Municipio Roma II
Municipio Roma II
Direzione Tecnica
Accordo Quadro per lavori di manutenzione ordinaria e pronto intervento per pulizia, spurgo caditoie, videoispezioni e costruzioni di ripristino di tratti di tubazioni, rifacimento tratti di marciapiede e rete fognaria (caditoie, boccacci e tratti di tubolari ammalorati) ricomprese nel territorio del Municipio Roma II – 2 anni
CAPITOLATO SPECIALE DESCRITTIVO E PRESTAZIONALE
Lavorazione | Categoria | Classifica | Importo Lavori + Sicurezza € | % |
Acquedotti, gasdotti, oleodotti, opere di irrigazione e di evacuazione | OG6 | III | 780.000,00 | 80 |
Strade, autostrade, ponti, viadotti, ferrovie, metropolitane | OG3 | I | 200.000,00 | 20 |
TOTALE | 980.000,00 | 100 |
Il presente Capitolato Speciale ha per oggetto la conclusione di un accordo quadro, così come definito dall’art. 54, comma 3 del D. Lgs. n. 50/2016, per l’esecuzione di tutti gli interventi manutentivi occorrenti, per 730 gg. dalla data di sottoscrizione del relativo contratto di accordo quadro, per l’esecuzione dei lavori di manutenzione ordinaria e pronto intervento per pulizia, spurgo caditoie, videoispezioni e costruzioni di ripristino di tratti di tubazioni, rifacimento tratti di marciapiede e rete fognaria (caditoie, boccacci e tratti di tubolari ammalorati) ricomprese nel territorio del Municipio Roma II per anni 2.
In relazione ad una pluralità d’interventi manutentivi di natura ordinaria ed eccezionale, si ritiene necessario pervenire ad un coordinamento unitario degli stessi tramite apposito accordo quadro da cui far risultare le condizioni alle quali l’esecutore si obbliga ad eseguire le prestazioni di lavori e forniture in opera che di volta in volta gli verranno richieste sulla base di appositi eventuali contratti applicativi.
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L’APPALTATORE IL DIRETTORE TECNICO IL RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO
Le opere tecnicamente identificate e descritte analiticamente nel presente Capitolato Speciale d’appalto e nei prezzi unitari consistono in interventi non predeterminati nel numero e nell’esatta dislocazione, ma che verranno eseguiti secondo la tempistica e le necessità individuate dalla stazione appaltante con i singoli eventuali contratti applicativi.
L’accordo quadro disciplina, ai sensi dell’articolo 54 comma 3 del D. Lgs. n. 50/2016, mediante condizioni generali stabilite in via preventiva, gli eventuali futuri contratti applicativi per i lavori e le relative forniture di manutenzione ordinaria relativi alle opere fognarie e/o stradali, nonché ad altri lavori similari occorrenti .
Con l’accordo quadro la stazione appaltante affida all’esecutore, che accetta, alle condizioni contenute nell’accordo e negli atti in esso richiamati e ad esso allegati, e si impegna sin d’ora ad eseguire i predetti lavori e le relative forniture di manutenzione ordinaria relativi alle opere fognarie e/o stradali, nonché ad altri lavori similari occorrenti .
L’esecuzione di tutti i lavori di manutenzione, sia ordinaria dovrà in generale garantire la continuità dell’esercizio delle attività delle infrastrutture oggetto d’intervento ed a tale proposito dovranno essere predisposte, di concerto con la stazione appaltante, tramite la direzione lavori, tutte le metodologie d’intervento che risultino necessarie, al fine di eliminare totalmente o in casi speciali di ridurre al minimo i disservizi connessi all’esecuzione dei lavori stessi.
L’esecutore, preso atto della natura dell’ accordo quadro, si impegna a stipulare i relativi contratti applicativi, ove richiesti dalla stazione appaltante, ed a eseguire, per ciascun contratto applicativo, le prestazioni a regola d’arte e nel rispetto di tutte le norme di legge e di tutte le disposizioni, anche amministrative, vigenti o entrate in vigore durante l’esecuzione dell’accordo quadro.
Nell’ accordo si intendono incluse tutte le seguenti attività e/o lavorazioni:
Opere di pronto intervento
1. sistemazione localizzate per:
1.1. disostruzione fogne secondarie
1.2. pulizia boccacci/caditoie/fossi laterali
2. forniture elementari
3. puntellamenti
4. recinzioni/sbarramenti
Opere di manutenzione programmabile in funzione delle risorse disponibili
1. sistemazione estese a porzioni/strisce/tratti di:
1.1. pavimentazioni stradali in conglomerati bituminosi
1.2. pavimentazioni stradali in materiali lapidei
1.3. marciapiedi in conglomerati bituminosi
1.4. xxxxxxxxxxx in materiali lapidei
1.5. segnaletica stradale orizzontale e verticale
1.6. cigliature
2. pulizia, sostituzione, integrazione di tratti di fogna secondaria
3. riempimenti, scavi, demolizioni, movimenti di terra
4. pulizia, diserbo
5. trasporti
6. opere in muratura ed in conglomerato cementizio.
Noli a caldo
Noli per movimento terra
Noli per sondaggio e perforazione Noli per conglomerati cementizi
Opere provvisionali, ponteggi, castelli, centine e sicurezza
Opere provvisionali, ponteggi, castelli, centine Opere per impianto fisso di cantiere Sicurezza
Segnaletica di sicurezza aziendale
Durata dell’accordo quadro
L’accordo quadro avrà la durata di 730 gg. dalla data di sottoscrizione del relativo contratto di accordo quadro e comunque, al massimo, sino all’esaurimento dell’importo contrattuale complessivo conseguente al ribasso d’asta proposto dall’aggiudicatario.
Il suddetto termine di validità contrattuale viene stabilito indipendentemente dal fatto che l’importo contrattuale complessivo preventivato, derivante dal ribasso offerto dall’aggiudicatario, non venga raggiunto con i singoli eventuali contratti applicativi e salvo invece che l’importo contrattuale complessivo, derivante dal ribasso offerto dall’aggiudicatario venga raggiunto in un termine inferiore.
L’Amministrazione si riserva, inoltre, di non stipulare un numero di contratti applicativi corrispondenti a quelli preventivati ovvero di stipulare i contratti applicativi per un importo complessivamente inferiore a quello presuntivamente stimato.
Eccezionalmente, in caso di motivate esigenze, ed in ogni caso per una durata complessiva comunque inferiore o al massimo pari ai 4 anni previsti dall’art. 54, comma 1 del D. Lgs. n. 50/2016, la stazione appaltante si riserva, con apposito provvedimento, ove ritenuto assolutamente funzionale alla realizzazione dell’intervento e nei limiti preventivamente determinati strettamente necessari per concludere le prestazioni, di differire il termine dell’ultimo contratto applicativo e quindi dell’intero accordo quadro.
Pertanto, qualora l’ultimo contratto applicativo preveda un termine finale eccedente la data di scadenza dell’accordo quadro, tale scadenza dovrà intendersi differita per il tempo strettamente necessario all’esecuzione delle prestazioni richieste e nei tempi predeterminati senza che l’aggiudicatario possa pretendere indennizzi o maggiori compensi a qualsiasi titolo.
Parimenti, qualora straordinarie esigenze legate, per esempio, alle disponibilità finanziarie, nel corso della durata dell’intero accordo quadro, rendano non integralmente fruibili le risorse economiche per ciascun contratto applicativo rispetto agli importi presunti come indicativamente individuati, la stazione appaltante si riserva la facoltà di aumentare o diminuire gli importi dei successivi eventuali contratti applicativi al fine di affidare all’esecutore l’intero importo complessivo al netto del ribasso d’asta, o parte di esso, anche con decorrenze e termini temporali diversi da quelli preventivati senza che l’esecutore medesimo possa pretendere alcun indennizzo o maggiorazione, salvo che tale diversa programmazione non comporti un differimento del termine finale del contratto applicativo.
In tal caso la stazione appaltante procederà secondo le modalità sopra riportate.
Contabilizzazione dei lavori a misura
Tutti i lavori previsti nel presente accordo quadro debbono essere accertati in contraddittorio tra la direzione lavori e l'esecutore e contabilizzati a misura con riferimento all’elenco prezzi posto a base di gara.
Tale elenco prezzi è costituito dai prezzi desunti dalla Tariffa dei prezzi approvata con Deliberazione della Giunta Regionale n. 412 del 6 agosto 2012, adottata da Roma Capitale con Deliberazione della Giunta Capitolina n. 197 del giorno 8 maggio 2013 e, in carenza, con i prezzi desunti dalla Tariffa dei prezzi Speciali adeguati all’anno corrente con gli indici ISTAT. In carenza possono essere formati in accordo Nuovi Prezzi.
In conformità al punto 3, della citata deliberazione della Giunta Capitolina n. 197/2013, in quanto trattasi di “appalti aventi carattere di manutenzione ordinaria attinenti al mantenimento del bene, attraverso opere di riparazione dell’esistente, i prezzi riportati in tariffa sono soggetti ad un aumento del 30%.
Per i lavori eseguiti in orari notturni, i prezzi riportati in tariffa sono soggetti ad un aumento del 30%.
Le modalità di misurazione saranno quelle contenute nelle “AVVERTENZE E NORME PER LA MISURAZIONE” di cui alla Tariffa adottata da Roma Capitale con la citata Deliberazione della Giunta Capitolina n. 197/2013.
Le spese di misurazione per detti lavori sono a carico dell'esecutore che, a richiesta, deve fornire gli strumenti o i mezzi di misura e la mano d'opera necessari.
Per eventuali voci di prezzo mancanti nella suddetta tariffa si procederà, nel corso dei lavori, secondo normativa vigente e quindi il relativo prezzo verrà determinato mediante analisi.
Oneri generali e particolari a carico
Sono a carico dell'esecutore in considerazione dell’entità e dimensione dei lavori e delle relative forniture gli oneri e gli obblighi seguenti:
Valutare con particolare attenzione, alla luce della fattispecie concreta, la necessità di prevedere la configurazione della totalità o parte delle seguenti squadre non solo in funzione della manutenzione programmabile ma anche in relazione al pronto intervento o interventi urgenti.
Per l’esecuzione dei lavori di mano d’opera per manutenzione del sistema di smaltimento delle acque meteoriche, in via esclusiva e per tutta la durata dell’appalto, l’impresa metterà a disposizione della Direzione Lavori due squadre tipo. La minima squadra tipo sarà così composta:
N. 1 operai specializzati;
N. 1 operaio qualificato;
Inoltre sono richiesti tecnici addetti al coordinamento delle squadre tipo suddette, nei vari cantieri in cui sono operative. In caso di urgenza l’esecutore dovrà dare disponibilità anche in orario notturno per il pronto intervento.
L'esecutore, per ciascun contratto applicativo, avrà l'obbligo di fornire in opera a sua cura e spese e di esporre all'esterno dei cantieri, nel luogo indicato dalla direzione lavori, la cartellonistica prevista dalla normativa vigente con particolare riferimento al D. Lgs. n. 81/2008.
MATERIALI ED ESECUZIONE OPERE
ART. 1
REQUISITI, PRESCRIZIONI, PENALITA’, DETRAZIONI, CONOSCENZA DELLE CONDIZIONI DELL’APPALTO, ADEMPIMENTI PRELIMINARI IN MATERIA DI SICUREZZA, DISPOSIZIONI IN MATERIA DI COLLAUDO.
Nel caso che i risultati delle prove, in sito e/o di laboratorio, diano valori difformi dai prescritti requisiti di accettazione, l’Amministrazione Capitolina potrà far demolire e ricostruire l’opera a totale carico dell’impresa. In alternativa l’opera potrà, ad insindacabile discrezione dell’Amministrazione Capitolina, essere accettata con detrazione non minore del 20% e contestuale applicazione della penalità prevista nello SCHEMA DI ACCORDO QUADRO.
Per ciascun tipo di materiale/opera sono riportati, negli articoli seguenti, le prescrizioni/requisiti di accettazione dei materiali da impiegare, la loro posa, le prove e verifiche.
I materiali impiegati nella realizzazione dei lavori facenti parte dell’accordo quadro dovranno essere idonei all’utilizzo e provvisti di regolare marcatura CE in conformità alle prescrizioni disposte dal Regolamento (UE) n. 305/2011 che fissa le condizioni armonizzate per la commercializzazione dei prodotti da costruzione.
I materiali per i quali vige l’obbligo di marcatura CE dovranno essere accompagnati dalla Dichiarazione di prestazione (DoP) predisposta in conformità all’Allegato III del Regolamento (UE) n. 305/2011.
CONOSCENZA DELLE CONDIZIONI DELL’APPALTO
L’assunzione dell’appalto di cui al presente Capitolato implica da parte dell’Appaltatore la conoscenza degli elaborati progettuali, compreso il computo metrico e lo schema di contratto, delle condizioni locali, per essersi recato sul luogo di esecuzione dei lavori, del suolo e del sottosuolo (scavi, condotte, ecc.), della viabilità d’accesso, delle cave eventualmente necessarie e delle discariche autorizzate, degli oneri relativi alla raccolta, trasporto e smaltimento dei rifiuti e/o residui di lavorazione nonché degli obblighi e degli oneri relativi alle disposizioni in materia di sicurezza, di assicurazione, di condizioni di lavoro e di previdenza e assistenza in vigore nel luogo dove devono essere eseguiti i lavori nonché di tutte le circostanze generali, particolari e locali, nessuna esclusa ed eccettuata, suscettibili di influire sulla determinazione dei prezzi, sulle condizioni contrattuali e sull’esecuzione dei lavori e di aver giudicato i lavori stessi realizzabili, gli elaborati progettuali adeguati ed i prezzi nel loro complesso remunerativi. L’appaltatore dà atto, senza riserva alcuna, della piena conoscenza e disponibilità degli atti progettuali e della documentazione, della disponibilità dei siti, dello stato dei luoghi, delle condizioni pattuite in sede di offerta e ogni altra circostanza che interessi i lavori, che, come da apposito verbale sottoscritto, ai sensi dell’art.106, comma 3 del Regolamento generale, con il Responsabile Unico del Procedimento, consentono l’immediata esecuzione dei lavori.
FALLIMENTO
In caso di fallimento dell’appaltatore l'Amministrazione si avvale, salvi ogni altro diritto ed azione a tutela dei propri interessi, della procedura prevista dagli artt.136 e 138 del Codice dei contratti. Qualora l’esecutore sia un’associazione temporanea, in caso di fallimento dell’impresa mandataria o di una impresa mandante trovano applicazione, rispettivamente, i commi 18 e 19 dell’art.37 del Codice dei contratti.
ADEMPIMENTI PRELIMINARI IN MATERIA DI SICUREZZA
Ai sensi dell’articolo 90, comma 9, e dell’allegato XVII al Decreto n.81 del 2008, l’appaltatore deve trasmettere alla Stazione appaltante, entro il termine prescritto da quest’ultima con apposita richiesta o, in assenza di questa, entro 30 giorni dall’aggiudicazione definitiva e comunque prima della redazione del verbale di consegna dei lavori qualora questi siano iniziati nelle more della stipula del contratto:
- una dichiarazione dell'organico medio annuo, distinto per qualifica, corredata dagli estremi delle denunce dei lavoratori effettuate all'Istituto nazionale della previdenza sociale (INPS), all'Istituto nazionale assicurazione infortuni sul lavoro (INAIL) e alle casse edili;
- una dichiarazione relativa al contratto collettivo stipulato dalle organizzazioni sindacali comparativamente più rappresentative, applicato ai lavoratori dipendenti;
- il certificato della Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura, in corso di validità, con l’indicazione antimafia di cui agli articoli 6 e 9 del D.P.R. n.252 del 1998, oppure, in alternativa, ai fini dell’acquisizione d’ufficio, l’indicazione della propria esatta ragione sociale, numeri di codice fiscale e di partita IVA, numero REA;
- i dati necessari ai fini dell’acquisizione d’ufficio del DURC da parte della Stazione appaltante, mediante la presentazione del modello unificato INAIL-INPS-CASSA EDILE, compilato nei quadri «A» e «B» oppure, in alternativa, le seguenti indicazioni:
- il contratto collettivo nazionale di lavoro (CCNL) applicato;
- la classe dimensionale dell’impresa in termini di addetti;
- per l’INAIL: codice ditta, sede territoriale dell’ufficio di competenza, numero di posizione assicurativa;
- per l’INPS: matricola azienda, sede territoriale dell’ufficio di competenza; se impresa individuale numero di posizione contributiva del titolare; se impresa artigiana, numero di posizione assicurativa dei soci;
- per la Cassa Edile (CAPE): codice impresa, codice e sede cassa territoriale di competenza;
- il documento di valutazione dei rischi di cui al combinato disposto degli articoli 17, comma 1, lettera a), e 28, commi 1, 1-bis, 2 e 3, del Decreto n.81 del 2008. Ai sensi dell’articolo 29, comma 5, secondo periodo, del Decreto n. 81 del 2008, se l’impresa occupa fino a 10 lavoratori, fino alla scadenza del diciottesimo mese successivo alla data di entrata in vigore del decreto interministeriale di cui all'articolo 6, comma 8, lettera f), del predetto Decreto n.81 del 2008 e, comunque, non oltre il 30 giugno 2012, la valutazione dei rischi può essere autocertificata;
- una dichiarazione di non essere destinatario di provvedimenti di sospensione o di interdizione di cui all’articolo 14 del Decreto n.81 del 2008.
NORME DI SICUREZZA GENERALI E SICUREZZA NEL CANTIERE
Anche ai sensi, ma non solo, dell’articolo 97, comma 1, del Decreto n.81 del 2008, l’appaltatore è obbligato:
- ad osservare le misure generali di tutela di cui agli articoli 15, 17, 18 e 19 del Decreto n.81 del 2008 e all’allegato XIII allo stesso decreto nonché le altre disposizioni del medesimo decreto applicabili alle lavorazioni previste nel cantiere;
- a rispettare e curare il pieno rispetto di tutte le norme vigenti in materia di prevenzione degli infortuni e igiene del lavoro e in ogni caso in condizione di permanente sicurezza e igiene, nell’osservanza delle disposizioni degli articolo da 108 a 155 del Decreto n.81 del 2008 e degli allegati XVII, XVIII, XIX, XX, XXII, XXIV, XXV, XXVI, XXVII, XXVIII, XXIX, XXX, XXXI, XXXII, XXXIII, XXXIV, XXXV e XLI, allo stesso decreto;
- a verificare costantemente la presenza di tutte le condizioni di sicurezza dei lavori affidati;
- ad osservare le disposizioni del vigente Regolamento Locale di Igiene, per quanto attiene la gestione del cantiere, in quanto non in contrasto con le disposizioni di cui al comma 1.
L’appaltatore predispone, per tempo e secondo quanto previsto dalle vigenti disposizioni, gli appositi piani per la riduzione del rumore, in relazione al personale e alle attrezzature utilizzate.
L’appaltatore garantisce che le lavorazioni, comprese quelle affidate ai subappaltatori, siano eseguite secondo il criterio «incident and injury free».
PIANO DI SICUREZZA E DI COORDINAMENTO
L’appaltatore è obbligato ad osservare scrupolosamente e senza riserve o eccezioni il piano di sicurezza e di coordinamento predisposto dal coordinatore per la sicurezza e messo a disposizione da parte della Stazione appaltante, ai sensi dell’articolo 131, comma 2, lettera a), del Codice dei Contratti e all’articolo 100 del Decreto
n.81 del 2008, in conformità all’allegato XV, punti 1 e 2, al citato Decreto n.81 del 2008, corredato dal computo metrico estimativo dei costi per la sicurezza di cui al punto 4 dello stesso allegato.
L’obbligo di cui al comma primo è esteso altresì alle eventuali modifiche e integrazioni approvate o accettate dal coordinatore per la sicurezza in fase di esecuzione.
MODIFICHE ED INTEGRAZIONI AL PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO
L’appaltatore può presentare al coordinatore per la sicurezza in fase di esecuzione una o più proposte motivate di modificazione o di integrazione al piano di sicurezza e di coordinamento, nei seguenti casi:
- per adeguarne i contenuti alle proprie tecnologie oppure quando ritenga di poter meglio garantire la sicurezza nel cantiere sulla base della propria esperienza, anche in seguito alla consultazione obbligatoria e preventiva dei rappresentanti per la sicurezza dei propri lavoratori o a rilievi da parte degli organi di vigilanza;
- per garantire il rispetto delle norme per la prevenzione degli infortuni e la tutela della salute dei lavoratori eventualmente disattese nel piano di sicurezza, anche in seguito a rilievi o prescrizioni degli organi di vigilanza.
L’eventuale accoglimento delle modificazioni e integrazioni non può in alcun modo giustificare variazioni o adeguamenti dei prezzi pattuiti, né maggiorazioni di alcun genere del corrispettivo.
PIANO OPERATIVO DI SICUREZZA
L'appaltatore, entro 30 giorni dall'aggiudicazione e comunque prima dell'inizio dei lavori, deve predisporre e consegnare al direttore dei lavori o, se nominato, al coordinatore per la sicurezza nella fase di esecuzione, un piano operativo di sicurezza per quanto attiene alle proprie scelte autonome e relative responsabilità nell'organizzazione del cantiere e nell'esecuzione dei lavori. Il piano operativo di sicurezza, redatto ai sensi dell’articolo 131, comma 2, lettera c), del Codice dei Contratti, dell’articolo 89, comma 1, lettera h), del Decreto
n. 81 del 2008 e del punto 3.2 dell’allegato XV al predetto decreto, comprende il documento di valutazione dei rischi di cui agli articoli 28 e 29 del citato Decreto n. 81 del 2008, con riferimento allo specifico cantiere e deve essere aggiornato ad ogni mutamento delle lavorazioni rispetto alle previsioni.
Ai sensi dell’articolo 131 del Codice dei Contratti l’appaltatore è tenuto ad acquisire i piani operativi di sicurezza redatti dalle imprese subappaltatrici, nonché a curare il coordinamento di tutte le imprese operanti nel cantiere, al fine di rendere gli specifici piani operativi di sicurezza compatibili tra loro e coerenti con il piano presentato dall’appaltatore.
Il piano operativo di sicurezza costituisce piano complementare di dettaglio del piano di sicurezza e di coordinamento.
