Contract
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XXXXXX XX XXXXX
Xxxxxxxxx Xxx Xxxxxxxx
SERVIZIO PUBBLICA ISTRUZIONE
CAPITOLATO PER LA FORNITURA DI ARREDI A RIDOTTO IMPATTO AMBIENTALE PER LA SCUOLA DELL’OBBLIGO
CIG 7788155CCF
Gli arredi e le attrezzature del presente capitolato sono finanziati dal fondo di Sviluppo e Coesione FSC 2014-2020 – programma triennale di edilizia scolastica Isco@- Asse II “Rinnovo di arredi e attrezzature degli edifici scolastici.
Art. 1 – Oggetto dell’appalto
Il presente capitolato ha per oggetto, la fornitura il trasporto e posa in opera (carico, trasporto, scarico, facchinaggio, montaggio, fissaggio al muro, rimozione degli imballaggi o altro materiale di risulta) di arredi destinati all’Istituto Comprensivo P. Leo di Arbus.
La fornitura dovrà garantire il rispetto dei criteri minimi ambientali per la fornitura di arredi per interni DM 11 gennaio 2017 (G.U.n. 23 del 28 gennaio 2017), i requisiti minimi riferiti alle norme UNI e UNI EN in vigore e delle linee guida per il rinnovo di arredi scolastici e di attrezzature tecnologiche a supporto della didattica approvate con determinazione n. 56 prot. N. 709 del 08/06/2018 e modificate con determinazione n. 87 prot. 2135 del 28/09/2018 della Regione Autonoma della Sardegna – Presidenza- Unità di Progetto Iscol@.
L’arredo nel suo complesso deve essere strutturato in modo tale da garantire efficienza e funzionalità, presentare caratteristiche di flessibilità, aggregabilità e componibilità in modo da essere facilmente adattabile agli ambienti e alle eventuali modificazioni degli stessi, agli ampliamenti dell’arredo nel tempo.
Attraverso la fornitura di cui al presente atto si intende:
▪ Scuola infanzia ARES 1110010961 - Tipologia intervento: Installazione e sostituzione di arredi ed attrezzature innovativi atti al miglioramento della didattica, dell’apprendimento e del confort degli alunni. Creazione di mini-zone tematiche interne ad ogni classe (Spazio del gioco simbolico - Angolo morbido per gioco libero, lettura e/o relax – Area di lavoro condiviso) – Sostituzione di arredi vetusti (da dismettere) con nuovi arredi realizzati con materiali eco-compatibili conformi alla normativa europea - Allestimento di due zone tematiche ad uso comune (alternato o contemporaneo): Agorà (area morbida per lettura e gioco libero) e Spazio motorio (area arredi morbidi con possibilità di creazione di diversi percorsi).
▪ Scuola secondaria ARES 1110010877– Allestimento di un laboratorio multifunzionale che prevede uno spazio destinato a lavori di gruppo di vario genere, con banchi che permettono l’adattamento dell’ambiente alle diverse attività specifiche. Direttamente collegata a tale ambiente è una zona dedicata alla lettura (di gruppo e non) con una postazione mobile PC per il lavoro individuale e la ricerca. Il suddetto laboratorio, principalmente ad uso della Scuola Secondaria di primo grado, può – all’occorrenza- essere utilizzato anche dagli alunni della Scuola Primaria – Aula scienze: Sostituzione dei preesistenti banchi a forma rettangolare classica, con altri aventi forma che consente l’utilizzo singolo ma anche la combinazione modulare finalizzata ai lavori di gruppo.
ART. 2 – Descrizione
Come da allegato 1- si specifica che sono ammissibili discostamenti dalle misure indicate a condizione che rispettino le indicazioni presenti nelle planimetrie allegate, si specifica inoltre che forme, colori e disegni in essa indicati sono indicativi e che le ditte partecipanti possono proporre quanto da loro ritenuto più rispondente per l’allestimento delle aule e degli spazi oggetto di finanziamento.
ART. 3 - Norme Di Riferimento
Gli arredi oggetto della fornitura devono essere di tipologia specifica alla loro destinazione d’uso e devono rispondere alle caratteristiche minime indicate nell’elenco arredi allegato. La Ditta potrà apportare quindi,
soltanto variazioni di carattere migliorativo ai prodotti offerti e nel rispetto della tolleranza del 5%; in ogni caso tali variazioni non devono comportare modifiche sostanziali ai requisiti richiesti.
Tutti gli arredi devono essere conformi ai requisiti di sicurezza, di resistenza e durata, di stabilità e di ergonomia definiti dalle normative nazionali (UNI), europee (EN) ed internazionali (ISO), vigenti in materia di arredi scolastici.
In particolare la ditta dovrà presentare in sede di gara, contestualmente all’offerta, schede tecniche dettagliate complete di foto dei prodotti offerti e allegare a corredo, pena esclusione, le seguenti certificazioni:
Certificazioni rilasciata da laboratorio accreditato (per banchi, sedie allievo in legno, sedie allievo in polipropilene) di conformità rilasciate in base alle seguenti norme:
UNI EN 1729:2016 Sedie e tavoli per istituzioni scolastiche - Parte 1: Dimensioni funzionali. La norma specifica le dimensioni funzionali e le grandezze di sedie e tavoli di utilizzo generico all’interno delle istituzioni scolastiche.
UNI EN 1729:2016 Xxxxx e tavoli per istituzioni scolastiche - Parte 2: Requisiti di sicurezza e metodi di prova. La norma specifica i requisiti di sicurezza e i metodi di prova per sedie e tavoli per un utilizzo generico negli istituti scolastici.
Certificazioni rilasciata da laboratorio accreditato (per cattedre e poltroncine per cattedre) in base alle seguenti norme:
UNI 4856:2009 Arredo per istituzioni scolastiche - Cattedra e sedia per insegnanti Requisiti di stabilità, resistenza e durabilità. La norma specifica i requisiti di stabilità, resistenza e durabilità e i relativi metodi di prova per cattedre e sedie per insegnanti per istituzioni scolastiche.
Certificazioni rilasciata da laboratorio accreditato (per superfici di scrittura per gessi e per pennarelli) in base alle seguenti norme:
UNI EN 14434:2010 Superfici verticali di scrittura per istituzioni scolastiche - Requisiti ergonomici, tecnici e di sicurezza e metodi di prova
1. Certificazione/i di verifica dei CRITERI AMBIENTALI MINIMI previsti dal D.M. DECRETO 11 gennaio 2017 Adozione dei criteri ambientali minimi per gli arredi per interni, per l'edilizia e per i prodotti tessili (17A00506) (GU Serie Generale n.23 del 28-1-2017) parte integrante del Piano d’azione per la sostenibilità ambientale dei consumi della pubblica amministrazione PAN GPP1.
2. Certificazione rilasciato da ente terzo in merito all’applicazione delle Linee Guida per le architetture interne nelle scuole (MIUR 1104/04/2013)
3. Certificazione rilasciato da ente terzo in merito all’applicazione del D.M. 26/08/1992 Norme di prevenzione incendi per l'edilizia scolastica.
4. Certificazione rilasciato da ente terzo in merito all’applicazione del D.M. 16/07/2014 Regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione, costruzione ed esercizio degli asili nido.
5. Omologazioni Ministeriale ex d.m. 26/84 e 03/09/2001 sull’intero manufatto. Reazione al fuoco - classe 1 - dell’intero manufatto degli arredi scolastici (tavoli e sedie per istituzioni scolastiche, sedie in plastica, mobili in legno, mobili in multistrato). Tale requisito dovrà essere accertato mediante presentazione dell’Omologazione.
6. Certificazione di utilizzo del Marchio Ecolabel UE o equivalente oppure di una dichiarazione ambientale di Tipo III certificata da un ente terzo accreditato e registrata presso un Programma conforme alla ISO 14025.
