Contract
X COMMISSIONE PERMANENTE
(Attivita` produttive, commercio e turismo)
S O M M A R I O
SEDE CONSULTIVA:
Ratifica ed esecuzione dei seguenti Accordi: a) Accordo euromediterraneo nel settore del trasporto aereo tra l’Unione europea e i suoi Stati membri, da un lato, e il Governo dello Stato d’Israele, dall’altro, fatto a Lussemburgo il 10 giugno 2013; b) Accordo sullo spazio aereo comune tra l’Unione europea e i suoi Stati membri e la Repubblica moldova, fatto a Bruxelles il 26 giugno 2012; c) Accordo sui trasporti aerei fra l’Unione europea e i suoi Stati membri, da un lato, gli Stati Uniti d’America, d’altro lato, l’Islanda, d’altro lato, e il Regno di Norvegia, d’altro lato, con Allegato, fatto a Lussemburgo e Oslo il 16 e il 21 giugno 2011, e Accordo addizionale fra l’Unione europea e i suoi Stati membri, da un lato, l’Islanda, d’altro lato, e il Regno di Norvegia, d’altro lato, riguardante l’applicazione dell’Accordo sui trasporti aerei fra l’Unione europea e i suoi Stati membri, da un lato, gli Stati Uniti d’America, d’altro lato, l’Islanda, d’altro lato, e il Regno di Norvegia, d’altro lato, fatto a Lussemburgo e Oslo il 16 e il 21 giugno 2011. C. 2714 Governo (Parere alla
III Commissione) (Xxxxx e rinvio) ........................................................ 104
ATTI DELL’UNIONE EUROPEA:
Programma di lavoro della Commissione per il 2017 – Realizzare un’Europa che protegge, dà forza e difende. COM(2016)710 final.
Relazione programmatica sulla partecipazione dell’Italia all’Unione europea riferita all’anno
2017. Doc. LXXXVII-bis, n. 5 (Parere alla XIV Commissione) (Esame congiunto e rinvio) . . . 106
ATTI DELL’UNIONE EUROPEA:
Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio europeo e al Consiglio: Verso una politica commerciale solida per l’UE nell’interesse della crescita e dell’occu- pazione. (COM(2016) 690 final e Allegato).
Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica il regolamento (UE) 2016/1036 relativo alla difesa contro le importazioni oggetto di dumping da parte di paesi non membri dell’Unione europea e il regolamento (UE) 2016/1037 relativo alla difesa contro le importazioni oggetto di sovvenzioni provenienti da paesi non membri dell’Unione europea. (COM(2016) 721 final) (Seguito esame congiunto, ai sensi dell’articolo 127, comma
1, del regolamento, e xxxxxx) .............................................................. 118
ALLEGATO (Proposta di documento finale) .................................................. 120
SEDE CONSULTIVA
Martedì 7 febbraio 2017. – Presidenza del presidente Xxxxxxxxx XXXXXXX.
La seduta comincia alle 14.30.
Ratifica ed esecuzione dei seguenti Accordi: a) Accordo euromediterraneo nel settore del trasporto aereo tra l’Unione europea e i suoi Stati membri, da un lato, e il Governo dello Stato d’Israele, dall’altro, fatto a Lussemburgo il 10 giugno 2013; b) Accordo sullo spazio aereo comune tra l’Unione europea e i suoi Stati membri e la Repubblica moldova, fatto a
Bruxelles il 26 giugno 2012; c) Accordo sui trasporti aerei fra l’Unione europea e i suoi Stati membri, da un lato, gli Stati Uniti d’America, d’altro lato, l’Islanda, d’altro lato, e il Regno di Norvegia, d’altro lato, con Allegato, fatto a Lussemburgo e Oslo il 16 e il 21 giugno 2011, e Accordo addizionale fra l’Unione europea e i suoi Stati membri, da un lato, l’Islanda, d’altro lato, e il Regno di Norvegia, d’altro lato, riguardante l’applicazione dell’Accordo sui tra- sporti aerei fra l’Unione europea e i suoi Stati membri, da un lato, gli Stati Uniti d’America, d’altro lato, l’Islanda, d’altro lato, e il Regno di Norvegia, d’altro lato, fatto a Lussemburgo e Oslo il 16 e il 21 giugno 2011.
C. 2714 Governo.
(Parere alla III Commissione).
(Esame e rinvio).
La Commissione inizia l’esame del provvedimento in oggetto.
Xxxxx XXXXXX (PD), relatrice, illustra i contenuti del provvedimento in titolo.
L’Accordo euromediterraneo sul tra- sporto aereo tra l’Unione europea e Isra- ele, concluso il 10 giugno 2013, risponde all’esigenza di liberalizzare l’accesso al mercato, di creare nuove opportunità di investimento per gli Stati membri e di garantire pari diritti e opportunità ai vet- tori aerei sia dell’Unione europea sia isra- eliani. L’entrata in vigore dell’Accordo, destinato a sostituire gli accordi bilaterali esistenti e attualmente in vigore tra gli Stati membri dell’Unione europea e lo Stato d’Israele, contribuirà ad agevolare, come si sottolinea nella relazione illustra- tiva che accompagna il disegno di legge di autorizzazione alla ratifica, i necessari processi di fusione e di consolidamento di soggetti imprenditoriali dell’Unione in grado di confrontarsi con le dinamiche di mercato mondiali. Ricordo che due ana- loghi accordi, con il Marocco e la Gior- dania, fatti a Bruxelles rispettivamente il 12 dicembre 2006 e il 15 dicembre 2010 – i primi stipulati con Paesi non europei sulla scia delle linee-guida inaugurate dalla Commissione europea nel marzo 2005 allo scopo di giungere alla confor- mità degli accordi bilaterali con la nor-
mativa comunitaria in vigore – sono stati ratificati dall’Italia rispettivamente con le leggi n. 158 del 13 ottobre 2009 e n. 8 del 2 febbraio 2012. La finalità dell’Accordo è rappresentata dall’istituzione di uno spa- zio aereo liberalizzato tra l’Unione euro- pea e i suoi Stati membri e lo Stato d’Israele, nel cui ambito i vettori di en- trambe le Parti potranno stabilirsi libera- mente, fornire liberamente i loro servizi sulla base dei princìpi commerciali, com- petere su base equa e paritaria, nonché essere soggetti a condizioni regolamentari equivalenti e armonizzate.
Per quanto concerne la seconda delle intese in esame, l’Accordo sullo spazio aereo comune tra l’Unione europea e la Moldova, valgono pienamente le conside- razioni generali già formulate con ri- guardo all’Accordo UE-Israele sul tra- sporto aereo. L’Accordo si compone di 29 articoli e quattro Allegati: anche in questo caso le disposizioni corrispondono in mas- sima parte a quelle già illustrate nell’e- same dell’accordo UE-Israele.
Passando al contenuto dell’Accordo, del giugno 2011, tra l’Unione europea, gli Stati Uniti, l’Islanda e la Norvegia ed all’Ac- cordo addizionale applicativo tra l’Unione europea, l’Islanda e la Norvegia, l’insieme di tali strumenti è volto ad estendere all’Islanda e alla Norvegia, cui già si ap- plica l’Accordo sui trasporti aerei tra Stati Uniti e Unione europea del 2007, anche la versione di detto accordo come modificata dal Protocollo del 24 giugno 2010. La relazione introduttiva ricorda come Islanda e Norvegia abbiano preso parte come osservatori già alla fase negoziale che condusse poi alla stipula del proto- collo del 2010: al termine di tali negoziati fu concordato in merito alla possibilità di una proposta di Islanda e Norvegia di poter accedere anche al protocollo. Viene peraltro evidenziato che entrambi i Paesi, pur non appartenenti all’Unione europea, sono parti integranti – con numerosi altri Paesi del Vecchio Continente – dello spa- zio aereo comune europeo cui ha dato vita l’accordo ECAA del 9 giugno 2006, ratifi- cato dall’Italia con la legge 4 giugno 2010,
n. 91. Per quanto concerne le finalità e la
portata dello spazio aereo comune tran- satlantico – va tra l’altro ricordato anche l’accordo sui trasporti aerei tra il Canada e l’Unione europea del 17 dicembre 2009, ratificato dal nostro Paese con la legge 1o febbraio 2012, n. 6 – cui l’accordo tra Stati Uniti e Unione europea del 2007 e il successivo protocollo di modifica hanno dato vita, valgono le considerazioni già formulate a proposito dell’accordo tra Unione europea e Israele.
