PARCO dell’ETNA
PARCO dell’ETNA
Ente di Diritto Pubblico
Schema organizzativo- Gestionale proposto per il Punto Base per l’escursionismo n. 9 “Case Xxxxxxxxx” del Parco dell’Etna, in Contrada Pirao, Randazzo (CT)
Il Punto Base 9 Case Xxxxxxxxx
Tipologia e descrizione:
Il Punto Base n. 9 “Case Xxxxxxxxx”, già individuato dal Decreto istitutivo del Parco, è stato successivamente perimetrato e trova classificazione nelle Norme di Attuazione dell’emanando Piano Territoriale di Coordinamento. E’ costituito dalle tradizionali “Case Xxxxxxxxx”, fabbricati rurali tra loro adiacenti, e dalle aree immediatamente circostanti, un tempo coltivate, di proprietà privata. I proprietari hanno dichiarato la propria disponibilità di cedere consensualmente all’ente Parco i beni al prezzo previsto per l’esproprio, senza necessità di attivare la procedura ablatoria.
Le Case Xxxxxxxxx hanno una conformazione ad “L” e sono composte da tre locali rustici con struttura in muratura di pietrame. Adiacente a questi, sul lato Ovest, si trova un corpo di forma pressochè quadrata con tetto a padiglione, destinato a palmento. Sul lato Sud del palmento vi è un corpo trasversale in muratura di pietrame a tetto a due falde, in pessimo stato di conservazione. Antistante il fabbricato vi è uno spiazzo pianeggiante che separa la costruzione dalla strada su cui vi è ubicata la cisterna in muratura di forma quadrangolare.
Interventi eseguiti e da eseguire:
L’Accordo di Programma ARTA-Parchi approvato con DDG. 860/2011, nell’ambito del PO XXXX 0000-0000, prevede il finanziamento dell’acquisizione dell’immobile e del restauro degli edifici; la destinazione dell’area a Sud della Randazzo- Pirao-Faggeta a parcheggio per auto e pullman e della zona circostante i fabbricati ad area attrezzata per pic-nic. Sarà, inoltre, realizzato uno spazio attrezzato per sosta a servizio dell’escursionismo equestre.
L’iter progettuale si è sviluppato sulla linea di una concreta possibilità di utilizzo del fabbricato nella nuova destinazione d’uso, cercando di contemperare il rispetto del preesistente con le esigenze di una corretta fruizione, ma anche con la valorizzazione, promozione e divulgazione di concetti specifici “voluti e rappresentati” nell’adozione di determinate scelte, per certi versi innovative. La progettazione dell’intervento di restauro, infatti, estremamente rispettosa delle tecniche costruttive e dei materiali tradizionali, utilizza anche sistemi costruttivi ad alto contenuto tecnologico, che possono contribuire
alla definizione, all’interno delle aree protette, di modelli edilizi con caratteristiche di eco – compatibilità e di integrazione nel contesto storico – ambientale.
Si tratta di un progetto pilota, per il quale sono state considerate, già in fase di progettazione le problematiche relative agli aspetti realizzativi e quelle legate alla gestione ambientale, per consentire, a intervento realizzato, sia la certificazione energetico- ambientale dell’edificio, sia il marchio Ecolabel per il servizio di ricettività turistica.
Approvvigionamento elettrico, idrico, riscaldamento:
- Produzione di acqua calda sanitaria: viene effettuata mediante un sistema solare- termico a pannelli; la fonte è totalmente rinnovabile e non esistono emissioni di CO2 o di altri agenti inquinanti. Ad eccezione della presenza di un forno a legna e di un camino non sono volutamente presenti ulteriori presidi di riscaldamento.
- Energia elettrica : è previsto l’impiego di un impianto fotovoltaico a cui è affidata l’intera produzione di energia elettrica necessaria per il fabbisogno dell’edificio a regime. Non essendo presente nelle immediate vicinanze l’elettrificazione, l’impiego di tale impianto è sicuramente non economico, non potendo immettersi in rete l’energia prodotta e non utilizzata; sulle considerazioni di carattere economico, ovviamente, prevale il carattere sperimentale e divulgativo dell’intervento. La fonte è totalmente rinnovabile e non esistono emissioni di CO2 o di altri agenti inquinanti. Il consumo di energia elettrica verrà costantemente monitorato. E’ previsto un gruppo elettrogeno di riserva.
