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AVVISO PUBBLICO PER IL FINANZIAMENTO DI INIZIATIVE E PROGETTI DI RILEVANZA REGIONALE PROMOSSI DA ORGANIZZAZIONI DI VOLONTARIATO E ASSOCIAZIONI DI PROMOZIONE SOCIALE IN ATTUAZIONE ACCORDO STATO-REGIONE FVG 28.12.2018 – ART. 72 D.Lgs. n. 117/2017 – Codice del Terzo
Settore. Approvato con DGR n. 1175 del 12.07.2019
1. PREMESSA
L’art. 72 del decreto legislativo 3 luglio 2017, n. 117 (Codice del Terzo Settore) e s.m.i. ha istituito un nuovo strumento finanziario individuando un “Fondo per il finanziamento di progetti e attività di interesse generale nel Xxxxx Xxxxxxx”. Il Fondo è destinato a sostenere lo svolgimento di attività di interesse generale di cui all’articolo 5 del Codice stesso, oggetto di iniziative e progetti promossi da Organizzazioni di volontariato (di seguito denominate ODV), e di Associazioni di promozione sociale (di seguito denominate APS), iscritte nel Registro Unico Nazionale del Terzo Settore.1
Con Atto di indirizzo a firma del Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, adottato in data 26 ottobre 2018 (di seguito “Atto di indirizzo”), sono stati individuati gli obiettivi generali, le aree prioritarie di intervento e le linee di attività finanziabili attraverso il citato fondo di cui all’art. 72 del Codice del Terzo Settore, assegnando alle Regioni tramite Accordi di programma, un importo di euro 28.000.000,00 (ventotto milioni/00) destinato a iniziative e progetti di rilievo locale, oggetto di riparto tra le Regioni. Alla Regione Friuli Venezia Giulia è stata assegnata la somma di € 938.160,00.
Con DGR n. 2426 del 21.12.2018 la Giunta regionale ha aderito all’Accordo proposto dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, approvato con Decreto Direttoriale n. 461 del 28.12.2018, comunicandone in data 07.03.2019 l’avvenuta registrazione della Corte dei Conti (20.01.2019 n. 114). Con DGR n. 593 del 12.04.2019 la Giunta regionale ha approvato il Piano Operativo in attuazione dell’Accordo, trasmesso al Ministero in data 15.04.2019.
Il presente Avviso, redatto tenendo conto dei contenuti dell’Atto di indirizzo ministeriale, dell’Accordo di Programma siglato e approvato dal Ministero, delle Linee guida predisposte dalla Direzione Generale del Terzo Settore e della DGR n. 593/2019, sulla base degli obiettivi generali, delle aree prioritarie di intervento e delle linee di attività contenute nel citato indirizzo ministeriale, disciplina criteri e modalità per l’assegnazione delle risorse ai soggetti del Terzo Settore (esclusivamente ODV e APS iscritte nei rispettivi Registri della Regione Friuli Venezia Giulia) da individuare con il presente Avviso.
1 art. 101, c. 3 del D.Lgs. 117/2017: “Il requisito dell’iscrizione al Registro unico nazionale del Terzo settore, previsto dal presente decreto, nelle more dell’istituzione del Registro medesimo, si intende soddisfatto da parte delle reti associative e degli Enti del Terzo Settore attraverso la loro iscrizione ad uno dei registri attualmente previsti dalle normative di settore.”
2. CONTENUTI DELLE INIZIATIVE E PROGETTI: OBIETTIVI GENERALI, AREE PRIORITARIE DI INTERVENTO E LINEE DI ATTIVITÀ
Coerentemente a quanto previsto nell’Atto di indirizzo, nell’Accordo di Programma, nelle Linee guida predisposte dalla Direzione Generale del Terzo Settore e nel Piano Operativo approvato dalla DGR n. 593/2019, le iniziative e i progetti dovranno riguardare gli obiettivi generali, le aree prioritarie di intervento e le linee di attività indicati ai successivi paragrafi 2.1, 2.2. e 2.3.
2.1. OBIETTIVI GENERALI
In linea con gli obiettivi individuati dall’Agenda 20302 per lo sviluppo sostenibile, come indicato nella direttiva ministeriale, i progetti e le iniziative da finanziare dovranno concorrere al raggiungimento dei seguenti obiettivi generali:
3.A Porre fine ad ogni forma di povertà;
3.B Promuovere un’agricoltura sostenibile;
3.C Salute e benessere: assicurare la salute e il benessere per tutti e per tutte le età;
3.F Garantire a tutti la disponibilità e la gestione sostenibile dell’acqua e delle strutture igienico-sanitarie;
3.I Rendere le città e gli insediamenti umani inclusivi, sicuri, duraturi e sostenibili;
3.K Promuovere azioni, a tutti i livelli, per combattere gli effetti del cambiamento climatico.
2.2. AREE PRIORITARIE DI INTERVENTO
La Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, sulla base dell’Accordo di programma sottoscritto a dicembre 2018 con il Ministero del Lavoro e Politiche sociali e del Piano Operativo approvato dalla DGR n. 593/2019 ritiene che i progetti e le iniziative da finanziare con le risorse oggetto del presente Avviso investano le seguenti aree prioritarie di intervento:
1. Sviluppo della cultura del volontariato, in particolare tra i giovani
Tra le priorità che si intendono perseguire in coerenza con il finanziamento delle progettualità espresse sulla base della LR 23/2012 di sostegno al settore, rientra quella di assicurare il ricambio generazionale nelle associazioni di volontariato e di promozione sociale, anche offrendo opportunità ai giovani in condizioni di disagio psico-sociale, una volta raggiunta la maggiore età, cui potrebbero essere proposte forme di supporto alternative o complementari rispetto a quelle sostenute dai servizi sociali.
RISULTATI ATTESI: sensibilizzare la popolazione più giovane ai valori del volontariato e della solidarietà, anche alla luce della riformata disciplina del terzo settore, per consentire da un lato ai giovani una maggior partecipazione alla comunità di riferimento avvicinandoli ai temi dell’impegno civile, e dall’altro aprire il sistema del volontariato alle giovani generazioni, per un approccio più innovativo nel campo della comunicazione e delle forme di partecipazione. Si attende inoltre un aumento nelle iniziative e negli interventi rivolti a giovani neomaggiorenni in condizioni di disagio psico-sociale per favorire la loro inclusione sociale e la loro autonomia, rafforzando la collaborazione tra servizi pubblici ed enti del terzo settore in percorsi di continuità ed inserimento nella comunità di riferimento.
2xxxxx://xxx.xxxxx.xxx/xx/xxxxxx/Xxxxxx_0000_XXX.xxx
2. Anticipare e individuare situazioni di fragilità e di bisogno che possano coinvolgere anche fasce di popolazione particolarmente esposte
La Regione riconosce che la fragilità consiste in una situazione “equilibrio” precario della propria condizione di vita tale che aumenta la vulnerabilità della persona di fronte a stress ambientali o modificazioni dello stato personale anche se di lieve entità, esponendola al rischio di un progressivo percorso verso la non autosufficienza. La fragilità in questa prospettiva non è solo una caratteristica dell’individuo anziano, ma più in generale è la conseguenza di un’interazione fra la persona e l’ambiente in cui vive, con il coinvolgimento di numerosi fattori (di salute, psicologici, familiari, sociali e ambientali).
