Sommario
Presidenza del Consiglio dei ministri Dipartimento per le politiche della famiglia
Ministero del Lavoro
e delle Politiche Sociali
Progetto Azioni di sistema ed assistenza tecnica per il conseguimento dei target
relativi ai servizi per l’infanzia
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RELAZIONE CONSUNTIVA FINALE
SULLE ATTIVITÀ DEL BIENNIO 2009-2010
Regione Calabria
gennaio 2011
Sommario
PARTE PRIMA
I servizi socio-educativi per la prima infanzia in Calabria 5
1. Breve rassegna delle norme e regolamenti regionali sui servizi educativi per la prima infanzia 7
2. Uno sguardo sullo stato dei servizi educativi per la prima infanzia in Calabria 8
Distribuzione della popolazione per provincia 9
PARTE SECONDA
Lo sviluppo dei servizi socio-educativi 0-3 anni: dalle azioni previste a quelle realizzate 13
3. Le azioni previste per lo sviluppo dei servizi educativi per la prima infanzia 15
4. Le attività realizzate 17
PARTE TERZA
Alcuni orientamenti per il futuro 19
5. Orientamenti e attività della Regione 21
6. Urgenze e priorità per le attività future 24
APPENDICE 25
PARTE PRIMA
I servizi socio-educativi per la prima infanzia in Calabria
1. Breve rassegna delle norme e regolamenti regionali sui servizi educativi per la prima infanzia
Il sistema normativo che regola i servizi educativi per la prima infanzia in Calabria risulta costituito da pochi provvedimenti piuttosto datati.
La prima norma cui possiamo fare riferimento è Legge Regionale n. 12 del 27-08-1973, Disciplina degli asili nido. La legge disciplina i sevizi educativi per la prima infanzia con riferimento esclusivo agli “asilo nido” (gli unici servizi allora presenti sul territorio). All’interno del documento troviamo indicazioni sugli standard strutturali e organizzativi che, rispetto alle nozioni più attuali, necessiterebbero di una revisione e attualizzazione.
La legge regionale 12/73 regolamenta gli spazi, i posti, gli ambienti e la loro dimensione, gli orari di apertura, affidandone la gestione ai Comuni o ai Consorzi di Comuni che la esercitano tramite un Comitato di gestione istituito presso ogni struttura. I compiti di tale Comitato possono sintetizzarsi come segue:
⮚ Redigere il bilancio di previsione ed il conto consuntivo relativo alla gestione che devono essere sottoposti all’approvazione del Comune o del Consorzio di Comuni;
⮚ decidere sulle istanze di ammissione al nido nonché sulla eventuale chiusura per ferie;
⮚ formare il regolamento interno dell'asilo e del personale;
⮚ convocare almeno due volte all'anno l'Assemblea dei genitori.
Con la L.R. n. 34 del 12 agosto 2002, all’art. 131, lett. l), si è intervenuti sulle funzioni amministrative e i compiti relativi alla concessione dei contributi per la gestione degli asili nido, attribuendole alle province.
Di più ampia respiro appare la successiva legge regionale 23/2003, con cui si è disciplinato le funzioni e i compiti amministrativi relativi ai servizi sociali secondo le disposizioni contenute nella Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali 8 novembre 2000, n. 328, che ha dettato i principi per la realizzazione di un sistema integrato di interventi e servizi sociali.
Sempre nel 2003, con D.G.R. n. 361 del 20 maggio 2003, vengono definiti i “Criteri e le modalità per la concessione di finanziamenti di specifici programmi per la costruzione e la gestione di asili nido e di micro-nidi nei luoghi di lavoro (art. 70 Legge n. 448/2001).
La Legge Regionale del 02-02-2004, n. 1, Politiche regionali per la famiglia, infine, promuove il servizio pubblico alla famiglia, predispone e attua iniziative e procedimenti mirati alla tutela dei suoi componenti, attraverso un’organica e mirata politica sociale per promuovere e sostenere il diritto della famiglia al libero svolgimento delle sue funzioni, ritenendola l’ambito più importante in cui si forma e si sviluppa la personalità dell'individuo. La Regione, a tal fine, nel rispetto delle convinzioni etiche dei cittadini, tutela la vita in tutte le sue fasi con particolare attenzione alla gestante, al periodo prenatale e all'infanzia, favorisce la maternità e la paternità consapevoli, la solidarietà fra le generazioni e la parità tra uomo e donna, sostiene la corresponsabilità dei genitori negli impegni di cura e di educazione dei figli, persegue la tutela della salute dell'individuo nell'ambito familiare, attua attraverso l'azione degli Enti locali, politiche sociali, sanitarie, economiche e di organizzazione dei servizi finalizzati a rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che impediscono il pieno sviluppo della persona nella famiglia.
L’ultimo intervento normativo, attuato per riordinare il sistema dei servizi educativi per la prima infanzia, è la D.G.R. n. 748 del 19 novembre 2010 Linee guida per il periodo sperimentale 2010- 2013. Requisiti strutturali e organizzativi dei servizi educativi per la prima infanzia, con la quale la Regione Calabria promuove un riordino delle tipologie di servizi educativi per la prima infanzia a partire dalle indicazioni del Nomenclatore interregionale degli interventi e dei servizi sociali approvato in sede di Conferenza delle Regioni e delle Province autonome il 29 ottobre 2009. Le Linee guida definiscono i requisiti strutturali e organizzativi minimi dei servizi educativi per la
prima infanzia e offrono una prima garanzia alla realizzazione di una qualità uniforme per tutti i servizi.
Accanto a questi interventi di tipo normativo, la Regione ha emanato delibere e decreti con cui stanziare finanziamenti a favore dei servizi educativi per la prima infanzia.
In particolare ha promosso due tipi di iniziative:
▪ la prima, attivata con D.D.G. n. 15297 del 10 ottobre 2007, con la quale si è previsto di erogare un contributo alle famiglie per il pagamento delle rette di frequenza del nido (sono stati stanziati € 2.479.724,00 attingendo al cap. 62010110 del bilancio 2007);
▪ la seconda, attivata con D.G.R. 703/07, finalizzata alla concessione di finanziamenti per la gestione di asili nido e di micro-nidi nei luoghi di lavoro (ex art.70 legge 448) (sono stati stanziati € 5.625.000,00 attingendo sul cap. 61030303).
La tabella che segue sintetizza i provvedimenti sopraccitati:
Contenuto del provvedimento | Atto approvazione (Delibera GR e altro) | Ammontare di Risorse stanziate € | Risultati conseguiti al 31.12.2007 (numero interventi) | Note |
Concessione di finanziamenti di specifici programmi per la gestione di asili nido e di micronidi nei luoghi di lavoro (ex art.70 legge 448/01) | D.G.R. n. 703/2007 | € 5.625.000,00 | Gestione affidata ai Comuni capofila dei distretti socio sanitari ancora in corso | Utilizzo del fondo erariale stanziato |
Finanziamento ai Comuni per Spese servizi prima infanzia | D.D.G. n. 15297 del 10/10/2007 | € 2.479.724,00 | Gestione affidata ai Comuni capofila dei distretti socio sanitari ancora in corso | Contributo al pagamento delle rette di iscrizione e frequenza indirizzato alle famiglie i cui bambini frequentano i nidi; iniziativa avviata per la prima volta nel 2007 con l’utilizzo di fondi regionali stanziati per i servizi alla prima infanzia. |
2. Uno sguardo sullo stato dei servizi educativi per la prima infanzia in Calabria
Sulla base di un’indagine attivata dal Dipartimento 10 - Settore Politiche Sociali - è stata formulata la riclassificazione dei dati, su base distrettuale, mirata all’individuazione delle priorità e delle specifiche azioni da svolgere/realizzare per soddisfare i fabbisogni locali. Contemporaneamente è stata avviata la rilevazione puntuale (comune per comune) dei bisogni e dei servizi offerti al fine di aggiornare, integrare e monitorare i dati attualmente in possesso del Dipartimento.
In Calabria la situazione territoriale, orografica, demografica e il sistema della mobilità varia molto tra i diversi distretti calabresi: da territori prevalentemente costieri si passa, spesso, a territori prevalentemente montuosi, con distretti composti da molti Comuni. La tabella che segue (fonte Istat) riporta la distribuzione per provincia dei distretti e dei comuni, la popolazione in età compresa tra 0-3 anni rilevata al 2007.
Distribuzione della popolazione per provincia
Provincia | Distretti | Comuni | Età per singolo anno da 0 a 3 | TOTALE | |||
0 | 1 | 2 | 3 | ||||
Vibo Valentia | 3 | 50 | 1583 | 1628 | 1579 | 1637 | 6427 |
Cosenza | 14 | 154 | 6217 | 6270 | 6385 | 6393 | 25365 |
Catanzaro | 5 | 79 | 3168 | 3113 | 3299 | 3316 | 12896 |
Crotone | 4 | 30 | 1772 | 1829 | 1905 | 1868 | 7374 |
Reggio Calabria | 9 | 96 | 5372 | 5453 | 5420 | 5373 | 21618 |
Calabria | 409 | 18.112 | 18.293 | 18.588 | 18.587 | 73.580 |
I dati della rilevazione consentono di stimare la distanza tra la situazione attuale e il target da raggiungere entro il 2013. Le Province di Vibo Valenzia e Crotone sono quelle che presentano maggiori criticità. Solo 50 Comuni su 409 e 30 su 409 hanno attivato servizi per l’infanzia (pubblici e privati). È necessario pertanto individuare altri Comuni nei quali realizzare servizi per l’infanzia. Per raggiungere il target è comunque necessario includere le strutture private in un piano regionale di accreditamento. L’individuazione dei Comuni dove realizzare i servizi dovrà necessariamente seguire logiche di distretto e strategie di collaborazione tra territori. Trattandosi comunque di servizi essenziali alla persona, il target definito dovrà essere raggiunto in e nel rispetto dei principi di universalità e accessibilità e non dovrà costituire elemento aggiuntivo di disparità territoriale.
Le rilevazioni effettuate da Istat sui due indicatori offrono informazioni preziose sullo stato di avanzamento del Piano di sviluppo dei servizi educativi per la prima infanzia in Calabria, ponendo in evidenza alcune criticità non trascurabili.
Per quanto riguarda l’indicatore S.04 - Comuni che hanno attivato servizi per l'infanzia, è facile notare una sua crescita progressiva che tuttavia continua a rimanere lontana dal target fissato per il raggiungimento degli obiettivi. Tali dinamiche di crescita, seppure ancora insufficienti, sono attribuibili alle iniziative regionali di finanziamento di nidi e micronidi comunali e nei luoghi di lavoro; molte amministrazioni comunali hanno partecipato ai bandi per la creazione di propri nidi che in un prossimo futuro andranno a incrementare ulteriormente l’indicatore S.04.
