazioni del proprio patrimonio come attività di curatela verso di esso e di redistribuzione della conoscenza verso la società;
2.5 Valorizzare la risorsa della collaborazione e della progettazione in dimensione non solo provinciale e interprovinciale, ma anche europea nell’ottica dell’ integrazione tra i sistemi di ricerca, sperimentazione, sviluppo e istruzione, anche coinvolgendo la formazione superiore, con particolare riferimento alle università di Bari e Lecce ed alla “Vrije Universiteit Amsterdam”;
2.6 Potenziare ed ampliare la Rete oltre i confini nazionali, promuovendone le finalità presso Istituzioni Scolastiche Europee e progettando percorsi di formazione e di scambio interculturale tra gli studenti di scuole europee ed extraeuropee, anche coinvolgendo altri Istituti scolastici aderenti alla Rete, e avvalendosi, qualora possibile, delle risorse previste dal Programma ERASMUS Plus e della collaborazione della Fondazione ONLUS AFS Intercultura;
2.7 Favorire la diffusione e la promozione della cultura locale in una dimensione diacronica e sincronica, sul piano paesaggistico, ambientale, storico-cultrale, antropologico, enogastronomico, che spazi in aree interregionali e transnazionali alla ricerca di elementi di sintonia e distonia nel benchmarking tra le culture, nell’ottica del dialogo interculturale, come strumento di crescita e di acquisizione di valori universali;
2.8 Intervenire sinergicamente nella elaborazione di progetti promossi da bandi pubblici locali, regionali, nazionali ed europei, finalizzati al reperimento di specifiche risorse per la promozione dell’educazione al Patrimonio culturale, paesaggistico ambientale;
2.9 Potenziare ricerca, sperimentazione e sviluppo verso l’educazione al Patrimonio culturale, paesaggistico ambientale, con particolare attenzione alla cura e valorizzazione del patrimonio locale, a partire dalla scuola dell’Infanzia, nell’ottica della verticalità del curricolo, in continuità con la scuola primaria e secondaria di 1° grado e in collegamento col 2° ciclo d’Istruzione, luogo di sintesi dei percorsi attivati;
2.10 Realizzare una banca dati relativa alla raccolta delle più significative Best Practices messe in atto dalle Istituzioni Scolastiche aderenti alla Rete e ai risultati raggiunti dagli studenti in termini di conoscenze e competenze già a conclusione del ciclo di Scuola Primaria e successivamente nei vari step corrispondenti
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ai traguardi in uscita dell’alunno alla fine del 1° ciclo di Istruzione, a conclusione del primo biennio e dell’ultimo anno del percorso secondario di 2° grado;
2.11 Organizzare seminari e attività di aggiornamento e formazione in servizio del personale scolastico su temi collegati all’implementazione della qualità del curricolo e all’innovazione didattico-metodologica nell’ambito del patrimonio culturale, paesaggistico e ambientale, anche nella prospettiva dello sperimentalismo tecnologico e digitale;
2.12 Elaborare proposte di curricoli, basati sulle competenze, per i diversi ordini di scuola, con attenzione al quadro delle competenze chiave europee, ai traguardi per lo sviluppo delle competenze, previste dalle Indicazioni Nazionali e dalla normativa vigente;
2.13 Consentire e agevolare forme di prestito professionale interno tra docenti e specialisti del settore, nell’ottica del team teaching, consulenze e prestazioni professionali, con lo scopo di fornire un valore aggiunto ai percorsi formativi nelle Scuole di ogni ordine e grado aderenti alla Rete;
2.14 Usufruire dello strumentario e delle attrezzature, dei locali resi disponibili da enti, Istituzioni, Associazioni della Rete, previo accordo tra le parti e laddove necessario, previa approvazione dei rispettivi organi a ciò preposti delle singole Istituzioni firmatarie.
Art. 3
Sede di coordinamento e scuola capofila della Rete
La sede della Rete ““VALESIO, oltre i confini” è individuata presso l’I.I.S.S. “Ferraris De Xxxxx Xxxxxxx – Polo Tecnico Professionale MESSAPIA”, sede scolastica “Valzani” di San Xxxxxx Xxxxxxxxx (Brindisi), sita in Xxxxx Xxxxx Xxxxx x Xxx Xxxxxx Xxxxxxxxx.
La base operativa è individuata presso un ufficio appositamente destinato, presso il palazzo del Comune di Torchiarolo.