7. Certificazioni di bassa emissione di formaldeide rilasciate da laboratori accreditati: i materiali in pannello di legno costituenti i mobili (truciolare laminato, truciolare nobilitato, multistrato laminato, multistrato verniciato) devono essere conformi alle normative vigenti in materia di restrizioni all’uso di sostanze pericolose. I pannelli utilizzati devono essere di classe E1, le emissioni di formaldeide dai pannelli a base di legno devono essere verificate secondo la norma vigente UNI EN ISO 12460-3 Determinazione del rilascio di formaldeide.
8. Certificazione/i di conformità alle prescrizioni Allegato 3 al Bando Beni sezione Arredi “ALLEGATO 3 AL CAPITOLATO D’ONERI “PRODOTTI” PER L’ABILITAZIONE DEI FORNITORI DI “ARREDI” AI FINI DELLA PARTECIPAZIONE AL MERCATO ELETTRONICO DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE Versione 2.0 Novembre 2017.
9. Certificazione OSHAS 18001 Produzione e riparazione mobili. L’offerente deve fornire la certificazione rilasciata da un Ente terzo e accreditato secondo la norma UNI CEI EN ISO/IEC 17021
10. Certificazione SA (Social Accountability) 8000 Produzione e riparazione mobili. L’offerente deve fornire la certificazione rilasciata da un Ente accreditato secondo lo standard della SA8000
ART. 4 - Omologazione di reazione al fuoco
I pannelli di legno utilizzati nella fabbricazione degli arredi devono essere omologati in classe 1 di reazione al fuoco. Essi devono altresì essere trattati con prodotti (es vernice) omologati in classe 1 di reazione al fuoco. In alternativa i semilavorati di legno e multistrato di legno devono essere certificati ai sensi della norma UNI 9177.
Le sedie di faggio devono essere trattate con prodotti (es vernice) omologati in classe 1 di reazione al fuoco.
Per tutti i mobili imbottiti deve essere presentata omologazione relativa alla classe di reazione al fuoco 1/IM. La plastica deve essere omologata in classe 1 di reazione al fuoco. Gli arredi forniti, all’atto della consegna, devono essere accompagnati da certificazione ministeriale di omologazione - o certificazione - intestata al produttore dei materiali, nonché da dichiarazione del costruttore che detti materiali omologati sono stati impiegati nella fabbricazione. Qualora l’omologazione sia stata acquisita sul manufatto, gli arredi forniti, all’atto della consegna, devono essere accompagnati da certificazione ministeriale di omologazione intestata al fabbricante del manufatto.
In particolare deve essere presentata copia del certificato di omologazione del prototipo del bene offerto, rilasciata dal Ministero dell’Interno, e dichiarazione di conformità di tale prodotto al campione omologato.
ART. 5 - Sostanze pericolose
Nei componenti, parti o materiali usati per la produzione degli arredi oggetto della fornitura non devono essere presenti:
1. additivi a base di cadmio, piombo, cromo VI, mercurio, arsenico e selenio in concentrazione superiore allo 0.010% in peso.
2. ftalati addizionati volontariamente, che rispondano ai criteri dell’articolo 57 lettera f) del regolamento (CE) n.1907/2006 (REACH).
3. sostanze identificate come “estremamente preoccupanti” (SVHCs) ai sensi dell’art.59 del Regolamento (CE)
n. 1907/2006 ad una concentrazione maggiore dello 0,10% peso/peso.
4. sostanze e miscele classificate ai sensi del Regolamento (CE) n.1272/2008 (CLP):
- come cancerogene, mutagene o tossiche per la riproduzione di categoria 1A, 1B o 2 (H340, H350, H350i, H360, H360F, H360D, H360FD, H360Fd, H360Df, H341, H351, H361f, H361d, H361fd, H362);
- per la tossicità acuta per via orale, dermica, per inalazione, in categoria 1, 2 o 3 (H300, X000, X000, X000, X000);
- come pericolose per l’ambiente acquatico di categoria 1,2, 3 e 4 (H400, X000, X000, X000, X000);
- come aventi tossicità specifica per organi bersaglio di categoria 1 e 2 (H370, H372).
Inoltre le parti metalliche che possono venire a contatto diretto e prolungato con la pelle devono rispondere ai seguenti requisiti:
5. devono avere un tasso di rilascio di nickel inferiore a 0.5µg/cm2/settimana secondo la norma EN 1811.
6. non devono essere placcate con cadmio, nickel e cromo esavalente. Verifica del criterio
L’offerente deve presentare una dichiarazione del legale rappresentante da cui risulti il rispetto dei punti 3, 4 e
6. Tale dichiarazione dovrà includere una relazione redatta in base alle schede di sicurezza messe a disposizione dai fornitori. Per quanto riguarda i punti 1, 2 e 5 devono essere presentati rapporti di prova rilasciati da organismi di valutazione della conformità (laboratori accreditati).
ART. 6 - Emissioni di formaldeide da pannelli
Se sono utilizzati pannelli a base di legno che contengono resine a base di formaldeide, le emissioni di formaldeide dai pannelli usati nel prodotto finito deve essere inferiore a 0,080 mg/m3, ossia inferiore al 65% del valore previsto per essere classificati come E1 secondo la norma EN 13986 allegato B.
Verifica del criterio
L'offerente deve fornire un rapporto di prova relativo ad uno dei metodi indicati nell’allegato B della norma EN 13986 emesso da un organismo di valutazione della conformità avente nello scopo di accreditamento le norme tecniche di prova che verificano il contenuto o l’emissione di formaldeide. Sono presunti conformi i prodotti certificati CARB fase II, secondo la norma ATCM 93120 e Classe F****, secondo la norma JIS A 1460 (2001) nonché altre eventuali certificazioni che assicurino emissioni inferiori a quelle previste dal requisito.
ART. 7 - Contaminanti nei pannelli di legno riciclato
I pannelli a base di legno riciclato, costituenti il prodotto finito, non devono contenere le sostanze di seguito elencate in quantità maggiore a quella specificata (fonte: European Panel Federation, EPF).
Elemento/composto | mg/kg di pannello di legno riciclato |
Arsenico | 25 |
Cadmio | 50 |
Cromo | 25 |
Rame | 40 |
Piombo | 90 |
Mercurio | 25 |
Cloro | 1.000 |
Fluoro | 100 |
Pentaclorofenolo | 5 |
Creosoto | 0,5 |
Verifica del criterio
L’offerente deve presentare la documentazione tecnica del produttore dei pannelli a base di legno o prodotta dall'appaltatore, basata su rapporti di prova emessi da un organismo di valutazione della conformità.
Sono altresì presunti conformi i prodotti provvisti del Marchio Ecolabel UE o equivalente oppure di una dichiarazione ambientale di Tipo III certificata da un ente terzo accreditato e registrata presso un Programma conforme alla ISO 14025, che permetta di dimostrare il rispetto del presente criterio.
ART. 8 - Contenuto di composti organici volatili
Il contenuto dei COV nei prodotti vernicianti utilizzati non deve superare il 5 % peso/peso misurato secondo la norma ISO 11890-2.
Verifica del criterio
Per il contenuto di COV nei prodotti vernicianti l’offerente deve fornire i relativi rapporti di prova eseguiti ai sensi della norma ISO 11890-2 rilasciati da un organismo di valutazione della conformità commissionato o dagli offerenti o dai loro fornitori di materiale.
ART. 9 - Residui di sostanze chimiche per tessili e pelle
I materiali utilizzati per i rivestimenti devono rispettare i seguenti limiti relativi alle tinture contenenti arilammine, ai metalli pesanti estraibili ed alle emissioni di formaldeide libera come di seguito indicato.
