Presidenza del Consiglio dei Ministri
Presidenza del Consiglio dei Ministri
Dipartimento per le politiche giovanili e il Servizio civile universale
Unione Province d’Italia
la Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le politiche giovanili e il Servizio civile universale, C.F. 80188230587, avente sede in Roma, Via della Ferratella in Laterano n. 51, rappresentato dal cons. Xxxxx Xx Xxxxxx, Capo del Dipartimento, di seguito “Dipartimento”
E
l’Unione delle Province d’Italia - UPI (C.F. 80228090587), avente sede in Roma, in Xxxxxx Xxxxxxxx, x. 0, rappresentata dal xxxx. Xxxxx Xxxxxxxxx, nella sua qualità di Direttore Generale, di seguito “UPI”,
di seguito anche indicate collettivamente “le Parti”
PREMESSO CHE
− l’art. 19, comma 2, del decreto legge 4 luglio 2006, n. 223, convertito, con modificazioni, dalla legge 4 agosto 2006, n. 248, ha istituito presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri il Fondo per le politiche giovanili, al fine di promuovere il diritto dei giovani alla formazione culturale e professionale e all’inserimento nella vita sociale, anche attraverso interventi volti ad agevolare la realizzazione del diritto dei giovani all’abitazione, nonché a facilitare l’accesso al credito per l’acquisto e l’utilizzo di beni e servizi;
− l’art. 15 del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 1 ottobre 2012, recante “Ordinamento delle strutture generali della Presidenza del Consiglio dei Ministri”, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 288 in data 11 dicembre 2012, attribuisce al Dipartimento funzioni di promozione e raccordo delle azioni di Governo per l’attuazione delle politiche in favore dei giovani;
− l’Intesa rep. n. 45/CU, sancita in data 5 maggio 2021 in sede di Conferenza Unificata individua, all’art. 3, comma 1, lett. b), la quota parte del Fondo per le politiche giovanili determinata nella misura del 3%, destinata alla realizzazione di progetti ed azioni rivolti alle Province;
− l’art. 4, comma 2, del decreto del Ministro per le politiche giovanili in data 9 giugno 2021, recante “Riparto del Fondo nazionale per le politiche giovanili per l’anno 2021”, registrato dalla Corte dei conti in data 6 luglio 2021 al n. 1736, che destina, per l’anno 2021, alle misure, azioni e progetti rivolti alle Province, rappresentate dall’UPI, una quota del Fondo pari al 3%, quantificata in euro 1.045.455,00;
− ai sensi dell’art. 3, comma 2, della citata Intesa, “… le modalità di programmazione, realizzazione e monitoraggio delle iniziative in favore del sistema delle Autonomie locali sono oggetto di specifici Accordi per l’anno 2021, da stipularsi … tra il Dipartimento e l’UPI, …, successivamente alla registrazione del decreto ministeriale recante “Riparto delle risorse finanziarie del Fondo nazionale per le politiche giovanili per l’anno 2021”;
− l’UPI è l’Associazione che rappresenta tutte le Province italiane, svolge compiti di valorizzazione, promozione, supporto tecnico e politico in favore delle associate e promuove la tutela delle istanze locali presso il Governo e il Parlamento, per promuovere la realizzazione di un ordinamento amministrativo che valorizzi le Province come enti esponenziali delle popolazioni residenti nell'ambito delle rispettive circoscrizioni territoriali;
− l’UPI è parte della Conferenza Unificata e della Conferenza Stato-Città e Autonomie locali ai sensi del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281 e rappresenta le Province presso il Parlamento, il Governo, gli organismi comunitari e, d’intesa con le Unioni regionali interessate, nei confronti delle Regioni, curando le attività di collegamento con altri organismi rappresentativi degli enti locali;
− è necessario dare attuazione a quanto previsto dall’art. 3, comma 2, dell’Intesa rep. n.
45/CU/2021;
− UPI è ricompresa nell’Elenco dell’Istituto nazionale di statistica (ISTAT), recante l’indicazione delle Amministrazioni pubbliche inserite nel conto economico consolidato e individuate ai sensi dell’art. 1, comma 3, della legge n. 196/2009;
− con nota n. 422, in data 8 novembre 2021, UPI ha trasmesso una proposta per l’utilizzo delle risorse del Fondo per il 2021;
− in attuazione di quanto previsto dall’art. 11 della legge 16 gennaio 2003, n. 3 (come modificato dall’art. 41, comma 1, del decreto legge 16 luglio 2020, n. 76, convertito, con modificazioni, dalla legge 11 settembre 2020, n. 120) e della successiva Delibera CIPE attuativa n. 63 del 26 novembre 2020, UPI ha provveduto ad acquisire il CUP per le iniziative di cui all’articolo 4, comma 2, lett. b) e c) del presente Accordo; per quanto concerne l’iniziativa di cui all’articolo 4, comma 2, lett. a) del presente Accordo, considerato che il CUP deve essere richiesto solo in presenza di progetti di investimento pubblico e non per meri trasferimenti finanziari, come specificato anche dalla Delibera CIPE n. 143 del 27 dicembre 2002 (“…il CUP dovrà essere successivamente richiesto, da parte dei soggetti responsabili … in sede di utilizzo di tali risorse”), la responsabilità della richiesta del CUP è attribuita ai soggetti titolari dei progetti da realizzare;
− per l’iniziativa di cui all’articolo 4, comma 2, lett. a) del presente Accordo, UPI si impegna a verificare il rispetto delle suddette disposizioni, dandone evidenza al Dipartimento;
TUTTO QUANTO PREMESSO SI CONVIENE QUANTO SEGUE
Art. 1 - Valore delle premesse
1. Le premesse, gli atti e i documenti richiamati nelle medesime premesse e nella restante parte del presente atto, seppur non materialmente allegati, costituiscono parte integrante e sostanziale dell’Accordo stesso.
Art. 2 – Oggetto dell’Accordo
1. Il presente Accordo disciplina le modalità di programmazione, realizzazione, monitoraggio e valutazione delle azioni e dei progetti delle Province finanziate con la quota parte del “Fondo per le politiche giovanili 2021”, pari ad euro 1.045.455,00 (unmilionequarantacinquemilaquattrocentocinquantacinque/00).
2. L’iniziativa di cui al comma 1 è la seguente: “Azione ProvincEgiovani 2021”.
3. Il materiale prodotto da UPI, ai fini della realizzazione della iniziativa di cui al presente Accordo, deve riportare il logo del Dipartimento e l’indicazione che la stessa è realizzata anche grazie al cofinanziamento concesso dal Dipartimento per le politiche giovanili e il Servizio civile universale a valere sul “Fondo per le politiche giovanili – Anno 2021”. A tal fine, UPI è autorizzata all’uso ed alla riproduzione del logo esclusivamente e limitatamente per la realizzazione delle iniziative di cui al presente Accordo.