Da ultimo, l’Accordo sul trasporto ae- reo tra la Comunità europea e gli Stati Uniti d’America, concluso il 30 aprile 2007, costituisce un significativo supera- mento della precedente – e tuttora vigente
– dimensione bilaterale nel campo degli accordi sui servizi aerei. Infatti, oltre ad aprire gradualmente i rispettivi mercati del trasporto aereo – realizzando in pro- spettiva un mercato unico transatlantico del trasporto aereo –, esso prevede l’alli- neamento delle relazioni tra gli Stati Uniti e i vari Stati membri della UE nel settore aereo ad alcuni elementi di base della legislazione comunitaria, come la sicu- rezza dei voli, la tutela della concorrenza, la gestione del traffico aereo, la tutela dei consumatori e dell’ambiente. In tal modo viene inoltre risolto il problema dell’in- compatibilità con la pertinente normativa comunitaria di alcuni degli accordi bila- terali con gli USA tuttora in vigore, a suo tempo rilevata dalla Corte di giustizia UE. Si segnala che l’Accordo in oggetto appar- tiene alla categoria degli accordi cosiddetti
« misti », in quanto esso, oltre alle dispo- sizioni più strettamente economico-com- merciali, da tempo delegate all’Unione eu- ropea, contiene anche ulteriori previsioni di competenza del diritto interno degli Stati membri, dei quali pertanto è neces- saria la ratifica. Nel giugno 2010 è stato sottoscritto a Lussemburgo un protocollo di modifica, negoziato dalle Parti in ot- temperanza all’obbligo stabilito dall’arti- colo 21 dell’Accordo del 2007, di avviare una seconda fase negoziale, al fine di progredire nella realizzazione in un mer- cato transatlantico del trasporto aereo sempre più aperto e integrato, entro 60 giorni a decorrere dal 30 marzo 2008. Lo
stesso articolo 21, paragrafo 3, autorizzava le Parti a sospendere in tutto o in parte i diritti di cui all’Accordo stesso, in caso di mancata conclusione di un accordo di seconda fase. Si riserva quindi di formu- lare una proposta di parere favorevole.
Xxxxxxxxx XXXXXXX, presidente, nes- suno chiedendo di parlare, rinvia il seguito dell’esame ad altra seduta.
La seduta termina alle 14.35.
ATTI DELL’UNIONE EUROPEA
Martedì 7 febbraio 2017. — Presidenza del presidente Xxxxxxxxx XXXXXXX.
La seduta comincia alle 14.35.
Programma di lavoro della Commissione per il 2017
– Realizzare un’Europa che protegge, dà forza e difende.
COM(2016)710 final.
Relazione programmatica sulla partecipazione del- l’Italia all’Unione europea riferita all’anno 2017.
Doc. LXXXVII-bis, n. 5.
(Parere alla XIV Commissione).
(Esame congiunto e xxxxxx).
La Commissione inizia l’esame del provvedimento in oggetto.
Xxxxxxxxx XXXXXXX, presidente, ricorda che la Relazione programmatica è esami- nata congiuntamente con gli strumenti di programmazione politica e legislativa del- l’UE, secondo la procedura prevista dal parere della Giunta per il regolamento della Camera del 14 luglio 2010 in base alla quale tutte le Commissioni perma- nenti (per i profili ricadenti nell’ambito delle rispettive competenze) esprimono un parere, mentre l’esame generale è svolto dalla XIV Commissione Politiche dell’UE, che presenta una relazione all’Assemblea. La discussione in Assemblea di norma si
conclude con l’approvazione di atti di indirizzo al Governo. Osserva che nella seduta odierna si apre l’unica procedura annuale che consente potenzialmente a tutti gli organi parlamentari – le 14 Com- missioni permanenti e l’Assemblea – di esprimersi in modo organico, coerente e, al tempo stesso, approfondito sulle linee di azione del nostro Paese a livello europeo.
Xxxxxxx XXXXXXX (CI), relatrice, espone in sintesi i contenuti dei documenti in titolo.
Osserva che I provvedimenti in esame rappresentano una vera e propria « ses- sione europea di fase ascendente », dedi- cata alla valutazione e al confronto tra le priorità delle istituzioni europee e quelle del Governo, introdotta a partire dal 2011 per effetto della combinazione di modifi- che legislative e di pronunce della Giunta per il regolamento della Camera. In par- ticolare, la Relazione programmatica è pre- disposta ai sensi dell’articolo 13 della legge
n. 234 del 2012 (che riproduce in larga
misura l’articolo 15 della legge n. 11 del 2005). In base a questa disposizione, il Governo presenta ogni anno, entro il 31 dicembre, una relazione recante indica- zione di obiettivi, priorità e orientamenti che intende seguire a livello europeo nel- l’anno successivo ed entro il 28 febbraio, una Relazione consuntiva, recante indica- zione delle attività svolte a livello europeo nell’anno precedente.
Si segnala che il 25 ottobre 2016 la Commissione europea ha presentato il proprio Programma di lavoro per il 2017, che consta di una comunicazione (COM(2016)710), accompagnata da cinque allegati relativi, rispettivamente, alle nuove iniziative da presentare (allegato I); alle iniziative connesse al programma REFIT (Regulatory Fitness and Performance Pro- gramme), che fanno dunque seguito a un riesame dell’adeguatezza e dell’efficacia della regolamentazione (allegato II); alle proposte prioritarie in sospeso (allegato III); alle proposte legislative pendenti che la Commissione intende ritirare nell’arco di sei mesi, dunque entro il mese di aprile
(allegato IV) e alle disposizioni legislative in vigore da abrogare in quanto superate o obsolete (allegato V).
La Relazione programmatica è struttu- rata in cinque parti, nelle quali i capitoli seguono, in generale, il Programma di lavoro della Commissione europea per il 2017. La prima parte, che riguarda lo sviluppo del processo di integrazione eu- ropea e le questioni istituzionali, riporta l’azione che il Governo intende assumere per un rilancio dell’integrazione politica europea e un rilancio dei rapporti con le istituzioni dell’Unione europea. La se- conda parte è dedicata alle priorità da adottare nel quadro di politiche orizzon- tali (come le politiche per il mercato unico dell’Unione) e settoriali quali le strategie in materia di migrazione, politiche per l’impresa, politiche per il rafforzamento di uno spazio di libertà, sicurezza e giustizia. La terza parte illustra gli orientamenti del Governo in materia di politica estera e di sicurezza comune, politica di allarga- mento, vicinato e di collaborazione con Paesi terzi. La quarta parte è dedicata alle strategie di comunicazione e di forma- zione del Governo in merito all’attività dell’Unione europea e alla partecipazione italiana all’Unione europea con particolare riguardo alle celebrazioni del 60o anniver- sario dei Trattati di Roma. Infine, la quinta parte completa il quadro con una sezione dedicata al ruolo di coordina- mento delle politiche europee, svolto dal Comitato Interministeriale per gli Affari europei e al tema dell’adeguamento del diritto interno al diritto dell’Unione euro- pea, con la consueta finestra sulle attività di prevenzione e soluzione delle procedure di infrazione. Completano il testo quattro Appendici con specifici riferimenti al Pro- gramma di lavoro della Commissione eu- ropea per il 2017, al Programma del Trio di Presidenza del Consiglio dell’Unione europea (valido fino al 30 giugno 2017) e ad un prospetto dedicato alle risorse del bilancio dell’Unione europea per il 2017. In relazione alle competenze della Commissione Attività produttive si eviden- ziano le seguenti priorità indicate nel Programma di lavoro, le eventuali nuove
proposte evidenziate nell’ambito degli al- legati e quanto intende porre in essere il Governo italiano così come descritto nella Relazione programmatica.
In cima all’agenda della Commissione europea per il 2017 vi è il completamento dell’attuazione della Strategia per il mer- cato unico digitale (COM(2015) 192), pre- sentata nel maggio 2015 attraverso la quale l’Esecutivo europeo mira a « liberare il potenziale del commercio elettronico in Europa », sviluppando un’economia digi- tale in grado di espandere i mercati e creare nuova occupazione attraverso il superamento della frammentazione esi- stente. La Strategia, secondo la Commis- sione europea, potrebbe inoltre generare in Europa fino a 250 miliardi di euro di crescita aggiuntiva nel corso del suo man- dato. Si ricorda che la X Commissione ha deliberato insieme alla Commissione Tra- sporti il 18 maggio 2016 il documento finale XVIII, n. 37, in cui tra le numerose osservazioni, alla lettera d) si sollecita che
« la circolazione dei dati avvenga in un ambiente che garantisca la massima sicu- rezza...in particolare, appare assoluta- mente indispensabile garantire una ade- guata tutela dei minori, i cui dati non possono essere oggetto di trasferimento o cessione, in coerenza con gli standard della normativa nazionale ». A questo do- cumento la Commissione ha risposto, nel- l’ambito del dialogo politico, con lettera del 26 agosto 2016.
Congiuntamente alla Comunicazione COM (2015) 192, le Commissioni IX e X hanno esaminato anche le seguenti comu- nicazioni:
COM(2015) 627: « Proposta di Rego- lamento del Parlamento europeo e del Consiglio che garantisce la portabilità transfrontaliera dei servizi di contenuti online nel mercato interno »;
COM(2015) 633: « Contratti nel set- tore digitale per l’Europa – Sfruttare al massimo il potenziale del commercio elet- tronico »;
COM(2015) 634: « Proposta di diret- tiva del Parlamento europeo e del Consi-
glio relativa a determinati aspetti dei con- tratti di fornitura di contenuto digitale »;
COM(2015) 635: « Proposta di diret- tiva del Parlamento europeo e del Consi- glio relativa a determinati aspetti dei con- tratti di vendita online e di altri tipi di vendita a distanza di beni ».