Ai sensi dell’articolo 96, comma 1-bis, del Decreto n.81 del 2008, il piano operativo di sicurezza non è necessario per gli operatori che si limitano a fornire materiali o attrezzature; restano fermi per i predetti operatori gli obblighi di cui all’articolo 26 del citato Decreto n.81 del 2008.
OSSERVANZA E ATTUAZIONE DEI PIANI DI SICUREZZA
L’appaltatore è obbligato ad osservare le misure generali di tutela di cui all'articolo 15 del Decreto n.81 del 2008, con particolare riguardo alle circostanze e agli adempimenti descritti agli articoli da 88 a 104 e agli allegati da XVI a XXV dello stesso Decreto.
I piani di sicurezza devono essere redatti in conformità all’allegato XV al Decreto n.81 del 2008, nonché alla migliore letteratura tecnica in materia.
L'impresa esecutrice è obbligata a comunicare tempestivamente prima dell'inizio dei lavori e quindi periodicamente, a richiesta della Stazione appaltante o del coordinatore, l'iscrizione alla camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura, l'indicazione dei contratti collettivi applicati ai lavoratori dipendenti e la dichiarazione circa l'assolvimento degli obblighi assicurativi e previdenziali.
L’appaltatore è tenuto a curare il coordinamento di tutte le imprese operanti nel cantiere, al fine di rendere gli specifici piani redatti dalle imprese subappaltatrici compatibili tra loro e coerenti con il piano presentato dall’appaltatore. In caso di raggruppamento temporaneo o di consorzio di imprese detto obbligo incombe all’impresa mandataria. Il direttore tecnico di cantiere è responsabile del rispetto del piano da parte di tutte le imprese impegnate nell’esecuzione dei lavori.
Il piano di sicurezza e di coordinamento sostitutivo ed il piano operativo di sicurezza formano parte integrante del contratto di appalto. Le gravi o ripetute violazioni dei piani stessi da parte dell’appaltatore, comunque accertate, previa formale costituzione in mora dell’interessato, costituiscono causa di risoluzione del contratto. Ai sensi dell’articolo 118, comma 4, terzo periodo, del Codice dei Contratti, l’appaltatore è solidalmente responsabile con i subappaltatori per gli adempimenti, da parte di questo ultimo, degli obblighi di sicurezza.
L’appaltatore non può iniziare o continuare i lavori qualora sia in difetto nell’applicazione di quanto stabilito in materia di sicurezza
ULTIMAZIONE DEI LAVORI E GRATUITA MANUTENZIONE
Al termine dei lavori il direttore dei lavori redige il certificato di ultimazione; entro trenta giorni dalla data del certificato di ultimazione dei lavori il direttore dei lavori procede all’accertamento sommario della regolarità delle opere eseguite.
In sede di accertamento sommario, senza pregiudizio di successivi accertamenti, sono rilevati e verbalizzati eventuali vizi e difformità di costruzione che l’impresa appaltatrice è tenuta a eliminare a sue spese nel termine fissato e con le modalità prescritte dal direttore dei lavori, fatto salvo il risarcimento del danno alla Stazione Appaltante. In caso di ritardo nel ripristino, si applica la penale per i ritardi prevista nello SCHEMA DI ACCORDO QUADRO, in proporzione all'importo della parte di lavori che direttamente e indirettamente traggono pregiudizio dal mancato ripristino e comunque all'importo non inferiore a quello dei lavori di ripristino. La Stazione Appaltante si riserva di prendere in consegna parzialmente o totalmente le opere con apposito verbale immediatamente dopo l’accertamento sommario se questo ha avuto esito positivo, oppure nel termine assegnato dalla direzione lavori.
Dalla data del verbale di ultimazione dei lavori decorre il periodo di gratuita manutenzione; tale periodo cessa con l’approvazione finale del certificato di collaudo provvisorio/di regolare esecuzione da parte della Stazione Appaltante, da effettuarsi entro i termini previsti dal Capitolato Speciale.
Non può ritenersi verificata l’ultimazione dei lavori se l’appaltatore non ha consegnato al direttore di lavori le certificazioni e i collaudi tecnici necessari; in tal caso il direttore dei lavori non può redigere il certificato di ultimazione e, qualora redatto, questo non è efficace e non decorrono i termini per il collaudo o accertamento della regolare esecuzione, né i termini per il pagamento della rata di saldo.
TERMINI PER IL COLLAUDO O L’ACCERTAMENTO DELLA REGOLARE ESECUZIONE
Il certificato di collaudo provvisorio è emesso entro il termine perentorio di 6 (sei) mesi dall’ultimazione dei lavori ed ha carattere provvisorio; esso assume carattere definitivo trascorsi due anni dalla data dell’emissione. Decorso tale termine, il collaudo si intende tacitamente approvato anche se l’atto formale di approvazione non sia intervenuto entro i successivi due mesi. Durante l’esecuzione dei lavori la Stazione Appaltante può effettuare operazioni di controllo o di collaudo parziale o ogni altro accertamento, volti a verificare la piena rispondenza delle caratteristiche dei lavori in corso di realizzazione a quanto richiesto negli elaborati progettuali, nel presente Capitolato Speciale o nel contratto.
PRESA IN CONSEGNA DEI LAVORI ULTIMATI
La Stazione Appaltante si riserva di prendere in consegna parzialmente o totalmente le opere appaltate anche subito dopo l’ultimazione dei lavori.
Qualora la Stazione Appaltante si avvalga di tale facoltà, che viene comunicata all’appaltatore per iscritto, lo stesso appaltatore non può opporvisi per alcun motivo, né può reclamare compensi di sorta.
L’appaltatore può chiedere che sia redatto apposito verbale circa lo stato delle opere, onde essere garantito dai possibili danni che potrebbero essere arrecati alle opere stesse.
La presa di possesso da parte della Stazione Appaltante avviene nel termine perentorio fissato dalla stessa per mezzo del direttore dei lavori o per mezzo del R.U.P., in presenza dell’appaltatore o di due testimoni in caso di sua assenza.
Qualora la Stazione Appaltante non si trovi nella condizione di prendere in consegna le opere dopo l’ultimazione dei lavori, l’appaltatore non può reclamare la consegna ed è altresì tenuto alla gratuita manutenzione fino ai termini previsti dal presente Capitolato Speciale.
Il presente Capitolato Speciale è così composto:
PARTE I – QUALITA’ DEI MATERIALI E DEI COMPONENTI E MODALITA’ D’ESECUZIONE
Conglomerati bituminosi a caldo per strati di base, collegamento e usura
art. 2 Definizione dei conglomerati bituminosi ..................................................................................................
Prescrizioni per i materiali........................................................................................................................
Prescrizioni per la formazione e confezione delle miscele ......................................................................
Attivanti l’adesione ("dopes") per i conglomerati bituminosi ....................................................................
Posa in opera dei conglomerati bituminosi ..............................................................................................
Controllo dei requisiti di accettazione dei conglomerati bituminosi .........................................................
Modalità di esecuzione dei xxxxxxx xxxxxxxx ............................................................................................
art. 3 Bitumi tradizionali (di base) .....................................................................................................................
Requisiti di accettazione ..........................................................................................................................
Prove........................................................................................................................................................
art. 4 Bitumi modificati ......................................................................................................................................
Requisiti di accettazione ..........................................................................................................................
Prove........................................................................................................................................................
art. 5 Strato di base in conglomerato bituminoso. .............................................................................................
Prescrizioni ..............................................................................................................................................
Prove........................................................................................................................................................
art. 6 Strato di collegamento (binder) in conglomerato bituminoso. ..................................................................
Prescrizioni ..............................................................................................................................................
Prove........................................................................................................................................................
art. 7 Strato di base e collegamento (“binderone”) in conglomerato bituminoso...............................................
Prescrizioni ..............................................................................................................................................
Prove........................................................................................................................................................
art. 8 Strato di usura in conglomerato bituminoso. ............................................................................................
Prescrizioni ..............................................................................................................................................
Prove........................................................................................................................................................
art. 9 Strato di usura in conglomerato bituminoso modificato del tipo drenante-fono/assorbente. ...................
Prescrizioni ..............................................................................................................................................
Prove........................................................................................................................................................
art.10 Asfalti colati per marciapiedi....................................................................................................................
Requisiti dei materiali inerti costituenti l'asfalto colato .............................................................................
Posa in opera degli asfalti colati ..............................................................................................................
Prove........................................................................................................................................................
art.11 Prescrizioni per riparazione di buche mediante.apposita macchina semiautomatica denominata “Tappabuche” ....................................................................................................................................................
Prove........................................................................................................................................................
Conglomerati bituminosi a freddo
art.12 Xxxxxxxxx e posa in opera di conglomerato bituminoso a freddo in sacchetti .........................................
Prove........................................................................................................................................................
art.13 Microtappeto a freddo tipo "SLURRY – SEAL" ......................................................................................
Descrizione ..............................................................................................................................................
Legante ....................................................................................................................................................
Inerti .........................................................................................................................................................
Additivi......................................................................................................................................................
Tabella: granulometria additivi per microtappeto a freddo ......................................................................
Miscele .....................................................................................................................................................
Composizione e dosaggi della miscela....................................................................................................
Acqua .......................................................................................................................................................
Confezionamento e posa in opera ...........................................................................................................
Controllo requisiti di accettazione SLURRY SEAL ..................................................................................
Penalità ....................................................................................................................................................
art.14 Conglomerati bituminosi riciclati in sito a freddo .....................................................................................
Descrizione ..............................................................................................................................................
Inerti di integrazione.................................................................................................................................
Inerti .........................................................................................................................................................
Fresato .....................................................................................................................................................
Legante ....................................................................................................................................................
Cemento...................................................................................................................................................
Acqua .......................................................................................................................................................
Fuso di progetto .......................................................................................................................................
Studio della miscela di laboratorio ...........................................................................................................
Posa in opera ...........................................................................................................................................
Selciati
art.15 Norme per la esecuzione dei selciati.......................................................................................................
Tipologia “selci”e requisiti di accettazione ..............................................................................................
Modalità di posa .......................................................................................................................................
Fondazione stradale
art.16 Fondazione stradale in pozzolana stabilizzata con calce idrata .............................................................
art.17 Fondazione stradale in misto granulare di cave, con legante naturale ...................................................
Descrizione ..............................................................................................................................................
Dodalità di esecuzione.............................................................................................................................
art.18 Fondazioni in misto cementato................................................................................................................
Descrizione ..............................................................................................................................................
Caratteristiche dei materiali: inerti ...........................................................................................................
Caratteristiche dei materiali: legante .......................................................................................................
Caratteristiche dei materiali: acqua .........................................................................................................
Miscela - Prove di Laboratorio e in sito....................................................................................................
Resistenza ...............................................................................................................................................
Preparazione e posa in opera..................................................................................................................
Protezione superficiale.............................................................................................................................
Norme di accettazione .............................................................................................................................
Barriere metalliche
art.19 Barriere di sicurezza e parapetti metallici ...............................................................................................
Caratteristiche delle barriere e dei parapetti............................................................................................
Prove statiche sulle barriere ....................................................................................................................
Prescrizioni per barriera stradale spartitraffico (xxx.xx CS 36)...................................................................
Prescrizioni per laterale (xxx.xx CS 37) ......................................................................................................
Prescrizioni per laterale su opera d’arte (xxx.xx CS 38).............................................................................
Manufatti fognari
art.20 Elementi prefabbricati..............................................................................................................................
art.21 Elementi prefabbricati autoportanti in xxxxxxx.xx cementizio per fogne ovoidali tipo VII, VIII, IX ..........
Modi d'impiego .........................................................................................................................................
Requisiti di accettazione dei materiali......................................................................................................
Caratteristiche ..........................................................................................................................................
Prove sui materiali ...................................................................................................................................
Criteri per il calcolo di verifica ..................................................................................................................
art.22 Lavori diversi non specificati nei precedenti articoli…………………………………………………………..
art.23 Lavori eventuali non previsti……………………………………………………………………………………..
PARTE II - ORDINE DA TENERSI NELL'ANDAMENTO DEI LAVORI
art.24 Ordine da tenersi nell'andamento dei lavori……………………………………………………………………
art.25 Norme per la misurazione e valutazione dei lavori……………………………………………………………
Scavi in genere……………………………………………………………………………………………………
Rilevati e rinterri………………………………………………………………………………………….……….
Riempimento con misto granulare………………………………………………………………………………
Calcestruzzi……………………………………………………………………………………………………….
Conglomerato cementizio armato………………………………………………………………………………
Sistema di smaltimento delle acque meteoriche……………………………………………………………..
Manodopera………………………………………………………………………………………………………
Noleggi…………………………………………………………………………………………………………….
Trasporti…………………………………………………………………………………………………………...
art.26 Disposizioni generali relative ai prezzi dei lavori a misura e delle somministrazioni per opere in economia - Elenco prezzi – Invariabilità……………………………………………………………………….
art.27 Condotta dei Lavori………………………………………………………………………………………………
CONGLOMERATI BITUMINOSI A CALDO PER STRATI DI BASE, COLLEGAMENTO E USURA
Definizione dei conglomerati bituminosi
ART. 2
I conglomerati bituminosi sono costituiti da miscele di inerti (o aggregati), impastate a caldo, con legante bituminoso semisolido previo riscaldamento degli aggregati.
Gli aggregati possono essere nuovi, di frantumazione artificiale, integrati da frazioni (nelle percentuali massime indicate per ciascun tipo di strato) di materiale fresato da precedenti pavimentazioni, assortite granulometricamente (pietrischetti, graniglie, sabbie e filler)
I conglomerati bituminosi sono posti in opera mediante macchina vibrofinitrice e successivamente costipati.
Prescrizioni per i materiali
Inerti
Gli inerti dovranno essere costituiti da elementi sani, duri, di forma poliedrica, puliti, esenti da polvere e da materiali estranei.
Gli elementi litoidi dovranno possedere un indice di forma specificato nelle prescrizioni di ciascuno strato.
La miscela degli inerti è costituita dall’insieme degli aggregati grossi (> 2 mm), dagli aggregati fini (2 - 0,075 mm) e dai filler (< 0,075 mm, provenienti dalla macinazione di rocce preferibilmente calcaree, o costituiti da cemento, calce idrata, calce idraulica, polvere d’asfalto, caratterizzati da un indice di plasticità = N.P., secondo la norma CNR-UNI 10.014).
Leganti bituminosi
I leganti bituminosi semisolidi per uso stradale sono costituiti o da bitumi tradizionali o da bitumi modificati; dovranno essere usati nelle percentuali, in massa dell’aggregato, specificate per ciascuno degli strati in conglomerato bituminoso della sovrastruttura stradale.
I requisiti di accettazione e le prove sono definiti negli artt. concernenti i bitumi tradizionali e quelli modificati.
Prescrizioni per la formazione e confezione delle miscele
Il conglomerato deve essere confezionato mediante impianti fissi automatizzati, di idonee caratteristiche, mantenuti sempre perfettamente funzionanti in ogni loro parte.
Ogni impianto deve assicurare il perfetto essiccamento degli aggregati, il riscaldamento del bitume alla temperatura richiesta per il raggiungimento della viscosità necessaria fino al momento della miscelazione, oltre al perfetto dosaggio del bitume e del filler.
Il tempo di miscelazione deve essere stabilito in funzione delle caratteristiche dell’impianto, in misura tale da permettere un completo ed uniforme rivestimento degli inerti con il legante.
Per i conglomerati tradizionali, la temperatura degli aggregati, all’atto della miscelazione, deve essere compresa tra i 150 e i 170 °C, e quella del legante tra 150 e 160 °C, salvo diverse disposizioni dell’Amministrazione Comunale, in rapporto al tipo di bitume impiegato.
Per i conglomerati migliorati, utilizzanti bitume modificato, la temperatura degli aggregati, all’atto della miscelazione, deve essere compresa tra i 160 e i 180 °C, e quella del legante tra 170 e 190°C, salvo diverse disposizioni dell’Amministrazione Comunale, in rapporto al tipo di bitume e polimero impiegati.
Nel caso di utilizzazione di bitumi di provenienza visbreaking, le temperature degli inerti e del bitume dovranno opportunamente essere abbassate di 10-30 °C rispetto alle temperature sopra indicate per i bitumi tradizionali. In tale caso, dovrà essere osservata la massima cura per garantire ugualmente l’essiccamento degli inerti, trattati a tali minori temperature.
Attivanti l’adesione ("dopes") per i conglomerati bituminosi
Nella confezione dei conglomerati bituminosi degli strati realizzati con materiali idrofili, specialmente se costituenti lo strato di usura, saranno impiegate, miscelate al bitume in impianto, speciali sostanze chimiche attivanti l’adesione bitume-aggregato, compensate nei prezzi. Tali sostanze non dovranno essere impiegate negli strati confezionati con aggregati idrofobi (ad es. calcari), in grado di consentire e conservare la perfetta adesione bitume-aggregato anche in presenza di acqua.
I tipi di attivante, i dosaggi e le tecniche di impiego devono ottenere il preventivo benestare dell’Amministrazione Comunale
L’immissione delle sostanze attivanti l’adesione nel bitume deve avvenire in impianto ed essere realizzata in modo da garantire la loro perfetta dispersione e l’esatto dosaggio nel legante bituminoso.
Posa in opera dei conglomerati bituminosi
La posa in opera dei conglomerati bituminosi verrà effettuata mediante macchine vibrofinitrici dei tipi approvati dall’Amministrazione Comunale in perfetto stato di efficienza e dotate di automatismi di autolivellamento.
Le vibrofinitrici devono comunque lasciare uno strato finito perfettamente sagomato, privo di sgranamenti, fessurazioni ed esente da difetti dovuti a segregazione degli elementi litoidi più grossi.
Nella stesa si deve porre la massima cura alla formazione dei giunti longitudinali, preferibilmente ottenuti mediante tempestivo affiancamento di una strisciata alla precedente, possibilmente con l’impiego di due finitrici con analoghe caratteristiche.
Qualora ciò non sia possibile, il bordo della striscia già realizzata possibilmente deve essere spalmato con emulsione bituminosa cationica al 55% in massa, per assicurare la saldatura della striscia successiva.
Se il bordo risulterà danneggiato o arrotondato, si dovrà procedere al taglio verticale con idonea attrezzatura.
I giunti trasversali derivanti dalle interruzioni giornaliere devono essere sempre realizzati previo taglio ed asportazione della parte terminale di azzeramento.
La sovrapposizione dei giunti longitudinali tra i vari strati deve essere programmata e realizzata in maniera che essi risultino fra di loro sfalsati di almeno 20 cm e non cadano mai in corrispondenza delle due fasce della corsia di marcia normalmente interessate dalle ruote dei veicoli pesanti.
Il trasporto del conglomerato, dall’impianto di confezione al cantiere di stesa, deve avvenire mediante mezzi di trasporto di adeguata portata, efficienti e veloci; la temperatura del conglomerato bituminoso all’atto della stesa, controllata immediatamente dietro la finitrice, deve risultare, in ogni condizione, non inferiore a 135 °C, per i conglomerati tradizionali, e non inferiore ai 170 °C, per i conglomerati migliorati a base di bitumi modificati. Nel caso in cui il conglomerato bituminoso sia stato confezionato con bitume di provenienza visbreaking, la temperatura, dietro la finitrice, non dovrà essere inferiore a 125° C.
La stesa dei conglomerati deve essere sospesa quando le condizioni meteorologiche generali possono pregiudicare la perfetta riuscita del lavoro. Gli strati eventualmente compromessi devono essere immediatamente rimossi e successivamente ricostruiti a spese dell’Impresa.
Il costipamento dei conglomerati deve iniziare immediatamente dopo la stesa della vibrofinitrice e condotta a termine senza interruzioni. Esso sarà realizzato con rulli di peso opportuno in modo da consentire il prescritto grado di costipamento. Al termine del costipamento, gli strati di base, collegamento e usura devono presentare, in tutto il loro spessore, un grado di costipamento non inferiore al 97 %, con riferimento alla massa volumica dei xxxxxxx Xxxxxxxx relativi al periodo di lavorazione controllato all’impianto.
La superficie degli strati deve presentarsi priva di irregolarità ed ondulazioni. Un’asta rettilinea lunga 4 metri, posta in qualunque direzione sulla superficie finita di ciascuno strato, deve aderirvi uniformemente; potrà essere tollerato uno scostamento massimo di 5 mm.
Per lo strato di base, la miscela bituminosa verrà stesa sul piano finito della fondazione soltanto dopo che sia stata accertata dall’Amministrazione Comunale la rispondenza di quest’ultima ai requisiti di quota, sagoma, grado di costipamento e portanza.
Prima della stesa del conglomerato bituminoso su strati di fondazione in misto cementato, per garantirne l’ancoraggio, deve essere rimossa la sabbia eventualmente non trattenuta dall’emulsione acida al 55% stesa precedentemente a protezione del misto cementato stesso.
Se la stesa del conglomerato avviene in doppio strato, tra di essi deve essere interposta una mano di attacco di emulsione bituminosa in ragione di 0,5 kg/m2.
Controllo dei requisiti di accettazione dei conglomerati bituminosi
L’impresa ha l’obbligo di far eseguire prove di controllo di idoneità dei campioni di aggregato e di bitume per la relativa accettazione da parte dell’Amministrazione Comunale, alla quale l’impresa è tenuta a presentare, per il controllo della idoneità, con congruo anticipo rispetto all’inizio delle lavorazioni, e per ogni cantiere di produzione, la composizione delle miscele che intende adottare; ogni composizione proposta deve essere corredata da una completa documentazione degli studi effettuati.
Una volta accettato dall’Amministrazione Comunale lo studio di progetto e la composizione granulometrica della curva di progetto proposta, l’impresa deve attenervisi scrupolosamente, comprovandone l’osservanza con controlli sperimentali, presso laboratori specializzati, secondo la frequenza stabilita dall’Amministrazione Comunale e comunque non inferiore ad un prelievo per ogni due giorni di lavorazione consecutiva.
Nella curva granulometrica non saranno ammesse variazioni delle singole percentuali di aggregato grosso (>2 mm) di ± 5 per lo strato di base e di ± 3 per gli strati di binder e di usura.
Per gli strati di base, di collegamento e di usura, non saranno ammesse variazioni del contenuto di sabbia (per sabbia si intende il passante al setaccio UNI 2 mm) di ± 2 %; per il passante al setaccio UNI 0,075mm (filler) di
± 1,5 % .