Per i prodotti tessili:
- arilammine ≤ 30 mg/kg (limite applicato ad ogni ammina) in accordo con la norma EN ISO 14362-1 e 14362-3;
- formaldeide libera o parzialmente idrolizzabile ≤75 mg/kg in accordo alla EN ISO14184-1 - per gli arredi scolastici, formaldeide libera o parzialmente idrolizzabile ≤ 20 mg/kg in accordo alla EN ISO 14184-1;
- la quantità di metalli pesanti estraibili in accordo alla UNI EN 16711-2 inferiore ai limiti riportati di seguito (in mg/kg): antimonio ≤ 30.0; arsenico ≤1.0; cadmio ≤ 0.1; cromo ≤2.0;
cobalto ≤4.0; rame ≤50.0; piombo ≤1.0; mercurio ≤0.02 e nickel ≤1.0. Per la pelle:
- arilammina ≤ 30 mg/kg (limite applicato ad ogni ammina) in accordo con la norma EN ISO 17234-1;
- cromo VI non rilevabile entro i 3 mg/kg in accordo alla EN ISO 17075;
- formaldeide libera e parzialmente idrolizzabile ≤ 75 mg/kg in accordo alla EN ISO 17226-1;
- formaldeide libera o parzialmente idrolizzabile ≤ 20 mg/kg (per mobili da bambini) in accordo alla EN ISO 17226-1;
- la quantità di metalli pesanti estraibile in accordo alla EN ISO 17072-1 inferiore ai limiti riportati di seguito (in mg/kg): antimonio ≤ 30.0; arsenico ≤1.0; cadmio ≤0.1; cromo ≤2.0;
cobalto ≤4.0; rame ≤50.0; piombo ≤1.0; mercurio ≤0.02 e nickel ≤1.0. Verifica del criterio
L’offerente deve presentare i rapporti di prova riportati nel criterio rilasciati da organismi di valutazione della conformità commissionati o dagli offerenti o dai loro fornitori di materiale.
ART. 10 - Sostenibilità e legalità del legno
Per gli articoli costituiti di legno o in materiale a base di legno, o contenenti elementi di origine legnosa, il legname deve provenire da boschi/foreste gestiti in maniera sostenibile/responsabile o essere costituito da legno riciclato.
Verifica del criterio
L’offerente deve dimostrare il rispetto del criterio come di seguito indicato:
- per la prova di origine sostenibile/responsabile, una certificazione del prodotto, rilasciata da organismi di valutazione della conformità, che garantisca il controllo della “catena di custodia” in relazione alla provenienza legale della materia prima legnosa e da foreste gestite in maniera sostenibile/responsabile, quali quella del Forest Stewardship Council® (FSC®) o del Programme for Endorsement of Forest Certification schemes™ (PEFC™), o altro equivalente;
- per il legno riciclato, certificazione di prodotto “FSC® Riciclato” (oppure “FSC® Recycled”), FSC® misto (oppure FSC® mixed) o “Riciclato PEFC™” (oppure PEFC Recycled™) o certificazione di prodotto rilasciata da un organismo di valutazione della conformità che attesti il contenuto di riciclato (es. ReMade in Italy® o equivalenti) o una autodichiarazione ambientale di Tipo II conforme alla norma ISO 14021, verificata da un organismo di valutazione della conformità, che dimostri il rispetto del criterio.
ART. 11 - Plastica riciclata
Se il contenuto totale di materiale plastico (escluse le plastiche termoindurenti) supera il 20 % del peso totale del prodotto, il contenuto medio riciclato delle parti di plastica (imballaggio escluso) deve essere almeno pari al 50 % peso/peso.
Verifica del criterio
Sono conformi i prodotti provvisti di una certificazione di prodotto rilasciata da un organismo di valutazione della conformità che attesti il contenuto di riciclato (es. ReMade in Italy®, Plastica Seconda vita o equivalenti) o di una autodichiarazione ambientale di Tipo II conforme alla norma ISO 14021, verificata da un organismo di valutazione della conformità, che dimostri il rispetto del criterio.
ART. 12 - Rivestimenti
Le parti tessili devono essere sostituibili per consentire di allungare la vita media dell’arredo. I materiali usati per i rivestimenti suddivisi in:
- tessuti (x.xx cotone, lana, poliestere)
- PVC
- poliuretano (finta pelle)
- xxxx xxxxx
devono rispondere ai requisiti richiamati in appendice I del presente capitolato.
Verifica del criterio
L’offerente deve fornire le istruzioni per la sostituzione delle parti tessili e le informazioni fornite dai produttori dei singoli materiali utilizzati da cui risulti che i rivestimenti usati rispondono ai requisiti fisici di qualità richiesti. La conformità ai requisiti fisici è supportata dai relativi rapporti di prova specificati nelle tabelle 1, 2 e 3 dell’appendice I, che siano rilasciati da un organismo di valutazione della conformità.
ART. 13 - Materiali di imbottitura
Le schiume poliuretaniche contenute nei prodotti forniti devono rispettare i criteri riportati in Appendice II del presente capitolato.
Verifica del criterio
L’offerente deve dimostrare il rispetto del criterio tramite le verifiche riportate in appendice II.
ART. 14 - Requisiti del prodotto finale
I prodotti devono essere conformi alle versioni più recenti delle pertinenti norme UNI relative alla durabilità, dimensione, sicurezza e robustezza.
Verifica del criterio
L’offerente deve fornire dei rapporti di prova dei prodotti forniti che attestino la rispondenza alle norme tecniche. In particolare, in merito alle sedute per ufficio si richiede la conformità alla norma UNI/TR 11653:2016 e per le scrivanie e tavoli da ufficio, mobili contenitori e schermi per ufficio, la conformità alla UNI/TR 11654:2016. Gli arredi scolastici devono essere conformi alle norme UNI EN 1729 (per banchi e sedie), UNI 4856 (per le cattedre) e UNI EN 14434 (per le lavagne). Tali rapporti di prova devono essere rilasciati (a seconda dei casi al produttore finale o ai fornitori dei singoli componenti) da un organismo di valutazione della conformità.
ART. 15 - Disassemblabilità
Il prodotto deve essere progettato in modo tale da permetterne il disassemblaggio al termine della vita utile, affinché le sue parti e componenti, come alluminio, acciaio, vetro, legno e plastica e ad esclusione dei rivestimenti in film o laminati, possano essere riutilizzati, riciclati o recuperati.
Verifica del criterio
L’offerente deve fornire una scheda esplicativa o uno schema di disassemblaggio che illustri il procedimento di disassemblaggio che deve consentire la separabilità manuale degli elementi costituiti da materiali diversi
ART. 16 - Imballaggi
L'imballaggio (primario, secondario e terziario) deve essere costituito da materiali facilmente separabili a mano in parti costituite da un solo materiale (es. cartone, carta, plastica ecc) riciclabile e/o costituito da materia recuperata o riciclata. Gli imballaggi in plastica devono essere identificati conformemente alla norma CR 14311 “Packaging - Marking and material identification system”.
L’imballaggio deve essere costituito per almeno l’80% in peso da materiale riciclato se in carta o cartone, per almeno il 60% in peso se in plastica.
Verifica del criterio
L’offerente deve descrivere l’imballaggio che utilizzerà, indicando il tipo di materiale o di materiali con cui è costituito, le quantità utilizzate, le misure intraprese per ridurre al minimo il volume dell’imballaggio, come è realizzato l’assemblaggio fra materiali diversi e come si possono separare e dichiarare il contenuto di riciclato.
Sono presunti conformi i prodotti provvisti di un’etichetta “FSC® Riciclato” (oppure “FSC® Recycled”) o “Riciclato PEFC™” (oppure PEFC Recycled™) con relativo codice di licenza riconducibile al produttore dell’imballaggio, oppure di una certificazione di prodotto rilasciata da un organismo di valutazione della conformità che attesti il contenuto di riciclato (es. ReMade in Italy® o Plastica Seconda Vita o equivalenti) o di
una autodichiarazione ambientale di Tipo II conforme alla norma ISO 14021, verificata da un organismo di valutazione della conformità, che dimostri il rispetto del criterio.
ART. 17 - Caratteristiche generali e di sicurezza fisica
Tutti gli arredi devono essere realizzati in materiali di prima qualità e a perfetta regola d’arte.