Art. 3 - Efficacia. Durata. Proroga
1. Il presente Accordo è efficace a decorrere dalla data di comunicazione, a cura del Dipartimento, dell’avvenuta registrazione del relativo decreto di approvazione da parte dei competenti organi di controllo.
2. UPI si impegna a trasmettere al Dipartimento, entro 15 (quindici) giorni dalla suddetta data, ai fini della successiva approvazione, il programma di attuazione della iniziativa, comunicando la data di effettivo avvio delle attività che, comunque, non può essere antecedente alla data di registrazione del decreto di approvazione di cui al precedente comma 1.
3. L’Accordo ha durata di mesi 12 (dodici) a decorrere dalla data di comunicazione dell’avvenuta registrazione del decreto di approvazione.
4. La durata può essere prorogata per un massimo di dodici mesi, previa formale e motivata richiesta da parte di UPI, purché inviata almeno trenta giorni prima della data di scadenza del presente Accordo. La concessione della proroga, che è subordinata alla riconosciuta sussistenza di ragioni di necessità ed opportunità, non costituisce, comunque, motivo di maggiorazione del cofinanziamento.
Art. 4 – Cofinanziamento
1. La quota del “Fondo per le politiche giovanili 2021”, destinata a cofinanziare azioni e progetti proposti dalle Province, è complessivamente pari ad euro 1.045.455,00.
2. Il cofinanziamento, di cui al precedente comma, è così ripartito:
a) euro 960.000,00 (novecentosessantamila/00) a titolo di cofinanziamento per l’iniziativa “Azione ProvincEgiovani 2021”;
b) euro 22.755,00 (ventiduemilasettecentocinquantacinque/00) per le attività di comunicazione e disseminazione, nonché organizzazione di eventi e gadget per la premiazione dei progetti nell’ambito dell’iniziativa “Azione ProvincEgiovani 2021” (CUP G59J21012130001);
c) euro 62.700,00 (sessantaduemilasettecento/00) in favore di UPI, a titolo di contributo a copertura delle spese sostenute per lo svolgimento delle attività di programmazione, monitoraggio e rendicontazione (CUP G51B21006120001).
3. UPI si impegna a presentare al Dipartimento, al fine di acquisirne l’approvazione preventiva, eventuali proposte di modifica e/o integrazione delle azioni sopra citate, nonché di rimodulazione delle risorse tra le linee di azioni e gli interventi programmati già in corso di realizzazione, adeguatamente motivate.
4. UPI prende atto ed accetta che il Dipartimento non assume altri oneri oltre l’importo stabilito nel comma 1 del presente articolo.
Art. 5 – Modalità, termini di erogazione del cofinanziamento e monitoraggio
1. L’erogazione del cofinanziamento, pari a complessivi euro 960.000,00, per le iniziative di cui all’art. 4, comma 2, lett. a) è disposta in favore di UPI secondo le seguenti modalità:
a) una prima quota, pari al 30% del cofinanziamento, successivamente alla registrazione del decreto di approvazione dell’Accordo da parte degli organi di controllo, previa presentazione, a firma del rappresentante legale di UPI, di:
− formale richiesta di pagamento;
− dichiarazione attestante l’avvenuto avvio delle attività;
b) la seconda quota, pari ad un ulteriore 30%, fino al 60% del cofinanziamento, decorso almeno il primo semestre di attività, previa presentazione, a firma del rappresentante legale di UPI, di:
− formale richiesta di pagamento;
− rendiconto riepilogativo attestante spese sostenute e quietanzate per un valore pari al 30% del cofinanziamento;
− relazione sullo stato di esecuzione delle attività;
c) la terza quota del cofinanziamento, pari ad un ulteriore 30%, fino al 90% del cofinanziamento, previa presentazione, a firma del rappresentante legale di UPI, di:
− formale richiesta di pagamento;
− rendiconto riepilogativo attestante spese sostenute e quietanzate per un valore pari al 60% del cofinanziamento;
− relazione sullo stato di esecuzione delle attività;
d) la quarta quota a saldo, comunque non eccedente il restante 10% del cofinanziamento, previa presentazione, a firma del rappresentante legale di UPI, di:
− formale richiesta di pagamento;
− rendiconto riepilogativo attestante spese sostenute e quietanzate per un valore pari al restante 40% del cofinanziamento riconosciuto;
− relazione finale sulle attività svolte;
− dichiarazione nella quale si esprima una positiva valutazione circa le attività realizzate.
2. Con riferimento alle iniziative di cui all’art. 4, comma 2, lett. a), fermo restando il limite del cofinanziamento riconosciuto, pari ad euro 960.000,00, il Dipartimento erogherà comunque, a titolo di saldo, un cofinanziamento non superiore al totale delle spese effettivamente rendicontate, sostenute e quietanzate. La documentazione relativa al saldo dovrà essere trasmessa al Dipartimento entro 60 giorni dalla data di conclusione delle attività; la quota a saldo sarà erogata dal Dipartimento, previa verifica della documentazione pervenuta, entro 60 giorni dal ricevimento della stessa, fatte salve situazioni non prevedibili che giustifichino una sospensione dei termini.
3. UPI verifica l’effettivo pagamento delle somme rendicontate da parte degli enti beneficiari e, nel caso in cui l’ammontare delle somme rendicontate risulti inferiore al cofinanziamento già erogato agli enti beneficiari, chiede la restituzione della quota di cofinanziamento corrisposta in eccedenza e provvede a riversarla nella contabilità speciale n. 350 - 22330 intestata alla Presidenza del Consiglio dei Ministri - codice fiscale 80188230587 - IBAN: XX00X0000000000000000000000 - indicando nella disposizione del bonifico il codice fiscale del versante e la seguente causale: “Restituzione economie di spesa risultanti dall’accordo di collaborazione con il Dipartimento per le politiche giovanili e il Servizio civile universale, da far confluire nella quota nazionale del capitolo 853 - Fondo per le politiche giovanili”.