Per la percentuale di bitume, non deve essere tollerato uno scostamento da quello di progetto di ± 0,25 % . Tali valori devono essere soddisfatti dall’esame delle miscele prelevate sia all’impianto, sia all’atto della stesa, come pure dall’esame dei campioni prelevati in sito mediante carotaggio, tenuto conto, per questi ultimi, della quantità teorica del bitume di ancoraggio.
Per quanto sopra specificato, dovranno essere effettuati:
la verifica della composizione del conglomerato (granulometria degli inerti, percentuale di bitume;
la verifica delle caratteristiche del conglomerato finito, in opera (massa volumica, percentuale dei vuoti, grado di costipamento di ciascuno strato);
la verifica delle caratteristiche Xxxxxxxx del conglomerato che si pone in opera (massa volumica, Stabilità e scorrimento Xxxxxxxx).
In corso d’opera ed in ogni fase delle lavorazioni, l’Amministrazione Comunale potrà effettuare, a sua discrezione, tutte le verifiche.
Modalità di esecuzione dei xxxxxxx xxxxxxxx
Per gli strati di base, binder e usura (e per il binderone), i provini di conglomerato bituminoso devono essere confezionati con materiale prelevato direttamente dall’impianto di produzione del conglomerato o alla stesa, presso la finitrice, ed immediatamente costipato: per i bitumi tradizionali, alla temperatura prescritta al punto
3.3 della norma CNR 30/73; per i bitumi modificati, alla temperatura non inferiore ai 180 °C.
In ogni caso i xxxxxxx Xxxxxxxx dovranno essere confezionati senza alcun ulteriore riscaldamento, rispetto a quello che è stato necessario per la preparazione della miscela. I valori di stabilità e scorrimento Xxxxxxxx ottenuti da provini ricostituiti in laboratorio, mediante riscaldamento del conglomerato prelevato in cantiere e lasciato raffreddare non possono essere considerati significativi. Il confezionamento di xxxxxxx Xxxxxxxx mediante secondo riscaldamento potrà essere soltanto indicativo per la determinazione della massa volumica ed il controllo del grado di costipamento del conglomerato in opera, qualora non si sia proceduto alla confezione di xxxxxxx Xxxxxxxx durante le operazioni di stesa.
Così pure non potranno essere presi in considerazione, perché assolutamente privi di significato, i valori della stabilità Xxxxxxxx eseguita su carote prelevate dalla pavimentazione.
ART. 3
BITUMI TRADIZIONALI (DI BASE)
Sono miscele di idrocarburi e loro derivati organici, derivati dal petrolio, completamente solubili in solfuro di carbonio, dotati di capacità legante.
Salvo diversa prescrizione dovranno essere usati bitumi tradizionali (di base) caratterizzati da penetrazione 50-70.
Requisiti di accettazione
Sono indicati nella tabella seguente; le percentuali, rispetto alla massa dell’aggregato, sono specificate per ciascuno degli strati in conglomerato bituminoso della sovrastruttura stradale.
Tabella: Specifiche tecniche del bitume tradizionale B 50-70
Caratteristica | Metodo | Unità di misura | min - max | Valore | Corrisp.CNR (*) | |
Penetrazione a 25 °C | EN 1426 | mm/10 | 50 - 70 | 24/71 | ||
Rammollimento (P&A) | EN 1427 | °C | 46 - 54 | 35/73 | ||
Indice di penetrazione | - | - | min | -1 | - | |
Punto di rottura Fraass | EN 12593 | °C | max | -8 | 43/74 | |
Punto di infiammabilità | EN 22592 | °C | min | 230 | 72/79 | |
Solubilità | EN 12592 | % | min | 99 | 48/75 | |
Viscosità dinamica a 60°C(**) | ASTM D 4402 | mPa · s | min | 145000 | ||
Resistenza all'invecchiamento | EN 12607-1 (RTFOT) | - | - | - | 54/77 |
Penetrazione residua | - | % | min | 50 | - | |
Incremento P&A | - | °C | max | 10 | ||
Note | ||||||
(*) | Le corrispondenze CNR sono riportate per facilitare l'identificazione della tipologia di prova. I metodi da adottare sono però sempre riferiti alle CEN o comunque alla seconda colonna della tabella | |||||
(**) | Viscosimetro tipo Xxxxxxxxxx, con la girante S29 a un giro/minuto, cui corrisponde un gradiente di velocità di 0,25 s-1. |
Prove
Le caratteristiche del bitume dovranno essere rilevate su campioni prelevati direttamente dalle cisterne o dai serbatoi di stoccaggio.
Le verifiche indicate in grassetto nella tabella sono considerate prioritarie.
ART. 4
BITUMI MODIFICATI
Sono costituiti da bitumi semisolidi contenenti additivi polimerici (elastomeri e/o plastomeri) prodotti in impianti dotati di idonei dispositivi di miscelazione.
Requisiti di accettazione
Il fornitore di bitume modificato deve certificare i valori dei seguenti parametri:
- dispersione del polimero (ad es. mediante microspia, prova EN 13632);
- solubilità, usando l'adatto solvente indicato dal fornitore stesso;
- temperatura di uso (minima T di stoccaggio e pompaggio, min e max T di miscelazione).
All’impianto si provvederà alla necessaria integrazione del legante e delle sostanze rigeneranti, al fine di conferire al legante finale le caratteristiche richieste
Le percentuali, rispetto alla massa dell’aggregato, sono specificate per ciascuno degli strati in conglomerato bituminoso della sovrastruttura stradale.
Se non diversamente prescritto, i bitumi modificati per le applicazioni stradali devono possedere i requisiti indicati nella tabella seguente. La classe B riguarda le applicazioni tradizionali (conglomerati migliorati); la classe A è per drenanti e fono-assorbenti, conglomerati chiusi ad alte prestazioni, manti ultrasottili.
Tabella: Specifiche tecniche dei bitumi modificati BM 50-70
Caratteristica | Metodo | Unità di misura | min max | Classe A (50/70, P&A ≥ 65) | Classe B (50/70 , P&A ≥ 60) | Altre norme di xxx.xx |
Penetrazione a 25 °C | EN 1426 | mm/10 | 50/70 | 50/70 | ||
Rammollimento (P.& A.) | EN 1427 | °C | min | 65 | 60 | |
Punto di rottura Fraass | EN 12593 | °C | max | -15 | -12 | |
Punto di Infiammabilità | EN 22592 | °C | min | 230 | 230 | |
Viscosità dinamica a 160 °C (***) | ASTM 4402 | mPa · s | min | 400 | 300 | |
Ritorno elastico a 25°C | EN 13398 | % | min | 75 | 50 (*) | DIN 52013 |
Stabilità allo Stoccaggio | EN 13399 | |||||
Differenza P&A | °C | max | 5 | 5 | ||
Resistenza all'invecchiamento | EN 00000-0 (XXXXX) | |||||
Penetrazione residua | % | min | 60 | 60 | ||
Incremento P&A | °C | 0 ÷ 5 | 0 ÷ 5 | |||
Note (*) Per bitumi modificati con plastomeri il ritorno elastico potrà essere inferiore al 75%, ma maggiore del 50% (**) Per bitumi modificati con plastomeri il valore della viscosità può essere maggiore di 300 mPa (***) Viscosimetro tipo Xxxxxxxxxx, con la girante S21 a 20 giri/minuto, cui corrisponde un gradiente di velocità di 18,6 s-1. |
Prove
Le caratteristiche del bitume dovranno essere rilevate su campioni prelevati direttamente dalle cisterne o dai serbatoi di stoccaggio.
Il bitume sarà riconosciuto come “modificato” solo se siano raggiunti tutti i parametri minimi, nessuno escluso, indicati nella tabella n. 3.
ART. 5
STRATO DI BASE IN CONGLOMERATO BITUMINOSO
Prescrizioni
Nella miscela di aggregati dello strato di base l’Amministrazione Comunale potrà autorizzare l’uso di inerti non frantumati in una percentuale massima del 35% in massa degli aggregati (per “non frantumato” s’intende un elemento litico che abbia anche una sola faccia arrotondata).
Potrà essere utilizzato, fino ad un massimo del 30% in massa dell’insieme degli aggregati, materiale litoide di riciclaggio, ottenuto dagli scarti delle costruzioni e delle demolizioni edilizie presso impianti di trattamento conformi alle prescrizioni indicate al paragrafo n.7 del Decreto Ministeriale del 5 febbraio 1998, dotati di fasi meccaniche e tecnologicamente interconnesse di macinazione, vagliatura, selezione granulometrica e separazione della frazione metallica e delle frazioni indesiderate, per l’ottenimento di frazioni inerti di natura lapidea a granulometria idonea e selezionata, con caratteristiche di cui ai gruppi A1-a e A1-b delle Norme CNR-UNI 10.006; in tal caso, dovrà essere preventivamente fornita all’Amministrazione Comunale, oltre all’indicazione dell’impianto di produzione, una campionatura significativa del materiale prodotto, per consentire gli accertamenti tecnici che saranno stabiliti dall’Amministrazione Comunale, a carico dell’impresa. Per la costituzione della miscela, potrà altresì essere impiegato materiale fresato da qualsiasi precedente strato bitumato di pavimentazioni stradali, purché in quantità non superiore al 35 % della massa totale della miscela di conglomerato.
Tabella: aggregati, bitumi, conglomerato per lo strato di base
aggregati | ||||||
Caratteristica | valore | Riferimento | ||||
perdita in massa alla prova Los Angeles | ≤ 30 % in massa | CNR 34/73 | ||||
sensibilità al gelo | ≤ 30 | CNR 80/80 | ||||
aggregato frantumato | ≥ 65% in massa dell’insieme degli inerti | |||||
indice di forma dei grani della miscela di inerti | ≤ 30 | CNR 95/84 | ||||
gli aggregati dovranno avere una composizione granulometrica compresa nel fuso sotto indicato, con andamento continuo, concorde con quello delle curve limiti. | ||||||
Setaccio mm | criv. | Passante tot. in massa % | Setaccio mm | criv. | Passante tot. in massa % | |
25 | 30 | 100 | 2 | 18 - 38 | ||
20 | 25 | 70 - 95 | 0,4 | 6 - 20 | ||
12,5 | 15 | 45 - 70 | 0,18 | 4 - 14 | ||
8 | 10 | 35 - 60 | 0,075 | 4 - 8 | ||
4 | 5 | 25 - 50 | ||||
bitume | ||||||
percentuale riferita alla massa totale degli inerti: 3,5 - 4,5 % | ||||||
Specifiche tecniche vedasi Tabella: Specifiche tecniche del bitume tradizionale B 50-70 | ||||||
Specifiche tecniche vedasi Tabella: Specifiche tecniche dei bitumi modificati BM 50-70 |
conglomerato | |||||
prova | bitume tradizionale | bitume modificato | Riferimento | ||
Stabilità Xxxxxxxx | 1 | > 800 daN | 2 | > 950 daN | CNR 30/73 |
rigidezza Xxxxxxxx | 3 | 250 - 400 daN/mm | 250 - 400 daN/mm | ||
percentuale di vuoti residui | 4 | 4 - 8 % | 4 - 8 % | CNR 39/73 | |
1 eseguita a 60 °C su provini costipati alla temperatura di norma, con 75 colpi di maglio per faccia | |||||
2 come sopra ma a temperatura di 180 °C | |||||
3 rapporto tra la Stabilità misurata in daN e lo scorrimento misurato in mm | |||||
4 misurata sugli stessi provini sui quali viene determinata la Stabilità Xxxxxxxx |
Prove
Le prove riguarderanno: l’analisi granulometrica, la qualità e percentuale dei bitumi, la stabilità e rigidezza Xxxxxxxx, la percentuale dei vuoti.
La prova Xxxxxxxx eseguita su provini confezionati con bitume tradizionale o con bitume modificato, che abbiano subito un periodo di immersione in acqua distillata per 15 giorni, deve dare un valore di Stabilità non inferiore al 75 % di quello precedentemente determinato (CNR 121/87).
ART. 6
STRATO DI COLLEGAMENTO (BINDER) IN CONGLOMERATO BITUMINOSO
Prescrizioni
Nella miscela dello strato di collegamento non potranno essere utilizzati inerti non frantumati in quantità superiore al 10% in massa degli aggregati (per “non frantumato” s’intende un elemento litico che abbia anche una sola faccia arrotondata).
Per la costituzione della miscela potrà essere impiegato materiale fresato da precedenti strati di manto di pavimentazioni stradali, purchè in quantità non superiore al 15 % della massa totale della miscela di conglomerato. In tale caso all’impianto dovrà provvedersi alla necessaria integrazione del legante e delle sostanze rigeneranti, al fine di conferire al legante finale le caratteristiche richieste dall’Amministrazione Comunale
Tabella: aggregati, bitumi, conglomerato per lo strato di collegamento
aggregati | |||||||
Caratteristica | valore | Riferimento | |||||
perdita in massa alla prova Los Angeles | ≤ 25 % in massa | CNR 34/73 | |||||
sensibilità al gelo | ≤ 30 | CNR 80/80 | |||||
porosità | ≤ 1,5 % | CNR 65/78 | |||||
spogliamento in acqua a 40° C, con eventuale impiego di “dope” d’adesione | ≤ 5 % | CNR 138/92 | |||||
aggregato frantumato | ≥ 90% in massa dell’insieme degli inerti | ||||||
indice di forma dei grani della miscela di inerti | ≤ 25 | CNR 95/84 | |||||
gli aggregati dovranno avere una composizione granulometrica compresa nel fuso sotto indicato, con andamento continuo, concorde con quello delle curve limiti. | |||||||
Setaccio mm | criv. | Passante tot. in massa % | Setaccio mm | criv. | Passante tot. in massa % | ||
20 | 25 | 100 | 0,4 | 10 - 20 | |||
12,5 | 15 | 65 - 85 | 0,18 | 5 - 15 | |||
8 | 10 | 55 - 75 | 0,075 | 5 - 9 | |||
4 | 5 | 35 - 55 | 0,075 | 4 - 8 | |||
2 | 25 - 38 | ||||||
bitume |
percentuale riferita alla massa totale degli inerti: 3,5 - 4,5 % | |||||
Specifiche tecniche vedasi Tabella: Specifiche tecniche del bitume tradizionale B 50-70 | |||||
Specifiche tecniche vedasi Tabella: Specifiche tecniche dei bitumi modificati BM 50-70 | |||||
conglomerato | |||||
percentuale riferita alla massa totale degli inerti: 4,5 - 5,2 % | |||||
prova | bitume tradizionale | bitume modificato | Riferimento | ||
Stabilità Xxxxxxxx | 1 | > 1000 daN | 2 | > 1100 daN | CNR 30/73 |
rigidezza Xxxxxxxx | 3 | 300 - 450 daN/mm | 350 - 450 daN/mm | ||
percentuale di vuoti residui | 4 | 4 - 6 % | 4 - 6 % | CNR 39/73 | |
1 eseguita a 60 °C su provini costipati alla temperatura di norma, con 75 colpi di maglio per faccia | |||||
2 come sopra ma a temperatura di 180 °C | |||||
3 rapporto tra la Stabilità misurata in daN e lo scorrimento misurato in mm | |||||
4 misurata sugli stessi provini sui quali viene determinata la Stabilità Xxxxxxxx |
Prove
Le prove riguarderanno: l’analisi granulometrica, la qualità e percentuale dei bitumi, la stabilità e rigidezza Xxxxxxxx, la percentuale dei vuoti.
La prova Xxxxxxxx eseguita su provini confezionati con bitume tradizionale o con bitume modificato, che abbiano subito un periodo di immersione in acqua distillata per 15 giorni, deve dare un valore di Stabilità non inferiore al 75 % di quello precedentemente determinato (CNR 121/87).
ART. 7
STRATO DI BASE E COLLEGAMENTO (“BINDERONE”) IN CONGLOMERATO BITUMINOSO
Prescrizioni
Nella miscela dello strato di base e collegamento dovranno essere utilizzati inerti frantumati di pezzatura non superiore a 25 mm.
Per la costituzione della miscela, non dovranno essere utilizzati i materiali di riciclaggio provenienti dagli scarti delle costruzioni e delle demolizioni edilizie, accettati nello strato di base.
Potrà essere impiegato materiale fresato da precedenti strati di manto di pavimentazioni stradali in quantità non superiore al 15 % della massa totale della miscela di conglomerato.
In tale caso, all’impianto dovrà provvedersi alla necessaria integrazione del legante e delle sostanze rigeneranti, al fine di conferire al legante finale le caratteristiche richieste.
Per il binderone miscelato a caldo con bitume modificato la stesa deve avvenire ad una temperatura superiore di circa 20 °C rispetto alla temperatura del conglomerato tradizionale.
Tabella: aggregati, bitumi, conglomerato per lo strato di base e collegamento (binderone)
aggregati | |||
Caratteristica | valore | Riferimento | |
perdita in massa alla prova Los Angeles | ≤ 25 % in massa | CNR 34/73 | |
gli aggregati dovranno avere una composizione granulometrica compresa nel fuso concordato con l’Amministrazione Comunale | |||
bitume | |||
percentuale riferita alla massa totale degli inerti: 4,5 e il 5 % % | |||
Specifiche tecniche vedasi Tabella: Specifiche tecniche del bitume tradizionale B 50-70 | |||
Specifiche tecniche vedasi Tabella: Specifiche tecniche dei bitumi modificati BM 50-70 | |||
conglomerato | |||
percentuale riferita alla massa totale degli inerti: 4,5 - 5,2 % | |||
prova | bitume tradizionale | bitume modificato | Riferimento |
Stabilità Xxxxxxxx | 1 | > 1000 daN | 2 | > 1100 daN | CNR 30/73 |
rigidezza Xxxxxxxx | 3 | 300 - 450 daN/mm | 350 - 450 daN/mm | ||
percentuale di vuoti residui | 4 | 4 - 6 % | 4 - 6 % | CNR 39/73 | |
1 eseguita a 60 °C su provini costipati alla temperatura di norma, con 75 colpi di maglio per faccia | |||||
2 come sopra ma a temperatura di 180 °C | |||||
3 rapporto tra la Stabilità misurata in daN e lo scorrimento misurato in mm | |||||
4 misurata sugli stessi provini sui quali viene determinata la Stabilità Xxxxxxxx |
Prove
Le prove riguarderanno: l’analisi granulometrica, la qualità e percentuale dei bitumi, la stabilità e rigidezza Xxxxxxxx, la percentuale dei vuoti.
La prova Xxxxxxxx eseguita su provini confezionati con bitume tradizionale o con bitume modificato, che abbiano subito un periodo di immersione in acqua distillata per 15 giorni, deve dare un valore di Stabilità non inferiore al 75 % di quello precedentemente determinato (CNR 121/87).
ART. 8
STRATO DI USURA IN CONGLOMERATO BITUMINOSO
Prescrizioni
Nella miscela dello strato di usura non potranno assolutamente essere utilizzati inerti non frantumati (per “non frantumato” s’intende un elemento litico che abbia anche una sola faccia arrotondata).
La quantità di frantumato, per l’aggregato grosso (>2 mm), deve essere = 100 % della massa degli aggregati. La sabbia dovrà essere costituita da sabbia di frantumazione artificiale almeno per il 90% dell’insieme della frazione sabbiosa.
Per la costituzione della miscela potrà impiegarsi materiale fresato, da precedenti strati d’usura di pavimentazioni stradali, in quantità non superiore al 10 % della massa totale della miscela di conglomerato.
In tale caso all’impianto si procederà alla necessaria integrazione del legante e delle sostanze rigeneranti, per conferire al legante finale le caratteristiche richieste dal capitolato.
Tabella: aggregati, bitumi, conglomerato per lo strato di usura
aggregati | ||||||
Caratteristica | valore | Riferimento | ||||
perdita in massa alla prova Los Angeles | ≤ 18 % in massa | CNR 34/73 | ||||
levigabilità accelerata (CLA) | >0,43 | CNR 140/92 | ||||
sensibilità al gelo | ≤ 30 | CNR 80/80 | ||||
porosità | ≤ 1,5 % | CNR 65/78 | ||||
spogliamento in acqua a 40° C, con eventuale impiego di “dope” d’adesione | 0 % | CNR 138/92 | ||||
aggregato frantumato, per l’aggregato grosso (>2 mm) | = 100 % della massa degli aggregati | |||||
sabbia di frantumazione artificiale | ≥ 90% dell’insieme della frazione sabbiosa | |||||
indice di forma dei grani della miscela di inerti | ≤ 25 | CNR 95/84 | ||||
gli aggregati dovranno avere una composizione granulometrica compresa rispettivamente nel fuso A o nel fuso B (sotto indicati) se lo spessore finito previsto è compreso tra 4 e 6 cm, oppure di 3 cm | ||||||
Setaccio mm | criv. | Passante tot. in massa % | Setaccio mm | Passante tot. in massa % |
A | B | A | B | ||||||
16 | 20 | 100 | - | 2 | 25 - 38 | 25 - 38 | |||
12,5 | 15 | 90 - 100 | 100 | 0,4 | 11 - 20 | 11 - 20 | |||
8 | 10 | 70 - 90 | 70 - 90 | 0,18 | 8 - 15 | 8 - 15 | |||
4 | 5 | 40 - 55 | 40 - 60 | 0,075 | 6 - 10 | 6 - 10 | |||
bitume | |||||||||
percentuale riferita alla massa totale degli inerti: 3,5 - 4,5 % | |||||||||
Specifiche tecniche vedasi Tabella: Specifiche tecniche del bitume tradizionale B 50-70 | |||||||||
Specifiche tecniche vedasi Tabella: Specifiche tecniche dei bitumi modificati BM 50-70 | |||||||||
conglomerato | |||||||||
percentuale riferita alla massa totale degli inerti: 4,5 - 5,5 % | |||||||||
prova | bitume tradizionale | bitume modificato | Riferimento | ||||||
Stabilità Xxxxxxxx | 1 | > 1200 daN | 2 | > 1250 daN | CNR 30/73 | ||||
rigidezza Xxxxxxxx | 3 | 300 - 450 daN/mm | 350 - 500 daN/mm | ||||||
percentuale di vuoti residui | 4 | 3 - 5 % | 3 - 5 % | CNR 39/73 | |||||
1 eseguita a 60 °C su provini costipati alla temperatura di norma, con 75 colpi di maglio per faccia | |||||||||
2 come sopra ma a temperatura di 180 °C | |||||||||
3 rapporto tra la Stabilità misurata in daN e lo scorrimento misurato in mm | |||||||||
4 misurata sugli stessi provini sui quali viene determinata la Stabilità Xxxxxxxx |
Prove
Le prove riguarderanno: l’analisi granulometrica, la qualità e percentuale dei bitumi, la stabilità e rigidezza Xxxxxxxx, la percentuale dei vuoti.