L’impianto fotovoltaico presenta le seguenti caratteristiche: Modulo Fotovoltaico al silicio multicristallino potenza di picco 160 WP
- Modulo ad alta potenza di picco (160Wp) composto da 48 celle solari multicristalline da 155mm. Efficienza complessiva del modulo pari a 12,2%.
- Presenza di diodi bypass per minimizzare la perdita di potenza dovuta ad eventuali fenomeni di ombreggiamento. Trattamento antiriflettente e struttura BSF (Back Structure Field) per migliorare l’efficienza di conversione della cella, che raggiunge il valore di 13,8%.
- Impiego di vetro temperato, resine XXX, strati impermeabili e cornice in alluminio per una lunga durata in ogni situazione meteorologica.
- Tensione in uscita adatta per le connessioni a rete.
- Terminali di uscita: cavi precablati a connessione rapida impermeabile SPECIFICHE
Cella Celle solari di silicio multicristallino
di 155mm di lato
Numero di celle e connessioni 48 in serie
Applicazione tipica Per sistemi ad alta tensione
Tensione massima di sistema 1000V CC
Corrente nominale dei fusibili 10A
Potenza di picco* 160Wp
Conformità CE, IEC 61215, Safety Class II
Consumo e gestione delle acque: la presenza di due cisterne a cui affluisce l’acqua piovana raccolta dai tetti garantisce il fabbisogno idrico necessario del punto base (considerata anche la quota necessaria per il fabbisogno dei cavalli); l’acqua potabile dovrà essere trasportata dall’esterno e raccolta in numero 6 serbatoi da litri 1.200 cadauno, allocati in apposito locale e collegati all’impianto idrico per la cucina e il punto ristoro/bar a mezzo di apposita autoclave. Relativamente all’acqua accumulata nelle cisterne, attraverso opportuni temporizzatori ed interruttori a doppio pulsante verrà regolamentato l’uso dell’acqua nei servizi igienici. Tutti i consumi idrici, sia di acqua potabile che non, verranno costantemente monitorati.
Relativamente al riscaldamento dell’acqua calda sanitaria, il collettore solare installato ha le seguenti caratteristiche principali:
- Collettore sopra tetto con boiler da 300 litri a doppia serpentina per produzione di acqua calda ad uso sanitario.
• Corpo collettore di 2,5 mq;
• Vetro solare resistente alla grandine;
• Assorbitore in alluminio con rivestimento altamente selettivo;
• Vasca in alluminio compatta;
• Coibentazione da 50 mm, in lana di roccia non soggetta a deterioramento; Superficie lorda mq 2,57
Superficie di apertura mq 2,3
Superficie assorbitore mq 2,2
Pressione max di esercizio bar 10
Temperatura di stagnazione ° C 198
Efficienza a perdite 0
(apertura/assorbitore) η0a / η0A 0,763 / 0,811 0,759 / 0,810
Coefficiente termico a1a / a1A W/(m2K) 3,322 / 3,530 3,365 / 3,590
Coefficiente termico a2a / a2A W/(m2K2) 0,018 / 0,019 0,020 / 0,021 Fattore di correzione angolare Kθ(50°) 0,96
Possibilità di uso, attrezzature, esclusioni:
In accordo con quanto previsto dalle indicazioni del Parco specificatamente per i punti base, l’edificio e le aree adiacenti costituiranno un Punto Base per l’escursionismo a limitata ricettività (8-10 posti letto), utilizzato anche come centro visitatori; un’area di parcheggio; aree attrezzate per pic-nic; spazi attrezzati per la sosta a servizio dell’escursionismo equestre.