4. L’erogazione della somma, pari ad euro 22.755,00, per le attività di comunicazione e disseminazione, nonché organizzazione di eventi e gadget per la premiazione dei progetti nell’ambito dell’iniziativa “Azione ProvincEgiovani 2021”, di cui all’art. 4, comma 2, lett. b), è disposta secondo le seguenti modalità:
a) una prima quota, pari al 30%, successivamente alla registrazione del decreto di approvazione dell’Accordo da parte degli organi di controllo, previa presentazione, a firma del rappresentante legale di UPI, di:
− formale richiesta di pagamento;
− dichiarazione attestante l’avvenuto avvio delle attività;
b) una seconda quota, pari ad un ulteriore 40%, decorso almeno il primo semestre di attività, previa presentazione, a firma del rappresentante legale di UPI, di:
− formale richiesta di pagamento;
− rendiconto riepilogativo, attestante spese sostenute e quietanzate per un valore pari al 30% del contributo riconosciuto;
− relazione sulle attività svolte nel primo semestre di attività;
c) una terza quota a saldo, pari ad un ulteriore 30%, fino al 100%, previa presentazione, a firma del rappresentante legale di UPI, di:
− formale richiesta di pagamento;
− rendiconto riepilogativo, attestante spese sostenute e quietanzate per un valore pari al restante 70% del contributo riconosciuto;
− relazione sulle attività svolte che illustri le attività di comunicazione e disseminazione realizzate, nonché quelle relative all’organizzazione di eventi e alla premiazione dei progetti.
5. Con riferimento al contributo di cui all’art. 4, comma 2, lett. b), fermo restando il limite della somma riconosciuta, pari ad euro 22.755,00, il Dipartimento erogherà comunque, a titolo di saldo, un contributo non superiore al totale delle spese effettivamente rendicontate, sostenute e quietanzate. La documentazione relativa al saldo dovrà essere trasmessa al Dipartimento entro 60 giorni dalla data di conclusione delle attività; la quota a saldo sarà erogata dal Dipartimento, previa verifica della documentazione pervenuta, entro 60 giorni dal ricevimento della stessa, fatte salve situazioni non prevedibili che giustifichino una sospensione dei termini.
6. L’erogazione della somma, pari ad euro 62.700,00, in favore di UPI, a titolo di contributo a copertura delle spese sostenute per lo svolgimento delle attività di programmazione, monitoraggio e rendicontazione, di cui all’art. 4, comma 2, lett. c), è disposta secondo le seguenti modalità:
a) una prima quota, pari al 30%, successivamente alla registrazione del decreto di approvazione dell’Accordo da parte degli organi di controllo, previa presentazione, a firma del rappresentante legale di UPI, di:
− formale richiesta di pagamento;
− dichiarazione attestante l’avvenuto avvio delle attività;
b) una seconda quota, pari ad un ulteriore 40%, decorso almeno il primo semestre di attività, previa presentazione, a firma del rappresentante legale di UPI, di:
− formale richiesta di pagamento;
− rendiconto riepilogativo, attestante spese sostenute e quietanzate per un valore pari al 30% del contributo riconosciuto;
− relazione sulle attività svolte nel primo semestre di attività;
c) una terza quota a saldo, pari ad un ulteriore 30%, fino al 100%, previa presentazione, a firma del rappresentante legale di UPI, di:
− formale richiesta di pagamento;
− rendiconto riepilogativo, attestante spese sostenute e quietanzate per un valore pari al restante 70% del contributo riconosciuto;
− relazione dettagliata sulle attività svolte che, ai fini del monitoraggio, illustri la valutazione dei risultati raggiunti e l’impatto delle iniziative cofinanziate.
7. Con riferimento al contributo di cui all’art. 4, comma 2, lett. c), fermo restando il limite della somma riconosciuta ad UPI, pari ad euro 62.700,00, il Dipartimento erogherà comunque, a titolo di saldo, un contributo non superiore al totale delle spese effettivamente rendicontate, sostenute e quietanzate. La documentazione relativa al saldo dovrà essere trasmessa al Dipartimento entro 60 giorni dalla data di conclusione delle attività; la quota a saldo sarà erogata dal Dipartimento, previa verifica della documentazione pervenuta, entro 60 giorni dal ricevimento della stessa, fatte salve situazioni non prevedibili che giustifichino una sospensione dei termini.
8. Le richieste di pagamento sono da intestare alla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento delle politiche giovanili e il Servizio civile universale - ed inviate all’indirizzo PEC xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx@xxx.xxxxxxx.xx.
9. L’erogazione del cofinanziamento e del contributo è disposta mediante accreditamento sul conto corrente infruttifero IBAN: IT 93M 03069 05020 100000047053 presso Banca Intesa San Paolo, intestato ad UPI.
10. Il Dipartimento non risponde di eventuali ritardi nell’erogazione del contributo causati da controlli di legge oppure dovuti ad indisponibilità di cassa. Di tale eventualità verrà data pronta comunicazione ad UPI.
11. Le risorse, che si rendessero eventualmente disponibili alla conclusione del presente Accordo, sono interamente destinate ad iniziative in favore dei giovani da concordarsi tra le Parti.
Art. 6 – Tracciabilità dei flussi finanziari
1. Le Parti danno atto che il presente Accordo, avendo ad oggetto l’erogazione di un mero cofinanziamento di attività progettuali ad Ente senza fine di lucro, non rientra nel campo di applicazione di cui all’articolo 3, comma 1, della legge 3 agosto 2010, n. 136 e successive modifiche ed integrazioni. Tuttavia, ai sensi dell’articolo 6, comma 1, della predetta legge, che trova applicazione anche in materia di erogazione e concessioni di provvidenze pubbliche di qualsivoglia natura, i pagamenti a favore di terzi potranno essere effettuati da UPI unicamente avvalendosi dello strumento del bonifico bancario o postale.
2. Il Dipartimento non procederà ai trasferimenti finanziari in favore di UPI, di cui al presente Accordo, in mancanza di esplicita dichiarazione, da riportare in calce alle richieste di pagamento, in ordine all’integrale rispetto della disposizione legislativa di cui al comma 1, anche con riferimento ai pagamenti effettuati da UPI a favore di terzi.
3. La violazione degli obblighi di tracciabilità finanziaria di cui al presente articolo comporterà, per UPI, l’applicazione della sanzione di cui al citato articolo 6, comma 1, della legge 3 agosto 2010, n. 136 e successive modifiche ed integrazioni. Trovano, inoltre, applicazione i commi 5 e 5bis del sopra citato articolo 6.
Art. 7 – Diffida ad adempiere. Risoluzione dell’Accordo
1. In caso di accertamento, in sede di esame delle relazioni di cui all’articolo 5, di grave inadempimento alle attività di cui al presente Accordo, per cause imputabili ad UPI, il Dipartimento richiede per iscritto ad UPI, a mezzo PEC, di adempiere a quanto previsto nel termine all’uopo indicato. Decorso inutilmente detto termine l’Accordo si intende risolto di diritto a decorrere dalla data indicata nell’atto di diffida.
