PROGRAMMA REGIONALE DI PREVENZIONE E CONTRASTO DELLA VIOLENZA DI GENERE
PROGRAMMA REGIONALE DI PREVENZIONE E CONTRASTO DELLA VIOLENZA DI GENERE
- ANNO 2019
Normativa di riferimento
− la Convenzione del Consiglio d'Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica adottata a Istanbul l'11 maggio 2011;
− la legge 27 giugno 2013, n. 77, con la quale l'Italia ha ratificato la suddetta Convenzione;
− il decreto-legge 14 agosto 2013, n. 93, convertito con modificazioni dalla legge 15 ottobre 2013,
n. 119 recante «Disposizioni urgenti in materia di sicurezza e per il contrasto della violenza di genere, nonché in tema di protezione civile e di commissariamento delle province»;
− l'art. 5 del citato decreto-legge che prevede l'adozione di un «Piano d'azione straordinario contro la violenza sessuale e di genere» nonché al comma 2, lett. d) stabilisce di «potenziare le forme di assistenza e di sostegno alle donne vittime di violenza e ai loro figli attraverso modalità omogenee di rafforzamento della rete dei servizi territoriali, dei centri antiviolenza e dei servizi di assistenza alle donne vittime di violenza»;
− l'art. 5-bis del suddetto decreto-legge n. 93 del 2013 recante «Azioni per i centri antiviolenza e le case rifugio»;
− l'art. 3, comma 4, del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 24 luglio 2014 di ripartizione delle risorse relative ai Fondo per le politiche relative ai diritti e alle pari opportunità 2013-2014 di cui all'art. 5-bis del decreto-legge n. 93 del 2013, in base al quale «con successiva Intesa, ai sensi dell'art. 8, comma 6, della legge 5 giugno 2003, n. 131, da sancire in sede di Conferenza unificata entro il 2014, sono stabiliti i requisiti minimi necessari che i Centri antiviolenza e le Case rifugio devono possedere anche per poter accedere al riparto delle risorse finanziarie di cui alla legge 15 ottobre 2013, n. 119»;
− la D.G.R. 01 dicembre 2014 n. 1542 con la quale la Regione Umbria ha assegnato le risorse del Fondo per le politiche relative ai diritti e alle pari opportunità 2013-2014 per complessivi 330.422,65 euro, a valere sull’annualità 2015, per il funzionamento dei Centri antiviolenza e delle Case rifugio, per l’incremento dei posti letto per l’accoglienza residenziale delle vittime di violenza e loro figli minori, per l’attivazione in via sperimentale del Servizio Xxxxxx Xxxx presso i pronto soccorso dell’Umbria;
− l’Intesa del 27 novembre 2014 relativa ai requisiti minimi dei Centri antiviolenza e delle Case Rifugio, prevista dall’articolo 3, comma 4, del DPCM del 24 luglio 2014;
− la D.G.R. 7 marzo 2016 n.242 “Intesa 27 novembre 2014, ai sensi dell'articolo 8, comma 6, della legge 5 giugno 2003, n. 131, tra il Governo e le regioni, le province autonome di Trento e di Bolzano e le autonomie locali, relativa ai requisiti minimi dei Centri antiviolenza e delle Case rifugio, prevista dall'articolo 3, comma 4, del D.P.C.M. del 24 luglio 2014 - Presa d’atto dell’Intesa e riconoscimento dei centri antiviolenza e delle case rifugio dell’Umbria.”;
− il Piano d'azione straordinario contro la violenza sessuale e di genere (articolo 5 del decreto legge n. 93 del 14 agosto 2103, convertito nella legge n. 119/2013), adottato con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 7 luglio 2015 e registrato dalla Corte dei Conti il 25 agosto 2015;
− la legge regionale n.14 del 25 Novembre 2016 “Norme per le politiche di genere e per una nuova civiltà delle relazioni tra donne e uomini”;
− il DPCM del 25 novembre 2016: “Ripartizione delle risorse del «Fondo per le politiche relative ai diritti e alle pari opportunità» previste dal paragrafo 4 del Piano d’azione straordinario contro la violenza sessuale e di genere, di cui all’articolo 5 del decreto-legge 14 agosto 2013, n. 93”;
− DPCM del 25 novembre 2016: “Ripartizione delle risorse del «Fondo per le politiche relative ai diritti e alle pari opportunità» 2015-2016, di cui all’articolo 5 -bis, comma 2, del decreto-legge 14 agosto 2013, n. 93, convertito nella legge 15 ottobre 2013, n. 119”.