RISULTATI ATTESI: avvio di iniziative di emersione dei soggetti fragili o a rischio di fragilità per accompagnarli o indirizzarli ad avvalersi dei servizi offerti dai settori pubblici e privati dedicati e favorire il mantenimento della loro autonomia e autosufficienza. Offerta di nuovi servizi, anche residenziali o semiresidenziali a supporto della genitorialità in situazione di fragilità ed isolamento derivante da separazione familiare.
3. Rafforzare i legami di vicinanza e di supporto anche attraverso processi di mutuo-aiuto
La Regione intende favorire l’auto-organizzazione di servizi a sostegno dei compiti familiari ed educativi, con particolare riguardo alla conciliazione tra tempi di lavoro e tempi di cura delle famiglie, anche attraverso attività di intrattenimento per bambini, giovani, anziani e disabili e la promozione di contesti sociali solidali e family friendly; sostiene inoltre iniziative in raccordo con i servizi pubblici, educativi e sociali e con i consultori familiari e favorisce l’adozione di formule di mutuo aiuto tra nuclei familiari, anche attraverso progetti dal contenuto innovativo in termini di risposte a nuovi bisogni in grado di promuovere tra tutti i settori (pubblico, privato, privato sociale) una nuova cultura di attenzione alla famiglia, anche separata, alla genitorialità ed alle persone anziane sole.
RISULTATI ATTESI: promuovere iniziative per l’auto-organizzazione di servizi a sostegno dei compiti familiari ed educativi, anche in raccordo con i servizi pubblici, favorendo in particolare la sensibilizzazione della popolazione per la creazione di reti spontanee di mutuo aiuto tra nuclei familiari, genitori separati e tra persone anziane, per la condivisione anche di compiti familiari quali l’assistenza ai figli, la preparazione dei pasti, le pulizie ed altre attività.
4. Prevenzione e contrasto delle dipendenze, ivi inclusa la ludopatia
La Regione, in linea con i principi già sanciti con la LR 1/2014, intende promuovere la consapevolezza dei rischi correlati al gioco d'azzardo ed al gioco praticato con apparecchi per il gioco lecito, al fine di salvaguardare le fasce più deboli e maggiormente vulnerabili della popolazione e stabilire misure volte a contenere l'impatto negativo sulla vita della popolazione derivante dalle attività connesse alla pratica di tali giochi.
RISULTATI ATTESI: promuovere azioni di contenimento del fenomeno tramite azioni di prevenzione e informazione alle fasce più deboli e maggiormente vulnerabili della popolazione, inducendo in esse la consapevolezza dei rischi correlati alle dipendenze, compreso il gioco d'azzardo e il gioco praticato con apparecchi per il gioco lecito, e delle conseguenze sull’ambiente familiare e si favoriscono inoltre azioni tendenti alla creazione di reti di mutuo aiuto per sostenere l’abbandono della dipendenza.
5. Contrasto alle solitudini involontarie specie nella popolazione anziana attraverso iniziative e percorsi di coinvolgimento attivo e partecipato
La Regione, proprio per il progressivo invecchiamento demografico che la caratterizza, ha inteso dotarsi di una legislazione specifica in materia (LR 22/2014) adottando un approccio tale da favorire una programmazione pluriennale e annuale, ed un funzionale coordinamento degli interventi settoriali che interessano strutture diverse dell’Amministrazione. In tal modo si mira a valorizzare le sinergie e la complementarietà tra i vari interventi, in un’ottica di prevenzione e non di sola cura anche promuovendo corretti stili di vita e la partecipazione attiva delle persone anziane per la loro piena inclusione sociale nella comunità.
RISULTATI ATTESI: favorire un aumento delle iniziative e degli interventi rivolti alla popolazione anziana per promuovere l’inclusione sociale e stili di vita salutari e corretti in un’ottica di prevenzione della solitudine e di sostegno a un invecchiamento attivo e in salute, anche con la diffusione di strumenti e buone pratiche che
favoriscano l’utilizzo di metodologie innovative, del lavoro in rete delle associazioni e di partenariati pubblico- privato.
6. Sostegno all’inclusione sociale, in particolare delle persone con disabilità e non autosufficienti
La Regione, proseguendo sulle linee programmatiche già avviate con la legge n. 41/1996, mira a rafforzare l’efficacia degli interventi per l’inserimento sociale dei disabili e per favorire forme di autonomia domestica con un maggiore coinvolgimento del terzo settore.
RISULTATI ATTESI: ricercare forme più efficaci di inserimento sociale ed autonomia abitativa delle persone disabili tramite il pieno coinvolgimento del Terzo settore, incentivando servizi facilmente accessibili d’utilità comune.
7. Rinforzare la resilienza dei poveri e di coloro che si trovano in situazioni di vulnerabilità e ridurre la loro esposizione e vulnerabilità
La Regione riconosce come fondamentale l’obiettivo 1 dell’Agenda 2030 che afferma che la povertà va ben oltre la sola mancanza di guadagno e di risorse per assicurarsi da vivere in maniera sostenibile individuando tra le sue manifestazioni anche l’accesso limitato ai servizi di base, la discriminazione e l’esclusione sociale, così come la mancanza di partecipazione nei processi decisionali; tutte problematiche rimediabili anche creando posti di lavoro sostenibili e promuovendo l’uguaglianza sostanziale.
RISULTATI ATTESI: ridurre la loro esposizione e vulnerabilità mirando a favorire la creazione di reti pubblico–private di supporto alle fasce povere della popolazione per formarle nell’attivazione sia di azioni di mutuo aiuto che forme di associazionismo volto all’incremento di opportunità lavorative ed alla partecipazione nei processi decisionali.
8. Sviluppo sostenibile del territorio rurale e miglioramento della qualità della vita delle comunità
È obiettivo fondamentale per la Regione il perseguire la sostenibilità possibile e l’utilizzo consapevole delle risorse naturali valorizzando il profondo legame che unisce agricoltura e ambiente per la qualità della vita. È primario l’intento di lasciare in eredità alle nuove generazioni una regione più bella, più vivibile, più prospera, trovando un punto di equilibrio tra la difesa dell’ambiente e la libertà di fare impresa.
RISULTATI ATTESI: aumentare la consapevolezza e la conoscenza, attraverso una formazione specifica, che permetta la crescita professionale degli imprenditori agricoli e coltivatori diretti, al fine di diffondere modelli di agricoltura e di allevamento sostenibili che mirino a prodotti di qualità nel rispetto dell’ambiente.
9. Valorizzazione del patrimonio, naturale, culturale, enogastronomico e turistico del territorio
In coerenza con la normativa regionale che ha affidato all’Ente Regionale per il Patrimonio Culturale-ERPAC anche la funzione di valorizzare e potenziare le professionalità presenti nei settori museale, eco museale, bibliotecario e archivistico (mediateche e fototeche), si individua come prioritario il miglioramento e l’incremento dell’offerta di servizi presso gli istituti ed i luoghi della cultura del Friuli Venezia Giulia, attraverso percorsi di formazione specialistica e di aggiornamento rivolti a volontari impegnati nella promozione dei patrimoni locali; la finalità è favorire il loro accompagnamento e inserimento all’interno del sistema dei beni culturali, promuovere la costante divulgazione delle attività ed iniziative e proporre occasioni e strumenti per raccogliere gli stimoli e le istanze delle comunità del territorio, rafforzando altresì l’esercizio del diritto di cittadinanza nella gestione del bene comune.