Art. 4
ORGANI DI GESTIONE DELLA RETE.
4.1 Gruppo Interistituzionale Costituente
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4.1.1. E’ costituito il Gruppo Interistituzionale Costituente composto dai due rappresentanti istituzionali dei rispettivi enti (Sindaco e Dirigente Scolastico) e/o loro delegati, dall’Assessore alla Cultura e Istruzione del Comune di Torchiarolo, dal Referente scolastico per “Valesio oltre i confini”;
4.1.2 Esso detiene le relazioni istituzionali con gli Enti pubblici e privati aderenti alla Rete, in primis con i rappresentanti Istituzionali dei Comuni di San Donaci, Cellino San Marco, San Xxxxxx Xxxxxxxxx, San Xxxxxxxxx Xxxxxxxxx, confinanti con l’area Archeologica di Valesio, il Presidente della Provincia di Brindisi (o suo delegato), il Dirigente dell’Ufficio Scolastico Provinciale di Brindisi, il Capo delegazione del FAI provincia di Brindisi e rispettivi referenti regionali e nazionali, i Dirigenti scolastici degli Istituti Comprensivi dei Comuni aderenti alla Rete e tutte le Istituzioni scolastiche locali ed extraterritoriali che vorranno aderire, comprese Scuole Europee ed Extraeuropee. Il Gruppo Interistituzionale Costituente (di seguito GIC), detiene l’esclusività di rappresentare l’Italia all’estero in proprio o attraverso delega agli Uffici periferici.
4.1.3 Funge da stimolo per le Scuole della Rete e per le altre scuole del territorio, per Enti e Associazioni di categoria e comunità dedicate, per quanto concerne l’educazione, la valorizzazione, la promozione del Patrimonio Culturale, Paesaggistico e Ambientale.
4.2 La Scuola Capofila
La Scuola Capofila, nelle persone del Dirigente Scolastico pro tempore e del Direttore SGA, ha compiti di coordinamento amministrativo generale, nonché di raccolta e custodia degli atti e della documentazione relativa alle specifiche attività. Le Istituzioni Scolastiche della Rete conferiscono alla Scuola Capofila mandato a rappresentarle nelle comunicazioni esterne concernenti l’attività della Rete stessa, compresa la referenza nei confronti dell’Ambito Territoriale di competenza, dell’USR Puglia e delle Istituzioni Scolastiche transnazionali aderenti alla Rete. Pertanto alla Scuola capofila vengono attribuiti i seguenti compiti:
4.2.1 Attività di comunicazione della Rete verso i suoi aderenti e viceversa;
4.2.2 Rappresentanza nelle relazioni esterne con tutti i soggetti coinvolti, pubblici e privati;
4.2.3 Riferimento per le scuole e le Organizzazioni che aderiscono alla Rete;
4.2.4 Collegamento tra i gruppi di lavoro e gli enti aderenti al progetto;
4.2.5 Gestione del bilancio della Rete;
4.2.6 Coordinamento tecnico dei gruppi di lavoro ed eventuale partecipazione alle attività.
4.3 L’Assemblea Generale della Rete
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4.3.1 È composta dal Dirigente Scolastico della Scuola Capofila in qualità di Presidente, dal Sindaco di Torchiarolo (o suo delegato), dai Sindaci dei Comuni di San Donaci, Cellino San Marco, San Xxxxxx Xxxxxxxxx, San Xxxxxxxxx Xxxxxxxxx (o propri delegati), dal Presidente della Provincia di Brindisi (o suo delegato), dal Capo delegazione del FAI Provincia di Brindisi, dai Dirigenti delle Scuole aderenti e da un docente referente per scuola;
4.3.2 Delibera il Piano annuale delle attività e dei progetti e approva il bilancio;
4.3.3 Delibera l’accoglimento di ulteriori richieste di adesione alla Rete;
4.3.4 Delibera sulle eventuali modifiche da apportare al presente Accordo.
4.4 Il Comitato Tecnico di Rete (CTR)
4.4.1 E costituito dall’Assemblea Generale Rete della di cui all’art. 4.3, dai Presidenti delle Associazioni di settore, Enti, Organismi aderenti alla Rete. Possono partecipare alle sedute del CTR anche rappresentanti di Enti esterni per specifici progetti e/o esperti di settore in qualità di consulenti;
4.4.2 E’ l’organo responsabile della individuazione degli obiettivi oggetto del presente Accordo e affianca il Presidente di Rete nel dare attuazione alle delibere dell’Assemblea;
4.4.3 predispone il Piano Annuale delle attività e dei progetti e le eventuali variazioni dello stesso e predispone i bilanci di Rete.