Ad interventi ultimati il punto base potrà pertanto essere dotato di: Ricettività 8-10 posti letto
Cucina 28 mq
Sala riunioni 28 mq
Parcheggio per 60 posti macchina Area a pic-nic 200 mq
Stalla per 4 cavalli
Maneggio recintato 130 mq
L’intervento finanziato prevede tutte le finiture, compreso gli apparecchi illuminanti; non prevede gli arredi e le attrezzature di cucina e di ristoro.
Sostenibilità ambientale:
Il principio di continuità con i materiali e con le forme tradizionali del luogo ha determinato la scelta di intervenire attraverso interventi di recupero dell’esistente e ha orientato le decisioni progettuali in merito alle modalità realizzative delle lavorazioni nelle aree interessate, con la finalità di evidenziare il nesso storico tra certi habitat e la storia dei luoghi, della flora, della fauna e delle modificazioni naturali del vulcano che hanno così fortemente caratterizzato tutta l’area dell’Etna.
L’iter progettuale è stato svolto sotto la supervisione dell’ARPA Sicilia, con l’applicazione all’edificio in questione del Protocollo ITACA; sono state considerate, già in fase di progettazione le problematiche relative agli aspetti realizzativi e quelle legate alla gestione, per consentire, a intervento realizzato, sia la certificazione energetico-ambientale dell’edificio, sia il marchio Ecolabel per il servizio di ricettività turistica.
Come risultato di questa collaborazione e con diretto riferimento al progetto di cui trattasi, sono state pubblicate:
- “ARPA SICILIA- Guida operativa ecolabel per il servizio di ricettività turistica dei parchi naturali”
- “Energia ambiente e restauro edilizio- Un esempio di recupero architettonico sostenibile attraverso l’utilizzo del Protocollo semplificato di certificazione energetico-ambientale”.
Con la nota dell’ ARPA, in atti al prot.n. 3596/06, è stato inoltre attestato che il progetto di recupero dell’immobile è stato redatto in conformità ai principi di ecosostenibilità, risparmio energetico e tutela ambientale, come dettati dal Protocollo ITACA.
I principali aspetti curati per inquadrare l’intervento di recupero in questione in chiave ecocompatibile, sono i seguenti:
-Inquinamento atmosferico: non sono presenti emissioni di sostanze inquinanti, se non quelle derivanti dall’uso del gruppo elettrogeno di cantiere e, a regime, dal gruppo elettrogeno presente nell’edificio ad integrazione (quando e se necessario) dell’impianto fotovoltaico presente.
- Inquinamento delle acque superficiali e sotterranee: è stato limitato al massimo grazie alla presenza di un presidio di depurazione costituito da una fossa imhoff con successivo letto batterico e pozzo assorbente;
-Inquinamento luminoso esterno: le sorgenti luminose esterne sono ridotte al minimo e funzionano da “segnapasso”.
Integrazione con l’ambiente naturale costruito: si tratta di un intervento di restauro nel pieno rispetto delle caratteristiche tipologiche e formali del preesistente; l’impatto
visivo provocato dalla presenza dei pannelli solari e fotovoltaici è espressamente voluto per sottolineare il carattere divulgativo dell’utilizzo di fonti rinnovabili. Le demolizioni sono irrisorie e quanto demolito viene interamente riutilizzato
L’insieme delle opere costituisce un sistema di fruizione integrato per permettere la fruizione guidata e controllata da parte dei turisti e dei visitatori interessati a utilizzare l’area per attività escursionistiche.
In conformità con le finalità indicate e in relazione alla situazione dei manufatti, dei percorsi, dei punti di particolare interesse presenti nell’ambito interessato, si è valutato di poter realizzare degli interventi che non fossero portatori di elementi di criticità per gli ambiti naturali, ma piuttosto destinati a migliorare le condizioni degli ecosistemi, in quanto indirizzano la visitabilità e la presenza umana soltanto verso alcune aree rese fruibili in modo adeguato.