RISULTATI ATTESI: incrementare i servizi finalizzati alla valorizzazione dei luoghi della cultura regionale e supportare lo sviluppo di attività culturali di vario genere (spettacoli dal vivo, esposizioni, ricerche, ecc.) all’interno dei luoghi prescelti anche per incentivare, oltre alle funzioni tradizionali (espositiva, conservativa, conoscitiva/di ricerca, educativa), quella oggi ineludibile dell’inclusione sociale e della mediazione culturale per favorire lo sviluppo di una più articolata e consapevole formazione alla cittadinanza; in tal senso il coinvolgimento del mondo del volontariato e della promozione sociale mira a promuovere attraverso percorsi di formazione specialistica e di aggiornamento rivolti a volontari impegnati nella promozione dei patrimoni locali, il loro accompagnamento e inserimento all’interno del sistema dei beni culturali nonché una capillare promozione e divulgazione delle attività ed iniziative.
10. Sviluppo e promozione nelle comunità locali della rilevanza socio-ambientale del risparmio idrico e della riduzione dell’inquinamento delle acque
La criticità della situazione derivante dalle scarse precipitazioni invernali e primaverili degli ultimi anni, con il conseguente pericolo di siccità nelle stagioni estive, rende prioritario intervenire a salvaguardia delle falde acquifere e promuovere una corretta gestione dei pozzi artesiani; in tal senso emerge l’opportunità di sensibilizzare la popolazione sul corretto e consapevole utilizzo delle risorse e sulle modalità di risparmio idrico, anche tramite una maggior responsabilizzazione delle comunità locali al miglioramento della gestione idrica.
RISULTATI ATTESI: mirare ad una crescita culturale ed allo sviluppo gestionale e tecnologico del comparto idrico per potenziare la resilienza al cambiamento climatico e ambientale attraverso un approccio sito-specifico basato sul rischio promuovendo l’uso e il riutilizzo sicuro e sostenibile delle acque, attraverso una comunicazione ancorata alla conoscenza scientifica sulla qualità dell’acqua per le comunità, con particolare riferimento ai proprietari di terreni con pozzi artesiani.
11. Sensibilizzazione e incentivazione della capacità umana e istituzionale per quanto riguarda la mitigazione del cambiamento climatico, l’adattamento, la riduzione dell’impatto e l’allerta tempestiva
La Regione intende perseguire azioni di sensibilizzazione e formazione anche nei confronti delle Istituzioni al fine di creare reti di condivisione delle azioni a tutela dell’ambiente e di riduzione dei mutamenti climatici.
RISULTATI ATTESI: perseguire azioni di sensibilizzazione e formazione anche nei confronti delle Istituzioni al fine di creare reti di condivisione delle azioni da porre in atto per la tutela dell’ambiente a fronte dei previsti mutamenti climatici.
12. Sviluppo delle reti associative del terzo settore e rafforzamento della loro capacity building, funzionale all’implementazione dell’offerta di servizi di supporto agli enti del Terzo settore
La Regione intende promuovere la realizzazione di un lavoro di rete tra le associazioni al fine di contenere da un lato la frammentarietà degli interventi e le problematiche connesse alla ridotta dimensione associativa che caratterizza le organizzazioni regionali, dall’altro creando le condizioni per renderle maggiormente efficaci e favorendo la crescita dell’offerta anche in termini di programmazione e progettazione con le istituzioni locali. La costante collaborazione dell’Amministrazione regionale con il Centro Servizi Volontariato FVG consente di sostenere la creazione di gruppi di lavoro rappresentativi del mondo dell’associazionismo (Coordinamenti Territoriali d’Ambito CTA) in grado di dialogare più facilmente e attivamente con il modello di governance locale.
RISULTATI ATTESI: creazione di reti associative con l’eventuale supporto dei Coordinamenti Territoriali d’Ambito (CTA) in grado di valorizzare le risorse presenti nel terzo settore e promuovere collaborazioni più qualificate con gli enti locali, partecipando attivamente anche alla pianificazione di zona; si attende inoltre un miglioramento della qualità progettuale sia in termini di migliore capacità di leggere il contesto in cui questo si inserisce, sia in termini di monitoraggio e comunicazione dei risultati conseguiti e dei benefici apportati alla comunità di riferimento.
2.3. LINEE DI ATTIVITA’
Le iniziative ed i progetti di rilevanza regionale dovranno prevedere lo svolgimento di una o più delle attività di interesse generale ricomprese tra quelle di cui all’articolo 53 del D.Lgs. 117/2017 - Codice del Terzo Settore e svolte in conformità e coerenza con le finalità e gli obiettivi individuati negli atti costitutivi e/o statuti delle associazioni / organizzazioni interessate. Xxxx iniziative e progetti dovranno quindi operare nell’ambito delle sopra citate attività di interesse generale e delle aree di intervento indicate al punto 2.2, così da concorrere alla realizzazione di uno o più degli obiettivi generali individuati al punto 2.1 e al raggiungimento dei risultati attesi e contenuti nel Piano Operativo sopra citato.