Su queste ultime comunicazioni le Commissioni IX e X hanno approvato i seguenti documenti finali:
Doc. XVIII, n. 38, che esprime una valutazione favorevole con osservazioni sulla COM(2015) 627;
Doc. XVIII, n. 39, che esprime una valutazione favorevole con una condizione osservazioni sulle COM(2015) 633 e COM(2015) 634. Si ricorda che la condi- zione, relativa alla previsione che i con- tenuti digitali possono essere forniti anche in cambio di una controprestazione non pecuniaria consistente nel consenso all’ac- cesso a dati personali, sottolinea la neces- sità di garantire l’esclusione della confi- gurabilità della pratica del cosiddetto pro- filing commerciale, ossia dell’insieme delle attività che, attraverso l’elaborazione dei dati conferiti, consentono all’azienda di
« etichettare » il cliente, mediante opera- zioni di classificazione basate sulla sele- zione dei suoi gusti e preferenze;
Doc. XVIII, n. 40, che esprime una valutazione favorevole con osservazioni sulla COM(2015) 635.
A tutti questi documenti inviati, oltre che al Senato e al Governo italiano, alla Commissione europea, al Parlamento eu- ropeo e al Consiglio dell’Unione europea, la Commissione ha risposto con lettera nell’ambito del dialogo politico tra istitu- zioni europee e Stati nazionali.
Nell’ambito della Strategia del mercato unico digitale le Commissioni riunite IX e X hanno inoltre esaminato le seguenti comunicazioni:
COM(2016) 176: « Priorità per la normazione delle TIC per il mercato unico digitale »;
COM(2016) 178: « Iniziativa europea per il cloud computing – Costruire un’e- conomia competitiva dei dati e della co- noscenza in Europa »;
COM(2016) 180: « Digitalizzazione dell’industria europea Cogliere appieno i vantaggi di un mercato unico digitale ».
Su queste tre Comunicazioni le Com- missioni hanno approvato il Doc. XVIII,
n. 48, che ha espresso una valutazione favorevole con osservazioni sulla COM(2016) 176, il Doc. XVIII, n. 49, che ha espresso una valutazione favorevole con osservazioni sulla COM (2016) 178, e il Doc. XVIII, n. 50, che ha espresso una valutazione favorevole con osservazioni sulla COM(2016) 180. Sui documenti ap- provati, come di consueto, la Commissione europea ha fornito il suo riscontro nel- l’ambito del dialogo politico.
Come preannunciato nel Programma di lavoro, la Commissione europea ha pre- sentato:
un pacchetto REFIT sull’IVA;
un pacchetto sulla protezione dei
dati;
iniziative in materia di economia dei
dati.
La Commissione europea segnala al- cune importanti proposte pendenti sulle quali nel 2017 prevede di collaborare strettamente con il Parlamento europeo e il Consiglio dell’UE al fine di accelerarne l’iter negoziale e di assicurarne ad una rapida adozione. La Commissione annun- cia inoltre che lavorerà in stretta collabo- razione con i colegislatori al fine di far progredire rapidamente le proposte attua- tive della Strategia già presentate.
La Commissione, infine, intende tenere fede alla promessa di abolire le tariffe di roaming internazionale entro il primo se- mestre del 2017.
Si tratta in particolare delle proposte legislative in materia di:
1. Contratti digitali. Il 9 dicembre 2015 la Commissione europea ha presen-
tato un pacchetto di misure concernenti il commercio elettronico che mirano a sfrut- tarne appieno il potenziale. Il pacchetto si compone di tre provvedimenti: una comu- nicazione concernente i contratti nel set- tore digitale (COM(633)2015) e due pro- poste di direttiva riguardanti, rispettiva- mente, la fornitura di contenuti digitali (COM(634)2015) e le vendite a distanza di beni materiali (COM(635)2015). Le propo- ste di direttiva hanno lo scopo di armo- nizzare determinati aspetti dei contratti di fornitura di contenuti digitali e di vendita a distanza di beni. In particolare, le pro- poste di direttiva recano alcune disposi- zioni sulla conformità del prodotto e sui rimedi a disposizione dei consumatori in caso di difetto di conformità con le pre- visioni contrattuali. Ricordo che queste proposte sono state esaminate dalle Com- missioni riunite IX (Trasporti) e X (Atti- vità produttive), che il 18 maggio 2016 hanno approvato il documento finale XVIII, n. 39, in cui hanno formulato al- cune osservazioni, con particolare riferi- mento alla necessità che vengano tutelati i dati personali – in particolare dei minori
– da pratiche di profilazione commerciale e che l’armonizzazione delle regole a li- vello europeo non comporti un arretra- mento del livello di protezione dei consu- matori rispetto alle attuali discipline na- zionali. Inoltre, si fa riferimento alla ne- cessità di estendere il risarcimento del danno anche alle componenti non patri- moniali dello stesso; di garantire servizi elettronici plurilingue avvalendosi degli strumenti offerti dalla linguistica compu- tazionale, al fine di superare le barriere linguistiche; garantire che i costi di ade- guamento alle nuove norme a carico dei fornitori non vengano trasferiti sui con- sumatori finali. A questo documento la Commissione europea ha risposto, nel- l’ambito del dialogo politico, con lettera del 17 agosto 2016.
2. Abbonamenti a contenuti audiovi- sivi online. Il 9 dicembre 2015 la Com- missione europea ha presentato la propo- sta di regolamento COM(2015) 627, in materia di portabilità transfrontaliera dei servizi di contenuti online nel mercato
interno. In particolare, la proposta intende garantire che gli abbonati a servizi di contenuti online nell’Unione, quando siano temporaneamente presenti in uno Stato membro diverso da quello di residenza, abbiano accesso a tali servizi e possano fruirne. La proposta è stata esaminata dalle Commissioni riunite IX (Trasporti) e X (Attività produttive) che hanno appro- vato il documento finale XVIII, n. 38, in cui hanno formulato alcune osservazioni, con particolare riferimento alla necessità di definire puntualmente il concetto di temporaneità della presenza in altro Stato membro sulla base di criteri inequivoci, al fine di evitare incertezze in sede di ap- plicazione della norma, che potrebbe pre- starsi a interpretazioni differenti tra di- versi Stati membri, inficiando in tal modo l’obiettivo di un approccio comune. A questo documento la Commissione ha ri- sposto, nell’ambito del dialogo politico, con lettera del 12 agosto 2016.
In merito all’attuazione della Strategia per il mercato unico digitale, nella rela- zione si dice che il Governo italiano sarà chiamato a portare avanti le azioni per l’attuazione della Strategia e i negoziati già in corso riguardanti le misure adottate nei diversi settori di interesse: in particolare, in materia di portabilità transfrontaliera dei servizi di contenuti on-line, copyright, geoblocking, servizi di consegna transfron- taliera dei pacchi, nuovo codice delle co- municazioni elettroniche e modernizza- zione del quadro dell’audiovisivo.
Il Governo annuncia, inoltre, che con- tinuerà a seguire con particolare atten- zione le azioni e i negoziati in materia di:
1. Tutela dei consumatori. Il 25 mag- gio scorso la Commissione europea ha presentato la proposta di revisione del regolamento (CE) 2006/2004 sulla coope- razione tra le autorità nazionali respon- sabili dell’esecuzione della normativa che tutela i consumatori COM(2016) 283. La proposta si prefigge di sviluppare mecca- nismi di cooperazione più efficienti tra le autorità nazionali al fine di ridurre il danno arrecato ai consumatori dalle in-
frazioni intra-UE (che pregiudicano i con- sumatori in uno Stato membro ma hanno un elemento transfrontaliero) e diffuse (che riguardano almeno due Stati membri) della normativa UE a tutela dei consuma- tori. Ricordo che la X Commissione lo scorso 31 gennaio ha approvato il docu- mento finale XVIII, n. 62, in cui tra le altre osservazioni, si sottolinea che l’obiet- tivo del rafforzamento delle garanzie per i consumatori, che nella proposta si fonda essenzialmente sulle procedure e sugli strumenti di intervento nonché sulla coo- perazione tra le autorità nazionali e sui poteri della Commissione europea, deve essere perseguito anche con un’iniziativa delle istituzioni europee per rendere più omogenee le discipline nazionali che tute- lano i consumatori, soprattutto sotto il profilo sanzionatorio;
2. e-Government. La Commissione europea lo scorso 19 aprile ha presentato una comunicazione concernente il Piano d’azione dell’UE per l’e-Government 2016- 2020 per accelerare la trasformazione di- gitale delle pubbliche amministrazioni COM(2016) 179, in cui viene proposta una serie di misure da lanciare entro la fine del 2017. In base al Piano, le pubbliche amministrazioni dovrebbero fornire ser- vizi digitali come opzione preferita tramite un unico punto di contatto o uno sportello unico. Il piano si propone, inoltre, di tradurre concretamente il principio « una tantum » per cui le pubbliche amministra- zioni dovrebbero evitare di chiedere ai cittadini e alle imprese informazioni già fornite. Viene, altresì, affermato il princi- pio della interoperabilità per definizione, per cui i servizi pubblici dovrebbero essere progettati in modo da funzionare in tutto il mercato unico, in virtù della libera circolazione dei dati e dei servizi digitali nell’Unione europea. Viene sottolineata, infine, l’esigenza di accelerare la diffusione dell’identificazione elettronica e dei servizi fiduciari per le transazioni elettroniche nel mercato interno (uso transfrontaliero e intersettoriale dell’identificazione elettro- nica (eID).