Ricordiamo che nella realtà calabrese, in passato, alla necessità di sostegno alla famiglia nella cura dei bambini piccoli per la conciliazione dei tempi lavoro/famiglia si è sempre provveduto con la “rete familiare”; attualmente, la maggiore consapevolezza del valori “educativo” dei servizi per la prima infanzia unita alla crisi del modello tradizionale di famiglia, spinge molti genitori a rivolgersi ai servizi per l’infanzia.
Andamento obiettivo di servizio S.04 - Comuni che hanno attivato servizi per l'infanzia
TIPO DI SERVIZIO / INDICATORE 2004 | 2005 | 2006 | 2007 | 2008 |
Totale servizi per l'infanzia Percentuale di comuni coperti dal servizio 6,6 | 7,8 | 8,1 | 14,2 | 15,6 |
Elaborazione su Fonte: Istat, Indagine censuaria sugli interventi e i servizi sociali dei Comuni
L’indicatore S.05 - Bambini tra zero e fino al compimento dei 3 anni che hanno usufruito dei servizi per l'infanzia - continua ad attestarsi su valori piuttosto bassi anche se, sono in via di chiusura le procedure per la concessione di finanziamenti per la gestione di asili nido e micro-nido nei luoghi di lavoro (ex art. 70 L. 448/01); i relativi fondi sono stati assegnati nel 2007 ai Comuni capofila dei Distretti socio-sanitari per la gestione dei bandi territoriali e sono in via di chiusura e di prossima rendicontazione.
La cifra destinata alla creazione di nidi e micro-nidi nei luoghi di lavoro è stata di € 5.625.000. Considerando che la quota di contributo massimo erogabile era pari a € 5.000 per ogni nuovo posto bambino e che la creazione di nuovi posti era comunque vincolata all’esistenza di domanda potenziale, con conseguente successiva frequenza di nuovi bambini, si può stimare un ulteriore incremento dell’indicatore pari almeno all’1%.
TIPO DI SERVIZIO / INDICATORE 2004 | 2005 | 2006 | 2007 | 2008 |
Totale servizi per l'infanzia | ||||
Indicatore di presa in carico degli utenti (per 100 2,1 | 2,3 | 2,4 | 2,0 | 2,7 |
Andamento obiettivo di servizio S.05 - bambini tra zero e fino al compimento dei 3 anni che hanno usufruito dei servizi per l'infanzia
residenti 0-2 anni)
Elaborazione su Fonte: Istat, Indagine censuaria sugli interventi e i servizi sociali dei Comuni
Alla luce dell’evoluzione relativa all’indicatore S.05, così come per l’indicatore precedente, appare evidente una tendenza positiva nella dinamica dei bambini che fruiscono dei servizi all’infanzia nell’ultimo biennio.
È evidente che le iniziative intraprese dalla Regione Calabria, seppure ancora in corso, cominciano a produrre i loro effetti sulla crescita dell’indicatore.
Per come meglio descritto di seguito, un notevole incremento di bambini calabresi frequentanti i servizi per l’infanzia (e nello specifico il nido d’infanzia) è attribuibile all’incidenza del contributo per il pagamento delle rette che la Regione ha erogato alle famiglie in condizione di fragilità economica. Tale intervento, in alcune realtà territoriali, ha comportato il raddoppio del numero dei bambini che frequentavano il nido d’infanzia, riuscendo a raggiungere anche quelle famiglie che, altrimenti, non avrebbero avuto la capacità economica di affrontare la tariffa di iscrizione.
I dati disponibili sono ancora incompleti, pertanto rappresentano una stima prudenziale del valore attuale degli indicatori S.04 e S.05, che potrebbero pertanto essere rivisti positivamente.
Le elaborazioni compiute da Istat muovono dalla spesa sociale dei Comuni e, in quanto tale, non includono i servizi educativi per la prima infanzia privati che, sul territorio calabro, risultano essere in numero notevole.
Il Piano straordinario per lo sviluppo dei servizi socio-educativi per la prima infanzia, varato con la finanziaria 2007, ha permesso alla Regione di poter promuovere interventi più concreti e di maggiore durata nel tempo sia a livello strutturale che gestionale. In sede di Conferenza Unificata è stata firmata l’Intesa del 26 settembre 2007 nella quale sono stati ripartiti, per il triennio 2007-2009, i finanziamenti destinati alle singole Regioni. Alla Regione Calabria sono stati assegnati fondi per un importo complessivo pari a € 22.214.316,00, ripartiti nei tre anni come indicato nella tabella di seguito riportata (Tab 1), cui è stato aggiunto un cofinanziamento di € 24.812.820,00:
Tab. 1: Risorse ripartite in sede di Conferenza Unificata
Anno | Finanziamento da piano nazionale | Totale Finanziamento da piano nazionale (a) | Co-finanziamento previsto da piano nazionale (b) | TOTALE (a+b) |
2007 | € 6.965.888,00 | € 22.214.316,00 | € 24.812.820,00 | € 47.027.136,00 |
2008 | € 10.272.794,00 | |||
2009 | € 4.975.634,00 |
Elaborazione su Fonte: Monitoraggio del Piano di sviluppo dei servizi socio-educativi per la prima infanzia al 31 dicembre 2009.
Fino alla data del 31/12/09, le risorse definite in sede di Conferenza unificata di cui alla tabella precedente, unitamente ad eventuali ulteriori risorse, sono state destinate, dalla programmazione, nella misura di (Tab. 2):
Tab. 2: Risorse programmate
Anno | Finanziamento da piano nazionale | Co-finanziamento previsto da piano nazionale | Ulteriori finanziamenti definiti dalla Regione / Provincia autonoma | TOTALE | ||||||||
2007 | € 6.965.888,00 | € 9.783.737,00 Vedi nota DIPFAM 1284 del 3/4/2009 | € . | . | , | € 16.749.625,00 | ||||||
2008 | € 10.272.794,00 | € 6.000.000,00 | € . | . | , | € 16.272.794,00 | ||||||
2009 | € . | . | , | € . | . | , | € . | . | , | € . | . | , |
TOTALE | € 17.238.682,00 | € 15.783.737,00 | € . | . | , | € 33.022.419,00 |
Elaborazione su Fonte: Monitoraggio del Piano di sviluppo dei servizi socio-educativi per la prima infanzia al 31 dicembre 2009.
Ai finanziamenti previsti dal Piano straordinario di sviluppo dei servizi socio-educativi per la prima infanzia, si sono aggiunte, come elemento di novità della programmazione in materia di servizi per bambini 0-3 anni per l’anno 2007/2008, 2008-2009, 2009-2010 i contributi statali erogati dall’Ufficio Scolastico Regionale alle Sezioni Primavera, finalizzate ad accogliere i bambini di età compresa tra i 2-3 anni.
PARTE SECONDA
Lo sviluppo dei servizi socio-educativi 0-3 anni: dalle azioni previste a quelle realizzate
3. Le azioni previste per lo sviluppo dei servizi educativi per la prima infanzia
L’Amministrazione Regionale, dal 2007, ha effettuato politiche per il miglioramento del sistema dei servizi socio-educativi per la prima infanzia che, attraverso le iniziative sottodescritte, hanno avuto l’obiettivo prioritario di incrementare il numero e la qualità di tali servizi.
Va evidenziato che alcune della azioni avviate hanno prodotto effetti di crescita sia per l’indicatore
S.04 che per l’S.05
Indicatore S.04 “Percentuale dei comuni (sul totale dei comuni della regione) che hanno attivato il servizio di asili nido”. Azioni dirette già avviate dalla Regione Calabria con effetto sul perseguimento dell’indicatore S04:
Azione 1. Concessione di finanziamenti per la gestione di asili nido e micro-nidi nei luoghi di lavoro (ex art.70 L.448/01) di cui al DDG 15600 del 29/09/04, erogazione effettuata con DDG 9895 del 02/08/06.
I fondi, che ammontano ad € 3.530.737,13, sono stati assegnati a nidi e micro-nidi aziendali dopo un bando di competenza del Settore Politiche Sociali. I fondi sono stati trasferiti ai Comuni capofila dei Distretti Socio Sanitari nel cui ambito territoriale ricadevano le strutture finanziate.
Le risorse sono state assegnate nel 2006 ed erogate dal 2007: sono stati realizzati 62 interventi con un incremento stimato di 576 nuovi posti/bambino.
Azione 2. Concessione di finanziamenti per la gestione di asili nido e micro-nidi nei luoghi di lavoro (ex art.70 L.448/01), come da Delibera di Giunta Regionale n.703 del 9/11/2007.
I fondi , che ammontano ad € 5.625.000,00, sono stati assegnati nel 2007 ai Comuni capofila dei Distretti socio sanitari per la proposizione a livello di distretto di bandi territoriali finalizzati all’attivazione di nidi d’infanzia e micro-nidi aziendali.
Le procedure di chiusura e rendicontazione dell’iniziativa sono ancora in itinere, tuttavia, alcune Amministrazioni Comunali hanno partecipato agli avvisi attraverso la presentazione di proposte progettuali per la creazione di propri nidi aziendali, il che, a chiusura delle procedure, comporterà l’attivazione di nuovi nidi comunali con conseguente incremento dell’indicatore.
Azione 3. Avviso pubblico per il finanziamento di Nidi d’infanzia comunali in Calabria (DDG 17458 del 30/9/2009).
L’avviso pubblico, rivolto ai Comuni per consentire la realizzazione di nuovi nidi d’infanzia comunali e per la ristrutturazione e/o adeguamento dei nidi già esistenti per favorire un eventuale incremento di posti, pone l’accento sull’impegno della Regione Calabria a favorire la creazione e il potenziamento di una rete estesa, qualificata e differenziata su tutto il territorio regionale di servizi socio-educativi, al fine di promuovere e garantire il benessere e lo sviluppo dei bambini, il sostegno al ruolo educativo dei genitori e la conciliazione dei tempi di lavoro e di cura.
È stata impegnata una somma complessiva di € 15.000.000,00 cui si farà fronte con i seguenti fondi:
• € 9.000.000,00 sulle risorse stanziate dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per la famiglia per la realizzazione del piano straordinario per lo sviluppo del sistema territoriale dei servizi socio educativi per la prima infanzia;
• € 6.000.000,00 sulle risorse XXXX 0000-0000 Asse IV – Qualità della Vita e Inclusione Sociale – Obiettivo Operativo 4,2,1.
Entro il 16 novembre 2009 i Comuni dovranno produrre richiesta di finanziamento; per ciascun progetto presentato l'agevolazione massima concedibile sarà calcolata in rapporto ai posti addizionali offerti, per un massimo di € 10.000,00 per ogni nuovo posto da realizzare e per un importo massimo di finanziamento di € 500.000,00.
L’agevolazione potrà essere aumentata fino ad un massimo di € 12.000,00 per posto bambino e ad un massimo di € 600.000,00 per finanziamento, per i progetti presentati da Comuni in forma associata.
Il budget stanziato consentirebbe quindi la creazione 1200-1500 nuovi posti
L’avviso pubblico privilegia i Comuni di piccole dimensioni e/o che siano localizzati in aree rurali (oltre che stimolare, dove ne fosse possibile, la creazione di nidi realizzati da comuni associati), il che concorre a colmare i vuoti di offerta del servizio pubblico nei comuni rurali.