La prova Xxxxxxxx eseguita su provini confezionati con bitume tradizionale o con bitume modificato, che abbiano subito un periodo di immersione in acqua distillata per 15 giorni, deve dare un valore di Stabilità non inferiore al 75 % di quello precedentemente determinato (CNR 121/87).
ART. 9
STRATO DI USURA IN CONGLOMERATO BITUMINOSO MODIFICATO DEL TIPO DRENANTE-FONO/ASSORBENTE
Prescrizioni
Gli aggregati lapidei che costituiscono la fase solida del tappeto drenante-fono/assorbente sono: aggregato grosso, aggregato fino e filler (che può provenire dalla frazione fina o di additivazione).
Tabella: Strato di usura in conglomerato bituminoso modificato del tipo drenante-fono/assorbente.
Aggregato grosso | |||
costituito da pietrischetti e graniglie ottenuti dalla frantumazione di rocce lapidee, trattenuto al setaccio ASTM n. 5 (luce 4 mm.) | |||
PARAMETRO | Unità di mis. | Valore | Riferimento |
Los Angeles | % | < 20 | CNR 34/73 |
Quantità di frantumato | % | 100 | - |
Dimensione max | mm | 10 | CNR 23/71 |
Sensibilità al gelo | % | < 30 | CNR 80/80 |
Coeff. di forma | < 3 | CNR 95/84 | |
Coeff. di appiattimento | < 1.58 | CNR 95/84 | |
CLA | % | > 45 | CNR 140/92 |
Aggregato fino | |||
costituito da sabbie di frantumazione, trattenuto al setaccio ASTM n. 5 (luce 4 mm.) |
PARAMETRO | Unità di mis. | Valore | Riferimento |
Equivalente in sabbia | % | > 80 | CNR 27/72 |
Quantità di frantumato | % | 100 | CNR 109/85 |
Filler | |||
frazione fina degli aggregati oppure può essere costituito da polvere di roccia preferibilmente calcarea, passante al setaccio 0.075 mm | |||
PARAMETRO | Unità di mis. | Valore | Riferimento |
Xxxxxxxx xxxxxxxx XXXX 00 | % | 100 | XXX 00/00 |
Xxxxxxxx xxxxxxxx XXXX 000 | % | > 80 | CNR 75/80 |
Bitume modificato | |||
PARAMETRO | Unità di mis. | Valore | Riferimento |
Penetrazione a 25°C | dmm | 50-70 | EN1426 CNR 24/71 |
Punto di rammollim. | °C | > 65 | EN1427 CNR 35/73 |
Punto di rott. (Fraass) | °C | < -15 | CNR 43/74 |
Viscosità dinam 160° C | Paxs | > 0,4 | PrEN 13072-2 |
Ritorno elastico a 25° C | % | > 75% | EN 13398 |
Stabilità allo stoccaggio 3 gg a 180° C | °C | < 0,5 | EN 13399 |
Valori dopo RTFOT | EN 12607 - 1 | ||
Volatilità | % | < 0,8 | CNR 54/77 |
Penetraz. residua a 25° | % | > 60 | EN1426 CNR 24/71 |
Incremento del punto rammollimento | °C | < 5 | EN1427 CNR 35/73 |
Additivo: microfibre di cellulosa prebitumata che, aggiunte all’impasto in fase di miscelazione all’impianto garantiscono una perfetta stabilizzazione del mastice bituminoso (filler + bitume), evitandone la separazione dallo scheletro litico. Le suddette fibre di cellulosa devono soddisfare i seguenti requisiti: | |
caratteristica del granulato : Pillet grigio di forma cilindrica | |
Contenuto di fibra | 79% - 84% |
Contenuto di bitume | 21% - 16% |
Lungh. media del pillet | 2 – 8 mm |
Diametro medio del pillet | 5 +/- 1 mm |
Densità apparente | 450 – 500 g/l |
Contenuto di granulato < 3.55 mm | Max 5% |
caratteristica della fibra | |
Materia prima | cellulosa grezza per applicazioni industriali |
Contenuto cellulosa | 80 +/- 5% |
Ph | 7.5 +/- 1 |
Lungh. media della fibra | 1100 um |
Spess. medio della fibra | 45 um |
Miscela per tappeto drenante-fonoassorbente | |
La quantità di bitume impiegata viene determinata mediante lo studio della miscela con metodo volumetrico. In alternativa, si utilizza il metodo Xxxxxxxx | |
PARAMETRO | Valore |
passante al setaccio astm 10 | MAX 20% |
passante al setaccio astm 4 | MIN 25% |
rapporto filler – legante bituminoso | 1 - 1,3 |
Assorbimento acustico | |
la caratteristica relativa è riportata nella seguente tabella e viene espressa in coefficiente alfa di fonoassorbenza; tale caratteristica viene rilevata su provini cilindrici prelevati in situ, applicando il metodo ad onde stazionarie (TUBO DI KUNDT) | |
frequenza (Hz) | Coefficiente di fono-assorbenza (alfa) |
630 | > 0.03 |
800 | > 0.20 |
1000 | > 0.35 |
1600 | > 0.20 |
2000 | > 0.20 |
Prove
Le prove riguarderanno: l’analisi granulometrica, la qualità e percentuale dei bitumi, la stabilità e rigidezza Xxxxxxxx, la percentuale dei vuoti, l’assorbimento acustico.
ART. 10
ASFALTI COLATI PER MARCIAPIEDI
Gli asfalti colati sono conglomerati asfaltatici da usare per la pavimentazione dei marciapiedi, con posa a caldo per semplice “colata”.
In passato gli asfalti colati venivano ottenuti aggiungendo ad appositi mastici bituminosi (a loro volta preparati "in pani" con polveri di rocce asfaltiche), aggregato grosso e sabbia, oltre ad un quantitativo di legante aggiuntivo, rispetto a quello contenuto nei mastici; il tutto in modo che l'impasto avesse, a caldo, fluidità sufficiente a permetterne la posa senza alcuna azione accessoria di costipamento.
I mastici bituminosi attuali, per difficoltà di reperimento di polveri di rocce asfaltiche, sono prodotti con aggregati calcarei, legati con bitume di origine naturale o proveniente da distillazione del petrolio, eventualmente modificato con polimeri.
L’Amministrazione Comunale ha facoltà di chiedere ghiaino tondo in luogo della graniglia di frantumazione.
È ammessa la riutilizzazione del materiale di recupero, con una nuova fusione in caldaia, previo integrazione pari al 3 % della massa totale di nuovo bitume, con penetrazione compresa tra 60 e 120, a seconda delle caratteristiche e dello stato del materiale di recupero.
Sono vietate, comunque, miscele composte di solo materiale di recupero.
Requisiti dei materiali inerti costituenti l'asfalto colato
Gli aggregati dovranno possedere tutte le caratteristiche fisiche e di resistenza meccanica previste per lo strato di usura.
Tabella: asfalto colato con mastici formati con polveri di rocce asfaltiche e/o asfalti naturali
materiale | % in massa | |
Mastice d’asfalto con 14-18 % di bitume | 45 – 60 | |
Graniglia o ghiaino (nei due assortimenti 3-5 e 5-10) | 30 – 50 | |
Sabbia ( 0 - 4) | 0 – 15 | |
Bitume aggiunto (naturale o da distillazione)con penetrazione compresa tra 30 e 50. La tipologia del bitume da aggiungere deve essere di volta in volta stabilita in base a quella del bitume contenuto nelle polveri. | 2 – 6 | |
aggregati | ||
Caratteristica | valore | Riferimento |
perdita in massa alla prova Los Angeles | ≤ 18 % in massa | CNR 34/73 |
levigabilità accelerata (CLA) | >0,43 | CNR 140/92 |
sensibilità al gelo | ≤ 30 | CNR 80/80 |
porosità | ≤ 1,5 % | CNR 65/78 |
spogliamento in acqua a 40° C, con eventuale impiego di “dope” d’adesione | 0 % | CNR 138/92 |
indice di forma dei grani della miscela di inerti | ≤ 25 | CNR 95/84 |
Tabella: asfalto colato con impiego diretto di polveri di rocce asfaltiche
materiale | % in massa | |
polveri di rocce asfaltiche | 45 – 60 | |
Graniglia o ghiaino (nei due assortimenti 3-5 e 5-10) | 30 – 50 | |
Sabbia ( 0 - 4) | 0 – 15 | |
Bitume aggiunto (naturale o da distillazione) con penetrazione compresa tra 30 e 50. La tipologia del bitume da aggiungere deve essere di volta in volta stabilita in base a quella del bitume contenuto nelle polveri. | 8 – 16 (a titolo di esempio) | |
aggregati | ||
Caratteristica | valore | Riferimento |
perdita in massa alla prova Los Angeles | ≤ 18 % in massa | CNR 34/73 |
levigabilità accelerata (CLA) | >0,43 | CNR 140/92 |
sensibilità al gelo | ≤ 30 | CNR 80/80 |
porosità | ≤ 1,5 % | CNR 65/78 |
spogliamento in acqua a 40° C, con eventuale impiego di “dope” d’adesione | 0 % | CNR 138/92 |
indice di forma dei grani della miscela di inerti | ≤ 25 | CNR 95/84 |
Tabella: asfalto colato sintetico
materiale | % in massa | |||
Aggregato fine calcareo (<2,5 mm) | 45 ÷ 65 | |||
Graniglia o ghiaino (nei due assortimenti 3-5 e 5-10) | 25 ÷ 45 | |||
Legante per asfalti colati sintetici (v. tab.9) | 9 ÷ 12 | |||
aggregati | ||||
Caratteristica | valore | Riferimento | ||
perdita in massa alla prova Los Angeles | ≤ 18 % in massa | CNR 34/73 | ||
levigabilità accelerata (CLA) | >0,43 | CNR 140/92 | ||
sensibilità al gelo | ≤ 30 | CNR 80/80 | ||
porosità | ≤ 1,5 % | CNR 65/78 | ||
spogliamento in acqua a 40° C, con eventuale impiego di “dope” d’adesione | 0 % | CNR 138/92 | ||
indice di forma dei grani della miscela di inerti | ≤ 25 | CNR 95/84 | ||
granulometria | ||||
Setaccio mm | Passante tot. in massa % | Setaccio mm | Passante tot. in massa % | |
10 | 100 | 0,4 | 38 - 65 | |
8 | 90 - 100 | 0,18 | 30 - 55 | |
4 | 70 - 90 | 0,075 | 15 - 25 | |
2 | 55 - 75 | |||
bitume | ||||
Il bitume deve avere penetrazione 20 – 40. Possono essere impiegate miscele di bitume distillato e di asfalto naturale o leganti modificati con polimeri, purché questi ultimi non si degradino alle alte temperature necessarie per la preparazione e la stesa dell'asfalto colato. |
Caratteristica | Un.di misura | min - xxx | Xxxxxx | Xxxxxx |
Penetrazione a 25°C | mm/10 | 20 -40 | EN 1426 | |
Rammollimento (P&A) | °C | min | 60 | EN 1427 |
Fraass | °C | max | -5 | EN 12593 |
Duttilità | cm | min | 25 | CNR 44-74 |
Resistenza all'invecchiamento: | EN 12607-1 | |||
Penetrazione residua | % | min | 60 | (RTFOT) |
Incremento P&A | °C | max | 9 |
Posa in opera degli asfalti colati
L’esecuzione a regola d’arte richiede fondazioni rigide, in calcestruzzo di cemento spessore di 10 cm, con bassi dosaggi di cemento, non minori di 150 kg/m3 di impasto.
La fondazione può essere realizzata anche con malta idraulica (pozzolana stabilizzata con calce). Gli spessori dei rivestimenti in asfalto colato sono di almeno 3 cm.
È vietata la stesa di colato su fondazioni bagnate.
Il colato, all'atto dell'applicazione, deve avere una temperatura non inferiore ai 180 °C.
Quando lo spessore ordinato è superiore a cm 3 il manto deve essere formato con due distinti strati sovrapposti, aventi direzioni di stesa incrociate, in modo da sfalsare tra di loro i giunti delle riprese e da ridurre la probabilità di fessurazioni.
Se il fronte di stesa supera la larghezza di 2,0 ÷ 2,5 m, la pavimentazione viene divisa in strisce, mediante regoli metallici successivamente rimossi.
Per rendere la superficie più scabra, appena ultimata la stesa, si deve spargere sul manto ancora caldo uno strato sottile di graniglia o di pietrischetto.
Tutti i margini che delimitano la pavimentazione, per favorire i collegamenti, devono essere spalmati con bitume a caldo prima di addossarvi il colato.
Per evitare i distacchi dai margini (causati dei forti ritiri del colato) si realizzare apposito giunto, tra il manto e i bordi stessi; il giunto si otterrà tramite sagoma provvisoria (da porre prima della stesa), riempiendo successivamente con asfalto colato il vano risultante dalla rimozione della sagoma stessa.
Prove
Le prove riguarderanno: l’analisi granulometrica, la qualità e percentuale dei bitumi, la penetrazione sull’asfalto colato, la resistenza a trazione indiretta
ART. 11
PRESCRIZIONI PER RIPARAZIONE DI BUCHE MEDIANTE APPOSITA MACCHINA SEMIAUTOMATICA DENOMINATA “TAPPABUCHE”
La macchina operatrice semiautomatica deve essere dotata di:
- una o più tramogge per la diversificazione degli inerti;
- serbatolo riscaldato per l'emulsione;
- generatore di aria ad alto volume e pressione necessari per la pulizia preventiva del tratti da risanare e per la spruzzatura sia dell'emulsione occorrente come mano d'attacco che per il materiale lapideo da riempimento;
- sistema elettronico di controllo che garantisca i1 dosaggio costante nella bitumazione degli inerti in fase di lavoro;
- lancia, azionata da operatore, dotata di comandi per mezzo del quali eseguire, senza soluzione di continuità, le operazioni di seguito descritte.
L’esecuzione delle lavorazioni previste deve avvenire con le seguenti modalità:
1. tramite la macchina: pulizia della zona da risanare con aria a pressione; spruzzatura della mano di attacco con particolare cura per le fessurazioni; distribuzione uniforme a pressione controllata di graniglia pulita, premiscelata con emulsione, per il riempimento stratificato delle lesioni o delle buche (la premiscelazione deve far sì che al momento della rottura l'inerte sia uniformemente avvolta dal bitume garantendo il massimo delle sue capacità di adesione; copertura con graniglia pulita o sabbia fine o entrambe secondo opportunità e/o necessità;
2. rullatura finale con rullo compressore leggero.
Prove
Le prove riguarderanno: l’analisi granulometrica, la qualità e percentuale dei bitumi, la percentuale dei vuoti.
CONGLOMERATI BITUMINOSI A FREDDO
ART. 12
FORNITURA E POSA IN OPERA DI CONGLOMERATO BITUMINOSO A FREDDO IN SACCHETTI
Il conglomerato bituminoso a freddo in sacchetti deve essere usato solo per opere di pronto intervento, restando inteso che si dovrà procedere tempestivamente alla successiva stesa di conglomerati a caldo. L’impresa deve fornire l’apposita certificazione del conglomerato impiegato.
Tabella: granulometria conglomerato bituminoso a freddo
setacci ASTM | MAGLIE mm | % in peso del PASSANTE | setacci ASTM | MAGLIE mm | % in peso del PASSANTE | ||
1/2” | 12,7 | 100 | n° | 40 | 0,47 | 16-27 | |
3/8” | 4,52 | 80-100 | n° | 80 | 0,000 | 00-00 | |
n° | 4 | 4,76 | 54-79 | n° | 200 | 0,074 | 6-9 |
n° | 10 | 2,00 | 36-53 |
Prove
Le prove riguarderanno: l’analisi granulometrica, la qualità e percentuale dei bitumi, la percentuale dei vuoti.
ART. 13
MICROTAPPETO A FREDDO TIPO "SLURRY – SEAL"
Descrizione
Il microtappeto tipo “slurry-Seal” è costituito dall’applicazione di un sottile strato di malta bituminosa impermeabile irruvidita.
La malta è formata da una miscela di inerti particolarmente selezionati impastati a freddo con una speciale emulsione bituminosa elastomerizzata.
La miscelazione e la stesa sono effettuate con un'unica apposita macchina semovente ed il trattamento, che normalmente non richiede rullatura, può essere aperto al traffico quasi immediatamente.
Legante
Il legante sarà costituito da una emulsione bituminosa al 60% di tipo elastico a rottura controllata, modificata con elastomeri sintetici incorporati in fase continua (acqua) prima dell’emulsionamento.
Per la realizzazione dell’emulsione si dovrà esclusivamente bitume 80-100. L’impiego di altri bitumi potrà essere autorizzato esclusivamente dall’Amministrazione Comunale a seguito delle condizioni di posa in opera (temperatura ambiente ecc.).
Tabella: legante per microtappeto a freddo
elemento | Caratteristiche | Unità | Valore | Metodo di prova |
emulsione | Percentuale di leganti | % | 60 min | |
Omogeneità, max | 0,3 | |||
Viscosità Engler a 20° C | E | 10 | ||
Bitume elastomerizzato | Penetrazione a 25° C | dmm | 50/65 | (CNR B.N.24) |
Punto di rammollimento | °C | 60/70 | (CNR B.N.35) | |
Indice di penetrazione | +1.5.-2.5 | -16 | (UNI 4163) | |
Punto di rottura Frass min. | °C | (CNR B.N. 43) |
Dovranno essere impiegati dopes (additivi chimici) complessi per facilitare l’adesione tra il legante bituminoso e gli inerti, per interventi sul tempo di rottura dell’emulsione e per permettere la perfetta miscelazione dei componenti della miscela secondo la norma XXXX X0000 – 8 – a (DESIGN, TESTINGND CONSTRUCTION OF SLURRY – SEAL).
Il loro dosaggio, ottimizzato con uno studio di laboratorio sarà in funzione delle condizioni esistenti al momento dell’applicazione e specialmente in relazione alla temperatura e del piano di posa.
Prima di iniziare i lavori l’Impresa dovrà presentare un campione di emulsione sulla quale l’Amministrazione Comunale accerterà presso un laboratorio specializzato le caratteristiche sopra descritte.
Tali caratteristiche verranno poi verificate dall’Amministrazione Comunale durante l’esecuzione dei lavori con prelievi di emulsione che saranno come minimo una ogni 5.000 mq di lavoro.
Inerti
Gli inerti, costituiti da una miscela di graniglia, sabbia e filler, con glanulometria ben graduata e continua, devono soddisfare particolari requisiti di pulizia, poliedricità, resistenza meccanica all’abrasione ed al levigamento.
Per l’aggregato grosso dovranno essere impiegati esclusivamente inerti frantumati di cava, con perdita in peso alla prova Los Angeles, eseguita sulle singole pezzature (CNR-B.U.-n. 34/73), minore del 18% e non superiore al 16% per la massima pezzatura; inoltre il coefficiente di levigabilità accelerata C.L.A. determinato su tali pezzature dovrà essere uguale o maggiore di 0,45 (CNR B.U. in corso di edizione).
L’aggregato fino sarà composto da sabbia di frantumazione.
La percentuale delle sabbie provenienti da frantumazione non dovrà comunque essere inferire all’85% della miscela delle sabbie.
In ogni caso la qualità delle rocce e degli elementi litoidi da cui è ricavata per frantumazione la sabbia dovrà avere alla prova Los Angeles (CNR B.N. n. 34/73 – Classe “C“) eseguita su granulato della stessa provenienza, la perdita in peso non superiore al 25%.
L’equivalenza in sabbia determinata sulla sabbia o sulla miscela delle due dovrà essere maggiore od uguale all’ 80% (CNR B.U. n. 27/72).
Additivi
Gli additivi (filler) provenienti dalle sabbie succitate potranno essere integrati con filler di apporto (normalmente cemento Portland 325); gli additivi impiegati provenienti dalla macinazione di rocce preferibilmente calcaree o costituiti da cemento, calce idrata, calce idraulica, polvere di asfalto, ceneri volanti dovranno soddisfare ai seguenti requisiti:
Tabella: granulometria additivi per microtappeto a freddo
CNR B.N. 23/71 | Note | |
setaccio ASTM | Passante in peso a secco, minimo | In caso di additivo minerale per via umida: più del 50% deve passare al setaccio 200 Nel caso d’impiego di ceneri volanti non dovranno superare il 40% del passante totale al setaccio ASTM n. ? |
N. 30 | 100% | |
N. 100 | 90% | |
N. 200 | 65% |
Miscele
Le miscele dovranno avere una composizione granulometrica compresa nei trust di seguito elencati in funzione dello spessore finale richiesto:
Tabella: granulometria miscela per microtappeto a freddo
Xxxxxxxx e setacci UNI | Spessore minimo | ||
9 mm | 6mm | 4mm | |
15 | 100 | ||
10 | 85 - 100 | 100 | 100 |
5 | 55 - 75 | 70 - 90 | 85- 100 |
2 | 36 - 50 | 39 - 63 | 58 – 83 |
0.4 | 14 - 28 | 14 - 28 | 22 - 36 |
0.18 | 8 - 19 | 8 - 19 | 11 - 22 |
0.075 | 4 - 10 | 5 - 15 | 6 - 10 |
Miscela con spessori finali dovranno essere concordate di vota in volta con l’Amministrazione Comunale
Composizione e dosaggi della miscela
La malta bituminosa dovrà avere i seguenti requisiti
Tabella: requisiti miscela per microtappeto a freddo
Spessore minimo | 9mm | 6mm | 4mm |
Dosaggio della malta Kg/mq | 15 – 25 | 10 - 15 | 7 - 12 |
Contenuto di bitume Elastomerizzato residuo, % in peso sugli inerti % | 5.5 – 7-5 | 6.5-12 | 7.5-13.5 |
Acqua
L’acqua utilizzata nella preparazione della malta bituminosa a freddo dovrà essere dolce, limpida, non inquinata da materie organiche.