La Commissione europea annuncia che nel corso dell’anno valuterà i progressi compiuti nell’attuazione della Strategia al fine di identificare i settori che necessitano di ulteriori sforzi da parte dei colegislatori e di ulteriori misure. La Presidenza mal- tese annovera il completamento del mer- cato unico digitale tra le proprie priorità del proprio programma di lavoro e si è impegnata a far avanzare i dossier legi- slativi presentati nell’ambito della Strate- gia per il mercato unico digitale presentata dalla Commissione europea. In partico- lare, darà precedenza al pacchetto di pro- poste sul commercio elettronico che, oltre alla proposta sui geoblocchi e alla propo- sta sulla consegna transfrontaliera dei pacchi, comprende anche la proposta ri- guardante l’esecuzione della normativa che tutela i consumatori. Inoltre, la Pre- sidenza si impegnerà a far progredire i negoziati sulle proposte riguardanti la por- tabilità transfrontaliera dei servizi di con- tenuto digitale, il superamento delle tariffe di roaming, il refarming della banda 700 MHz e il Wi-Fi gratuito in tutti i centri abitati.
Per quanto riguarda le politiche in tema di Unione dell’energia e cambiamenti climatici priorità della Commissione sa- ranno l’attuazione della Strategia dell’U- nione dell’energia, dell’Accordo di Parigi sul clima e dell’Accordo internazionale sulle emissioni degli aeromobili. Come an- nunciato nel Programma di lavoro, la Commissione europea il 30 novembre scorso ha presentato il pacchetto legisla- tivo « Energia pulita per tutti gli europei », a completamento delle iniziative previste nell’ambito della Strategia dell’Unione del- l’energia.
Il pacchetto persegue i seguenti obiet- tivi:
mettere l’efficienza energetica al primo posto;
conseguire la leadership mondiale nel campo delle energie rinnovabili;
garantire un trattamento equo ai consumatori.
Il pacchetto si compone della Comuni- cazione « Energia pulita per tutti gli eu-
ropei » – (COM(2016)860) – e di otto proposte legislative in materia di fra le quali si segnalano:
mercato dell’energia elettrica (COM(2016) 861), COM(2016) 862),
(COM(2016) 863) e COM(2016) 864);
energie rinnovabili (COM(2016) 767); efficienza energetica (COM(2016) 761
e COM(2016) 765);
governance (COM(2016) 759): il Go- verno italiano, che considera la gover- xxxxx uno strumento fondamentale per il funzionamento dell’Unione dell’energia, intende lavorare affinché si arrivi rapida- mente alla definizione di una serie di indicatori precisi e affidabili.
La Presidenza maltese intenderebbe av- viare il dibattito su tutte le proposte del pacchetto « Energia pulita » nell’ambito della riunione del Consiglio TTE-energia che si terrà a giugno 2017. Fanno parte del Pacchetto anche i seguenti documenti:
Relazione sui prezzi e i costi dell’e- nergia in Europa (COM(2016) 769);
Rapporto finale sull’indagine sui meccanismi nazionali per la remunera- zione delle capacità (COM(2016) 752);
Comunicazione « Piano di lavoro sulla progettazione ecocompatibile 2016- 2019 » (COM(2016) 773);
Comunicazione « Nuovo slancio al- l’innovazione nel settore dell’energia pu- lita » (COM(2016) 763): le Commissioni riunite VIII e X hanno iniziato l’esame di questa comunicazione lo scorso 25 gen- naio;
Comunicazione « Una Strategia euro- pea per i sistemi di trasporto intelligenti cooperativi » (COM(2016) 766).
Le altre iniziative annunciate dalla Commissione europea riguardano l’attua- zione della Strategia europea per una mobilità a basse emissioni presentata nel luglio 2016, che mira ad aumentare l’ef- ficienza dei trasporti e a ridurre le emis-
sioni fino a giungere gradualmente ai veicoli a emissioni zero.
La Commissione europea raccomanda l’esame in via prioritaria da parte del Parlamento europeo e del Consiglio di una serie di proposte pendenti in materia di sicurezza dell’approvvigionamento energe- tico del gas (COM(2016) 52). I lavori in seno al Consiglio TTE-energia dell’Ue sono stati caratterizzati da divergenze su alcuni punti particolarmente controversi (coope- razione regionale, trasparenza e solida- rietà), sui quali nel mese di dicembre è stato possibile raggiungere un compro- messo che ha aperto la strada ad un primo mandato negoziale al Consiglio per avviare il confronto con il Parlamento europeo. In tema di cooperazione regionale il Governo italiano sostiene la necessità di un sistema flessibile basato su una valutazione dei rischi e non su una ripartizione regionale predefinita, come proposto dalla Commis- sione europea. In tema di solidarietà ri- tiene necessario considerare come « clienti protetti » anche gli impianti di generazione elettrica a gas naturale essenziali per il mantenimento della sicurezza del sistema elettrico italiano e richiede una riflessione approfondita sui meccanismi di intervento, tra cui le compensazioni finanziarie. In materia di trasparenza e scambio di in- formazioni, richiede lo snellimento di al- cuni dati. La proposta è considerata prio- ritaria dalla Presidenza maltese che su esso mira a raggiungere un accordo poli- tico con il Parlamento europeo.
La proposta di regolamento (COM(2016) 52) è stata esaminata dalla X Commissione che il 29 giugno 2016 ha approvato il documento finale XVIII,
n. 44, nel quale si è fatto riferimento in particolare all’opportunità di stabilire che, una volta realizzate tutte le opere infra- strutturali necessarie per garantire la piena interconnessione delle reti in Eu- ropa, la suddivisione in regioni risulterà superata e il principio di solidarietà dovrà trovare attuazione a livello continentale; introdurre un maggior grado di flessibilità in modo da consentire agli Stati membri che lo ritengano opportuno di far parte anche di più regioni contemporaneamente,
tenendo conto della situazione infrastrut- turale già in essere e dei progetti in corso di realizzazione ai sensi della normativa sulle reti energetiche TEN-E, nonché delle interconnessioni per il tramite di un Paese terzo (es. la Svizzera, attraverso la quale passano importanti rotte di approvvigio- namento, come il Transitgas); ricompren- dere negli accordi per la concreta appli- cazione del principio di solidarietà, da concordare tra gli Stati membri interes- sati, anche i criteri per la determinazione delle eventuali compensazioni finanziarie. La Commissione europea ha risposto a questo documento, nell’ambito del dialogo politico, con lettera del 10 ottobre 2016.
Tra le proposte relative all’Unione del- l’energia sulle quali intende concentrarsi, il Governo annovera anche la proposta direttiva in materia di etichettatura del- l’efficienza energetica (COM(2015)341), sulla quale il Consiglio dell’Ue ha adottato una posizione comune nel novembre 2015. Sulla proposta sono al momento in corso i negoziati con il Parlamento europeo e la Presidenza maltese ha annunciato che si impegnerà affinché sia raggiunto un ac- cordo politico tra le due istituzioni. Il Governo sostiene la necessità di garantire un equilibrio tra l’esigenza di aggiornare le classi di prodotto per informare meglio i consumatori e la necessità di garantire ai produttori un lasso di tempo ragionevole nel quale i prodotti stiano stabilmente sul mercato. Il primo ridimensionamento do- vrà comunque essere fatto a scadenze ragionevoli che tengano conto della neces- sità di garantire una corretta stabilità degli investimenti.
La Presidenza maltese, che incoraggia la cooperazione regionale nell’ambito di tutte le dimensioni dell’Unione dell’ener- gia, cercherà di valorizzare il potenziale offerto dalla regione del Mediterraneo in termini di diversificazione energetica. La cooperazione euro-mediterranea sarà og- getto della riunione ministeriale di alto livello che si terrà a Malta nel maggio 2017.