Indicatore S05 “Percentuale di bambini in età tra zero e 3 anni che hanno usufruito di servizi per l’infanzia (sul totale della popolazione in età tra zero e 3 anni)”. Le azioni dirette già avviate dalla Regione Calabria con effetto sul perseguimento dell’indicatore S05 sono di seguito riportate:
Azione 1. Concessione di finanziamenti per la gestione di asili nido e micro-nidi nei luoghi di lavoro (ex art.70 L.448/01) di cui al DDG 15600 del 29/09/04, erogazione effettuata con DDG 9895 del 02/08/06:
I fondi, che ammontano ad € 3.530.737,13, sono stati assegnati a nidi e micro nidi aziendali dopo un bando di competenza del Settore Politiche Sociali. I fondi trasferiti per l’erogazione ai beneficiari finali ai Comuni capofila dei Distretti Socio Sanitari, nel cui ambito territoriale ricadevano le strutture finanziate.
Le risorse sono state assegnate nel 2006 ed erogate dal 2007: sono stati realizzati 62 interventi con un incremento stimato di 576 nuovi posti/bambino.
Azione 2. Concessione di finanziamenti per la gestione di asili nido e micro-nidi nei luoghi di lavoro (ex art.70 L.448/01), come da Delibera di Giunta Regionale n.703 del 9/11/2007.
I fondi , che ammontano ad € 5.625.000,00, sono stati assegnati nel 2007 ai Comuni capofila dei Distretti socio-sanitari per la proposizione a livello di distretto di bandi territoriali finalizzati all’attivazione di nidi d’infanzia e micro-nidi aziendali.
Le procedure di chiusura e rendicontazione dell’iniziativa sono ancora in itinere, tuttavia, considerando che la quota massima di contributo erogabile era pari a € 5.000 per ogni nuovo posto e che il finanziamento era comunque vincolato ad una domanda potenziale, si può stimare un incremento di almeno 600 nuovi bambini.
Azione 3. Sostegno alle famiglie per contributo al pagamento della retta asili nido (ex DDG 15297 del 10/10/07)
È l’iniziativa che ha apportato una immediata e sensibile crescita dell’indicatore. Trattasi di fondi (€ 2.479.724,00 su fondi regionali) che sono stati assegnati a fine 2007 ai Comuni capofila dei Distretti socio-sanitari per l’attivazione delle procedure utili all’erogazione di un contributo a sostegno/integrazione della retta di frequenza del nido d’infanzia e destinati a nuclei familiari in condizioni di fragilità economica e sociale.
L’iniziativa ha riscontrato un buon successo, come è possibile evincere da diverse note dei sindaci e dalle richieste dei Comuni e delle famiglie tese al prosieguo, ed ha comportato un immediato sollievo per le famiglie, un rilevante aumento dei posti nido ed, in alcuni casi, un aumento di posti di lavoro.
In alcune realtà territoriali l’iniziativa ha comportato il raddoppio del numero dei bambini che frequentavano il nido d’infanzia, riuscendo a raggiungere anche quei nuclei familiari che, altrimenti, non avrebbero affrontato la, seppure contenuta, tariffa di iscrizione.
Azione 4. Avviso pubblico per il finanziamento di Nidi d’infanzia comunali in Calabria (DDG 17458 del 30/9/2009).
L’avviso pubblico, rivolto ai Comuni per consentire la realizzazione di nuovi nidi d’infanzia comunali e per la ristrutturazione e/o adeguamento dei nidi già esistenti per favorire un eventuale incremento di posti, pone l’accento sull’impegno della Regione Calabria a favorire la creazione e il potenziamento di una rete estesa, qualificata e differenziata su tutto il territorio regionale di servizi socio-educativi, al fine di promuovere e garantire il benessere e lo sviluppo dei bambini, il sostegno al ruolo educativo dei genitori e la conciliazione dei tempi di lavoro e di cura.
È stata impegnata una somma complessiva di € 15.000.000,00 cui si farà fronte con i seguenti fondi:
• € 9.000.000,00 sulle risorse stanziate dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per la famiglia per la realizzazione del piano straordinario per lo sviluppo del sistema territoriale dei servizi socio educativi per la prima infanzia;
• € 6.000.000,00 sulle risorse XXXX 0000-0000 Asse IV – Qualità della Vita e Inclusione Sociale – Obiettivo Operativo 4,2,1.
Entro il 16 novembre 2009 i Comuni dovranno produrre richiesta di finanziamento e per ciascun progetto presentato l'agevolazione massima concedibile sarà calcolata in rapporto ai posti addizionali offerti, per un massimo di €10.000,00 per ogni nuovo posto da realizzare e per un importo massimo di finanziamento di €500.000,00.
L’agevolazione potrà essere aumentata fino ad un massimo di €12.000,00 per posto bambino e ad un massimo di € 600.000,00 per finanziamento, per i progetti presentati da Comuni in forma associata.
Il budget stanziato consentirebbe la creazione 1200-1500 nuovi posti.
La determinazione del contributo massimo concedibile sarà comunque vincolata alla dimostrazione da parte del richiedente dell’effettivo fabbisogno e della concreta possibilità di utilizzazione dei posti realizzati, in rapporto alla dimensione del comune e/o del territorio interessato ed alla domanda potenziale rilevata (con conseguente incremento per l’indicatore S.05).
Qualora il numero dei progetti ritenuti idonei al finanziamento risultasse superiore alla dotazione finanziaria prevista dall’Avviso pubblico la Regione Calabria si è riservata di implementare le risorse stanziate, in questo caso lo scorrimento sarebbe immediato non appena fossero indirizzate nuove risorse all’iniziativa, con ulteriore incremento degli Indicatori.
4. Le attività realizzate
La Regione Calabria, pur con qualche ritardo nella realizzazione del Piano, sta compiendo i primi passi verso l’attuazione degli obiettivi riferiti agli indicatori S.04 e S.05.
Per quanto riguarda gli interventi strutturali (ristrutturazioni e ampliamenti) che permetteranno di realizzare servizi alla prima infanzia, laddove insufficienti, per soddisfare la domanda dei residenti, è stata intrapresa l’azione seguente:
1. emanazione del Decreto del Dirigente n. 17458 del 30 settembre 2009 e All., “Approvazione dell'Avviso pubblico per finanziamento di Nidi d’infanzia Comunali in Calabria. Impegno di spesa relativo”. Con il presente decreto, la Regione approva l’avviso pubblico e stanzia la somma di € 15.000.000,00, di cui € 9.000.000,00 iscritti sul cap. 62010113 e € 6.000.000,00 sul cap. 64010101.
Le risorse finanziarie disponibili per il presente Avviso pubblico sono a valere:
▪ del Piano straordinario per lo sviluppo del sistema integrato dei servizi socio-educativi per la prima infanzia promosso dal Dipartimento per le Politiche della Famiglia per un importo pari a Euro 9.000.000,00;
▪ del POR Calabria FESR 2007/2013 - Linea di Intervento 4.2.1.1 – Azioni per realizzare infrastrutture per rafforzare i diritti dei minori e dei giovani e sostenere la centralità della famiglia nella cura e nell’assistenza agli anziani e ai diversamente abili e favorire il sistema di assistenza domiciliare, per un importo pari a Euro 6.000.000,00;
per un importo complessivo di Euro 15.000.000,00.
Qualora il numero dei progetti ritenuti idonei al finanziamento risultasse superiore alla dotazione finanziaria prevista dall’ Avviso pubblico la Regione si riserva di implementare le risorse stanziate, sulla base di accertate disponibilità.
L’Avviso Pubblico si pone l’obiettivo di favorire l’incremento del numero di nidi d’infanzia e/o dei posti in nidi d’infanzia esistenti sul territorio calabrese, al fine di promuovere e garantire il benessere e lo sviluppo dei bambini ed il sostegno alle famiglie, perseguendo così il target indicato dal Piano di Azione per gli Obiettivi di Servizio previsti dal Quadro Strategico Nazionale 2007- 2013.
Sono ammissibili ai contributi regionali singoli programmi di investimento concernenti una delle seguenti tipologie:
a) Realizzazione di un nuovo servizio di nido d’infanzia attraverso:
- ristrutturazione di un immobile, privilegiando il recupero di beni immobili pubblici non utilizzati o sottoutilizzati e/o eventuali beni immobili confiscati;
- allestimento del servizio in idonea struttura prefabbricata, con priorità per le strutture realizzate con materiali e tecniche di bioedilizia;
- attivazione di un nuovo servizio nido presso strutture educative esistenti anche attraverso la realizzazione di accordi intercomunali di funzionamento.
b) Ristrutturazione e/o adeguamento di nidi d’infanzia comunali esistenti e con servizio attivo alla data di pubblicazione del presente Avviso Pubblico tesi a un incremento dei posti attualmente offerti.
Questo bando è stato preceduto da una serie di azioni che hanno sicuramente aiutato un certo incremento di questi servizi. Facciamo riferimento a:
▪ Concessione di finanziamenti per la gestione di asili nido e micro-nidi nei luoghi di lavoro (ex art.70 L.448/01) di cui al DDG 15600 del 29/09/04, erogazione effettuata con DDG 9895 del 02/08/06;
▪ Concessione di finanziamenti per la gestione di asili nido e micro-nidi nei luoghi di lavoro (ex art.70 L.448/01), come da Delibera di Giunta Regionale n.703 del 9/11/2007;
▪ Sostegno alle famiglie per contributo al pagamento della retta asili nido (ex DDG 15297 del 10/10/07).
PARTE TERZA
Alcuni orientamenti per il futuro
5. Orientamenti e attività della Regione
La Regione Calabria, conformemente a quanto programmato nel proprio “Piano d’Azione per il raggiungimento degli obiettivi di servizio”, ha deciso di destinare almeno il 50% delle risorse complessive del triennio per l’incremento dei posti in strutture da adibire ad asili nido. La somma stanziata pari, attualmente, a € 15.000.000,00 costituisce il primo intervento a favore dello sviluppo del numero dei Comuni con servizi educativi per la prima infanzia (in particolare nidi d’infanzia).
Sulla base di questa progettualità, nel corso del 2009, è stato emanato un Decreto del Dirigente del Settore Politiche Sociali, politiche della famiglia, servizio civile, volontariato e terzo settore:
1. Dec. D. n. 17458 del 30 settembre 2009;
Con il citato Decreto, la Regione Calabria ha approvato un avviso pubblico per la concessione di finanziamenti in c/capitale finalizzati alla realizzazione di nidi d’infanzia pubblici, nell'ambito del piano straordinario per lo sviluppo dei servizi socio educativi per la prima infanzia. Possono accedere ai contributi di cui all’Avviso Pubblico i Comuni della Regione Calabria sia in forma singola sia in forma associata ai sensi del D. Lgs 267/2000 art. 33, al fine di coinvolgere la generalità dei Comuni e soprattutto quelli di minore dimensione demografica e localizzati nelle aree rurali ed interne.