Confezionamento e posa in opera
Il confezionamento dell’impasto sarà realizzato con una unica apposita macchina impastatrice – stenditrice semovente comprendente:
1) Serbatoio dell’emulsione bituminosa
2) Tramoggia degli aggregati lapidei
3) Tramoggia del filler
4) Dosatore degli aggreganti lapidei
5) Nastro trasportatore
6) Spruzzatore dell’emulsione
7) Spruzzatore dell’acqua
8) Mescolatore
9) Stenditore a xxxxxx
Le operazioni di produzione e stesa devono avvenire in modo continuo, connesso alla velocità di avanzamento della motrice, nelle seguenti fasi:
a) ingresso della miscela di aggreganti e del filler nel mescolatore;
b) aggiunta dell’acqua di impasto e dell’additivo;
c) miscelazione ed omogeneizzazione della miscela di inerti e del suo grado di umidità;
d) aggiunta dell’emulsione bituminosa;
e) miscelazione ed omogeneizzazione dell’impasto;
f) colamento dell’impasto nello stenditore a xxxxxx
g) distribuzione dell’impasto nello stenditore, stesa e livellamento.
Prima di iniziare la stesa del microtappeto si dovrà procedere ad una energica pulizia della superficie stradale oggetto del trattamento, manualmente o a mezzo di mezzi meccanici: tutti i detriti e le polveri dovranno essere allontanate. In alcuni casi a giudizio dell’Amministrazione Comunale dovrà procedersi ad una omogenea umidificazione della superficie stradale prima dell’inizio delle operazioni di stesa.
In particolari situazioni l’Amministrazione Comunale potrà ordinare, prima dell’apertura al traffico, una leggera saturazione dello “Slurry – seal” a mezzo di stesa di sabbia di frantoio (da 0,5 a 1 kg di sabbia per mq di pavimentazione) ed eventualmente una modesta compattazione da eseguirsi con rulli in seguito specificati. Al termine delle operazioni di stesa lo “Slurry- seal “ dovrà presentare un aspetto regolare ed uniforme esente da imperfezioni (sbavature, strappi, giunti di ripresa), una notevolissima scabrosità superficiale, una regolare distribuzione degli elementi litoidi componenti la miscela, assolutamente nessun fenomeno di rifluimento del legante.
In zone con sollecitazioni superficiali trasversali fonti (curve, fermate ATAC, zone di rallentamento, ecc.) è opportuno che la malta bituminosa venga opportunamente rullata prima dell’indurimento.
La rullatura dovrà essere effettuata con apposito rullo gommato leggero a simulazione del traffico veicolare munito anche di piastra riscaldante per favorire l’evaporazione dell’acqua contenuta nella miscela stessa.
La produzione o la posa in opera dello “Slurry – seal” dovrà essere assolutamente interrotta con temperatura dell’aria inferiore ai 5°C ed in caso di pioggia o superficie di posa con eccesso di contenuto d’acqua.
Controllo requisiti di accettazione SLURRY SEAL
Il coefficiente di aderenza trasversale (CAT) misurato con l’apparecchiatura SCRIM SUMMS (Norma CNR in fase di stesura finale) deve risultare non inferiore a CAT 65.
La relazione tra il valore CAT qui prescritto è quello definito dalla Norma (CAT CNR) è CAT = CAT CNR x 100 La tessitura geometrica (HS) intesa come microrugosità superficiale misurata mediante il misuratore “mini texture meter”(WDM – TRRL) o mediante il SUMMS dovrà essere non inferiore a HS 0,6
Le misure di CAT e di HS dovranno essere effettuate in un periodo di tempo compreso trà il 15° ed il 180° giorno dell’apertura al traffico.
Per ciò che riguarda il mini texture meter il valore da assumere come riferimento è la media dei quattro valori ottenuti misurando 4 strisciate longitudinali, distanziate in senso trasversale di 50 cm preferibilmente ubicate nelle zone più battute dalle ruote.
Siccome lo strumento fornisce valori di tessitura media ogni 10 m ed ogni 50m di strisciatura longitudinale, ai fini del controllo dovrà risultare in accordo con le prescrizioni la media dei quattro valori medi restituiti ogni 50 m in ogni strisciata (con una sola cifra decimale).
Sia per il CAT che per l’HS dovrà essere rilevato almeno il 10% della lunghezza coperta da ogni singolo cantiere scegliendo i tratti di misurare (di lunghezza sempre maggiore a 200 m per il CAT ed a 50 m per HS) nei punti dove, a giudizio della Amministrazione Comunale la tessitura e/o la rugosità risulti non sufficiente o dubbia.
Rispetto alle misure di CAT effettuate è possibile definire delle tratte omogenee con lunghezza di almeno 200m.
La media dei valori CAT misurati ogni 10m su tali tratte fornisce il valore medio del CAT sulla tratta omogenea. Anche rispetto alle misure di HS è possibile definire tratte omogenee di almeno 50m.
Per tratte omogenee si intendono quei tratti di strada nei quali i valori sono distribuiti statisticamente secondo una distribuzione “normale“. Le tratte omogenee saranno individuate mediante un programma di calcolo collegato al programma di restituzione dei dati aderenza.
Penalità
Qualora il valore medio, definito in precedenza, su tratte omogenee di CAT e/o HS sia inferiore ai valori richiesti fino al raggiungimento di alcuni valori inaccettabili appresso specificati, l’importo per il lavoro verrà penalizzato del 20% del suo prezzo.
I valori inaccettabili sono per il CAT 35 e per l’HS 0,25.
Qualora il valore CAT e/o HS sia inferiore a tali valori si dovrà procedere gratuitamente all’asportazione completa dello stato di slurry – seal con fresa ed alla ristesura di un nuovo strato per portare il valore o i valori deficitari al di sopra della soglia di inaccettabilità. Se non si raggiungessero i valori prescritti e si fosse comunque al di sopra dei valori inaccettabili verrà applicata la detrazione prevista.
ART. 14
CONGLOMERATI BITUMINOSI RICICLATI IN SITO A FREDDO
Descrizione
Rigenerazione a freddo, da eseguire in sito, della pavimentazione esistente in conglomerato bituminoso con impiego di apposito macchinario che, con avanzamento uniforme, esegue contemporaneamente la fresatura
della pavimentazione. Le attrezzature devono consentire di miscelare il materiale bituminoso fresato con emulsione bituminosa modificata e cemento, ed eventuali inerti freschi additivi ed acqua, omogeneizzare stendere e compattare il conglomerato ottenuto per uno spessore massimo di 20 cm.
Comprendente:
- la perfetta pulizia del piano viabile prima di iniziare la fresatura, con asportazione, raccolta e trasporto allo scarico del terriccio, delle erbacce ed ogni altro tipo di materiale;
- la fresatura della pavimentazione;
- analisi del materiale rimosso;
- studio del trattamento del materiale rimosso, con correzione della curva granulometrica del materiale fresato, se non idonea, con l’aggiunta di altro materiale di idonea pezzatura, allo scopo di integrare granulometricamente il fresato stesso;
- la mescolazione e la omogeneizzazione dello stesso con aggiunta del nuovo legante;
- la stesura in unico strato, del materiale rigenerato, secondo le sagome e le quote prestabilite;
- la successiva compattazione dello strato steso con rulli gommati e rulli metallici, secondo le prescrizioni delle norme tecniche.
Inerti di integrazione
Gli inerti di integrazione devono provenire esclusivamente da frantumati di cava (frantumazione 100%) e conformi a quanto richiesto dalle specifiche tecniche della miscela bituminosa che si vuole costituire .
Inerti
Gli inerti devono essere costituiti da elementi sani, duri, di forma poliedrica, puliti esenti da polvere e da materiali estranei secondo le norme CNR fasc. IV/1953, cap. 1 e 2. Gli elementi litoidi non devono mai avere forma appiattita, allungata o lenticolare.
La miscela degli inerti è costituita dall’insieme degli aggregati grossi e dagli aggregati fini ed eventuali additivi (filler)secondo la definizione delle norme CNR art. 1 del fascicolo IV/1953.
Fresato
Si potrà utilizzare materiale da riciclare di qualsiasi provenienza per impieghi negli strati non superficiali, materiale proveniente esclusivamente da miscele di usura per impieghi per lo strato di usura.
Legante
Il bitume finale deve essere costituito da quello presente nel materiale fresato integrato con quello proveniente dall’emulsione bituminosa formulata con bitume modificato.
Tabella: bitume modificato* per conglomerati bituminosi riciclati in sito a freddo
Caratteristiche** | Unità | Metodo di prova | Valore |
Penetrazione a 25°C | 0,1 mm | EN1426; CNR24/71 | 50-70 |
Punto di rammollimento*** /valore minimo | °C | EN1427; CNR35/73 | 20/66 |
Punto di rottura (Fraass), max | °C | CNR43/74 | -15 |
Viscosità dinamica a 160°C ý = 100 s-1 , xxx | Xx*s | SN67.1722a | 0,8 |
Stabilità allo stoccaggio, 3 gg, a180°C Punto di rammollimento, max | °C | Vedi Norma in appendice | 3 |
Ritorno elastico a25°C, 50mm/min | % | DIN52013;(CNR44/74 modificata) | 60 |
* Da usare in emulsione con acqua , agenti emulsionanti e flussanti ** Valori determinati sul residuo secco ricavato per distillazione del prodotto emulsionato (CNR100/84) *** Incremento del P.A. rispetto al valore minimo di P.A. del bitume di base |
Cemento
Deve essere impiegato cemento Portland d’alto forno o pozzolanico (tipo I, III o IV) con classe di resistenza 325.
Acqua
Deve essere impiegata acqua pura ed esente da sostanze organiche.
Fuso di progetto
Qualora la composizione granulometrica del materiale fresato non consenta la realizzazione della curva di progetto che si vuole realizzare la miscela deve essere integrata con inerti nuovi descritti al punto 2.1. per una percentuale massima del 30% in peso riferita al totale della miscela fino al raggiungimento della curva granulometrica richiesta.
Studio della miscela di laboratorio
La percentuale di emulsione bituminosa modificata, del cemento e dell’eventuale integrazione di inerti e di acqua saranno stabilite in relazione alle seguenti prove di laboratorio:
a) Determinazione dell’umidità percentuale del materiale appena fresato (CNR UNI 10008/63).
b) Eseguire sulla tratta interessata dai lavori, prelievi di materiale sciolto fresato in sito per la determinazione della curva granulometrica e della relativa percentuale di legante presente (CNR 23/71 e CNR 38/73).
c) Per ogni punto di cui al punto b - determinare la penetrazione e punto di rammollimento del legante estratto dal fresato o da carote prelevate precedentemente dalla pavimentazione (CNR 24/71 , CNR 35/73).
d) Costruzione delle curva di progetto.
e) Determinazione della massima densità di progetto della miscela di progetto come di seguito descritto:
- Confezionamento di campioni di miscela essiccata ottimizzata del peso di 1200g (comprensivo di una percentuale di cemento pari all’incirca della metà di quella ottimale) con quantità massime crescenti di acqua dell’1.0% in peso.
- Il materiale così confezionato viene posto in una fustella Xxxxxxxx con la base modificata per lo smaltimento dell’acqua (sistema di prova Xxxxxx) e sottoposto ad una pressione statica di 120 daN/cm2 per 5 minuti.
- Estratto il provino si determina mediante pesata idrostatica la densità ottenuta.
- Mediante la costruzione della curva di densità si individua la percentuale di umidità alla quale si è ottenuta la massima densità.
f) Determinazione della percentuale ottimale di emulsione modificata e di cemento nella miscela.
g) Confezionamento di campioni di miscela essiccata ottimizzata del peso complessivo di 1200 g con quantità crescenti in percentuale di emulsione bituminosa modificata, calcolando che la percentuale di umidità dell’impasto non sia mai superiore a quella misurata sulla curva di massima densità.
h) Il materiale così confezionato deve essere compattato con le stesse modalità sopra descritte.
Tabella: condizioni, numero e modalità di prova per conglom. bituminosi riciclati in sito a freddo
Caratteristiche | Specifiche | Prove* per la determinazione di | N° xxxx.xx |
Xxxxxxxx Xxxxxxxx | 81 cm² | densità e della percentuale dei vuoti residui | 3 |
Peso del materiale | 1200 gr (peso totale) | stabilità Xxxxxxxx dello scorrimento a rottura e del modulo di rigidezza (CNR B.U. n° 30/73). | 4 |
Compattazione del provino | 120 daN/cm² per 5 minuti | ||
Maturazione | 1 , 3 , 7 giorni in stufa a T = 25°C | resistenza a trazione indiretta e dei parametri di deformabilità a 10 °C, 25°C e 40 °C da rilevare esclusivamente sull’ottimale di legante e di cemento | 12 |
Rottura | Xxxxxxxx a T = 25°C | ||
* per ogni intervallo di maturazione e per ogni intervallo percentuale di cemento e per ogni percentuale di emulsione |
Posa in opera
La posa in opera della miscela deve essere effettuata mediante sistemi che consentano di ottenere uno strato perfettamente sagomato, privo di sgranamenti, fessurazioni ed esente da difetti dovuti a segregazione degli elementi litoidi più grossi. La miscela appena stesa deve essere immediatamente compattata mediante un rullo statico metallico da 50t e da un rullo gommato da 35t. In alternativa in luogo del rullo da 50t potrà essere impiegato un rullo metallico vibrante che permetta comunque di ottenere compattazioni superiori alle 50t in dinamico (onda lunga).
Al termine della compattazione lo strato finito deve avere una densità uniforme in tutto lo spessore non inferiore al 99% di quella determinata al punto 4. ,punto e4.
Con temperatura dell’aria inferiore ai 5 °C la lavorazione della miscela deve essere sospesa e comunque sempre in caso di pioggia.
La tratta interessata dai lavori di riciclaggio in sito a freddo non deve essere mai aperta al traffico veicolare prima di 48 ore di maturazione. Tale intervallo comunque deve essere di volta in volta valutato tramite lo studio preliminare di progetto eseguito in laboratorio.
SELCIATI
ART. 15
NORME PER LA ESECUZIONE DEI SELCIATI
Tipologia “selci”e requisiti di accettazione
I selci, lavorati al mazzuolo, si distinguono in: “selci” e “doppi selci” (di forma tronco piramidale); “guide”, “cubetti” e “quadrucci” (di forma cubica); “mezze guide” (di forma parallelepipeda a base triangolare).
classe | lati base maggiore (detta testa) | lati base maggiore (detta coda) | Altezza |
Prima | fra cm 12 e cm 13 | fra cm 7 e cm 8 | fra cm 17 e cm 18 |
Seconda | fra cm 11 e cm 12 | non inferiori a cm 6 | minima cm 16 |
Terza | non inferiori a cm 10 | non inferiori a cm 5 | minima cm 15 |
Cubetti | cm 12 | - | cm 12 |
Le guide consistono in grossi blocchi di selce, di forma cubica, lavorate a sabbia sulla testa e sulle fiancate (intorno alla testa) per un altezza di almeno cm 6, a squadra con la testa stessa; il resto delle fiancate è in leggera rastremazione verso la base.
Guide | lati base maggiore (detta testa) | altezza |
Tipo A | cm 28 | cm 25 |
Tipo B | cm 25 | cm 23 |
In ogni fornitura è ammesso non più del 50% di guide per ciascuna dei due tipi ammettendo la sola differenza di cm 1 in meno nel lato del quadrato e di cm 1,5 nell'altezza.
Le guide usate andranno trattate, in caso di riutilizzo, mantenendo le caratteristiche di lavorazione della zona a squadra perimetrale di cm 6.
Xxxxxxx rifiutare le guide che difettino in questa zona perimetrale.
Modalità di posa
Le norme seguenti valgono sia per la costruzione di selciati nuovi che per le riparazioni e rinnovazioni parziali o generali di vecchi selciati.
I selciati a contatto di sterrati debbono essere limitati da una rinzeppatura di materiali in malta, la quale sarà pagata a parte al prezzo di tariffa.
È vietato il riutilizzo della sabbia estratta da un selciato demolito ed è obbligo dell’impresa l’immediato allontanamento dal cantiere contemporaneamente all’avanzamento della demolizione.
Preparazione del piano di posa sul terreno
Lo strato di appoggio deve essere diligentemente preparato, rimuovendo ogni materiale troppo cedevole (melma, terre argillose ecc.) o troppo duro (pietre, residui di murature ecc.) per uno strato da 10 a 15 centimetri.
Tale spessore dovrà essere ricostruito con materiali arido (misto di cava), compresso e ridotto in superficie unitria, liscia, parallela o concentrica a quella del selciato, quale deve risultare a lavoro finito.
La compressione dovrà avvenire su strato asciutto; qualora risulti troppo secco la compressibilità ottimale si raggiungerà con moderato innaffiamento.
Preparazione del piano di posa su fondazione in calcestruzzo.
Nel caso di nuova costruzione si realizzerà la soletta come prescritto dalla D.L., procedendo successivamente alla costruzione del selciato.
Nella ricostruzione di selciato su fondazione rigida esistente si procederà, preliminarmente, alla verifica della stessa. In caso di carenze strutturali si eseguirà la risarcitura della fondazione, anche profonda con ricostruzione e posa di armature aggiuntive.
Quote d’imposta
La superficie d’imposta deve trovarsi ad una quota, sotto al piano definitivo di calpestio, pari all'altezza dei selci aumentata di:
- 5-6 cm se il selciato deve allettarsi in sabbia (o “arena”) od in pozzolana;
- 3 cm se il selciato è allettato in malta di pozzolana;
- 0 cm se il selciato è allettato in malta di cemento.
Se nel selciato sono intramezzate guide o mezze guide:
- nel caso di posa su suolo, dopo la preparazione generale del suolo, si scaverà il solco di maggiore profondità;
- nel caso di fondazione rigida, qualora non si potessero rispettare le quote dette, si procederà alla rilavorazione delle guide/mezze guide.
Posa con allettamento in sabbia (od in “arena”)
La sabbia deve essere di fiume, ben granita, mista a ghiaietto minutissimo, pulita ed asciutta e tale conservata durante il lavoro. È vietato l’uso di sabbia argillosa.
La pozzolana deve essere vagliata in modo da ridurla alla stessa omogeneità della sabbia.
Lo strato uniforme di sabbia deve avere la stessa altezza dei selci, ed in esso il “selciarolo” fa posto ai selci (uno ad uno) con la penna del martello, stringendoli accuratamente agli adiacenti, rincalzandoli con la rena e conficcandoli -con forza- mediante il martello stesso .
Le connessure tra selcio e selcio devono essere di circa cm. 0, 7.
La tessitura normale del selciato è a spina, con filari rettilinei, evitando la formazione di file sorelle, cioè con i giunti allineati; l’Amministrazione Comunale ha, comunque, facoltà di ordinare tessiture diverse.
Nelle svolte e negli incroci delle strade deve evitarsi la rottura delle spine, e quindi l'uso dei mezzi selci in mezzo alla strada; si procederà disponendo i filari in curva fino a passare da una spina all'altra. Si eviterà anche l'uso dei pezzi di selci troppo minuti sui limiti dei selciati, scegliendo e mettendo in opera i selci di misura maggiore o minore della normale, o stringendo od allargando le connessure, quando il filare è per giungere al suo termine.
Appena sarà tessuto un sufficiente strato di selciato, gli si applicherà una prima battuta (detta "acciaccatura"). Questa, come ogni altra battitura del selciato, si esegue col mazzapicchio del selciarolo del peso di Kg. 30 circa.
La percossa deve essere centrale in modo che i selci scendano verticalmente e non si appoggino irregolarmente l'uno sull'altro.
Dopo la prima battuta il selciato deve essere già capace di sopportare il peso dei comuni veicoli, restando tuttavia due o tre centimetri sopra il piano definitivo della strada.
Con una seconda battitura si porta il selciato alla prescritta sagoma della strada più approssimativamente, ed infine con una terza battitura si porta al suo perfetto luogo.
Quando le tre battiture non siano sufficienti a portare il selciato alla necessaria resistenza, l'Appaltatore eseguirne tante altre quante ne richiederà il caso.
Durante la battitura si spargerà sabbia sul selciato per riempirne le connessure.
I selci troppo cedevoli, che si scagliano o si fendono sotto la battitura, dovranno esser rimossi con lo scalpello, congiuntamente agli adiacenti; si caverà la rena dal letto; nel caso di posa su terreno si pilonerà fortemente, rincalzandolo con idoneo materiale arido; si riempirà il vuoto di sabbia, e si tornerà a ritessere il selciato ed a ribatterlo.
Un nuovo selciato non deve essere aperto al transito se non dopo la seconda battitura, meno in casi d'urgenza, ed in questi casi l'Appaltatore non ha diritto a compenso, essendo anzi l'eccezione a suo vantaggio.
Posa con allettamento in malta di pozzolana
Valgono le stesse regole prescritte per i selciati “in arena” circa la preparazione dell’appoggio e tessitura.
La malta deve essere composta di tre parti di pozzolana rosso - bruna vagliata e di una parte di calce bianca in pasta e deve risultare impastata con sufficiente acqua evitando il cosiddetto "semolone".
Qualora la Direzione dei Lavori autorizzi l'impiego di pozzolana diverse da quella xxxxx xxxxx potrà esser prescritto un maggior dosaggio di calce idrata; questa prima dell'impiego dovrà essere innaffiata e ridotta in pasta in maniera che acquisti la consistenza del grassello, salvo diversa prescrizione della Direzione Lavori.
La malta deve essere distesa in strato spesso e denso dell'altezza di circa tre quarti di quella dei selci, entro il quale si affondano essi, sospingendoli uno contro l'altro in modo che la malta empia ogni interstizio. Le connessure, a lavoro compiuto, non debbono risultare maggiori di cm 0,8.
I selciati in malta si batteranno quando la malta sia asciutta, ma non abbia fatto presa e comunque non oltre sei ore dalla fattura, e si assoggetteranno a due battiture, dopo le quali vi si spargerà sopra malta semiliquida, che con la granata, si farà penetrare nelle connessure.
Nelle stagioni molto secche si innaffierà ripetutamente il selciato fatto di recente, ed in quelle fredde si difenderà dal gelo con uno strato di calcinaccio che sarà poi diligentemente spazzato.
Posa con allettamento in malta di cemento
I selciati di malta di cemento dovranno essere eseguiti collocando i selci a piano definitivo. La malta deve essere composta di x.xx 3 di cemento tipo 325 per mc. di sabbia di fiume lavata e beverone superficiale di malta cementizia composto di x.xx 4 di cemento del tipo 325 per metri cubi di sabbia.