Secondo la Commissione europea, la libera circolazione delle merci, delle per- sone e dei capitali rappresenta la base
della potenza economica dell’Europa. Il rafforzamento del mercato unico rimane, pertanto, un obiettivo centrale nell’agenda della Commissione anche per il 2017. Con la Strategia per il mercato unico, presen- tata nell’ottobre 2015 (COM(2015) 550), la Commissione, infatti, mira a liberare ap- pieno il potenziale del mercato unico e, insieme ad altre strategie, a creare le giuste condizioni per la competitività so- stenibile dell’economia, sostenendo l’inno- vazione, la digitalizzazione e la trasforma- zione industriale. La Commissione, nel- l’ambito della tabella di marcia stabilita nella strategia per il mercato unico, ha già presentato un pacchetto servizi per affron- tare gli ostacoli ancora presenti sul mer- cato dei servizi. Le iniziative concrete, adottate il 10 gennaio 2017 (COM(2016)
820; COM(2016) 821; (COM(2016) 822);
(COM(2016) 823); (COM(2016) 824), pre-
vedono in particolare una nuova e-card europea dei servizi, la valutazione della proporzionalità delle norme nazionali sui servizi professionali, gli orientamenti per le riforme nazionali in materia di regola- mentazione delle professioni e una mi- gliore notifica dei progetti di norme na- zionali sui servizi. Inoltre, nell’ambito delle misure volte a sostenere la crescita delle PMI e delle start-up, il 22 novembre 2016 la Commissione ha presentato la Comunicazione « Le nuove imprese leader dell’Europa: l’iniziativa Start-up e Scale- up » COM(2016) 733, con la quale annun- cia l’intenzione di adottare una serie d’i- niziative per favorire la nascita e la cre- scita di start-up e di scale-up. Al riguardo, si segnala che anche il programma di lavoro della Presidenza maltese del Con- siglio dei ministri dell’UE (1o gennaio-30 giugno 2017) individua come priorità il rafforzamento del mercato unico, in par- ticolare assicurando una maggiore atten- zione nella legislazione dell’UE alle norme finalizzate ad affrontare le sfide delle piccole e medie imprese, consentendo lo sviluppo di una più ampia gamma di fonti di finanziamento attraverso l’Unione dei mercati dei capitali.
In materia di fiscalità, il programma legislativo della Commissione prevede la
presentazione di proposte relative all’at- tuazione del piano d’azione in materia di IVA mediante la revisione della direttiva 2006/112/CE, con particolare riferimento al sistema delle aliquote IVA; ad una migliore cooperazione amministrativa e un pacchetto di semplificazione per ridurre gli oneri per le imprese e le amministra- zioni fiscali.
Per quanto concerne, invece, l’attua- zione della Strategia spaziale per l’Europa, la Commissione intende adottare i seguenti provvedimenti: un’iniziativa per garantire alle autorità pubbliche servizi di comuni- cazione via satellite affidabili, sicuri ed efficienti in termini di costi (GOVSATCOM
– comunicazioni satellitari governative); misure per facilitare la commercializza- zione di servizi e dati spaziali. Al riguardo, si segnala che il 26 ottobre 2016 la Com- missione europea ha adottato la Comuni- cazione « Strategia spaziale per l’Europa » (COM(2016)705) incentrata su quattro obiettivi strategici: massimizzare i vantaggi dello spazio per la società e l’economia europee, incoraggiando l’uso commerciale dei dati spaziali; promuovere un settore spaziale europeo competitivo e innovativo sostenendo la ricerca, l’innovazione e lo sviluppo delle competenze, soprattutto per le imprese innovative e le start-up; raffor- zare l’autonomia dell’UE nell’accesso e nell’uso dello spazio in un ambiente sicuro e protetto; rafforzare il ruolo dell’Europa come attore globale, promuovendo, al con- tempo, la cooperazione internazionale. La X Commissione il 6 dicembre 2016 ha avviato l’esame di questa comunicazione. Dopo un ciclo di audizioni che hanno visto la partecipazione dell’Agenzia spaziale ita- liana, delle principali associazioni delle imprese dello spazio e dell’Agenzia spa- ziale europea, è ora in fase di elaborazione il documento finale.
Conformemente all’invito del Consiglio europeo di progredire rapidamente per garantire alle imprese un più facile ac- cesso al finanziamento e sostenere gli investimenti nell’economia reale, la Com- missione intende presentare, nei primi mesi del 2017, una relazione che esamini lo stato di attuazione del Piano d’azione
per l’Unione dei mercati dei capitali (COM(2015) 468), e individui gli ostacoli rimanenti e le eventuali misure integrative necessarie, che dovrebbero comprendere: un quadro per prodotti pensionistici indi- viduali dell’UE; una revisione del regola- mento (UE) n. 648/2012 sulle infrastrut- ture del mercato europeo (EMIR); un piano d’azione in materia di servizi finan- ziari al dettaglio; il finanziamento delle imprese mediante capitale proprio, anzi- ché ricorrere al finanziamento a debito; ulteriori atti delegati intesi a facilitare il finanziamento delle società operanti nel settore delle infrastrutture da parte di investitori istituzionali; la costituzione di uno o più fondi di fondi di venture capital per il sostegno degli investimenti innovativi in Europa.
Per quanto riguarda l’attuazione della Strategia per il mercato unico dei beni e servizi, il Governo nella Relazione pro- grammatica sottolinea che nel 2017 in- tende impegnarsi per portare avanti tutte le azioni e le attività delineate dalla Com- missione nel suo programma di lavoro, influenzandone i lavori e gli orientamenti, e in particolare per:
dare attuazione alla comunicazione della Commissione in materia di economia collaborativa, mirata a mettere in evidenza le opportunità per i consumatori e per le imprese offerte da tale nuovo modello economico (COM(2016)356);
migliorare e implementare la diret- tiva servizi 2006/123/UE, sulla base delle proposte già presentate o in via di pre- sentazione da parte della Commissione, in particolare circa la Carta europea dei servizi, la riforma della procedura di no- tifica e il cosiddetto passaporto dei servizi;
introdurre uno strumento di infor- mazione del mercato unico e di uno spor- tello digitale unico;
migliorare gli strumenti recentemente introdotti per favorire la mobilità dei professionisti, quali la tessera professio- nale europea e il meccanismo di allerta;
supportare le iniziative dell’UE fina- lizzate alla salvaguardia del cosiddetto
cyberspazio ed al contrasto della crimina- lità online. La Commissione europea ha avviato il programma Connected Europe Facilities (CEF) che punta ad uniformare le dotazioni infrastrutturali degli Stati membri al fine di armonizzare gli stru- menti per affrontare efficacemente le mi- nacce cyber;
dare piena attuazione all’Accordo su un tribunale unificato dei brevetti, fatto a Bruxelles il 19 febbraio 2013, in materia di proprietà industriale;
migliorare l’applicazione del princi- pio del mutuo riconoscimento alla circo- lazione dei prodotti: il Governo sarà im- pegnato nei tavoli negoziali per la discus- sione delle modifiche al regolamento (CE) n. 764/2008;
sostenere il processo di modernizza- zione degli aiuti di Stato: il 3 giugno 2016 l’Italia e la Commissione europea hanno siglato il documento Common Understan- ding on strengthening the institutional se- tup for State aid control in Italy. Tale sottoscrizione sancisce formalmente l’im- pegno del Governo a rafforzare, già a partire dall’anno 2017, il sistema per il controllo degli aiuti di Stato in Italia;
favorire il rafforzamento della rete europea SOLVIT, la quale ha dimostrato di essere un valido strumento per la risoluzione di problematiche di cittadini ed imprese causate dalla non corretta applicazione delle norme dell’UE da parte delle pubbliche amministrazioni, evitando anche l’apertura di procedure d’infrazione nei confronti degli Stati membri, e l’e- spansione della rete Internal Market In- formation (IMI), strumento informatico multilingue, finalizzato a facilitare la co- operazione amministrativa nel quadro del- l’attuazione della legislazione del mercato interno, nel rispetto della normativa in materia di protezione dei dati personali.