Hanno presentato domanda di finanziamento 150 Enti comunali, alcuni dei quali in forma associata.
Al fine di normare i servizi educativi per la prima infanzia, offrire una più strutturata visione degli standard strutturali e organizzativi che devono governare il sistema dei servizi, i referenti della Regione Calabria hanno fatto richiesta agli esperti dell’Assistenza tecnica di elaborare una Bozza di documento sugli standard per l’autorizzazione al funzionamento e l’accreditamento dei servizi.
Un’attenta analisi dei documenti che normano tali servizi, ha messo in evidenza la necessità di un intervento più strutturato in grado di garantire una Legge Regionale più snella e attuale. In attesa di procedere a una modernizzazione del contesto legislativo regionale, il gruppo di assistenza tecnica ha collaborato alla stesura di una bozza di “Direttiva (o linee direttive): requisiti strutturali e organizzativi dei servizi educativi per la prima infanzia per il periodo sperimentale 2009-2012”. Il carattere sperimentale è stato evidenziato per permettere alla Regione di procedere, in questo periodo, nelle azioni legate al Piano di sviluppo dei servizi educativi per la prima infanzia e, contemporaneamente, procedere a una riflessione rispetto alla possibile rivisitazione della normativa che regola tali servizi.
Entrambi gli indicatori concorrono, direttamente o indirettamente, alla misurazione dell’incremento della frequenza dei bambini calabresi nei nidi d’infanzia:
▪ S.04, misurando l’apertura di nuovi nidi comunali comporta anche una crescita della fruizione da parte dei bambini;
▪ S.05, pur avendo come obiettivo la misurazione della frequenza dei servizi alla prima infanzia (quindi sia nidi d’infanzia che servizi integrativi), prescrivendo che almeno il 70% del target fruisca dei nidi d’infanzia, indirizzando quindi gli sforzi, in una realtà regionale carente sia di nidi tradizionali che di servizi integrativi alla prima infanzia, alla creazione di nuovi nidi d’infanzia. Appare pertanto evidente concentrare gli sforzi e le risorse soprattutto all’implementazione dei Nidi d’infanzia e a captare il maggior numero possibile di bambini 0/3 anni nei Nidi d’infanzia. In tal senso oltre che coerenti appaiono congrue le azioni già intraprese e quelle di prossimo avvio.
Dal punto di vista della distribuzione dei servizi per la prima infanzia si può osservare una notevole differenziazione territoriale, con aree di totale assenza ed aree di concentrazione e sovrapposizione di offerta pubblica e privata, e pur tuttavia non vi sono in Calabria distretti territoriali che riescano a coprire la domanda potenziale o che raggiungano gli obiettivi di Servizio in termini di percentuale. La strategia della Regione è quindi improntata al riequilibrio delle opportunità di offerta sul
territorio calabrese, stimolando la creazione di servizi soprattutto nelle aree di maggior carenza, indicando una preferenza per accordi intercomunali in modo da garantire la copertura di più larghe aree di domanda e la continuità dei servizi.
La Regione reputa necessaria una politica di sostegno allo sviluppo delle aree carenti per limitare la sperequazione di offerta, nella logica dei livelli essenziali di servizi alla persona che devono garantire uniformità di offerta.
La Regione Calabria intende perseguire l’obiettivo di garantire una qualità uniforme dei servizi all'infanzia attraverso l’individuazione di standard minimi di tipo strutturale ed organizzativo.
In questo quadro, al fine di garantire una qualità uniforme dei servizi all'infanzia ed in coerenza con quanto previsto nel Piano d’Azione degli Obiettivi di Servizio, che ha individuato tra le azioni prioritarie anche quella dell’accreditamento delle strutture private esistenti, la Regione ha approvato con D.G.R. n. 748 del 19 novembre 2010 le “Linee guida per il periodo sperimentale 2010-2013. Requisiti strutturali e organizzativi dei servizi educativi per la prima infanzia”.
La Conferenza Unificata ha ripartito i Fondi per il Piano straordinario di intervento per lo sviluppo dei servizi socio educativi per la prima infanzia: per la Regione Calabria sono stati disposti € 47.027.136,00 (dei quali € 22.214.316,00 provenienti da risorse statali e € 24.812.820,00 da cofinanziamento regionale QSN).
Fondi Piano straordinario di intervento per lo sviluppo dei servizi socio educativi per la prima infanzia | Risorse statali | Cofinanziamento regionale |
€ 47.027.136,00 | € 22.214.316,00 | € 24.812.820,00 |
L’utilizzo di queste risorse, indirizzato al raggiungimento degli Obiettivi, è, in via previsionale, schematizzato di seguito.
Azioni e obiettivi | Stima del costo | A valere su | Risorse attori |
Concertazione distrettuale | 45.000,00 | Fondi Piano Servizi prima infanzia | Regione Calabria |
Animazione territoriale | 60.000,00 | Fondi Piano Servizi prima infanzia | Regione Calabria |
Sviluppo sistema di monitoraggio | 60.000,00 | Fondi Piano Servizi prima infanzia | Regione Calabria |
Interventi di realizzazione e riqualificazione strutture | 32.000.000,00 | Fondi Piano Servizi prima infanzia | Regione Calabria, Enti locali territoriali, Privati |
Finanziamenti per servizi integrativi | 6.000.000,00 | Fondi Piano Servizi prima infanzia | Regione Calabria, Enti locali territoriali, Privati |
Sostegno alle famiglie come contributo al pagamento delle rette nido | 8.702.136,00 | Fondi Piano Servizi prima infanzia | Regione Calabria, Enti locali territoriali, Privati |
Assistenza tecnica | 160.000,00 | Fondi Piano Servizi prima infanzia | Regione Calabria |
TOTALE | 47.027.136,00 |
Indicatore S04 “Percentuale dei comuni (sul totale dei comuni della regione) che hanno attivato il servizio di asili nido”
Le azioni già avviate ed in via di chiusura (soprattutto il recente Avviso pubblico per la creazioni di nidi d’infanzia comunali) dovrebbero contribuire notevolmente all’ incremento della percentuale di Comuni calabresi che hanno attivato il servizio di nido.
Qualora il numero dei progetti ritenuti idonei al finanziamento risultasse superiore alla dotazione finanziaria prevista dall’Avviso pubblico la Regione si è riservata di implementare le risorse stanziate, in questo caso lo scorrimento sarebbe immediato non appena fossero indirizzate nuove risorse, con un ulteriore incremento degli Indicatori.
L’Avviso Pubblico privilegiando i Comuni di piccole dimensioni e/o che siano localizzati in aree rurali, non dotati di nido, incentiva la creazione di nidi realizzati da comuni associati, il che concorre a coinvolgere nel raggiungimento dell’indicatore S04 anche i Comuni più piccoli che attualmente non sono dotati di nido d’infanzia.
In ultima istanza, al fine di coinvolgere nel raggiungimento dell’Obiettivo di Servizio anche l’offerta costituita dai nidi privati è indispensabile che questi ultimi siano “convenzionati e cofinanziati ” dai Comuni (al fine di poter essere conteggiati come nidi comunali).
Indicatore S05 “Percentuale di bambini in età tra zero e 3 anni che hanno usufruito di servizi per l’infanzia (sul totale della popolazione in età tra zero e 3 anni)”
Le azioni in via di chiusura e da attivare per incrementare l’indicatore S.05, sono:
▪ Riproposizione e rifinanziamento dell’ iniziativa tesa al sostegno alle famiglie per contributo rette frequenza nidi d’infanzia. Sistema già “rodato” che ha avuto un ottimo riscontro da parte di chi ne ha usufruito.
▪ Avviso pubblico rivolto ai gestori privati per la realizzazione di nuovi servizi di asili nido e per la ristrutturazione e/o adeguamento dei nidi già esistenti tesi ad un incremento dei posti.
I contributi saranno erogabili ai Privati purché questi ultimi abbiano i requisiti utili all’accreditamento e garantiscano convenzione con i Comuni. La predisposizione dell’avviso è già in corso.
Un aggiornamento delle linee strategiche è dettato anche dalla pubblicazione del nuovo “Nomenclatore interregionale degli interventi e dei servizi sociali” del CISIS che definisce servizi integrativi per la prima infanzia i servizi previsti dall’art. 5 della legge 285/97 e i servizi educativi realizzati in contesto familiare. In particolare:
- spazi gioco per bambini dai 18 ai 36 mesi (per max 5 ore) ;
- centri per bambini e famiglie;
- servizi e interventi educativi in contesto domiciliare.
Appare pertanto utile indirizzare le azioni future all’implementazione, oltre che dei Nidi d’infanzia, anche dei servizi integrativi, più flessibili e idonei per piccole realtà dove la realizzazione di un nido d’infanzia risulterebbe poco funzionale.
Un’altra tipologia di servizio che ha avuto ampia diffusione in questa area territoriale è costituita dalle sezioni primavera.
Le sezioni primavera sono sezioni che accolgono bambini tra i 24 ed i 36 mesi di età, sezioni “ponte” fra il nido e la scuola dell’infanzia, attivate per la prima volta dal Ministero dell’Istruzione in via sperimentale nel 2007. Le sezioni sono state attivate, in Calabria con fondi statali; attraverso un bando predisposto e gestito direttamente dall’Ufficio Scolastico Regionale (Ministero Istruzione). Le ultime disposizioni del Ministero dell’Istruzione hanno però consentito l’accesso alle scuole dell’infanzia, per la maggior parte statali e quindi gratuite per le famiglie, già a bambini di 30 mesi. Per evidenti ragioni economiche delle famiglie (che nelle sezioni primavera si trovavano invece a pagare una retta) il target dei possibili fruitori delle sezioni primavera si è automaticamente ridotto solo ai bambini tra i 24 ed i 30 mesi di età: una percentuale così bassa da scoraggiare il finanziamento di questo tipo di servizi, se finalizzato al raggiungimento degli Obiettivi di Servizio.
L’attuazione della D.G.R. 748/2010 ha promosso un lavoro di elaborazione di una bozza di nuova norma di settore sui servizi educativi per la prima infanzia che costituirà oggetto di confronto per i diversi enti interessati.
La collaborazione con l’Assistenza tecnica ha contribuito alla realizzazione di un seminario formativo di due giornate che ha visto la partecipazione di referenti comunali, del terzo settore, del privato e operatori del territorio.