4.5 Il Comitato Tecnico può operare anche in Gruppi di Progetto
4.5.1 I gruppi di Progetto sono composti dai Dirigenti e dai docenti delle scuole aderenti alla Rete o da unità operative degli Enti e Organizzazioni aderenti alla Rete. I Gruppi di Progetto nominano un Coordinatore Generale. Essi possono avvalersi della collaborazione esterna di esperti, professionisti di settore, rappresentanti di Associazioni esterne alla Rete;
4.5.2 Si riuniscono per realizzare le finalità della Rete secondo le priorità periodicamente individuate dall’Assemblea;
4.5.3 Formulano al CTR e all’Assemblea proposte coerenti con le finalità della Rete relativamente al Piano Annuale delle Attività.
Art. 5
Comitato d’Onore
La Rete si impegna a costituire un Comitato d’Onore formato da personalità di spicco del mondo artistico e culturale, storico-archeologico, paesaggistico-ambientale, al fine di dare valore e visibilità alle sue iniziative.
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Art. 6
Organizzazione delle attività di progetto
6.1 I Gruppi di Progetto predispongono le attività da realizzare secondo un apposito modello progettuale in cui siano specificate:
6.1.1 Le caratteristiche di fattibilità (obiettivi, azioni, risultati attesi, risorse umane e materiali da impegnare).
6.1.2 Attività istruttorie e di gestione.
6.1.3 Risorse professionali interne ed esterne e loro ripartizione tra le Istituzioni Scolastiche aderenti ed eventuali Associazioni ed Enti Locali aderenti.
6.1.5 Risorse necessarie per lo svolgimento delle attività.
6.1.6 Attività di monitoraggio.
6.2 Le attività istruttorie, di cui al punto 6.1.2, comprendono tutte le attività di progettazione, di proposta, di acquisizione di informazioni o documentazione, di istruttoria autentica nell’ambito dei procedimenti di scelta del contraente, etc.
6.3 Le attività di gestione, di cui al punto 6.1.2, comprendono le attività di attuazione tecnico-professionale e le attività di attuazione amministrativa.
6.4 Le attività amministrative comprendono sia le attività deliberative che le attività meramente esecutive.
6.5 Le attività relative ai punti 1, 2, 3, dovranno ricevere il placet dell’Assemblea Generale della Rete di cui all’art. 4.3.2.
Art. 7
Finanziamento e gestione amministrativo-contabile
7.1 L’attività progettata dalla Rete è svolta con i fondi messi a disposizione dalle singole Istituzioni Scolastiche, da Enti pubblici e privati, da Associazioni e Organizzazioni esterne, da fondi introitati attraverso il foundraising e la sponsorizzazione.
7.2 L’Istituzione Scolastica presso cui la Rete ha sede cura la gestione economica ed ha il compito di dare esecuzione alle deliberazioni assunte.
7.3 Il Presidente di Rete firma gli atti formali di amministrazione e gli atti formali di nomina.
7.4 L’adesione alla Rete comporta una dichiarazione a rendere fruibili risorse interne proprie di ogni istituzione scolastica, Ente pubblico e privato, Associazione, partner della Rete per la realizzazione di attività e progetti di cui al punto 4.4 sia strumentali, logistiche, professionali, economiche, in base alle proprie disponibilità.
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7.5 L’eventuale impegno strumentale, logistico, professionale, economico stimato per la fattibilità di attività e progetti di cui al punto 4.4. sarà ripartito tra i partner della Rete sulla base dell’interesse esplicitamente manifestato da ciascuno verso l’iniziativa da realizzare e sulla base del reale, costruttivo, efficace impegno che ciascuno assumerà nella fase di progettazione, programmazione, realizzazione, monitoraggio e valutazione.
7.6 La gestione amministrativo-contabile avverrà nelle forme e con modalità previste dalla normativa vigente.
7.7 Il Presidente della Rete ed il Direttore SGA della Scuola Capofila della Rete predispongono il bilancio preventivo e consuntivo della Rete.
7.8 Allo stesso modo è amministrato il fondo spese annuale per il generale funzionamento amministrativo della Rete da parte dell’Istituzione Scolastica a ciò preposta, che è tenuta ad una rendicontazione annuale.
