Contract
IL PATTO PER IL LAVORO E PER IL CLIMA È UN ACCORDO FONDAMENTALE PER ORIENTARE LE SCELTE DI SVILUPPO DELL’XXXXXX-ROMAGNA E GARANTIRE LA TENUTA SOCIALE E LA SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE DEL TERRITORIO, METTENDO AL CENTRO LA DIFESA DELL’OCCUPAZIONE E LA QUALITÀ DEL LAVORO.
Il Patto per il Lavoro e per il Clima è stato sottoscritto da CGIL CISL UIL con la Regione Xxxxxx-Romagna, gli Enti Locali, le Associazioni datoriali, il Terzo Settore e il Volontariato, le Università e le Associazioni ambientali- ste, al termine di un percorso di confronto che ha visto protagoniste le Organizzazioni Sindacali, a partire dal documento presentato alle forze politiche in vista delle Elezioni regionali del 26 gennaio 2020.
Le sfide del Patto
per il Lavoro e per il Clima
Il Patto per il Lavoro e per il Clima contribuisce a dare risposta alle grandi difficoltà generate dall’emer- genza causata dalla pandemia da Covid-19, mantenen-
do tuttavia fermo l’obiettivo di determinare le strategie di sviluppo a lungo termine, traguardando il 2030.
Il Patto per il Lavoro e per il Clima assume le sfide fon- damentali proposte dal documento unitario elaborato da CGIL CISL UIL: l’urgenza della transizione ambientale e la sfida della sostenibilità, l’investimento in innovazione tecnologica e digitalizzazione, la risposta necessaria alle trasformazioni demografiche e sociali in corso, il raffor- zamento della sanità pubblica e del sistema di welfare integrato, la centralità dell’istruzione, della cultura e dei saperi nella costruzione dell’economia della conoscen- za, il contrasto alle disuguaglianze di genere, territoriali, generazionali e il perseguimento dell’obiettivo dell’inclu- sione sociale dei migranti.
Tali sfide devono essere affrontate tutelando l’occupa-
zione, valorizzando le professionalità e riqualificando le competenze delle lavoratrici e dei lavoratori interessati da processi di transizione, con l’obiettivo di creare nuo- vo lavoro di qualità.
L’impegno a difesa del lavoro
Tutti i firmatari del Patto per il Lavoro e per il Clima hanno condiviso impegni significativi a tutela del lavoro:
• I’impegno a utilizzare le risorse per il rilancio del sistema economico, incluse quelle provenienti dal Next Generation EU, nel rispetto dei contratti collettivi, delle norme a tutela della salute e sicurezza sul lavoro, raffor- zando la qualità del lavoro e assicurando la gestione dei livelli occupazionali in maniera condivisa con le XX.XX. maggiormente rappresentative;
Le priorità
• viene formalizzato I’impegno alla salvaguardia dei posti di lavoro, escludendo procedure unilaterali di licenziamento collettivo anche attraverso l’utilizzo preventivo degli ammortizzatori sociali conservativi nella gestione delle crisi di impresa, adottando intese
per l’utilizzo dei fondi per la formazione dei lavoratori in caso di mutate esigenze organizzative delle imprese, e incentivando la contrattazione per la riduzione dell’ora- rio di lavoro;
• si rafforza la tutela dei lavoratori impiegati negli appalti, stabilendo negli appalti privati l’impegno per l’applicazione della contrattazione collettiva e la conti- nuità occupazionale e negli appalti pubblici l’applicazione dei CCNL, l’esclusione del massimo ribasso, l’applicazio- ne della clausola sociale, il contrasto forte alle infiltrazio- ni della criminalità organizzata rafforzando e portando a pieno compimento l’applicazione della L.R. 18/2016.
del Patto per il Lavoro e per il Clima
Istruzione, cultura e saperi come primo investimento per lo sviluppo
Il sistema dell’educazione, istruzione, formazione e ricerca è il primo investimento per attuare gli obiettivi del Patto, necessario per poter realizzare tutte le transizioni che andranno affrontate.
Viene quindi condiviso I’impegno a garantire servizi educati- vi e una scuola dell’infanzia universale e accessibile a tutti, la salvaguardia del diritto all’istruzione nelle aree interne,
la necessità di un piano decennale per un’edilizia scola- stica sicura e sostenibile, il rafforzamento dell’istruzione secondaria e terziaria professionalizzante, il sostegno alla formazione professionale con la revisione del sistema di ac- creditamento, l’investimento nella ricerca, la valorizzazione delle importanti Università presenti nel territorio regionale, I’ulteriore riduzione del numero di NEET, il mantenimento della copertura al 100% delle borse di studio universitarie. Tra gli obiettivi è stato condiviso un principio democratico di grande rilevanza: la filiera formativa professionale e tecnica integrata deve favorire i passaggi dai percorsi professiona- lizzanti al percorso universitario, dando la possibilità a tutti i ragazzi di scegliere liberamente il proprio percorso di studio e di vita.
