CONFARTIGIANATO IMPRESE, CNA, CASARTIGIANI, CLAAI e CGIL, CISL, UIL
ACCORDO INTERCONFEDERALE SULLA GOVERNANCE DELLA BILATERALITA’ ARTIGIANA
CONFARTIGIANATO IMPRESE, CNA, CASARTIGIANI, CLAAI e CGIL, CISL, UIL
quali Parti Sociali dell’artigianato confermano la reciproca volontà di affidare ad un sistema di relazioni moderno, efficace ed efficiente il governo complessivo dei rapporti finalizzati alla rappresentanza e tutela complessiva del lavoro artigiano, a garanzia della competitività delle imprese e sviluppo e consolidamento dell’occupazione, ribadiscono altresì la centralità della contrattazione (come da modello contrattuale definito) con il rafforzamento dei due livelli di contrattazione (rispettivamente Confederale e categoriale) nella certezza della continuità contrattuale.
In questo quadro ribadiscono la scelta del sistema bilaterale così come attualmente costituito, la sua valorizzazione, il suo consolidamento e la sua insostituibilità.
SOTTOSCRIVONO
il seguente Accordo quadro in materia di governance della bilateralità e funzionamento degli Enti, Associazioni e Fondi bilaterali (di seguito “strumenti bilaterali”) del sistema artigiano che dovranno essere assunti dagli Organismi statutari dei singoli strumenti bilaterali artigiani.
PREMESSA
Nel corso degli oltre venti anni di funzionamento della bilateralità artigiana, si è assistito ad un progressivo ampliamento e consolidamento di tale esperienza, che le Parti sociali valutano positivamente.
La bilateralità rappresenta il migliore strumento per dare risposte di sistema ad un comparto caratterizzato da una rilevante quantità di imprese con dimensioni contenute.
La bilateralità offre le premesse per sviluppare iniziative tese ad allargare la rappresentatività e, attraverso essa, permettere la generalizzata applicazione degli accordi e dei contratti collettivi nazionali e regionali.
Un moderno e più inclusivo sistema di "welfare contrattuale integrativo" non può prescindere dalla valorizzazione dall'esperienza della bilateralità, quale strumento della contrattazione finalizzato a creare valore aggiunto a favore dei lavoratori e delle imprese.
Le parti confermano dunque l'importanza che la bilateralità riveste nel sistema delle relazioni sindacali ai vari livelli e concordano sulla necessità di migliorare i criteri di funzionamento del sistema, al fine di garantire il massimo sviluppo e la più ampia diffusione e copertura delle prestazioni affidate agli Enti bilaterali.
Nel quadro di relazioni sindacali coerenti sia con gli obiettivi di sviluppo e qualificazione produttiva e occupazionale delle imprese, sia con la struttura contrattuale presente, le Parti confermano l'attuale sistema di relazioni sindacali nonché il modello contrattuale che è disciplinato dai vigenti accordi interconfederali articolandosi su due livelli di contrattazione, rispettivamente Confederale e categoriale, precisando che la titolarità della contrattazione appartiene, per le rispettive competenze, al soggetto confederale nazionale e al soggetto di categoria, articolato, a loro volta a livello nazionale e regionale
Premesso che con atto di indirizzo del 30/6/2010 e successivo recepimento nei CCNL di detta intesa, si è affermato il principio della contrattualizzazione della bilateralità al fine di rendere esigibile da parte dei lavoratori/trici anche le prestazioni di welfare contrattuale previste all’interno dei ccnl di categoria si constata che ciò ha permesso di conseguire risultati positivi anche per la qualità/quantità delle prestazioni offerte.
Nella conferma di tale modello, occorre ora, in un'ottica di rafforzamento di questo patrimonio, delineare una fase di riorganizzazione, di rilancio ed innovazione del sistema bilaterale artigiano per favorire il passaggio ad una nuova stagione della bilateralità. L’evoluzione delle relazioni sindacali da un lato, la crisi economica, la riforma degli ammortizzatori sociali richiedono nuovi indirizzi operativi e funzionali che possano perseguire obiettivi di efficacia, efficienza di sistema e trasparenza nella gestione degli strumenti bilaterali di origine confederale negoziale, ex lege e/o contrattuale in linea con le aspettative dei lavoratori e delle imprese.
Le Parti considerano la bilateralità un’opportunità per le imprese e per i lavoratori e luogo di partecipazione e dialogo costruttivo; non sede di confronti negoziali.
La bilateralità artigiana nelle sue varie forme e nei suoi due livelli -nazionale e regionale-è lo strumento attraverso il quale si erogano prestazioni di welfare integrativo, a maggior ragione in relazione al progressivo arretramento dello stato sociale a sostegno di lavoratori ed imprese.
In questo quadro, assieme alla verifica dei raggiungimento dei fini istitutivi dei complessivi e singoli strumenti bilaterali, diviene essenziale promuovere meccanismi di responsabilizzazione crescente nella gestione con la finalità di proteggere la ricchezza espressa da esperienze e da prestazioni del sistema, nonché gli stessi elementi patrimoniali valutando periodicamente gli andamenti operando sulla base di un codice delle procedure ed una rendicontazione di oneri/proventi dotata di sufficiente pubblicità, al fine di massimizzare le prestazioni per i lavoratori e le imprese.