3 a) interventi e servizi sociali ai sensi dell’articolo 1, commi 1 e 2, della legge 8 novembre 2000, n. 328, e successive modificazioni, interventi, servizi e prestazioni di cui alla legge 5 febbraio 1992, n. 104, e alla legge 22 giugno 2016, n. 112, e successive modificazioni; b) interventi e prestazioni sanitarie; c) prestazioni socio-sanitarie di cui al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 14 febbraio 2001, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 129 del 6 giugno 2001, e successive modificazioni;
d) educazione, istruzione e formazione professionale, ai sensi della legge 28 marzo 2003, n. 53, e successive modificazioni, nonché le attività culturali di interesse sociale con finalità educativa; e) interventi e servizi finalizzati alla salvaguardia e al miglioramento delle condizioni dell’ambiente e all’utilizzazione accorta e razionale delle risorse naturali, con esclusione dell’attività, esercitata abitualmente, di raccolta e riciclaggio dei rifiuti urbani, speciali e pericolosi, nonché alla tutela degli animali e prevenzione del randagismo, ai sensi della legge 14 agosto 1991, n. 281; f) interventi di tutela e valorizzazione del patrimonio culturale e del paesaggio, ai sensi del decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, e successive modificazioni; g) formazione universitaria e post-universitaria; h) ricerca scientifica di particolare interesse sociale; i) organizzazione e gestione di attività culturali, artistiche o ricreative di interesse sociale, incluse attività, anche editoriali, di promozione e diffusione della cultura e della pratica del volontariato e delle attività di interesse generale di cui al presente articolo; j) radiodiffusione sonora a carattere comunitario, ai sensi dell’articolo 16, comma 5, della legge 6 agosto 1990, n. 223, e successive modificazioni; k) organizzazione e gestione di attività turistiche di interesse sociale, culturale o religioso; l) formazione extra-scolastica, finalizzata alla prevenzione della dispersione scolastica e al successo scolastico e formativo, alla prevenzione del bullismo e al contrasto della povertà educativa; m) servizi strumentali ad enti del Terzo settore resi da enti composti in misura non inferiore al settanta per cento da enti del Terzo settore; n) cooperazione allo sviluppo, ai sensi della legge 11 agosto 2014, n. 125, e successive modificazioni; o) attività commerciali, produttive, di educazione e informazione, di promozione, di rappresentanza, di concessione in licenza di marchi di certificazione, svolte nell’ambito o a favore di filiere del commercio equo e solidale, da intendersi come un rapporto commerciale con un produttore operante in un’area economica svantaggiata, situata, di norma, in un Paese in via di sviluppo, sulla base di un accordo di lunga durata finalizzato a promuovere l’accesso del produttore al mercato e che preveda il pagamento di un prezzo equo, misure di sviluppo in favore del produttore e l’obbligo del produttore di garantire condizioni di lavoro sicure, nel rispetto delle normative nazionali ed internazionali, in modo da permettere ai lavoratori di condurre un’esistenza libera e dignitosa, e di rispettare i diritti sindacali, nonché di impegnarsi per il contrasto del lavoro infantile; p) servizi finalizzati all’inserimento o al reinserimento nel mercato del lavoro dei lavoratori e delle persone di cui all’articolo 2, comma 4, del decreto legislativo recante revisione della disciplina in materia di impresa sociale, di cui all’articolo 1, comma 2, lettera c), della legge 6 giugno 2016, n. 106; q) alloggio sociale, ai sensi del decreto del Ministero delle infrastrutture del 22 aprile 2008, e successive modificazioni, nonché ogni altra attività di carattere residenziale temporaneo diretta a soddisfare bisogni sociali, sanitari, culturali, formativi o lavorativi; r) accoglienza umanitaria ed integrazione sociale dei migranti; s) agricoltura sociale, ai sensi dell’articolo 2 della legge 18 agosto 2015, n. 141, e successive modificazioni; t) organizzazione e gestione di attività sportive dilettantistiche; u) beneficenza, sostegno a distanza, cessione gratuita di alimenti o prodotti di cui alla legge 19 agosto 2016, n. 166, e successive modificazioni, o erogazione di denaro, beni o servizi a sostegno di persone svantaggiate o di attività di interesse generale a norma del presente articolo; v) promozione della cultura della legalità, della pace tra i popoli, della nonviolenza e della difesa non armata; w) promozione e tutela dei diritti umani, civili, sociali e politici, nonché dei diritti dei consumatori e degli utenti delle attività di interesse generale di cui al presente articolo, promozione delle pari opportunità e delle iniziative di aiuto reciproco, incluse le banche dei tempi di cui all’articolo 27 della legge 8 marzo 2000, n. 53, e i gruppi di acquisto solidale di cui all’articolo 1, comma 266, della legge 24 dicembre 2007, n. 244;
x) cura di procedure di adozione internazionale ai sensi della legge 4 maggio 1983, n. 184; y) protezione civile ai sensi della legge 24 febbraio 1992, n. 225, e successive modificazioni; z) riqualificazione di beni pubblici inutilizzati o di beni confiscati alla criminalità organizzata.
3. BENEFICIARI, AMBITI TERRITORIALI E DURATA DELLE INIZIATIVE E DEI PROGETTI
I beneficiari delle risorse di cui al presente Bando sono le organizzazioni di volontariato (ODV) e le associazioni di promozione sociale (APS) che - alla data di pubblicazione del presente avviso sul sito istituzionale - risultino iscritte ai rispettivi Registri della Regione Friuli Venezia Giulia di cui alla LR n. 23/2012 (D.P.Reg. n. 91/2014 per il Registro delle Organizzazioni di Volontariato e D.P.Reg. n. 90/2014 per il Registro delle Associazioni di Promozione Sociale), nelle more dell’operatività del Registro Unico Nazionale del Terzo Settore.
L’associazione CSV FVG, ente gestore del Centro di Servizio per il Volontariato, di cui all’art. 61 del D.Lgs. n. 117/2017, in ragione della sua peculiare competenza, potrà essere soggetto facilitatore, attraverso l’attivazione dei CTA (Coordinamenti Territoriali d’Ambito), per la creazione di reti di partenariato finalizzate alla progettazione e realizzazione di progetti in stretta sinergia con gli enti locali e secondo gli obiettivi generali e le aree prioritarie di intervento più sopra individuate. Il CSV FVG ed i CTA non potranno partecipare ai partenariati previsti dal presente
Avviso regionale né imputare a valere sul medesimo la copertura di propri costi. La partecipazione ai processi di co- progettazione realizzati con il coinvolgimento dei predetti CTA costituirà titolo di premialità ai fini della valutazione delle proposte.
Le iniziative e i progetti di cui al presente avviso dovranno sviluppare attività progettuali interessando l’intero territorio delle 0 xx Xxxxxxxx xxxxx Xxxxxxx Xxxxxx Xxxxxxx Xxxxxx ovvero quello degli ambiti distrettuali di gestione associata del Servizio Sociale dei Comuni di cui all’art. 17 c.1. della L.R.6/2006; in entrambe le ipotesi il coinvolgimento attivo degli Enti locali alle proposte progettuali costituirà titolo di premialità ai fini della loro valutazione.
La durata dell’Accordo di programma stipulato con il Ministero è pari a 20 mesi a decorrere dal 1 marzo 2019, (data di comunicazione dell’approvazione dell’Accordo stesso). Posto, pertanto, che la scadenza di validità dell’Accordo per la Regione è fissata al 31 ottobre 2020 e tenuto conto della tempistica di rendicontazione regionale al Ministero, i progetti dovranno essere realizzati nel periodo compreso tra la data del decreto regionale di approvazione della graduatoria ed il 31 ottobre 2020.
La rendicontazione delle spese sostenute dovrà inderogabilmente essere presentata alla Regione entro la data del
31 dicembre 2020, salvo eventuale proroga ministeriale.
3.1 AMBITI TERRITORIALI
Le iniziative ed i progetti dovranno avere valenza territoriale, rispettivamente: regionale o di ambito distrettuale di gestione associata del Servizio Sociale dei Comuni di cui all’art. 17 c.1. della L.R.6/2006 (di seguito ambito).
Per le iniziative a valenza territoriale regionale il numero massimo di progetti finanziabili è pari a 12, per un importo complessivo di € 150.000,00 come indicato dalla Tabella 1. Qualora per ciascuna area d’intervento non sia raggiunto il numero massimo di progetti finanziabili, il budget disponibile viene riassegnato ad altra area per finanziare ulteriori progetti in graduatoria, a partire da quello con punteggio maggiore. A parità di punteggio, fa fede il punteggio più alto alla voce B5 “Caratteristiche di innovazione nella qualità del progetto”; in caso di ulteriore parità vale l’ordine cronologico di presentazione della domanda.
