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IL DIRITTO DI RECESSO NELL’E-COMMERCE
Il diritto di recesso, specifico strumento di tutela del consumatore nei contratti conclusi con un professionista a distanza o negoziati fuori dai locali commerciali, rappresenta uno dei pilastri portanti del Codice del Consumo.
Quanto ai contratti di vendita online, che rientrano nella tipologia dei contratti a distanza tramite strumenti telematici, il legislatore ha, infatti, previsto un trattamento di favore per l’acquirente, conferendogli il diritto di “ripensare” alla convenienza del contratto sottoscritto, al di fuori di possibili condizionamenti, una volta che a casa propria, egli abbia acquisito il possesso del prodotto e abbia avuto modo di verificarne caratteristiche e qualità.
Difatti, in tali fattispecie contrattuali, il consumatore si trova spesso nell’impossibilità di effettuare un’analisi accurata del bene che intende acquistare ed è normalmente esposto a forme di sollecitazione suscettibili di condizionare le sue scelte commerciali, anche in relazione all’opportunità stessa di effettuare o meno l’acquisto.
Al fine di mitigare tale squilibrio contrattuale, tutto in favore del professionista, è riservato, pertanto, al consumatore il diritto di recedere dal contratto, senza penalità e senza che lo stesso debba indicare alcuna motivazione.
IL DIRITTO DI RECESSO NEL CODICE DEL CONSUMO
La disciplina del diritto di recesso è contenuta negli artt. 52 e segg. del Codice del Consumo.
L’art. 52 detta le caratteristiche principali del diritto di recesso e la tempistica da rispettare onde esercitare validamente tale diritto; negli articoli successivi vengono disciplinate l’ipotesi di mancato adempimento dell’obbligo d’informazione sul diritto di recesso (art. 53), le modalità di esercizio del recesso (art. 54), gli effetti di siffatto esercizio (art. 55), gli obblighi del professionista e del consumatore in caso di esercizio del diritto di recesso (artt. 56 e 57), gli effetti del recesso sui contratti accessori (art. 58) e le ipotesi di esclusione del diritto di recesso, nonostante ci si trovi in presenza di contratti negoziati fuori dai locali commerciali e di contratti a distanza (art. 59).
OBBLIGO DI INFORMAZIONE
Il professionista on-line ha l’obbligo di informare il consumatore circa l’esistenza del diritto di recesso, nonché di spiegare allo stesso tutte le fasi che regolano la procedura, per il valido esercizio di tale facoltà.
In particolare, se il professionista omette di fornire l’informazione sul diritto di recesso, nonché tutti i dati utili all’esercizio del recesso in tempi antecedenti la stipulazione del contratto, i termini per l’esercizio di tale diritto si allungano (il periodo di recesso termina dodici mesi dopo la fine del periodo di recesso iniziale ovvero quattordici giorni dopo il giorno in cui il consumatore riceve le informazioni tardive).
Il professionista ha, altresì, il dovere di consegnare all’acquirente un modello di lettera per l’esercizio del recesso (c.d. modulo standard), lasciando al consumatore la facoltà di utilizzare o meno tale modulo preimpostato.
TERMINE DI ESERCIZIO
Il diritto di recesso, nei rapporti contrattuali online, può essere esercitato nel termine di 14 giorni, che decorrono:
- dalla conclusione del contratto, nei contratti di servizi;
- dal giorno in cui il consumatore o un terzo, da lui designato per ricevere il bene, ne entra materialmente in possesso, nei contratti di vendita.
Se la vendita ha ad oggetto beni multipli (o l’unico bene è costituito da lotti o pezzi multipli), i 14 giorni decorrono dalla ricezione dell’ultimo bene (o dell'ultimo lotto o pezzo).
Nei contratti per la consegna periodica di beni, il termine inizia a decorrere dal momento in cui il consumatore riceve il primo bene. MODALITA’ DI ESERCIZIO
Non sussiste alcun obbligo per il consumatore di specificare i motivi per i quali esercita il diritto di recesso.
Una volta ricevuto e visionato il prodotto, l’acquirente potrebbe infatti rendersi conto che lo stesso non corrisponde alle sue aspettative e decidere, pertanto, di restituirlo al venditore.
A tal fine dovrà, entro i 14 giorni, informare il venditore della sua determinazione di recedere dal contratto, attraverso apposito modulo o mediante qualsiasi altra comunicazione che sia idonea a manifestare esplicitamente la decisione (ad esempio, tramite la compilazione di apposito form predisposto sul sito internet del professionista; in tal caso, il professionista è tenuto, al ricevimento della comunicazione, a confermare senza indugio l’avvenuta ricezione tramite supporto durevole).