6. Urgenze e priorità per le attività future
In relazione alle attività svolte e per consolidare quanto già realizzato alla fine di questo biennio appare indispensabile intervenire, con una certa urgenza, per dare continuità e forza alle azioni di seguito elencate:
▪ riscontrare e registrare tutti i servizi presenti sul territorio e definiti dalla L.R. n. 12 del 27 agosto 1973, nonché dalla D.G.R. n. 748 del 19 novembre 2010, attraverso il sistema formativo regionale o la predisposizione di schede cartacee predisposte tenendo presente il set-minimo. La rilevazione dovrebbe avere cadenza annuale e offrire informazioni utili per rispondere alle richieste di Istat, del Dipartimento per le politiche della famiglia, il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, etc.;
▪ promuovere seminari formativi a livello regionale e sub-regionale rivolti a dirigenti, funzionari figure di coordinamento di sistema e educatori/trici per consolidare i rapporti tra Regione e Comuni, rafforzare i presupposti per una governance del sistema dei servizi, per una loro maggiore qualificazione e per il raggiungimento degli obiettivi di servizio (S-04 e S-05);
▪ collaborare alla definizione di una bozza di legge condivisa con il territorio, le associazioni e i gestori privati (si tratta di un’azione piuttosto urgente da legare alla definizione della nuova
D.G.R. 748/2010 in cui si definiscono gli standard qualitativi dei servizi alla prima infanzia non previsti dalla legge precedente) ;
▪ offrire consulenza alla Regione per l’analisi e l’identificazione di un set-minimo di informazioni indispensabile per l’adeguamento del software applicativo fornito, in uso gratuito, dalla Regione Xxxxxx-Romagna;
▪ supportare la Regione nella lettura dei dati provenienti da un monitoraggio sistematico messo in atto dalla Regione con l’istallazione del nuovo software.
APPENDICE
Di seguito riportiamo i documenti e le attività realizzate dalla Regione con la collaborazione degli esperti dell’Istituto degli Innocenti nell’ambito dell’Assistenza Tecnica:
Linee di indirizzo per la prima infanzia (0-36) per il periodo sperimentale 2010-2013 nell'ottica della conciliazione tra tempi di vita e di lavoro
INDICE Premessa.................................................................................................................................................
2. NIDO D’INFANZIA O ASILO NIDO ..............................................................................................
2.1 Descrizione della struttura ...............................................................................................................
3. MICRO - NIDO .................................................................................................................................
4. SERVIZI INTEGRATIVI.................................................................................................................
4.1 Descrizione della struttura ...............................................................................................................
4.1.1 Ricettività ......................................................................................................................................
4.1.2 Organizzazione degli spazi interni ..............................................................................................
4.1.3 Superficie interna ..........................................................................................................................
4.1.4 Servizi generali .............................................................................................................................
4.1.5 Spazi esterni e collocazione della struttura ...................................................................................
Requisiti organizzativi ...........................................................................................................................
4.2.1 Calendario e orario........................................................................................................................
4.2.2 Gruppo degli operatori e organizzazione interna ..........................................................................
4.2.3 Rapporto numerico tra educatori e bambini..................................................................................
4.3 Descrizione della struttura ...............................................................................................................
4.3.1 Ricettività ......................................................................................................................................
4.3.2 Organizzazione e Articolazione degli spazi interni .....................................................................
4.3.3 Superficie interna .........................................................................................................................
4.3.4 Servizi generali ............................................................................................................................
Requisiti organizzativi ...........................................................................................................................
4.3.5 Calendario e orario........................................................................................................................
4.3.7 Rapporto numerico tra educatori e bambini..................................................................................
5 DESCRIZIONE DEI SERVIZI INTEGRATIVI ...............................................................................
5.1 Educatrice familiare .........................................................................................................................
5.2 Educatrice domiciliare .....................................................................................................................
6 NORME COMUNI .............................................................................................................................
6.1 Carta dei servizi ..............................................................................................................................
6.2 Progetto pedagogico-educativo e partecipazione delle famiglie .....................................................
6.3 Formazione ......................................................................................................................................
6.4 Coordinamento pedagogico ............................................................................................................
6.5 Ruolo dell'Azienda ASP .................................................................................................................
6.6 Requisiti di accesso del personale ...................................................................................................
6.7 Personale dei servizi educativi ........................................................................................................
6.8 Tabelle dietetiche ............................................................................................................................
6.9 Deroghe ...........................................................................................................................................
7 PROCEDURE PER L’AUTORIZZAZIONE AL FUNZIONAMENTO ...........................................
7.1 Autorizzazione per Nido d’infanzia, micro-nido, spazio gioco per bambini e centro per bambini e famiglie, Servizi e interventi educativi in contesto familiare e domiciliare........................................
7.2 Organo tecnico collegiale.................................................................................................................
7.3 Procedure di accreditamento per Nido d’infanzia, micro-nido e servizi integrativi .......................
Premessa
I servizi educativi per la prima infanzia sono orientati a favorire adeguati percorsi educativi ai bambini ed alle bambine ed a migliorare la conciliazione dei tempi di vita, di lavoro e cura dei genitori.
In attesa di una nuova legislazione regionale, che sostituisca la L.R. 27 agosto 1973, n. 12 “Disciplina degli asili-nido”, si ritiene opportuna una sperimentazione che riguardi i servizi educativi per la prima infanzia (0-3 anni) e tenga presente l’aumento e la differenziazione dei servizi avvenuta in questi ultimi decenni.
L’ultimo provvedimento legislativo nazionale, la Legge 285 del 1997, sostiene l’evoluzione dei servizi educativi per la prima infanzia verso la flessibilità e l’apertura a una domanda più vasta e differenziata, finanziando progetti di servizi integrativi e sperimentali.
Con l'approvazione del Piano Sociale L. n. 8 del 17/8/2009 nell'ambito dell'art. 3.4 “I livelli Essenziali delle Prestazioni Sociali” al 3.4.2 “Rafforzamento dei diritti dei minori” è previsto che all'interno dei piani di zona siano esplicitamente programmate azioni volte:
▪ ai servizi per la prima infanzia, attraverso lo sviluppo e la qualificazione di nidi d'infanzia e di servizi ad essi integrativi;
▪ all'offerta di spazi di gioco di libero accesso per bambini da 0-3 anni nei quali sia anche prevista la presenza di operatori di supporto alle funzioni genitoriali..
Per la definizione delle tipologie dei servizi socio-educativi per la prima infanzia, che verranno adottate nelle presenti linee guida, si terranno presenti le indicazioni offerte dal “Nomenclatore interregionale degli interventi e dei servizi sociali” del CISIS (Centro interregionale per i sistemi informatici, geografici e statistici), approvato in sede di Conferenza delle Regioni e delle Province autonome il 29 ottobre 2009. Il Nomenclatore favorirà un linguaggio comune e renderà possibile il confronto con altre regioni su voci omogenee tra i diversi sistemi di Welfare regionali, faciliterà l’iter autorizzatorio e darà maggiori garanzie ai genitori della scelta del servizio più idoneo per il figlio.
Nella presente direttiva saranno definite le diverse tipologie di servizio, per ciascuna delle quali saranno individuate finalità e caratteristiche che le definiscono. Ogni tipologia di servizio sia pubblico che privato, infatti, è l’espressione di un progetto pedagogico ed educativo che dovrà essere intenzionale ed esplicito, nel quale si esprime il sistema dei valori cui si fa riferimento.
Tipologie e descrizione di servizi (0-3 anni) previsti dal CISIS | |
Nido d’infanzia | “Servizio rivolto alla prima infanzia (0-3 anni) per promuovere lo sviluppo psico- fisico, cognitivo, affettivo e sociale del bambino e offrire sostegno alle famiglie nel loro compito educativo. Rientrano sotto questa tipologia gli asili nido pubblici, gli asili nido aziendali e i micro-nidi e le sezioni 24-36 mesi aggregate alle scuole dell’infanzia”. |
Servizi integrativi per la prima infanzia | “In questa categoria rientrano i servizi previsti dall’art. 5 della legge 285/97 e i servizi educativi realizzati in contesto familiare. In particolare: spazi gioco per bambini dai 18 ai 36 mesi (per max 5 ore); centri per bambini e famiglie; servizi e interventi educativi in contesto domiciliare”. |
Denominare e indicare con chiarezza le peculiarità dei diversi servizi costituisce una premessa indispensabile per una corretta interpretazione e attuazione delle norme.
Ciò consente in modo più puntuale di:
▪ offrire un quadro preciso di riferimento alle famiglie per consentire loro di scegliere tra più opzioni possibili, in rapporto alle diverse esigenze di cura ed educazione dei figli, in una logica di qualità delle risposte;
▪ individuare un sistema di regole esplicite per tutti i soggetti pubblici e privati interessati a gestire e sviluppare servizi educativi per la prima infanzia;
▪ identificare standard strutturali e organizzativi, in ragione delle caratteristiche specifiche di ogni tipologia di servizio.
Ogni servizio rappresenta inoltre il luogo concreto in cui il progetto pedagogico si traduce e prende forma in un progetto educativo, in un sistema coerente di azioni per promuovere lo sviluppo di ciascun bambino, tenendo conto delle risorse e delle opportunità del contesto, nonché dei limiti e dei vincoli che pone.
Servizi, con denominazioni diverse da quelle proposte dal CISIS, dovranno perciò essere ricondotti alle tipologie descritte nel Nomenclatore in rapporto alle attività che si svolgono al loro interno, nonché alle regole previste per il loro funzionamento, indicate nelle presenti linee.
Il complesso dei servizi educativi 0-3 anni forma il sistema integrato territoriale che si riconosce in valori (idea di bambino, partecipazione della famiglia al progetto educativo, accoglienza di tutti i bambini, riconoscimento della professionalità degli educatori/trici, continuità verticale e orizzontale, attuazione del diritto alla cura e all’educazione) e regole condivise (autorizzazione/accreditamento).
Le strutture e il loro utilizzo devono assicurare: la sicurezza nell'impiego, la salubrità e benessere ambientale, la fruibilità di spazi, impianti e arredi, per bambini e adulti.
Le strutture, gli impianti, gli arredi e i giochi devono possedere e mantenere nel tempo caratteristiche strutturali e impiantistiche, tali da tutelare e promuovere la sicurezza, la salute e il benessere dei bambini e degli operatori.
Devono pertanto essere garantiti i seguenti requisiti:
▪ resistenza meccanica e stabilità;
▪ sicurezza in caso di incendio;
▪ risparmio energetico e ritenzione del calore;
▪ corretto smaltimento dei rifiuti.
I servizi privati accreditati possono accedere ai finanziamenti regionali e statali mediante apposito avviso pubblico, sia in conto capitale che in conto gestione.
Obiettivi
Le linee di indirizzo hanno lo scopo di regolamentare i servizi per l’infanzia diversamente caratterizzati sul territorio regionale, raggruppandoli per tipologie omogenee, al fine di:
▪ offrire un quadro preciso di riferimento alle famiglie per aumentare l'offerta educativa e tipologica dei servizi e consentire loro di scegliere tra più opzioni possibili,
▪ offrire servizi flessibili in rapporto alle diverse esigenze di cura ed educazione dei figli, in una logica di qualità;
▪ individuare un sistema di regole esplicite per tutti i soggetti pubblici e privati interessati a sviluppare e gestire il sistema integrato dei servizi per la prima infanzia;
▪ concorrere all’innalzamento degli standard qualitativi di erogazione.