2. Qualora si verifichi quanto disciplinato al precedente comma 1, UPI ha l’obbligo di provvedere, entro sessanta giorni dal ricevimento della relativa richiesta, alla restituzione delle somme non utilizzate sino alla data di risoluzione dell’Accordo stesso.
3. In caso di mancata o inesatta realizzazione delle attività garantite dagli enti beneficiari, UPI si impegna a richiedere l’esecuzione delle stesse entro il termine all’uopo indicato. Decorso infruttuosamente lo stesso, UPI è tenuta a richiedere ai predetti soggetti la restituzione delle somme eventualmente già erogate e non utilizzate.
Articolo 8 – Domicilio legale
1. Per qualsiasi comunicazione inerente al presente Accordo, le Parti eleggono domicilio presso le rispettive sedi, come indicate in epigrafe. Eventuali modifiche dei rispettivi domicili dovranno essere tempestivamente comunicate per iscritto dalla Parte interessata all'altra Parte. Ogni comunicazione dovrà essere indirizzata all'ultimo domicilio conosciuto ovvero alle rispettive PEC, per UPI xxx@xxxxxxxxxxx.xx per il Dipartimento xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx@xxx.xxxxxxx.xx.
Articolo 9 – Risoluzione controversie
1. Le Parti si impegnano a risolvere amichevolmente tutte le controversie che dovessero eventualmente insorgere tra loro in dipendenza del presente Accordo. In caso contrario, la risoluzione delle controversie in materia di formazione, conclusione ed esecuzione del presente Accordo sono riservate al Foro di Roma.
Il presente Accordo si compone di 9 articoli ed è sottoscritto con modalità digitale.
Per la Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento per le politiche giovanili e il Servizio civile universale | Per l’Unione delle Province d’Italia - UPI |
Il Capo Dipartimento | Il Direttore Generale |
cons. Xxxxx Xx Xxxxxx | xxxx. Xxxxx XXXXXXXXX |
ACCORDO 2021 UPI- Presidenza del Consiglio dei Ministri –
Dipartimento per le politiche giovanili e il Servizio civile universale
1. Premessa
PROPOSTA
Con riferimento al Fondo Nazionale per le Politiche Giovanili, istituito presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri e alla sua ripartizione per l’anno 2021, come sancita in data 5 maggio 2021 in sede di Conferenza Unificata, il presente documento presenta una proposta sintetica dei temi e delle modalità di sviluppo che l’Unione delle Province d’Italia (UPI) intende implementare per la gestione nell’annualità 2021 della quota parte del Fondo per le politiche giovanili.
Anche per l’anno 2021, l’Intesa sancita in Conferenza Unificata lo scorso 5 maggio assegna all’UPI il 3% del Fondo per le Politiche Giovanili, pari a 1.045.455 euro, che. Sempre relativamente all’annualità 2021 è intervenuto un incremento di risorse a seguito di successiva Intesa in Conferenza Unificata sancita il 4 agosto 2021, che assegna ad UPI un ulteriore importo di euro 1.050.000,00 che sarà oggetto di successivo Accordo con il Dipartimento.
L’iniziativa Azione ProvincEgiovani si rivolge ai giovani, attraverso un coinvolgimento del mondo associativo, delle scuole e degli enti di formazione e imprese, su tematiche di interesse ed attualità in linea con le priorità nazionali. UPI, alla luce dell’esperienza acquisita e coerentemente con le funzioni e il ruolo proprio delle Province, intende realizzare progetti territoriali finalizzati a sostenere azioni a favore dei giovani.
A tal fine, UPI ritiene strategico assicurare l’organizzazione dell’iniziativa attraverso la selezione di progetti presentati a livello territoriale dalle singole Province o da UPI Regionali, valutati sulla base di criteri e modalità stabiliti in un apposito avviso pubblico, così da favorire la mobilitazione dal basso nella progettazione e implementazione delle progettualità e l’individuazione di obiettivi rispondenti in maniera efficace ai bisogni dei singoli territori.
2. Contesto di riferimento
Le Province, sulla base della Legge n. 56/2014, esercitano, quali enti con funzioni di area vasta, un ruolo importante nella pianificazione territoriale provinciale di coordinamento e nell’assistenza agli enti locali, con una funzione specifica in materia di tutela e valorizzazione dell’ambiente, di gestione dell’edilizia scolastica e del proprio patrimonio di impianti sportivi (palestre, piscine, campi sportivi, spazi polifunzionali), nonché di programmazione della rete scolastica, spesso declinata in iniziative e progetti con il sistema dell’istruzione scolastica superiore.
Il patrimonio infrastrutturale delle Province, le loro competenze specifiche unite alla loro esperienza in attività di coinvolgimento del tessuto sociale ed economico del territorio, finalizzate alla promozione di una programmazione condivisa con gli Enti Locali e le Associazioni di giovani e tutto
1
il partenariato socioeconomico volta a facilitare la partecipazione giovanile, rappresentano la cornice
all’interno della quale si inserisce la presente proposta.
Per inquadrare correttamente le finalità della proposta si deve tenere conto che in questo anno dell’emergenza pandemica sono rimasti a casa oltre 8 milioni e mezzo di bambini e ragazzi che prima frequentavano i diversi gradi d’istruzione. I più penalizzati, ovunque, sono gli adolescenti e giovani poveri, per i quali la scuola, è la principale leva di riscatto economico, sociale, culturale. Le scuole – specialmente nelle periferie, nei quartieri poveri e nelle zone interne – sono i primi garanti dell’articolo 3 della Costituzione perché promuovono lo sviluppo di conoscenze condivise attivando la prossimità e la cooperazione, la legalità e il presidio delle regole, l’inclusione di ragazzi/e stranieri e con bisogni speciali. Sono aumentate, le disuguaglianze tra scuole, tra classi, tra ragazzi/e. La scuola “digitale” ha amplificato l’esclusione in istruzione e educazione1. Ancor più di prima, le condizioni socioeconomiche delle famiglie influenzano la capacità dei ragazzi/e di imparare e sentirsi parte di una comunità.
In questa fase di emergenza sanitaria, i ragazzi/e hanno vissuto in modi diversi la chiusura delle scuole. Non tutti hanno avuto la stessa chance di collegarsi a Internet per le lezioni a distanza, là dove gli insegnanti sono riusciti ad attivarle. Molte scuole, soprattutto quelle con minori mezzi e strumenti a disposizione-in particolare quelle ubicate nei contesti più periferici-, non sono state in grado di dare vita alle lezioni online.