La battitura dovrà essere eseguita immediatamente ed al solo scopo di conguagliare la superficie, dopo di che si spargerà il beverone che, con la granata si farà penetrare nelle connessure.
Sono vietate in modo assoluto le riprese con paletti oltre le quattro ore dell'impiego del materiale.
FONDAZIONE STRADALE
ART. 16
FONDAZIONE STRADALE IN POZZOLANA STABILIZZATA CON CALCE IDRATA
Per l'esecuzione di tale sovrastruttura i lavori dovranno svolgersi nel seguente modo:
a) prima di spargere la calce idrata, lo strato di pozzolana dovrà essere conformato secondo le sagome definitive trasversali e longitudinali di progetto.
b) La calce idrata dovrà essere distribuita uniformemente nella qualità che sarà precisata, di volta in volta, dalla Amministrazione Comunale in rapporto alle prove sulla miscela che saranno eseguite secondo le modalità di seguito precisate.
c) In ogni caso la quantità di calce idrata non potrà essere inferiore a 80 Kg per mc di pozzolana.
d) L'acqua dovrà essere aggiunta nella quantità necessaria con barre spruzzatrici a pressione e uniformemente incorporata nella miscela nelle quantità richieste per ottenere l'umidità specifica dall’Amministrazione Comunale in base sempre ai risultati delle suddette prove.
e) Ad avvenuta uniforme miscelazione della pozzolana acqua-calce idrata, l'impasto dovrà essere immediatamente costipato fino al raggiungimento della densità indicata dalla Direzione dei Lavori.
f) La miscela dovrà essere mantenuta umida con aggiunta di acqua nella quantità necessaria a sopperire le perdite verificatesi durante la lavorazione, ed infine lo strato sarà rifinito secondo gli ordini che di volta in volta verranno impartiti dall’Amministrazione Comunale
g) Dopo che la soprastruttura di pozzolana e calce sarà ultimata, dovrà essere immediatamente protetta la superficie per un periodo di almeno 20 giorni con sabbia o con stuoie onde evitare perdite di contenuto di umidità nella miscela.
Il macchinario da impiegare dovrà essere in buone condizioni d'uso e dovrà avere l'approvazione dell’Amministrazione Comunale
La calce dovrà essere consegnata in sacchi sigillati portanti scritto il marchio di fabbrica della cementeria e dovrà avere i requisiti prescritti dal R.D. 16.11.1939, numero 2231.
In ogni caso dovrà essere accettata dall’Amministrazione Comunale a suo giudizio insindacabile. La calce idrata dovrà essere depositata in luoghi asciutti a riparo dalle piogge e dalle intemperie.
Tutta la calce che per qualsiasi ragione risulterà parzialmente deteriorata o conterrà impurità sarà rifiutata. L'acqua da impiegarsi dovrà essere esente da impurità dannose, di acidi, alcali, materie organiche e qualsiasi altra sostanza nociva.
L'attrezzatura di cantiere dovrà assicurare che lo spargimento della calce idrata venga effettuato con una precisione che non vari col variare delle condizioni della superficie del terreno su cui si opera e dovranno assicurare una distribuzione uniforme delle quantità teoriche richieste per mq.
I lavori di spargitura della calce idrata potranno essere eseguiti soltanto quando le condizioni di temperatura dell'aria ambiente siano superiori a quattro gradi centigradi, il tempo non sia piovoso o molto nebbioso e si prevedano imminenti piogge.
La calce idrata dovrà essere sparsa solamente su quella parte del terreno che si preveda di completare entro le ore di luce dello stesso giorno; nessun macchinario, eccetto quello usato per miscelare, potrà attraversare la zona in cui è stata sparsa di fresco la calce idrata fiono a quando questa non sia stata miscelata con la pozzolana.
La percentuale di umidità della miscela, sulla base del peso secco, non dovrà essere inferiore all'ottimo indicato dall’Amministrazione Comunale e con l'uso di apparati speciali per la determinazione rapida dell'umidità.
Sarà responsabilità dell'appaltatore di raggiungere l'appropriata quantità di acqua alla miscela.
La miscela sciolta dovrà essere uniformemente costipata con le attrezzature approvate dall’Amministrazione Comunale fino al raggiungimento della densità ottima (fino al 95% AASHO Mod.).
La velocità di operazione e conseguentemente il numero dei metri costipati dovrà essere tale che il materiale precedentemente miscelato venga costipato per tutta la larghezza prevista e per la profondità prestabilita prima del tempo di inizio della presa della miscela.
Alla fine della giornata o, in ogni caso, a ciascuna della interruzione delle operazioni di lavori, dovrà essere posta una traversa in testata in modo che la parte terminale della miscela risulti soddisfacentemente costipata e livellata.
Il traffico potrà essere aperto solo dopo almeno 20 giorni.
L'Impresa potrà attrezzare in loco, a sua cura e spese un laboratorio da campo in modo da mettere la Direzione Lavori in condizioni di poter eseguire eventuali analisi che essa Direzione Lavori dovesse richiedere, con specifico riguardo alle prove con apparato triassiale; presso il laboratorio dell'Impresa o presso quel laboratorio a cui la Impresa affida l'esecuzione delle analisi; l'efficienza e l'idoneità di tale laboratorio dell'Impresa saranno accertate insindacabilmente dalla Direzione Lavori che potrà comunque far eseguire qualsiasi numero di prove presso laboratori ufficiali.
La pozzolana da usarsi dovrà essere esente da materie organiche e vegetali, e dovrà essere di caratteristiche tali da dare una densità massima di laboratorio superiore a 1.5.
Dovranno essere eseguite prove di stabilità su miscela di calce idrata e del particolare tipo di pozzolana impiegata tutte le volte che la Direzione Lavori crederà opportuno presso i Laboratori Ufficiali ed in ogni caso almeno uno ogni 5000 mq di strada trattata.
Le prove saranno eseguite con il metodo della compressione triassiale (oppure compressione semplice) e non verranno accettate quelle miscele per le quali la linea di inviluppo dei relativi cerchi di XXXX sia sottostante a quella avente una inclinazione di 45 gradi sull'orizzonte ed intersecante l'asse delle ordinate nel punto corrispondente a 3 daN/cmq.
ART. 17
FONDAZIONE STRADALE IN MISTO GRANULARE DI CAVE, CON LEGANTE NATURALE
Descrizione
Questo tipo di fondazione è costituito da una miscela di granulati di cava, con aggiunta o meno di legante naturale, passante al setaccio n. 40 ASTM (maglie da mm 0.42).
Detta miscela sarà formata da elementi inferiori a 71 mm di diametro e presenterà allo stato fuso una curva granulometrica ad andamento continuo ed uniforme, compresa in uno dei fusi riportati in tabella 18, concorde a quello delle curve limiti.
Lo spessore da assegnare alla fondazione sarà prescritto dalla Direzione Lavori, che stabilirà se il 25% in peso del materiale potrà essere costituito o meno dal frantumato a spigoli vivi.
Tabella: Granulometria misto granulare di cava
Serie setacci ASTM UNI mm | Passante tot. in peso % | Serie setacci ASTM UNI mm | Passante tot. in peso % | |||||
Tipo 1 | Tipo 2 | Tipo 1 | Tipo 2 | |||||
2 1/2 | 71 | 100 | n. 4 | 0 | 00-00 | 00-00 | ||
1 1/0 | 00 | 00-000 | 100 | n. 10 | 2 | 15-40 | 20-45 | |
1 | 25 | 60-87 | 75-100 | n. 40 | 0.4 | 7 22 | 10-25 | |
3/8 | 10 | 35-67 | 45-75 | n. 200 | 0.075 | 2-10 | 3-12 |
Modalità di esecuzione
La superficie di posa della fondazione dovrà avere le quote, la sagoma e la compattazione prescritta ed essere ripulita da materiale estraneo.
Il materiale miscelato o meno secondo il procedimento di lavorazione, sarà steso in strati di spessore uniforme da 10 a 15 cm in relazione al tipo di attrezzatura miscelante e costipante impiegata.
L'aggiunta di acqua è da effettuarsi a mezzo di dispositivi spruzzatori fino a raggiungere l'umidità prescritta.
A questo proposito la Direzione Lavori avrà cura di far sospendere le operazioni quando le condizioni ambientali (pioggia, neve, gelo) siano tali da danneggiare la qualità dello strato stabilizzato.
Verificandosi comunque eccesso di umidità o danni dovuti al gelo, lo strato compresso dovrà essere rimosso e sostituito a cura e spese dell'impresa.
Il materiale pronto per il costipamento dovrà presentare in ogni punto la prescritta granulometria.
Il costipamento sarà effettuato con l'attrezzatura più idonea al tipo di materiale impiegato e comunque approvato dalla Direzione Lavori.
Esso dovrà interessare la totale altezza dello strato di fondazione, sino ad ottenere una densità in sito non inferiore al 95% della densità massima fornita dalla prova AASHO modificata, accertabile mediante prove presso i Laboratori Ufficiali.
ART. 18
FONDAZIONI IN MISTO CEMENTATO
Descrizione
Gli strati in misto cementato per fondazione o per base sono costituiti da un misto granulare eventualmente corretto con materiale di frantumazione, impastato con cemento e acqua.
Gli strati in oggetto avranno lo spessore che sarà prescritto dalla Direzione dei Lavori.
Comunque si dovranno stendere strati il cui spessore finito non risulti superiore a 20 cm o inferiore a 10 cm.
Caratteristiche dei materiali: inerti
Avranno i seguenti requisiti:
a) l'aggregato deve avere dimensioni non superiori a 40 mm nè forma appiattita, allungata o lenticolare.
b) granulometria, a titolo orientativo, compresa nel seguente fuso e avente andamento continuo ed uniforme praticamente concorde a quello delle curve limiti:
Tabella: Granulometria misto granulare di cava
Serie UNI | ||||
xxxxxxxx | Passante tot % | setacci | Passante tot % | |
40 | 100 | 2 | 15 - 30 | |
25 | 60 - 80 | 0.4 | 7 - 15 | |
15 | 40 - 60 | 0.18 | 0 - 6 | |
10 | 35 - 50 | |||
5 | 25 - 40 |
a) coefficiente di frantumazione dell'aggregato (secondo C.N.R. fascicolo 4/1953) non superiore a 160;
b) equivalente in sabbia compreso tra 20 e 70.
L'Impresa dopo aver eseguito prove di laboratorio, dovrà proporre alla Direzione dei Lavori la composizione da adottare e successivamente l'osservanza della granulometria dovrà essere assicurata con esami giornalieri. Verrà ammessa una tolleranza di = 5 punti % fino al passante al crivello n. 5 e di = 2 punti % per il passante al setaccio 2 e inferiori.
Caratteristiche dei materiali: legante
Verrà impiegato cemento "325" (Portland, pozzolanico, d'alto forno).
A titolo indicativo la percentuale di cemento sarà compresa tra il 3.5% ed il 5% sul peso degli inerti asciutti.
Caratteristiche dei materiali: acqua
Dovrà essere esente da impurità dannose, olii, acidi, alcali, materia organica e qualsiasi altra sostanza nociva.
Miscela - Prove di Laboratorio e in sito
La percentuale esatta di cemento, come pure la percentuale di acqua, saranno stabilite in relazione alle prove di resistenza appresso indicate.
Resistenza
Verrà eseguita la prova di resistenza a compressione su provini cilindrici confezionati entro stampi C.B.R. (C.N.R. - U.N.I. 10009) impiegati senza disco spaziatore (altezza 17.78 cm diametro 15.24 cm volume 3242 cmc); per il confezionamento nei provini gli stampi verranno muniti di collare di prolunga allo scopo di consentire il regolare costipamento dell'ultimo strato con la consueta eccedenza di circa 1 cm rispetto all'altezza dello stampo vero e proprio.
Tale eccedenza dovrà essere eliminata, previa rimozione del collare suddetto e statura dello stampo, affinchè l'altezza del provino risulti effettivamente di cm 17.78.
La miscela di studio verrà preparata partendo da tutte le classi previste per gli inerti, mescolandole tra loro, con il cemento e l'acqua nei quantitativi necessari ad ogni singolo provino.
Comunque prima di immettere la miscela negli stampi si opererà una vagliatura sul crivello U.N.I. 25 mm (o setaccio ASTM 3/4") allontanando gli elementi trattenuti (di dimensione superiore a quella citata) con la sola pasta di cemento ad essi aderente.
La miscela verrà costipata su 5 strati con il pestello e l'altezza di caduta di cui alla norma AASHO T 180 e 85 colpi pari a quella della prova citata (diametro pestello mm 50.8, peso pestello Kg 4.54, altezza di caduta cm 45.7.
I provini dovranno essere estratti dallo stampo dopo 24 ore e portati successivamente a stagionatura per altri 6 giorni in ambiente umido.
Operando ripetutamente nel modo suddetto, con impiego di percentuali in peso d'acqua diverse (sempre riferite alla miscela intera, compreso quanto eliminato per vagliatura sul crivello da 25 mm) potranno essere determinati i valori necessari al tracciamento dei diagrammi di studio.
Lo stesso dicasi per le variazioni della percentuale del legante.
I provini confezionati come sopra detto dovranno avere resistenze a compressione non minori di 25 Kg/cmq e non superiori a 60 Kg/cmq.
Preparazione e posa in opera
La miscela risultante dalle prove di cui sopra, verrà confezionata fuori opera in adeguati impianti di miscelamento e dosaggio.
La miscela verrà stesa sul piano finito dello strato precedente dopo che sia stata accertata dalla Direzione dei Lavori la rispondenza di quest'ultimo ai requisiti di quota, sagoma e compattezza prescritti.
La stesa verrà eseguita impiegando finitrici.
Per il costipamento e le rifiniture verranno impiegati rulli lisci (statici o vibranti) o rulli gommati, tutti semoventi. La stesa della miscela non dovrà di norma essere eseguita con temperature ambienti inferiori a 0 gradi C e superiori a 25 gradi C nè sotto pioggia battente.
Potrà tuttavia essere consentita la stesa a temperature tra i 25 gradi e i 30 gradi C.
In questo caso, però, sarà necessario proteggere da evaporazione la miscela durante il trasporto dall'impianto di miscelazione al luogo d'impiego (ad esempio con teloni); sarà inoltre necessario provvedere ad abbondante bagnatura del piano di posa del misto cementato.
Infine le operazioni di costipamento e di stesa dello strato di protezione con emulsione bituminosa dovranno essere eseguite immediatamente dopo la stesa della miscela.
Il tempo intercorrente tra la stesa di due strisce affiancate non dovrà superare di norma 1-2 ore per garantire la continuità della struttura di ogni partita carrabile.
Particolari accorgimenti dovranno adottarsi nella formazione dei giunti longitudinali di ripresa, che andranno protetti con fogli di polistirolo espanso (o materiale similare) conservati umidi.
Il giunto di ripresa sarà ottenuto terminando la stesa dello strato a ridosso di una tavola, e togliendo la tavola stessa al momento della ripresa del getto, provvedere a tagliare l'ultima parte del getto precedente, in modo che si ottenga una parete verticale per tutto lo spessore dello strato.
Non saranno eseguiti altri giunti all'infuori di quelli di ripresa.
Il transito di cantiere sarà, ammesso sullo strato a partire dal terzo giorno dopo quello in cui è stata effettuata la stesa, ai mezzi gommati.
Xxxxxx eventualmente compromessi dalle condizioni meteorologiche o da altre cause, dovranno essere rimossi e sostituiti a totale cura e spese dell'Impresa.
Protezione superficiale
Subito dopo il completamento delle opere di costipamento e di rifinitura, dovrà essere eseguito lo stendimento di un velo protettivo di emulsione bituminosa al 55% in ragione di 1-2 Kg/mq in relazione al tempo ed alla intensità del traffico di cantiere cui potrà venire sottoposto, e successivo spargimento di sabbia.
Norme di accettazione
La superficie finita non dovrà scostarsi dalla sagoma di progetto di oltre 1 cm.
Qualora si riscontri un maggior scostamento della sagoma di progetto, non è consentito il ricarico superficiale e l'Impresa dovrà rimuovere a sua totale cura e spese lo strato per il suo intero spessore.
La densità in sito non dovrà essere inferiore al 95% della densità raggiunta in laboratorio nei provini su cui è misurata la resistenza.
Il prelievo del materiale dovrà essere eseguito durante la stesa ovvero prima dell'indurimento, mediante i normali procedimenti a volumometro, con l'accorgimento di eliminare dal calcolo, sia del peso che del volume, gli elementi di dimensione superiore a 25 mm.
La resistenza a compressione verrà controllata su provini confezionati in maniera del tutto simile a quelli di studio preparati in laboratorio, prelevando la miscela durante la stesa e prima del costipamento definitivo, nella quantità necessaria per il confezionamento di quattro provini, previa la vagliatura al crivello da 25 mm.
Misurata la resistenza a compressione a 7 giorni dei quattro provini in questione e scartato il valore più basso, la media degli altri 3 dovrà servire per confronto con la resistenza preventivamente determinata in laboratorio. Questo controllo dovrà essere effettuato ogni 100 mc di materiale costipato.
La resistenza dei provini preparati con la miscela stesa, non dovrà scostarsi da quella preventivamente determinata in laboratorio di oltre - 20%, e comunque non dovrà mai essere inferiore a 25 Kg/cmq.
BARRIERE METALLICHE
ART. 19
BARRIERE DI SICUREZZA E PARAPETTI METALLICI
Le barriere verranno installate lungo tratti saltuari delle banchine, lungo lo spartitraffico centrale delle strade a doppia sede, nonché in presenza di ostacoli fissi immediatamente a lato della carreggiata.
I parapetti metallici verranno installati in corrispondenza dei cigli dei manufatti.
Le barriere ed i parapetti metallici debbono avere caratteristiche tali da resistere ad urti di veicoli, qualunque sia l'angolo di incidenza, e da presentare una deformabilità pressoché costante in qualsiasi punto della barriera.
Caratteristiche delle barriere e dei parapetti
La barriera sarà costituita da una serie di sostegni in profilato metallico e da una fascia orizzontale, metallica, con l'interposizione di opportuni elementi distanziatori.
Le fasce dovranno essere fissate ai sostegni tramite distanziatori di altezza non inferiore a 30 cm, di profondità non inferiore a 15 cm, spessore minimo 2.5 mm, in modo che l'altezza del loro bordo superiore risulti non inferiore a cm 70 dal piano della pavimentazione finita.
La Direzione dei Lavori si riserva la facoltà di fissare di volta in volta la posizione e l'andamento della fascia e l'Impresa dovrà provvedere ad ubicare opportunamente i sostegni.
I sostegni della barriera saranno costituiti da profilati metallici, del tipo a "C" di dimensioni non inferiori a 80x120x80 mm, spessore non inferiore a 5 mm, lunghezza non inferiore ad 1.65 m per le barriere centrali ed
1.95 m per le barriere laterali, ed aventi le caratteristiche di resistenza successivamente indicate. Tali sostegni non dovranno, per altro, produrre schegge e frammenti in caso di incidenti.
L'interasse dei sostegni sarà non superiore a m 3.60 e di norma i sostegni stessi dovranno essere infissi nel terreno con battipalo per una profondità non minore di 0.95 m per le barriere centrali e 1.20 per le barriere laterali.
La Direzione dei Lavori potrà ordinare una maggiore profondità ed altri accorgimenti esecutivi per assicurare un adeguato ancoraggio del sostegno in terreni di scarsa consistenza.
Nel caso di barriere ricadenti su opere d'arte, i sostegni, ferma restando l'altezza della fascia rispetto al piano viabile, saranno alloggiati per la occorrente profondità in fori all'uopo predisposti sulle opere d'arte e fissati con malta cementizia.
I fori dovranno essere eseguiti con ogni cautela onde non compromettere la stabilità delle opere e dovrà essere eseguito con ogni cura il ripristino della superficie preesistente delle opere murarie.
Qualora i sostegni non potessero essere infissi sull'opera d'arte, si procederà al loro fissaggio mediante una piastra metallica ancorata al calcestruzzo con quattro bulloni prigionieri.
In casi speciali, quali zone rocciose od altro, i sostegni potranno essere ancorati al terreno a mezzo di basamento in calcestruzzo di classe 250 e delle dimensioni fissate dalla Direzione dei Lavori.
Le fasce saranno costituite da un nastro metallico con profilo a doppia onda ed avranno altezza effettiva non inferiore a 300 mm, con sviluppo non inferiore a 475 mm, spessore minimo 3 mm, e modulo di resistenza non inferiore a 25 Kg/cmq.
Le giunzioni, che dovranno avere il loro asse in corrispondenza dei sostegni devono essere ottenute con sovrapposizione di due nastri per non meno di cm 32.
Le giunzioni saranno effettuate in modo da presentare i risalti rivolti in senso contrario alla marcia dei veicoli.
Il collegamento delle fasce fra loro ed ai sostegni deve assicurare, per quanto possibile, il funzionamento della barriera a trave continua ed i bulloni ed i sistemi di attacco debbono impedire che, per effetto dell'allargamento dei fori, da parte dei bulloni, possa verificarsi lo sfilamento delle fasce.
La bulloneria dovrà essere a testa tonda ed alta resistenza, le piastrine copri-asola antisfilamento avranno dimensioni 45x100 mm e spessore 4 mm.
Si precisa che in corrispondenza di ogni paletto dovrà esservi una giunzione, non essendo assolutamente ammesso che uno stesso tratto di fascia abbracci più paletti insieme.
I sistemi di collegamento delle fasce ai sostegni debbono consentire la ripresa dell'allineamento sia durante la posa in opera, sia in caso di cedimenti del terreno, consentendo un movimento verticale di più o meno cm 2 ed orizzontale di più o meno cm 1.
Le fasce ed i sistemi di collegamento ai sostegni dovranno consentire la installazione delle barriere lungo curve di raggio non inferiore a m 50 senza ricorrere a pezzi o sagomature speciali.
Ogni tratto sarà completato con pezzi terminali curvi, opportunamente sagomati, in materiale del tutto analogo a quello usato per le fasce.
Le barriere da collocare nell'aiuola spartitraffico saranno costituite da una doppia fila di barriere del tipo avanti descritto, aventi i sostegni ricadenti in coincidenza nelle stesse sezioni trasversali.
Restano ferme per tali barriere tutte le caratteristiche fissate per le barriere laterali, con l'avvertenza di adottare particolare cura per i pezzi terminali di chiusura e di collegamento delle due fasce, che dovranno essere sagomate secondo forma circolare che sarà approvata dalla Direzione dei Lavori.