La conformazione degli arredi deve essere tale da evitare rischi di danno agli utilizzatori e gli elementi di sostegno non devono essere posti laddove possano provocare restrizione ai movimenti.
Tutte le saldature devono essere a filo continuo.
I telai dei banchi e dei restanti tavoli devono essere a filo piano.
Tutte le parti con le quali si possa venire in contatto, nelle condizioni di uso normale, devono essere progettate in modo da evitare danni personali e/o danni agli indumenti. In particolare le parti accessibili non devono avere superfici grezze bave o bordi taglienti.
Nell’intera struttura non devono esservi parti che possano causare l’intrappolamento delle dita. Le estremità aperte e le componenti terminali delle gambe devono essere chiuse.
Gli spigoli e gli angoli dei banchi, nonché i bordi dei sedili, degli schienali e dei braccioli a contatto con l’utilizzatore devono essere arrotondati col raggio minimo di mm. 2. Tutti gli altri bordi devono essere arrotondati o smussati. Non deve essere possibile per qualsiasi parte strutturale allentarsi involontariamente. L’arredo nel suo complesso deve essere affidabile ovviamente riferito alle condizioni d'uso normali. Per quanto riguarda invece la manutenzione, eventuali componenti difettosi devono essere facilmente rimovibili con normali attrezzature in dotazione al personale scolastico (cacciaviti, chiavi a brugola, ecc., per effettuare la sostituzione con parti di ricambio). Anche la pulizia del manufatto e dei suoi componenti deve essere facilmente effettuata con canovacci, detersivi e detergenti di normale uso e comunque dichiarati dalla casa costruttrice, facilmente reperibili, senza l’utilizzo di solventi a base organica.
Le parti lubrificate devono essere coperte per evitare di macchiare.
Tutti gli arredi devono essere conformi alle vigenti norme in materia di sicurezza, con particolare riferimento al Dlgs. n. 81/08 e xx.xx.
I banchi, i tavoli e le sedie per allievi devono essere corredati di istruzioni nella lingua ufficiale del paese di vendita. Essi devono altresì recare la marcatura leggibile e indelebile, che deve includere almeno le seguenti informazioni:
- grandezza o codice colore o entrambi; - marcatura sul mobile regolabile delle grandezze contemplate;
- nome e/o marchio commerciale e/o marchio e indirizzo del fabbricante o del suo rappresentante autorizzato;
- data di produzione comprendente almeno anno e mese. Tali istruzioni devono includere almeno:
- riferimento alla grandezza;
- istruzioni di manutenzione e di pulizia consigliando l’uso di prodotti e pratiche a ridotto impatto ambientale;
- istruzioni di installazione per mobili multigrandezza;
- informazione sulle eventuali possibilità di regolazione;
- informazioni sulle modalità per un corretto smaltimento e riciclaggio.
Per le parti soggette a consumo deve essere garantita la disponibilità di parti di ricambio per tutto il corso della produzione e per i 5 anni successivi alla fine della produzione oppure resi disponibili pezzi sostitutivi con funzioni equivalenti ai pezzi originali. Gli arredi forniti devono essere costruiti in modo tale da permettere la sostituzione di ogni singolo pezzo.
I banchi e i tavoli per alunni, per quanto riguarda materiali, colori e caratteristiche costruttive, devono avere il corrispondente coordinamento con le sedie allievi, con le cattedre e le sedie per insegnanti.
Le strutture di sostegno degli arredamenti devono essere munite di idonei terminali, atti a garantire una sufficiente silenziosità, stabilità e fissità del mobile.
I piedini di appoggio devono essere resistenti all'usura anche in caso di strisciamento o di sollecitazioni ripetute e costruiti con materiali che non lascino tracce di alcun genere sul pavimento se sottoposti a trascinamento.
ART. 18 - Modalità di consegna, lavori complementari di montaggio e smontaggio, collaudo
La fornitura è comprensiva della consegna degli arredi presso:
Scuola dell’Infanzia – Via Cavallotti - Arbus; Scuola Secondaria – Via Costituzione – Arbus
Il Fornitore deve essere dotato dei mezzi e delle attrezzature necessarie per svolgere tale attività.
È onere del Fornitore procurarsi tutti i permessi previsti dai vari Regolamenti Comunali per l’accesso al centro urbano. Nell’ambito della disposizione degli arredi, le vie di fuga verso l’esterno dovranno essere mantenute sempre sgombre ed accessibili, senza che gli allestimenti arrechino pregiudizi alla segnaletica d’emergenza ed ai mezzi antincendio.
Gli arredi dovranno essere consegnati entro 30 giorni lavorativi dalla richiesta di avvio all'esecuzione del contratto, fermo restando quanto stabilito all'art. 32, comma 8, del D.Lgs. 50/2016, presso le sedi scolastiche sopra indicate.
Il Fornitore deve concordare con il Referente dell’Istituzione scolastica, dandone contestuale notizia al Referente Comunale, con un anticipo di almeno 5 (cinque) giorni naturali e consecutivi la data di consegna. Sono ammesse anche consegne oltre il termine massimo sopra indicato, qualora ciò fosse necessario o preferibile per le Istituzioni scolastiche destinatarie, al fine di evitare la consegna nei periodi di svolgimento dell’attività didattica.
In ogni caso le date e gli orari di consegna devono tenere conto della minor interferenza possibile con le attività scolastiche.
Il Fornitore si impegna, all’atto della consegna dei prodotti ordinati, a produrre al referente incaricato tutta la documentazione e le certificazioni specificate nel presente Capitolato.
Alla consegna e montaggio degli arredi si procederà al controllo degli stessi e della relativa rispondenza e conformità alle caratteristiche tecniche e qualitative richieste. Qualora gli arredi forniti risultassero in tutto o in parte non conformi alle prescrizioni del presente Capitolato, il Comune può in pieno diritto rifiutarli applicando una penale di € 50,00 per ogni arredo non conforme.
Il fornitore ha l’obbligo, entro 10 giorni dalla comunicazione formale di rifiuto, di ritirare e sostituire gli arredi respinti, sostenendo i relativi oneri a proprio carico. Nel caso in cui la nuova fornitura non venga effettuata entro il suddetto termine si appiccheranno le penalità previste per le modalità di consegna.
Penali relative alle modalità di consegna
L’ Amministrazione contraente si riserva di applicare le seguenti penali:
a) in caso di ritardo, non imputabile all’Amministrazione o a causa di forza maggiore o caso fortuito, di consegna entro il termine stabilito, una penale pari al 2% del corrispettivo della fornitura ordinata, per ogni giorno di ritardo, fatto salvo il risarcimento di cui al punto b) del presente articolo;
b) nel caso in cui il Fornitore non consegni o ritardi la fornitura, come previsto dalla precedente lettera a), l’Amministrazione Contraente ha la facoltà di provvedere altrove anche per qualità migliore e prezzo superiore, con diritto di rivalsa per il danno subito nei confronti del Fornitore inadempiente.
c) in caso di mancato ritiro o sostituzione dei prodotti eccedenti o difformi da quelli richiesti, non imputabile all’Amministrazione o a causa di forza maggiore o a caso fortuito, si applica una penale pari a € 30,00 per ogni giorno di ritardo fatto salvo il risarcimento del maggior danno;
d) in caso di mancato completamento di consegne parziali, non imputabile all’Amministrazione o a causa di forza maggiore o a caso fortuito, si applica una penale di € 30,00 per ogni giorno di ritardo, fatto salvo il risarcimento del maggior danno.
Sono a carico del Fornitore e si intendono remunerati con i corrispettivi dei singoli arredi, tutti i lavori di montaggio e fissaggio (per esempio di: armadi, attaccapanni, ecc.), che devono essere eseguiti al momento della consegna.
Tali lavori sono compresi nei prezzi dei singoli arredi.