− DPCM del 1 Dicembre 2017, registrato alla Corte dei Conti l’11 Gennaio 2018 “Ripartizione delle risorse del «Fondo per le politiche relative ai diritti e alle pari opportunità» per l’anno 2017, di cui all’articolo 5 -bis, comma1, del decreto-legge 14 agosto 2013, n. 93, convertito nella legge 15 ottobre 2013, n. 119”.
− DPCM del 9 Novembre 2018, “Ripartizione delle risorse del “Fondo per le politiche relative ai diritti e alle pari opportunità” anno 2018, di cui all’articolo 5-bis, comma 1, del decreto legge 14 agosto 2013, n. 93, convertito con modificazioni nella legge 15 ottobre 2013, n. 119.”
− DGR n. 2 del 7/01/2019 “Articolazione del Sistema regionale dei servizi di prevenzione e contrasto della violenza degli uomini contro le donne: le Reti territoriali interistituzionali antiviolenza. Approvazione delle Linee guida per la sottoscrizione degli accordi di collaborazione e dello schema di accordo di collaborazione tra Regione Umbria e i Comuni capofila di reti territoriali interistituzionali antiviolenza per il sostegno dei servizi e delle azioni per la prevenzione e il contrasto del fenomeno della violenza degli uomini nei confronti delle donne basata sul genere.”
− DGR n. 199 del 25/02/2019 “Disposizioni per la presentazione, monitoraggio e rendicontazione dei progetti oggetto dell’accordo di collaborazione tra Regione Umbria e Comuni capofila di reti territoriali interistituzionali, per il sostegno dei servizi e delle azioni per la prevenzione e contrasto del fenomeno della violenza degli uomini contro le donne, in attuazione della D.g.r. n 2 del 7 gennaio 2019.”
− DGR n. 455 del 18/04/2019 “DGR n.2 del 07/0172019 – DGR n.199 del 25/02/2019. Ulteriori determinazioni.”
VERIFICA E MONITORAGGIO DEGLI INTERVENTI PREVISTI DALLA PROGRAMMAZIONE 2018
Il Programma regionale 2018, approvato con DGR n. 307/2018, che è stato lo strumento con cui la Regione ha programmato e finanziato, con risorse nazionali e regionali, le politiche di prevenzione e contrasto della violenza, ha previsto, come finalità strategiche, il consolidamento e lo sviluppo del Sistema dei servizi promuovendo, oltre a nuove strutture, anche misure per l’occupabilità e l’autonomia abitativa delle donne e un percorso complesso e articolato di formazione e di aggiornamento per i soggetti della rete dei servizi.
Ha avuto a disposizione euro 165.988,00 del DPCM del 1 Dicembre 2017, registrato alla Corte dei Conti l’11 Gennaio 2018 “Ripartizione delle risorse del «Fondo per le politiche relative ai diritti e alle
pari opportunità» per l’anno 2017, di cui all’articolo 5 -bis, comma1, del decreto-legge 14 agosto 2013, n. 93, convertito nella legge 15 ottobre 2013, n. 119” e euro 200.000,00 stanziati dalla legge
regionale n.14 del 25 Novembre 2016.
Risorse | L. 119/2013 | L.R. 14/2016 | TOTALE | |
art. 5 | art. 5 bis | |||
Nazionali | 00,00 | 165.988,00 | 165.988,00 | |
Regionali | 200.000,00 | 200.000,00 | ||
Totale | 365.988,00 |
Le risorse nazionali assegnate, quindi, in base all’articolo 5bis, cui sono state aggiunte quelle regionali, per un totale di 297.177,00 euro, sono state interamente utilizzate per il funzionamento dei Centri antiviolenza di Perugia, Terni, Orvieto e per le Case Rifugio di Perugia e Terni secondo la ripartizione prevista nella tabella sottostante:
Ente | L.R. 14/2016 | D.P.C.M. 2017 (67%) | Totale |
Comune di Perugia | 95.000,00 | 45.000,00 | 140.000,00 |
Comune di Terni | 95.000,00 | 45.000,00 | 140.000,00 |
Comune di Orvieto | 10.000,00 | 7.177,00 | 17.177,00 |
Totale | 200.000,00 | 97.177,00 | 297.177,00 |
La quota del 33% dei fondi nazionali riservata ai nuovi servizi pari ad euro 68.811,00, è stata utilizzata, ai sensi dell’articolo 3 punto 9 del DPCM 1 dicembre 2017, per implementare e consolidare le misure programmate nel precedente Piano: Servizio Emergenza/Urgenza; consolidamento dei nuovi CAV (Narni, Spoleto, Unione dei Comuni del Trasimeno e lo sportello CAV di Foligno).