La Giusta Transizione
e lo sviluppo sostenibile
II Patto per il Lavoro e per il Clima si propone di ac- compagnare la Regione Xxxxxx-Romagna nella “transi- zione ecologica”, salvaguardando i principi della “Giusta Transizione” (difendere l’ambiente tutelando il lavoro)
e attuando gli obiettivi dell’Agenda ONU 2030 per lo sviluppo sostenibile.
II Patto prevede di raggiungere il 100% di energie rinnovabili entro il 2035 e la neutralità carbonica entro il 2050, mettendo in campo gli strumenti necessari a partire dalla valorizzazione delle risorse previste dal Green Deal europeo, dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e dalle risorse del Next Generation EU.
In questa direzione, il Patto prevede la centralità dei processi di transizione ecologica delle imprese tutelan- do I’occupazione, lo sviluppo delle nuove filiere green, l’impulso all’efficientamento energetico, lo sviluppo dei processi di rigenerazione urbana, il rafforzamento della strategia verso il consumo di suolo a saldo zero, il pieno utilizzo dell’Ecobonus al 110%, la prevenzione e il con- trasto al dissesto idrogeologico e la tutela della costa, il sostegno all’economia circolare, la sostenibilità ambien- tale delle produzioni agricole e zootecniche.
Per raggiungere tali importanti obiettivi di sostenibilità
sarà fondamentale lo sviluppo di una nuova mobilità so- stenibile incentrata sulla mobilità dolce e sul trasporto pubblico locale, a partire dagli investimenti per i rinnovo dei mezzi e per la valorizzazione delle filiere produttive regionali.
Per attuare questi processi di transizione è necessario valorizzare II ruolo delle multiutility attive nel territorio, rispetto alle quali vengono condivise la partecipazione e la strategicità del controllo pubblico e lo sviluppo delle massime sinergie tra i cicli di investimento pubblico-pri- vato.
Sanità e Welfare pubblico, universale, diffuso nel territorio
L’emergenza che stiamo attraversando ci ha con- segnato la più forte testimonianza di quanto sia fon- damentale la qualità di un sistema di sanità e welfare pubblico e universale diffuso nel territorio. Per questo motivo, come Organizzazioni Sindacali abbiamo rivendi- cato fortemente la necessità di un nuovo investimento nel diritto alla salute come condizione determinante per la tenuta economica e sociale.
II Patto rafforza quindi l’impegno a qualificare la rete delle strutture ospedaliere, a rafforzare i presidi sanitari territoriali a partire dalle Case della Salute, a investire su telemedicina e assistenza domiciliare, a creare ser- vizi socioassistenziali che rispondano ai cambiamenti sociali e demografici aumentando le risorse destinate al Fondo per la non autosufficienza e rendendo strutturale il Fondo regionale per l’affitto.
Questo investimento dovrà passare necessariamente dalla valorizzazione del lavoro di tutti I medici, degli ope- ratori sanitari e sociosanitari, cosi duramente provati dallo sforzo straordinario messo in campo per risponde- re all’emergenza in corso.
Le opere infrastrutturali
Il Patto condivide la necessità di investire le risorse per attuare le opere funzionali al nostro sistema pro- duttivo e alle transizioni da avviare sotto il profilo della sostenibilità economica, sociale e ambientale, contra- stando il consumo di suolo.
A tal fine, è stato condiviso un metodo per stabilire le priorità di realizzazione delle opere infrastrutturali: la connessione delle aree interne e periferiche alle città, la funzionalità delle opere (privilegiando la transizione alla mobilità dolce e su ferro), la loro strategicità (con- nessione ai grandi corridoi internazionali).
Grande rilevanza assume inoltre l’investimento nell’infra- struttura digitale per il diritto alla connessione per tutti
i cittadini, con l’obiettivo prioritario di portare la banda larga in tutta la Regione a partire dalle aree interne e montane.
Il rilancio del sistema produttivo per superare l’emergenza
Il Patto per il Lavoro e per il Clima condivide la necessità di dare il massimo supporto ai settori e alle filiere strategiche dell’economia regionale maggiormen- te colpite dalle conseguenze della pandemia, contri- buendo alla stabilità delle imprese, alla tenuta dei livelli occupazionali e alla riconversione delle competenze di lavoratori e lavoratrici.
In questa direzione sarà fondamentale il rilancio del turismo, centrale per l’economia dell’Xxxxxx Xxxxxxx e duramente colpito dalla crisi, sostenendone, investi- menti, internazionalizzazione, riqualificazione in chiave culturale e ambientale, attraverso la valorizzazione
delle competenze dei lavoratori impiegati ed il contrasto al lavoro irregolare.
Allo stesso modo sarà prioritaria la ripresa tanto dei settori più tradizionali dell’economia regionale – a partire da agroalimentare, ceramica, chimica, edilizia, commercio, moda, meccanica e meccatronica – quanto l’investimento in filiere emergenti (wellness, big data, intelligenza artificiale).
In questo quadro, il Patto risponde alle difficoltà vissute dalla filiera della cultura, dello spettacolo e dell’indu- stria creativa. Questi sono stati I primi settori a chiu- dere per il contrasto alla diffusione dell’epidemia e saranno certamente gli ultimi a riaprire, con gravissime conseguenze sulla tenuta occupazionale in un segmen- to del mercato del lavoro già connotato da fortissima precarietà e povertà lavorativa.