Tutto è stato affidato alle capacità e alla creatività dei singoli docenti di far fronte all’emergenza. La socializzazione è un fattore educativo importantissimo, in quanto i giovani crescono nella condivisione e nella conoscenza con e degli altri, questo diritto adesso è stato in questi mesi di emergenza sanitaria messo duramente alla prova.
Il Rapporto sul Benessere Equo e Sostenibile in Italia2 evidenzia, inoltre, come la povertà educativa si sia aggravata non solo per quanto riguarda il livello di istruzione, di formazione e di competenze acquisite dai giovani, ma anche nel decisivo campo delle reti sociali, con il peggioramento dei livelli di partecipazione civica, politica e sociale dei giovanissimi. La condizione di povertà di un minore è multidimensionale, frutto del contesto economico, sanitario, familiare e abitativo, della disponibilità o meno di spazi accessibili e/o di occasioni di socialità e gioco, dell’assenza di servizi di cura e tutela dell'infanzia e dell’adolescenza. Essa non è solo legata alle cattive condizioni economiche, ma è povertà di relazioni, isolamento, cattiva alimentazione e scarsa cura della salute, carenza di servizi, di opportunità educative e di apprendimento non formale, che operino in integrazione con i percorsi educativi formali della scuola. La povertà educativa influisce sul livello di inclusione sociale, il cui indice nel 2017 ha registrato un peggioramento per quanto riguarda l’Italia ed è retrocesso dal 18° al 21° posto su scala xxxxxxxx0.
1 La mappa delle disuguaglianze è stata descritta da Save the Children nell’Atlante dell’Infanzia a rischio, le periferie dei bambini, a cura di Xxxxxx Xxxxxxx, (Treccani, 2017, 2018, 2019 e xxxxx://xxx.xxxxxxxxx.xx/xxxxxxxx/xx-xxxxxxxxxx-xxx-xxxxxx-xx-xxxxxx/) ed è
riconosciuta dallo stesso ministero dell’Istruzione (xxxx://xxx.xxxx.xxx.xx/xxxxxxxxx/00000/0/Xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx/0000x000-00x0-000x-x00x- 1da743492e92?version=1.0).
2 BES – Il Benessere Equo e Sostenibile in Italia, Istat, 2015.
3 Weworld Index 2017
2
In una logica di Welfare Comunitario, la costruzione di un sistema di collaborazioni e condivisioni, aperto a soggetti di natura pubblica e privata e, soprattutto, rivolto ai giovani under 35, pensando a loro non solo come destinatari dei servizi, bensì come protagonisti e attori attivi delle iniziative programmate e realizzate, consentirebbe di emanciparsi attraverso un processo di empowerment e responsabilizzazione, superando fragilità di carattere economico, sociale, sanitario e abitativo.
3. Aree tematiche di intervento
Le aree tematiche corrispondono alle sfide attuali, connesse anche all’emergenza sanitaria, al disagio psicologico ad essa connesso e ai mutati bisogni dei giovani, come indicato chiaramente anche nell’Intesa per il riparto del Fondo per le Politiche Giovanili annualità 2021.
L’iniziativa, nel complesso, sollecita la presentazione di progetti in grado di promuovere e sviluppare competenze personali, relazionali, cognitive dei giovani, capaci di incidere in modo significativo sia sui loro percorsi formativi che su quelli di inclusione sociale, attraverso azioni congiunte nei contesti formali (scuola) e informali (associazionismo, territorio).
Trasversale alle tre (3) aree di intervento (a scelta tra i candidati) vi è un’attenzione specifica e puntuale sulle nuove fragilità e vulnerabilità dei giovani, a livello psico-sociale, emerse e accentuatesi soprattutto con la pandemia.
I progetti dovranno, inoltre, attivare la “comunità educante” creando una rete di solidarietà territoriale, favorendone l’implementazione e il potenziamento laddove già esistente, costituita da tutti coloro che partecipano con responsabilità alla crescita dei giovani. La sfida sarà creare delle “comunità educanti” sostenibili nel tempo, che siano in grado di costituire l’infrastrutturazione educativa dei territori coinvolti offrendo risposte organiche, integrate e multidimensionali ai bisogni educativi dei giovani.
I progetti dovranno essere in grado di coinvolgere attivamente i giovani attraverso percorsi partecipati, facendo loro scoprire il significato delle parole diritto, dovere, partecipazione, protagonismo, cittadinanza attiva, bene comune, attraverso attività formative, sperimentali, di stimolo al pensiero critico, di volontariato, del prendersi cura di sé e dell’altro con comportamenti responsabili e corretti, per favorire la partecipazione democratica e un avvicinamento alle Istituzioni. Al tempo stesso, le proposte progettuali devono prevedere interventi e azioni intese a contrastare gli effetti negativi prodotti dalla pandemia su giovani e a prevenire che eventuali azioni attuate per contrastare il perdurare della pandemia li rafforzino ulteriormente.
Le iniziative dovranno prevedere e integrare in maniera efficace e funzionale elementi chiave quali:
− la cura degli spazi comuni, in cui sperimentare modelli positivi di utilizzo del tempo libero e di promozione della cittadinanza e della legalità, prevenendo l’affermarsi di atteggiamenti devianti e sviluppando il senso di riappropriazione degli spazi, valorizzando l’impegno e l’effettivo protagonismo dei ragazzi coinvolti nel progetto;
− l’attivazione di processi di sviluppo per incentivare una maggiore responsabilizzazione delle famiglie, favorendo il coinvolgimento dell’intero nucleo familiare nei servizi presenti sul territorio, attraverso la promozione di patti educativi territoriali;
3
− azioni di rafforzamento del ruolo di tutti gli attori del processo educativo (genitori, insegnanti, operatori sociali), che consentano sia lo sviluppo di una migliore interazione con i destinatari, sia la diffusione di metodologie di apprendimento e strumenti didattici innovativi;
− la promozione di attività facilitanti l’accesso e la fruibilità di offerte e opportunità educative in orario extrascolastico e/o nei periodi estivi volte a integrare percorsi di apprendimento curriculare e lo sviluppo di competenze cognitive e non del minore.
Importante sarà favorire nei giovani la scoperta dei propri talenti, lo sviluppo di interessi, l’acquisizione della consapevolezza delle proprie attitudini, coinvolgendo attivamente i soggetti più disagiati e vulnerabili del territorio e garantire un complessivo e organico approccio multidisciplinare.