In ogni caso, dato che spetta al consumatore fornire la prova di aver tempestivamente e correttamente esercitato il diritto di recesso, è necessario che la comunicazione venga effettuata tramite raccomandata a/r (è sufficiente l’invio della comunicazione da parte del consumatore nel termine previsto e non anche la ricezione da parte del professionista nel medesimo termine) ovvero con altro mezzo idoneo a fornire la prova della ricezione (ad es., la posta elettronica certificata – PEC).
EFFETTI
Il recesso scioglie le parti dagli obblighi contrattuali assunti, con la conseguenza che il consumatore è tenuto alla restituzione del bene e il professionista a rimborsare il pagamento ricevuto.
La restituzione del bene, i cui costi sono a carico del consumatore (sempre che all’atto della conclusione del contratto ne sia stato informato e salvo diversa pattuizione tra le parti), dovrà avvenire senza ritardo e comunque entro 14 giorni dalla data di comunicazione del recesso.
Parimenti è di 14 giorni il termine entro il quale il professionista deve rimborsare al consumatore il pagamento ricevuto, una volta che sia venuto a conoscenza dell’esercizio del diritto di recesso.
Tale termine, tuttavia, potrebbe non essere rispettato, essendo facoltà del professionista stesso trattenere il rimborso fino al momento in cui non abbia ricevuto i beni o finché il consumatore non dimostri di averli spediti.
Il rimborso comprende anche le spese sostenute per la spedizione iniziale del bene, salvo che il consumatore abbia optato per una tipologia di consegna che prevede costi maggiori rispetto alla più economica offerta dal professionista.
I costi su indicati dovranno essere rimborsati attraverso lo stesso mezzo di pagamento usato dal consumatore per la transazione iniziale.
In relazione ai contenuti digitali non forniti su supporto materiale, il consumatore non dovrà sostenere alcun costo se non ha fornito il consenso ad iniziare la prestazione prima della fine del periodo di recesso (14 giorni), ovvero, nel prestare tale consenso, non era a conoscenza che così facendo avrebbe perso la facoltà di esercitare il diritto di recesso.
Alcun costo dovrà essere sostenuto dal consumatore anche nell’ipotesi in cui, trattandosi di fornitura non su un supporto materiale del contenuto digitale, il professionista non abbia fornito la conferma del contratto su supporto cartaceo o altro supporto durevole.
ESCLUSIONE
La possibilità di esercitare il diritto di recesso da parte dei consumatori è esclusa, ai sensi dell’art. 59 del Codice del Consumo, in caso di contratti di servizi, dopo la completa prestazione del servizio iniziata con l’espresso accordo di accettare la perdita del diritto di recesso a seguito della piena esecuzione da parte del professionista.
La stessa regola vale in caso di fornitura di beni o servizi il cui prezzo è legato a fluttuazioni nel mercato finanziario non controllabili dal professionista; di forniture di beni su misura e/o personalizzati; di forniture di beni deteriorabili a scadenza rapida; di beni sigillati che non si prestano ad essere restituiti per motivi igienici o di beni che dopo la consegna, per loro natura, si mescolano con altri beni; di fornitura di bevande alcoliche il cui prezzo sia stato concordato all’atto della stipula del contratto, con consegna fissata dopo 30 giorni dalla stipula del contratto; di lavori in cui il consumatore abbia chiesto espressamente la visita del professionista finalizzata ad urgenti riparazioni o manutenzioni.
Il diritto di recesso è altresì escluso per la fornitura di registrazioni audio o video, o di software informatici sigillati che siano stati aperti dopo la consegna; per la fornitura di giornali o periodici e riviste (ad eccezione dei contratti di abbonamento per la fornitura delle predette pubblicazioni); per la fornitura di alloggi con finalità non residenziali; per il trasporto di beni; per i servizi di autonoleggio; per i servizi di catering e relativi al tempo libero in cui la data o il periodo di esecuzione siano stati specificati.
Infine, per le forniture digitali effettuate su supporto non materiale, nell’ipotesi in cui l’esecuzione sia iniziata, il consumatore non potrà esercitare il diritto di recesso se abbia accettato l’inizio dell’esecuzione con la consapevolezza che così facendo avrebbe perso il diritto di recesso.
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INIZIATIVA REALIZZATA CON IL CONTRIBUTO DELLA
CAMERA DI COMMERCIO DI TORINO