Rischi specifici Clausole campione

Rischi specifici. Il Cliente può vendere prima della scadenza i suindicati strumenti finanziari derivati (disinvestimento). Il disinvestimento potrebbe generare l’incasso di un ammontare superiore o inferiore rispetto al Premio pagato e quindi un profitto o una perdita. La perdita massima per il Cliente è pari al capitale investito, ossia all’importo pagato per l’acquisto/sottoscrizione/vendita dei predetti strumenti finanziari derivati (il Premio). Il profitto per il Cliente è di norma pari: - nel caso di warrant, alla differenza tra il valore corrente di mercato del sottostante al momento dell’esercizio e il prezzo di esercizio, dedotto il Premio; - nel caso di covered warrant, alla differenza tra il valore corrente di mercato del sottostante e il prezzo di esercizio, dedotto il Premio, se di tipo call; alla differenza tra il prezzo di esercizio e il valore corrente di mercato del sottostante, dedotto il Premio, se di tipo put; - nel caso di certificates, è pari al valore corrente di mercato del sottostante, dedotto il Premio al momento dell’esercizio dei predetti strumenti finanziari derivati, se di stile americano; alla scadenza, se di stile europeo. I fattori più rilevanti fonte di rischi generali sono quelli illustrati nella parte “A” di cui sopra. Il Cliente deve altresì valutare il seguente ulteriore fattore.
Rischi specifici. Il Sottoscrittore garantisce l’esistenza, la certezza, l’esigibilità dei crediti ceduti rivenienti dalla propria attività ed assume le obbligazioni previste dall’accordo di convenzionamento. Il venir meno di tali garanzie o l’eventuale inadempimento delle obbligazioni contrattuali legittimano COFIDIS a sospendere i pagamenti eventualmente dovuti o a richiedere l’immediata restituzione delle somme eventualmente già corrisposte al Sottoscrittore a fronte dei crediti ceduti. Nelle cessioni pro-solvendo, il mancato pagamento da parte del debitore ceduto legittima il cessionario a richiedere l’immediata restituzione delle somme anticipate quale corrispettivo dei crediti ceduti.
Rischi specifici. A seguito della valutazione dei rischi aziendali, la bocca di carico dei compattatori è stato ritenuto un ambiente nel quale sussiste un elevato rischio biologico. Tutti i veicoli aziendali del Servizio Igiene ambientale, in considerazione del fatto che espletano attività di raccolta, trasporto e spazzamento dei rifiuti urbani, assimilati e speciali, nello espletamento del servizio di manutenzione sussiste per il personale che vi opera, un rischio biologico e chimico; quest’ultimo per i veicoli iscritti nella categoria 5f, categoria rilevabile dal libretto del veicolo.
Rischi specifici. Sono i rischi correlati alle tipiche attività di ricerca e didattica svolte in locali ad accesso autorizzato (agenti fisici, chimici, biologici, ecc.). In un ambiente dinamico come quello universitario la situazione può mutare velocemente. Informazioni aggiornate possono essere reperite tramite l’SPP del committente, i suoi servizi tecnici, la sua direzione generale e i preposti deputati alla sicurezza delle strutture interessate nei lavori.
Rischi specifici. L’eventuale inadempimento delle obbligazioni contrattuali e/o delle procedure di erogazione del servizio, legittimano COFIDIS a non provvedere ad alcun pagamento per eventuali “garanzie- assegni” rilasciate.
Rischi specifici. A CURA DEL DATORE DI LAVORO/REFERENTE DI SEDE, SOGGETTO PRESSO IL QUALE DEVE ESSERE ESEGUITO IL CONTRATTO, PRIMA DELL'ESECUZIONE DEL CONTRATTO Nella sede di esecuzione del contratto è individuata la presenza dei seguenti elementi caratteristici dell’ambiente che costituiscono potenziali elementi di rischio specifico da interferenza (indicare con la crocetta). Tali rischi possono essere anche dedotti dal DVR della/i sede/i oggetto dell'appalto: n. ELEMENTI CARATTERISTICI DELL’AMBIENTE IN CUI E' SVOLTA L’ATTIVITA' OGGETTO DELL’APPALTO – RISCHI SPECIFICI DA INTERFERENZA SI NO
Rischi specifici. Le peculiari modalità di svolgimento della prestazione lavorativa che contraddistinguono il modello dello smartworking impongono allo/a smartworker il dovere di adottare ogni comportamento utile a limitare i rischi specifici derivanti dall’esecuzione dell’attività lavorativa al di fuori dei locali aziendali, a fronte dell’impossibilità per il datore di lavoro di porre in essere una verifica puntuale del rispetto dei principi in materia di salute e sicurezza sul lavoro. I fattori principali che determinano il microclima sono la temperatura, l’umidità relativa, la temperatura media radiante e la velocità dell’aria; tali parametri modificano la percezione dell’ambiente in esame da parte degli occupanti ed è sul loro controllo che si indirizzano le strategie tese al miglioramento del comfort termico. Gli ambienti severi si differenziano sostanzialmente da quelli moderati, nei quali si indagano le condizioni di comfort termico, che influenzano la performance lavorativa; negli ambienti severi (caldi e freddi) le condizioni climatiche possono compromettere, anche pesantemente, la salute dei lavoratori. Lavorare in ambienti severi caldi sottopone il sistema cardiovascolare a notevoli condizioni di sforzo, che possono causare il cosiddetto colpo di calore. Per gli ambienti severi freddi, il rischio è rappresentato dal possibile insorgere di uno stato di ipotermia, che può determinare anche conseguenze letali.