SI PROPONGONO QUINDI TRE AMBITI TEMATICI SU CUI PRESENTARE PROGETTI
1) BENESSERE E INCLUSIONE SOCIALE
Si fa riferimento ad azioni di inclusione sociale finalizzate a prevenire e contrastare il disagio giovanile e i comportamenti a rischio, nonché i fenomeni di esclusione sociale, generati e/o accentuati dalla pandemia in atto e a promuovere il benessere multidimensionale dei giovani, soprattutto degli adolescenti, anche attraverso l'attivazione di sportelli di ascolto e di supporto psicologico e la promozione della attività sportiva. Il disagio giovanile è oggi, purtroppo, una realtà emergenziale caratterizzata dall’incremento, sia di attività autolesive, sia di disturbi come ansia, irritabilità, stress, disturbi del sonno, direttamente connessi alla condizione di isolamento.
Si tratta di un malessere giovanile diffuso che va affrontato investendo in tema di salute mentale, in programmi di contrasto alle dipendenze e di promozione della salute e degli stili di vita sani. L’emergenza sanitaria da COVID 19 ha accentuato il malessere e il disagio limitando fortemente le opportunità di socializzazione e ricreative dei ragazzi al di fuori del contesto domestico. A tali limitazioni si è accompagnata la sospensione di tutte le attività educative in presenza, impedendo così il regolare sviluppo delle potenzialità dei ragazzi derivante dallo svolgimento di esperienze al di fuori del contesto familiare.
L’obiettivo strategico dell’intervento è promuovere interventi, anche sperimentali e innovativi, di educazione non formale e informale e di attività di socializzazione per l’empowerment dell’adolescenza. Le proposte dovranno agire sia sugli adolescenti mediante rafforzamento di competenze non formali e la creazione o il potenziamento di ‘presidi educativi ‘sia sulle famiglie tramite l’attivazione di servizi di prossimità e la promozione di forme di mutuo aiuto.
Si intende, pertanto, incoraggiare iniziative dirette a promuovere nuove forme di socializzazione, di dialogo, di relazioni, con l’obiettivo di raggiungere una maggiore inclusione giovanile nel tessuto economico e sociale del Paese. Promozione dell'apprendimento non formale, della partecipazione attiva e del volontariato, animazione socioeducativa, attività sportiva, mobilità e informazione sono tutte modalità di empowerment individuale e di comunità (coesione sociale e partecipazione) dirette al potenziamento delle “life skills” e al recupero del disagio giovanile.
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2) CONTRASTO ALLA DISPERSIONE SCOLASTICA E ORIENTAMENTO PERSONALE E PROFESSIONALE
L’intervento agisce nel settore dell’orientamento personale dell’adolescente con l’obiettivo di finanziare proposte mirate a contrastare l’abbandono e prevenire il fenomeno della dispersione scolastica nella fascia di età compresa tra 14 e 18 anni, che continua ad essere un fenomeno preoccupante nel nostro paese. Promozione di interventi finalizzati a sostenere la creatività, la capacità innovativa e il talento dei giovani come elementi fondamentali per assicurare loro opportunità di sviluppo personale e sociale, promuovere la loro partecipazione attiva alla società e favorirne una maggiore occupabilità. Le proposte progettuali dovranno promuovere sia percorsi formativi individualizzati, complementari a quelli tradizionali, sia coinvolgere anche il gruppo classe di riferimento e prevedere azioni congiunte “dentro e fuori la scuola”.
Nello specifico, si intende promuovere l’acquisizione di competenze chiave trasversali quali le competenze digitali, la capacità di apprendere, la capacità imprenditoriale e lo spirito di iniziativa, così come la consapevolezza culturale. Attraverso la combinazione di attività scolastiche, attività extra-scolastiche e tempo libero dovranno essere sperimentate soluzioni integrate, volte a prevenire e a contrastare la dispersione e l’abbandono scolastici, nonché ad arricchire i processi di apprendimento, a sviluppare competenze sociali e di cittadinanza attiva, e a rafforzare l’orientamento.
Il disagio scolastico non può più essere considerato un’emergenza, un fatto eccezionale, bensì un dato strutturale del sistema di istruzione e formazione, e come tale chiede di essere affrontato. La prevenzione deve partire da lontano: il primo livello d’intervento ha come oggetto la cura della qualità dell’azione didattica e della vita della classe. La prevenzione chiama in causa, in primis, la scuola e le famiglie, ma porta con sé, intrinsecamente, la necessità di una stretta collaborazione e sinergia con il territorio, l’insieme delle sue istituzioni e delle sue risorse educative. Più è alto il grado di difficoltà vissuto da un minore, più è forte l’esigenza di una risposta integrata tra le diverse realtà del territorio
Il secondo livello è fornito dall’empowerment personale e dal rafforzamento dell’orientamento personale dell’adolescente. L’orientamento non può ridursi ad una mera scelta della tipologia scolastica o del percorso lavorativo da intraprendere bensì deve necessariamente partire da una nuova impostazione metodologica basata sulla vera e propria conoscenza di sé e della comunità di appartenenza. La valorizzazione del “gnothi seauton” è il primo passo verso forme di rispetto, di cittadinanza attiva e di educazione civica dell’adolescente all’interno della comunità di appartenenza.
3) GIOVANI E NUOVE TECNOLOGIE
La pandemia e la consequenziale emergenza se da un lato hanno potenziato le capacità degli adolescenti di adeguarsi e di avvicinarsi maggiormente alle nuove tecnologie dall’altro hanno sia aumentato un divario digitale strutturale tra famiglie e adolescenti sia implementato una forma di utilizzo delle ICT diseducativo e in taluni casi inopportuno. Non abbiamo assistito a processi di crescita educativa mediante le nuove tecnologie o a forme di apprendimento formale delle ICT. Sono aumentate le disuguaglianze tra scuole, tra classi, tra ragazzi/e.
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La scuola “digitale” ha amplificato l’esclusione in istruzione e educazione. In questa fase di emergenza sanitaria i ragazzi e le ragazze hanno vissuto in modi diversi la chiusura delle scuole: non tutti hanno avuto la stessa chance di collegarsi a Internet per le lezioni a distanza, lì dove gli insegnanti sono riusciti ad attivarle. Molte scuole, soprattutto quelle con minori mezzi e strumenti a disposizione-in particolare quelle ubicate nei contesti più periferici- non sono state in grado di dare vita alle lezioni online. L’obiettivo dell’intervento è valorizzare le competenze digitali e l’apprendimento delle discipline STEM4, lo sviluppo del pensiero innovativo e creativo, nonché le competenze cognitive e non dei ragazzi e delle ragazze, con particolare riguardo al pensiero computazionale, all'utilizzo critico e consapevole dei social network e dei media5.