7.9 Saranno a carico di ogni Ente, Associazione, Scuola firmataria del presente Accordo eventuali spese relative all’utilizzo del personale interno impegnato nelle attività di Rete.
Art. 8
Utilizzazione del personale docente
8.1 Le attività di progetto di cui all’art. 6 del presente Accordo, nell’individuazione delle risorse professionali interne, specificano la distribuzione delle attività tecnico-professionali fra il personale docente delle Istituzioni coinvolte.
8.2 Laddove la contrattazione collettiva lo preveda e nel rispetto dei limiti di tali previsioni, è possibile programmare e fruire dello scambio di docenti tra le Istituzioni Scolastiche coinvolte nei singoli progetti.
8.3 Lo scambio ha durata strettamente limitata alla realizzazione del progetto e può avvenire solo tra docenti che abbiano uno stato giuridico omogeneo e previa acquisizione di consenso da parte dei docenti interessati.
8.4 In difetto di specifiche disposizioni della contrattazione collettiva, è ammesso, ove occorra, il ricorso alle collaborazioni plurime di cui all’art. 35 del CCNL Scuola del 29 novembre 2007.
Art. 9 Collaborazioni
9.1 Per ogni singolo progetto di cui all’art. 6 del presente Accordo, possono essere istituite collaborazioni con Enti pubblici e privati, associazioni, fondazioni, enti del terzo settore, università, centri di ricerca, soprintendenze, musei, operatori qualificati, circoli culturali, Associazioni, Enti Teatrali, Fondazioni, e qualsiasi altro Organismo possa avere una comunione di intenti con gli obiettivi della Rete. Tali collaborazioni saranno formalizzate da protocolli d’Intesa, convenzioni e accordi di programma.
9.2 Gli atti previsti dal comma precedente dovranno essere firmati dalla Scuola Capofila e dal Dirigente o dai Dirigenti delle Scuole che si avvalgono di dette collaborazioni.
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Art. 10
Monitoraggio e Valutazione
Le Scuole e gli Enti aderenti alla Rete si impegnano ad attivare strumenti utili al monitoraggio ed alla valutazione sia interna che esterna dei risultati conseguiti dalle azioni della Rete a conclusione della annualità programmata, al fine di realizzare una Swot-Analysis e progettare un Piano di Miglioramento.
Art. 11
Modalità di adesione
10.1 La richiesta di adesione al presente accordo va proposta con dichiarazione del Sindaco/ Dirigente Scolastico/ Direttore/Presidente di Ente di settore, previa conforme delibera della Giunta comunale/ Consiglio d’Istituto/ Consiglio di Amministrazione/Consiglio Accademico, all’Assemblea Generale della Rete, presso la sede dell’Istituzione Scolastica capofila.
10.2 L’adesione decorrerà dal momento della formale sottoscrizione dell’Accordo da parte dell’Istituzione richiedente.
Art. 12
Modalità di recesso
11.1 Le Istituzioni aderenti hanno facoltà di recesso dal presente Accordo.
11.2 Il recesso è esercitato tramite dichiarazione del Direttore/Dirigente Scolastico, resa in forma pubblica e trasmessa tramite posta elettronica certificata (PEC) alla Scuola Capofila di Rete, previa conforme delibera del Consiglio d’Istituto/Consiglio di Amministrazione;
Art. 13
Modifiche ed integrazioni
Il presente Accordo potrà essere modificato in tutto o in parte su proposta di ciascuna Istituzione aderente alla Rete, purché condivisa almeno dai due terzi dell’Assemblea Generale.
Per quanto non previsto dal presente Accordo si rimanda alla legislazione vigente.
Art. 14
Custodia degli atti-Risorse e documentazione
13.1 L’originale del presente Atto, sottoscritto dai legali rappresentanti di tutte le Istituzioni aderenti, è depositato presso la Scuola Capofila di Rete. Copia è inviata a ciascuna delle Istituzioni aderenti.
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13.2 La Rete promuoverà la documentazione degli atti e dei progetti sul sito di ciascuna Istituzione aderente, nonché possibili altre forme di documentazione cartacea, video o informatica che saranno depositate presso la Scuola Capofila di Rete per essere pubblicate sul sito on line di ciascuna Istituzione.