I montaggi dovranno essere eseguiti secondo perfetta regola d’arte, tramite idonea ferramenta, tasselli, viti, bulloni e con sistemi volta per volta adeguati ad assicurare la perfetta tenuta sulla base delle pareti esistenti, tali da garantire quindi il fissaggio in condizioni di assoluta sicurezza. La responsabilità della posa in opera in sede attuativa resta in capo al Fornitore che dovrà allegare ad ogni singola fattura una Certificazione di regolare posa in opera, contenente anche l’indicazione dei carichi massimi ammissibili ove necessario per le mensole o le scaffalature e per ogni altro arredo in cui si rendesse necessario.
Penali relative ai lavori complementari di smontaggio e montaggio e ritiro imballaggi
L’ Amministrazione contraente si riserva di applicare le seguenti penali:
a) qualora il Fornitore non esegua le operazioni di montaggio e fissaggio, una penale di € 150,00 per ogni episodio, non imputabile all’Amministrazione o a causa di forza maggiore o a caso fortuito;
b) qualora il Fornitore non provveda al ritiro di tutti gli imballaggi al termine delle operazioni di consegna e montaggio una penale di € 100,00 per ogni irregolarità riscontrata.
ART. 19 - Garanzia
La garanzia sugli arredi oggetto della presente procedura deve avere una durata di almeno 5 anni dall’acquisto e l’aggiudicatario deve garantire la disponibilità di parti di ricambio per almeno 5 anni. Se le parti di ricambio sono disponibili a costo zero, questo deve essere esplicitato nei documenti di acquisto, altrimenti il loro costo deve essere stabilito a priori e deve essere relazionato al valore del prodotto in cui va sostituito.
Verifica del criterio
Deve essere fornita una garanzia scritta che indichi chiaramente il periodo di garanzia di almeno 5 anni dalla data di acquisto e l’impegno a garantire la disponibilità delle parti di ricambio per almeno 5 anni, con le relative informazioni di contatto sulle parti di ricambio ed il loro eventuale costo.
ART. 20- Monitoraggio e controllo da parte della ditta
L'impresa appaltatrice deve rispettare gli standard di prodotto, mantenere le caratteristiche dei prodotti offerti in quanto conformi qualitativamente a quanto richiesto dal presente capitolato.
La ditta è sempre tenuta a fornire a proprie spese, su richiesta dell'Amministrazione appaltante i certificati analitici e le bolle di accompagnamento in cui devono essere indicate tutte le caratteristiche necessarie all'individuazione qualitativa e quantitativa dei prodotti forniti al fine di poterne determinare la conformità a quanto richiesto.
ART. 21 - Monitoraggio e controllo da parte della stazione appaltante
La vigilanza sulle forniture compete all'Amministrazione per tutto il periodo dell'appalto con la più ampia facoltà e nei modi ritenuti più idonei senza che ciò costituisca pregiudizio alcuno per i poteri spettanti per legge.
L'Amministrazione si riserva il diritto di procedere a controlli sulla conformità della fornitura rispetto a quanto dichiarato in gara mediante prove condotte da organismi di valutazione della conformità a spese dell’aggiudicatario.
ART. 22 - Controversie giudiziarie
Non è ammesso dalle parti il ricorso all'arbitrato. Eventuali controversie che dovessero insorgere in ordine all'esecuzione del servizio ed all'applicazione delle norme del presente capitolato tra l'Appaltatore e l’Ente, non componibili in via amichevole, saranno demandate al giudice.
La competenza a dirimere eventuali controversie tra l'Amministrazione e l'appaltatore è il foro di Cagliari in applicazione degli artt. 1341 e 1342 del c.c.
ART. 23 - Penali e risoluzione del contratto ed esecuzione in danno
Ove l’Amministrazione riscontrasse inadempienze degli obblighi assunti violazioni delle disposizioni contenute nel presente Capitolato, provvederà̀ alla formale contestazione per iscritto (diffida) con descrizione analitica e motivata delle contestazioni e con invito a conformarsi immediatamente alle prescrizioni violate, mediante lettera raccomandata A.R. o PEC indirizzata al legale rappresentante dell’aggiudicatario. L’aggiudicatario potrà̀ far pervenire le proprie controdeduzioni entro e non oltre cinque giorni dalla data di ricevimento della contestazione o comunque entro il termine stabilito nella diffida.
Ove ad insindacabile giudizio dell’Amministrazione le controdeduzioni di cui al capoverso precedente risultassero irrilevanti o non pervenissero entro i termini sopra indicati, nei confronti dell’aggiudicatario saranno applicate le seguenti penalità̀: per mancata esecuzione totale o parziale di quanto previsto con riguardo alla quantità e/o qualità dei prodotti o per la riscontrata difformità rispetto alle prescrizioni di cui al presente capitolato o per inadempienze diverse: da euro 100,00 (euro cento) a euro 1.000,00 (euro mille) in proporzione all’entità̀ dell’inadempienza.
In caso di mancata esecuzione, totale o parziale, della prestazione ovvero delle prescrizioni indicate nel presente capitolato o offerte in sede di gara, o in caso di irrogazione di almeno n. 3 penalità di cui al paragrafo precedente, l’Amministrazione si riserva la facoltà̀ di risolvere il contratto e di procedere, a spese del committente, all’esecuzione d’ufficio, totale o parziale, senza necessità di particolari formalità̀ o procedure.
Resta comunque fermo e impregiudicato in capo all’Amministrazione, ai sensi dell’art. 1382 cod. civ., il diritto di agire per ottenere il risarcimento degli ulteriori danni derivanti da inadempienze dell’aggiudicatario.
Gli importi addebitati a titolo di penale e le spese relative all’esecuzione in danno, verranno trattenuti direttamente sull’importo del corrispettivo ovvero verranno incamerati con detrazione dal deposito cauzionale costituito a garanzia dell’esatto adempimento del contratto.
L’Amministrazione si riserva in ogni caso tutte le azioni a tutela dei propri interessi anche attraverso l’immediata esecuzione della polizza fideiussoria, con obbligo da parte dell’aggiudicatario di provvedere al relativo reintegro
ART. 24 - Divieto di cessione del contratto e di credito, subappalto
È fatto divieto alla Ditta Appaltatrice cedere il contratto o subappaltare in tutto o in parte la fornitura, senza il consenso e la formale approvazione dell’Amministrazione, pena l’immediata rescissione del contratto e la conseguente rivalsa dei danni subiti.
In caso di infrazioni alle norme del presente capitolato e del contratto, commesse dalla Ditta Appaltatrice occulto, l’unico responsabile verso l’Ente e verso terzi si riterrà la Ditta Appaltatrice, con conseguenza, inoltre, dell’applicazione delle disposizioni di cui al primo paragrafo del presente articolo.
È, altresì, vietato cedere in tutto o in parte i crediti derivanti dall’avvenuta esecuzione del servizio, senza l’espressa autorizzazione dell’Amministrazione.
ART. 25- Recesso
L'Ente appaltante si riserva il diritto di recedere in qualunque tempo dal contratto previo pagamento di quanto già eseguito dall' Appaltatore.
L'esercizio del diritto di recesso sarà preceduto da formale comunicazione all'Appaltatore con un preavviso di 20 giorni.
Art. 26 -Valutazione dei rischi da interferenza
Nella consegna e il montaggio delle forniture in appalto il personale della ditta incaricata dovrà osservare ogni cautela per evitare rischi da interferenza con il personale ATA presente nella Scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado al momento della fornitura e montaggio dei materiali, la consegna ed il montaggio
verranno effettuati al di fuori delle lezioni scolastiche al fine di evitare le interferenze con gli alunni e il corpo docente.
Nello specifico i materiali verranno forniti presso la Scuola dell’Infanzia di via Cavallotti 104 e la scuola secondaria di primo grado di Via Costituzione, l’interferenza si verifica pertanto solo ed esclusivamente con il personale ATA presente nell’istituto all’atto dello scarico e montaggio degli arredi.