Rischi specifici. Nel presente PEA viene presa in considerazione una serie di eventi avversi che con più probabilità possono verificarsi in una RSA. L’emergenza che può avere ricadute molto importanti per il personale e per gli occupanti dell’edificio in oggetto è senza dubbio l’incendio. È a causa di un incendio, o anche più semplicemente di un principio di incendio, che si può determinare la diffusione di gas di combustione che producono danni biologici per anossia o per tossicità, oltre al fumo che riducendo la visibilità può creare panico; queste situazioni possono rendere difficili le condizioni di sfollamento e messa in sicurezza delle persone non autosufficienti o parzialmente autosufficienti. Si riporta, a titolo informativo la seguente tabella, che indica le cause accertate di decessi, a seguito di incendio: avvelenamento da ossido di carbonio 50% dei casi ustioni, problemi cardiaci 40% dei casi altro 10% dei casi Le cause di innesco sono dovute, in gran parte, a scarsa gestione dei locali e degli impianti: Impianti e apparecchi elettrici 22,6% Sigarette e fiammiferi 20,9% Impianti di riscaldamento 11,5% Ossigeno terapeutico 7,4% Liquidi infiammabili 6,6% Gas anestetici 4,9% Incendi nelle cucine 4,1% Incendi dolosi 3,0% Materiali combustibili 2,4% Inceneritori 2,4% Origini diverse 14,2% I luoghi, all’interno delle strutture sanitarie, in cui si sviluppano gli incendi sono soprattutto quelli in cui non vi è un controllo da parte degli addetti interni ed operatori sanitari: Locali tecnici, lavanderie, vani ascensori 52% Provenienti dall’esterno della struttura sanitaria 16% Corsie, camere dei degenti 11% Locali di guardia, locali del personale 6% Sale operatorie 3% Altri locali 12% Particolare attenzione deve essere posta in quei settori lavorativi dove vi è presenza di pazienti non autosufficienti e quindi per le difficoltà che insorgono in caso di necessità di sfollamento. Secondo le statistiche, le ore a maggior rischio di incendio, con conseguenze gravi, sono quelle notturne. Per abbattere il rischio d’incendio bisogna intervenire sulle variabili “frequenza” e “magnitudo” attraverso efficienti misure di prevenzione e protezione. Il PEA viene formulato con la seguente ipotesi di partenza: si considera l’eventualità di un solo punto di sviluppo dell’incendio escludendo focolai multipli, generalmente di origine dolosa.
Rischi specifici. Esposizione ad agenti biologici
Rischi specifici. Alle tipologie di mutuo a cui è applicato o può essere applicato in uno specifico periodo di tempo un tasso variabile, secondo l’andamento di uno o più parametri di riferimento indicati nel contratto, la Banca non prevede applicazione i un limite massimo (cap) o minimo (floor) alle oscillazioni del tasso. Per saperne di più: La Guida pratica del mutuo, che aiuta a orientarsi nella scelta, è disponibile sul sito xxx.xxxxxxxxxxxx.xx e presso tutte le filiali della Blu Banca. Il valore del TAEG non include le spese per l’assicurazione dell’immobile ipotecato contro i rischi dell’incendio e scoppio. Per i finanziamenti a tasso variabile il TAEG ha un valore meramente indicativo. VOCI COSTI Importo massimo finanziabile Non superiore all’80% del valore dell’immobile accertato dal perito Durata massima finanziamento 240 mesi TASSI Tasso di interesse nominale annuo (Parametro di indicizzazione + Spread ammortamento) 4,50 % Parametro di indicizzazione Media mensile dell’Euribor 1 mese lettera/base 360 = 1,70% arrotondata ai 5 centesimi superiori, rilevata mensilmente dall’EMMI – European Money Markets Istitutes e pubblicata sui principali quotidiani e settimanali a carattere finanziario Spread 2,80 p.p Tasso di interesse di preammortamento 4,50% Tasso di mora (Tasso d’interesse nominale annuo tempo per tempo applicato all’operazione, aumentato di 2 (due) punti percentuali) 6,50 % SPESE Spese per la stipula del contratto Istruttoria 2,00% dell’affidamento concesso Spese per la gestione del rapporto Gestione pratica Non prevista Incasso rata Euro 0,00 Variazione/restrizione ipoteca Euro 51,65 Accollo mutuo Euro 51,65 Invio lettere di sollecito per mancato pagamento Euro 5,16 Diritti di segreteria per cancellazione d’ipoteca (solo nel caso d’intervento del Notaio) Euro 25,82 Spese per certificazioni interessi Euro 5,16 Invio estratto conto/ comunicazioni periodiche online Zero Invio estratto conto/comunicazioni periodiche cartaceo Area di destinazione Porto Area Xxxxxxxxxx xxx (AM) Capoluogo di Provincia (CP) Area Extraurban a (EU) fino a 3 fogli (costo comprensivo di IVA) 0,3504 0,5004 0,6004 da 4 a 9 fogli (costo comprensivo di IVA) 0,5704 0,8204 1,0704