In proposito si fa presente che potrà essere richiesta anche una diversa sistemazione (interramento delle testate) fermi restando i prezzi di elenco.
I parapetti da installare in corrispondenza dei manufatti saranno costituiti in maniera del tutto analoga alle barriere avanti descritte, e cioè da una serie di sostegni in profilato metallico, da una fascia orizzontale metallica, fissata ai sostegni a mezzo di distanziatori, e da un corrimano in tubolare metallico, posto ad una altezza non inferiore a m 1 dal piano della pavimentazione finita.
I sostegni per parapetti saranno in profilato di acciaio in un solo pezzo opportunamente sagomato ed avranno, per la parte inferiore, reggente la fascia, caratteristiche di resistenza pari a quelle richieste per i sostegni delle barriere.
L'interasse dei sostegni resta fissato in m 3, salvo qualche tratto nel quale si rendesse necessario che il montante ricada in corrispondenza di un giunto di dilatazione del manufatto.
I sostegni saranno di norma alloggiati, per la occorrente profondità, in appositi fori all'uopo predisposti, sulle opere d'arte e fissati con malta cementizia.
I fori dovranno essere eseguiti secondo le prescrizioni già indicate per le barriere, così pure il ripristino delle superfici manomesse.
La fascia dovrà essere uguale a quella impiegata per le barriere ed essere posta in opera alla stessa altezza di quest'ultima dal piano della pavimentazione finita anche se l'interasse dei sostegni risulterà inferiore.
Il corrimano, in tubolare metallico delle dimensioni esterne non inferiori a mm 45 e spessore non inferiore a mm 2.4 sarà fissato allo stesso sostegno della fascia.
Tutte le parti metalliche, sia delle barriere che dei parapetti, dovranno essere in acciaio di qualità non inferiore ad Fe 360 con zincatura a caldo con una quantità di zinco non inferiore a grammi 300 per metro quadrato e per ciascuna fascia e nel rispetto della normativa UNI 5744/66.
Ad interasse non superiore a quello corrispondente a tre elementi (in media ogni quattro sostegni) dovrà essere eseguita la installazione di dispositivi rifrangenti, i quali avranno area non inferiore a cmq 50, in modo che le loro superfici risultino pressoché normali all'asse stradale.
Oltre a quanto sopra descritto per barriere da ponte o viadotto, per spartitraffico centrali, e/o in presenza di ostacoli fissi laterali, curve pericolose, scarpate ripide, acque o altre sedi stradali e ferrovie adiacenti, si dovranno adottare anche diverse e più adeguate soluzioni strutturali come l'infittimento dei pali e l'utilizzo di pali di maggiore resistenza; ed altre sulle quali dovranno applicarsi i criteri di progettazione dell'ingegneria e nei casi più complessi anche previa verifica sperimentale.
Prove statiche sulle barriere
Tutti i campioni devono essere sottoposti alle prove di seguito prescritte dalle quali dovrà risultare quanto segue:
a) la fascia dovrà resistere in ogni sezione, sia corrente che in corrispondenza di un giunto fra due successivi pezzi di fascia, ad uno sforzo di 40 tonnellate.
b) La fascia semplicemente appoggiata con interasse degli appoggi uguale a quello normale tra i sostegni delle barriere in opera con la fascia esposta al traffico rivolta in alto e caricata al centro a mezzo di un massello di legno duro piano, avente l'altezza della fascia e la larghezza di cm 10, deve presentare le seguenti frecce sotto i carichi appresso indicati:
- freccia massima totale di cm 5 sotto il carico di Kg 900;
- freccia massima totale di cm 9 per un carico di Kg 1300.
I predetti valori dovranno essere riscontrati sia per un pezzo intero della fascia sia per due pezzi di fascia aventi un giunto al centro.
La fascia dovrà essere verificata anche con la faccia esposta al traffico rivolta in basso con le modalità di cui sopra e dovrà presentare le frecce massime precedentemente indicate, ma con carichi ridotti del 50%.
a) Il sostegno incastrato al piede ed assoggettato ad una forza orizzontale applicata all'altezza dell'asse della fascia dovrà presentare le seguenti frecce:
- freccia massima totale di cm 9 con una forza di Kg 3500 orizzontale normale all'asse della carreggiata;
- freccia massima totale di cm 9 con una forza di Kg 2500 orizzontale parallela all'asse della carreggiata.
b) Il collegamento fra la fascia ed il sostegno dovrà resistere senza rompersi ad una forza di Kg 2500 applicata in qualunque direzione.
Per il distanziatore è ammessa una deformazione massima totale di cm 4 sotto un carico di Kg 3500 applicato nella direzione normale della fascia.
Deformazione e carico sono rispettivamente misurati ed applicati in corrispondenza dell'asse della fascia.
La Direzione dei Lavori si riserva la facoltà di richiedere qualunque altro elemento o prova che ritenesse necessario per meglio individuare il funzionamento della barriera, nonché la facoltà di sottoporre i materiali a qualsiasi altra prova presso Laboratori Ufficiali.
Nel caso che i materiali non dessero, alle prove, i requisiti richiesti, l'impresa sarà tenuta ad allontanare i materiali approvvigionati ed eventualmente posti in opera sostituendoli con altri aventi i requisiti fissati dalle predette prescrizioni tecniche.
Nulla spetterà all'Impresa per gli oneri sostenuti al riguardo.
Prescrizioni per barriera stradale spartitraffico
Costituita da:
a) Elementi seguenti in materiale Fe 360 BEN 10025 e zincato a caldo secondo norma UNI 5744/66 e successive modifiche:
- nastri contrapposti, aventi profilo a tripla onda, con spessore minimo mm 3; interasse m 4,50 posti in opera con il bordo superiore ad un’altezza non minore di m 1,10;
- montanti ad U 120x80x6 mm, interasse m 2,25 lunghezza m 2,20;
- distanziatori del tipo ridotto doppio 530x392 mm, spessore 3 mm;
- dissipatori d’energia spessore mm 6;
- dispositivo di sganciamento palo C137x110x6 mm;
- corrente avente profilo ad U 120x65x4 mm, posizionato a m 0,30 dal piano viabile;
- profilo ad U 100x50x5 mm;
- piastina antisfilamento 100x45x4 mm.
b) Bulloneria di classe non inferiore a 6,8 secondo norma UNI 3740.
c) Dispositivo rifrangenti, elementi di avvio, eventuali pezzi speciali ed ogni altro onere e magistero per dare il lavoro finito a perfetta regola d’arte.
Prescrizioni per laterale
Caratteristiche identiche al precedente con le sole diversificazioni seguenti:
nastri aventi profilo a tripla onda, con spessore minimo mm 3; interasse m 4,50 posti in opera con il bordo superiore ad un’altezza non minore di m 1,10
distanziatori del tipo ridotto singolo 340x392 mm, spessore 3 mm.
Prescrizioni per laterale su opera d’arte
Caratteristiche identiche al precedente 44 con quattro tirafondi M per ogni sostegno.
MANUFATTI FOGNARI
ART. 20
ELEMENTI PREFABBRICATI
Le caratteristiche sono riportate negli articoli della Tariffa 2002 come da seguente prospetto
Tabella: manufatti fognari prefabbricati Tariffa 2002
manufatto prefabbricato | materiale | riferimento tariffa 2007 |
collettori per fognature | calcestruzzo vibrocompresso (a sez, circolare ed ovoidale) | B.2.3 |
PE – AD (liscio, corrugato, spiralato) |
PVC rigido | ||
rivestimenti per ovoidali e semiovoidali | ||
pozzetti | circolari d’ispezione in vibrocemento | B.2.4 |
d’ispezione | ||
autoportante | ||
xxxxxxxx e griglie | ghisa sferoidale | B.2.5 |
pedarole |
ART. 21
ELEMENTI PREFABBRICATI AUTOPORTANTI IN XXXXXXX.XX CEMENTIZIO PER FOGNE OVOIDALI TIPO VII, VIII, IX
Modi d'impiego
L'esecuzione dei manufatti fognari mediante elementi in conglomerato cementizio, prefabbricati ed autoportanti, senza rinfianco per fogne ovoidali tipo VII - VIII - IX, è consentito alle seguenti condizioni:
a) La posa in opera degli elementi può avvenire solo con scavo a sezione obbligata a pareti verticali della larghezza minima pari a quella del manufatto più cm 20-30 per parte, per consentire un riempimento completo del manufatto stesso.
b) La natura del terreno circostante lo scavo deve essere di natura idonea e medio impatto, a "facies" naturale e non di riporto recente; l'impiego dei manufatti non rinfiancati deve essere assolutamente evitato in terreni eterogenei, argillosi, limo-argillosi, fortemente spingenti e suscettibili all'acqua, specie se in presenza di acqua di falda.
c) La posa in opera degli elementi deve sempre avvenire su fondazione rigida in c.a., verificata a resistere alle sollecitazioni taglienti, conseguenti a cedimenti differenziali del terreno.
d) Gli spessori minimi dei manufatti dovranno corrispondere a quelli della tabella appresso riportata, e comunque non scendere mai al di sotto di 1/10 dell'altezza interna massima dello speco.
e) Tra un elemento e l'altro, conformati alle estremità con giunti a bicchiere tronco-conici, va inserito un anello in gomma NEOPRENE, a sezione circolare, che al contatto tra la superficie dei giunti deve risultare schiacciato dalla pressione dei lembi terminali del bicchiere, a perfetta tenuta, onde evitare rifluimento di liquami dall'interno all'esterno e viceversa.
f) Il giunto tra due elementi deve essere sigillato dall'interno, con una fascia di cm 10 minimo in asse al giunto, con mastice, in resina epossidica.
g) Il riempimento dovrà essere effettuato, a strati di cm 50, con pozzolana grezza, o misto granulare di cava, o sabbia, (materiali di tipo AASHO A/1 - A/2 - A/3), con costipamento a rifiuto completo fino all'imposta dell'arco e completamento del rinterro nella zona di calotta. Particolarmente curato dovrà essere il riempimento nella zona di cenetta, onde evitare vuoti pericolosi per la stabilità. È vietato nel riempimento di tale zona l'uso di materiali eterogenei, argillosi, limo argillosi, o con elementi di spessore superiore a cm 4; si dovrà procedere ad assestamento a mano, senza riconoscimento alcuno per l'Impresa.
h) È fatto assoluto divieto mettere in opera gli elementi autoportanti nei casi in cui lungo l'asse della fogna venga eseguito uno sbancamento totale o parziale o se le pareti di scavo siano conformate a scarpa e non verticali.
i) In tali casi deve essere adottato il sistema tradizionale con getto del manufatto in opera, secondo gli spessori disposti dall’Amministrazione Comunale e compensati con i relativi prezzi di Capitolato e non con quelli dell'elemento autoportante.
j) In corrispondenza dei pozzetti di discesa in asse fogna, prima di eseguire il pozzetto, dovrà essere gettata una soletta in c.a. in corrispondenza dell'apertura nel manufatto all'uopo predisposta, con armatura a mensola con vincolo sul piedritto e con carico pari al peso proprio del tombino più un carico accidentale di almeno 6 tonnellate concentrato sul chiusino.
k) Il relativo calcolo di stabilità deve essere preventivamente approvato dall’Amministrazione Comunale Il getto della struttura predetta, verrà compensata a parte con i prezzi di Capitolato.
Requisiti di accettazione dei materiali
a) Conglomerato cementizio vibrocentrifugato con cemento tipo 525 ad alta resistenza della classe Rbk 350 Kg/cmq.
b) Assoluta impermeabilità di ogni manufatto, ottenuta con adeguata granulometria degli inerti e dosaggio di cemento superiore a x.xx 3 per mc d'impasto.
c) Rapporto acqua/cemento - 0.4.
d) Gli elementi devono avere aspetto uniforme, senza danneggiamenti, o punti che possano pregiudicare la resistenza e l'impermeabilità.
e) Le estremità dei tubi debbono presentarsi a spigoli vivi.
f) Ogni elemento deve avere una base di appoggio orizzontale delle dimensioni riportate nella tabella seguente.
g) Ogni elemento, alla prova di compressione in chiave deve resistere ai valori minimi riportati nella tabella seguente.
Tabella: caratteristiche minime tipo VII
Larghezza base appoggio | spessore minimo in chiave | spessore minimo alla base | forza compr. vertice | perdite di acqua (prova permeabilità) |
cm | cm | cm | kn/ml | l/mq sup.bagnata |
50 | 12 | 20 | 77 minimo | 0.13 |
h) La cunetta per acque di magra deve essere rivestita a 120 gradi con resine epossidiche, o con piastrelle in gres (all'uopo il fondello deve essere alloggiato nell'apposita scanalatura).
i) I predetti rivestimenti verranno compensati a parte con i prezzi di Capitolato.
j) L'elastomero delle guarnizioni deve essere garantito all'invecchiamento per almeno 10 anni e di accertata stabilità agli agenti chimici.
Caratteristiche
a) Resistenza minima di rottura a trazione: 8 N/mmq;
b) Durezza: 35-55 SHORE-A;
c) Allungamento minimo a rottura: 450%.
Prove sui materiali
a) Prova di compressione al vertice: Viene eseguita sul tubo intero, immerso nell'acqua per 24 xxx.Xx pezzo deve essere posto su un basamento. La forza deve essere centrata a mezzo di coltello rigido. L'incremento della forza deve essere continuo con velocità pari a 500 N/sec.
b) Verifica di impermeabilità: Il tubo chiuso ermeticamente agli estremi, viene riempito d'acqua per 24 ore (mantenendo umide anche le superfici esterne). La prova viene effettuata con una pressione interna di 0.5 bar (5 m di colonna d'acqua) ed inizia 5 minuti dopo aver applicato la predetta sovrappressione. La durata della prova è di 15 min. e in tale tempo si misura l'acqua somministrata. Conta il valore medio delle prove, mentre i valori singoli possono superare il 30% del volume della precedente tabella. Le predette prove vanno effettuate una per ciascun tipo ogni 500 ml di manufatto posto in opera. Possono inoltre essere richiesti dall’Amministrazione Comunale prelievi saltuari allo stabilimento di provenienza di provini degli impasti di conglomerato cementizio per controllare la qualità dell'impasto. Dovrà comunque essere fornito dall'Impresa un certificato di garanzia che attesti la qualità dei materiali controllati in stabilimento.
A norma della vigente legislazione in materia di inquinamento dei corpi ricettori (Legge 319/76 e seg.) tutti i manufatti fognari dovranno essere sottoposti alla prova di impermeabilità (una prova ogni 1000 ml di manufatto realizzato e comunque almeno una prova se la lunghezza è inferiore ai 1000 m).
Nella prova dovrà essere compreso almeno un giunto di costruzione.
Nei verbali di collaudo dovrà essere fatta esplicita menzione alle risultanze delle predette prove.
Criteri per il calcolo di verifica
Le ipotesi di carico per la verifica del manufatto sono le seguenti:
Ricoprimento di terra sopra l'estradosso del manufatto al vertice: minimo ml 4.00; Peso specifico del terreno:
21 KN/mc; Xxxxxx d'attrito del terreno: 22 gradi; Sovraccarico accidentale: 15 KN/mq; Coefficiente di sicurezza: 1.5; Resistenza anulare alla trazione nella flessione del calcestruzzo del tubo nella prova di compressione al vertice: 6 N/mmq;
Sovraccarico di terra: condizioni del terrapieno determinate secondo Xxxxxxx con r id = 1 senza spinta laterale.
ART. 22
LAVORI DIVERSI NON SPECIFICATI NEI PRECEDENTI ARTICOLI
Per tutti gli altri lavori previsti nei prezzi d'elenco, ma non specificati e descritti nei precedenti articoli, che si rendessero necessari, si seguiranno le prescrizioni del Direttore dei Lavori.
ART. 23
LAVORI EVENTUALI NON PREVISTI
Per la esecuzione di categorie di lavori non previste e per le quali non siano stati convenuti relativi prezzi, o si procederà al concordamento dei nuovi prezzi con le norme degli articoli 21 e 22 del Regolamento 25 maggio 1895, n. 350, ovvero si provvederà in economia con operai, mezzi d'opera e provviste fornite dall'Appaltatore
(a norma dell'art. 19 dello stesso Regolamento) o da terzi. Gli operai forniti per le opere in economia dovranno essere idonei ai lavori da eseguirsi e provvisti dei necessari attrezzi.
Le macchine e gli attrezzi dati a noleggio dovranno essere in perfetto stato di servibilità e provvisti di tutti gli accessori necessari per il loro regolare funzionamento.
Saranno a carico dell'Appaltatore la manutenzione degli attrezzi e delle macchine e le eventuali riparazioni, in modo che essi siano sempre in buono stato di servizio.
I mezzi di trasporto per i lavori in economia dovranno essere forniti in pieno stato di efficienza.
ART. 24
ORDINE DA TENERSI NELL'ANDAMENTO DEI LAVORI
In genere l'Appaltatore ha facoltà di sviluppare i lavori nel modo che crederà più conveniente per darli perfettamente compiuti nel termine contrattuale, purché esso, a giudizio della direzione, non riesca pregiudizievole alla buona riuscita delle opere ed agli interessi dell'Amministrazione.
L'Amministrazione si riserva in ogni modo il diritto di ordinare l'esecuzione di un determinato lavoro entro un prestabilito termine di tempo o di disporre l'ordine di esecuzione dei lavori nel modo che riterrà più conveniente, specialmente in relazione alle esigenze dipendenti dalla esecuzione di opere ed alla consegna delle forniture escluse dall'appalto, senza che l'Appaltatore possa rifiutarsi o farne oggetto di richiesta di speciali compensi.
Nei casi in cui è richiesto ai soli fini revisionali vale il programma operativo dettagliato delle opere e dei relativi importi.
ART. 25
NORME PER LA MISURAZIONE E VALUTAZIONE DEI LAVORI
Le norme di misurazione per la contabilizzazione saranno le seguenti: Scavi in genere
Oltre che per gli obblighi particolari emergenti dal presente articolo, con i prezzi di elenco per gli scavi in genere l'Appaltatore devesi ritenere compensato per tutti gli oneri che esso dovrà incontrare:
- per taglio di piante, estirpazione di ceppaie, radici, ecc.;
- per il taglio e lo scavo con qualsiasi mezzo delle materie sia asciutte che bagnate, di qualsiasi consistenza ed anche in presenza d'acqua;
- per paleggi, innalzamento, carico, trasporto e scarico a rinterro od a rifiuto entro i limiti previsti in elenco prezzi, sistemazione delle materie di rifiuto, deposito provvisorio e successiva ripresa;
- per la regolazione delle scarpate o pareti, per lo spianamento del fondo, per la formazione di gradoni, attorno e sopra le condotte di acqua od altre condotte in genere, e sopra le fognature o drenaggi secondo le sagome definitive di progetto;
- per puntellature, sbatacchiature ed armature di qualsiasi importanza e genere secondo tutte le prescrizioni contenute nel presente capitolato, compresi le composizioni, scomposizioni, estrazioni ed allontanamento, nonché sfridi, deterioramenti perdite parziali o totali del legname o dei ferri;
- per impalcature ponti e costruzioni provvisorie, occorrenti sia per il trasporto delle materie di scavo e sia per la formazione di rilevati, per passaggi, attraversamenti, ecc.;
- per ogni altra spesa necessaria per l'esecuzione completa degli scavi. La misurazione degli scavi verrà effettuata nei seguenti modi:
- il volume degli scavi di sbancamento verrà determinata con il metodo delle sezioni ragguagliate in base ai rilevamenti eseguiti in contraddittorio con l'Appaltatore all'atto della consegna ed all'atto della misurazione;
- gli scavi di fondazione saranno computati per un volume uguale a quello risultante dal prodotto della base di fondazione per la sua profondità sotto il piano degli scavi di sbancamento, ovvero del terreno naturale quando detto scavo di sbancamento non viene effettuato.
Al volume così calcolato si applicheranno i vari prezzi fissati nell'elenco per tali scavi; vale a dire che essi saranno valutati sempre come eseguiti a pareti verticali ritenendosi già compreso e compensato con il prezzo unitario di elenco ogni maggiore scavo.
Tuttavia con gli scavi di fondazione da eseguire con l'impiego di casseri, paratie o simili strutture, sarà incluso nel volume di scavo per fondazione anche lo spazio occupato dalle strutture stesse.
I prezzi di elenco, relativi allo scavo di fondazione, sono applicabili unicamente e rispettivamente ai volumi di scavo compresi fra piani di scavo consecutivi, stabiliti per diverse profondità, nello stesso elenco dei prezzi.
Pertanto la valutazione dello scavo risulterà definita per ciascuna zona dal volume ricadente nella zona stessa e dall'applicazione ad esso del relativo prezzo di elenco.
Rilevati e rinterri
Il volume dei rilevati sarà determinato con il metodo delle sezioni ragguagliate, in base a rilevamenti eseguiti come per gli scavi di sbancamento. I rinterri di cavi a sezione ristretta saranno valutati a metro cubo per il loro volume effettivo misurato in opera. Nei prezzi di elenco sono previsti tutti gli oneri per il trasporto dei terreni da qualsiasi distanza e per gli eventuali indennizzi a cave di prestito.
Riempimento con misto granulare
Il riempimento con misto granulare a ridosso delle murature per drenaggi, vespai, ecc., sarà valutato a metro cubo per il suo volume effettivo misurato in opera.
Calcestruzzi
I calcestruzzi per fondazione, murature, volte, ecc., e le strutture costituite da getto in opera, saranno in genere pagati a metro cubo e misurati in opera in base alle dimensioni prescritte, esclusa quindi ogni eccedenza, ancorché inevitabile, dipendenti dalla forma degli scavi aperti e dal modo di esecuzione dei lavori.
Nei relativi prezzi oltre agli oneri delle murature in genere, si intendono compensati tutti gli oneri specificati nelle norme sui materiali e sui modi di esecuzione.
Conglomerato cementizio armato
Il conglomerato per opere in cemento armato di qualsiasi natura e spessore sarà valutato per il suo volume effettivo, senza detrazione del volume del ferro che verrà pagato a parte.
Quando trattasi di elementi a carattere ornamentale gettati fuori opera (pietra artificiale), la misurazione verrà effettuata in ragione del minimo parallelepipedo retto a base rettangolare circoscrivibile a ciascun pezzo, e nel relativo prezzo si deve intendere compreso, oltre che il costo dell'armatura metallica, tutti gli oneri specificati nelle norme sui materiali e sui modi di esecuzione, nonché la posa in opera, sempre che non sia pagata a parte.