Il Governo sottolinea, inoltre, che in- tende continuare a sostenere la realizza- zione dell’Unione dei mercati dei capitali, in particolare nei seguenti settori: finan- ziamento per l’innovazione, start up e
società non quotate, investimenti infra- strutturali, istituzionali e transfrontalieri. Per quanto riguarda la politica nel settore del commercio nel Programma di lavoro per il 2017, la Commissione euro- pea ribadisce l’impegno dell’UE a favore di un sistema commerciale aperto e regola- mentato, essenziale per la crescita, l’occu- pazione e la competitività. La Commis- sione europea indica le seguenti priorità:
il proseguimento dei negoziati com- merciali in corso con gli Stati Uniti, il Giappone, il Mercosur (Mercato comune dell’America meridionale), il Messico, la Tunisia e i paesi dell’ASEAN (Associazione delle nazioni del Sud est asiatico). A proposito dei negoziati sul Partenariato transatlantico per il commercio e gli in- vestimenti (TTIP) con gli Stati Uniti, la Commissione intende adoprarsi per con- solidare i progressi negoziali compiuti ed avviare quanto prima un dialogo con la nuova amministrazione americana. Lo scorso 17 gennaio i capi negoziatori della Commissione europea e degli Stati uniti hanno rilasciato una valutazione con- giunta dei principali risultati conseguiti nel corso dei 15 round negoziali svolti sinora. Nella Relazione programmatica il Governo sostiene la necessità di non abbandonare i negoziati, verificando con la nuova ammi- nistrazione americana l’esistenza di ana- loga intenzione. Si segnala che l’Italia assieme ad altri 11 Stati membri il 16 settembre xxxxxx aveva inviato una lettera alla Commissione europea esprimendo il proprio sostegno al prosieguo dei nego- ziati;
la definizione di nuovi mandati per avviare negoziati commerciali con la Tur- chia, l’Australia, la Nuova Zelanda e il Cile. Per la Turchia si tratta di avviare il processo per la modernizzazione dell’U- nione doganale già esistente con l’UE; per l’Australia e la Nuova Zelanda l’avvio di negoziati per accordi di libero scambio; per il Cile, l’aggiornamento dell’accordo di libero scambio del 2002;
il proseguimento dei lavori a livello multilaterale in seno all’Organizzazione
Mondiale del Commercio (OMC). Nella Relazione programmatica il Governo, in- dica che intende promuovere l’attuazione delle decisioni della decima conferenza ministeriale che si è svolta a Nairobi nel dicembre del 2015 e in particolare l’en- trata in vigore dell’Accordo sulla facilita- zione degli scambi e dell’Accordo sulla tecnologia dell’informazione;
la rapida ratifica dell’accordo econo- mico e commerciale globale (CETA) con il Canada. L’accordo CETA è stato siglato dall’UE e dal Canada lo scorso 20 ottobre, e secondo quanto previsto da una proposta di decisione del Consiglio dell’UE dovrebbe entrare provvisoriamente in vigore nel corso del 2017. La piena entrata in vigore sarà subordinata alla conclusione dell’ac- cordo da parte dell’UE, con decisione del Consiglio e approvazione del Parlamento europeo, e da parte di tutti gli Stati membri sulla base delle pertinenti proce- dure di ratifica nazionali. Il Parlamento europeo dovrebbe esprimersi sull’accordo CETA in occasione della sessione plenaria del 13-16 febbraio 2017;
l’aggiornamento e la modernizza- zione degli strumenti europei di difesa commerciale. La Commissione considera urgente superare la situazione di stallo in seno al Consiglio dell’UE sulla proposta del 2013 relativa all’ammodernamento de- gli strumenti di difesa commerciale, tra cui la riforma della regola del dazio in- feriore. Si tratta della proposta COM(2013)192 volta a modificare i rego- lamenti (CE) n. 1225/2009 e n. 597/2009 relativi alla difesa contro le importazioni oggetto rispettivamente di dumping e di sovvenzioni da parte di paesi non membri della Comunità europea. Il 21 ottobre 2016 il Consiglio europeo ha chiesto che sia raggiunto con urgenza un accordo equili- brato sulla posizione del Consiglio per quanto concerne la modernizzazione com- plessiva di tutti gli strumenti di difesa commerciale. La X Commissione ha av- viato l’esame della proposta COM(2013)192 il 6 dicembre 2016. Dopo un ciclo di audizioni che hanno visto la partecipazione del Ministro Xxxxx Xxxxxxx,
di Confindustria, di Federacciai e dei sin- dacati, è in fase di elaborazione il docu- mento finale;
lo svolgimento di un ruolo di primo piano nell’ambito dei lavori del forum mondiale sull’eccesso di capacità produt- tiva di acciaio, sotto l’egida del G20. Con- cepito per affrontare l’eccesso di capacità produttiva dell’industria siderurgica mon- diale, il Forum è stato istituito in occa- sione del vertice dei G20 che si è svolto a Hangzhou, in Cina. Avrà un mandato di tre anni rinnovabile e riferirà annual- mente ai ministri del G20; una prima relazione dovrebbe essere presentata nel corso del 2017. La X Commissione, in relazione all’esame della comunicazione della Commissione europea intitolata « Ac- ciaio: mantenere occupazione sostenibile e crescita in Europa. » (COM(2016) 155) ha adottato il 16 luglio 2016 il documento finale Doc. XVIII, n. 45, nel quale in particolare si invita l’Unione europea ad assumere un atteggiamento più deciso e incisivo per reagire alla concorrenza sleale e dannosa praticata da alcuni Paesi. Nel documento si rileva la necessità di una riforma complessiva degli strumenti di difesa commerciale dell’Unione europea per garantire all’industria dell’UE condi- zioni di effettiva parità con la Cina e con gli altri partner commerciali. La X Com- missione concorda con l’obiettivo di isti- tuire gruppi di contatto sull’acciaio con tutti i maggiori paesi produttori, al fine di affrontare sistematicamente le questioni della sovraccapacità globale e delle stra- tegie per superare la concorrenza sleale, ma invita a soprassedere sull’attribuzione alla Cina dello status di economia di mercato finché il paese non dimostri di rispettare le regole del commercio inter- nazionale. Si ritiene necessario il ricorso ad incentivi, cui potrebbe accompagnarsi la revisione della disciplina sugli aiuti di Stato, per interventi di ristrutturazione finalizzati all’adeguamento e non alla chiusura di impianti produttivi e si invita ad utilizzare tutte le risorse a disposizione per fare fronte agli oneri derivanti dai progetti di adeguamento e messa in sicu- rezza degli impianti esistenti. La Commis-
xxxxx, nell’ambito del dialogo politico, ha risposto con la lettera del 17 novembre 2016.
Nella Relazione programmatica il Go- verno – oltre a sottolineare l’importanza dei negoziati in materia di politica com- merciale già indicati come prioritari nel programma di lavoro della Commissione europea – indica l’intenzione di stimolare una riflessione sul futuro della politica commerciale dell’Unione europea e sulle modalità con le quali rispondere alla pre- occupazioni dell’opinione pubblica men- tendo l’efficacia e la credibilità dell’azione dell’UE.
Il Governo sottolinea, inoltre, le ulte- riori seguenti priorità nell’ambito delle relazioni con paesi terzi:
il rilancio del partenariato strategico tra l’UE e la Russia, che resta fortemente condizionato dalla crisi ucraina;
il consolidamento del partenariato con la Cina, sostenendo l’impegno nego- ziale della Commissione europea per una positiva e rapida conclusione dell’Accordo sugli investimenti UE-Cina, nonché sull’ac- cordo sulla tutela delle indicazioni geogra- fiche;
la ripresa dei negoziati per la con- clusione dell’accordo di libero scambio UE-India;
la rapida ratifica dell’accordo di co- operazione sul partenariato e lo sviluppo dell’Afghanistan;
la conclusione di accordi di libero scambio con quattro paesi della riva sud del Mediterraneo, Marocco, Tunisia, Egitto e Giordania, prestando particolare atten- zione alla capitolo della liberalizzazione commerciali dei prodotti agricoli;
il dialogo politico e la cooperazione con i Paesi africani.
La Relazione programmatica 2017 dà conto delle attività e degli impegni del Governo in ambito europeo indipendente- mente dalle 10 priorità della Commissione. Vi sono, quindi, affrontati argomenti che
non trovano riscontro nel programma della Commissione. Segue una breve sin- tesi di tali argomenti. Nell’ambito delle politiche sul clima e l’energia obiettivo prioritario del Governo sarà dare seguito alle decisioni adottate dalla Conferenza di Marrakech (COP22) sui cambiamenti cli- matici, tenutasi a novembre 2016, nel corso della quale si è discusso su come implementare l’Accordo di Parigi sul clima, siglato nel dicembre 2015 ed en- trato in vigore il 4 novembre scorso.
In tale contesto il Governo intende avanzare il lavoro tecnico per:
rafforzare i meccanismi di monito- raggio e rendicontazione degli impegni presi sia riguardo alla riduzione delle emissioni che all’assistenza ai Paesi in via di sviluppo;
individuare le informazioni e le ca- ratteristiche comuni degli impegni nazio- nali volontari di mitigazione e adatta- mento;
determinare le modalità di svolgi- mento della valutazione globale degli im- pegni di riduzione delle emissioni;
definire le modalità per contabiliz- zare le risorse finanziarie a favore dei Paesi in via di sviluppo.
La lotta ai cambiamenti climatici co- stituisce uno degli obiettivi dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, adottata nel settembre 2015 nell’ambito dello sto- rico Summit delle Nazioni Unite ed en- trata in vigore il 1o gennaio 2016. L’obiet- tivo 13 dei diciassette obiettivi per uno sviluppo sostenibile (SDGs) esplicita infatti l’esigenza di adottare azioni urgenti per combattere il cambiamento climatico e i suoi impatti, evidenziando come l’attua- zione dell’Accordo di Parigi risulti essen- ziale per il raggiungimento degli obiettivi in materia di sviluppo sostenibile. L’Italia, insieme ad altri Stati membri, ha avviato un processo interistituzionale che l’obiet- tivo di convergere verso l’Agenda 2030 aggiornando la propria Strategia di svi- luppo sostenibile.