Per le stesse ragioni, occorre perseguire l’obiettivo dell'efficienza massima degli strumenti bilaterali strettamente legata alla loro capacità di funzionare secondo criteri integrati e di sistema di buona gestione, coerenti con le risorse gestite e governati da adeguate professionalità.
PER TUTTO QUANTO PREMESSO
le Parti, nel valorizzare l’esperienza fin qui fatta e nel confermare l'impegno e
l'obiettivo di avere un sistema complessivo di welfare integrativo efficace e soprattutto efficiente, in conformità ai principi di trasparenza, efficienza nel funzionamento e sostenibilità futura,
CONVENGONO
- che la fonte della bilateralità artigiana sono gli accordi interconfederali nazionali e regionali con la possibile integrazione da parte dei contratti collettivi nazionali e regionali di categoria per le proprie competenze; e che da questi derivano la contrattualizzazione dei diritti per i lavoratori e le lavoratrici e la loro generalizzazione;
- che la bilateralità deve essere lo strumento che, in conformità ai principi di buona gestione sopra richiamati, realizza un modello di welfare integrato e coordinato;
- di sostenere il welfare contrattuale consolidato, anche alla luce delle necessarie masse critiche indispensabili alla sostenibilità futura di tale welfare;
- di svolgere una azione di indirizzo e coordinamento sulle eventuali iniziative assunte, a livello regionale da strutture che si pongono anche come co-gestori di welfare locale ad integrazione di welfare contrattuale già esistente;
- di realizzare una netta separazione tra indirizzo politico e operatività gestionale riaffermando il ruolo e la piena ed effettiva operatività prevista dagli Statuti dei singoli strumenti bilaterali fermo restando il ruolo di indirizzo generale in capo alle Parti Sociali istitutive;
-che nello spirito bilaterale e paritetico, fermo restando l’individuazione della Presidenza quale “unicum” composto da Presidente e Vice Presidente, la carica di Legale rappresentante sia a rotazione alternativa tra la rappresentanza datoriale e quella Sindacale;
- che le Parti sono impegnate a dare corso alla scadenza di tutti gli organismi bilaterali alla separazione tra indirizzo politico ed attività gestionale rivolto a stabilire un criterio di incompatibilità tra i soggetti abilitati alla gestione degli organismi esecutivi degli strumenti bilaterali e i rappresentanti legali delle parti sociali che sottoscrivono gli accordi negoziali a questi strumenti bilaterali riferiti o riferibili;
- che i designati dalle Parti sociali presenti in un organo di gestione delle politiche formative e gli incaricati anche in ruoli operativi di queste strutture non possano essere nominati in fondi deputati a realizzare analoghe prestazioni a livello nazionale, e non debbano avere interessi in attività connesse con l’erogazione delle prestazioni e dei servizi degli stessi Fondi;
- che nella gestione degli Enti/Fondi/Associazioni si prosegua nell’adozione di sempre migliori criteri di trasparenza, efficienza e sostenibilità, visibili anche attraverso i bilanci/rendiconti, nei budget previsionali e nei documenti di programmazione, individuando il giusto equilibrio tra servizi/prestazioni forniti e costi;
- che le entrate siano comunque prevalentemente destinate a prestazioni/servizi per lavoratori e imprese, contenendo nella massima misura possibile i costi di gestione;
- di mettere in sinergia a livello nazionale e regionale, l'utilizzo comune di sedi, sistemi operativi, dotazioni e reti informatiche, non soltanto per realizzare possibili economie di scala, ma anche per mettere a fattor comune elementi di conoscenza presenti all'interno degli strumenti bilaterali al fine di realizzare possibili interventi propositivi per lo sviluppo degli stessi;
- che nell’ambito del processo di individuazione delle professionalità chiamate ad operare negli strumenti bilaterali sia indispensabile procedere mediante criteri oggettivi che rispondano ai bisogni effettivi della struttura e valorizzino esclusivamente le capacità e le competenze dei candidati.
Infine, le Parti reputano necessario che in ottica di trasparenza ed evidenza dell'efficienza della gestione di sistema, tutti gli Enti Bilaterali Regionali, fermo restando la loro autonoma responsabilità civilistica redigano e trasmettano in modo tempestivo all'Ente Bilaterale nazionale i propri bilanci dopo l’approvazione degli stessi, e che i bilanci vengano predisposti secondo uno schema di bilancio tipo definito a livello nazionale.
Le parti si impegnano a dare attuazione nei tempi stabiliti, ai contenuti della presente intesa all'interno del sistema bilaterale dell'artigianato nei vari organismi bilaterali ed a tutti i livelli . Roma, xx, luglio, 2015
CONFARTIGIANATO IMPRESE CGIL
CNA CISL
CASARTIGIANI UIL
CLAAI