I casseri, le casseforme e le relative armature di sostegno, se non comprese nei prezzi di elenco del conglomerato cementizio, saranno computati separatamente con i relativi prezzi di elenco. Pertanto, per il compenso di tali opere, bisognerà attenersi a quanto previsto nell'Elenco dei Prezzi Unitari.
Nei prezzi del conglomerato sono inoltre compresi tutti gli oneri derivanti dalla formazione di palchi provvisori di servizio, dall'innalzamento dei materiali, qualunque sia l'altezza alla quale l'opera di cemento armato dovrà essere eseguita, nonché per il getto e la vibratura.
Il ferro tondo per l'armatura di opere di cemento armato di qualsiasi tipo nonché la rete elettrosaldata sarà valutata secondo il peso effettivo; nel prezzo oltre alla lavorazione e lo sfrido è compreso l'onere della legatura dei singoli elementi e la posa in opera dell'armatura stessa.
Sistema di smaltimento delle acque meteoriche
a) Tubazioni e canalizzazioni
- Le tubazioni in PVC saranno valutate al metro lineare; la quantificazione verrà effettuata misurando l'effettivo sviluppo lineare in opera, comprendendo linearmente anche i pezzi speciali, i materiali di consumo e di tenuta, l'esecuzione del rivestimento in corrispondenza delle giunzioni e dei pezzi speciali.
- Le tubazioni in pressione di polietilene saranno valutate al metro lineare; la quantificazione verrà effettuata misurando l'effettivo sviluppo lineare in opera, comprendendo linearmente anche i vari pezzi speciali.
- Le tubazioni di plastica e scarico saranno valutate al metro lineare; la quantificazione verrà effettuata misurando l'effettivo sviluppo lineare in opera (senza tener conto delle parti sovrapposte) comprendendo linearmente anche i pezzi speciali, gli sfridi, i materiali di tenuta.
b) Apparecchiature
- Gli organi di intercettazione, misura e sicurezza, saranno valutati a numero nei rispettivi diametri e dimensioni. Sono comprese le incidenze per i pezzi speciali di collegamento ed i materiali di tenuta.
- Le bocche di lupo, le caditoie, le griglie, tombini ecc saranno valutati a numero.
- Gli apparecchi per lo smaltimento delle acque meteoriche saranno valutati a numero secondo le rispettive caratteristiche costruttive e di funzionamento ed in relazione alla portata.
Manodopera
Gli operai per i lavori in economia dovranno essere idonei al lavoro per i quali sono richiesti e dovranno essere provvisti dei necessari attrezzi.
L'Appaltatore è obbligato, senza compenso alcuno, a sostituire tutti quegli operai che non riescano di gradimento alla direzione dei lavori.
Circa le prestazioni di manodopera saranno osservate le disposizioni e convenzioni stabilite dalle Leggi e dai contratti collettivi di lavoro, stipulati e convalidati a norma delle leggi sulla disciplina giuridica dei rapporti collettivi.
Nell'esecuzione dei lavori che formano oggetto del presente appalto, l'impresa si obbliga ad applicare integralmente tutte le norme contenute nel contratto collettivo nazionale di lavoro per gli operai dipendenti dalle aziende industriali edili ed affini e negli accordi locali integrativi dello stesso, in vigore per il tempo e nella località in cui si svolgono i lavori anzidetti.
L'impresa si obbliga altresì ad applicare il contratto e gli accordi medesimi anche dopo la scadenza e fino alla sostituzione e, se cooperative, anche nei rapporti con i soci.
I suddetti obblighi vincolano l'impresa anche se non sia aderente alle associazioni stipulanti o receda da esse e indipendentemente dalla natura industriale stessa e da ogni altra sua qualificazione giuridica, economica o sindacale.
L'impresa è responsabile in rapporto alla stazione appaltante dell'osservanza delle norme anzidette da parte degli eventuali subappaltatori nei confronti dei rispettivi loro dipendenti, anche nei casi in cui il contratto collettivo non disciplini l'ipotesi del subappalto.
Il fatto che il subappalto sia o non sia stato autorizzato, non esime l'impresa dalla responsabilità di cui al comma precedente e ciò senza pregiudizio degli altri diritti della stazione appaltante.
Non sono, in ogni caso, considerati subappalti le commesse date dall'impresa ad altre imprese:
a. per la fornitura di materiali;
b. per la fornitura anche in opera di manufatti ed impianti speciali che si eseguono a mezzo di ditte specializzate.
In caso di inottemperanza agli obblighi precisati nel presente articolo, accertata dalla stazione appaltante o ad essa segnalata dall'Ispettorato del Lavoro, la stazione appaltante medesima comunicherà all'impresa e, se nel caso, anche all'Ispettorato suddetto, l'inadempienza accertata e procederà ad una detrazione del 20% sui pagamenti in acconto, se i lavori sono in corso di esecuzione, ovvero alla sospensione del pagamento del saldo, se i lavori sono stati ultimati, destinando le somme così accantonate a garanzia dell'adempimento degli obblighi di cui sopra.
Il pagamento all'impresa delle somme accantonate non sarà effettuato sino a quando dall'Ispettorato del Lavoro non sia stato accertato che gli obblighi predetti sono stati integralmente adempiuti.
Per le detrazioni e sospensione dei pagamenti di cui sopra, l'impresa non può porre eccezioni alla stazione appaltante, né ha titolo al risarcimento danni.
Noleggi
Le macchine e gli attrezzi dati a noleggio debbono essere in perfetto stato di servibilità e provvisti di tutti gli accessori necessari per il loro regolare funzionamento.
Sono a carico esclusivo dell'Appaltatore la manutenzione degli attrezzi e delle macchine.
Il prezzo comprende gli oneri relativi alla mano d'opera, al combustibile, ai lubrificanti, ai materiali di consumo, all'energia elettrica ed a tutto quanto occorre al funzionamento delle macchine.
Con i prezzi di noleggio delle motopompe oltre la pompa sono compensati il motore, o la motrice, il gassogeno, e la caldaia, la linea per il trasporto dell'energia elettrica ed, ove occorra, anche il trasformatore.
I prezzi di noleggio di meccanismi in genere si intendono corrisposti per tutto il tempo durante il quale i meccanismi rimangono a piè d'opera a disposizione dell'Amministrazione e cioè anche per le ore in cui i meccanismi stessi non funzionano, applicandosi il prezzo stabilito per meccanismi in funzione soltanto alle ore in cui essi sono in attività di lavoro; quello relativo a meccanismi in riposo in ogni altra condizione di cose anche per tutto il tempo impiegato per riscaldare la caldaia e per portare a regime i meccanismi.
Nel prezzo del noleggio sono compresi e compensati gli oneri e tutte le spese per il trasporto a piè d'opera, montaggio, smontaggio ed allontanamento dei detti meccanismi.
Per il noleggio dei carri e degli autocarri il prezzo verrà corrisposto soltanto per le ore di effettivo lavoro rimanendo escluso ogni compenso per qualsiasi altra causa o perditempo.
Trasporti
Con i prezzi dei trasporti si intende compensata anche la spesa per i materiali di consumo, la manodopera del conducente, e ogni altra spesa occorrente.
I mezzi di trasporto per i lavori in economia debbono essere forniti in pieno stato di efficienza e corrispondere alle prescritte caratteristiche.
La valutazione delle materie da trasportare è fatta a seconda dei casi, a volume od a peso con riferimento alla distanza.
ART. 26
DISPOSIZIONI GENERALI RELATIVE AI PREZZI DEI LAVORI A MISURA E DELLE SOMMINISTRAZIONI PER OPERE IN ECONOMIA – ELENCO PREZZI - INVARIABILITÀ DEI PREZZI
I prezzi unitari in base ai quali, dopo deduzione del pattuito ribasso d'asta, saranno pagati i lavori appaltati a misura e le somministrazioni, sono come già detto, desunti dalla Tariffa dei prezzi approvata con Deliberazione della Giunta Regionale n. 412 del 6 agosto 2012, adottata da Roma Capitale con Deliberazione della Giunta Capitolina n. 197 del giorno 8 maggio 2013 e, in carenza, con i prezzi desunti dalla Tariffa dei prezzi Speciali adeguati all’anno corrente con gli indici ISTAT. In carenza possono essere formati in accordo Nuovi Prezzi.
Essi compensano:
a) circa i materiali, ogni spesa (per fornitura, trasporto, dazi, cali, perdite, sprechi, ecc.) nessuna eccettuata, che venga sostenuta per darli pronti all'impiego, a piede di qualunque opera;
b) circa gli operai e mezzi d'opera, ogni spesa per fornire i medesimi di attrezzi e utensili del mestiere, nonché per premi di assicurazioni sociali, per illuminazione dei cantieri in caso di lavoro notturno;
c) circa i noli, ogni spesa per dare a piè d'opera i macchinari e mezzi pronti al loro uso;
d) circa i lavori a misura ed a corpo, tutte le spese per forniture, lavorazioni, mezzi d'opera, assicurazioni d'ogni specie, indennità di cave, di passaggi o di deposito, di cantiere, di occupazione temporanea e d'altra specie, mezzi d'opera provvisionali, carichi, trasporti e scarichi in ascesa o discesa, ecc., e per quanto occorre per dare il lavoro compiuto a perfetta regola d'arte, intendendosi nei prezzi stessi compreso ogni compenso per gli oneri tutti che l'Appaltatore dovrà sostenere a tale scopo, anche se non esplicitamente detti o richiamati nei vari articoli o nell'elenco dei prezzi del presente Capitolato.
I prezzi medesimi, per lavori a misura ed a corpo, nonché il compenso a corpo, diminuiti del ribasso offerto, si intendono accettati dall'Appaltatore in base ai calcoli di sua convenienza, a tutto suo rischio. Essi sono fissi ed invariabili.
ART. 27
CONDOTTA DEI LAVORI
Norme generali condotta dei lavori
Nella esecuzione delle opere l'Appaltatore dovrà attenersi a quanto previsto nei documenti di contratto e seguire scrupolosamente le istruzioni della Direzione dei Lavori.
L'Appaltatore ha la responsabilità circa l'esatto adempimento degli ordini impartiti e dalla perfetta esecuzione delle opere, della scrupolosa osservanza delle buone regole dell'arte e dell'ottima qualità di ogni materiale impiegato, anche se eventuali deficienze fossero passate inosservate al momento dell'esecuzione.
La stazione appaltante si riserva ogni più ampia facoltà di indagini e di sanzioni in qualsiasi momento, anche posteriore alla esecuzione delle opere.
E' fatto obbligo all'Appaltatore di avvertire in tempo debito (a mezzo fax, e-mail, pec ecc) la Direzione Lavori perché provveda a far rilevare le misure ed i pesi di quelle quantità che rimarrebbero nascoste od inaccessibili, o comunque non verificabili, con la prosecuzione del lavoro, e ciò sotto pena di inammissibilità di ogni riserva in seguito eventualmente avanzata in merito alle quantità stesse.
I lavori da effettuarsi su aree demaniali o in prossimità delle stesse o di manufatti pubblici o privati, o di stabilimenti in esercizio o di aree di pertinenza delle XX.XX. o di altri, dovranno essere eseguiti dall'Appaltatore rispettando le norme/regolamenti dei proprietari interessati. I lavori dovranno essere condotti in modo da non arrecare disturbo o intralcio al funzionamento degli impianti stessi.
Qualora la D.L. ed il Responsabile del procedimento lo ritengano necessario, l'Appaltatore dovrà, nel caso se ne manifestasse la necessità ed a sua cura e spese, far redigere, da tecnico abilitato: i disegni costruttivi, i calcoli di stabilità relativi a tutte le opere provvisionali e/o strutturali, di tracciamento stradale, la relazione geotecnica; tutti gli elaborati dovranno esser conformi alle vigenti disposizioni di legge.
Gli elaborati progettuali dovranno essere redatti da un professionista appositamente qualificato che nell’ultimo decennio abbia svolto almeno due progettazioni nelle categorie di lavorazioni di cui alla legge 143/49 corrispondenti alle tipologie di lavori del presente Capitolato.
Gli elaborati di cui sopra saranno esaminati dalla D.L. che darà l'eventuale benestare entro 10 gg.; qualora detti elaborati non riportino l'approvazione della D.L. l'Appaltatore dovrà far predisporre le opportune modifiche, secondo le direttive ricevute. La mancata approvazione degli elaborati presentati dall'Appaltatore, qualora comunicata dalla D.L. entro la predetta data, non darà diritto allo stesso di reclamare o pretendere alcuna proroga.
Gli elaborati approvati sono impegnativi per l'Appaltatore che dovrà rispettare le modalità ed i termini, mentre la D.L. ha facoltà di apportare, anche in corso d'opera, modifiche non di rilievo agli elaborati, senza che per tali ragioni l'Appaltatore possa sollevare eccezioni o richiedere indennizzi.
L'Appaltatore rimane l'unico responsabile oltre che della esecuzione delle opere, anche dei disegni costruttivi, dei calcoli di stabilità relativi a tutte le opere provvisionali e/o strutturali, del tracciamento stradale, della relazione geotecnica nonostante l'esame, i suggerimenti e l'accettazione della Direzione Lavori.
Personale impiegato provviste - mezzi d'opera
La sottoscrizione del verbale di consegna dei lavori è implicita dichiarazione dell’Appaltatore di aver immediatamente pronti -e sempre disponibili per il prosieguo dell’appalto- gli operai, i materiali e mezzi d'opera occorrenti per il buon andamento del pronto intervento, manutenzione, puntuale esecuzione di ogni obbligo di contratto - compresa l'esecuzione di lavori speciali che eventualmente si rendessero necessari.
L'Appaltatore dovrà provvedere alla condotta dei lavori con personale tecnico idoneo, di provata capacità ed adeguato anche numericamente alle necessità.
Il tecnico nominato dall'Appaltatore quale Direttore di Cantiere dovrà assolvere a tutti gli adempimenti previsti dai regolamenti in vigore per la realizzazione delle opere, anche di quelle strutturali qualora se ne verificasse la necessità di esecuzione, sollevando al riguardo interamente la D.L. da qualsiasi responsabilità.
L'Appaltatore risponderà direttamente del Direttore del Cantiere, del personale delegato al pronto intervento, di quello delegato al ritiro degli ordini, di tutto il personale addetto al cantiere medesimo.
Tutto il personale dovrà essere di gradimento della D.L. che, per motivate ragioni, può richiedere l'allontanamento dal cantiere di qualunque addetto ai lavori.
La eventuale custodia dei cantieri, richiesta o meno dalla Direzione dei Lavori, dovrà essere affidata a personale che risponda ai requisiti di cui all'art. 22 della legge 646/82.
Ordini, comunicazioni, istruzioni
Gli ordini, le comunicazioni, le istruzioni saranno date all'Appaltatore, per iscritto.
L’Appaltatore è obbligato a comunicare alla D.L., con lettera raccomandata, entro 5 gg dalla consegna dei lavori il nominativo/i del/i proprio/i dipendente/i:
a) responsabile/i del pronto intervento, che dovrà/anno essere reperibile/i tutti i giorni, inclusi i festivi, 24 ore su 24, al recapito telefonico della rete urbana e/o al telefono mobile dell’impresa;
b) delegato/i al ritiro giornaliero -presso la Direzione dei Lavori ed in cantiere- degli ordini, comunicazioni ed istruzioni relativi ai lavori da eseguire, rilasciandone ricevuta;
Analogamente l’impresa è obbligata a comunicare, con lettera raccomandata entro 10gg, ogni variazione del recapito, dei numeri telefonici o del/i nominativo/i del/i proprio/i incaricato/i.
I lavori a tutela della pubblica incolumità, anche se di limitata entità, in qualsiasi luogo della zona in consegna, dovranno essere iniziati immediatamente e con l'obbligo di condurli con la massima celerità, anche con prestazione festive e/o notturne.
I lavori verranno ordinati normalmente con ordinativo scritto dalla D.L. ma, in caso di urgenza, l'ordine potrà essere verbale, con trascrizione entro il secondo giorno lavorativo successivo; nell’ordine saranno indicati luoghi, modi e tempi d’intervento.
Un ordinativo è da intendersi eseguito quando ogni ordine di lavoro in esso contenuto sia stato realizzato (a meno che la D.L. abbia emesso ulteriore ordinativo a variante).
I lavori si svolgeranno di norma nelle ore diurne ma, quando la Direzione Lavori lo reputi necessario per garantire la tempestività della ultimazione delle opere o di loro parti, e/o per sopravvenute esigenze di traffico, e/o di interesse pubblico, dovranno -senza che ciò costituisca pretesa di compensi e/o indennizzi oltre quelli dovuti- proseguire anche durante le ore notturne (nel pieno rispetto delle normative in materia e di quanto disposto nel presente Contratto) e festive, svolgersi con l’attivazione anche fino a quattro cantieri contemporanei, con più turni di lavoro, assicurando l’attività del cantiere per almeno 12 (dodici) ore giornaliere.
Sono considerate trasgressioni agli obblighi contrattuali, passibili della penalità di cui all'omonimo articolo, rimanendo salvo ed impregiudicato ogni diritto ed azione dell’Xxx.xx Comunale verso l'Impresa inadempiente: il rifiuto a ricevere ordinativi e/o a sottoscriverli per ricevuta; la mancata esecuzione degli ordini; ogni ritardo e/o inadempienza e/o difformità circa i luoghi, modi e tempi d’intervento indicati negli ordinativi.
Circa il ritardato inizio dei lavori si precisa che, trascorsi cinque giorni dalla data indicata nell'ordinativo senza che l'Impresa li abbia effettivamente cominciati, l'Amministrazione ha facoltà, senza obblighi di ulteriori atti, di annullare l’ordinativo ed applicare la penale di cui al seguente art. 21 del presente Capitolato e di affidare i lavori stessi ad altra Ditta. La spesa sostenuta per le opere eseguite d'Ufficio dovrà essere interamente rimborsata dall'Appaltatore all'Amministrazione, tramite addebito a partire dal primo stato di avanzamento immediatamente successivo all'esecuzione dei lavori d'Ufficio.
L'Impresa rimane unica responsabile per eventuali incidenti o danni dipendenti dal ritardo/rifiuto del ritiro degli ordinativi, la mancata esecuzione dei lavori e/o il ritardo nella loro esecuzione.
Disposizioni generali di cantiere
I lavori saranno di norma eseguiti in soggezione di traffico, anche con fasi operative successive, per le quali occorrerà approntare ripetute deviazioni provvisorie e segnaletica di cantiere.
Sono a totale carico dell’impresa (cfr sezione D) gli oneri per:
a) la recinzione, segnaletica e segnalazione -sia di giorno che di notte- degli sbarramenti, del cantiere, delle deviazioni di traffico;
b) garantire l’accessibilità agli edifici dei mezzi di soccorso, pedoni e veicoli;
c) il mantenimento in ogni tempo delle condizioni di sicurezza, sia per la pubblica incolumità che per il traffico, di tutti i cantieri in consegna;
d) l’allontanamento di ogni risulta;
e) lo svolgersi, contemporaneamente nello stesso cantiere, dei lavori affidati ad altre Ditte, anche alle dipendenze di altri Uffici del Comune.
Lavori in prossimità di alberature
Nel corso dei lavori dovrà limitarsi al massimo la compromissione delle alberature.
È assolutamente vietato manomettere gli spazi in terra intorno alle essenze arboree, anche con scarichi di sostanze nocive (oli, nafte, risulte di conglomerati bituminosi etc.).
Tali sostanze andranno smaltite con i modi prescritti per legge, presso le relative discariche.
Va di norma evitata l'esecuzione di lavori a distanze inferiori di m 2.50 dalle alberature; nei casi in cui non fosse possibile per motivi di traffico o per l'esistenza di canalizzazioni, si dovrà procedere mediante tecniche particolari di scavo (non escluso lo scavo a mano eventualmente parziale) previa autorizzazione scritta della Direzione Lavori; i criteri da seguire andranno definiti, di volta in volta, d'intesa con il Servizio Giardini.
Dovrà essere evitato, fin dove possibile, di includere le alberature nelle aree di cantiere. In caso di assoluta necessità i criteri e le misure di salvaguardia da adottare per il verde dovranno essere concordate con il Servizio Giardini.
Per constatate inadempienze rispetto a quanto sopra prescritto si provvederà all'applicazione delle penali previste nel presente contratto, nonchè alla detrazione del danno subito dall'Amministrazione.
La detrazione avverrà, previo verbale di constatazione del danno stesso e sua valutazione dell'entità effettuata d’intesa col Servizio Giardini, direttamente nel primo mandato di pagamento successivo all’accertamento del danneggiamento.
In alternativa e previo benestare del Servizio Giardini, ferma restando l'applicazione della penale di cui sopra, potrà essere consentita la sostituzione, a cura e spese dell'appaltatore, delle alberature danneggiate con altre idonee, eventualmente in numero maggiore, del cui attecchimento e manutenzione l'appaltatore resterà responsabile fino al collaudo definitivo del presente appalto.
Emissioni sonore
L'uso dei macchinari ed attrezzature di cantiere è disciplinato, per quanto attiene alle emissioni sonore, dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 1 marzo 1991 "Limiti massimi di esposizione al rumore negli ambienti abitativi e nell'ambiente esterno", e s.m.i e dall'ordinanza Sindacale n. 151 del 21.1.88 e s.m.i.
I motocompressori ed i gruppi elettrogeni debbono essere opportunamente schermati, in modo che il livello di rumore ambientale non superi di 5 DBA (con sorgenti in funzione) il livello del rumore residuo misurato senza le sorgenti in funzione, dalle ore 7.00 alle ore 22.00.
Dalle ore 22.00 alle ore 7.00 (notturne) il funzionamento dei predetti macchinari è vietato.
I martelli pneumatici e le apparecchiature consimili debbono essere di tipo "silenziato" ed il loro funzionamento deve essere limitato dalle ore 7.00 alle ore 14.00 e dalle ore 16.00 alle ore 19.00.
In caso di violazione si procederà alla denuncia alla Autorità Giudiziaria (Art. 650 C.P.).
Qualora si renda necessaria l’effettuazione di lavori in orario notturno l’Amministrazione provvederà alla loro autorizzazione con Ordinanza del Sindaco.