TABELLA 1 – PROGETTI A VALENZA TERRITORIALE REGIONALE | |||
AREE PRIORITARIE D’INTERVENTO | n. MAX PROGETTI | IMPORTO MAX PROGETTO | BUDGET DISPONIBILE |
1. Sviluppo della cultura del volontariato e della cittadinanza attiva, in particolare tra i giovani | 3 | € 12.500,00 | € 37.500,00 |
8. Sviluppo sostenibile del territorio rurale e miglioramento della qualità della vita delle comunità | 2 | € 11.250,00 | € 22.500,00 |
9. Valorizzazione del patrimonio, naturale, culturale, enogastronomico e turistico del territorio | 1 | € 15.000,00 | € 15.000,00 |
10. Sviluppo e promozione nelle comunità locali della rilevanza socio-ambientale del risparmio idrico e della riduzione dell’inquinamento delle acque | 1 | € 15.000,00 | € 15.000,00 |
11. Sensibilizzazione e incentivazione della capacità umana e istituzionale per quanto riguarda la mitigazione del cambiamento climatico, l’adattamento, la riduzione dell’impatto e l’allerta tempestiva | 2 | € 11.250,00 | € 22.500,00 |
12. Sviluppo delle reti associative del Terzo settore e rafforzamento della loro capacity building, funzionale all’implementazione dell’offerta di servizi di supporto agli enti del Terzo settore | 3 | € 12.500,00 | € 37.500,00 |
TOTALI | 12 | € 150.000,00 |
Per le iniziative a valenza territoriale d’ambito è stabilito per ciascun ambito uno specifico budget come indicato nella successiva Tabella 2 ed il cui importo è determinato in base ai seguenti criteri:
• per il 50 per cento sulla base della popolazione residente in ogni ambito territoriale di gestione associata;
• per il 20 per cento in base al numero di anziani residenti in ogni ambito territoriale di gestione associata;
• per il 30 per cento in base al numero delle domande di Misura attiva di sostegno al reddito di cui all' articolo 2 della legge regionale 10 luglio 2015, n. 15 (Misure di inclusione attiva e di sostegno al reddito), in corso di concessione al 30 giugno 2018, come risultanti dal sistema informatico previsto dall'articolo 7, comma 3, del decreto del Presidente della Regione 15 ottobre 2015, n. 216/Pres. (Regolamento per l'attuazione della Misura attiva di sostegno al reddito, di cui all' articolo 2 della legge regionale 10 luglio 2015, n. 15).
Qualora nel singolo Ambito non venga presentato alcun progetto o ne vengano presentati in misura inferiore a quanto stabilito nella Tabella 2, le somme residue verranno ridistribuite tra gli altri Ambiti. Se risultassero eventuali economie in una delle graduatorie, le stesse verranno cumulate e utilizzate al fine di finanziare, anche parzialmente, uno o più progetti risultanti con punteggio maggiore, una volta ottenuta conferma dal beneficiario dell’accettazione del contributo in misura inferiore al finanziamento richiesto in sede di domanda.
Tabella 2 - PROGETTI A VALENZA TERRITORIALE D’AMBITO |
AREE PRIORITARIE DI INTERVENTO |
2. Anticipare e individuare situazioni di fragilità e di bisogno che possano coinvolgere anche fasce di popolazione particolarmente esposte 3. Rafforzare i legami di vicinanza e di supporto anche attraverso processi di mutuo-aiuto 4. Prevenzione e contrasto delle dipendenze, ivi inclusa la ludopatia 5. Contrasto alle solitudini involontarie specie nella popolazione anziana attraverso iniziative e percorsi di coinvolgimento attivo e partecipato 6. Sostegno all’inclusione sociale, in particolare delle persone con disabilità e non autosufficienti 7. Rinforzare la resilienza dei poveri e di coloro che si trovano in situazioni di vulnerabilità e ridurre la loro esposizione e vulnerabilità |
AMBITO | BUDGET ASSEGNATO |
Xxxxx Xxxxxxxx | € 18.284,62 |
Triestino | € 170.921,73 |
Collio - Alto Isonzo | € 45.416,04 |
Carso Isonzo Adriatico | € 48.796,11 |
Gemonese / Canal del Ferro - Xxx Xxxxxx | € 16.899,11 |
Carnia | € 21.484,22 |
Collinare | € 27.543,21 |
Torre | € 24.719,04 |
Natisone | € 30.052,09 |
Mediofriuli | € 28.282,12 |
Friuli Centrale | € 111.967,32 |
Agro Aquileiese | € 35.122,94 |
Riviera Bassa Friulana | € 32.215,65 |
Livenza-Cansiglio-Cavallo | € 33.725,07 |
Tagliamento | € 32.095,70 |
Sile e Meduna | € 28.059,36 |
Valli e Dolomiti friulane | € 20.506,95 |
Noncello | € 62.068,72 |
TOTALI | € 788.160,00 |
L’assegnazione del numero di progetti finanziabili per ciascun Ambito è determinata in base alla seguente Tabella:
Budget distrettuale euro fino a | Numero massimo progetti finanziabili |
€ 20.000,00 | 1 |
€ 30.000,00 | 2 |
€ 40.000,00 | 3 |
€ 50.000,00 | 4 |
€ 70.000,00 | 5 |
€ 100.000,00 | 6 |
oltre | 9 |
Pertanto il NUMERO MASSIMO DI PROGETTI FINANZIABILI PER AMBITO DISTRETTUALE è il seguente:
Ambito | Numero massimo progetti |
Xxxxx Xxxxxxxx | 1 |
Triestino | 9 |
Collio - Alto Isonzo | 4 |
Carso Isonzo Adriatico | 4 |
Gemonese / Canal del Ferro - Xxx Xxxxxx | 1 |
Carnia | 2 |
Collinare | 2 |
Torre | 2 |
Natisone | 3 |
Mediofriuli | 2 |
Friuli Centrale | 9 |
Agro Aquileiese | 3 |
Riviera Bassa Friulana | 3 |
Livenza-Cansiglio-Cavallo | 3 |
Tagliamento | 3 |
Sile e Meduna | 2 |
Valli e Dolomiti friulane | 2 |
Noncello | 5 |
TOTALE | 60 |
4. SOGGETTI ATTUATORI
Le iniziative ed i progetti devono necessariamente essere presentati da un soggetto attuatore (capofila) in partenariato con uno o più soggetti co-attuatori (partners), da indicare nel Modello B1.
Qualora il partenariato coinvolga più di un soggetto co-attuatore (partner), detta condizione costituirà elemento premiante ai fini della valutazione del progetto.
Per i progetti a valenza territoriale d’ambito il soggetto capofila deve avere la sede legale nell’ambito territoriale nel quale viene presentata la proposta progettuale. Qualora gli altri partner non avessero sede legale nel medesimo ambito territoriale, dovranno dimostrare di avere sede operativa e una comprovata e consolidata operatività nel territorio distrettuale di riferimento.
Sia il capofila che i partners devono essere esclusivamente Organizzazioni di volontariato (ODV) o Associazioni di promozione sociale (APS) iscritte, alla data di pubblicazione del presente avviso sul sito istituzionale, ai rispettivi Registri della Regione Friuli Venezia Giulia di cui alla LR n.23/2012 (D.P.Reg. n. 91/2014 per il Registro delle Organizzazioni di Volontariato e D.P.Reg. n. 90/2014 per il Registro delle Associazioni di Promozione Sociale), nelle more dell’operatività del Registro Unico Nazionale del Terzo Settore. Il possesso del requisito dell’iscrizione ai registri deve essere mantenuto da parte di tutti i soggetti attuatori e co-attuatori per l’intero periodo di realizzazione del progetto.
Qualora, a progetto già avviato e finanziato, dovessero venire meno i requisiti di iscrizione del soggetto attuatore capofila, le sue funzioni potranno essere assunte da uno dei partner, previa cooptazione in caso di più partner, in deroga al limite previsto nelle sotto riportate cause di inammissibilità.