Le ICT sono generalmente apprezzate in termini di sviluppo delle competenze, apprendimento e futura occupabilità delle giovani generazioni. Le istituzioni educative e formative vengono attrezzate con strumenti ICT e gli educatori sono formati per progettare attività finalizzate all’alfabetizzazione digitale e per fare uso di media a scopo didattico. Il tempo che i giovani dedicano alle ICT è cresciuto a scuola, a casa e per il tempo libero. Tuttavia, la ricerca sull’impatto delle ICT su salute, stili di vita, benessere e sicurezza ha identificato potenziali minacce. Inoltre, la quantità e la qualità dell’uso dei media digitali variano in base ai background familiari, con il rischio di ampliare il divario educativo tra i giovani da gruppi privilegiati e svantaggiati. Le proposte dovrebbero prestare particolare attenzione alla vulnerabilità dei giovani nell’ambiente digitale e proporre soluzioni per un utilizzo consapevole delle piattaforme digitali e per costruire la resilienza online, tenendo conto anche delle questioni culturali e di genere.
4. Beneficiari diretti e indiretti
Beneficiari diretti dell’intervento sono i giovani di età compresa tra i 14 e i 35 anni che, oltre ad essere coloro a cui si rivolgono le azioni previste, rappresenteranno i veri protagonisti dell’intervento.
Tra gli attori che, sebbene indirettamente, beneficeranno dell’iniziativa vi sono, in primo luogo, le scuole e le associazioni giovanili, i docenti, ma anche gli stakeholders e tutti gli altri soggetti del territorio che verranno coinvolti nella realizzazione delle attività.
5. Modalità di gestione dell’iniziativa
L’iniziativa verrà gestita attraverso la predisposizione di un apposito bando a presentare proposte.
Le proposte pervenute verranno valutate e selezionate sulla base dei criteri di valutazione definiti.
4 STEM è sigla inglese di Science, Technology, Engineering e Math. L’ acronimo si riferisce alle discipline accademiche della scienza, della tecnologia, dell’ingegneria e della matematica. Il termine è in genere utilizzato quando ci si riferisce all’indirizzamento delle politiche di istruzione e curriculum da parte degli organi preposti all’istruzione per migliorare la competitività nel campo della scienza, tecnologia e sviluppo.
5 Come sottolineato da recenti raccomandazioni internazionali (Economic Survey of Italy), per migliorare la competitività e lo sviluppo, il nostro Paese
ha bisogno di colmare il disallineamento delle competenze, a partire dai settori dell’innovazione tecnologica.
La recente comunicazione della Commissione UE sul “Digital Single Market” documenta che la domanda di lavoratori con “adeguate competenze digitali” cresce del 4% all’anno in tutta Europa e potrebbe raggiungere 825.000 lavori non coperti entro il 2020 se non saranno sviluppate azioni concrete.
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Sarà previsto un meccanismo premiante per i progetti che aggregano più province, anche su base transregionale, e che coinvolgono un partenariato qualificato, mettendo a sistema diverse realtà del territorio in grado di apportare un contributo operativo concreto al progetto e garantendone la sostenibilità dopo la sua conclusione.
Rispetto alla promozione di una dimensione nazionale, si potrebbe prevedere all’interno delle progettualità la possibilità di fare attività di scambio/gemellaggio/confronto tra Province e UPI regionali che insistono in Regioni differenti. La percentuale dedicata a questa specifica attività è pari a max il 10%.
Capofila delle proposte saranno le Province italiane o UPI regionali che dovranno, nell’implementazione della proposta, avvalersi di un partenariato locale composto da comuni, associazioni e altri attori e stakeholders rilevanti per le tematiche oggetto della proposta.
L’UPI svolge le funzioni di gestione delle procedure di ricezione, selezione, monitoraggio e valutazione dello stato di avanzamento dei progetti, rendicontazione finanziaria dei progetti selezionati e di autorità di pagamento dei progetti ammessi a finanziamento.
I progetti devono avere una durata minima di 4 mesi e una durata massima di 6 mesi, in coerenza
con la durata dell’anno scolastico.
Le attività devono iniziare entro e non oltre 15 giorni lavorativi dalla firma del contratto tra l’UPI e
il beneficiario.
Saranno considerate ammissibili le spese relative alle attività di progetto sostenute dalla data di sottoscrizione delle Convenzioni tra UPI e i beneficiari.
Le proposte progettuali devono necessariamente prevedere una combinazione di due o più delle seguenti attività; in ogni caso, attività quali seminari, conferenze, giornate di informazione e di studio e ricerca, devono necessariamente iscriversi in una più estesa proposta progettuale:
• Attività informative
• Attività di orientamento al lavoro e sostegno dell'autoimprenditorialità
• Attivazione di tirocini e inserimento attivo nel mondo del lavoro
• Scambi di giovani e servizi di volontariato
• Seminari, conferenze, giornate di informazione
• Realizzazione di festival musicali, teatrali, ecc.
• Realizzazione di siti web, newsletter, pubblicazioni, materiale audiovisivo o altro materiale informativo
• Studi, ricerche
• Campagne di sensibilizzazione
La presente lista di attività ammissibili non è esaustiva. Non sono ammesse attività lucrative.
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6.Attività trasversali
La proposta UPI prevede l’implementazione di una serie di attività trasversali, gestite centralmente da UPI, ma con un forte impatto sui territori.
Attività di comunicazione e disseminazione del progetto
L’obiettivo è di migliorare la visibilità dell’iniziativa attraverso una strategia di comunicazione dedicata. L’UPI si occuperà del coordinamento di tutte le azioni di comunicazione al fine di assicurare l’uniformità delle stesse e degli output nei diversi territori coinvolti.
L’attività prevede la realizzazione di un’apposita sezione nell’ambito del sito dedicato all’iniziativa Azione Province Giovani. Inoltre, la comunicazione verrà localizzata e personalizzata su ogni territorio attraverso la produzione di materiale, sia digitale, sia cartaceo, allo scopo di far conoscere l’iniziativa e informare i potenziali partner territoriali dell’opportunità offerta dal dipartimento.
Verrà utilizzato il brand sviluppato da UPI nelle precedenti edizioni del Programma Azione ProvincEgiovani, in una rinnovata veste grafica.
In fase finale del progetto saranno promossi contenuti di comunicazione riguardanti i risultati raggiunti dai progetti durante un evento di capitalizzazione da organizzare a livello nazionale con l’obiettivo di valorizzare, diffondere e replicare le buone prassi sperimentate nell’ambito dei progetti finanziati. Durante l’evento finale si procederà a premiare i vincitori di un apposito contest per i migliori prodotti comunicativi realizzati, che diventa uno strumento potente di comunicazione e promozione per UPI, Il Dipartimento ed il Programma stesso.