2. NIDO D’INFANZIA O ASILO NIDO
2.1 Descrizione della struttura
Denominazione | Nido d’infanzia o Xxxxx Xxxx |
Definizione | Servizio rivolto alla prima infanzia (0-3 anni) per promuovere lo sviluppo psico-fisico, cognitivo, affettivo e sociale del bambino e offrire sostegno alle famiglie nel loro compito educativo, |
Finalità | Educativa e sociale |
Xxxxxx | Xxxxxxx/e di età fino a tre anni |
Organizzazione interna | Il nido può organizzarsi in sezioni sia omogenee che eterogenee per età. Particolare attenzione andrà posta alla sezione dei più piccoli (bambini da 3 ai 10-12 mesi) |
I requisiti strutturali e organizzativi sono definiti dalla L.R. n. 12/73.
In via sperimentale è consentita l'attivazione di servizi privati autorizzati e/o accreditati.
Il servizio privato, può svolgere funzione sostitutiva al pubblico in regime di convenzione, solo se risulta essere accreditato.
3. MICRO - NIDO
3.1 Descrizione della struttura
Denominazione | Micro-nido |
Definizione | Il micro-nido è un servizio socio-educativo per la prima infanzia e si differenzia dal nido per minore capacità di accoglienza e per alcuni parametri strutturali. Svolge anche servizio di mensa e di riposo. Può ospitare fino ad un massimo di 24 bambini, dai tre mesi ai tre anni. Il micronido può essere realizzato anche in un appartamento purché destinato esclusivamente a questo servizio, o in azienda |
Finalità | Educativa e sociale |
Xxxxxx | Xxxxxxx/e di età compresa tra 3 mesi e 3 anni |
Organizzazione interna | Il micro-nido può organizzarsi in sezioni sia omogenee che eterogenee per età. Particolare attenzione andrà posta alla sezione dei più piccoli (bambini da 3 ai 10-12 mesi) |
I requisiti strutturali e organizzativi sono definiti dalla L.R. n. 12/73.
In via sperimentale è consentita l'attivazione di servizi privati autorizzati e/o accreditati.
Il servizio privato, può svolgere funzione sostitutiva al pubblico in regime di convenzione, solo se risulta essere accreditato.
4. SERVIZI INTEGRATIVI
Il “Nomenclatore interregionale degli interventi e servizi sociali” del CISIS (Centro interregionale per i sistemi informatici, geografici e statistici) definisce le tipologie di servizi integrativi e prevede
che essi possano essere organizzati secondo criteri di flessibilità al fine di integrare e ampliare l'offerta educativa. Nell'ottica di tali opportunità, differenziate e mirate alle specifiche esigenze dei bambini e delle loro famiglie, si prevedono le seguenti tipologie di servizi integrativi:
▪ spazi gioco per bambini, preferibilmente, da 18 a 36 mesi;
▪ centri per bambini e famiglie;
▪ servizi educativi in contesto domiciliare.
4.1 Descrizione della struttura
Denominazione | Spazio gioco per bambini |
Definizione | Lo Spazio gioco per bambini è un servizio a carattere educativo e ludico, rivolto a bambini in età compresa, preferibilmente, fra 18 mesi e 3 anni e comunque di età non inferiore ai 12 mesi,, con turni organizzati secondo criteri di massima flessibilità, al massimo per cinque ore giornaliere per singolo bambino. Lo spazio gioco è privo di servizio di mensa e non sono richiesti spazi per il riposo |
Finalità | Educativa e sociale |
Xxxxxx | Xxxxxxx/e di età compresa, tra 18 mesi e 3 anni |
Organizzazione interna | Lo spazio gioco per bambini può essere organizzato secondo gruppi omogenei o eterogenei per età e adottare la metodologia del piccolo, medio o grande gruppo (proporzionalmente al numero dei bambini, all’età e al tipo di attività svolta) |
Requisiti strutturali
4.1.1 Ricettività
La struttura degli spazi bambini ha una ricettività massima di 50 bambini contemporaneamente.
E' consentito superare il numero massimo sopra indicato, tenuto conto della non contemporaneità degli utenti, per una percentuale non superiore al 15% della ricettività massima.
4.1.2 Organizzazione degli spazi interni
Gli spazi e le attività devono essere organizzati per gruppi di bambini, sulla base del progetto educativo, in rapporto all’età, al tempo di permanenza degli stessi all’interno della struttura ed essere articolati in modo da consentire uno spazio fisso per l’accoglienza dei diversi gruppi e spazi adeguatamente attrezzati per lo svolgimento delle attività educative.
Gli spazi necessari sono i seguenti:
a) un vano di ingresso dotato di ambiente filtro. Se l’accesso a ciascuna sezione avviene esclusivamente dall’esterno, occorre prevedere uno spazio filtro per la tutela microclimatica. Si deve comunque evitare il passaggio attraverso i locali di altre sezioni;
b) una o più unità funzionali minime (sezioni) per ciascun gruppo di bambini;
c) spazi comuni;
d) servizi generali e spazi a disposizione degli adulti;
e) servizi igienici distinti per bambini e adulti. I primi dovranno prevedere la presenza di 1 wc ogni 10 bambini, fasciatoio e lavabo;
f) spazio per la preparazione della merenda.
4.1.3 Superficie interna
La superficie interna dello spazio gioco per bambini deve prevedere gli spazi destinati alle attività dei bambini e quelli destinati ai servizi generali.
La superficie interna deve prevedere almeno 6,5 mq per posto bambino per quanto riguarda gli spazi destinati specificamente alle attività dei bambini e spazi destinati agli adulti e ai servizi generali, questi ultimi dimensionati in rapporto al numero di bambini.
4.1.4 Servizi generali
Trattandosi di servizio che non prevede la mensa, per consentire la preparazione della merenda occorre almeno uno spazio delimitato, anche non a tutta altezza, tale comunque da impedire l’accesso ai bambini.
Poiché i bambini rimangono al massimo per cinque ore al giorno, la struttura non dispone di locali specifici per il sonno; tuttavia, data la fascia di età dei bambini accolti, deve esser previsto uno spazio idoneo al riposo per coloro che ne manifestino la necessità.
4.1.5 Spazi esterni e collocazione della struttura
Devono essere presenti degli spazi esterni a disposizione dei bambini come aree di gioco.
Le aree con destinazione a parcheggi e a viabilità carrabile e tutti gli spazi esterni pertinenti alla struttura non di uso dei bambini devono essere protetti per garantire la sicurezza degli stessi.
La struttura destinata a spazi gioco per bambini deve essere facilmente raggiungibile, accessibile dal punto di vista del superamento delle barriere architettoniche e avere un ingresso indipendente.
Qualora il servizio sia collocato su più piani dovranno essere adottate tutte le misure utili e necessarie per garantire la sicurezza, sia in caso di eventi eccezionali, sia per l’ordinaria gestione quotidiana.
L’area esterna (giardino o terrazzo), è di uso esclusivo dei bambini, durante l’orario di apertura dello spazio gioco per bambini, salvo il caso di utilizzo programmato, in orario di chiusura del servizio e tramite specifico progetto, da parte di altri soggetti, garantendo la salvaguardia dell’igiene, della funzionalità, della sicurezza e dell’organizzazione del servizio educativo.
Gli spazi esterni destinati ai bambini devono essere organizzati e attrezzati come ambiente educativo, che consenta l’esplorazione libera e il gioco strutturato, in modo da rispondere alle esigenze delle diverse età.
Tali requisiti devono caratterizzare anche gli eventuali spazi esterni non contigui alla struttura dello spazio gioco per bambini che possono essere utilizzati, purché situati nel raggio di 100 mt. dal baricentro della Struttura e collegati con percorsi di uso esclusivo che garantiscano la sicurezza dei bambini.
Requisiti organizzativi
4.2.1 Calendario e orario
E' aperto per l'intero anno solare ad eccezione dei giorni riconosciuti festivi e di eventuale chiusura per ferie.
L’orario di apertura dello spazio gioco per bambini non può essere superiore a 5 ore giornaliere.
4.2.2 Gruppo degli operatori e organizzazione interna
L’insieme degli educatori, compresi quelli assegnati al coordinamento interno e degli addetti alle funzioni ausiliarie costituisce il gruppo degli operatori dello spazio gioco per bambini.
I parametri evidenziati al successivo paragrafo consentono di definire l’organico del personale da assegnare allo spazio gioco per bambini. Le sostituzioni del personale dovranno essere effettuate in modo tale da garantire il mantenimento del rapporto previsto tra educatori e bambini presenti.
4.2.3 Rapporto numerico tra educatori e bambini
Il rapporto numerico tra personale educativo e bambini negli Spazi gioco per bambini deve essere determinato tenendo conto della natura del servizio offerto, delle caratteristiche della struttura, e dei
bambini accolti (numero, età…), nonché dei tempi di apertura dei servizi. Il rapporto tra personale avente funzione educativa e i bambini deve essere, mediamente, di 1 a 9. Il rapporto numerico medio tra addetti ai servizi generali e bambini non può essere superiore a un addetto ogni venticinque bambini.
4.3 Descrizione della struttura
Denominazione | Centri per bambini e famiglie |
Definizione | Il Centro per bambini e famiglie è servizio a carattere educativo e ludico, rivolto generalmente a bambini in età compresa fra tre mesi e tre anni, organizzato secondo il criterio della flessibilità. Il centro prevede la fruizione continuativa del servizio da parte di bambini insieme ad un genitore o ad altro adulto accompagnatore, poiché non vi è affidamento. I genitori e gli adulti accompagnatori concorrono alla realizzazione dei programmi educativi del centro in una logica di corresponsabilità con gli educatori |
Finalità | Educativa e sociale |
Xxxxxx | Xxxxxxx/e di età compresa, generalmente, tra 3 mesi e 3 anni |
Organizzazione interna | I Centri per bambini e famiglie organizzano attività in ambienti ricchi e stimolanti per i bambini e costituiscono una opportunità di confronto tra genitori e tra questi e gli educatori |
4.3.1 Ricettività
La struttura degli spazi a disposizione dei bambini ha una ricettività massima calcolabile in rapporto agli spazi disponibili e comunque non potrà accogliere contemporaneamente più di 20 bambini di età compresa tra 3 e 36 mesi.
Requisiti strutturali
4.3.2 Organizzazione e Articolazione degli spazi interni
Gli spazi e le attività devono essere organizzati per gruppi di bambini accompagnati da adulti, sulla base di un progetto educativo, e articolati in modo da consentire uno spazio fisso per l’accoglienza dei bambini e degli accompagnatori e spazi adeguatamente attrezzati per lo svolgimento delle attività educative.
Gli spazi destinati ai bambini e quelli a disposizione degli adulti devono avere caratteristiche che ne consentano un utilizzo flessibile in rapporto al progetto educativo.
Gli spazi necessari sono i seguenti:
a) un vano di ingresso dotato di ambiente filtro per la tutela microclimatica;
b) zone comuni per le attività rivolte congiuntamente ai bambini e agli adulti e una zona di uso esclusivo degli adulti;
c) servizi igienici destinati per gli adulti e per bambini, comprensivi, quest'ultimi, di fasciatoio e lavabo;
d) uno spazio chiuso destinato a deposito per attrezzature e materiali di pulizia.