L’ente capofila, in quanto beneficiario del contributo, è il soggetto responsabile della realizzazione dell’intero progetto e della sua rendicontazione nei confronti dell’Amministrazione regionale.
A pena di inammissibilità si prevede che:
• Per le iniziative ed i progetti a valenza territoriale regionale il soggetto attuatore capofila può presentare una sola iniziativa progettuale in una sola delle aree di intervento indicate nella Tabella 1 del punto 3.1; il medesimo può eventualmente partecipare in qualità di partner solo ad un altro progetto purché in una diversa area di intervento.
• Per le iniziative ed i progetti a valenza territoriale d’ambito il soggetto attuatore capofila può presentare una sola iniziativa progettuale per singolo ambito, in una sola delle aree di intervento indicate nella Tabella 2 del punto 3.1; il medesimo può eventualmente partecipare in qualità di partner solo ad un altro progetto in quello stesso ambito purché in una diversa area di intervento.
• I soggetti solamente partner possono, sia a livello regionale che a livello di singolo ambito, partecipare ad un massimo di due progetti, purché appartenenti ad aree prioritarie di intervento diverse.
5. FINANZIAMENTO
Il finanziamento regionale richiesto per ciascun progetto dovrà, a pena di esclusione, essere ricompreso, tra i valori indicati nelle Tabelle 1 e 2 del punto 3.1
Costituirà elemento premiante ai fini della valutazione, il requisito di attrarre collaborazioni di attività e/o finanziamenti da parte di altri soggetti pubblici e/o privati per la realizzazione delle azioni progettuali. Nel qual caso dovranno essere indicati nel Modello B2 i soggetti collaboratori con l’indicazione delle modalità di compartecipazione all’intervento. Le collaborazioni dei soggetti terzi alla realizzazione del progetto potranno avvenire solo a titolo gratuito e non potranno essere oggetto di quote del contributo regionale.
I finanziamenti verranno concessi in ragione delle spese ritenute ammissibili ed in misura non superiore all’importo massimo indicato, ovvero non superiore alla disponibilità risultante dalle Tabelle 1 e 2.
Non sono ammesse a finanziamento azioni progettuali che costituiscano mera prosecuzione o riproposizione di azioni finanziate con il precedente bando di cui alla DGR n. 1149/2018 e risultino già destinatarie di altri contributi regionali.
I progetti presentati nella scheda di cui al Modello D dovranno essere corredati da specifico piano finanziario (Modello E) da cui risultino in modo dettagliato e analitico le diverse voci di spesa, nonché il cronoprogramma delle attività previste.
6. LIMITI DI ELIGIBILITÀ DELLE SPESE E COSTI NON AMMISSIBILI Non sono ammesse a finanziamento:
- spese che non siano direttamente imputabili alle attività di progetto;
- spese in conto capitale (che comportino aumento di patrimonio) ad eccezione di quelle per acquisto beni, materiali, arredi ed attrezzature entro il valore unitario massimo di euro 516,46, a condizione che risultino indispensabili per la realizzazione delle attività del progetto e nel limite del 20% del finanziamento massimo assegnabile;
- spese derivanti dal calcolo di valorizzazione monetaria di servizi o attività di volontariato.
Le spese generali di gestione del progetto (progettazione, consulenze esterne, coordinamento, rendicontazione, etc.) sono ammesse nel limite del 10% del finanziamento massimo assegnabile.
I limiti percentuali individuati per macro-voci di spesa rispetto al costo complessivo delle attività progettuali non potranno in alcun caso subire modifiche.
L’attività dei volontari, che prenderanno parte alle iniziative o progetti, non potrà essere retribuita in alcun modo nemmeno dal beneficiario ed ai singoli volontari potranno essere rimborsate dagli enti soltanto le spese effettivamente sostenute e documentate (come vitto, viaggio e alloggio) per l’attività prestata, entro limiti massimi e alle condizioni preventivamente stabilite dall’ente medesimo. Sono in ogni caso vietati rimborsi spese di tipo forfettario (art. 17, comma 3 del Codice del Terzo settore).
7. MODALITÀ E TERMINI DI PRESENTAZIONE DELLE DOMANDE
Per la presentazione dei progetti dovrà essere utilizzata, a pena di esclusione, la seguente modulistica allegata al presente Avviso e disponibile sul sito istituzionale della Regione Friuli Venezia Giulia xxx.xxxxxxx.xxx.xx nella sezione dedicata:
- Modello A – domanda (capofila)
- Modello B1 - dichiarazione di partenariato
- Modello B2 – dichiarazione di collaborazione (se prevista)
- Modello C – dichiarazione sostitutiva di atto notorio
- Modello D – scheda progetto
- Modello E - piano finanziario
Sarà inoltre necessario allegare per le finalità di cui agli artt. 26-27 del D.lgs 33/2013 s.m.i una versione sintetica del progetto in PDF, depurata di eventuali dati sensibili.
La documentazione suindicata dovrà pervenire, pena l’esclusione, entro il termine perentorio del 30.09.2019, esclusivamente via PEC all’indirizzo xxxxxx@xxxxxxxxxxx.xxx.xx con indicazione nell’oggetto:
- Intestazione del soggetto attuatore capofila
- Denominazione progetto
- La dicitura: “AVVISO PUBBLICO 2019 TERZO SETTORE”
L’inoltro della documentazione è a completo ed esclusivo rischio del richiedente il finanziamento, restando esclusa qualsivoglia responsabilità dell’Amministrazione regionale ove, per disguidi tecnici o di altra natura ovvero per qualsiasi altro motivo, non pervenga all’indirizzo di destinazione entro il termine perentorio sopra indicato.
Con la sottoscrizione delle domande i legali rappresentanti delle associazioni capofila attestano di avere preso atto delle sanzioni previste dall'art. 76 del D.P.R. 28.12.2000, n. 445, assumendosi altresì la responsabilità che tutti i dati e le informazioni forniti sono veritieri.
8. VERIFICA DI AMMISSIBILITA’ E VALUTAZIONE DEI PROGETTI
Il Servizio, attraverso l’attività istruttoria, accerta l’ammissibilità delle domande, verificando la completezza e la regolarità formale e ai sensi dell’articolo 36, comma 6, della L.R. 7/2000, la sussistenza dei requisiti soggettivi dei richiedenti, l’ammissibilità delle spese previste ai fini della determinazione dell’entità della spesa ammessa a contributo e l’assenza di cause ostative alla valutazione dei progetti. Le domande risultate ammissibili a seguito dell’attività istruttoria sono valutate da apposita Commissione nominata con decreto del Direttore competente e composta da esperti del settore.
La Commissione procederà alla valutazione dei progetti pervenuti utilizzando la griglia di valutazione di seguito indicata.