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7. Cronoprogramma delle attività
Attività/Mesi | I | II | I I | IV | V | VI | VII | VIII | IX | X | XI | XII | ||
Programmazione, monitoraggio e rendicontazione | ||||||||||||||
Stesura del Bando di Concorso e del Formulario di Candidatura | ||||||||||||||
• Pubblicazione del Bando | ||||||||||||||
• Valutazione delle • Candidature | ||||||||||||||
• Pubblicazione esiti delle valutazioni | ||||||||||||||
Assistenza tecnica alle Province vincitrici e loro partner | ||||||||||||||
Realizzazione progetti | ||||||||||||||
Comunicazione e Disseminazione | ||||||||||||||
Evento di Capitalizzazione |
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Budget
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Decreto n. 837/2021
OGGETTO: Approvazione dell’Accordo, sottoscritto digitalmente in data 9 dicembre 2021, tra il Dipartimento per le politiche giovanili e il Servizio civile universale e l’Unione delle Province d’Italia (UPI) e contestuale impegno della somma complessiva di euro 1.045.455,00 in favore dell’UPI. CdR 16 - Cap. 853 – PG 01 - Esercizio finanziario 2021.
VISTA la legge 23 agosto 1988, n. 400, recante “Disciplina dell’attività di governo e
ordinamento della Presidenza del Consiglio dei ministri” e s.m.i.;
VISTO il decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 303, recante “Ordinamento della Presidenza del
Consiglio dei ministri, a norma dell’articolo 11 della legge 15 marzo 1997, n. 59” e s.m.i.;
VISTO il decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165 e s.m.i.;
VISTO il decreto legge 16 maggio 2008, n. 85, convertito con modificazione dalla legge 14 luglio 2008, n. 121, che ha, tra l’altro, attribuito al Presidente del Consiglio dei ministri le funzioni di indirizzo e coordinamento in materia di politiche giovanili;
VISTO il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 22 novembre 2010 e s.m.i.;
VISTO il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 1° ottobre 2012 e s.m.i.;
VISTO il decreto del Ministro per le politiche giovanili e lo sport in data 9 luglio 2020, registrato dalla Corte dei conti in data 24 luglio 2020 con n. 1689, recante “Organizzazione interna del Dipartimento per le politiche giovanili e il Servizio civile universale”;
VISTO il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri in data 29 marzo 2021, registrato dalla Corte dei conti in data 20 aprile 2021 con n. 888, con il quale al cons. Xxxxx Xx Xxxxxx è stato conferito l’incarico di Capo del Dipartimento per le politiche giovanili e il Servizio civile universale;
VISTO l’art. 19 del decreto legge 4 luglio 2006, n. 223, convertito con modificazioni dalla legge
4 agosto 2006, n. 248, che ha istituito il Fondo per le politiche giovanili;
VISTO il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri in data 23 dicembre 2020 di approvazione del bilancio di previsione della Presidenza del Consiglio dei ministri per l’anno 2021 e per il triennio 2021-2023;
VISTA la legge 30 dicembre 2020, n. 178, di approvazione del bilancio di previsione dello Stato
per l’anno finanziario 2021 e del bilancio pluriennale per il triennio 2021-2023;
VISTA l’Intesa rep. n. 45/CU, sancita in data 5 maggio 2021 in sede di Conferenza Unificata che individua, all’art. 3, comma 1, lett. b), la quota parte del Fondo per le politiche giovanili determinata nella misura del 3%, destinata alla realizzazione di progetti ed azioni rivolti alle Province;
VISTO l’art. 4, comma 2, del decreto del Ministro per le politiche giovanili in data 9 giugno 2021, recante “Riparto del Fondo nazionale per le politiche giovanili per l’anno 2021”, registrato dalla Corte dei conti in data 6 luglio 2021 al n. 1736, che destina, per l’anno 2021, alle misure, azioni e progetti rivolti alle Province, rappresentate dall’UPI, una quota del Fondo pari al 3%, quantificata in euro 1.045.455,00;
CONSIDERATO che ai sensi dell’art. 3, comma 2, della citata Intesa, “… le modalità di programmazione, realizzazione e monitoraggio delle iniziative in favore del sistema delle Autonomie locali sono oggetto di specifici Accordi per l’anno 2021, da stipularsi … tra il Dipartimento e l’UPI, …, successivamente alla registrazione del decreto ministeriale recante “Riparto delle risorse finanziarie del Fondo nazionale per le politiche giovanili per l’anno 2021”;
VISTO l’Accordo perfezionato digitalmente, in data 9 dicembre 2021, tra il Dipartimento per le politiche giovanili e il Servizio civile universale e l’Unione delle Province d’Italia (UPI) per un valore complessivo pari ad euro 1.045.455,00;
DECRETA
Art. 1
In considerazione di quanto esplicitato nelle premesse, che costituiscono parte integrante e sostanziale del presente provvedimento, si approva l’Accordo perfezionato digitalmente, in data 9 dicembre 2021, tra il Dipartimento per le politiche giovanili e il Servizio civile universale e l’Unione delle Province d’Italia (UPI) C.F. 80228090587, per un valore complessivo pari ad euro 1.045.455,00 (unmilionequarantacinquemilaquattrocentocinquantacinque/00).
Art. 2
1. E’ contestualmente impegnata la somma complessiva di euro 1.045.455,00 (unmilionequarantacinquemilaquattrocentocinquantacinque/00) in favore dell’Unione delle Province d’Italia (UPI), C.F. 80228090587, con sede in Roma, in Xxxxxx Xxxxxxxx, x. 0.
2. La somma sarà trasferita all’Unione delle Province d’Italia (UPI), secondo le modalità stabilite all’art. 5 del citato Accordo, mediante accreditamento sul conto corrente infruttifero IBAN IT 93M 03069 05020 100000047053 presso Banca Intesa San Paolo, intestato ad UPI.
3. L’onere complessivo della spesa grava sul capitolo 853 “Fondo per le politiche giovanili” - PG 01, iscritto nello stato di previsione della spesa della Presidenza del Consiglio dei Ministri - CdR 16 “Politiche giovanili e Servizio civile universale” - Esercizio finanziario 2021.
Il presente decreto è sottoposto alle procedure di controllo secondo le vigenti disposizioni. Roma, 23/12/2021
IL CAPO DIPARTIMENTO
Digitally signed by DE
cons. Xxxxx Xx Xxxxxx
XXXXXX XXXXX
Date: 2021.12.23 08:20:52
+01:00
UPG: RG/ATS/mtv