L’obiettivo strategico del Patto è dare forza ad un siste- ma produttivo regionale, già in molte filiere pienamente posizionato nella dimensione europea ed internaziona- le, sostenendo i settori e i territori che devono compiere tale processo di internazionalizzazione. A tal fine, si prevede un forte investimento nella digitalizzazione delle imprese, nella qualificazione delle competenze digitali di lavoratori e lavoratrici, nella promozione del Made in Italy, nello sviluppo dell’ecosistema regionale dell’innovazione e della ricerca (Rete Alta Tecnologia, Tecnopoli, Laboratori, Clust-ER, incubatori, la costru- zione della Data Valley europea, le infrastrutture per la connettività).
Salute e sicurezza sul lavoro
Il Patto assume come obiettivo prioritario un impe- gno straordinario per garantire il diritto alla salute e alla sicurezza sul lavoro, prevenendo i contagi da Covid-19 nell’emergenza in corso e riducendo strutturalmente infortuni e incidenti sul lavoro.
Il Patto stabilisce che sarà approvato il nuovo Piano di Prevenzione Regionale, rafforzando i Dipartimenti di Sanità Pubblica e gli SPALS e confermando il lavoro congiunto con gli organismi paritetici a partire dalla “cabina di regia per il piano amianto”.
Società della legalità e contrasto alla criminalità organizzata
Il Patto per il Lavoro e per il Clima riconosce nella legalità un valore irrinunciabile e fondativo, nonché la precondizione per raggiungerne gli obiettivi. Rispetto alle principali gravi emergenze presenti in questa regio- ne, il Patto prevede l’impegno alla piena applicazione della L.R. 18/2016, a rafforzare il ruolo della Consulta regionale per la legalità e la cittadinanza responsabile, a sottoscrivere nuovi accordi di programma e, laddove necessarie, a mettere in atto le azioni di innovazione legislativa.
Le ingenti risorse che deriveranno dagli investimenti del Next Generation EU dovranno essere governate impedendo ogni tentativo di infiltrazione della crimina- lità organizzata attraverso tutti gli strumenti previsti dal Testo Unico regionale per la legalità, a partire dal rafforzamento dal sistema delle white list.
Occorre, inoltre, potenziare i servizi ispettivi del lavoro, coadiuvati dalle forze dell’ordine, per rafforzare il con- trasto al caporalato e allo sfruttamento lavorativo.
Uguaglianza di genere
e contrasto ad ogni forma
di violenza e discriminazione
Il Patto individua come priorità l’uguaglianza di genere e il contrasto ad ogni forma di discriminazione, mettendo in campo l’obiettivo di progettare politiche innovative che promuovano la qualità del lavoro fem- minile, l’eliminazione del gender gap, la parità delle possibilità di carriera, la formazione, l’imprenditoria femminile, la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro anche rafforzando i servizi, interventi in materia di orari e tempi delle città, il contrasto a tutte le discriminazioni
e alla violenza di genere e omobitransfobica.
Tutte le parti sottoscrittrici hanno inoltre condiviso di rafforzare attraverso la contrattazione collettiva gli strumenti di conciliazione (come ad esempio i congedi parentali) che rispondono ai bisogni di flessibilità di lavoratori e lavoratrici.
Un Patto per una nuova stagione di partecipazione
Il Patto regionale per il Lavoro e per il Clima confer- ma la centralità del confronto democratico e ricono- scimento del ruolo delle parti sociali come strumento di orientamento delle scelte di governo per la tenuta sociale e lo sviluppo dei territori, ove nella cornice del patto regionale potranno svilupparsi ulteriori coerenti intese.
Il Patto è stato sottoscritto alle porte del fondamentale processo di progettazione e programmazione dell’utiliz- zo dei fondi strutturali europei e delle risorse straordi- narie che deriveranno dal Next Generation Eu.
A tal fine il Patto stabilisce l’impegno della Regione a realizzare il confronto preventivo a tutti gli atti operativi e i programmi attuativi che deriveranno dalle scelte e dagli obiettivi individuati.
Il Patto definisce, per l’appunto, gli obiettivi strategici per lo sviluppo dell’Xxxxxx-Romagna e consegna stru- menti utili alla contrattazione collettiva aziendale e territoriale.
Tutte le parti firmatarie hanno sottoscritto l’impegno a estendere ulteriormente il sistema delle relazioni indu- striali per accompagnare i processi di transizione verso la digitalizzazione, l’innovazione tecnologica e la soste- nibilità dei processi produttivi.
Un impegno che potrà tradursi in risultati concreti sol- tanto con il protagonismo delle Organizzazioni Sinda- cali, delle lavoratrici e dei lavoratori, delle pensionate e dei pensionati, mettendo al centro la valorizzazione del lavoro, delle professionalità, delle straordinarie com- petenze che hanno permesso di affrontare la terribile emergenza di quest’ultimo anno e rappresentano il più importante punto di forza dell’intera società regionale.