Per la definizione delle linee guida, che regolano il funzionamento del Sistema regionale dei servizi di prevenzione e contrasto della violenza, il modello integrato di accesso, accoglienza, valutazione del rischio e le caratteristiche del progetto personalizzato per l’accompagnamento della donna nella fuoriuscita dalla violenza, è stato molto importante il confronto e gli approfondimenti tematici prodotti nel corso di formazione tenuto a Villa Umbra.
IL PROGRAMMA REGIONALE 2019
Il Programma regionale antiviolenza di questo anno ha l’ambizione di articolare, implementare e consolidare il Sistema regionale di prevenzione e contrasto della violenza di genere sviluppando politiche pubbliche omogenee in ambito territoriale, facendo leva sul ruolo fondamentale svolto dai Comuni.
A tal fine il programma 2019 recepisce quanto stabilito dalla Giunta regionale con i seguenti atti:
− DGR n. 2 del 7 gennaio 2019 “Articolazione del Sistema regionale dei servizi di prevenzione e contrasto della violenza degli uomini contro le donne: le Reti territoriali interistituzionali antiviolenza. Approvazione delle Linee guida per la sottoscrizione degli accordi di collaborazione e dello schema di accordo di collaborazione tra Regione Umbria e i Comuni capofila di reti territoriali interistituzionali antiviolenza per il sostegno dei servizi e delle azioni per la prevenzione e il contrasto del fenomeno della violenza degli uomini nei confronti delle donne basata sul genere.”;
− DGR n.199 del 25 febbraio 2019 “Disposizioni per la presentazione, monitoraggio e rendicontazione dei progetti oggetto dell’accordo di collaborazione tra Regione Umbria e Comuni capofila di reti territoriali interistituzionali, per il sostegno dei servizi e delle azioni per la prevenzione e contrasto del fenomeno della violenza degli uomini contro le donne, in attuazione della D.g.r. n 2 del 7 gennaio 2019.”
− DGR n. 455 del 18 Aprile 2019 “DGR n.2 del 07/0172019 – DGR n.199 del 25/02/2019. Ulteriori determinazioni.”
Con DGR n. 2 del 7/01/2019 si è dato avvio, infatti, ad un’azione che permetterà alla Regione di sottoscrivere Accordi di collaborazione (ai sensi dell’art. 15, legge n. 241/1990) con Comuni capofila delle Zone sociali, per l’attivazione e il consolidamento di 6 Reti territoriali interistituzionali antiviolenza.
Le reti sono istituite attraverso la sottoscrizione di Protocolli territoriali e sono costituite da un numero minimo di soggetti essenziali:
⮚ un comune o più comuni capofila di una zona sociale (di cui uno in qualità di coordinatore della Rete territoriale);
⮚ uno o più centri antiviolenza, gestite da associazioni femminili e femministe
⮚ una o più case-rifugio, gestite da associazioni femminili e femministe;
⮚ un ente del sistema sanitario e socio-sanitario con almeno un presidio per ciascuna zona sociale;
⮚ forze dell’ordine.
Gli Accordi di collaborazione e le Reti territoriali interistituzionali, assicurano la necessaria articolazione del Sistema regionale di prevenzione e contrasto della violenza e, contemporaneamente, l’integrazione fra le politiche locali e le politiche nazionali, così come previste dalla legge n. 119 del 15 ottobre 2013.
E’ stato attivato, in sintesi, un sistema integrato di servizi che permetterà di sviluppare politiche pubbliche omogenee su tutto il territorio regionale, incrementando un sistema di Rete aperto, consolidando le reti locali, offrendo un intervento qualificato in grado di stabilizzare il sistema, di garantire continuità e sviluppo laddove si rendesse necessario incrementare il numero dei centri antiviolenza, delle case-rifugio, delle strutture di emergenza-urgenza o di altre strutture di protezione o accompagnamento nel percorso di fuoriuscita dalla violenza.
Attualmente 6 CAV hanno sede presso i Comuni di Perugia e Terni (CAV residenziali), Orvieto, Spoleto, Narni e Città della Pieve, interessando sei zone sociali su un totale di 12, e 1 presso la sede del CPO. Nell’ambito della strutturazione del nuovo sistema regionale, sono state riprogrammate, infatti, le attività del CPO attraverso l’istituzione del Centro antiviolenza “Servizio Telefono Donna” e la rimodulazione delle modalità operative del servizio di risposta telefonica h24 attraverso il numero verde regionale Telefono Donna.
E’ operativo, infine, lo sportello CAV presso l’ospedale di Foligno il cui finanziamento è previsto anche per l’anno 2019 trattandosi della gestione biennale dell’avviso effettuato con la precedente programmazione.
Le Case rifugio sono due ed insistono sui territori di Perugia e Terni.