Per quanto riguarda i servizi igienici per i bambini dovranno essere adottate soluzioni che favoriscano la loro autonomia e tali da facilitare le operazioni del personale e degli accompagnatori.
4.3.3 Superficie interna
La superficie interna del Centro per bambini e famiglie deve prevedere gli spazi destinati alle attività dei bambini con gli adulti e quelli destinati alle attività degli adulti.
La superficie interna deve prevedere almeno 10 mq. per posto bambino per quanto riguarda gli spazi destinati specificamente alle attività dei bambini e spazi destinati ai servizi generali.
4.3.4 Servizi generali
Trattandosi di servizio che non prevede la mensa, per consentire la preparazione della merenda occorre almeno uno spazio delimitato, anche non a tutta altezza, tale comunque da impedire l’accesso ai bambini.
Poiché i bambini rimangono al massimo per cinque ore al giorno, la struttura non dispone di locali specifici per il sonno; tuttavia, data la fascia di età dei bambini accolti, deve esser previsto uno spazio idoneo al riposo per coloro che ne manifestino la necessità.
Requisiti organizzativi
4.3.5 Calendario e orario
L'orario di apertura del Centro per bambini e famiglie è, al massimo, di 5 ore giornaliere per turno (antimeridiano e/o pomeridiano). Il Centro per bambini e famiglie dovrà avere un’apertura almeno due giorni alla settimana. Al suo interno sono previste forme di frequenza diversificate e flessibili.
4.3.6 Gruppo degli operatori e organizzazione interna
L’insieme degli educatori, compresi quelli assegnati al coordinamento interno ed all'adulto accompagnatore, costituisce il gruppo degli operatori del Centro per bambini e famiglie.
4.3.7 Rapporto numerico tra educatori e bambini
La proporzione fra educatori e bambini, nelle diverse fasce orarie di funzionamento del servizio, non deve essere inferiore a un educatore ogni 15 bambini.
5. DESCRIZIONE DEI SERVIZI INTEGRATIVI
Denominazione | Servizi e interventi educativi in contesto domiciliare |
Definizione | Il servizio in contesto domiciliare ha carattere educativo e ludico, è rivolto a bambini da 3 mesi a tre anni e può essere svolto presso l’abitazione della famiglia o il domicilio dell’educatore |
Finalità | Educativa e sociale |
Xxxxxx | Xxxxxxx/e di età compresa tra 3 mesi e 3 anni |
Organizzazione interna | Le attività vengono svolte da un educatore che può gestire un numero massimo di 5 bambini. |
5.1 Educatrice familiare
L’educatrice familiare è un servizio, da attuarsi in ambiente domestico di almeno 20 mq, deve essere previsto in una abitazione civile che rispetti le norme di agibilità vigenti e dia tutte le garanzie per quanto riguarda la sicurezza, l’igiene, la tutela e il benessere dei bambini.
Per l’attivazione di tale servizio il personale educatore, oltre al possesso dei titoli di studio indicati nelle norme comuni deve avere svolto presso un’istituzione della prima infanzia un periodo di servizio o di tirocinio di almeno 3 mesi, ed essere inserito in apposito albo comunale.
Per ogni educatrice familiare il numero di bambini non può essere superiore a quattro.
Le famiglie autonomamente organizzate scelgono l'educatrice che svolgerà il servizio presso il domicilio di uno dei bambini, concordato tra le famiglie medesime.
Le famiglie stabiliscono un regolare rapporto di lavoro privato con l’educatrice e prendono autonomamente accordi sulle modalità organizzative del servizio.
Il servizio familiare dovrà disporre di locali e spazi organizzati, in modo da garantire accoglienza, gioco, riposo, igiene personale, ed eventualmente, preparazione e somministrazione pasti.
5.2 Educatrice domiciliare
E' un servizio da attuarsi in un ambiente idoneo messo a disposizione dall'educatore o da altro ente (es. spazi scolastici disponibili non utilizzati).
Anche per l’attivazione di tale servizio il personale educatore, oltre al possesso dei titoli di studio indicati nelle norme comuni deve avere svolto presso un’istituzione della prima infanzia un periodo di servizio o di tirocinio di almeno 3 mesi, ed essere inserito in apposito albo comunale.
Il servizio potrà ospitare al massimo 5 bambini.
Qualora il servizio ospiti cinque bambini in presenza di una sola educatrice, il soggetto gestore dovrà indicare una persona reperibile in caso di necessità.
Il servizio domiciliare dovrà disporre di locali e spazi organizzati di almeno 30mq, in modo da garantire accoglienza, gioco, riposo, igiene personale, deposito dei materiali necessari per lo svolgimento delle diverse attività, ed eventualmente, preparazione e somministrazione pasti. Se eroga un servizio superiore alle cinque ore, dovrà essere dotato almeno di un terminale di distribuzione, adeguatamente attrezzato per la somministrazione di pasti forniti in multiporzione dall’esterno. In caso di fornitura di pasti monoporzione è sufficiente uno spazio inaccessibile ai bambini, provvisto di acqua corrente e dotato di attrezzature idonee. E’ richiesta una cucina (che può coincidere con la cucina dell’abitazione dell’educatrice), dimensionata e attrezzata secondo le disposizioni normative statali e locali in materia, per i servizi che scelgono di somministrare pasti prodotti all’interno. Tale ultima modalità di somministrazione è comunque obbligatoria per i servizi che ospitano bambini da tre a dodici mesi.
Per quanto riguarda i servizi igienici, è necessaria la disponibilità di un locale da un bagno ad esclusivo uso dei bambini, durante la loro presenza, e attrezzato in modo da garantire l’igienicità e la funzionalità e favorire le autonomie dei piccoli.
6. NORME COMUNI
6.1 Carta dei servizi
Nella carta dei servizi sono definiti i criteri di accesso al singolo servizio, le modalità di funzionamento degli stessi, le condizioni e gli strumenti di valutazione del servizio da parte degli utenti e dei soggetti che rappresentano i loro diritti e le procedure per assicurare la tutela dei bambini e la divulgazione della carta dei servizi presso tutti gli interessati.
Fa parte della carta dei servizi anche il progetto educativo che rappresenta la realizzazione e lo sviluppo dei valori, degli orientamenti, degli obiettivi generali e delle intenzionalità che identificano il singolo servizio (= progetto pedagogico).
6.2 Progetto pedagogico-educativo e partecipazione delle famiglie
Il gruppo degli educatori, con un adeguato supporto psico-pedagogico, provvede all’elaborazione e all’aggiornamento del progetto educativo del servizio (quale attuazione del progetto pedagogico). Il progetto deve prevedere almeno l’organizzazione degli spazi, la programmazione delle attività educative, l’articolazione della giornata dall’accoglienza al ricongiungimento con i genitori, il rapporto con il territorio e strumenti operativi del gruppo educativo, quali tecniche di osservazione, documentazione e valutazione.
Per quanto riguarda la partecipazione delle famiglie, il progetto educativo deve prevedere:
▪ la cura dell’accoglienza quotidiana dei genitori e dei loro figli;
▪ la partecipazione e condivisione del progetto educativo-didattico;
▪ colloqui individuali, da organizzare precedentemente al primo inserimento e ogni volta che se ne ravvisi l’opportunità nel corso dell’anno educativo;
▪ riunioni dei genitori dei bambini appartenenti allo stesso gruppo sezione per un confronto sugli aspetti connessi alla realizzazione del progetto educativo.
Il progetto educativo può altresì prevedere:
▪ incontri su specifiche tematiche educative e problematiche legate alla genitorialità;
▪ attività laboratoriali per coinvolgere le famiglie nella vita del servizio;
▪ spazi a disposizione dei genitori per incontri auto-organizzati.
6.3 Formazione
La necessità di aggiornamento professionale del personale e la formazione degli educatori derivano anche dalla natura e dalle finalità del servizio. In questa prospettiva è necessario che le iniziative si svolgano secondo una programmazione continuativa e siano finalizzate al miglioramento delle competenze professionali del personale e della qualità del servizio.
6.4 Coordinamento pedagogico
Sarà assicurato, dalla Regione Calabria, a livello Provinciale il coordinamento pedagogico che svolge compiti di sostegno al lavoro degli operatori, indirizzo, sperimentazione, monitoraggio e documentazione delle esperienze e raccordo tra i servizi.
Per ricoprire il ruolo di coordinatore pedagogico occorre essere in possesso di uno dei seguenti titoli:
Diploma di laurea in Pedagogia;
Diploma di laurea in Scienze dell’Educazione;
Diploma di laurea in Scienze della Formazione Primaria.
Esperienza triennale nel ruolo da ricoprire in servizi pubblici relativi alla prima infanzia.
6.5 Ruolo dell'Azienda ASP
Per garantire la tutela e della vigilanza igenico-sanitaria sui servizi educativi per la prima infanzia è delegato alle A.S.P. il rilascio di apposito parere igienico-sanitario.
6.6 Requisiti di accesso del personale
Il personale deve possedere i titoli e requisiti previsti dalla L.12 del 1973. Ai suddetti requisiti si individuano ulteriori titoli ammissibili:
Diploma di maturità magistrale;
Diploma di abilitazione all’insegnamento nelle scuole di grado preparatorio; Diploma di dirigente di comunità;
Diploma di maturità rilasciato dal liceo socio-psico-pedagogico; Diploma di tecnico dei servizi sociali e assistente di comunità infantile; Diploma di operatore dei servizi sociali e assistente per l’infanzia;
Titoli equipollenti riconosciuti dal MIUR (l’equipollenza deve risultare dal diploma stesso). Diploma di laurea in pedagogia;
Diploma di laurea in scienze dell’educazione;
Diploma di laurea in scienze della formazione primaria;
Lauree specialistiche equipollenti ai sensi del Decreto Interministeriale 5 maggio 2004;
Diploma di laurea triennale di cui alla classe 18 del DM 4 agosto 2000 pubblicato sulla G.U. n. 170 del 19 ottobre 2000;
Titoli equipollenti, equiparati o riconosciuti ai sensi di legge.
Per i soli educatori che alla data di entrata in vigore delle presenti linee guida abbiano in essere un rapporto contrattuale documentato da almeno 1 anno, in mansioni attinenti i servizi educativi alla prima infanzia, sarà possibile derogare ai titoli sopra-indicati attraverso la frequenza di un corso di formazione relativo a tematiche educative con modalità laboratoriali di almeno 200 ore, da espletarsi nel termine massimo di 12 mesi.
Per i servizi educativi in contesti familiari e domiciliari, e per periodi di attività lavorativa di cui al punto precedente inferiore all'anno, sarà possibile derogare ai titoli sopra-indicati attraverso la frequenza di un corso di formazione relativo a tematiche educative di almeno 400 ore, da espletarsi nel termine massimo di 12 mesi.