I rischi da interferenza indicati sono quelli al momento prevedibili per il servizio di consegna e montaggio degli arredi scolastici (banchi, sedie, armadi) presso la Scuola dell’Infanzia di via Cavallotti 104 e la scuola secondaria di primo grado di Via Costituzione. Ai rischi sopraelencati se ne potranno aggiungere altri per la specificità dell’edificio e per operazioni lavorative particolari da effettuare.
Al ricorrere di tali particolari situazioni, in conformità alle competenze attribuite dal d.lgs. 81/2008 (artt. 18- 19), sarà compito del responsabile e del preposto della ditta appaltatrice, in collaborazione con il Dirigente comunale e i preposti per la sicurezza presenti nella Scuola, a procedere alla valutazione degli ulteriori rischi presenti, impartendo specifiche misure di prevenzione al personale che cura la consegne.
RISCHI PROPRI DELLA DITTA ESECUTRICE (d.lgs. 81/2008)
Non sono citati nel presente documento i rischi propri della ditta incaricata del servizio di forniture e montaggio degli arredi scolastici. Tali rischi vengono infatti analizzati dalla ditta incaricata con propri documenti di valutazione, come imposto dal d.lgs. 81/2008.
COSTI DELLA SICUREZZA
Il testo unico sulle norme di igiene e sicurezza, d.lgs. 81/2008 all’art. 26, comma 5, precisa che: “nei singoli contratti di subappalto, di appalto e di somministrazione, ... devono essere specificatamente indicati a pena
di nullità ai sensi dell’art.1418 del codice civile i costi relativi alla sicurezza del lavoro, con riferimento a quelli propri connessi allo specifico appalto”.
Il presente appalto prevede la consegna, il disimballaggio e il montaggio degli arredi scolastici presso la Scuola dell’Infanzia di via Cavallotti 104 e la Scuola secondaria di primo grado di Via Costituzione.
I rischi da interferenza si possono ridurre con le misure organizzative e comportamentali sopra descritte. Sporadicamente è possibile che si renda necessario l’utilizzo di carrelli per il trasporto manuale. In tale caso,
trattandosi di dotazione strumentale in uso ai veicoli adibiti al trasporto di merci, alla ditta che esegue l’appalto non dovrà essere riconosciuto alcun costo aggiuntivo.
Usando la necessaria cautela e stabilendo orari e modalità di consegna concordati con il personale e gli operai presenti nell’edificio interessato alle consegne, il costo per i rischi di interferenza è quantificato in €.354,10.
Art. 27 – Nota informativa ai sensi della legge sulla privacy
Si informa ai sensi dell’art.13 del D.lgs n.196/2003 e del GDPR 2016/679 che questo Ente provvederà alla raccolta ed al trattamento dei dati personali dell’Impresa appaltatrice per le sole finalità connesse all’espletamento dell’appalto.
Art. 28 Norme finali
L’ accettazione dell’incarico comporta la piena ed incondizionata accettazione di tutte le disposizioni contenute negli atti di affidamento. Per tutto quanto non previsto specificamente nei documenti su citati, si fa espresso riferimento a quanto previsto in materia dalla vigente normativa comunitaria e nazionale, per quanto compatibile.
IL RESPONSABILE DEL SERVIZIO PUBBLICA ISTRUZIONE
X.xx Dr.ssa Xxxxxxx Xxx
APPENDICE I
Materiali di rivestimento durevoli
I requisiti per il buono stato dei materiali di rivestimento negli arredi sono definiti nelle tabelle 1,2 e 3 di seguito riportate:
Tabella 1. Requisiti fisici della pelle utilizzata negli arredi (tabelle 1 e 2 della norma tecnica EN13336)
Caratteristiche fondamentali
Metodo di prova
Valori raccomandati
Pelle di nabuk, camoscio e all’anilina*
Pelle semianilina*
Pelle rivestita, pigmentata e altro*
pH e ∆pH
EN ISO 4045 Cuoio – Prove chimiche - Determinazione del pH
≥ 3.5 (se il pH è ≥4.0, ∆pH deve essere ≥ 0.7)
Carico di strappo, valore medio
EN ISO 3377-1:2012; Cuoio -
determinazione del carico di strappo - Parte 1: strappo singolo
> 20 N
Solidità del colore allo strofinio a secco, a umido e sudore alcalino
EN ISO
11640 Cuoio - prove solidità colore allo strofinio sotto il peso di 1000g
Usando feltro secco | 50 cicli, ≥ 3 scala di grigi | 500 cicli ≥ 4 scala normalizzata di grigi |
Usando feltro umido | 20 cicli, ≥ 3 scala di grigi | 80 cicli, ≥ 3/4 scala di grigi | 250 cicli, ≥ 3/4 scala di grigi |
Soluzione di sudorazione alcalina come definito nella norma EN ISO11641 -
Cuoio - EN ISO Prove di solidità del colore – Solidità
Aspetti da valutare
Alterazione del colore della pelle e scarico di colore sui feltrini
Alterazione del colore della pelle e scarico di colore sui feltrini nessun danno della finitura
usando feltro bagnato con sudore
20 cicli, ≥ 3 scala di grigi
50 cicli, ≥ 3/4 scala di grigi
80 cicli, ≥ ¾ scala di grigi
artificiale | |||||
Solidità del colore alla luce artificiale | EN ISO 105-B02 Tessili - Prove di solidità del colore - Parte B02: Solidità del colore alla luce artificiale: Prova con lampada ad arco allo xeno (metodo 3) | ≥ 3 scala di blu | ≥ 4 scala di blu | ≥ 5 scala di blu | |
Adesione della rifinizione a secco | EN ISO 11644 Cuoio - Prova per l’adesione delle rifinizioni | -- | ≥ 2N/10 mm | ||
Resistenza a flessione a secco | EN ISO 5402-1 Cuoio - Determinazione della resistenza a flessione - Parte 1: Metodo con flessometro | Per la pelle all’anilina con finitura solo non - pigmentata, 20000 cicli (nessuna rottura della finitura) | 50000 cicli (nessuna rottura della finitura) | 50000 cicli (nessuna rottura della finitura) | |
Solidità del colore alla goccia d’acqua | EN ISO 15700 Cuoio - Prove di solidità del colore - Solidità del colore alla goccia d’acqua | ≥ 3 scala di grigi (nessun rigonfiamento permanente) | |||
Determinazione della temperatura di rottura a freddo della rifinizione | EN ISO 17233 Cuoio - Prove fisiche e meccaniche – Determinazione delle temperature di rottura a freddo della rifinizione | -- | 15°C (nessuna rottura della finitura) | ||
Resistenza al fuoco | EN 1021 Mobili – Verifica dell’accendibilità dei mobili imbottiti o standard internazionali pertinenti | ||||
*Definizioni di questi tipi di pelle sono in accordo con la norma EN 15987 |
Tabella 2. Requisiti fisici per i materiali delle coperture in tessuto nei rivestimenti degli arredi
Oggetto della prova | Metodo di prova | Rivestimenti sfoderabili e lavabili | Rivestimenti non sfoderabili e lavabili |
ISO 6330 Tessili - Procedimenti di lavaggio e asciugatura domestici per prove tessili + EN ISO 5077Tessili - | |||
Variazioni dimensionali | Determinazione delle variazioni dimensionali nel lavaggio e nell’asciugamento (tre lavaggi alle temperature come indicato nel prodotto con asciugatura dopo ogni ciclo di lavaggio) Lavaggio professionale: ISO 15797 Tessili - Procedimenti di lavaggio e di finitura industriale per la valutazione degli abiti da lavoro + EN ISO | +/- 3.0% per tessuti +/- 6.0% per tessuti nontessuti | N/A (non applicabile) |
5077 (a minimo 75°C) | |||