13.3 Tutte le Istituzioni aderenti alla Rete s’impegnano a promuovere l’allargamento della stessa ad altre Istituzioni Scolastiche che ne facciano richiesta, nonché il coinvolgimento degli Enti Locali, Comuni, Province, Associazioni e ogni altra Organizzazione culturale che persegua finalità coerenti con quelle della Rete.
Art. 15 Contenzioso
14.1 Le eventuali controversie che dovessero insorgere in merito all’applicazione del presente Accordo tra gli Istituti firmatari, se non risolte bonariamente, sono di competenza del Foro di Brindisi.
Art. 16
Durata dell’Accordo di Rete
Il presente Accordo di Rete ha durata triennale a decorrere dalla data della sua sottoscrizione e può essere rinnovato alla scadenza, previa delibera di nuova adesione da parte degli XX.XX delle singole Istituzioni aderenti.
Art. 17 Norme finali
16.1 Per quanto non espressamente previsto si rimanda all’ordinamento generale in materia di istruzione e alle norme del codice civile in quanto applicabili.
16.2 Il presente accordo entrerà in vigore dopo l’adesione formale delle Istituzioni scolastiche, con la convocazione della prima Assemblea Generale.
Art. 18 Allegati
Xxxxx parte integrante del presente Accordo le delibere collegiali previste dall’art. 7 del DPR n. 275 dell’8 marzo 1999.
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Letto approvato e sottoscritto, con delibere degli XX.XX e firme dei legali rappresentanti delle Istituzioni aderenti.
Istituto Istruzione Secondaria Superiore “Ferraris De Xxxxx Xxxxxxx” (Scuola Capofila) Dirigente Scolastico
Xxxx Ortenzia DE XXXX
Sindaco di Torchiarolo (Br)
Xxxx XXXXXXXXX
Sindaco di San Xxxxxx Xxxxxxxxx (Br)
Xxxxxxxx XXXXX
Sindaco di San Donaci (Br)
Xxxxxx XXXXXXX
Sindaco di Cellino San Marco (Br)
Xxxxx XXXXX
Sindaco di San Xxxxxxxxx Xxxxxxxxx (Br)
Xxxxxxx XXXXXXXXXX_
Presidente della Provincia di Brindisi
Xxxxxxx XXXXXXXXXX
FONDO AMBIENTE ITALIANO
- Delegato FAI Provincia di Brindisi
- Delegato FAI Regione Puglia
- Delegato FAI Nazionale
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Istituto Comprensivo “Valesium” – Torchiarolo (Br) Dirigente Scolastico
Giuseppa DI SECLI’
Istituto Comprensivo “Ruggero De Simone” – San Xxxxxx Xxxxxxxxx (Br) Dirigente Scolastico
Xxxxxx XXXXXXXX
Istituto Comprensivo “Manzoni/Alighieri” – Xxx Xxxxxx – Xxxxxxx Xxx Xxxxx(XX) Dirigente Scolastico
Xxxxxxx XX XXXXX
Istituto Comprensivo “San Xxxxxxxxx Xxxxxxxxx” (BR) Dirigente Scolastico
Xxxxxxx XXXXXX
Al Rettore UNISALENTO
Xxxxx XXXXXXX
Al Rettore Università di Bari
Xxxxxxx XXXXXXXX
Al Direttore Poli Bibliomuseali Regione Xxxxxx
Xxxxx XX XXXX
Alla Direttrice Polo Bibliomuseale “Ribezzo” Xxxxxxxx
Xxxxxx XXXXXXXX
Al Presidente del Distretto Puglia Creativa
Xxxxxxxx XXXXXXX
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Al Presidente Pro Xxxx Xxxxxxxxxxx
Xxxxxxxx XXXXXX
Al Presidente GAL Terra dei Messapi
Xxxxxx XXXXXXXX
Presidente Fondazione Nuovo Teatro Verdi
Katiuscia DI XXXXX
Alla Direttrice Biblioteca Arcivescovile “De Leo”
Xxxxxxxxx Xx XXXXX
Al Presidente Xxx.xx “Le Colonne” Brindisi
Xxxx XXXXX
Al Presidente di BRIO S.r.l.
Xxxxxx XXXXXXX
Al Presidente dell’Xxx.xx Brindisi e le Antiche Strade
Xxxxxxx XXXXXXXX
Al presidente Xxx.xx “Il Giunco”
Xxxxx XXXXXXXX
Al Presidente Xxx.xx “La Ghironda”
Xxxxxxxx XXXXXXX
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