Tale sistema è in linea con le previsioni normative europee, nazionali ed, in particolare, con quelle regionali: la Legge regionale del 25 novembre 2016, n.14 assegna, infatti, competenze specifiche ai Comuni e alle Zone sociali (art 32) stabilendo che:
i Comuni, in forma singola o associata, promuovono l'istituzione e la localizzazione dei centri antiviolenza e delle case rifugio e ne assicurano la gestione mediante convenzioni con associazioni ed organizzazioni di donne iscritte ai registri del volontariato o della promozione sociale, e organizzazioni non lucrative di utilità sociale (ONLUS), che hanno come finalità ed attività primarie la prevenzione e il contrasto della violenza degli uomini contro le donne, l'adesione agli obiettivi della Convenzione di Istanbul, nonché abbiano maturato esperienze e competenze specifiche in materia di violenza contro le donne.
Le Zone sociali di cui all' articolo 268 bis della legge regionale 9 aprile 2015, n.11 (Testo unico in materia di Sanità e Servizi sociali), tramite il Comune capofila autorizzano i Centri antiviolenza e le Case rifugio secondo i criteri e le modalità stabiliti dal regolamento di cui all'articolo 35, comma 2, lettera b) o, nelle more dell’approvazione del regolamento, secondo la procedura transitoria definita dalla Regione;
Con le DGR n. 199 del 25/02/2019 e 455 del 18/04/2019 sono state definite, infine, le disposizioni per la presentazione, il monitoraggio e la rendicontazione dei progetti oggetto dell’accordo di collaborazione tra Regione Umbria e Comuni capofila di reti territoriali interistituzionali, nonché lo schema di protocollo per la costituzione delle Reti territoriali interistituzionali antiviolenza.
PROGRAMMAZIONE DEGLI INTERVENTI
La programmazione 2019 interverrà su due fronti:
1. il primo per assicurare il finanziamento dei servizi già operanti attraverso la loro nuova articolazione data dalle Reti interistituzionali territoriali antiviolenza
2. il secondo per implementare i servizi esistenti aumentando la loro diffusione territoriale.
Per quanto riguarda il primo obiettivo realizzato attraverso la sottoscrizione degli Accordi di collaborazione, il Programma 2019 metterà a disposizione sia risorse nazionali che regionali, la cui quantificazione è assicurata dalle seguenti misure:
✓ dal riparto delle risorse nazionali del DPCM del 9 Novembre 2018 “Ripartizione delle risorse del «Fondo per le politiche relative ai diritti e alle pari opportunità» per l’anno 2018, di cui all’articolo 5 -bis, comma1, del decreto-legge 14 agosto 2013, n. 93, convertito nella legge 15 ottobre 2013, n. 119” che ammonta, per le spese di funzionamento dei servizi in essere, a 158.532,44 euro (67%) a cui si aggiungono le risorse della legge regionale n.14 del 25 Novembre 2016 pari a 200.000,00 euro per un totale di 358.532,44 euro;
✓ dal finanziamento delle reti in cui è stata promossa l’istituzione di nuovi Cav (avviso regionale approvato con DD 11712/2017), con risorse pari a 51.000,00 euro già individuate e destinate con la DD 13031 del 5 dicembre 2018 in coerenza con quanto stabilito dal Programma regionale antiviolenza 2018;
✓ dal finanziamento del servizio di emergenza-urgenza nelle Reti di Perugia e Terni con DD 13031/2018 per un totale di 17.811,00 euro;
✓ per l’ospitalità e la messa in sicurezza dei minori vittime di violenza assistita, si provvederà ad utilizzare le risorse nazionali, regionali e comunali previste per gli interventi della rete dei servizi sociali e le risorse del Piano sociale regionale 2017/2019, comprese quelle messe a disposizione dal Fondo sociale europeo.
Per quanto riguarda il secondo obiettivo va ricordato che il DPCM 2018 prevede un vincolo di finanziamento del 33 per cento delle risorse totali corrispondente a 108.240,29 euro per i nuovi
servizi specialistici che il presente programma intende rispettare individuando la destinazione delle suddette risorse per la costituzione di nuovi reti territoriali antiviolenza nelle zone sociali che ne sono prive e/o di nuovi strutture per incrementare i servizi nelle Reti che sono in fase di costituzione ai sensi della richiamata Dgr 2/2019. Tale attività, anche in considerazione della tornata elettorale amministrativa che coinvolge quasi il settanta per cento dei Comuni umbri, verrà programmata per la seconda metà dell’anno rinviando con ogni probabilità l’utilizzazione di tutte o parte delle risorse nel prossimo anno.
Si ritiene opportuno sottolineare, infine, che per la gestione amministrativa, i dati rilevati dal sistema informatico regionale S.E.Re.N.A. assumeranno rilievo di primo piano e termine di riferimento per la rendicontazione delle risorse destinate alle Reti.