Solidità del colore al lavaggio | Lavaggio domestico: ISO 105-C06 Tessili – Prove solidità del colore - Parte C06: Solidità del colore al lavaggio domestico e commerciale Lavaggio professionale: ISO 15797 Tessili - Procedimenti di lavaggio e di finitura industriale per la valutazione degli abiti da lavoro + ISO 105-C06 (a minimo 75°C) | ≥ livello 3-4 per degradazione del colore ≥ livello 3-4 per scarico del colore | N/A |
Solidità del colore allo | ISO 105 X12 Tessili - | ≥ livello 2-3 | ≥ livello 2-3 |
sfregamento a umido* | Prove di solidità del | ||
colore - Solidità del | |||
colore allo sfregamento | |||
Solidità del colore allo sfregamento a secco* | ISO 105 X12 Tessili - Prove di solidità del colore - Solidità del | ≥ livello 4 | ≥ livello 4 |
colore allo sfregamento |
Solidità del colore alla luce | ISO 105 B02 Tessili - Prove di solidità del colore - Parte B02: Solidità del colore alla luce artificiale: Prova con lampada ad arco allo xeno | ≥ livello 5** | ≥ livello 5** |
Resistenza del tessuto al pilling e all’abrasione | Prodotti lavorati a maglia e non tessuti ISO 12945-1 Tessili - | ||
Determinazione della tendenza dei tessuti alla | ISO 12945-1 risultato > 3 | ISO 12945-1 risultato > 3 | |
formazione di pelosità | |||
superficiale e di palline | |||
di fibre (piling) - Metodo | |||
piling box | |||
Prodotti tessuti: ISO | |||
12945-2 Tessili - | |||
Determinazione della | ISO 12945-1 risultato > 3 | ||
tendenza dei tessuti alla | ISO 12945-1 risultato > 3 | ||
formazione di pelosità | |||
superficiale e di palline | |||
di fibre (piling) - Metodo | |||
Xxxxxxxxxx modificato |
* non si applica ai capi bianchi e a quelli che non sono né colorati né stampati
** Un livello di 4 è tuttavia ammesso quando i tessuti di rivestimento degli arredi sono entrambi di colore chiaro (≥ profondità standard 1/12) contenenti più del 20 % di lana o altre fibre cheratiniche o più del 20 % lino o altre fibre liberiane
Tabella 3. Requisiti fisici per tessuti spalmati utilizzati come rivestimento negli arredi imbottiti
Proprietà | Metodo di prova | Requisito |
Resistenza alla trazione e allungamento a rottura per tessuti gommati o rivestiti in plastica | ISO 1421 Supporti tessili rivestiti di gomma o materie plastiche - Determinazione della resistenza a rottura e dell’allungamento a rottura | CH ≥ 35daN e TR ≥ 20daN |
Resistenza allo strappo di film plastico e tela dal metodo di strappo dei pantaloni | ISO 13937/2 Tessili - Proprietà della lacerazione dei tessuti - Determinazione della forza di lacerazione di provette a pantalone (Metodo a lacerazione semplice) | CH ≥ 2,5daN e TR ≥ 2daN |
Solidità del colore agli eventi atmosferici artificiali con lampada ad arco allo xeno | EN ISO 105-B02Tessili - Prove di solidità del colore - Parte B02: Solidità del colore alla luce artificiale: Prova con lampada ad arco allo xeno | Uso indoor ≥ 6; uso Outdoor ≥ 7 |
Resistenza all’abrasione con metodo Xxxxxxxxxx | ISO 5470/2 Supporti rivestiti di gomma o materie plastiche - Determinazione della resistenza all’usura – Parte 2: Apparecchiatura di prova di abrasione Xxxxxxxxxx | - Metodo 1 (diretto) > 60.000; - Metodo 2 (inverso) > 200.000. |
Determinazione dell'adesione del rivestimento dei supporti tessili rivestiti di gomma o plastica | EN 2411 Supporti rivestiti di gomma o materie plastiche - Determinazione dell’adesione del Rivestimento | CH ≥ 1,5daN e TR ≥ 1,5daN |
Dove: daN = deca Newtons, CH = Distorsione/deformazione e TR = trama
APPENDICE II
Imbottiture in schiume poliuretaniche: Sostanze soggette a restrizioni e relativi criteri di verifica
II.1 – Biocidi
Non autorizzati dal Regolamento EU/528/2012 e successivi emendamenti
Verifica: autodichiarazione dell’appaltatore, corredata da dichiarazione dei produttori della schiuma, in cui si conferma che non sono state utilizzate intenzionalmente nella produzione della schiuma sostanze a funzione biocida non autorizzate.
II.2 – Metalli pesanti
Sostanze | Conc. limite (ppm = mg/kg schiuma) |
Antimonio (Sb) | 0.5 |
Arsenico (As) | 0.2 |
Cadmio (Cd) | 0.1 |
Cobalto (Co) | 0.5 |
Cromo totale (Cr) | 1.0 |
Cromo VI (Cr VI) | 0.01 |
Mercurio (Hg) | 0.02 |
Nichel (Ni) | 1.0 |
Piombo (Pb) | 0.2 |
Rame (Cu) | 2.0 |
Selenio (Se) | 0.5 |
Verifica: autodichiarazione dell’appaltatore, corredata da dichiarazione dei produttori della schiuma e analisi effettuate, in cui si conferma che le sostanze elencate non sono state aggiunte intenzionalmente alla formula della schiuma e che comunque risultano al di sotto delle soglie indicate.
II.3 – Plastificanti
Sostanze | Valore limite |
Somma di 7 Ftalati | 0.1 % peso |
Butilbenzilftalato (BBP – CAS# 85-68-7) | |
Dibutilftalato (DBP – CAS# 84-74-2) | |
Di (2-etilesil)ftalato (DEHP – CAS# 117-81-7) | |
Di-n-esilftalato (DEP – CAS# 84-75-3) | |
Di-iso-decilftalato (DIDP – CAS# 26761-40-0) | |
Di-iso-nonilftalato (DINP – CAS# 28553-12-0) |
Di-n-ottilftalato (DNOP – CAS# 117-84-0) |
Verifica: autodichiarazione dell’appaltatore, corredata da dichiarazione dei produttori della schiuma, in cui si conferma che le sostanze elencate non sono state aggiunte intenzionalmente alla formula della schiuma
e che comunque risultano all’ analisi al di sotto della soglia totale indicata.
Metodo di prova: il provino è composto da sei pezzi estratti dall'interno di ciascuna faccia del campione (fino a un massimo di 2 cm dalla superficie). L'estrazione è effettuata mediante diclorometano utilizzando un metodo convalidato e seguito da un'analisi in gascromatografia — spettrometria di massa (GC/MS) o in cromatografia liquida ad alta prestazione (HPLC/UV)
II.4 – TDA o MDA (per schiume a base di TDI rispettivamente MDI
Sostanze | Conc. Limite (ppm = mg/Kg schiuma) |
2,4 Toluenediammina (2,4-TDA, CAS# 95-80-7) | <– 5.0 |
4,4'-Diamminodifenilmetano (4,4'-MDA, CAS# 101- 77-9) | <– 5.0 |
Verifica: una relazione che presenta i risultati della seguente procedura di prova Xxxxxx di prova: estrazione con soluzione acquosa di acido acetico e analisi. Il provino è composto da sei pezzi estratti dall'interno di ciascuna faccia del campione (fino a un massimo di 2 cm dalla superficie). L'estrazione delle sostanze è effettuata mediante una soluzione acquosa di acido acetico all'1 %. Si effettuano 4 estrazioni ripetute del medesimo campione di schiuma mantenendo il peso del campione a un rapporto di volume di 1:5 in ogni occorrenza. Gli estratti sono combinati, ridotti a un volume conosciuto, filtrati e analizzati mediante a cromatografia liquida ad alta prestazione accoppiata a spettroscopia UV (HPLC/UV) o a
spettrometria di massa (HPLC/MS). Se si esegue una HPLC/UV e si sospettano interferenze, si procede a una nuova analisi mediante cromatografia liquida ad alta prestazione — spettrometria di massa (HPLC/MS).
LOQ del Metodo: 0.5 ppm per TDA e 0.5 ppm per MDA.