GRIGLIA DI VALUTAZIONE PROGETTI | |||
CRITERI DI VALUTAZIONE | PUNTEGGIO | ARTICOLAZIONE DEL PUNTEGGIO | |
A | REQUISITI OGGETTIVI | ||
A.1 | Esperienza pregressa e specifica dell’ente attuatore capofila nell’area di intervento scelta | FINO A 10 | fino a 2 anni (3 punto), da 3 a 5 anni (5 punti), da 6 a 8 (7 punti), oltre 8 (10 punti) |
A.2 | n. progetti già realizzati ricadenti nell’ambito dell’area prioritaria di intervento scelta negli ultimi 10 anni | FINO A 5 | fino a 2 (1 punto), da 3 a 5 (2 punti), da 6 a 8 (3 punti), oltre 8 (5 punti) |
A.3 | numero di soggetti co-attuatori (partner) del progetto | FINO A 5 | fino a 2 (1 punto), da 3 a 5 (3 punti), oltre 5 (5 punti) |
A.4 | Dimensione dell'ente attuatore capofila (numero di iscritti al 31.12.2018) | FINO A 5 | fino a 20 (1 punto), da 21 a 50 (2 punti), da 51 a 100 (3 punti), oltre 100 (5 punti) |
A.5 | Eventuale coinvolgimento di almeno un ente locale | FINO A 4 | Da 0 a 4 Punti |
A.6 | Coinvolgimento del CTA | SI/NO | NO 0 Punti SI 2 punti |
A.7 | Sinergie e collaborazioni con altri soggetti pubblici e privati con eventuale co- finanziamento | FINO A 4 | Da 0 a 4 Punti |
TOTALE PUNTEGGIO MASSIMO: 35 PUNTI | |||
B | CRITERI DI VALUTAZIONE | PUNTEGGIO | ARTICOLAZIONE DEL PUNTEGGIO |
B.1 | Rispondenza del progetto rispetto agli obiettivi, all’area prioritaria di intervento e alle attività di interesse generale (congruità, coerenza, completezza, adeguatezza e chiarezza delle azioni di progetto) | FINO A 10 | DA 0 A 10 PUNTI |
B.2 | Correlazione con attività e servizi esistenti nell’ambito dell’area prioritaria di intervento scelta | FINO A 10 | DA 0 A 10 PUNTI |
B.3 | Ricaduta e/o trasferibilità -riproducibilità del progetto nel territorio regionale | FINO A 12 | DA 0 A 12 PUNTI |
B.4 | Adeguatezza dei partner rispetto all’obiettivo di progetto e chiarezza dei ruoli dei partner | FINO A 13 | DA 0 A 13 PUNTI |
B.5 | Caratteristiche di innovazione nella qualità del progetto | FINO A 15 | DA 0 A 5 PUNTI per attivazione di nuovi e/o innovativi servizi utili al target prescelto e/o alle comunità di riferimento |
DA 0 A 5 PUNTI per accrescimento/potenziamento di relazioni tra soggetti operanti nel territorio di riferimento anche relativi a target diversi | |||
DA 0 A 5 PUNTI per la trasversalità del progetto (tra aree tematiche di intervento e/o target di utenza) | |||
B.6 | Appropriatezza del piano finanziario rispetto agli obiettivi del progetto | FINO A 3 | DA 0 A 3 PUNTI |
B.7 | Piano di valutazione | SI/NO | SI 2 punti NO 0 Punti |
TOTALE PUNTEGGIO MASSIMO: 65 PUNTI |
La Commissione provvederà ad effettuare la valutazione dei progetti ed a formare le graduatorie definitive dei progetti ammessi ai finanziamenti nonché le graduatorie degli eventuali progetti ammissibili, in quanto in possesso dei requisiti richiesti, ma non finanziati per insufficienza di risorse.
La graduatoria, approvata dal Direttore competente verrà pubblicata sulla pagina web xxx.xxxxxxx.xxx.xx nella sezione dedicata.
9. MODALITÀ DI EROGAZIONE DEL FINANZIAMENTO
Entro 30 giorni dalla pubblicazione sul sito regionale delle graduatorie, dovrà essere trasmessa, tramite PEC, la seguente documentazione:
a) richiesta formale di anticipo;
b) comunicazione di avvio delle attività;
c) comunicazione degli estremi identificativi del conto corrente bancario/postale del soggetto beneficiario nel quale transiteranno tutti i movimenti finanziari relativi alla gestione delle attività previste dal progetto.
La Regione si riserva di richiedere ai soggetti ammessi al finanziamento documentazione diversa o integrativa, qualora necessario nell’ambito del procedimento.
Il finanziamento sarà erogato in due distinte quote:
a) una prima quota, a titolo di anticipo, nella misura del 80 per cento del finanziamento concesso, ad avvenuta comunicazione di avvio dell’attività e richiesta di anticipo;
b) una seconda quota, a titolo di saldo, ad avvenuta presentazione ed approvazione della rendicontazione finale.
10. VARIANTI PROGETTUALI
Su richiesta motivata del soggetto attuatore, durante l’attuazione del progetto potranno essere autorizzate eventuali modifiche delle attività come descritte nella proposta progettuale approvata, a condizione che le stesse non alterino significativamente l’impianto e le finalità del progetto approvato.
Le eventuali variazioni compensative al piano finanziario dell’importo relativo alle macro voci (in aumento o diminuzione), entro i limiti fissati al punto 6 dovranno essere preventivamente comunicate ed autorizzate.
Eventuali variazioni compensative all’interno di ogni macro voce non saranno soggette ad autorizzazione ma dovranno comunque essere preventivamente comunicate e motivate all’atto della presentazione della rendicontazione e della relazione finale.
11. TRASPARENZA, PUBBLICITÀ E PRIVACY
Il presente Avviso pubblico è pubblicato sul sito web istituzionale della Regione Friuli Venezia Giulia xxx.xxxxxxx.xxx.xx.
Dall’assegnazione del finanziamento regionale discende l’obbligo per i soggetti attuatori e partners del finanziamento di evidenziare, in ogni atto, documento ed iniziativa realizzate in attuazione del progetto, con dicitura che lo stesso “è finanziato dalla Regione Friuli Venezia Giulia con risorse statali del Ministero del lavoro e delle Politiche sociali”. L’utilizzo del/dei loghi ufficiali del Ministero e della Regione Friuli Venezia Giulia è concesso previa autorizzazione rilasciata a seguito di richiesta da parte del beneficiario.
I dati personali raccolti dalla Regione nello svolgimento del procedimento amministrativo vengono utilizzati esclusivamente per le operazioni relative al procedimento attivato con il presente Avviso ed in conformità alla normativa vigente in materia di privacy (protezione dei dati personali). I dati a disposizione possono essere comunicati a soggetti pubblici e privati ove previsto da norme di legge o di regolamento, quando la comunicazione risulti necessaria per lo svolgimento di funzioni istituzionali nell’ambito del presente procedimento. All’interessato spettano i diritti previsti dal Capo III “Diritti dell'interessato” del Regolamento (UE) n. 679/2016, tra cui il diritto di reclamo all’Autorità Garante per la protezione dei dati personali. Il Titolare del trattamento dei dati personali è la Regione Friuli Venezia Giulia, rappresentata dal Presidente. Il Responsabile della protezione dei dati (RPD) ai sensi degli articoli 37-39 del Regolamento (UE) è il Direttore centrale per particolari funzioni (DGR n. 2497/2014 e n. 538/2018). Insiel S.p.A. è stata nominata il Responsabile del trattamento dei Dati Personali (DPO), ai sensi dell’articolo 4, punto 8) e 28 del Regolamento (UE), connesso all’erogazione dei servizi oggetto del “Disciplinare per l’affidamento in house delle attività relative allo sviluppo e gestione del Sistema Informativo Integrato Regionale e delle infrastrutture di telecomunicazione da parte della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia alla Società Insiel S.p.A.”.