Per quanto concerne le politiche in materia di cultura e turismo nella Rela- zione programmatica il Governo si impe- gna in particolare a contribuire a dare seguito alle iniziative legislative e non legislative presentate dalla Commissione europea nell’ambito della Strategia per il mercato unico digitale per il biennio 2016- 2017.
Il Governo intende seguire con parti- colare attenzione i lavori collegati al pac- chetto di proposte presentato dalla Com- missione europea il 14 settembre del 2016 e relative al diritto d’autore ed alla sua applicazione nell’ambiente on line e nella dimensione transfrontaliera. Il Governo intende impegnarsi affinché il potenzia- mento delle tecniche e delle procedure per la conservazione dei documenti nati digi- tali siano inserite tra le finalità prioritarie del Programma quadro di ricerca Horizon 2020. Il Governo intende promuovere la creazione di un’area unica di IVA per le industrie culturali e creative e per la compravendita di opere di arte contem- poranea. Infine, il Governo promuoverà l’inserimento nella programmazione euro- pea di una specifica attenzione al sistema museale europeo e un piano per la mo- bilità internazionale dei giovani artisti. Si sottolinea inoltre l’impegno a dare attua- zione al Piano Strategico per lo Sviluppo del Turismo (PST) 2017-2022 nell’ambito del rilancio dell’occupazione, della crescita e degli investimenti, nell’ottica di mante- nere la posizione dell’Europa quale desti- nazione leader nel mondo. Il Governo indica che il PST, in coerenza con quanto previsto dall’Agenda europea per la cul- tura, il programma quadriennale dell’UE per il 2015-2018, è focalizzato su 4 obiet- tivi: diversificare l’offerta turistica, accre- scere la competitività, innovare il marke- ting e migliorare la governance del settore. Al riguardo, ricorda che lo scorso 26 gennaio la X Commissione ha reso il parere favorevole con osservazioni sul PST.
Osserva che intende dedicare partico-
lare attenzione nella proposta di parere alle tematiche connesse al mercato unico digitale e all’interoperabilità delle piatta-
forme, prevista dagli atti in esame per la pubblica amministrazione ma non per il settore privato delle imprese. Si dichiara sin d’ora disponibile a valutare eventuali contributi dei colleghi. Considerata infine la vastità e complessità delle questioni affrontate chiede di poter presentare la proposta di parere la prossima settimana.
Xxxxxx XXXXXXX (PD) fa presente sugli atti in esame la Commissione politiche dell’Unione europea procederà all’audi- zione del sottosegretario Xxxxxx Xxxx al fine di affrontare alcune specifiche que- stioni che richiedono un maggiore appro- fondimento ed aggiornamento. Si tratta ad esempio delle ultime novità relative alla Brexit e alla proposta avanzata dalla can- celliera Xxxxxx di un’Europa a due velo- cità. Questa esigenza di approfondimento presso la XIV Commissione è stata con- divisa dai rappresentanti di tutti i gruppi parlamentari. Si associa pertanto alla ri- chiesta della relatrice Xxxxxxx sulla pos- sibilità di rinviare alla prossima settimana l’espressione del parere.
Xxxxxxx XXXXXXX (CI), relatrice, sot- tolinea che per quanto concerne gli ambiti di competenza della X Commissione non ha ritenuto di chiedere lo svolgimento di una specifica attività istruttoria in quanto la X Commissione ha esaminato numerosi atti europei sulle tematiche oggetto dell’o- dierna relazione, approvando documenti che hanno positivamente alimentato il dia- logo politico con le istituzioni europee. Solo per fare un esempio, sulle politiche commerciali la X Commissione sta esami- nando le comunicazioni COM(2016) 690 che sollecita gli Stati membri ad approvare con urgenza la proposta di regolamento COM(2013) 192 volta a modernizzare gli strumenti di difesa commerciale, e la pro- posta di regolamento COM(2016) 721 che prospetta l’introduzione di un nuovo me- todo di calcolo del dumping sulle impor- tazioni da Paesi in cui vi sono distorsioni del mercato o in cui lo Stato ha un’in- fluenza pervasiva sull’economia. Ricorda che su queste ultime due comunicazioni la
scorsa settimana è intervenuto in audi- zione il Ministro dello sviluppo economico.
Xxxxxxxxx XXXXXXX, presidente, condi- vide l’esigenza espressa dai colleghi inter- venuti di svolgere un lavoro approfondito sulle questioni di competenza della X Commissione al fine di poter redigere un parere approfondito ed esaustivo alla Commissione di merito.
Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell’esame ad altra seduta.
La seduta termina alle 14.45.
ATTI DELL’UNIONE EUROPEA
Martedì 7 febbraio 2017. — Presidenza del presidente Xxxxxxxxx XXXXXXX.
La seduta comincia alle 14.45.
Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio europeo e al Consiglio: Verso una politica commerciale solida per l’UE nell’inte- resse della crescita e dell’occupazione.
(COM(2016) 690 final e Allegato).
Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica il regolamento (UE) 2016/1036 relativo alla difesa contro le importazioni oggetto di dumping da parte di paesi non membri dell’Unione europea e il regolamento (UE) 2016/1037 relativo alla difesa contro le importazioni oggetto di sovvenzioni provenienti da paesi non membri del- l’Unione europea.
(COM(2016) 721 final).
(Seguito esame congiunto, ai sensi dell’ar- ticolo 127, comma 1, del regolamento, e rinvio).
Xxxxxxxx XXXX (PD), relatore, presenta una proposta di documento finale (vedi allegato) per la cui formulazione ha tenuto conto dei preziosi contributi offerti dai soggetti intervenuti in audizione: Confin- dustria, Federacciai, sindacati e Ministro dello sviluppo economico. Sottolinea che il documento esprime una valutazione con- traria sugli atti in esame per le motiva-
zioni espresse nelle premesse che eviden- ziano una diversa posizione tra gli Stati membri in merito alla regola del dazio inferiore che l’Italia intende eliminare, mentre altri Paesi a minore vocazione manifatturiera sono orientati a mantenere con l’obiettivo di acquisire maggiori inve- stimenti dalla Cina. Sottolinea che le mi- sure prospettate dalla Commissione euro- pea appaiono eccessivamente indetermi- nate e vaghe nei loro riferimenti giuridici e che potrebbero comportare l’apertura di un contenzioso con la Cina, per iniziativa della Cina stessa, davanti al WTO e, per- tanto, sarebbe opportuno valutare criteri per la determinazione del dumping più certi e con un minore margine di discre- zionalità. Ricorda che il Governo italiano nel corso dei negoziati si è espresso contro un eventuale riconoscimento dello status di economia di mercato alla Cina e per una soluzione legislativa che abbia come base la parte del paragrafo 15 del Proto- collo di adesione della Cina al WTO ri- masta in vigore anche dopo il 12 dicembre 2016. Ciò comporterebbe, a giudizio del Governo italiano, la piena rispondenza del regolamento antidumping di base dell’UE con le disposizioni antidumping del WTO e permetterebbe di evitare il riconosci- mento dello status di economia di mercato alla Cina. Si dichiara sin d’ora disponibile a integrare le osservazioni con eventuali contributi dei colleghi.
Xxxxx XX XXXXX (M5S), nel ringra- ziare il relatore per il lavoro svolto, ma- nifesta alcune perplessità sulla scelta di
inserire osservazioni alla valutazione con- traria recata dalla proposta di documento finale. Riterrebbe più coerente esprimere un parere contrario senza osservazioni inserendo in premessa tutte le considera- zioni che il relatore intende evidenziare.
Xxxxxxxxx XXXXXXX, presidente, rileva che le osservazioni evidenziano chiara- mente la posizione che il Parlamento ita- liano intende assumere sugli atti in esame.
Xxxxxxxx XXXX (PD), relatore, osserva come non vi sia alcuna contraddizione nella scelta di proporre una valutazione contraria e di specificarla mediante alcune osservazioni che chiariscono meglio la po- sizione del Parlamento italiano sulle que- stioni emerse nel corso dell’esame renden- dola evidente anche rispetto a quelle di altri Parlamenti nazionali. Ribadisce per- tanto che si tratta di una scelta di chia- rezza e che le osservazioni formulate mi- rano a qualificare la posizione italiana nel contesto europeo.
Xxxxxxx XXXXXXX (CI) esprime un convinto apprezzamento per il documento elaborato dal relatore e ritiene che le osservazioni ivi previste rappresentino la manifestazione di una posizione politica forte da parte del Parlamento italiano.
Xxxxxxxxx XXXXXXX, presidente, nessun altro chiedendo di parlare, rinvia il seguito dell’esame ad altra seduta.
La seduta termina alle 15.
ALLEGATO
Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consi- glio europeo e al Consiglio: Verso una politica commerciale solida per l’UE nell’interesse della crescita e dell’occupazione (COM(2016) 690 final e Allegato).
Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica il regolamento (UE) 2016/1036 relativo alla difesa contro le importazioni oggetto di dumping da parte di paesi non membri dell’Unione europea e il regolamento (UE) 2016/1037 relativo alla difesa contro le importazioni oggetto di sovvenzioni provenienti da paesi non membri dell’Unione europea (COM(2016) 721 final).
PROPOSTA DI DOCUMENTO FINALE
La X Commissione,
esaminate, ai sensi dell’articolo 127 del regolamento della Camera dei depu- tati, la comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio eu- ropeo e al Consiglio « Verso una politica commerciale solida per l’UE nell’interesse della crescita e dell’occupazione » (COM(2016)690) e la proposta di regola- mento del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica il regolamento (UE) 2016/1036 relativo alla difesa contro le importazioni oggetto di dumping da parte di paesi non membri dell’Unione europea e il regolamento (UE) 2016/1037 relativo alla difesa contro le importazioni oggetto di sovvenzioni provenienti da pa- esi non membri dell’Unione europea (COM(2016)721);
preso atto degli elementi di cono- scenza e valutazione acquisiti nel corso delle audizioni svolte sul documento;
premesso che:
le proposte in oggetto si inseriscono in un contesto contrassegnato da un’ac- centuazione della competizione commer- ciale da parte di alcune economie emer- genti, in particolare della Cina, che talora
assume oggettivamente caratteristiche di vera e propria concorrenza sleale. Con- temporaneamente, è in atto una discus- sione sull’eventuale riconoscimento alla medesima Cina dello status di economia di mercato;
l’UE appare particolarmente vulne- rabile nei confronti di pratiche commer- ciali sleali rispetto ad altri Paesi, come gli Stati Uniti, che applicano un numero mag- giore di misure antidumping, con dazi spesso molto più alti. I differenziali dei dazi applicati da altri membri del WTO inducono la Cina a dirottare la sua pro- duzione verso i mercati europei dove i dazi sono più bassi, con grave pregiudizio per la manifattura europea;
clamoroso in tal senso è il caso del settore della siderurgia dove la crescita esponenziale della produzione e delle esportazioni cinesi, anche attraverso pra- tiche commerciali sleali, ha provocato la perdita di numerosi posti di lavoro in Europa;
considerato che:
la comunicazione COM(2016)690 sollecita gli Stati membri ad approvare
con urgenza la proposta di regolamento COM(2013)192 volta a modernizzare gli strumenti di difesa commerciale;
la proposta di regolamento COM(2016)721 prospetta, invece, l’introdu- zione di un nuovo metodo di calcolo del dumping sulle importazioni da Paesi in cui vi sono distorsioni del mercato o in cui lo Stato ha un’influenza pervasiva sull’eco- nomia, rispondendo così anche agli effetti prodotti dalla decadenza di alcune dispo- sizioni del Protocollo di adesione della Cina al WTO relative ai criteri per la determinazione del dumping per le eco- nomie non di mercato;
sulla proposta di regolamento COM(2013)192 si è prodotta una situa- zione di stallo per effetto del mancato accordo in sede di Consiglio. Oggetto di controversia è, in particolare, la perma- nenza o meno della cosiddetta regola del dazio inferiore, che consente alla Commis- sione di istituire i dazi a un livello infe- riore al margine di dumping se tale livello è sufficiente a eliminare il pregiudizio arrecato ai prodotti dell’UE;
l’Italia, che nel 2014, durante la Presidenza di turno, aveva tentato di rag- giungere un compromesso sul testo, è tra i Paesi membri che vogliono eliminare la regola del dazio inferiore in quanto non sufficiente a tutelare le imprese europee di fronte al dumping praticato da alcuni partner commerciali, in particolare dalla Cina. Altri Paesi membri, invece, che hanno una più ridotta vocazione manifat- turiera dell’Italia, sembrano orientati a mantenere la regola, nella speranza che ciò concorra ad acquisire maggiori inve- stimenti dalla Cina;
di fronte alla citata situazione di stallo, la Commissione europea ha presen- tato la proposta di regolamento COM(2016)721 che, a suo giudizio, do- vrebbe assicurare un livello di protezione antidumping adeguato attraverso la possi- bilità di utilizzare, in taluni casi, prezzi e valori di riferimento internazionali esenti da distorsioni o i corrispondenti costi di produzione e di vendita di un paese rap-
presentativo appropriato, con un livello di sviluppo economico analogo a quello del paese esportatore che presenta distorsioni significative;
la proposta di regolamento COM(2016)721 sembra costituire una sorta di espediente con il quale la Commissione tenta di aggirare la questione del ricono- scimento della Cina quale economia di mercato, diventata urgente a causa della decadenza (12 dicembre 2016) di alcune disposizioni del Protocollo di adesione della Cina al WTO relative ai criteri per la determinazione del dumping per le eco- nomie non di mercato sospette di fare uso di strumenti commerciali sleali. In parti- colare, nelle more del riconoscimento della Cina come economia di mercato, il citato Protocollo prevede che per le im- portazioni dalla Cina si possano utilizzare metodologie alternative al metodo del va- lore normale per calcolare il margine di dumping;
nel Consiglio affari esteri dell’11 novembre 2016, la Presidenza slovacca ha prospettato agli Stati membri un ulteriore testo di compromesso (si mantiene la re- gola del dazio inferiore, mentre è consen- tita l’applicazione di dazi più elevati del margine di pregiudizio solo a titolo di eccezione, in circostanze ben definite), sul quale non è stato tuttavia possibile rag- giungere un accordo politico. L’Italia ha espresso una posizione di forte critica, anche nella riunione conclusiva del Core- per del 13 dicembre 2016, non ritenendo il testo di compromesso capace di proteg- xxxx gli interessi della manifattura europea e reputando, inoltre, l’impostazione pro- posta di fatto inattuabile;
più in dettaglio, le perplessità ita- liane riguardano in particolare: la restrit- tiva definizione delle « raw material distor- tions »; la previsione del 20 per cento come limite minimo di componente distorsiva delle materie prime rispetto al costo di produzione del prodotto; l’interim review destinata nei primi due anni ad abbassare il livello dei dazi;
le misure prospettate dalla Com- missione europea appaiono eccessivamente
indeterminate e vaghe nei loro riferimenti giuridici, potrebbero comportare l’aper- tura di un contenzioso con la Cina, per iniziativa della Cina stessa, davanti al WTO e, pertanto, sarebbe opportuno va- lutare criteri per la determinazione del dumping più certi e con un minore mar- gine di discrezionalità;
di conseguenza, nei negoziati in corso il Governo italiano si è espresso contro un eventuale riconoscimento dello status di economia di mercato alla Cina e per una soluzione legislativa che abbia come base la parte del paragrafo 15 del Protocollo di adesione della Cina al WTO rimasta in vigore anche dopo il 12 dicem- bre 2016. Ciò comporterebbe, a giudizio del Governo italiano, la piena rispondenza del regolamento antidumping di base del- l’UE con le disposizioni antidumping del WTO e permetterebbe di evitare il rico- noscimento dello status di economia di mercato alla Cina;
rilevata la necessità che il presente documento finale sia trasmesso tempesti- vamente alla Commissione europea, nel- l’ambito del cosiddetto dialogo politico, nonché al Parlamento europeo e al Con- siglio,
esprime una valutazione contraria,
con le seguenti osservazioni:
a) in linea generale, le proposte non garantiscono quel rafforzamento delle po- litiche commerciali dell’UE che appare necessario nel contesto attuale, tenuto conto della concorrenza molto aggressiva e spesso sleale esercitata da alcuni Paesi, in
particolare dalla Cina, anche alla luce delle misure, rilevatesi più efficaci, prati- cate da tempo da alcuni partner, tra cui gli Stati Uniti d’America;
b) in particolare non può essere man- tenuta oltre la regola del dazio inferiore che, peraltro, non discende dalla regola- mentazione WTO e costituisce uno speci- fico dell’ordinamento europeo che non trova riscontro in altri ordinamenti;
c) nell’attuale situazione, non si può procedere al riconoscimento della Cina quale economia di mercato, non essendo soddisfatti i cinque criteri con cui l’UE ha valutato fino ad oggi lo status di economia di mercato. Peraltro, un ulteriore impre- scindibile criterio da assumere deve essere individuato nella verifica del mancato ri- corso al dumping sociale, ossia a pratiche produttive che si basano sullo sfrutta- mento dei lavoratori e sulla negazione di diritti irrinunciabili dei lavoratori stessi, ampiamente praticato da alcune economie, in particolare dalla stessa Cina;
d) più in generale, le politiche anti- dumping europee devono basarsi su criteri certi e definiti, tali da non determinare situazioni di incertezza che possano porre gli operatori economici nell’impossibilità di conoscere le regole concretamente ap- plicabili. Le disposizioni della proposta per la definizione di un valore normale di calcolo del dumping sembrano rimettere a una valutazione discrezionale la scelta di assumere i parametri indicati, ai quali non viene attribuito carattere vincolante. In proposito, le modifiche in sede negoziale dovrebbero andare nel senso di rendere meno aleatori e discrezionali i parametri previsti.