II.5 – Composti organici dello Stagno
Sostanze | Conc. limite nella schiuma (ppb) |
Tributilstagno (TBT) | < 50 |
Dibutilstagno (DBT) | <100 |
Monobutilstagno (MBT) | <100 |
Xxxxxxxxxxxxxxxx (XxXX) | |
Xxxxxxxxxxxxxxx (XXX) | |
Xxxxxxxxxxxxx (XXX) |
Xxxxxxxxxxxxxxxxxx (Xx xX) | |
Xxxxxxxxxxxxxx (XXxX) | Somma < 500 |
Verifica: una relazione che presenta i risultati della seguente procedura di prova. Metodo di prova: estrazione con solventi, derivatizzazione e analisi delle sostanze estratte. Il provino è composto da sei pezzi ricavati dall'interno di ciascuna faccia del campione (fino a un massimo di 2 cm dalla superficie). Il provino
viene tagliato e sottoposto ad estrazione, effettuata per 1 ora in un bagno a ultrasuoni a temperatura ambiente. L'agente di estrazione è una miscela composta come segue: 1 750 ml metanolo + 300 ml acido acetico + 250 ml soluzione tampone (pH 4,5). La soluzione tampone è una soluzione composta da 164 g di
acetato di sodio in 1 200 ml d'acqua + 165 ml di acido acetico, da diluire in acqua fino a un volume di 2 000
ml. Dopo l'estrazione le specie di alchili di stagno sono derivatizzate aggiungendo una soluzione di tetraetilborato di sodio in tetraidrofurano (THF). Il derivato è estratto mediante n-esano e il campione è sottoposto a una seconda procedura di estrazione. Entrambi gli estratti di esano sono combinati e ulteriormente usati per determinare i composti organici dello stagno mediante gascromatografia a rivelazione di massa selettiva in modalità SIM. LOQ del Metodo: 50 ppb.
II.6 – Emissioni di composti organici volatili
Sostanze | Conc. limite (µg/m3) |
Formaldeide (CAS# 50-00-0) | 10 |
Toluene (CAS# 108-88-3) | 100 |
Stirene (CAS# 100-42-5) | 5 |
Ogni sostanza CMR di Classe 1a e 1b (*) | 5 |
Somma di tutte le sostanze CMR di Classe 1° e 1b (**) | 40 |
Idrocarburi aromatici | 500 |
COV totali | 500 |
* In conformità alla Legislazione europea
** Inclusa la Formaldeide
Verifica: una relazione che presenta i risultati della seguente procedura di prova. Metodo di prova: Il campione di schiuma è collocato sul fondo di una camera di prova di emissione ed è condizionato per 3 giorni a 23 °C e 50 % di umidità relativa, applicando una velocità di scambio d'aria n = 0,5/h e un carico L
della camera pari a 0,4 m2/m3 (= superficie totale esposta del campione in relazione alle dimensioni della camera senza sigillarne i lati e il retro) conformemente alle norme ISO 16000-9 e ISO 16000-11. Il campionamento è effettuato 72 ± 2 ore dopo il caricamento della camera, adsorbendo per 1 ora con cartucce Tenax TA e DNPH rispettivamente per l'analisi dei VOC e della Formaldeide. Le emissioni di COV sono catturate sui tubi adsorbenti Tenax TA e poi analizzate mediante termodesorbimento seguito da analisi GC-MS conformemente alla norma ISO 16000-6. I risultati sono espressi semiquantitativamente come equivalenti di toluene. Ogni componente specificato è indicato a partire da un limite di concentrazione ≥ 1 µg/m3. Il valore totale dei COV è la somma di tutti i componenti aventi una concentrazione ≥ 1 µg/m3, eluiti entro il tempo di ritenzione compreso fra quelli del n-esano (C6) e del nesadecano (C16). La somma di tutti i composti CMR delle Classi 1a e 1b ai sensi del Regolamento (CE) n. 1272/2008 è la somma di tutte queste sostanze aventi una concentrazione ≥ 1 µg/m3. Se i risultati delle prove superano i limiti della norma, è necessario procedere alla quantificazione della sostanza specifica. La Formaldeide può essere determinata raccogliendo l'aria campionata su una cartuccia DNPH e effettuando un'analisi mediante HPLC/UV conformemente alla norma ISO 16000-3.
II.7 – Coloranti
Sostanze | Riferimenti legislativi |
Coloranti scindibili in ammine aromatiche | Dir. 2002/61/CE e successivi emendamenti |
Coloranti classificati come cancerogeni | Reg. CE 1907/2006 e successivi emendamenti |
Coloranti classificati come allergeni | Reg. CE 1896/2000 e successivi emendamenti |
Verifica: autodichiarazione dell’appaltatore, corredata da dichiarazione dei produttori della schiuma, in cui
si conferma che non sono state aggiunte intenzionalmente alla formula della schiuma sostanze tra quelle indicate.
II.8 - Contenuto totale di cloro degli Isocianati.
Gli Isocianati usati per la produzione della schiuma poliuretanica non possono avere un contenuto in Cloro totale superiore allo 0.07% in peso.
Verifica: autodichiarazione dell’appaltatore, corredata da dichiarazione dei produttori della schiuma, in cui si conferma che gli Isocianati utilizzati rispettano tale limite.
II.9 - Agenti espandenti
Nella produzione di schiume poliuretaniche non è permesso, ai sensi del Regolamento CEE/3093/1994 e successivi emendamenti, l’impiego di sostanze che distruggono lo strato di ozono quali i Clorofluoroalcani (CFC), gli Idroclorofluoroalcani (HCFC) e gli Halons.
Verifica: autodichiarazione dell’appaltatore, corredata da dichiarazione dei produttori della schiuma, in cui si conferma che non sono state impiegate tali sostanze.
II.10 – Sostanze con certe Frasi H
Nella produzione di schiume poliuretaniche non possono venire impiegate materie prime a cui, secondo le
relative Schede Dati di Sicurezza (SDS), si applicano le Indicazioni di pericolo (Frasi H) riportate in tabella
Frasi H (Reg. CE/1272/2008) |
H340 (può provocare alterazioni genetiche) |
H350 (può provocare il cancro) |
H360 (può nuocere alla fertilità o al feto) |
H370 (provoca danni agli organi) |
Verifica: autodichiarazione dell’appaltatore, corredata da dichiarazione dei produttori della schiuma, in cui si conferma che non sono state impiegate tali sostanze.
II.11 – Altre sostanze vietate
Nella produzione di schiume poliuretaniche non possono venire impiegate le materie prime riportate in tabella
Sostanze |
Diossine clorurate o bromurate o furani |
Idrocarburi clorurati (1,1,2,2-Tetracloroetano, |
Pentacloroetano, 1,1,2-Tricloroetano, 1,1-Dicloroetilene) |
Fenoli clorurati (PCP, TeCP, CAS# 87-86-5) |
Esaclorocicloesano (CAS# 58-89-9) |
Monometildibromo–difenilmetano (CAS# 99688-47-8) |
Monometildicloro-difenilmetano (CAS# 81161-70-8) |
Nitriti |
Bifenili polibromurati (PBB, CAS# 59536-65-1) |
Pentabromodifeniletere (PeBDE, CAS# 32534-81-9) |
Octabromodifeniletere (PeBDE, CAS# 32536-52-0) |
Bifenili policlorurati (PBB, CAS# 1336-36-3) |
Terfenili policlorurati (PCT, CAS# 61788-33-8) |
Tris(2,3-dibromopropil) fosfato (TRIS, CAS# 126-72-7) |
Trimetilfosfato (CAS# 512-56-1) |
Tris-(aziridinil)-fosfinossido (TEPA, CAS# 545-55-1) |
Tris(2-cloroetil)-fosfato (TCEP, CAS# 115-96-8) |
Metilfosfonato di dimetile (DMMP, CAS# 756-79-6) |
Verifica: autodichiarazione dell’appaltatore, corredata da dichiarazione dei produttori della schiuma, in cui si conferma che non sono state impiegate tali sostanze.