6.7 Personale dei servizi educativi
Il funzionamento dei servizi educativi per la prima infanzia è garantito dal personale educatore e collaboratore che forma il gruppo di lavoro di ogni servizio. Il personale educatore è responsabile della cura e dell’educazione di ogni bambino, elabora e attua il progetto educativo, si relaziona e coinvolge i genitori nella vita del servizio.
Il personale collaboratore, addetto ai servizi generali, è responsabile della pulizia, del riordino degli ambienti e materiali e collabora con il personale educatore alla manutenzione e organizzazione dei materiali didattici, alla preparazione e distribuzione del vitto e al buon funzionamento del servizio. A ognuno dei dipendenti dovrà essere assicurato il rispetto rigoroso delle norme contrattuali previste dal CCNL, sottoscritte dalle organizzazioni sindacali più rappresentative nel settore, nonché il versamento delle ritenute fiscali e previdenziali previsti per legge.
6.8 Tabelle dietetiche
La dieta andrà concordata con l’A.S.P.. E’ consentito che gli alimenti vengano prodotti da centri di produzione autorizzati solo per bambini di età superiore ai dodici mesi.
6.9 Deroghe
I servizi funzionanti alla data di approvazione del presente atto avranno a disposizione tre anni per adeguarsi ai requisiti strutturali previsti nella presente deliberazione, fermo restando il rispetto dei requisiti organizzativi.
Per il personale educatore, collaboratore, di cucina e coordinatori pedagogici, in servizio alla data di pubblicazione della presente direttiva, sono ritenuti validi i titoli in possesso e quanto indicato al precedente paragrafo.
7. PROCEDURE PER L’AUTORIZZAZIONE AL FUNZIONAMENTO
Tutti i servizi socio-educativi gestiti da soggetti privati, che si interessano di bambini 0-3 anni, indipendentemente dalle denominazioni, debbono essere autorizzati al funzionamento.
L’autorizzazione e la vigilanza dei servizi educativi per la prima infanzia sono di esclusiva competenza dei Comuni singoli nel cui territorio ricade il servizio da attivare.
L’autorizzazione al funzionamento ha una durata triennale e può essere rinnovata su richiesta del soggetto gestore.
7.1 Autorizzazione per Nido d’infanzia, micro-nido, spazio gioco per bambini e centro per bambini e famiglie, Servizi e interventi educativi in contesto familiare e domiciliare
Tutti i servizi socio-educativi per la prima infanzia devono essere autorizzati.
L’autorizzazione e la successiva vigilanza sui servizi educativi per la prima infanzia è di competenza dei Comuni.
Sarà rilasciata l’autorizzazione al funzionamento a un servizio educativo per la prima infanzia, se gestito da soggetti privati, che risponde pienamente ai requisiti strutturali e organizzativi indicati in premessa e secondo la tipologia di servizio per la quale è richiesto l'atto autorizzatorio.
7.2 Organo tecnico collegiale
In ogni Comune singolo o associato, verrà costituito dal dirigente responsabile un organo collegiale che lo coadiuvi nell’iter amministrativo. Ogni Comune singolo o associato regolamenterà con atto formale la composizione, le modalità di funzionamento e di coordinamento di tale organo che dovrà comunque prevedere figure competenti almeno nell’ambito dei Servizi sociali, dell’Edilizia, nel campo educativo-pedagogico, nell’area igienico-sanitaria (tecnico dell’ASP) e un rappresentante del terzo settore-area prima infanzia. Tale composizione è richiesta dalla complessità della valutazione che deve tenere presente più elementi.
Oltre allo studio e alla verifica dei documenti allegati alla domanda di autorizzazione è obbligatoria una visita da parte dell’organo tecnico collegiale al servizio per il quale è richiesta l’autorizzazione. L’organo chiuderà l’istruttoria con un parere obbligatorio di rilascio dell’autorizzazione o di negazione all’autorizzazione.
A rilasciare l’autorizzazione o il diniego sarà il dirigente identificato da parte del Comune entro 90 gg. dalla richiesta ai sensi della legge 241/90 e s.m.i.
La domanda è presentata dal gestore o dal legale rappresentante al Comune di competenza secondo un fac-simile di domanda predisposto dall’Ufficio comunale.
La domanda dovrà contenere:
▪ il nome, cognome, data e luogo di nascita, residenza, xxxxxxxxx, recapito telefonico del gestore o legale rappresentante;
▪ denominazione e ragione sociale del gestore;
▪ esatta tipologia del servizio educativo secondo le tipologie anzi descritte e la sede del servizio.
Alla domanda dovranno essere allegati i seguenti documenti:
1. planimetrie e relazione tecnica a firma di un Tecnico abilitato con indicazione dei requisiti strutturali;
2. certificato di agibilità o altro atto analogo o sostitutivo;
3. dichiarazioni sostitutive (ai sensi dell’art. 47 del Testo unico approvato con D.P.R. 28/12/2000, n. 445) la prima resa da un tecnico che attesti che gli spazi interni ed esterni rispettano la normativa urbanistica, l’edilizia, igienico-sanitaria, di sicurezza, nonché antisismica vigente (ai sensi dell’art. 47 del Testo unico approvato con D.P.R. 28/12/2000,
n. 445), la seconda resa da parte del soggetto gestore o del legale rappresentante, per quanto riguarda i requisiti organizzativi del servizio (carta dei servizi, progetto pedagogico-educativo, orari, età e numero di bambini previsto, numero di educatori, con relativo titolo di studio, numero di collaboratrici, contratto di lavoro applicato al personale, tabella dietetica approvata dalla ASP per i servizi che prevedono il pasto e piano di autocontrollo di cui al D.L. 26 maggio 1997, n. 155).
7.3 Procedure di accreditamento per Nido d’infanzia, micro-nido e servizi integrativi Possono essere accreditati i Nidi e servizi integrativi Privati o pubblici se gestiti da soggetti terzi che sono già in possesso dell’autorizzazione al funzionamento rilasciata dall’organo competente. Tutti i servizi socio-educativi gestiti da soggetti privati, possono svolgere funzione pubblica se debitamente accreditati dal Comune singolo o associato in cui ricade il servizio.
L’accreditamento ha una durata triennale viene rilasciato dal Comune di competenza entro 90 gg. dalla richiesta ai sensi della legge 241/90 e s.m.i.e può essere rinnovato su richiesta del soggetto gestore.
Per ottenere l'accreditamento i soggetti gestori dovranno presentare domanda al Comune in cui ricade il servizio e oltre ad essere in possesso dell'autorizzazione al funzionamento, dovranno possedere i seguenti requisiti qualitativi aggiuntivi:
▪ disporre della figura di un referente della struttura educativa con esperienza almeno triennale;
▪ prevedere nei contratti un numero di ore di formazione non inferiore a 40 ore annuali favorendo, a tal fine, forme di partecipazione ai corsi di formazione permanente e a progetti di qualificazione del servizio che vedano la collaborazione tra soggetti gestori diversi, pubblici e privati;
▪ accogliere bambini con disabilità;
▪ attuare o aderire ad iniziative di collaborazione, ove esistano diversi servizi e soggetti gestori pubblici e privati, al fine della realizzazione del sistema educativo integrato;
▪ adottare strumenti e metodologie di auto-valutazione del servizio.
Qualora, nelle verifiche periodiche dei requisiti strutturali e organizzativi previsti per l’accreditamento, venisse rilevata la perdita di uno o più requisiti, il Comune assegna al soggetto gestore un termine perentorio per il ripristino degli stessi pena la revoca dell’accreditamento.
Progetto di azioni di sistema e assistenza tecnica
per l’obiettivo dei servizi di cura per l’infanzia del QSN 2007-2013
– – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – –
SEMINARIO DECENTRATO
Dai nidi alla costruzione di un sistema integrato dei servizi
6 e 7 Dicembre 2010
Sede: Fondazione Terina San Pietro Lametino (ex centro agro-alimentare)
PRIMA GIORNATA
9.30 Accoglienza
10.00 Apertura dei lavori e saluti
Xx. Xxxxxxxxx Xxxxxxx Xxxxxxxxxx
Assessore Regionale Lavoro, Formazione, Politiche della famiglia
Uno sguardo alle politiche di promozione dei servizi educativi per la prima infanzia della Regione Calabria
Xxxxx Xxxxxxxx Dirigente Generale Dipartimento Lavoro, Politiche della
famiglia, Formazione e Cooperazione e Volontariato
Le politiche nazionali di intervento: linee di tendenza e prospettive
Xxxxxxxxx Xxxxxxx Dipartimento per le politiche della famiglia
Nuovi standard quanti-qualitativi per i servizi educativi
Xxxxxxxx Xxxxx Dirigete Settore Politiche sociali
I servizi dell’infanzia per lo sviluppo del bambino e la conciliazione tra vita e lavoro
Xxxxxxx Xxxxxxxx Esperto Istituto degli Innocenti
Il progetto architettonico dei servizi per la prima infanzia
Xxxxxxxx Xxxxxxxxx Architetto e Docente di Progettazione architettonica
13,00 LIGHT LUNCH
14.00 – 16.30 Gruppi di lavoro 1° gruppo
Costruire il sistema integrato dei servizi educativi dell’infanzia Coordina: Xxxxxxx Xxxxxxxx
2° gruppo
Lo spazio dei servizi per la prima infanzia: indicazioni per la buona progettazione
Coordina: Xxxxxxxx Xxxxxxxxx
Ogni gruppo sarà seguito da un Rapporteur
SECONDA GIORNATA 9.30 – 13.30
Saluti
Xxxxxxxxx Xxxxxxxx Direttore Generale Xxxxxxx Xxxxxxxxxx regionale –
Vanada Ferro Presidente UPI
Xxxxxxxx Xxxxxxxxx Presidente Federsanità ANCI Calabria Xxxxxx Xxxx Presidente FISM
Obiettivi e premialità sui servizi integrativi all’infanzia
Xxxxxxxxxx Xxxx Dirigente servizio Politiche sociali
I progetti di gemellaggio AGIRE POR 2007-2013
Xxxxxx Xxxxxxx Istituto degli Innocenti - AT presso il Dipartimento per le politiche della famiglia
Relazioni dei due Rapporteur Presentazione di esperienze:
Lamezia Terme
Comune di Xxxxxxxxxx Calabro
11.30 PAUSA
12.00 Dibattito
Intervento conclusivo dell’Xx. Xxxxxxxxx Xxxxxxx Xxxxxxxxxx
Assessore Regionale Lavoro, Formazione, Politiche della famiglia Durante le giornate del seminario sarà aperto uno sportello di consulenza cui sarà possibile rivolgersi per avere informazioni riguardo i servizi educativi per la prima infanzia (0-3 anni), con particolare riferimento a:
- norme e regolamenti regionali;
- progettazione e gestione dei servizi;
- buona progettazione degli spazi;
- progettazione pedagogica e educativa;
- etc.
Si prega di inviare le iscrizioni a:
Segreteria CNDA
Istituto degli Innocenti di Firenze p.zza XX. Xxxxxxxxxx 00
00000 Xxxxxxx
Tel. 000 0000000
Fax 000 0000000