La partecipazione all’Avviso costituisce liberatoria ai fini della pubblicità, trasparenza e diffusione delle informazioni di cui al D.lgs 14 marzo 2013, n.33, fatti salvi i dati sensibili.
12. RENDICONTAZIONE DELLE INIZIATIVE E DEI PROGETTI FINANZIATI
Entro il termine del 31.12.2020 i beneficiari dovranno trasmettere, esclusivamente via PEC, la relazione finale sulla realizzazione complessiva delle attività previste nel progetto e sui risultati conseguiti rispetto agli obiettivi programmati, nonché il rendiconto finale, redatto coerentemente all’impostazione del piano finanziario, accompagnato da un elenco analitico dei giustificativi delle spese sostenute ai sensi dell’articolo 43 della LR n. 7/2000, distinto per macro voci di spesa; a tale scopo dovrà essere utilizzato esclusivamente il modello reso disponibile dalla Regione.
Le fatture o i giustificativi di spesa, regolarmente quietanzati, dovranno essere conservati in originale e messi a disposizione degli uffici competenti per esercitare l’eventuale attività di controllo.
Con particolare riferimento ai costi di “personale”, sempreché utilizzato in specifiche mansioni (anche amministrative) connesse al progetto, i relativi costi potranno essere riconosciuti se accompagnati da:
- Copia dei cedolini con dicitura (timbro) di imputazione al progetto;
- Elenco giorni e orari delle attività svolte (time-sheet);
- Costo orario del personale certificato dalla struttura competente;
- F24 a dimostrazione del versamento delle ritenute.
Qualora alcune spese siano riferite in quota parte al progetto, sulla documentazione dovrà essere indicato l’importo effettivamente imputato al progetto.
Il soggetto capofila sarà responsabile verso la Regione della rendicontazione complessiva del progetto finanziato e dovrà conservare i propri documenti in originale e in copia quelli dei partner i quali, a richiesta, dovranno rendere disponibili gli originali per eventuali controlli.
Dovrà essere conservata anche l’eventuale documentazione informativa relativa al progetto (manifesti, brochure, informative su siti internet e altri social media, ecc.), nonché tutto il materiale prodotto in relazione alle attività e iniziative connesse al progetto stesso.
13. COSTI AMMISSIBILI
Un costo, per essere ammissibile, deve essere:
- pertinente e imputabile direttamente alle attività svolte dai beneficiari, ovvero riferirsi ad operazioni riconducibili alle attività ammissibili;
- effettivamente sostenuto e contabilizzato, cioè le spese devono essere state effettivamente pagate dai beneficiari nell’attuazione delle attività e aver dato luogo a registrazioni contabili in conformità alle disposizioni normative, ai principi contabili nonché alle specifiche prescrizioni in materia;
- giustificato e tracciabile con documenti fiscalmente validi (fattura quietanzata o documento equivalente intestato al soggetto beneficiario). Gli scontrini fiscali sono ammessi quale documento giustificativo della spesa solo se provano che i costi sostenuti sono riferibili al soggetto beneficiario e permettono di conoscere la natura del bene o servizio acquistato. La quietanza può essere dimostrata anche da documenti contabili di valore probatorio equivalente;
- riferibile temporalmente al periodo di realizzazione del progetto: le spese devono quindi essere sostenute in un momento successivo alla data di avvio del progetto purché entro la data di conclusione dello stesso, ad eccezione delle spese di progettazione ascrivibili alla fase progettuale comunque successiva alla data dell’Avviso e delle spese per attività di rendicontazione comunque sostenute e pagate entro il termine di rendicontazione alla Regione.
Ogni titolo di spesa originale (fatture, cedolini paga, ecc.) dovrà riportare apposita dicitura (eventualmente anche tramite timbro) con l’indicazione del progetto di riferimento e dell’imputazione parziale o totale dell’importo al progetto.
14. REVOCA E RIDETERMINAZIONE DEL FINANZIAMENTO
La Regione potrà disporre l’interruzione del progetto e la revoca del finanziamento qualora il beneficiario dello stesso:
a) perda i requisiti soggettivi di legittimazione previsti per la partecipazione al presente Avviso e per l’esecuzione delle attività di progetto;
b) non sia in regola con gli obblighi assicurativi dei volontari, come disposto all’articolo 18 del D.Lgs. 117/2017 (Codice del Terzo settore);
c) interrompa o modifichi, senza la previa autorizzazione dell’Amministrazione, l’esecuzione del progetto finanziato;
d) compia gravi inadempienze nell’attività di reporting;
e) compia gravi irregolarità contabili, rilevate in sede di controllo della rendicontazione o emerse in sede di eventuali controlli in itinere;
f) eroghi le risorse per attività a favore di destinatari diversi da quelli previsti dal progetto;
g) apporti, rispetto al progetto approvato, variazioni sostanziali relative agli elementi che, in sede di valutazione hanno determinato il punteggio finale, senza autorizzazione;
h) in via generale, qualora vengano accertate gravi irregolarità e/o situazioni dalle quali risulti un uso delle risorse pubbliche non conforme alle finalità del presente Avviso o il mancato rispetto delle condizioni dallo stesso stabilite;
i) mancata presentazione del rendiconto nei termini indicati.
Qualora il costo finale rendicontato, ritenuto ammissibile dalla Regione secondo quanto indicato al precedente punto 12, risulti inferiore rispetto al contributo assegnato, lo stesso contributo sarà percentualmente rideterminato in sede di liquidazione. Eventuali economie vanno restituite alla Regione.
Se l’importo rendicontato risulti inferiore al 50% del finanziamento concesso, il contributo verrà revocato con l’obbligo di restituzione delle somme percepite, secondo quanto previsto dall’articolo 49 della LR n. 7/2000.
La Regione si riserva in ogni caso di effettuare controlli e disporre eventuali atti di autotutela amministrativa anche nel corso della realizzazione dei progetti.
14. CLAUSOLA DI SALVAGUARDIA
La Regione si riserva la facoltà, a suo insindacabile giudizio, di revocare, modificare o annullare il presente Avviso pubblico, qualora ne ravvedesse l’opportunità per ragioni di pubblico interesse, senza che per questo i soggetti proponenti possano vantare diritti nei confronti della Regione Friuli Venezia Giulia. Con provvedimento del Direttore competente potranno essere apportate modifiche di natura non sostanziale al testo del presente Avviso. La presentazione della domanda comporta l’accettazione di tutte le norme del presente Avviso.
15. INFORMAZIONI
Per informazioni relative al presente Avviso è necessario riferirsi alla Direzione centrale salute, politiche sociali e disabilità, Xxxx X. Xxxxx 0, Xxxxxxx.
Il testo dell’Avviso, la modulistica e successivamente ogni altro atto relativo al procedimento saranno disponibili nel sito internet regionale xxx.xxxxxxx.xxx.xx – nella sezione dedicata.
16. FORO COMPETENTE
Per eventuali controversie derivanti o connesse al presente Avviso sarà competente in via esclusiva il Foro di Trieste.
Allegati:
- Modello A – domanda (capofila)
- Modello B1 - dichiarazione di partenariato
- Modello B2 – dichiarazione di collaborazione (se prevista)
- Modello C – dichiarazione sostitutiva di atto notorio
- Modello D – scheda progetto
- Modello E - piano finanziario