Il Punto Base svolge infatti la funzione di filtrare i flussi dei visitatori, offrendo occasioni organizzate per la sosta e lo svago, evitando la diffusione disordinata nel sito e cercando di offrire occasioni per la differenziazione gerarchizzata della fruizione in funzione delle diverse aspettative. La sua presenza permette pertanto di evitare che la pressione antropica sia esercitata in modo indifferenziato, convogliando i turisti sui percorsi possibili e guidandone i comportamenti, intervenendo per contenere gli impatti antropici attraverso l’organizzazione dei flussi esistenti, favorendo la strutturazione di zone e attività filtro.
Sostenibilità sociale:
L’intervento genera nuove centralità in quanto dota l’ambito territoriale di riferimento Etna Ovest di infrastrutture per la fruizione integrata e sostenibile, fortemente richieste dalle comunità locali, oggi infatti questo ambito territoriale è carente rispetto alle Zone C/ALT Etna nord (Linguaglossa) e Etna sud (Nicolosi).
L’intervento offre servizi legati alla fruizione integrata sostenibile, al recupero e alla cura del territorio, alla formazione, all’educazione ambientale, che possono contribuire allo sviluppo duraturo e migliorare il benessere della comunità locale.
Ha inoltre la capacità di generare valore aggiunto attraverso le seguenti attività sostenibili:
- Formazione base dei gestori e degli addetti sulle peculiarità del Parco, che potrebbe essere fornita direttamente dall’ente Parco dell'Etna. La conoscenza del parco e dei suoi valori ambientali più importanti infatti dovrebbe essere posseduta anche da coloro che, sebbene non svolgano attività di guida escursionistica, ambientale, alpina o culturale, sono comunque a contatto con i turisti in ragione delle attività che svolgono, come ad esempio la gestione di esercizi commerciali, ristorazione ecc. Coloro che operano all’interno dell’area protetta, infatti, dovrebbero essere in grado di saper fornire ai turisti spiegazioni attendibili sulle caratteristiche del territorio e sulle attività che vi si possono svolgere e che sono compatibili con la tutela delle risorse ambientali e naturali e dovrebbero avere nozioni in tal senso, per interagire adeguatamente con il pubblico e offrirgli un servizio di qualità.
- Formazione di altri operatori (per es. guide escursionistiche, ambientali, alpine, culturali, etc) sulle caratteristiche dei luoghi e le loro peculiarità ambientali, sui beni storici culturali.
- Utilizzo di materiali locali/regionali, che assicura non solo il rispetto ed il mantenimento delle caratteristiche preesistenti dell’edificio, ma riduce l’impatto ambientale dei trasporti e aiuta in modo significativo lo sviluppo dell’economia locale, per le varie lavorazioni della pietra lavica, del legno di castagno, del cocciopesto e del cotto fatto a mano,.
Sostenibilità finanziaria
Il costo dei lavori necessari per il completamento dell’immobile è interamente coperto dal finanziamento da erogarsi sui fondi PO FESR
Il bando e il capitolato pongono a carico del gestore le attrezzature di cucina, gli
arredi.
La manutenzione ordinaria sarà a carico del gestore mentre la manutenzione
straordinaria resterà a carico dell’Ente proprietario. A fronte delle risorse impegnate, dopo l’investimento iniziale, la tipologia delle opere comporta costi di manutenzione, sia ordinaria sia straordinaria, relativamente contenuti e ciò permette un riscontro favorevole del rapporto tra le risorse complessive impegnate e l’incremento dei servizi offerti.
L’intervento, a regime, riveste una particolare attrattività per il turismo naturalistico/ambientale e culturale, incrementando le possibilità occupazionali sia dirette, discendenti dalla gestione del Punto Base, sia indirette per l’indotto delle piccole aziende legate al settore turistico (agenzie viaggi, consorzi operatori turistici, guide escursionistiche, ristoranti, pizzerie, attività commerciali di vendita souvenir, cantine, vendita prodotti locali) esistenti e di nuova formazione. E’ inoltre di particolare interesse la possibilità che l’attività del Punto Base contribuisca alla destagionalizzazione del turismo verso periodi non estivi